PIANO DI EMERGENZA PER IL SOCCORSO AD AEROMOBILE IN MARE

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1 MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI DIREZIONE MARITTIMA DI CAGLIARI 13 MARITIME RESCUE SUB CENTER CAGLIARI PIANO DI EMERGENZA PER IL SOCCORSO AD AEROMOBILE IN MARE Edizione OTTOBRE 2010

2 DIREZIONE MARITTIMA DI CAGLIARI 13 MARITIME RESCUE SUB CENTER PIANO DI EMERGENZA PER IL SOCCORSO INDICE Frontespizio Atto di approvazione Elenco di distribuzione Registrazione delle aggiunte e delle varianti pag. pag. pag. I II III PARTE PRIMA GENERALITA Scopo del piano di emergenza Ambito di applicazione Direzione e coordinamento dei soccorsi a mare Le fasi dell emergenza pag. pag. pag. pag PARTE SECONDA AMBITI TERRITORIALI U.C.G. UCG CAGLIARI: a. Ambito di applicazione b.1 L aeroporto di Cagliari Elmas b.2 Lo stagno di S. Gilla b.3 I fondali b.4 Le correnti b.5 Disciplina della rada di Cagliari e Sarroch b.6.1 Il porto e la rada di Cagliari schemi di separazione del traffico b.6.2 Il porto e la rada di Cagliari zone di fonda c. Eventuali precauzioni da osservare (si rimanda ai contenuti di cui ai para b) d. Le fasi del soccorso 1 La fase di ricezione e valorizzazione degli allarmi 2 La fase di risposta iniziale Flow chart Allegati: C.1 Azioni pre pianificate per soccorso ad aeromobile nello stagno di S.Gilla C.2 Azioni pre pianificate per soccorso ad aeromobile in mare D Risorse di guardia da allertare nella fase di risposta iniziale E Altri assetti con tempi incerti di prontezza operativa F Modulistica G Modello comunicazione telefonica alrs G Gridmap pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag pag. pag. pag. pag pag. pag. pag. pag. pag. pag

3 UCG ORISTANO: L aeroporto di Oristano Fenosu Ambito territoriale Analisi dei rischi Venti e correnti I Fondali Zone di fonda Eventuali precauzioni da osservare Le fasi del soccorso La fase di ricezione e valorizzazione degli allarmi La fase di risposta iniziale pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag UCG ARBATAX: Ambito territoriale Analisi dei rischi L aeroporto di Arbatax Eventuali precauzioni da osservare Le fasi del soccorso La fase di ricezione e valorizzazione degli allarmi Gridmap La fase di risposta iniziale pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag UCG SANT ANTIOCO: Ambito territoriale Analisi dei rischi Eventuali precauzioni da osservare Le fasi del soccorso La fase di ricezione e valorizzazione degli allarmi La fase di risposta iniziale pag. pag. pag. pag. pag. pag UCG CARLOFORTE: Ambito territoriale Analisi dei rischi Eventuali precauzioni da osservare Le fasi del soccorso La fase di ricezione e valorizzazione degli allarmi La fase di risposta iniziale pag. pag. pag. pag. pag. pag UCG PORTOSCUSO: Ambito territoriale Analisi dei rischi Eventuali precauzioni da osservare Le fasi del soccorso La fase di ricezione e valorizzazione degli allarmi La fase di risposta iniziale pag. pag. pag. pag. pag. pag

4 UCG BOSA: Ambito territoriale Analisi dei rischi I Fondali I Venti Le correnti Eventuali precauzioni da osservare La fase di ricezione e valorizzazione degli allarmi La fase di risposta iniziale pag. 149 pag. 150 pag. 151 pag. 151 pag. 151 pag. 151 pag. 152 pag. 155 PARTE TERZA GESTIONE DELLA CRISI a Generalità b Nucleo di primo intervento Staff di crisi pag. pag. pag Allegati: 1 Composizione nuclei primo intervento 2 Schema di allertamento staff di crisi 3 Composizione staff di crisi 4 Elenco consulenti tecnici 5 Piano frequenze pag. pag. pag. pag. pag

5 MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI DIREZIONE MARITTIMA DI CAGLIARI IL DIRETTORE MARITTIMO ATTO DI APPROVAZIONE / DECRETO N 3510/2010 VISTO il D. Lgs. 9 maggio 2005 nr. 96, revisione della parte aeronautica del Codice della Navigazione, a norma dell art. 2 della Legge 9 Novembre 2004 nr. 265; VISTE le direttive SAR nr. 19 e nr. 26; VISTA la pubblicazione I.M.R.C.C. nr. 006 linee guida per l elaborazione del piano di emergenza per il soccorso ad aeromobile in mare ; VISTA la nota prot. nr /Area V P.C. in data 20 novembre 2007 della Prefettura di Cagliari; VISTO il D.P.R. nr. 161 del relativo all istituzione della Direzione Marittima di OLBIA; VISTO il Decreto nr. 878/2009 del del Comando Generale delle Capitanerie di Porto relativo all istituzione del 16 M.R.S.C. di OLBIA; CONSIDERATA la necessità di dare attuazione ai contenuti delle direttive impartite dal superiore Comando Generale e fornire una linea guida omogenea al fine di standardizzare nell ambito del 13 M.R.S.C. la pianificazione di emergenza relativa ad aeromobili incidentati in mare, APPROVA Il presente AD AEROMOBILE IN MARE EDIZIONE OTTOBRE 2010, che sostituisce integralmente la precedente versione edizione dicembre Il predetto piano entra in vigore dalla data odierna. Cagliari 13/10/2010 firmato IL DIRETTORE MARITTIMO C.V. (CP) Giuseppe MASTROIANNI I

6 ELENCO DISTRIBUZIONE COMANDO GENERALE DEL CORPO DELLE CAPITANERIE DI PORTO REPARTO III ROMA DIREZIONE MARITTIMA DI CAGLIARI 13 M.R.S.C. CAPITANERIA DI PORTO - CAGLIARI CAPITANERIA DI PORTO ORISTANO UFFICIO CIRCONDARIALE MARITTIMO - S.ANTIOCO UFFICIO CIRCONDARIALE MARITTIMO ARBATAX UFFICIO CIRCONDARIALE MARITTIMO CARLOFORTE UFFICIO CIRCONDARIALE MARITTIMO PORTOSCUSO UFFICIO CIRCONDARIALE MARITTIMO BOSA COMANDO MILITARE MARITTIMO AUTONOMO DELLA SARDEGNA CAGLIARI PREFETTURA CAGLIARI PREFETTURA NUORO PREFETTURA ORISTANO QUESTURA CAGLIARI QUESTURA NUORO QUESTURA ORISTANO AERONAUTICA MILITARE - DISTACCAMENTO AEROPORTUALE ELMAS AERONAUTICA MILITARE DECIMOMANNU ESERCITO ITALIANO SQUADRIGLIA ELICOTTERI ELMAS ESERCITO ITALIANO - (POLIGONO) TEULADA AERONAUTICA MILITARE - (POLIGONO SPERIMENTALE) PERDASDEFOGU ENAC DIREZIONE AEROPORTUALE CAGLIARI ELMAS ENAV CAGLIARI ELMAS SOGAER CAGLIARI ELMAS AEROPORTO FENOSU - ORISTANO AEROPORTO TORTOLI - ARBATAX VIGILI DEL FUOCO CAGLIARI (P.P. ENTI TERRITORIALI DI COMPETENZA) POLIZIA DI STATO - CAGLIARI (P.P. ENTI TERRITORIALI DI COMPETENZA) CARABINIERI - CAGLIARI (P.P. ENTI TERRITORIALI DI COMPETENZA) GUARDIA DI FINANZA CAGLIARI (P.P. ENTI TERRITORIALI DI COMPETENZA) SERVIZIO 118 CAGLIARI CHIMICO DEL PORTO CAGLIARI AUTORITA PORTUALE - CAGLIARI REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA CAGLIARI COMUNE DI CAGLIARI COMUNE DI ORISTANO COMUNE DI TORTOLI COMUNE DI ELMAS COMUNE DI DECIMOMANNU COMUNE DI BOSA COMUNE DI PORTOSCUSO COMUNE DI CARLOFORTE COMUNE DI SANT ANTIOCO II

7 AGGIUNTE E VARIANTI Nr. e data Provvedimento III Data di entrata in vigore della variante

8 PIANO DI EMERGENZA PER IL SOCCORSO 13 M.R.S.C. - CAGLIARI PARTE 1^

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10 Parte 1^ 13 M.R.S.C. - CAGLIARI PARTE I GENERALITA 1. SCOPO DEL PIANO DI EMERGENZA Le operazioni di soccorso ad aeromobile incidentato in mare sono da considerarsi complesse perché possono essere effettuate a favore di un rilevante numero di persone, possono protrarsi a lungo, anche in condizioni di particolare impegno, possono coinvolgere numerosi mezzi appartenenti a diverse amministrazioni e richiedono un elevata reattività dell organizzazione dei soccorsi. La molteplicità degli elementi di organizzazione che partecipano alle operazioni implica una preventiva pianificazione al fine di evitare disservizi organizzativi che possono penalizzare in modo significativo sia la pronta reazione all emergenza, sia la capacità di coordinamento per gestire le operazioni in corso. Pertanto l attività di pianificazione dei soccorsi a mare per la gestione di una siffatta emergenza, di potenziali grandi dimensioni, deve essere articolata in tre fasi in modo da assicurare: a) una tempestiva e adeguata ricezione e valorizzazione dell allarme; b) chiarezza e semplicità delle procedure operative nelle fasi iniziali dell intervento di soccorso nelle quali è necessaria un immediata e ordinata reazione dei mezzi; c) il massimo coordinamento dell organizzazione dei soccorsi a mare e a terra, quando nell intervento è coinvolta una molteplicità di mezzi, anche appartenenti a diverse amministrazioni. Il piano deve, inoltre, tenere in considerazione i rischi possibili e potenziali a cui vanno incontro i soccorritori mediante un approfondita analisi della realtà locale compiuta sia in relazione alla specificità dell evento studiato in fase di pianificazione, sia in relazione alla peculiarità della zona di operazioni, qualora in prossimità di un aeroporto costiero. -1-

11 Parte 1^ 13 M.R.S.C. - CAGLIARI 2. AMBITO DI APPLICAZIONE Il presente Piano si applica nelle acque di giurisdizione del 13 M.R.S.C. Cagliari, così come individuate dall Annesso 2 del D.P.R , n. 662, attualmente modificate dal Decreto Dirigenziale n. 878/2009 del che decreta l istituzione del 16 M.R.S.C. Olbia, e più precisamente: - 13 M.R.S.C. Cagliari Da Capo Monte Santu incluso (Lat N Long E) a Porto Tangone ecluso (Lat N Long E), delimitato a mare dalla spezzata risultante dalla congiungente i seguenti punti: Lat N Long E N E N E N E N E N E 3. DIREZIONE E COORDINAMENTO DEI SOCCORSI IN MARE Il coordinamento dei soccorsi in mare durante la fase di risposta iniziale è mantenuto, in 1^ situazione operativa, dall U.C.G. titolare del circondario marittimo in cui si è verificato l evento, se quest ultimo è avvenuto all interno dell area oggetto e nei limiti della delega SAR. Al di fuori di tale caso è immediatamenteassunto dal 13 M.R.S.C. Cagliari, con il passaggio in 2^ situazione operativa, senza attendere l insediamento dello staff di crisi. Il coordinamento dei soccorsi in mare durante la fase di gestione della crisi può essere mantenuto, nei limiti previsti dalla 1^ situazione operativa ed entro il limite della delega SAR da ciascuna delle UU.CC.GG. dipendenti dal 13 M.R.S.C. che sono sede di Capitaneria di Porto con VTS operativo nella cui giurisdizione si è verificato l evento, fino a quando lo svolgimento delle operazioni in mare può essere condotto efficacemente. Al di fuori di tale caso è assunto dal 13 M.R.S.C. Cagliari con il passaggio in 2^ situazione operativa senza attendere l insediamento dello staff di crisi o, laddove ritenuto -2-

12 Parte 1^ 13 M.R.S.C. - CAGLIARI opportuno dal Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto, in 3^ situazione operativa, dal IMRCC ai sensi dell articolo del piano nazionale SAR marittimo. a direzione unitaria dei soccorsi In caso di evento di eccezionale proporzioni e gravità, la Protezione Civile, può assumere in via straordinaria, anche per il tramite del Prefetto, la direzione unitaria dei soccorsi a mare e a terra (ai sensi della L. 225/1992 art. 2.c e 14 e della L. 245/2002 artt.1.1 e 3, come mod. dalla L.286/2002), ferma restando, comunque, la piena ed esclusiva titolarità dell Autorità Marittima riguardo il coordinamento tecnico-operativo delle operazioni di soccorso a mare. 4. LE FASI DI EMERGENZA In ambito aeronautico e marittimo esistono differenti condizioni tecnico operative in esito alle quali gli aeromobili o le navi vengono considerati in una determinata fase di emergenza. Si richiamano, di seguito, le differenti definizioni delle fasi di emergenza esistenti in ambito aeronautico e in ambito marittimo, al fine di comprendere meglio la peculiarità del mondo aeronautico e valutare alcune significative implicazioni per le eventuali operazioni di soccorso in mare: (1) Le fasi di emergenza aeronautiche In ambito aeronautico le fasi di emergenza evidenziano la situazione di possibile allarme o pericolo per la sicurezza dell aeromobile e sono normalmente correlate alla mancanza di notizie sul volo in corso nel rispetto delle procedure operative eseguite dagli Enti dei servizi del traffico aereo. Le fasi sono definite, secondo l annesso 12 della convenzione di Chicago peraltro non ancora recepito in Italia, come di seguito indicato: FASE DI INCERTEZZA: una situazione in cui esiste incertezza quanto alla sicurezza di un velivolo e dei relativi occupanti; FASE DI ALLARME : una situazione in cui esiste apprensione relativamente alla sicurezza di un velivolo e dei relativi occupanti; -3-

13 Parte 1^ 13 M.R.S.C. - CAGLIARI FASE DI PERICOLO: una situazione in cui vi è una certezza ragionevole che un velivolo ed i relativi occupanti sono minacciati da un pericolo grave e imminente e richiede assistenza immediata. La normativa internazionale tecnico aeronautica vigente stabilisce le seguenti condizioni operative al fine di considerare esistente una fase di emergenza per un aeromobile in volo: a. INCERFA AERONAUTICA: quando: 1) nessuna comunicazione è stata ricevuta da parte di un aeromobile entro un periodo di 30 minuti (10 minuti per i jet militari) dall orario in cui: - si sarebbe dovuta ricevere una comunicazione, ivi inclusa la comunicazione di operations normal, o - è stato effettuato, senza successo, un primo tentativo di stabilire le comunicazioni con tale aeromobile, quale dei due casi si verifichi per primo; oppure: 2) un aeromobile manca di arrivare entro 30 minuti (10 minuti per i jet militari) dall ultimo orario stimato di arrivo notificato agli, o stimato dagli, Enti dei servizi del traffico aereo, quale dei due casi si verifichi per ultimo. b. ALERFA AERONAUTICA: quando: 1) in seguito alla fase di incertezza, successivi tentativi di stabilire le comunicazioni con l aeromobile o ricerche presso altre fonti pertinenti non hanno fornito alcuna notizia sull aeromobile, oppure 2) un aeromobile autorizzato all atterraggio manca di atterrare entro cinque minuti dall orario stimato di atterraggio e le comunicazioni con l aeromobile non sono state ristabilite, oppure 3) sono state ricevute informazioni indicanti che l efficienza operativa dell aeromobile è menomata, ma non al punto da far ritenere probabile un atterraggio forzato, o quando L ALERFA viene comunque iniziata quando si sa o si presume che un aeromobile sia soggetto ad atto illegale; c. DETRESFA AERONAUTICA: quando 1) in seguito alla fase di allarme, ulteriori tentativi, senza successo, di stabilire le comunicazioni con l aeromobile e ricerche a più largo raggio, pure esse senza successo, indicano la probabilità che l aeromobile sia in pericolo, oppure -4-

14 Parte 1^ 13 M.R.S.C. - CAGLIARI 2) si ritiene che il carburante a bordo sia esaurito, o insufficiente a consentire all aeromobile di raggiungere la salvezza, oppure 3) si ricevono informazioni indicanti che l efficienza operativa dell aeromobile è menomata al punto da far ritenere probabile un atterraggio forzato, oppure 4) si ricevono informazioni o c è la ragionevole certezza che l aeromobile stia per effettuare o abbia effettuato, un atterraggio forzato. (2) Gli stati di allarme, emergenza e incidente in ambito aeroportuale Gli stati di allarme/emergenza e incidenti aeronautici evidenziano la situazione di possibile allarme o di pericolo per la sicurezza dell aeromobile in ambito aeroportuale e sono, di massima, correlati alle notizie ricevute dalla Torre di controllo dell aeroporto costiero e relative ad uno stato di allarme o pericolo accertato dell aeromobile in volo. A tal proposito, si deve rilevare che i ruoli e le responsabilità tecnico-operative dei vari enti coinvolti nella gestione dell emergenza a terra in ambito aeroportuale sono definiti in relazione alle seguenti tre situazioni: 1. stato di allarme, situazione nella quale un aeromobile ha, o si sospetta che abbia problemi la cui entità, di norma, non comporta serie difficoltà nell effettuazione di un atterraggio in sicurezza, 2. stato di emergenza, situazione nella quale si ha certezza dello stato di pericolo in cui versa l aeromobile in avvicinamento presso l aeroporto ed i suoi occupanti e un incidente è ritenuto imminente ; 3. stato di incidente, è il caso in cui si sia verificato un incidente nel sedime aeroportuale o nelle aree limitrofe. (3) Le fasi di emergenza secondo la convenzione di Amburgo: Come è noto la situazione di emergenza marittima può iniziare con una prima fase, detta fase di incertezza ( INCERFA MARITTIMA ), che rappresenta la situazione nella quale si può dubitare della sicurezza di una persona, di una nave o di un altro congegno. In questa prima fase si svolge un accurata ricerca e raccolta di informazioni, tesa ad acquisire notizie o testimonianze sullo stato di sicurezza del mezzo navale o delle persone in pericolo. -5-

15 Parte 1^ 13 M.R.S.C. - CAGLIARI La seconda situazione di emergenza, detta fase di allarme (ALERFA MARITTIMA ), si ha quando si può temere per la sicurezza di una persona, di una nave o di altro congegno. In questa seconda fase, si allarga ed approfondisce l attività di raccolta di informazioni e di ricerca delle notizie e si preallertano i mezzi e i servizi di soccorso per l eventuale successivo impiego. Il terzo stadio è la fase di pericolo ( DETRESFA MARITTIMA), che rappresenta la situazione nella quale vi è luogo di pensare che una persona, una nave o altro congegno sono minacciati da un pericolo grave ed imminente e hanno bisogno di soccorso. In questa terza fase scattano le operazioni di ricerca e soccorso in mare. E BENE PRECISARE CHE QUALSIASI INFORMAZIONE DI ALLARME PERVENGA ALL ORGANIZZAZIONE S.A.R. MARITTIMA DALLE TORRI DI CONTROLLO DOVRA ESSERE CONSIDERATA QUALE DETRESFA MARITTIMA -6-

16 PIANO DI EMERGENZA PER IL SOCCORSO 13 M.R.S.C. - CAGLIARI PARTE 2^

17 U.C.G. CAGLIARI a. Ambito di applicazione L area SAR di giurisdizione dell Unità Costiera di Guardia di Cagliari, tenuto conto delle deleghe e delle limitazioni alle UCG ricadenti nell ambito territoriale del 13 MRSC di cui al Decreto 3843 in data della Direzione Marittima di Cagliari, è compresa, a terra tra Capo Teulada e Capo Ferrato, a mare è delimitata dai punti di coordinate: a) b) c) d) e) f) g) lat lat lat lat lat lat lat long long long long long long long b.1 L aeroporto di Cagliari Elmas L area di giurisdizione dell U.G.G. Cagliari è caratterizzata dalla presenza di un aeroporto adiacente al porto di Cagliari, ubicato ad ovest della Città di Cagliari, il cui settore occidentale è praticamente immerso nello stagno di Santa Gilla. L aeroporto di Cagliari Elmas è un aeroporto militare aperto al traffico civile nazionale ed internazionale. E dotato di un unica pista con due possibili direttrici di approccio, sia in atterraggio che in decollo, 137 (RWY 14) e 317 (RWY 32). Il traffico di aerodromo è gestito e controllato dalla Torre di Controllo di Cagliari Elmas la cui giurisdizione si estende dal punto N E per un raggio di 4 miglia. L atterraggio sia strumentale che visual, per effetto del vento predominante da NW viene generalmente effettuato per RWY 32 interessando quindi nella maggior parte dei casi il golfo di Cagliari, mentre i decolli interessano la parte dell entroterra della città di Cagliari, per poi interessare il punto di riporto di Capo Carbonara ad una quota già abbastanza elevata per il traffico diretto nel centro e sud Italia. Per quanto di interesse ai fini del SAR si precisa che il traffico strumentale (IFR) da Capo Carbonara proviene/dirige su 6 aerovie (M126, M159, M152, M871, M732 e M733), mentre una settima aerovia ( M732) dirige nell entroterra dell isola. In fase di atterraggio queste aerovie convergono sul Fix di Capo Carbonara da dove hanno inizio le procedure di atterraggio interessanti il Golfo di Cagliari. Il traffico VFR invece interessa le fasce costiere sia ad est che ad ovest dell aerodromo. -7-

18 b.2 Lo stagno di Santa Gilla La pista di decollo e atterraggio dell aeroporto di Cagliari Elmas, è ubicata all interno dello stagno di Santa Gilla. Un eventuale atterraggio corto o decollo lungo, potrebbe quindi interessare in primo luogo le acque dello Stagno di Santa Gilla. Lo stagno di Santa Gilla, e nello specifico, il prolungamento sia a nord che a sud della pista di atterraggio sono raggiungibili attraverso il canale navigabile per l emergenza aeroportuale. Il predetto canale, segnalato da apposite mede presenta tuttavia alcune insidie costituite prevalentemente da: bassi fondali legati a fenomeni di interrimento (in alcuni punti il pescaggio si è ridotto a circa 100 cm); totale assenza di segnalamenti luminosi che dovrebbero delimitare il canale per l emergenza aeroportuale e il cui non funzionamento/mancanza limita se non preclude un eventuale intervento marittimo in ore notturne. Le restanti acque dello stagno di Santa Gilla, paludose e caratterizzate bassi fondali non sono navigabili in sicurezza, in modo particolare in ore notturne. b.3 I fondali La profondità dei fondali del golfo di Cagliari, e più in generale tutti i fondali del Circondario marittimo di Cagliari, presentano batimetriche non omogenee. I fondali compresi nel raggio di 10 miglia circa dal porto di Cagliari, degradano lentamente fino a circa 50 metri di profondità. Nel restante territorio di giurisdizione i fondali scadono più velocemente e la profondità di 50 metri si raggiunge, in alcuni casi, a circa 1 miglio dalla costa. Anche la morfologia dei fondali non è omogenea, e non consente generalizzazioni alcune. b.4 Le correnti In ordine alle correnti, si precisa che l area di giurisdizione è interessata da 2 correnti superficiali: la prima, interessa il Canale di Sardegna, presente nei 12 mesi, proveniente da ovest; la seconda, interessa il settore orientale dell area di giurisdizione, in attenuazione/scomparsa nei mesi di settembre e ottobre, proveniente da nord. -8-

19 U.C.G. CAGLIARI b.5 Disciplina della rada di Cagliari e Sarroch Lo specchio acqueo antistante l aeroporto di Cagliari è inoltre interessato da un considerevole traffico marittimo, essendo lo stesso aeroporto ubicato in prossimità del porto commerciale, del terminal containers e dei terminal petrolchimici di Sarroch e Assemini. L intenso traffico marittimo connesso all esistenza di porti commerciali e industriali, unitamente a numerose zone di fonda delle navi che per motivi commerciali o meteorologici sostano in prossimità del porto, se da un lato migliora le capacità di monitoraggio e primo intervento nell ipotesi di incidente aeronautico, dall altro presenta delle importanti implicazioni sulla funzionalità degli stessi scali marittimi nell ipotesi in cui l incidente aeronautico, in prossimità del porto, renda necessaria l interdizione degli specchi acquei ai fini dell attività di ricerca e salvataggio dei naufraghi. b.6.1 Il porto e la rada di Cagliari - schemi di separazione del traffico Allo scopo di consentire il regolare movimento in entrata e uscita delle navi dai complessi portuali di Cagliari e Sarroch, sono istituiti i seguenti canali di accesso: Accesso al Porto Commerciale Consentito per le navi dirette o in uscita dal Porto Commerciale; è costituito dalla zona di mare rappresentata dalla corsia delimitata dalle linee congiungenti i seguenti punti: LATO 1 a) Dalla testata fanale verde Nuovo Molo di Levante per Rilv. = 157 dmg 0.25 b) Dalla testata fanale verde Nuovo Molo di Levante per Rilv. = 157 dmg 1.3 LATO 2 Zona di separazione del traffico delimitata dalla linea congiungente i seguenti punti: e) Dalla testata Nuovo Molo di Levante per Rilv. = 249 dmg f) Dalla testata Nuovo Molo di Levante per Rilv. = 199 dmg. 0.5 g) Dalla testata Nuovo Molo di Levante per Rilv. = 174 dmg h) Dalla testata Nuovo Molo di Levante per Rilv. = 180 dmg

20 Accesso al Porto Canale Consentito per le navi dirette o in uscita dal Porto Canale; è costituito dalla zona di mare rappresentata dalla corsia delimitata dalle linee congiungeenti i seguenti punti: Lato 1 i) Dalla testata Molo Meridionale Porto Canale per Rilv. = 157 dmg. 0.3 l) Dalla testata Molo Meridionale Porto Canale per Rilv. = 157 dmg. 1.3 m) Dalla testata Molo Meridionale Porto Canale per Rilv. = 157 dmg. 1.9 Lato 2 Coincidente con il lato 2 della corsia di accesso al Porto Commerciale Accesso al Pontile Enichem Consentito per le navi dirette o provenienti dal Pontile Enichem; è costituto dalla corsia di traffico delimitata a sud dalla zona di ancoraggio C e a nord dal Rilv. = 127 Accesso al terminale di Sarroch Il canale di accesso per l approdo alla piattaforma (isola) del terminale dell oleodotto è segnalato da tre coppie di mede luminose semielastiche del sistema laterale (A) numerate da 01 a 06 e da una boa luminosa (acque sicure) di atterraggio (Q) ormeggiata in posizione Lat N Long E b.6.2 Il porto e la rada di Cagliari - Zone di fonda Zona Alfa Ancoraggio per le navi dirette al terminale di Sarroch. La zona è delimitata dalle linee congiungenti i seguenti punti: Lat N - Long E Lat N - Long E Lat N - Long E Lat N - Long E Lat N - Long E All interno della predetta area sono compresi i punti di fonda G2 e G4 posizionati rispettivamente in Lat N - Long E, per navi con pescaggio non superiore a 12.8 metri e Lat N - Long E, per le navi da tonnellate di stazza lorda

21 U.C.G. CAGLIARI Zona Bravo Ancoraggio per le navi dirette al Porto Commerciale e al Porto Canale di Cagliari. La zona è delimitata dai seguenti punti: l) Dalla testata Molo Meridionale Porto Canale per Rilv. = 157 dmg. 1.3 m) Dalla testata Molo Meridionale Porto Canale per Rilv. = 185 dmg. 1.9 n) Dalla testata Molo Meridionale Porto Canale per Rilv. = 214 dmg. 1.6 o) Dalla testata Molo Meridionale Porto Canale per Rilv. = 157 dmg. 0.9 Zona Charlie Ancoraggio per le navi dirette al terminale di Sarroch. La zona è delimitata dalle linee congiungenti i seguenti punti: Lat N - Long E Lat N - Long E Lat N - Long E All interno della predetta area è compreso ii punto di fonda G3 posizionato in Lat N - Long E, per navi con tonnellate di stazza lorda non superiore a Zona Delta Ancoraggio per le navi dirette alpontile Enichem di Assemini. La zona è delimitata dai seguenti punti: i) Dalla testata Molo Meridionale Porto Canale per Rilv. = 157 dmg. 0.3 o) Dalla testata Molo Meridionale Porto Canale per Rilv. = 157 dmg. 0.9 n) Dalla testata Molo Meridionale Porto Canale per Rilv. = 214 dmg. 1.6 p) Dalla testata Molo Meridionale Porto Canale per Rilv. = 238 dmg. 1.7 Zona Echo Ancoraggio per le navi dirette al terminale di Sarroch. La zona è delimitata dalle linee congiungenti i seguenti punti: r) Lat N - Long E s) Lat N - Long E t) Lat N - Long E u) Lat N - Long E

22 Zona Hotel Ancoraggio destinato prioritariamente alle navi non dirette al porto di Cagliari o al porto Canale di Cagliari per operazioni commerciali, che per cause di forza maggiore o per rilascio forzato devono sostare nella rada di Cagliari. La zona è delimitata dalle linee congiungenti i seguenti punti: a) Lat N - Long E b) Lat N - Long E c) Lat N - Long E d) Lat N - Long E

23 U.C.G. CAGLIARI d. Le fasi del soccorso 1) La fase di ricezione e valorizzazione degli allarmi (a) Generalità È lafase in cui l organizzazione SAR marittima riceve, prende coscienza e acquisisce elementi e valorizza l informazione di allarme relativa ad un aeromobile in volo sul mare procedendo alla sua classificazione in una delle tre fasi di emergenza marittima, qualora l informazione non sia già stata classificata dagli Enti dei servizi del traffico aereo (ATS) che notificano l allarme, secondo le proprie procedure precedentemente descritte. Questa fase si presenta particolarmente delicata perché: - il personale che lavora negli enti e o società dei servizi aeronautici ha procedure di comunicazione e modalità di lavoro diverse da quelle adottate in campo marittimo; - le informazioni relative all incidente e necessarie all organizzazione marittima per condurre efficacemente le operazioni di soccorso (la posizione e il tipo di aereo, la natura dell incidente, il numero di persone a bordo dell aeromobile, la presenza di merci pericolose a bordo dell aero, la quantità di combustibile, etc) non rientrano sempre nella immediata disponibilità dell Ente dei servizi del traffico aereo. La ricezione dell allarme può avvenire tramite: a. canali di comunicazione aeronautici - la fase di emergenza aeronautica di un aeromobile in volo sul mare (INCERFA, ALERFA o DETRESFA) viene notificata da uno degli Area Control Centres (ACCs) di Milano, Padova, Roma e Brindisi all Italian Marittime Rescue Coordination Center (IMRCC) di Roma e, da quest ultimo, rilanciata al Marittime Rescue Sub Center (MRSC) e alle Unità Costiere di Guardia (UCG) interessate; - la fase di emergenza aeronautica di un aeromobile in volo sul mare, o lo stato di allarme, emergenza/incidente di un aeromobile vengono notificati alle torri di controllo all UCG titolare del circondario marittimo di giurisdizione. b. canali di comunicazione non aeronautici - notizie di aeromobili in stato di emergenza possono pervenire all organizzazione SAR marittima tramite una qualsiasi altra fonte (nave, persona, COSPAS/SARSAT, etc.); nell ipotesi, si dovrà procedere ad un immediato riscontro con gli Enti ATS interessati. La valorizzazione dell allarme viene effettuata mediante la correlazione delle informazioni in possesso relative all aeromobile in pericolo

24 L attività di acquisizione delle informazioni viene effettuata dall Ente ATS che espleta il servizio di allarme, dall Autorità Marittima per quanto di competenza, e da tutti gli elementi dell organizzazione del soccorso coinvolti. L allarme ricevuto e valorizzato deve essere classificato assegnando all evento la fase di emergenza marittima (INCERFA, ALERFA o DETRESFA) o lo stato di allarme/emergenza/incidente (se riportato dalla Torre di controllo) rispondente alla valutazione della situazione in atto, allo scopo di consentire l attivazione della catena di allarme pianificata per la gestione delle operazioni a mare. La classificazione, qualora non già determinata dall Ente ATS che disimpegna il servizio di allarme, deve essere effettuata prontamente dall Autorità Marittima che ha notizia dell evento, in modo da non arrecare ritardo allo svolgimento delle successive operazioni. (b) Modalità per l inoltro delle informazioni di allarme dagli ACCs L informazione di allarme proveniente dagli Enti (ATS) dei servizi del traffico aereo può pervenire all organizzazione SAR marittima tramite: notizia pervenuta dagli ACCs al IMRCC la notizia di allarme perverrà: - linea telefonica dedicata utilizzando lo stampato in allegato, in vigore dal ; - linea AFTN dedicata all inoltro della messaggistica aeronautica. Le relative informazioni di allarme verranno prontamente inoltrate dal IMRCC alle Sale Operative dei Comandi dipendenti interessati. (c) Modalità per l inoltro delle informazioni di allarme dalla Torre di Controllo L informazione di emergenza aeronautica (INCERFA, ALERFA, DETRESFA), o lo stato di allarme - emergenza incidente di aeromobile in volo sul mare vengono notificati direttamente dalla Torre di controllo all Organizzazione SAR marittima periferica (UCG Cagliari, titolare del Circondario Marittimo di giurisdizione). La comunicazione di allarme dovrà pervenire tramite: - la linea telefonica dedicata punto punto; - e, in caso di non funzionamento, le utenze telefoniche La comunicazione di allarme, dovrà specificare, per quanto possibile le seguenti informazioni: - tipo e ora dell incidente; - classificazione aeronautica dell emergenza (INCERFA ALERFA DETRESFA) o, nell ipotesi di emergenza aeroportuale, classificazione dell emergenza aeroportuale (Allarme Emergenza - Incidente);

25 U.C.G. CAGLIARI - - posizione del velivolo in mare, posizione nella gridmap preventivamente concordata, ovvero posizione rispetto ai punti di riferimento aeronautici preventivamente concordate con l Ufficio ENAC competente e con il Responsabile della Torre di Controllo; ultima posizione nota del velivolo, rotta; luogo di partenza e di previsto arrivo e relativi orari; numero delle persone di equipaggio e dei passeggeri a bordo; tipologia del carico trasportato e specifiche di eventuali merci pericolose; quantità di carburante presente a bordo al decollo e stima sulla quantità residua; condizioni meteorologiche in area operazioni; area di possibile intervento delle unità soccorritrici; sistemi di evacuazione salvataggio; ogni altro pertinente e utile informazione. Le predette informazioni quando non siano nell immediata disponibilità dell Ente che comunica l emergenza, saranno trasmesse alla sala operativa - UCG Cagliari con immediatezza dalla SOGAER COS. La posizione dell aeromobile in mare, comunicata all organizzazione SAR marittima dalla Torre di controllo, verrà effettuata avvalendosi di: - Stralcio carta nautica, con punti di riferimento aeronautici e gridmap elaborata di concerto con la Torre di controllo (allegato 1). (d) Modalità esecutive per assegnare la classificazione dell evento Alla ricezione dell allarme, deve seguire la classificazione dello stesso assegnando all evento la fase di emergenza marittima (INCERFA ALERFA DETRESFA). Si precisa che, in ambito aeronautico le fasi di emergenza sono così definite: Fase di incertezza (INCERFA) : una situazione in cui esiste incertezza quanto alla sicurezza di un velivolo e dei relativi occupanti. Quando cioè: a) nessuna comunicazione è stata ricevuta da parte di un aeromobile entro un periodo di 30 minuti (10 minuti per i jet militari) dall orario in cui: si sarebbe dovuta ricevere una comunicazione, ivi inclusa la comunicazione di operation normal ; è stato effettuato, senza successo, un primo tentativo di stabilire le comunicazioni con tale aeromobile. b) un aeromobile manca di arrivare entro 30 minuti (10 minuti per i jet militari) dall ultimo orario stimato di arrivo notificato agli, o stimato dagli, Enti dei servizi del traffico aereo, quale dei due casi si verifichi per ultimo. Fase di allarme (ALERFA): una situazione in cui esiste apprensione relativamente alla sicurezza di un velivolo e dei relativi occupanti. Quando cioè: a) in seguito alla fase di incertezza, successivi tentativi di stabilire le comunicazioni con l aeromobile o ricerche presso altre fonti pertinenti non hanno fornito alcuna notizia sull aeromobile;

26 b) c) d) un aeromobile autorizzato all atterraggio manca di atterrare entro 5 minuti dall orario stimato di atterraggio e le comunicazioni con l aeromobile non sono state ristabilite; sono state ricevute informazioni indicanti che l efficenza operativa dell aeromobile è menomata, ma non al punto da far ritenere probabile un atterraggio forzato; quando si sa o si presume che un aeromobile sia soggetto ad atto illegale. Fase di pericolo (DETRESFA) : una situazione in cui vi è una certezza ragionevole che un velivolo ed i relativi occupanti sono minacciati da un pericolo grave e imminente e richiede assistenza immediata. Quando: a) b) c) d) in seguito alla fase di allarme, ulteriori tentativi, senza successo di stabilire le comunicazioni con l aeromobile e ricerche a più largo raggio, pure esse senza successo, indicano la probabilità che l aeromobile sia in pericolo; si ritiene che il carburante a bordo sia esaurito, o insufficiente a consentire all aeromobile di raggiungere la salvezza; si ricevono informazioni indicanti che l efficienza operativa dell aeromobile è menomata al punto da far ritenere probabile un atterraggio forzato; si ricevono informazioni o c è la ragionevole certezza che l aeromobile stia per effettuare o abbia già effettuato, un atterraggio forzato. Allo scopo di correlare le informazioni di allarme, pervenute all organizzazione di soccorso marittimo dagli Enti dei servizi del traffico aereo, agli interventi di soccorso che l Autorità Marittima deve attuare in funzione della fase di emergenza è disposto che le informazioni di allarme relative alle fasi di INCERFA, ALERFA e DETRESFA aeronautiche, siano classificate come le rispettive fasi di emergenza marittime. Le informazioni di allarme relative ai tre stati di emergenza aeroportuale (ALLARME, EMERGENZA ed INCIDENTE) sono classificate come DETRESFA marittima. Si precisa che qualsiasi informazione di allarme pervenuta all organizzazione SAR marittima dalla Torre di Controllo deve essere trattata come DETRESFA marittima

27 U.C.G. CAGLIARI d. Le fasi del soccorso 2) La fase di risposta iniziale (a) Generalità Èlafase di reazione immediata a fronte di un allarme relativo all avvenuto incidente in mare, o allo stato di allarme o di prossima emergenza di un aeromobile in decollo atterraggio, o in avvicinamento ad un aeroporto costiero, o anche in sorvolo su aree di interesse per il soccorso in mare. La risposta iniziale è imperniata sull impiego delle risorse di guardia, sull impiego delle risorse prontamente reperibili o occasionalmente disponibili per l intervento. La risposta iniziale comincia con l attivazione delle risorse di guardia, prontamente reperibili, o occasionalmente disponibili. Lo strumento operativo attraverso cui si allertano le predette risorse è la cosiddetta catena di allarm e. L allertamento delle risorse dell organizzazione interna della Guardia Costiera e degli Enti che concorrono allo svolgimento delle operazioni in mare deve avvenire avendo cura di avvertire prioritariamente gli assetti che devono operare nella fase di risposta iniziale e poi quelli che operano nella fase di gestione della crisi. La risposta iniziale è caratterizzata da interventi schedulati, compiti e procedure definite a priori

28 (b) La catena di allarme Risposta iniziale Schema generale della Catena di allarme ALLERTAMENTO IN TWR IMPIEGO UNITA DI GUARDIA ALLARME IN S.O. ymm/vv CP 811 e CP 607 yb/w GC 273 DIRETTORE MARITTIMO C REPARTO OPERAT. C. TE IN II^ CAPO SERVIZIO OPERAZIONI ORARIO D UFFICIO SI UFF.LE D ISPEZIONE NO UFF.LE D ISPEZIONE UFF.LE SUP. REPERIBILE UFF.LE SUP. REPERIBILE CAPO SERVIZIO OPERAZIONI NUCLEO PRIMO INTERVENTO NUCLEO PRIMO INTERVENTO ATTIVAZIONE DELLA CATENA DI ALLARME DELL ORGANIZZAZIONE DEL SOCCORSO A MARE E A TERRA SOMMOZZATORI yforze DI POLIZIA yvv.f yprivati DIRETTORE MARITTIMO C REPARTO OPERAT. C. TE IN II^ C SERVIZIO OPERAZIONI UNITA NAVALI yguardia COSTIERA RISORSE SAR DEL SISTEMA SAR MARITTIMO RISORSE OCCASIONALMENTE DISPONIBILI yforze DI POLIZIA yvv.f yrimorchiatori ypiloti yormeggiatori MEZZI AEREI yvv.f yc.c ygdf yp.s yallerta RADIO PER UNITA IN PORTO E IN RADA ; yavvisi AI NAVIGANTI PER UNITA IN TRANSITO

29 U.C.G. CAGLIARI (c) Le azioni pre-pianificate Considerato che l aeroporto di Cagliari Elmas è ubicato all interno dello stagno di Santa Gilla e che l inizio e la fina dell unica pista di decollo e atterraggio coincidono con le acque dello stagno di Santa Gilla, si possono ipotizzare due tipologie di intervento: - il fuori pista in fase di decollo e atterraggio con conseguente caduta dell aeromobile nelle acque dello stagno; - l ammaraggio o il crash aereo, nelle acque di giurisdizione dell UCG Cagliari. (c.1) Azioni pre-pianificate - soccorso nello stagno o nel sedime aeroportuale - Allegati C.1 (c.2) Azioni pre-pianificate soccorso ad aeromobile nelle acque di giurisdizione - Allegati C.2 (d) Elenco degli assetti navali, aerei e subacquei quando disponibili, da allertare nella fase di risposta iniziale - Allegati D (e) Elenco degli assetti navali, aerei e subacquei di guardia prontamente reperibili, quando disponibili, da allertare nella fase di risposta iniziale - Allegati E (f) Modalità per allertare i mezzi aeronavali occasionalmente disponibili per l intervento - Allegati F (g) Gridmap

30 ALLEGATI C.1 AZIONI PRE PIANIFICATE PER SOCCORSO AD AEROMOBILE NELLO STAGNO DI SANTA GILLA TORRE DI CONTROLLO ELMAS SALA OPEARTIVA U.C.G BOSTON WHALLER MOTOVEDETTA CP 800 SERVIZIO SAR MOTOVEDETTA CP 600 SERVIZIO SAR AEREO (a basso pescaggio) NUCLEO SOMMOZZATORI CP UNITA NAVALE SMZ CP (a basso pescaggio) NOSTROMO SALA OPERATIVA VIGILI DEL FUOCO NUCLEO SOMMOZZATORI DEI VIGILI DEL FUOCO UNITA NAVALI VIGILI DEL FUOCO (a basso pescaggio) ALTRE UNITA NAVALI VIGILI DEL FUOCO SOMMOZZATORI VV.F VIA ARIA ED ELICOTTERO ALTRE FORZE DI POLIZIA (GDF CC PS) - SALE OPERATIVE UNITA NAVALI 118 SERVIZIO EMERGENZA SANITARIA SERVIZI PORTUALI: RIMORCHIATORI, PILOTI, ORMEGGIATORI AUTORITA PORTUALE Il punto di raccolta naufraghi, presso il quale confluiranno mezzi nautici e strutture sanitarie, nelle more della creazione di aree di sbarco superstiti nel sedime aeroportuale, è il Porto di Cagliari. L area designata allo sbarco dei superstiti, punto raccolta mezzi, area designata per la costituzione del posto medico avanzato, salvo diverse contingenti valutazioni, è il molo Ichnusa. Quanto precede, non esclude l utilizzo di aree non attrezzate, prossime al sedime aeroportuale, presso le quali, le unità navali a basso pescaggio, sbarcano eventuali superstiti. FREQUENZE RADIO CLASSE D EMISSIONE BANDA FREQUENZA CANALE IMPIEGO Mhz Mhz 06 VHF/AM Mhz // VHF/AM Mhz // VHF/AM mhz // VHF/AM mhz // HF 5680 Khz A1A J3E Frequenza ausiliaria di soccorso aeronautica Frequenza impiegata dagli aeromobili per il collegamento con la TWR dall aeroporto di Cagliari Frequenza generale impiegata dagli aeromobili per il collegamento con la TWR Frequenza Diurna HF 3023 Khz A1A J3E Frequenza Notturna Frequenza di Chiamata e soccorso marittimo Allarme TWR Frequenza Operativa di soccorso aeromarittimo (CANALE DI LAVORO) Frequenza Operativa di soccorso aeronautica F3E F3E A3E A3E

31 U.C.G. CAGLIARI AZIONI PRE PIANIFICATE PER SOCCORSO AD AEROMOBILE NELLO STAGNO DI SANTA GILLA 1. TORRE DI CONTROLLO ELMAS N. DESCRIZIONE 1 Allerta la S.O. di UCG Cagliari Allerta: ENAC ¾ il Gestore Aeroportuale SOGAER COS e COE ¾ VV.F aeroportuali ¾ Gestisce il traffico aereo e limita l area del sinistro in previsione ¾ dell impiego delle unità navali e aeree sullo scenario del sinistro, disponendo l emissione del notam Acquisisce le informazioni rilevanti circa il sinistro e le trasmette a: S.O. U.C.G. Cagliari ¾ Allerta il servizio sanitario aeroportuale CANALI DI COMUNICAZIONE linea dedicata linea dedicata AZIONI PRE PIANIFICATE PER SOCCORSO AD AEROMOBILE NELLO STAGNO DI SANTA GILLA 2. SALA OPEARTIVA U.C.G N. DESCRIZIONE 1 Riceve l allerta dalla TWR Elmas Torre di Controllo Allerta e dispone l invio delle unita di guardia (CP BW CP 800 CP 600) in area operazioni In orario d ufficio, allerta: Capo Servizio Operazioni ¾ Ufficiale d Ispezione ¾ Ufficiale Superiore Reperibile ¾ Fuori dall orario d ufficio, allerta: Ufficiale d Ispezione (se dopo le e non presente in S.O.) ¾ Ufficiale Reperibile ¾ Capo Servizio Operazioni ¾ 2 3 CANALI DI COMUNICAZIONE linea dedicata vhf - cellulare telefono di servizio/personali telefono di servizio/personali Linea 115 Distacc. Porto Sale operative via filo 4 Allerta il Nucleo Smz CP 5 Allerta e richiede l intervento immediato della squadra navale dei VV.F, richiedendo Nucleo Smz e unità navali a basso pescaggio 6 Allerta e richiede l intervento delle unità navali a basso pescaggio delle diverse Forze di Polizia 7 Designa l OSC 8 Richiede alla TWR l emanazione di Notam (dovrebbe essere automatico) linea dedicata 9 Allerta il Nostromo Allerta e si coordina con il 118 per sbarco dei naufraghi/superstiti nel punto raccolta naufraghi cell. di servizio/personale linea dedicata

32 15 Stabilisce contatti diretti con la SOGEAR (Gestore Aeroportuale)- per l eventuale gestione tattica-conseguente a necessità emergenti Informa Maricogecap in ordine all evento e richiede la disponibilità mezzi aerei (eli) Allerta il Comando di Polizia Municipale per la gestione del traffico veicolare al fine di garantire l afflusso ed il deflusso dei mezzi di soccorso Allerta: Piloti ¾ Rimorchiatori ¾ Ormeggiatori ¾ Informa la Prefettura 16 Informa il Ministero dell Ambiente Tel Informa l Autorità Portuale Tel Tel Tel Telefono VHF Tel BOSTON WHALLER (H 24) N CANALI DI COMUNICAZIONE DESCRIZIONE Il BW alla ricezione dell allertamento molla gli ormeggi, percorre il canale per l emergenza aeroportuale e raggiunge immediatamente la posizione prestabilita, in base al luogo emergenza Comunica alla S.O. l avvenuto disormeggio e l arrivo in zona Comunica alla S.O. del U.C.G./13 MRSC le seguenti informazioni: Esatta posizione in cui si è verificato il fuori pista estensione ¾ dell area interessata Presenza di naufraghi, feriti, cadaveri ¾ Presenza di incendi ovvero pericolo d incendio ¾ Condizioni del velivolo (galleggiabilità, intero, diviso in tronconi, ¾ presenza di rottami) L operatività delle vie di sfuggita (apertura e funzionalità dei ¾ portelloni e degli scivoli) Inizio ricerca e recupero naufraghi, feriti, cadaveri ¾ Condimeteo in zona ¾ Qualsiasi necessità o altra utile informazione ¾ Tiene costantemente informata la S.O. del U.C.G sull evolversi della situazione/operazioni Coordina le altre unità presenti nell area VHF C C 4. MOTOVEDETTA CP 800 SERVIZIO SAR (H 24) N CANALI DI COMUNICAZIONE DESCRIZIONE La CP 800 alla ricezione dell allertamento molla gli ormeggi, percorre il canale per l emergenza aeroportuale fin dove i fondali lo consentono Comunica alla S.O. l avvenuto disormeggio e l arrivo in zona Staziona nel punto più vicino possibile al luogo dell emergenza ai fini di un possibile impiego per il trasbordo naufraghi dalle unità a basso pescaggio e il trasporto degli stessi al punto di raccolta naufraghi 5. MOTOVEDETTA CP 600 SERVIZIO SAR AEREO (a basso pescaggio) (SECONDO TURNAZIONE) N. DESCRIZIONE CANALI DI COMUNICAZIONE 1 La CP 600 alla ricezione dell allertamento molla gli ormeggi, percorre il canale per l emergenza aeroportuale

33 U.C.G. CAGLIARI Comunica alla S.O. l avvenuto disormeggio e l arrivo in zona Staziona nel punto più vicino possibile al luogo dell emergenza ai fini di un possibile impiego per il recupero dei naufraghi ed il successivo trasbordo su unità idonee al trasporto degli stessi al punto di raccolta NUCLEO SOMMOZZATORI CP N. DESCRIZIONE CANALI DI COMUNICAZIONE Imbarca su propria unità navale a basso pescaggio o su altre unità individuate dalla S.O. UCG Cagliari Presta assistenza nell attività di ricerca e imbarco naufraghi a bordo delle zattere autogonfiabili, a bordo di altre unità navali, a bordo di elicottero UNITA NAVALE SMZ CP (a basso pescaggio) N. DESCRIZIONE CANALI DI COMUNICAZIONE Alla ricezione della comunicazione di allarme, imbarca (se immediatamente disponibile) il Nucleo Sommozzatori e dirige in area operazioni. Presta assistenza per la ricerca e l imbarco dei naufraghi nelle zattere autogonfiabili di salvataggio e per il trasporto e sbarco degli stessi presso il punto di raccolta naufraghi NOSTROMO N. DESCRIZIONE CANALI DI COMUNICAZIONE Alla ricezione della comunicazione di allarme, munito di VHF, si reca in porto presso il punto designato per lo sbarco naufraghi. Assicura che nell area interessata non vi sia la presenza di mezzi e personale non autorizzato Individua un mezzo navale (Piloti Ormeggiatori o in mancanza PS CC GDF) per il trasporto dei sommozzatori sul luogo del sinistro Mantiene i contatti radio con la S.O. dell UCG Cagliari e assicura il coordinamento delle operazioni di soccorso a terra Entra a far parte del P.C.M. all arrivo delle autoambulanze nel punto di raccolta naufraghi VHF/ CH cell. di servizio/personale VHF/ CH cell. di servizio/personale VHF/ CH cell. di servizio/personale VHF/ CH cell. di servizio/personale AZIONI PRE PIANIFICATE PER SOCCORSO AD AEROMOBILE NELLO STAGNO DI SANTA GILLA - VIGILI DEL FUOCO 9. SALA OPERATIVA VIGILI DEL FUOCO N. 1 2 DESCRIZIONE CANALI DI COMUNICAZIONE Alla ricezione della comunicazione di allarme, dirama la comunicazione secondo le procedure interne e dispone l intervento in area operazioni del nucleo sommozzatori su unità a basso pescaggio Allerta il Nucleo Elicotteri

34 3 4 Dispone l intervento del Funzionario di Servizio presso il punto prescelto di raccolta naufraghi ed entra a far parte del P.C.M. all arrivo delle autoambulanze nel punto di raccolta naufraghi Allerta le altre unità navali VV.F 10. NUCLEO SOMMOZZATORI DEI VIGILI DEL FUOCO N. 1 2 DESCRIZIONE CANALI DI COMUNICAZIONE Imbarca su unità navali a basso pescaggio VV.F o su altre unità individuate dalla S.O. UCG Cagliari Presta assistenza nell attività di ricerca e imbarco naufraghi a bordo delle zattere autogonfiabili, a bordo di altre unità navali, a bordo di elicottero 11. UNITA NAVALI VIGILI DEL FUOCO (a basso pescaggio) N. 1 2 DESCRIZIONE CANALI DI COMUNICAZIONE Alla ricezione della comunicazione di allarme, imbarcano (se immediatamente disponibile) il Nucleo Sommozzatori e dirigono in area operazioni. Prestano assistenza per la ricerca e l imbarco dei naufraghi nelle zattere autogonfiabili di salvataggio e per il trasporto e sbarco degli stessi presso il punto di raccolta naufraghi 12. ALTRE UNITA NAVALI VIGILI DEL FUOCO N. DESCRIZIONE 1 Alla ricezione della comunicazione di allarme, dirigono sul luogo dell incidente, percorrendo il canale per l emergenza aerea fin dove possibile in attesa di un possibile impiego per il trasbordo naufraghi dalle unità a basso pescaggio e il trasporto degli stessi al punto di raccolta naufraghi CANALI DI COMUNICAZIONE 13. SOMMOZZATORI VV.F VIA ARIA ED ELICOTTERO N DESCRIZIONE CANALI DI COMUNICAZIONE Alla ricezione della comunicazione di allarme, imbarca il Nucleo Sommozzatori e dirige sul luogo dell incidente L elicottero, prima dell arrivo in zona operazioni, stabilisce contatti radio: con la sala operativa dell UCG Cagliari, con la TWR e con gli altri mezzi aerei presenti in zona ai fini della sicurezza del volo Giunto in zona operazioni, si coordina con gli altri aeromobili se presenti in zona, per quanto concerne le quote di volo, secondo i limiti del Notam Fornisce all OSC lo stato della situazione in zona operazioni (naufraghi, rottami, etc) Localizza i naufraghi e, previo coordinamento con la S.O. dell UCG, lancia i sommozzatori a distanza non inferiore a 50 metri dalle zattere collettive di salvataggio Procede al recupero dei naufraghi per lo sbarco degli stessi presso il punto di raccolta naufraghi all interno dell aeroporto, coordinandosi con gli altri velivoli presenti in zona e con la TWR ai fini della sicurezza del volo e delle operazioni di atterraggio e decollo sul piazzale stesso Abbandona la zona di operazioni previ contatti con la TWR e con la S.O. dell UCG Cagliari VHF VHF VHF VHF VHF VHF

35 U.C.G. CAGLIARI AZIONI PRE PIANIFICATE PER SOCCORSO AD AEROMOBILE NELLO STAGNO DI SANTA GILLA - ALTRE FORZE DI POLIZIA (GDF CC PS) 14. SALE OPERATIVE COMANDI NAVALI N. DESCRIZIONE 1 L operatore al centralino riceve la comunicazione di emergenza dalla S.O. del U.C.G e informa l Ufficiale di servizio (secondo procedure interne) 2 3 CANALI DI COMUNICAZIONE Telefono sale operative R.O.A.N ( ) P.S. (113) - C.C. (112) Allerta la squadra nautica per l impiego delle unità navali a basso pescaggio e delle altre MM/VV dipendenti ai fini di un immediato intervento in area operazioni. Allerta il nucleo SMZ pronto ad intervenire su richiesta della S.O. del U.C.G 15. UNITA NAVALI ALTRE FORZE DI POLIZIA N. 1 2 DESCRIZIONE CANALI DI COMUNICAZIONE Alla ricezione della comunicazione di allarme, imbarcano il nucleo sommozzatori se immediatamente disponibile, dirigono in area operazioni, percorrendo il canale per l emergenza aeroportuale. Qualora il pescaggio dell unità non consenta l integrale navigazione del canale per l emergenza aerea, stazionano in prossimità del ponte stradale all ingresso del canale per l emergenza aerea in attesa di un possibile impiego per il trasbordo naufraghi dalle unità a basso pescaggio e il trasporto degli stessi al punto di raccolta naufraghi Le unità navali a basso pescaggio, imbarcano il nucleo sommozzatori se disponibile, prestano assistenza per la ricerca e l imbarco dei naufraghi nelle zattere autogonfiabili di salvataggio e per il trasporto e sbarco degli stessi presso altre unità navali impossibilitate a percorrere il canale di emergenza aeroportuale

36 AZIONI PRE PIANIFICATE PER SOCCORSO AD AEROMOBILE NELLO STAGNO DI SANTA GILLA - SERVIZIO SERVIZIO EMERGENZA SANITARIA N. DESCRIZIONE 1 Riceve la comunicazione dell incidente dalla SO. del U.C.G./13 MRSC 2 Invia al punto di raccolta naufraghi individuato i mezzi di soccorso Allestisce il centro di primo soccorso predisponendo i punti di prima accoglienza, triage, trattamento ed evacuazione feriti e punti di evacuazione feriti a mezzo elicottero Tiene informato il Responsabile Operativo sul numero dei feriti, deceduti e illesi e di altra qualsiasi utile notizia/informazione per il tramite del NPI Informa i propri mezzi del cessa emergenza CANALI DI COMUNICAZIONE Linea dedicata 17. RIMORCHIATORI, PILOTI, ORMEGGIATORI N CANALI DI COMUNICAZIONE DESCRIZIONE L operatore al centralino riceve la comunicazione di emergenza dalla S.O. del U.C.G./13 MRSC Approntano le proprie unità navali Restano in attesa di disposizioni da parte della S.O. del U.C.G./13 MRSC, soprattutto per necessita di disormeggio o riormeggio navi e partecipazione all attività di ricerca e soccorso VHF/ Telefonico c.s VHF/ Telefonico c.s 18. AUTORITA PORTUALE N. DESCRIZIONE 1 Riceve informativa sull incidente dalla S.O. del U.C.G 2 Allerta i propri servizi di emergenza 3 Da attuazione, se ritenuto necessario, al proprio piano di emergenza Fornisce la massima collaborazione ad eventuali richieste dell autorità coordinatrice CANALI DI COMUNICAZIONE Tel

37 U.C.G. CAGLIARI ALLEGATI C.2 AZIONI PRE PIANIFICATE PER SOCCORSO AD AEROMOBILE IN MARE TORRE DI CONTROLLO ELMAS SALA OPERATIVA U.C.G BOSTON WHALLER MOTOVEDETTA CP 800 SERVIZIO SAR MOTOVEDETTA CP 600 SERVIZIO SAR AEREO (a basso pescaggio) NUCLEO SOMMOZZATORI CP UNITA NAVALE SMZ CP (a basso pescaggio) NOSTROMO SALA OPERATIVA VIGILI DEL FUOCO NUCLEO SOMMOZZATORI DEI VIGILI DEL FUOCO UNITA NAVALI VIGILI DEL FUOCO SOMMOZZATORI VV.F VIA ARIA ED ELICOTTERO ALTRE FORZE DI POLIZIA (GDF CC PS) - SALE OPERATIVE UNITA NAVALI 118 SERVIZIO EMERGENZA SANITARIA SERVIZI PORTUALI: RIMORCHIATORI, PILOTI, ORMEGGIATORI AUTORITA PORTUALE L area designata allo sbarco dei superstiti, punto raccolta mezzi, area designata per la costituzione del posto medico avanzato, salvo diverse contingenti valutazioni, è il molo Ichnusa Porto di Cagliari. FREQUENZE RADIO BANDA FREQUENZA CANALE Mhz Mhz 06 VHF/AM Mhz // CLASSE D EMISSIONE IMPIEGO HF 5680 Khz A1A J3E Frequenza di Chiamata e soccorso marittimo Allarme TWR Frequenza Operativa di soccorso aeromarittimo (CANALE DI LAVORO) Frequenza Operativa di soccorso aeronautica Frequenza impiegata dagli aeromobili per il collegamento con la TWR dall aeroporto di Cagliari Frequenza Diurna HF 3023 Khz A1A J3E Frequenza Notturna VHF/AM // F3E F3E A3E

38 AZIONI PRE PIANIFICATE PER SOCCORSO AD AEROMOBILE IN MARE 1. TORRE DI CONTROLLO ELMAS N. DESCRIZIONE 1 Allerta la S.O. di UCG Cagliari Allerta: ENAC ¾ il Gestore Aeroportuale SOGAER COS e COE ¾ VV.F aeroportuali ¾ Gestisce il traffico aereo e limta l area del sinistro in previsione ¾ dell impiego delle unità navali e aeree sullo scenario del sinistro, disponendo l emissione del notam 2 3 CANALI DI COMUNICAZIONE linea dedicata Acquisisce i dati del sinistro e li trasmette a: S.O. U.C.G. Cagliari ¾ ENAC SOGAER COS e COE ¾ AZIONI PRE PIANIFICATE PER SOCCORSO AD AEROMOBILE IN MARE 2. SALA OPEARTIVA U.C.G N. DESCRIZIONE 1 5 Riceve l allerta dalla TWR Allerta e dispone l invio delle unita di guardia CP 800 e BW in area operazioni, valutati i limiti operativi del BW In orario d ufficio, allerta: b. Capo Servizio Operazioni c. Ufficiale d Ispezione d. Ufficiale Superiore Reperibile Fuori dall orario d ufficio, allerta: e. Ufficiale d Ispezione f. Ufficiale Operativo Reperibile g. Capo Servizio Operazioni Allerta e richiede l intervento delle unità navali e nucleo sommozzatori dei VV.FF - delle Forze di Polizia Designa l OSC 6 Richiede alla TWR l emanazione di Notam Warning 7 Allerta il Nostromo Allerta e si coordina con il 118 per sbarco dei naufraghi/superstiti nel punto raccolta naufraghi Stabilisce contatti diretti con la SOGEAR COS - COE per l eventuale gestione tattica-conseguente a necessità emergenti e per l acquisizione di ogni informazione utile in ordine all evento Informa Maricogecap in ordine all evento e richiede la disponibilità mezzi aerei (ELI) Allerta il Comando di Polizia Municipale per la gestione del traffico veicolare al fine di garantire l afflusso ed il deflusso dei mezzi di soccorso CANALI DI COMUNICAZIONE linea dedicata vhf - cellulare telefono di servizio/personali Tel. 115 Sale operative via filo linea dedicata cell. di servizio/personale linea dedicata Tel Tel Tel

39 U.C.G. CAGLIARI 13 Allerta: Piloti ¾ Rimorchiatori ¾ Ormeggiatori ¾ Informa la Prefettura VHF Tel Informa il Ministero dell Ambiente Tel Informa l Autorità Portuale Tel BOSTON WHALLER (H 24) N CANALI DI COMUNICAZIONE DESCRIZIONE Il BW alla ricezione dell allertamento molla gli ormeggi e raggiunge, nei limiti delle capacità operative, la posizione prestabilita, in base al luogo di emergenza Comunica alla S.O. l avvenuto disormeggio e l arrivo in zona Comunica alla S.O. del U.C.G./13 MRSC le seguenti informazioni: Esatta posizione in cui si è verificato il fuori pista estensione ¾ dell area interessata Presenza di naufraghi, feriti, cadaveri ¾ Presenza di incendi ovvero pericolo d incendio ¾ Condizioni del velivolo (galleggiabilità, intero, diviso in tronconi, ¾ presenza di rottami) L operatività delle vie di sfuggita (apertura e funzionalità dei ¾ portelloni e degli scivoli) Inizio ricerca e recupero naufraghi, feriti, cadaveri ¾ Condimeteo in zona ¾ Qualsiasi necessità o altra utile informazione ¾ Tiene costantemente informata la S.O. del U.C.G./13 MRSC sull evolversi della situazione/operazioni VHF VHF VHF VHF 4. MOTOVEDETTA CP 800 SERVIZIO SAR (H 24) N CANALI DI COMUNICAZIONE DESCRIZIONE La CP 800 alla ricezione dell allertamento molla gli ormeggi, dirige in zona operazioni Comunica alla S.O. l avvenuto disormeggio e l arrivo in zona Comunica alla S.O. del U.C.G./1 MRSC le seguenti informazioni: Esatta posizione in cui si è verificato l incidente Presenza di naufraghi, feriti, cadaveri Presenza di incendi ovvero pericolo d incendio Condizioni del velivolo (galleggiabilità, intero, diviso in tronconi, presenza di rottami) L operatività delle vie di sfuggita (apertura e funzionalità dei portelloni e degli scivoli) Inizio ricerca e recupero naufraghi, feriti, cadaveri Condimeteo in zona Qualsiasi necessità o altra utile informazione Tiene costantemente informata la S.O. sull evolversi della situazione/operazioni Coordina le altre unità presenti nell area del U.C.G./13 MRSC VHF VHF VHF VHF VHF

40 5. MOTOVEDETTA CP 600 SERVIZIO SAR AEREO (a basso pescaggio) (SECONDO TURNAZIONE) N CANALI DI COMUNICAZIONE DESCRIZIONE La CP 600 alla ricezione dell allertamento molla gli ormeggi e raggiunge, nei limiti delle capacità operative, la posizione prestabilita, in base al luogo di emergenza Comunica alla S.O. l avvenuto disormeggio e l arrivo in zona Staziona nel punto più vicino possibile al luogo dell emergenza ai fini di un possibile impiego per il recupero dei naufraghi ed il successivo trasbordo su unità idonee al trasporto degli stessi al punto di raccolta 6. NUCLEO SOMMOZZATORI CP N. 1 2 DESCRIZIONE CANALI DI COMUNICAZIONE Imbarca su propria unità navale a basso pescaggio o su altre unità individuate dalla S.O. UCG Cagliari Presta assistenza nell attività di ricerca e imbarco naufraghi a bordo delle zattere autogonfiabili, a bordo di altre unità navali, a bordo di elicottero 7. UNITA NAVALE SMZ CP (a basso pescaggio) N. 1 2 DESCRIZIONE CANALI DI COMUNICAZIONE Alla ricezione della comunicazione di allarme, imbarca (se immediatamente disponibile) il Nucleo Sommozzatori e dirige in area operazioni. Presta assistenza per la ricerca e l imbarco dei naufraghi nelle zattere autogonfiabili di salvataggio e per il trasporto e sbarco degli stessi presso il punto di raccolta naufraghi 8. NOSTROMO N DESCRIZIONE CANALI DI COMUNICAZIONE Alla ricezione della comunicazione di allarme, munito di VHF, si reca in porto presso il punto designato per lo sbarco naufraghi. Assicura che nell area individuata per lo sbarco dei naufraghi, non vi sia la presenza di mezzi e personale non autorizzato Individua un mezzo navale (Piloti Ormeggiatori o in mancanza PS CC GDF) per il trasporto dei sommozzatori sul luogo del sinistro Mantiene i contatti radio con la S.O. dell UCG Cagliari e assicura il coordinamento delle operazioni di soccorso a terra Entra a far parte del P.C.M. all arrivo delle autoambulanze nel punto di raccolta naufraghi VHF/ CH cell. di servizio/personale VHF/ CH cell. di servizio/personale VHF/ CH cell. di servizio/personale VHF/ CH cell. di servizio/personale

41 U.C.G. CAGLIARI AZIONI PRE PIANIFICATE PER SOCCORSO VIGILI DEL FUOCO 9. SALA OPERATIVA VIGILI DEL FUOCO N DESCRIZIONE CANALI DI COMUNICAZIONE Alla ricezione della comunicazione di allarme, dirama l informazione secondo le procedure interne Dispone l intervento in area operazioni del nucleo sommozzatori su unità navali del Corpo dei Vigili del Fuoco o su altre unità navali individuate dalla S.O., qualora indisponibili quelle dei Vigili del Fuoco Allerta il Nucleo Elicotteri Dispone l intervento del Funzionario di Servizio presso il punto prescelto di raccolta naufraghi ed entra a far parte del P.C.M. all arrivo delle autoambulanze nel punto di raccolta naufraghi Allerta tutte le altre unità navali VV.F 10. NUCLEO SOMMOZZATORI DEI VIGILI DEL FUOCO N. 1 2 DESCRIZIONE CANALI DI COMUNICAZIONE Imbarca su unità navali VV.F o su altre unità individuate dalla S.O. UCG Cagliari Presta assistenza nell attività di ricerca e imbarco naufraghi a bordo delle zattere autogonfiabili, a bordo di altre unità navali, a bordo degli elicotteri VHF 11. UNITA NAVALI VIGILI DEL FUOCO N. 1 2 DESCRIZIONE CANALI DI COMUNICAZIONE Alla ricezione della comunicazione di allarme, imbarcano (se immediatamente disponibile) il Nucleo Sommozzatori e dirigono in area operazioni. Prestano assistenza per la ricerca e l imbarco dei naufraghi nelle zattere autogonfiabili di salvataggio e per il trasporto e sbarco degli stessi presso il punto di raccolta naufraghi 12. SOMMOZZATORI VV.F VIA ARIA ED ELICOTTERO N DESCRIZIONE CANALI DI COMUNICAZIONE Alla ricezione della comunicazione di allarme, imbarca il Nucleo Sommozzatori e dirige sul luogo dell incidente L elicottero, prima dell arrivo in zona operazioni, stabilisce contatti radio: a) con la sala operativa dell UCG Cagliari b) con la TWR e con gli altri mezzi aerei presenti in zona ai fini della sicurezza del volo Giunto in zona operazioni, si coordina con gli altri aeromobili se presenti in zona, per quanto concerne le quote di volo, secondo i limiti del Notam Fornisce all OSC lo stato della situazione in zona operazioni (naufraghi, rottami, etc) Procede al recupero dei naufraghi per lo sbarco degli stessi presso il punto di raccolta naufraghi, coordinandosi con gli altri velivoli presenti in zona e con la TWR ai fini della sicurezza del volo e delle operazioni di atterraggio e decollo Abbandona la zona di operazioni previ contatti con la TWR e con la S.O. dell UCG Cagliari VHF VHF VHF VHF VHF

42 AZIONI PRE PIANIFICATE PER SOCCORSO ALTRE FORZE DI POLIZIA (GDF CC PS) 13. SALE OPERATIVE COMANDI NAVALI N. DESCRIZIONE 1 L operatore al centralino riceve la comunicazione di emergenza dalla S.O. del U.C.G./13 MRSC, informa l Ufficiale di servizio (secondo procedure interne) 2 3 CANALI DI COMUNICAZIONE Telefono sale operative R.O.A.N ( ) P.S. (113) C.C. (112) Allerta la squadra nautica per l impiego delle MM/VV dipendenti ai fini di un immediato intervento in area operazioni Allerta il nucleo SMZ ai fini di un immediato intervento su richiesta della S.O. del U.C.G./13 MRSC 14. UNITA NAVALI N. 1 DESCRIZIONE CANALI DI COMUNICAZIONE Alla ricezione della comunicazione di allarme, imbarcano il nucleo sommozzatori se immediatamente disponibile, dirigono in area operazioni. Prestano assistenza per la ricerca e l imbarco dei naufraghi nelle zattere autogonfiabili di salvataggio e per il trasporto e sbarco degli stessi VHF AZIONI PRE PIANIFICATE PER SOCCORSO SERVIZIO EMERGENZA SANITARIA N. DESCRIZIONE 1 Riceve la comunicazione dell incidente dalla SO. del U.C.G./13 MRSC 2 Invia i mezzi di soccorso al punto di raccolta naufraghi individuato Allestisce il centro di primo soccorso predisponendo i punti di prima accoglienza, triage, trattamento ed evacuazione feriti e punti di evacuazione feriti Tiene informato il Responsabile Operativo sul numero dei feriti, deceduti e illesi e di altra qualsiasi utile notizia/informazione per il tramite del NPI Informa i propri mezzi del cessa emergenza CANALI DI COMUNICAZIONE Telefono SERVIZI PORTUALI: RIMORCHIATORI, PILOTI, ORMEGGIATORI N CANALI DI COMUNICAZIONE DESCRIZIONE L operatore al centralino riceve la comunicazione di emergenza dalla S.O. del U.C.G./13 MRSC Approntano le proprie unità navali Restano in attesa di disposizioni da parte della S.O. del U.C.G./13 MRSC, soprattutto per necessita di disormeggio/riormeggio navi/partecipazione attività ricerca e soccorso VHF/ Tel c.s. VHF/ Tel c.s.

43 U.C.G. CAGLIARI 17. AUTORITA PORTUALE N. DESCRIZIONE 1 Riceve informativa sull incidente dalla S.O. del U.C.G./13 MRSC 2 Allerta i propri servizi di emergenza 3 Da attuazione, se ritenuto necessario, al proprio piano di emergenza Fornisce al massima collaborazione ad eventuali richieste dell autorità coordinatrice Nomina un funzionario reperibile da inviare presso la S.O. del U.C.G./13 MRSC per eventuale convocazione nello Staff di crisi CANALI DI COMUNICAZIONE Tel

44 ALLEGATI D RISORSE DI GUARDIA DA ALLERTARE NELLA FASE DI RISPOSTA INIZIALE MOTOVEDETTA CP CLASSE 800 IN TURNO SVH Lunghezza f.t. (m): Larghezza max (m): 4.10 Immersione (m): 0.74 Velocità (nodi): 31.4 Autonomia: Apparecchiature radio Equipaggiamento SAR Dotazioni antincendio Altre dotazioni particolari 187 miglia 2 VHF 1 apparato RTF/CB Radiogoniometro Radar GPS n. 4 zattere da 6 persone n. 1 sistema A.P.I. da 42 persone n. 1 pompa antincendio n. 4 estintori n. 1 impianto fisso CO2 n. 1 manichetta BATTELLO LITORANEO CLASSE BOSTON WHALLER IN TURNO SVH Lunghezza f.t. (m): 5.96 Larghezza max (m): 2.18 Immersione (m): 0.45 Velocità (nodi): 35 Autonomia: 102 miglia Apparecchiature radio Equipaggiamento SAR n. 2 zattere autogonfiabili da 25 persone n. 2 salvagenti anulari con sagola n. 2 cinture di salvataggio Dotazioni antincendio N 2 estintori a polvere Altre dotazioni particolari

45 U.C.G. CAGLIARI M/V CP CLASSE 600 SAR AEREO (a basso pescaggio) SECONDO TURNAZIONE Lunghezza f.t. (m): Larghezza max (m): 3.10 Immersione (m): 0,664 Velocità (nodi): 44 Autonomia: miglia Apparecchiature radio VHF Equipaggiamento SAR n. 2 Zattere di salvataggio - portata totale persone 100 Dotazioni antincendio n. 1 Pompa ZIEGLER TS 6/6-2 DIESEL portata 600 l/min n. 1 Manichetta - Lunghezza 20,0 mt ciascuna INSTALLABILE - n. 1 impianto fisso CO2 Altre dotazioni particolari

46 ALLEGATI E ELENCO DEGLI ALTRI ASSETTI NAVALI, AEREI E SUBACQUEI, REPERIBILI, DA ALLERTARE NELLA FASE DI RISPOSTA INIZIALE (INCERTI I TEMPI DI PRONTEZZA OPERATIVA) BATTELLO NUCLEO SOMMOZZATORI GC A 73 Lunghezza f.t. (m): 8.58 Larghezza max (m): 3.18 Immersione (m): 1 Velocità (nodi): 35 Autonomia: 133 miglia Apparecchiature radio I-COM Equipaggiamento SAR // Dotazioni antincendio n. 2 estintori da 2 Kg. Altre dotazioni particolari Taglio oleodinamico.- palloni di sollevamento R.O.V. radar n. 2 scooter subacquei BATTELLO NUCLEO SOMMOZZATORI GC 339 Lunghezza f.t. (m): 5.10 Larghezza max (m): 2.19 Immersione (m): 1 Velocità (nodi): 25 Autonomia: 110 miglia Apparecchiature radio n. 2 portatili Equipaggiamento SAR // Dotazioni antincendio n. 1 estintore da 2 kg. Altre dotazioni particolari

47 U.C.G. CAGLIARI MEZZI NAVALI GUARDIA COSTIERA MOTOVEDETTA CP Lunghezza f.t. (m): 25 Larghezza max (m): 5.76 Immersione (m): 1.86 Velocità (nodi): 34 Autonomia: 900 miglia a 27 nodi Apparecchiature radio n. 2 n. 1 VHF/AM n. 1 UHF n. 2 HF/SSB n. 4 VHF portatili Equipaggiamento SAR n. 2 zattere autogonfiabili da 25 persone Dotazioni antincendio Altre dotazioni particolari n. 1 impianto fisso n. 4 bombole Co2 n. 2 bombole a schiuma n. 2 bombole a polvere Imbarcazione ausiliaria n 1 battello pneumatico con motore f.b. MOTOVEDETTA CP 2100 Lunghezza f.t. (m): 13.5 Larghezza max (m): 3.96 Immersione (m): 1.10 Velocità (nodi): 23.4 Autonomia: 360 Apparecchiature radio n. 1 VHF radiotelefono SSB Equipaggiamento SAR n. 1 zattera autogonfiabile da 6 persone Dotazioni antincendio n. 1 impianto fisso Co2 n. 1 estintore a polvere n. 2 estintori Co2 n. 4 estintori a schiuma Altre dotazioni particolari

48 MOTOVEDETTA CP 2075 Lunghezza f.t. (m): Larghezza max (m): 3.58 Immersione (m): 1.00 Velocità (nodi): 21 Autonomia: 377 Apparecchiature radio n. 1 n. 1 radiotelefono SSB Equipaggiamento SAR n. 1 zattera autogonfiabile da 6 persone Dotazioni antincendio n. 1 impianto fisso Co2 n. 4 estintori a polvere da 5 Kg. Altre dotazioni particolari MOTOVEDETTA CP 303 Lunghezza f.t. (m): Larghezza max (m): 6.10 Immersione (m): 1.00 Velocità (nodi): 30 Autonomia: 460 Apparecchiature radio n. 2 n. 1 HF n. 1 VHF/H n. 1 VHF Equipaggiamento SAR n. 1 zattera autogonfiabile da 6 persone n. 2 zattere da 65 persone Dotazioni antincendio n. 1 impianto fisso Co2 n. 6 estintori a schiuma Altre dotazioni particolari MOTOVEDETTA CP 577 Lunghezza f.t. (m): Larghezza max (m): 3.60 Immersione (m): Velocità (nodi): 34 Autonomia: 231 Apparecchiature radio n. 1 n. 1 VHF portatile Equipaggiamento SAR n. 2 zattera autogonfiabile da 6 persone Dotazioni antincendio n. 1 impianto fisso FE 227 n. 4estintori

49 U.C.G. CAGLIARI BATTELLO GC A13 Lunghezza f.t. (m): 9.14 Larghezza max (m): 3.18 Immersione (m): 0.80 Velocità (nodi): miglia a 35 nodi Autonomia: Apparecchiature radio n. 1 VHF n. 2 VHF portatili Equipaggiamento SAR n. 2 zattere da 6 persone Dotazioni antincendio n. 2 estintori da 2.5 Kg RADAR GPS - MARPA Altre dotazioni particolari BATTELLO GC A67 Lunghezza f.t. (m): 9.23 Larghezza max (m): 3.04 Immersione (m): 0.90 Velocità (nodi): miglia a 35 nodi Autonomia: Apparecchiature radio n. 1 VHF n. 2 VHF portatili Equipaggiamento SAR n. 1 zattera EPS da 8 persone Dotazioni antincendio n. 2 estintori da 2.5 Kg RADAR GPS - MARPA Altre dotazioni particolari Lunghezza f.t. (m): BATTELLO B Larghezza max (m): 2.55 Immersione (m): 1.82 Velocità (nodi): 35 Autonomia: 150 miglia Apparecchiature radio n. 1 Equipaggiamento SAR n. 1 zattera autogonfiabile da 4 persone Dotazioni antincendio n. 2 estintori a polvere

50 BATTELLO B82 Lunghezza f.t. (m): 6.90 Larghezza max (m): 2.75 Immersione (m): 0.96 Velocità (nodi): 42 Autonomia: 155 miglia Apparecchiature radio n. 1 n. 1 VHF portatile Equipaggiamento SAR n. 1 zattera autogonfiabile da 8 persone Dotazioni antincendio n. 2 estintori a polvere da 2 Kg. Altre dotazioni particolari

51 U.C.G. CAGLIARI MEZZI NAVALI CARABINIERI MOTOVEDETTA CC 821 CORTELLESSA Lunghezza f.t. (m): 17 Larghezza max (m): 5.10 Immersione (m): 2.0 Velocità (nodi): max 35 nodi operativa 27 nodi a velocità max continuativa 450 Mg 13 h a velocità operativa Autonomia: Apparecchiature radio gamma 400 Equipaggiamento SAR n. 02 zattere di salvataggio tipo prof. da 08 posti cad. Dotazioni antincendio Pompa antincendio ad acqua di mare impianto fisso di bordo MOTOVEDETTA CC 256 (SANT ANTIOCO) Lunghezza f.t. (m): 6.28 Larghezza max (m): 2.47 Immersione (m): Velocità (nodi): max 26 nodi a velocità operativa 12 h Autonomia: Apparecchiature radio VHF gamma 400 Equipaggiamento SAR Dotazioni antincendio MOTOVEDETTA CC 266 (VILLASIMIUS) Lunghezza f.t. (m): 6.30 Larghezza max (m): 2.47 Immersione (m): Velocità (nodi): max 26 nodi Autonomia: a velocità operativa 12 h Apparecchiature radio VHF gamma 400 Equipaggiamento SAR Dotazioni antincendio

52 MEZZI NAVALI VV.F MOTO NAVE VF 1115 Lunghezza f.t. (m): Larghezza max (m): Immersione (m): 0.85 Velocità (nodi): Autonomia: Apparecchiature radio n. 1 (banda marina) n. 1 (Frequenza VF) Equipaggiamento SAR Dotazioni antincendio Altre dotazioni particolari MOTO BARCA VF 1039 Lunghezza f.t. (m): 4.20 Larghezza max (m): 1.70 Immersione (m): 0.10 Velocità (nodi): Autonomia: Apparecchiature radio Frequenza VF con portatile Frequenza marittima VHF con portatile Equipaggiamento SAR Dotazioni antincendio Altre dotazioni particolari BATTELLO PNEUMATICO P43840 Lunghezza f.t. (m): 3.50 Larghezza max (m): 1.80 Immersione (m): 0.30 Velocità (nodi): Autonomia: Apparecchiature radio Frequenza VF con portatile Frequenza marittima VHF con portatile Equipaggiamento SAR Dotazioni antincendio

53 U.C.G. CAGLIARI BATTELLO PNEUMATICO Lunghezza f.t. (m): 5.70 Larghezza max (m): 2.30 Immersione (m): 0.30 Velocità (nodi): Autonomia: Apparecchiature radio Frequenza VF con portatile Frequenza marittima VHF con portatile Equipaggiamento SAR Dotazioni antincendio Altre dotazioni particolari BATTELLO PNEUMATICO A Lunghezza f.t. (m): 7 Larghezza max (m): 2.50 Immersione (m): 0.30 Velocità (nodi): Autonomia: Apparecchiature radio Frequenza VF con portatile Frequenza marittima VHF con portatile Equipaggiamento SAR Dotazioni antincendio Altre dotazioni particolari MOTO BARCA VF 1087 Lunghezza f.t. (m): Larghezza max (m): 4.45 Immersione (m): 1.4 Velocità (nodi): 26.5 nodi Autonomia: 6 ore Apparecchiature radio n. 1 (banda marina) n. 1 (Frequenza VF) Equipaggiamento SAR Dotazioni antincendio

54 MOTO BARCA VF 444 Lunghezza f.t. (m): Larghezza max (m): 5.20 Immersione (m): 1.95 Velocità (nodi): 15 nodi 200 miglia Autonomia: Apparecchiature radio n. 1 (banda marina) n. 1 (Frequenza VF) Equipaggiamento SAR Dotazioni antincendio 8.2 mc liquido schiumogeno n. 2 spingarde antincendio di portata 6000 litri/min cadauno Materiale tecnico di caricamento gruppo elettrogeno proiettore 500 watt Altre dotazioni particolari BATTELLO PNEUMATICO Lunghezza f.t. (m): 5.80 Larghezza max (m): 2.35 Immersione (m): 0.30 Velocità (nodi): Autonomia: Apparecchiature radio Frequenza VF con portatile Frequenza marittima VHF con portatile Equipaggiamento SAR Dotazioni antincendio Altre dotazioni particolari

55 U.C.G. CAGLIARI R.A.S. Servizio Protezione Civile 15 Moto d acqua Lunghezza f.t. (m): Larghezza max (m): Immersione (m): Velocità (nodi): Autonomia: Apparecchiature radio VHF Equipaggiamento SAR Barella galleggiante Dotazioni antincendio Defibrillatore e set di rianimazione Altre dotazioni particolari 2 Gommoni BWA SIX FIFTY Lunghezza f.t. (m): 6.50 Larghezza max (m): 2.85 Immersione (m): Velocità (nodi): 25 Autonomia: 3h Apparecchiature radio VHF Equipaggiamento SAR Barella e spinali Dotazioni antincendio Cassetta di Pronto Soccorso Altre dotazioni particolari Gommoni ARIMAR SCUBA 560 SPC Lunghezza f.t. (m): 5.36 Larghezza max (m): 2.34 Immersione (m): Velocità (nodi): 20 Autonomia: 3h Apparecchiature radio VHF Equipaggiamento SAR Barella Dotazioni antincendio Cassetta di Pronto Soccorso Altre dotazioni particolari

56 MOBY S.P.A. DIVISIONE RIMORCHIATORI RIMORCHIATORE ANDREA ONORATO Lunghezza f.t. (m): Larghezza max (m): Immersione (m): Velocità (nodi): 11 Autonomia: Apparecchiature radio Equipaggiamento SAR Dotazioni antincendio 3000 Mg. Stazione GMDSS A1 + A2 n. 3 Zattere Autogonfiabili di tipo Lanciabile n. 1 Rescue Boat - n. 1 EPIRB sailor 406 MHz n. 1 Radar Trasponder tipo Sailor Sart Altre dotazioni particolari RIMORCHIATORE ACHILLINO ONORATO (SARROCH) Lunghezza f.t. (m): Larghezza max (m): Immersione (m): Velocità (nodi): 12 Autonomia: 3000 Mg. Apparecchiature radio STAZIONE GMDSS IN AREA A1 + A2 + A3 Equipaggiamento SAR n. 4 Zattere Autogonfiabili di tipo Lanciabile n. 1 Rescue Boat n. 1 EPIRB tipo Jotron Tron 30 S MKII n. 1 Radar Trasponder tipo Jotron Tron Sart Dotazioni antincendio Altre dotazioni particolari

57 U.C.G. CAGLIARI RIMORCHIATORE ACHILLE ONORATO Lunghezza f.t. (m): Larghezza max (m): Immersione (m): Velocità (nodi): Mg. Autonomia: Apparecchiature radio STAZIONE GMDSS IN AREA A1 + A2 + A3 Equipaggiamento SAR n. 3 Zattere Autogonfiabili di tipo Lanciabile n. 1 Rescue Boat n. 1 EPIRB Sailor. Sattel. 406 MHz n. 2 Radar trasponder tipo Jotron Tron Sart Dotazioni antincendio Altre dotazioni particolari RIMORCHIATORE SILVIA ONORATO (SARROCH) Lunghezza f.t. (m): Larghezza max (m): 8.60 Immersione (m): Velocità (nodi): 11.5 Autonomia: 2500 Mg. Apparecchiature radio n. 1 Equipaggiamento SAR n. 4 Zattere Autogonfiabili di Tipo Lanciabile n. 1 Battello di Emergenza n. 1 EPIRB Tipo Jotron 30 S MK II Dotazioni antincendio Altre dotazioni particolari

58 RIMORCHIATORE MARIA ONORATO Lunghezza f.t. (m): Larghezza max (m): 9.50 Immersione (m): Velocità (nodi): 12 Autonomia: Apparecchiature radio Stazione GMDSS Area A1 + A2 + A3 Equipaggiamento SAR n. 1 Zattera Autogonfiabile di tipo Lanciabile n. 1 Lancia a motore n. 1 Lancia a remi n. 1 EPIRB SAILOR SE 406 II n. 1 RADAR Trasponder di tipo SP Radio A\S Sailor Sart Dotazioni antincendio Altre dotazioni particolari RIMORCHIATORE CARLOTTA ONORATO (SARROCH) Lunghezza f.t. (m): Larghezza max (m): Immersione (m): Velocità (nodi): 13 Autonomia: 3500 Mg. Apparecchiature radio Stazione GMDSS Area A1 + A2 + A3 Equipaggiamento SAR n. 3 Zattere Autogonfiabili di Tipo Lanciabile n. 1 Battello di Emergenza n. 1 EPIRB Sailor SE 406 n. 2 Radar Trasponder Sailor sart II Dotazioni antincendio Altre dotazioni particolari

59 U.C.G. CAGLIARI CORPORAZIONE PILOTI SARROCH MOTOBARCA DA TRAFFICO PUNTA ZAVORRA Lunghezza f.t. (m): 9.62 Larghezza max (m): 3.35 Immersione (m): Velocità (nodi): 12 Autonomia: 20 ORE Apparecchiature radio n. 1 VHF Equipaggiamento SAR Dotazioni antincendio Altre dotazioni particolari CASSETTA MEDICINALI MOTOBARCA DA TRAFFICO SERENA Lunghezza f.t. (m): 8.25 Larghezza max (m): 2.70 Immersione (m): Velocità (nodi): 12 Autonomia: 20 ORE Apparecchiature radio Equipaggiamento SAR Dotazioni antincendio Altre dotazioni particolari CASSETTA MEDICINALI

60 MOTOBARCA DA TRAFFICO ORSA MAGGIORE Lunghezza f.t. (m): 9.98 Larghezza max (m): 3.44 Immersione (m): Velocità (nodi): ORE Autonomia: Apparecchiature radio VHF ( SP SAILOR RT KW ) Equipaggiamento SAR Dotazioni antincendio Altre dotazioni particolari CASSETTA MEDICINALI MOTOBARCA DA TRAFFICO NAUSICAA Lunghezza f.t. (m): Larghezza max (m): // Immersione (m): Velocità (nodi): // Autonomia: // Apparecchiature radio Equipaggiamento SAR Dotazioni antincendio Altre dotazioni particolari CASSETTA MEDICINALI

61 U.C.G. CAGLIARI CORPORAZIONE PILOTI CAGLIARI MOTOPILOTINA GOLFO DEGLI ANGELI Lunghezza f.t. (m): Larghezza max (m): 3.49 Immersione (m): Velocità (nodi): 9 Autonomia: 10 ORE Apparecchiature radio n. 1 VHF Equipaggiamento SAR Dotazioni antincendio Altre dotazioni particolari MOTOPILOTINA CAGLIARI Lunghezza f.t. (m): Larghezza max (m): 3.32 Immersione (m): Velocità (nodi): 25 Autonomia: 10 Apparecchiature radio n. 1 VHF Equipaggiamento SAR Dotazioni antincendio Altre dotazioni particolari

62 MOTOPILOTINA MADDALENA Lunghezza f.t. (m): 9.83 Larghezza max (m): 3.20 Immersione (m): Velocità (nodi): 20 Autonomia: 10 Apparecchiature radio n. 1 VHF Equipaggiamento SAR Dotazioni antincendio Altre dotazioni particolari

63 U.C.G. CAGLIARI GRUPPO BARCAIOLI SARROCH PILOTINA LA FENICE Lunghezza f.t. (m): Larghezza max (m): 3.43 Immersione (m): Velocità (nodi): 20 Autonomia: 24h Apparecchiature radio GMDSS Equipaggiamento SAR Dotazioni antincendio Altre dotazioni particolari CASSETTA MEDICINALI PILOTINA SARROCH 1^ Lunghezza f.t. (m): Larghezza max (m): 3.45 Immersione (m): Velocità (nodi): 20 Autonomia: 24 Apparecchiature radio VHF Equipaggiamento SAR Dotazioni antincendio Altre dotazioni particolari CASSETTA MEDICINALI

64 PILOTINA EUROPA Lunghezza f.t. (m): Larghezza max (m): 3.45 Immersione (m): Velocità (nodi): 20 Autonomia: 24 Apparecchiature radio VHF Equipaggiamento SAR Dotazioni antincendio Altre dotazioni particolari CASSETTA MEDICINALI CARICO MERCI VARIE SARDEGNA Lunghezza f.t. (m): Larghezza max (m): 4.43 Immersione (m): Velocità (nodi): 10 Autonomia: 24 Apparecchiature radio VHF Equipaggiamento SAR Dotazioni antincendio Altre dotazioni particolari CASSETTA MEDICINALI

65 U.C.G. CAGLIARI TRASPORTO PERSONE e/o MERCI FUTURA Lunghezza f.t. (m): Larghezza max (m): Immersione (m): Velocità (nodi): Autonomia: Apparecchiature radio VHF Equipaggiamento SAR Dotazioni antincendio Altre dotazioni particolari CASSETTA MEDICINALI CASTALIA ECOLMAR M/N ARMONIA Lunghezza f.t. (m): Larghezza max (m): Immersione (m): 2.80 Velocità (nodi): 12 Autonomia: // Apparecchiature radio n. 1 VHF n. 1 HF - GMDSS AREE A1 + A2 + A3 n. 3 VHF portatili Equipaggiamento SAR Dotazioni antincendio Altre dotazioni particolari

66 SOCIETA BATTELLIERI BATTELLO DISINQUINANTE LIMPIA Lunghezza f.t. (m): 7.20 Larghezza max (m): 2.50 Immersione (m): 0.85 Velocità (nodi): 6 Autonomia: // Apparecchiature radio n. 1 VHF n. 2 VHF portatili Equipaggiamento SAR Dotazioni antincendio Altre dotazioni particolari BATTELLO DISINQUINANTE NAITAN II Lunghezza f.t. (m): Larghezza max (m): 3.80 Immersione (m): 2.00 Velocità (nodi): 11 Autonomia: // Apparecchiature radio n. 1 VHF n. 2 VHF portatili Equipaggiamento SAR Dotazioni antincendio Altre dotazioni particolari BATTELLO DISINQUINANTE NETTUNO Lunghezza f.t. (m): Larghezza max (m): 4.94 Immersione (m): 2.20 Velocità (nodi): 11 Autonomia: // Apparecchiature radio n. 1 VHF n. 2 VHF portatili Equipaggiamento SAR Dotazioni antincendio Altre dotazioni particolari

67 U.C.G. CAGLIARI BATTELLO DISINQUINANTE NICHESSA Lunghezza f.t. (m): 9.01 Larghezza max (m): 3.29 Immersione (m): 0.80 Velocità (nodi): 8 Autonomia: // Apparecchiature radio n. 2 VHF portatili Equipaggiamento SAR Dotazioni antincendio Altre dotazioni particolari BATTELLO DISINQUINANTE PEGASO Lunghezza f.t. (m): 9.98 Larghezza max (m): 3.20 Immersione (m): 1.00 Velocità (nodi): 26 Autonomia: // Apparecchiature radio n. 1 VHF n. 2 VHF portatili Equipaggiamento SAR Dotazioni antincendio Altre dotazioni particolari

68 BATTELLO DISINQUINANTE PROTEO Lunghezza f.t. (m): 8.16 Larghezza max (m): 3.09 Immersione (m): 0.70 Velocità (nodi): 42 Autonomia: // Apparecchiature radio n. 1 VHF n. 2 VHF portatili Equipaggiamento SAR Dotazioni antincendio Altre dotazioni particolari BATTELLO DISINQUINANTE ZEUS Lunghezza f.t. (m): Larghezza max (m): 3.16 Immersione (m): 0.80 Velocità (nodi): 26 Autonomia: // Apparecchiature radio n. 1 VHF n. 2 VHF portatili Equipaggiamento SAR Dotazioni antincendio Altre dotazioni particolari

69 U.C.G. CAGLIARI GRUPPO ORMEGGIATORI DI CAGLIARI MOTOBARCA DA TRAFFICO ORMEGGIATORE 1 Lunghezza f.t. (m): 9.02 Larghezza max (m): 3 Immersione (m): Velocità (nodi): 14 Autonomia: 16 ORE Apparecchiature radio ICOM IC Equipaggiamento SAR Dotazioni antincendio Altre dotazioni particolari CASSETTA MEDICINALI MOTOBARCA DA TRAFFICO ORMEGGIATORE 3 Lunghezza f.t. (m): 8.60 Larghezza max (m): 2.91 Immersione (m): Velocità (nodi): 16 Autonomia: 16 ORE Apparecchiature radio SAILOR RT 2048 Equipaggiamento SAR Dotazioni antincendio Altre dotazioni particolari CASSETTA MEDICINALI

70 MOTOBARCA DA TRAFFICO ORMEGGIATORE 4 Lunghezza f.t. (m): 6.94 Larghezza max (m): 2.75 Immersione (m): Velocità (nodi): 8 Autonomia: 20 ORE Apparecchiature radio ICOM IC-M58 Equipaggiamento SAR Dotazioni antincendio Altre dotazioni particolari CASSETTA MEDICINALI MOTOBARCA DA TRAFFICO ORMEGGIATORE 5 Lunghezza f.t. (m): 8.60 Larghezza max (m): 3.03 Immersione (m): Velocità (nodi): 14 Autonomia: 16 ORE Apparecchiature radio SAILOR RT 2048 Equipaggiamento SAR Dotazioni antincendio Altre dotazioni particolari CASSETTA MEDICINALI

71 U.C.G. CAGLIARI GRUPPO ORMEGGIATORI DI SARROCH MOTOBARCA DA TRAFFICO ORMEGGIATORE 6 Lunghezza f.t. (m): 9.02 Larghezza max (m): 3.0 Immersione (m): Velocità (nodi): 14 Autonomia: 16 ORE Apparecchiature radio Equipaggiamento SAR Dotazioni antincendio Altre dotazioni particolari CASSETTA MEDICINALI MOTOBARCA DA TRAFFICO ORMEGGIATORE 7 Lunghezza f.t. (m): 9.02 Larghezza max (m): 2.94 Immersione (m): Velocità (nodi): 14 Autonomia: 16 ORE Apparecchiature radio Equipaggiamento SAR Dotazioni antincendio CASSETTA MEDICINALI Altre dotazioni particolari

72 MOTOBARCA DA TRAFFICO ORMEGGIATORE 8 Lunghezza f.t. (m): 8.60 Larghezza max (m): 2.91 Immersione (m): Velocità (nodi): 14 Autonomia: 16 ORE Apparecchiature radio Equipaggiamento SAR Dotazioni antincendio Altre dotazioni particolari CASSETTA MEDICINALI

73 U.C.G. CAGLIARI ALLEGATI F MODALITÀ PER ALLERTARE I MEZZI AERONAVALI OCCASIONALMENTE DISPONIBILI PER L INTERVENTO F.1 Modulo fax per stazione radio costiera: PAN - PAN F.2 Modulo fax richiesta emissione notam F.3 Modulo chiamata sul ch

74 Allegato F.1 MODULO FAX PER STAZIONI RADIO COSTIERE MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI CAPITANERIA DI PORTO CAGLIARI DA A COMPAMARE CAGLIARI CAGLIARI RADIO MES. / OGGETTO: RICHIESTA EMISSIONE PAN - PAN. TESTO: A TUTTE LE NAVI A TUTTE LE NAVI A TUTTE LE NAVI PER EMERGENZA RELATIVA AD UN AEROMOBILE IN DECOLLO/ATTERRAGGIO ALL AEROPORTO DI CAGLIARI, O IN SORVOLO NELLA ZONA, TUTTE LE UNITA IN TRANSITO NELLA ZONA INTERESSATA, SEGNALINO IL PROPRIO NOMINATIVO E POSIZIONE RESTANDO A DISPOSIZIONE DELL ON SCENE COMMANDER NELLE OPERAZIONI DI RICERCA E SOCCORSO IN FAVORE DEI NAUFRAGHI AD OPERA DEI MEZZI DELLA GUARDIA COSTIERA. TO ALLA SHIP TO ALL SHIP TO ALL SHIP FOR EMERGENCY OF AN AIRCRAFT IN TAKE OFF LANDING TO CAGLIARI AIRPORT, OR ALSO IN FLIGHT ON AREA, ALL SHIP SAILING IN THE INTERESTED ZONE, HAVE TO REPORT THEIR SHIPO S NAME AND POSITION, STAYNG IN THE AVAILABILITY OF THE ON SCENE COMMANDER IN SEARCH AND RESCUE OPERATION OF SHIPWRECKED PERSONS BY COAST GUARD PATROL

75 U.C.G. CAGLIARI Allegato F.2 MODULO RICHIESTA EMISSIONE NOTAM (Nof Telefax ) PROT. del RICHIESTA EMISSIONE NOTAM DATA (Date) RICHIEDENTE (Request FM) TEL. FAX E MAIL NOTAM N. (N, R, C) (per R e C indicare serie, numero, anno del NOTAM interessato) A B C D F G LOCALITA ICAO INIZIO VALIDITA FINE VALIDITA PERIODO VALIDITA (schedule) LIMITE INFERIORE LIMITE SUPERIORE WIE EST WEF PERM TESTO ITALIANO: E TESTO DEL NOTAM ENGLISH TEXT: REF. I dati posizionati e dimensionali (coordinate geografiche LAT/LONG, distanze, elevazioni, rilevamenti) sono coerenti con i valori di accuratezza ed integrità previsti dalla normativa in materia (Annesso 15 ICAO)

76 Allegato F.3 MODULO PER CHIAMATA SUL CANALE 16 MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI CAPITANERIA DI PORTO CAGLIARI AVVISO AI NAVIGANTI PAN - PAN/ PAN PAN/ PAN PAN DA A COMPAMARE CAGLIARI TUTTE LE UNITA - TUTTE LE UNITA - ATUTTE LE UNITA PER EMERGENZA RELATIVA AD UN AEROMOBILE IN DECOLLO/ATTERRAGGIO ALL AEROPORTO DI CAGLIARI, O IN SORVOLO NELLA ZONA, TUTTE LE UNITA IN TRANSITO NELLA ZONA INTERESSATA, SEGNALINO IL PROPRIO NOMINATIVO E POSIZIONE RESTANDO A DISPOSIZIONE DELL ON SCENE COMMANDER NELLE OPERAZIONI DI RICERCA E SOCCORSO IN FAVORE DEI NAUFRAGHI AD OPERA DEI MEZZI DELLA GUARDIA COSTIERA. NAVAREA WARNING PAN - PAN/ PAN PAN/ PAN PAN FROM CAGLIARI PORT CONTROL TO ALLA SHIP TO ALL SHIP TO ALL SHIP FOR EMERGENCY OF AN AIRCRAFT IN TAKE OFF LANDING TO CAGLIARI AIRPORT, OR ALSO IN FLIGHT ON AREA, ALL SHIP SAILING IN THE INTERESTED ZONE, HAVE TO REPORT THEIR SHIPO S NAME AND POSITION, STAYNG IN THE AVAILABILITY OF THE ON SCENE COMMANDER IN SEARCH AND RESCUE OPERATION OF SHIPWRECKED PERSONS BY COAST GUARD PATROL

77 U.C.G. CAGLIARI MODELLO COMUNICAZIONE TELEFONICA ALRS Comunicare le informazioni disponibili nell'ordine indicato,registrandone l'avvenuta comunicazione nella colonna della fase appropriata. Ad ogni successiva chiamata, comunicare solo le informazioni aggiuntive o non precedentemente disponibili. Utilizzare lo spelling radiotelefonico comune ICAO - ITU ogni volta vi sia possibilità di fraintendimento. ORARIO PRIMA CHIAMATA (UTC) FASI INFORMAZIONE INCERFA ALERFA a) INCERFA (o ALERFA o DETRESFA) AEREA b) ente e persona che effettua la notifica c) natura dell'emergenza d) infomazioni significative tratte dal piano di volo (in vigore,ove appropriato) DETRESFA campo identificativo dell'aereomobile 7 regole del volo 8 Tipo 9 equipaggiamento 10 aereodromo di partenza 13 stimato al confine FIR 18 velocità, quota e rotta 15 destinazione/tempo di volo/alternati 16 altre informazioni 18 autonomia, persone a bordo, equipaggiamento di emergenza e sopravvivenza 19 e) ente che ha effettuato l'ultimo contatto, orario e modalita usata (se via radio specificare frequenza RTF) f) ultimo dato di posizione ( in caso di soccorso a mare, prioritariamente in termini di latitudine e longitudine, o quando non possibile in termini di rilevamento e distanza da località geografica) e come è stato determinato g) colore e segni distintivi dell'aereomobile (pln - campo 19) h) merci pericolose i) qualsiasi azione intrapresa dall'ente che effettua la notifica j) altre pertinrnti osservazioni e informazioni aggiuntive utili ORARIO FINE EMERGENZA (UTC)

78 U.C.G. ORISTANO PREMESSA L aeroporto civile statale di Oristano Fenosu (Codice ICAO: LIER) è attualmente aperto al traffico aereo dell aviazione generale incluso il traffico commerciale. A causa del livello di protezione antincendio fornito (4^ ctg. ICAO) può accogliere di norma aeromobili di lunghezza massima di 28 mt. La pista è lunga mt. x 30 mt. di larghezza con orientamenti 136 /316, il piazzale di parcheggio ha le dimensioni di mq. L aeroporto non è presidiato dall Autorità aeronautica nazionale (ENAC) né dispone di un servizio ATS fornito dal National Provider ENAV. E invece presidiato dal gestore privato SOGEAOR SPA durante l orario di apertura al traffico (dalle al tramonto + 30 ). I servizi del traffico aereo (AFIS Aerodrome Flight Information Service) sono forniti direttamente dal gestore, certificato ENAC. L aeroporto ricade nella giurisdizione della Direzione Aeroportuale ENAC di Cagliari Elmas e dell ATS Reporting Office (ARO) dell ENAV di Roma Fiumicino. L aeroporto dispone di due frequenze radio aeronautiche di servizio (122,600 Mhz e Mhz), e di una di emergenza ( Mhz). La Sala Operativa ove è ubicato l AFIU (Aerodrome Flight Information Unit) dispone di utenza telefonica urbana ( registrato, non registrato), fax ( ) e di un indirizzo e mail ( salaoperativaafiu@sogeaor.it). Nel territorio oristanese sono inoltre presenti numerosi campi di volo per apparecchi da diporto e sportivo (c.d. ULM o VDS) e qualche avio superficie che può essere utilizzata anche da aeromobili tradizionali. L aeroporto è inserito in uno spazio aereo denominato ATZ che si estende dal suolo fino a ft. Ed è concepito a protezione del circuito del traffico aeroportuale. Il controllo del traffico aereo negli spazi aerei sovrastanti l aeroporto oltre la quota di ft. È esercitato dall ENAV

79 U.C.G. ORISTANO PIANO DI EMERGENZA PER SOCCORSO AD AEROMOBILE INCIDENTATO IN MARE AMBITO TERRITORIALE: U.C.G. ORISTANO ANALISI DEI RISCHI In base a quanto disposto dal Decreto nr. 3483/09 in data 28 settembre 2009 della Direzione Marittima di Cagliari, la giurisdizione di competenza di UCG ORISTANO è compresa tra Torre di Pittinurri inclusa e Capo Pecora escluso, delimitata a mare dai seguenti punti: A) B) C) '.8 27'.5 N N N E 44' E 44' E VENTI E CORRENTI PREDOMINANTI Vento prevalente: Maestrale, che provoca lungo la costa intense raffiche di vento. Altresì venti molto frequenti nella zona sono lo Scirocco, che può creare condizioni difficili anche all interno dei porti e generalmente porta tempo brutto e nebbioso e il Libeccio, che può essere violento e sollevare onde maggiori fino a 5-6 metri di altezza ad una distanza di circa 4-5 miglia dalla costa. MORFOLOGIA DEI FONDALI L analisi della morfologia dei fondali marini nelle immediate vicinanze della zona di mare antistante l U.C.G. di Oristano risulta necessario in caso di incidente per sapere e conoscere già nella fase iniziale dell emergenza il tipo e soprattutto la profondità dei fondali su cui si va ad operare

80 U.C.G. ORISTANO ZONE DI FONDA Nell ambito della giurisdizione di U.C.G. Oristano sono presenti nr. 4 punti di ancoraggio di navi: - ZONA ALFA: ZONA BRAVO: ZONA CHARLIE: ZONA DELTA: LAT N LONG E (pescaggio 8m); LAT N LONG E (pescaggio 8m); LAT N LONG E (pescaggio 13m); LAT N LONG E (pescaggio 10m). EVENTUALI PRECAUZIONI DA OSSERVARE Per tutto ciò non contemplato nel presente piano, si demanda alle disposizioni verbali impartite sul posto dall'u.c.g. coordinatore e/o D.S.C. in zona di operazioni

81 U.C.G. ORISTANO LE FASI DEL SOCCORSO. 1) La fase di ricezione e valorizzazione degli allarmi. (a) Generalità. E' la fase in cui l'organizzazione SAR marittima riceve, prende coscienza, acquisisce elementi evalorizza l'informazione di allarme relativa ad un aeromobile in volo sul mare procedendo alla sua classificazione in una delle tre fasi di emergenza marittima, qualora l'informazione non sia già stata classificata dagli Enti dei servizi del traffico aereo (ATS) che notificano l'allarme secondo le proprie procedure. La ricezione dell'allarme può avvenire tramite: canali di comunicazione aeronautici - la fase di emergenza aeronautica di un aeromobile in volo sul mare (INCERFA, ALERFA o DETRESFA) viene notificata da uno degli Area Control Centres (ACCs) di Milano, Padova, Roma e Brindisi all Italian Marittime Rescue Coordination Center (MRSC) e alle unità costiere di guardia (UU.CC.GG.) interessate. - la fase di emergenza aeronautica di un aeromobile in volo sul mare o lostato di allarme, di emergenza/incidente di un aeromobile vengono notificati dalle Torri di controllo all'ucg titolare del circondario marittimo di giurisdizione. Nel caso dell Aeroporto di Oristano, non esistendo un servizio di Torre di Controllo (TWR) la comunicazione Operativa del servizio AFIU di Oristano perverrà dalla Sala

82 U.C.G. ORISTANO canali di comunicazione non aeronautici notizie di aeromobili in stato di emergenza possono pervenire all'organizzazione SAR marittima tramite una qualsiasi altra fonte (nave, persona, COSPAS/SARSAT, etc.); in tal caso si dovrà provvedere ad un immediato riscontro delle stesse con gli enti ATS interessati. La valorizzazione dell'allarme viene effettuata mediante la correlazione delle informazioni in possesso relative all'aeromobile in pericolo. L'attività di acquisizione delle informazioni viene effettuata dall'ente ATS che espleta il servizio di allarme, dall'autorità Marittima per quanto di competenza, e da tutti gli elementi dell'organizzazione del soccorso coinvolti. L'allarme ricevuto e valorizzato deve essere classificato assegnando all'evento la fase di emergenza marittima (INCERFA, ALERFA e DETRESFA) o lostato di allarme/emergenza/incidente (se riportato dall AFIU di Oristano) rispondente alla valutazione della situazione in atto, allo scopo di consentire l'attivazione della catena di allarme pianificata per la gestione delle operazioni a mare. La c1assificazione, qualora non gia assegnata dall'ente ATS, deve essere effettuata prontamente dall'autorità Marittima che ha notizia dell'evento. (b) Modalità per l'inoltro delle informazioni di allarme dagli ACCs. La notizia di allarme perverrà tramite: Linea telefonica dedicata; Linea AFTN dedicata all'inoltro della messaggistica aeronautica. Le relative informazioni di allarme verranno prontamente inoltrate dall IMRCC alle sale operative dei Comandi dipendenti interessati

83 U.C.G. ORISTANO (c) Modalità per l'inoltro delle informazioni di allarme dall AFIU di Oristano. La notizia di allarme perverrà tramite: Linea telefonica urbana L'allarme relativo ad un soccorso ad aeromobile in mare deve essere immediatamente riportato dall'ucg al MRSC e all'imrcc per l'attivazione delle risorse SAR di guardia, prontamente reperibili nelle aree di giurisdizione delle UU.CC.GG. vicine, ooccasionalmente disponibili nella zona di mare vicina all'evento. (d) Modalità esecutive per assegnare tempestivamente la classificazione dell'evento. La normativa internazionale tecnico-aeronautica vigente stabilisce le seguenti condizioni operative al fine di considerare esistente una fase di emergenza per un aeromobile in volo. a. INCERFA AERONAUTICA (corrispondente INCERFA MARITTIMA) Si ha quando nessuna comunicazione è stata ricevuta da parte di un aeromobile entro un periodo di trenta minuti (10 minuti per i jet militari) dall'orario in cui si sarebbe dovuta ricevere una comunicazione, inclusa la comunicazione di "operations normal", o è stato effettuato, senza successo, un primo tentativo di stabilire le comunicazioni con tale aeromobile (quale dei due casi si verifiche per primo); oppure un aeromobile manca di arrivare entro trenta minuti (10 minuti per i jet militari) dall'ultimo orario stimato di arrivo notificato agli, ostimato dagli, Enti dei servizi del traffico aereo (quale dei due casi si verifiche per ultimo)

84 U.C.G. ORISTANO b. ALERFA AERONAUTICA(corrispondente ALERFA MARITTIMA) Si ha quando: 1) in seguito alla fase di incertezza, successivi tentativi di stabilire le comunicazioni con l'aeromobile oricerche presso altre fonti pertinenti non hanno fornito alcuna notizia, oppure 2) un aeromobile autorizzato all'atterraggio manca di atterrare entro cinque minuti dall'orario stimato di atterraggio e le comunicazioni con l'aeromobile non sono state stabilite, oppure 3) sono state ricevute informazioni indicanti che l'efficienza operativa dell'aeromobile è menomata, ma non al punto da far ritenere probabile un atterraggio forzato, o quando 4) l ALERFA viene comunque iniziata quando si sia o si presume che un aeromobile sia soggetto ad atto illegale. c. DETRESFA AERONAUTICA (corrispondente DETRESFA MARITTIMA) Si ha quando: 1) in seguito alla fase di allarme, ulteriori tentativi, senza successo, di stabilire le comunicazioni con l'aeromobile e ricerche a più largo raggio, pure esse senza successo, indicano la probabilità che l'aeromobile sia in pericolo, oppure 2) si ritiene che il carburante a bordo sia esaurito oinsufficiente a consentire all'aeromobile di raggiungere la salvezza, oppure 3) si ricevono informazioni indicanti che l'efficienza operativa dell'aeromobile è menomata al punto di far ritenere probabile un atterraggio forzato, oppure 4) si ricevono informazioni o c'è la ragionevole certezza che l'aeromobile stia per effettuare o abbia effettuato un atterraggio forzato. QUALSIASI INFORMAZIONE DI ALLARME CHE PERVERRA' ALL'ORGANIZZAZIONE SAR MARITTIMA DALLE TORRI DI CONTROLLO E DALL AFIU DI ORISTANO SARA' TRATTATA COMEDETRESFA MARITTIMA

85 U.C.G. ORISTANO 2) La fase di risposta iniziale. (a) Generalità. La risposta iniziale comincia con l'attivazione delle risorse di guardia, prontamente reperibili, ooccasionalmente disponibili. Lo strumento operativo attraverso cui si allertano le predette risorse è la cosiddetta "catena di allarme". L'allertamento delle risorse deve avvenire avendo cura di avvertire prioritariamente gli assetti che devono operare nella fase di risposta iniziale e poi quelli che operano nella fase di gestione della crisi. Attivata la catena di allarme senza ritardo deve essere allertato ciascun servizio di guardia di ogni ente interessato alle operazioni in mare al fine di mettere in atto tutte quelle azioni pre - pianificate. L'assetto organizzativo interno di questo UCG per la gestione della situazione operativa prevede la pronta attivazione: del personale e dei mezzi di guardia; del responsabile operativo; dell'addetto alle relazioni esterne. Gli Enti "esterni" che concorrono allo svolgimento delle operazioni in mare devono integrare la presente pianificazione con gli assetti organizzativi relativi alle risorse minime che saranno attivate da ciascun ente

86 U.C.G. ORISTANO (b) La catena di allarme. L'elaborazione della seguente catena di allarme èmirata ad assicurare un intervento pressoché immediato delle risorse (mezzi e personale) che operano nella fase di risposta iniziale. DESCRIZIONE CANALE DI COMUNICAZIONE 1 Allerta il personale della dipendente M/VCP 893 Linea telefonica 2 Allerta il personale del dipendente GC B42 Linea telefonica 3 Allerta sala operativa dei Vigili del Fuoco Linea telefonica 4 Allerta sala operativa del 118 Linea telefonica 5 Allerta la sala operativa dei Carabinieri Linea telefonica 6 Allerta sala operativa della Polizia di Stato Linea telefonica 7 Allerta sala operativa della Guardia di Finanza Linea telefonica 8 Allerta sala operativa della Polizia Municipale Linea telefonica 9 Comunica alla sala operativa del M.R.S.C. le notizie Linea telefonica fornite dal Capo Scalo di servizio Linea fax 10 Allerta nuclei sommozzatori Linea telefonica 11 Allerta mezzi aerei Linea telefonica 12 Allerta A.S.L. Linea telefonica 13 Allerta elisoccorso Linea telefonica 14 Allerta Direziomare Cagliari Linea telefonica 15 Allerta navi in porto, in rada, in transito ed aeromobili in Via radio transito 16 Allerta sale operative staff di crisi per l'attivita di assistenza a terra Linea telefonica

87 U.C.G. ORISTANO (c) Le azioni pre-pianificate. L'elaborazione delle seguenti liste di azioni pre-pianificate vuole descrivere sinteticamente le azioni che i rispettivi servizi di guardia delle varie organizzazioni coinvolte nelle operazioni di soccorso in mare devono mettere in atto alla ricezione dell'allarme. AFIU DI ORISTANO CANALE DI COMUNICAZIONE DESCRIZIONE 1 Allerta U.C.G. Oristano dando comunicazione del crash Linea telefonica urbana 2 Allerta i VV.FF. aeroportuali. Allarme sonoro e visivo 3 Allerta il Servizio 118. Telefono urbano Allerta l'enac di Elmas dando comunicazione di Linea telefonica diretta 4 presumibilecrash aereo in mare. Allerta l ARO di Roma Fiumicino fornendo tutte le notizie 5 di cui è in possesso anche ai fini dell emissione di NOTAM Linea telefonica

88 U.C.G. ORISTANO SALA OPERATIVA U.C.G. ORISTANO CANALE DI COMUNICAZIONE DESCRIZIONE 1 Allerta in ordine: - il Sottufficiale d ispezione che dispone l'invio in zona dell'unita navale di guardia; - il Comandante dell'ufficio; - la sala operativa del M.R.S.C. Telefono 2 Allerta le rispettive Capitanerie di Cagliari e di Porto Torres per eventuali mezzi nautici. Telefono Allerta la sala operativa in ordine: 3 - Carabinieri per intervento M/V; Tel Polizia di Stato per intervento M/V; Tel Guardia di Finanza per intervento M/V; Tel Vigili del Fuoco per intervento nucleo SMZ; ELI; DRAGO, mezzi navali e terrestri. Tel Informa M.R.S.C. e richiede disponibilità di elicotteri per l'operazione. Telefono 5 Contatta il 118 Tel Allerta il nostromo consegnando il palmare e disponendone l'invio sui punto di raccolta. Telefono 7 Allerta il carro attrezzi dell'aci per l'eventuale sgombero di auto in porto. Telefono

89 U.C.G. ORISTANO UNITA' NAVALE CANALE DI COMUNICAZIONE DESCRIZIONE Comunica alla sala operativa lo stato della situazione in zona e più precisamente: 1 - presenza di naufraghi coscienti oincoscienti; Ch 16 ( Mhz) - presenza di incendi; Ch 06 ( Mhz) - versamenti di carburante; VHF/AM Frequenza Soccorso aeronautico Mhz - estensione della zona del sinistro; - presenza di rottami nella zona del sinistro; - condimeteo in zona; Frequenza collegamento AFIU Oristano Mhz o Mhz - suggerimenti inerenti la sicurezza dei mezzi navali sopraggiungenti e dei naufraghi. Ricerca ed individua i naufraghi. 2 Apre le zattere per l'imbarco dei naufraghi e attiva, se del 3 HF Frequenza diurna 5680 Khz caso, le procedure di evacuazione. Frequenza notturna Coordina 4 l'impiego delle unita navali/aeree nelle zone/settori di ricerca naufraghi e assume le funzioni di OSC in attesa dell'emanazione di nuove direttive della S.O Khz

90 U.C.G. ORISTANO NOSTROMO CANALE DI COMUNICAZIONE DESCRIZIONE 1 Provvede a sgomberare l'area per l atterraggio degli elicotteri, il punto di raccolta mezzi di soccorso ed il punto di sbarco dei naufraghi. // 2 Individua un mezzo navale (C.C. - P.S. - ect.) per il trasporto dei SMZT sul luogo del sinistro. Ch 10 3 Mantiene i collegamenti con la S.O. del U.C.G. al fine di ottimizzare il coordinamento dei soccorsi a terra. Ch 10 4 Entra a far parte del P.C.M. (punto mobile delle comunicazioni/mezzo attrezzato alle comunicazioni per il coordinamento delle operazioni di terra costituito da: dirigente 118, Funzionario VV.F. e Rappresentante CP) all'arrivo dell'autoambulanza del 118. II Nostromo è il rappresentante del U.C.G. Ch 10 Frequenza Mhz G.C. CON EQUIPAGGIO S.A.R. (solo se viene disposto il suo impiego) DESCRIZIONE CANALE DI COMUNICAZIONE 1 Esce in mare e riceve istruzioni dall'o.s.c. Ch. 16 ( Mhz) Ch. 06 ( Mhz)

91 U.C.G. ORISTANO VIGILI DEL FUOCO SALA OPERATIVA CANALE DI COMUNICAZIONE DESCRIZIONE 1 Notizia il Comandante ed il Funzionario di servizio. Linea telefonica 2 Allerta ii nucleo SMZ. Linea telefonica 3 Allerta il nucleo elicotteri. Linea telefonica Linea telefonica 4 Coordina per l imbarco di tre unita SMZ sull'elicottero. 5 Invia un mezzo antincendio presso l'area di atterraggio elicotteri. // 6 Invia la squadra designata allo svolgimento delle operazioni sui punto di raccolta. // 7 Invia il Capo Turno provinciale presso il punto di raccolta. // 8 Allerta le squadre navale VV.F. dei porti più vicini Linea telefonica

92 U.C.G. ORISTANO VIGILI DEL FUOCO NUCLEO SMZ VIA TERRA CANALE DI COMUNICAZIONE DESCRIZIONE 1 Dirige sul punto di raccolta. // Imbarca su una unità navale messa a disposizione del 2 U.C.G. prendendo da esso le eventuali disposizioni del caso. // Presta assistenza per la ricerca e l'imbarco dei naufraghi 3 a bordo delle zattere autogonfiabili oa bordo di altre unità navali. // Concorre all'individuazione dei naufraghi per il recupero con l'elicottero e lo sbarco degli stessi presso il piazzale 4 predisposto come punto di raccolta dei mezzi di soccorso. // VIGILI DEL FUOCO NUCLEO SMZ VIA ARIA ED ELI DRAGO DESCRIZIONE CANALE DI COMUNICAZIONE 1 L'elicottero dirige presso l'area di atterraggio allestita nell'ospedale prestabilito o in altro sito idoneo all'atterraggio da stabilirsi in coordinamento con la S.O. dei VV.F. // 2 I SMZ imbarcano sull'elicottero. //

93 U.C.G. ORISTANO 3 L'elicottero prima dell'arrivo in zona operazioni, stabilisce contatto radio: - con la Sala Operativa dell'u.c.g. e con la motovedetta presente in zona di operazioni per segnalare la sua presenza in mare e ricevere istruzioni sulla zona su cui operare; - con l appropriato Ente ATS e con gli altri mezzi aerei eventualmente presenti in zona ai fini della sicurezza del volo. Ch. 06 VHF/AM L'elicottero giunto in zona operazioni si coordina con gli altri aeromobili, se presenti in zona, per quanto concerne l'impiego delle quote di volo, secondo i limiti dell eventuale NOTAM. VHF/AM Fornisce la situazione della presenza dei naufraghi all'o.s.c. Ch Verifica la posizione dei naufraghi e, previa coordinamento con la S.O. del U.C.G., lancia i SMZ ad una distanza non inferiore a mt. 50 dalle zattere di salvataggio e/o dagli stessi feriti. Segnala alla S.O. dei VV.F. l'eventuale necessita di ulteriori SMZ nello specchio d'acqua. 8 Procede al recupero dei naufraghi per lo sbarco degli stessi presso il piazzale predisposto alle operazioni coordinandosi con gli altri velivoli, se già presenti in zona, ai fini della sicurezza del volo e delle operazioni di atterraggio/decollo sui piazzale stesso. 9 Abbandona la zona di operazioni contattando l appropriato Ente ATS Ch 06 // // VHF/AM

94 U.C.G. ORISTANO VIGILI DEL FUOCO SQUADRA DESIGNATA ALLO SVOLGIMENTO DELLE OPERAZIONI CANALE DI COMUNICAZIONE DESCRIZIONE 1 Raggiunge il punto di raccolta predisposto alle operazioni). PMA (piazzale 2 Assiste il personale del pronto soccorso per lo sbarco dei naufraghi. // // VIGILI DEL FUOCO MEZZO ANTINCENDIO 1 DESCRIZIONE CANALE DI COMUNICAZIONE Raggiunge l'area di atterraggio degli elicotteri (piazzale predisposto alle operazioni di atterraggio/decollo) e presta assistenza antincendio agli aeromobili. // VIGILI DEL FUOCO FUNZIONARIO DI SERVIZIO 1 DESCRIZIONE CANALE DI COMUNICAZIONE Raggiunge il punto di raccolta mezzi di soccorso/pma (piazzale predisposto alle operazioni) ove si costituisce l'unita operativa dei soccorsi a terra. // Dispone la presenza di un operatore del laboratorio radio 2 a della squadra designata alla svolgimento delle operazioni per le comunicazioni radio //

95 U.C.G. ORISTANO VIGILI DEL FUOCO CAPO TURNO PROVINCIALE CANALE DI COMUNICAZIONE DESCRIZIONE Raggiunge congiuntamente ad un operatore del laboratorio radio il punto di raccolta mezzi di 1 soccorso/pma (piazzale predisposto alle operazioni) e coordina l'attività delle squadre terrestri VV.F. In base alle disposizioni del Funzionario di servizio. // CARABINIERI SQUADRA NAVALE CANALE DI COMUNICAZIONE DESCRIZIONE Si reca presso il punto di imbarco SMZ e li prende disposizioni dal Sottufficiale di Ispezione dell'u.c.g. in 1 merito alla necessita di rimanere a disposizione per il trasporto dei SMZ. Si dirigono nella zona del sinistro e, se non è richiesta dall'u.c.g. la loro collaborazione alla ricerca e recupero 2 dei naufraghi, limitano il traffico nella predetta zona ai soli mezzi navali impegnati nelle operazioni di soccorso Ch 10 Ch 16-06

96 U.C.G. ORISTANO POLIZIA DI STATO SQUADRA NAVALE DESCRIZIONE 1 - Si reca presso il punto di imbarco SMZ e ivi prende disposizioni dal Sottufficiale di Ispezione dell'u.c.g. in merito alla necessità di rimanere a disposizione per il trasporto dei SMZ. Nel caso ci fosse già un'unita navale ad attendere i SMZ si attivano come da punto seguente. 2 - Se non è richiesta la loro collaborazione alla ricerca e recupero dei naufraghi dall' U.C.G., facilitano l'entrata e l'uscita dal porto dei mezzi navali impegnati nelle operazioni di soccorso e interdicono il transito alle unità non autorizzate (non partecipanti al soccorso). GUARDIA DI FINANZA SQUADRA NAVALE DESCRIZIONE 1 - Si reca presso il punto di imbarco SMZ e ivi prende disposizioni dal Sottufficiale di Ispezione dell'u.c.g. in merito alla necessità di rimanere a disposizione per il trasporto dei SMZ. Nel caso ci fosse già un'unita navale ad attendere i SMZ si attivano come da punto seguente. 2 - Si dirigono nella zona del sinistro e, se non èrichiesta dall'u.c.g. la loro collaborazione alla ricerca e recupero dei naufraghi, limitano il traffico nella predetta zona ai soli mezzi navali impegnati nelle operazioni di soccorso

97 U.C.G. ORISTANO DIREZIONE AEROPORTUALE ENAC DI ELMAS CANALE DI COMUNICAZIONE DESCRIZIONE 1 Allerta il direttore aeroportuale o suo sostituto Allerta il Capo Scalo di servizio della società aeroportuale richiedendo notizie utili circa: 2 - numero persone a bordo dell'aereo; - carico trasportato dall'aereo (quantità e tipo); - quantità di combustibile a bordo dell'aereo. 3 Allerta la Prefettura di Oristano. 4 Rete interna Ufficio di Controllo Linea telefonica Comunica alla Sala Operativa dell' U.C.G. le notizie fornite dal Capo Scalo di servizio. Linea telefonica Linea fax RESPONSABILE OPERATIVO IN TURNO DELLA SOCIETA' DI GESTIONE AEROPORTUALE CANALE DI COMUNICAZIONE DESCRIZIONE Applica il piano di emergenza aeroportuale predisposto dall ENAC che prevede l immediato allertamento dei seguenti Enti: 1 a) Servizio antincendi aeroportuale; b) Il Servizio 118 che manterrà un canale di ascolto privilegiato e presidiato; c) La Sala Operativa del Centro di controllo ATS di Decimomannu; d) La Capitaneria di Porto di Oristano; e) L Aero Club di Oristano; f) Il funzionario ENAC oresente o in reperibilità Rete telefonica

98 U.C.G. ORISTANO (d) Elenco degli assetti navali di guardia, aerei e subacquei quando disponibili, da allertare nella fase di risposta iniziale. RISORSE DI GUARDIA 1 Mezzi navali di guardia specializzati per il soccorso aereo in mare (se disponibili) os.a.r. M/V CP Mezzi aerei di guardia (se disponibili). // 3 Sommozzatori di guardia (se disponibili). // Personale U.C.G. di rinforzo nella fase di risposta 4 iniziale (se disponibile) e nucleo primo intervento unità di crisi. // (e) Elenco degli assetti navali di guardia, aerei e subacquei di guardia prontamente reperibili, quando disponibili da allertare nella fase di risposta iniziale. RISORSE PRONTAMENTE REPERIBILI CP 893 CP 2101 CP MM/VV Guardia Costiera. 2 MM/VV Carabinieri. 3 MM/VV Polizia di Stato. PS MM/VV Guardia di Finanza. BSO 72 5 Mezzi navali portuali. // 6 Mezzi aerei reperibili. // 7 Sommozzatori reperibili. // CC N

99 U.C.G. ORISTANO (f) Modalità per allertare i mezzi aeronavali occasionalmente disponibili per I'intervento. RISORSE OCCASIONALMENTE REPERIBILI DESCRIZIONE 1 Unità in porto. 2 Unità in rada o in transito. 3 Aeromobili/Elicotteri in transito. CANALE DI COMUNICAZIONE Tramite allertamento radio. Tramite AA.NN. via stazioni radio costiere. Tramite allertamento AFIU Oristano INCIDENTE AEREO NEGLI STAGNI E LAGUNE DEL TERRITORIO

100 U.C.G. ARBATAX a. AMBITO TERRITORIALE U.C.G. ARBATAX. L area territoriale SAR di competenza dell U.C.G. di Arbatax è compresa, a terra, tra Capo Ferrato incluso e Capo di Monte Santu incluso e delimitata a mare dai seguenti punti: A) Lat N Long E = B) Lat N Long E STRALCIO CARTOGRAFICO DELLA COSTA CENTRO - ORIENTALE DELLA SARDEGNA DAL GOLFO DI OROSEI A CAPO CARBONARA CON EVIDENZIATA L AREA DI DELEGA S.A.R. DELLA U.C.G. ARBATAX

101 U.C.G. ARBATAX b. ANALISI DEI RISCHI. All interno della giurisdizione del Circondario Marittimo dell U.C.G. esiste un aeroporto costiero denominato Aeroporto di Tortolì - Arbatax posizione Lat N. Long E. STRALCIO CARTOGRAFICO COSTA ORIENTALE DELLA SARDEGNA PORTO DI ARBATAX - CAPO BELLAVISTA - LIDO DI ORRI (AEROPORTO COSTIERO DI TORTOLI ) MM in

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