CORTE FEDERALE D'APPELLO PROCEDIMENTO D APPELLO R.G. C.A. 12/16 CONTRO GIUSEPPE BRUNETTI (TESS. F.I.S.E. N /G) PREMESSA IN FATTO

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Albana Mattioli
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CORTE FEDERALE D'APPELLO ROBERTA LEONI LINA MUSUMARRA RICCARDO AQUILANTI Presidente Componente Componente Relatore PROCEDIMENTO D APPELLO R.G. C.A. 12/16 CONTRO GIUSEPPE BRUNETTI (TESS. F.I.S.E. N.

Federale in data 13 settembre 2016 r.g. 28/16, affinché in riforma della stessa, riconosciuta la responsabilità del Dott. Giuseppe Brunetti contestata con il capo di incolpazione del 30.06.

1 CORTE FEDERALE D'APPELLO ROBERTA LEONI LINA MUSUMARRA RICCARDO AQUILANTI Presidente Componente Componente Relatore PROCEDIMENTO D APPELLO R.G. C.A. 12/16 CONTRO GIUSEPPE BRUNETTI (TESS. F.I.S.E. N /G) PREMESSA IN FATTO Con atto pervenuto alla Corte Federale di Appello, depositato il 4 ottobre 2016, la Procura Federale proponeva formale reclamo avverso la sentenza emessa dal Tribunale Federale in data 13 settembre 2016 r.g. 28/16, affinché in riforma della stessa, riconosciuta la responsabilità del Dott. Giuseppe Brunetti contestata con il capo di incolpazione del , applicare la sanzione già richiesta in primo grado della sospensione da ogni carica e incarico federale o sociale per giorni quindici (15) Infatti, con l impugnata sentenza, il Tribunale Federale mandava assolto l incolpato poiché alla luce della documentazione in atti e delle evidenze raccolte nel corso dell udienza del , risulterebbe in fatto che il Sig. Brunetti, in qualità di Presidente del Comitato Regionale FISE Lazio, nel corso di un evento federale di premiazione sportiva, abbia effettuato alcune dichiarazioni di incoraggiamento nei confronti di un soggetto radiato dal Tribunale Federale esortandolo a continuare la propria battaglia per ottenere la verità; tuttavia, il Brunetti ha chiarito che: i) tali dichiarazioni sono state effettuate perché, percepite alcune tensioni tra gli intervenuti a causa della presenza di un soggetto destinatario di provvedimento di radiazione, riteneva necessario chiarire agli astanti che lo stesso presenziava esclusivamente in qualità genitore di uno dei giovani premiandi; ii) in virtù del loro risalente rapporto di amicizia e della circostanza che il Margi era stato un atleta pluriolimpionico, il Sig. Brunetti riteneva doveroso concludere il proprio 1

2 intervento con brevi parole di incoraggiamento del soggetto radiato ad affrontare le proprie difficoltà in sede giudiziale; iii) tali espressioni di incoraggiamento avevano portata generica, non contenendo alcun riferimento espresso al provvedimento di radiazione; iv) in particolare, nell intenzione del deferito, le esortazioni erano volte a rincuorare il soggetto interessato per le difficoltà che lo stesso starebbe attualmente affrontando, delle quali il deferito ha notizia in virtù del rapporto di amicizia che lega i due; tenuto conto che pur stigmatizzando l assoluta inopportunità e sconvenienza della condotta del Sig. Brunetti in quanto un soggetto incaricato di ruoli federali, in un contesto pubblico e nell esercizio delle proprie funzioni, non dovrebbe proferire parole di incoraggiamento ove anche generico nei confronti di una persona radiata dalla Federazione, peraltro per ragioni estremamente gravi, le dichiarazioni, sia pure fuori luogo, oggetto di deferimento non sembrano assurgere a illecito disciplinare; infatti, trattandosi di espressioni di esortazione generica e non riferita alle decisioni della Giustizia Federale e Sportiva, tra l altro né ingiuriose, né infamanti, le stesse non assumono carattere di lesività e offensività della reputazione e dell immagine degli Organi dell ordinamento sportivo, richiesti dall art. 1 Reg. Giust. e dall art. 7 del Codice di comportamento sportivo CONI affinché possa configurarsi un atto sanzionabile; del pari, atteso che l intervento era essenzialmente volto a placare gli animi di alcuni dei presenti, al fine di garantire un sereno svolgimento della premiazione (e non, di contro, per assumere le difese del soggetto destinatario del provvedimento di radiazione), non risultano scalfiti i principi di correttezza, lealtà e probità di cui all art. 1 Reg. Giust e all art. 2 del citato Codice di comportamento sportivo... Il Presidente della Corte Federale di Appello, con provvedimento del 11 ottobre 2016, fissava l udienza di discussione per il giorno 4 novembre, concedendo termine a difesa fino al 24 ottobre All udienza del 4 novembre 2016, la Procura si riportava integralmente al reclamo insistendo per l accoglimento; la difesa del Sig. Brunetti si riportava integralmente alla memoria di costituzione ritualmente depositata chiedendo il rigetto del reclamo con conseguente conferma della sentenza di primo grado. La Corte si riservava di decidere e al termine della camera di consiglio, pronunciava la seguente 2

3 DECISIONE Prima di entrare nel merito dei fatti oggetto del presente procedimento, il Collegio ritiene doveroso effettuare una premessa sulla questione deferita. Questa, infatti, ha ad oggetto la violazione da parte del Sig. Brunetti, nella qualità di Presidente del Comitato Regionale FISE Lazio, delle norme di cui agli artt. 2 e 7 del Codice di Comportamento Sportivo del Coni, nonché all art. 1, c. 1 del Reg. Giust. FISE. Quest ultima norma dispone che costituisce illecito disciplinare ogni azione od omissione sia essa dolosa o colposa tenuta in ambito federale e/o associativo che violi le norme stabilite dal Codice del Comportamento Sportivo emanato dal CONI Le norme violate del Codice di Comportamento Sportivo del Coni, come sopra richiamate, sanciscono quanto all art. 2, che i tesserati, gli affiliati e gli altri soggetti dell ordinamento sportivo devono comportarsi secondo i principi di lealtà e correttezza in ogni funzione, prestazione o rapporto comunque riferibile all attività sportiva. I tesserati e gli altri soggetti dell ordinamento sportivo cooperano attivamente alla ordinata e civile convivenza sportiva L art. 7 del Codice di Comportamento Sportivo del Coni dispone che..i tesserati, gli affiliati e gli altri soggetti dell ordinamento sportivo non devono esprimere pubblicamente giudizi o rilievi lesivi della reputazione dell immagine o della dignità personale di altre persone o di organismi operanti nell ambito dell ordinamento sportivo Ciò posto, occorre verificare se le affermazioni rese dal Sig. Brunetti in occasione del Galà di Premiazione FISE del presso l Hotel Parco Tirreno in Roma, costituiscano o meno violazione delle norme su richiamate, e ciò sulla base di tutte le dichiarazioni testimoniali acquisite in sede di indagine. La competenza della Corte di Appello è circoscritta a questa indagine. 3

4 Ciò premesso, questa Corte non ritiene che le affermazioni del Sig. Brunetti costituiscano violazione delle norme del Codice di Comportamento Sportivo del Coni i cui principi sono richiamati dall art. 1 del Reg. Giust. Con riferimento all art. 2 del Codice di Comportamento Sportivo del Coni, Principio di lealtà, la condotta del Sig. Brunetti non può ritenersi scorretta, laddove le esortazioni rivolte al Sig. Margi non sono state fatte in chiara confutazione delle decisioni adottate dalla Giustizia Sportiva, ovvero con spirito denigratorio. Ciò tanto è vero poiché nessun testimone ha affermato che il Dott. Brunetti abbia direttamente screditato la FISE richiamando o criticando chiaramente l operato di questa nella propria funzione di Organi di Giustizia nei procedimenti definiti in danno del Sig. Margi. La mera inopportunità ovvero l intima rielaborazione in sillogismo fatta dai testimoni delle affermazioni rese dal Sig. Brunetti non sono altro che semplici considerazioni personali che non possono non devono essere oggetto di alcuna decisione di giustizia. Viceversa, in spregio alle norme e ai principi che regolano la Giustizia Sportiva nonché soprattutto - la Giustizia Ordinaria, si chiederebbe ai giudicanti una decisione scevra da qualsivoglia richiamo fattuale e normativo nella peggiore aberrazione giuridica. Non ritiene, questo Collegio, che le affermazioni rese dal Sig. Brunetti siano come disposto dall art. 7 del Codice di Comportamento Sportivo del Coni Divieto di dichiarazioni lesive della reputazione lesive della reputazione dell immagine e della dignità degli organismi dell ordinamento sportivo, considerato che nessun richiamo agli Organi di Giustizia ovvero all asserita erroneità delle sentenze inflitte al Sig. Margi è stato reso dal Sig. Brunetti. Le valutazioni svolte dal Tribunale Federale non possono che condividersi integralmente, con la conferma della sentenza gravata. P.Q.M. 4

5 La Corte Federale d Appello, definitivamente pronunciando nel procedimento di appello avverso la decisione n. 28/16 resa dal Tribunale Federale in data 13 settembre 2016 e depositata il 19 settembre 2016 in epigrafe indicata, disattesa ogni istanza, deduzione ed eccezione, rigetta il reclamo presentato dalla Procura Federale, confermando la decisione di primo grado. Manda alla segreteria per ogni ulteriore incombente e per le comunicazioni di rito. Roma, 4 novembre LA CORTE FEDERALE D'APPELLO f.to Presidente Avv. Roberta Leoni f.to Componente Avv. Lina Musumarra f.to Componente Relatore Avv. Riccardo Aquilanti 5

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