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3 Studio Tecnico Dr. Agronomo Mario Petrocchi Viale S. Concordio, Lucca - RELAZIONE TECNICA PER IL RECUPERO AMBIENTALE DI UN AREA DI CAVA DI PIETRA IN LOCALITA AL CAVONE, FRAZIONE DI SAN QUIRICO - COMUNE DI CAPANNORI (LU) - RIPRISTINO AMBIENTALE QUANTIFICAZIONE DEI COSTI Lucca, 20 Dicembre 2012 Tel Fax E_Mail: studiopetrocchi@virgilio.it

4 1. PREMESSA RELAZIONE AGRONOMICA E FORESTALE Per incarico ricevuto dal Dr. Geol. Luigi Giammattei, sono state condotte indagini agronomiche e forestali sull area di cava sita in località Al Cavone nella Frazione di San Quirico del Comune di Capannori. Scopo dell indagine è stato quello di prendere visione dei luoghi e delle essenze arboree ed arbustive attualmente presenti all interno dell area, per poter definire il piano di ripristino ambientale della stessa. 2. DESCRIZIONE DEI LUOGHI L area di cava si trova ubicata in zona collinare, con versanti mediamente acclivi, progressivamente degradanti verso la pianura facenti parte di una più ampia fascia boschiva che partendo, in alcune zone, già dalla via di sottomonte, raggiunge senza soluzione di continuità le aree a maggior quota sino al confine con la provincia di Pisa sul Monte Serra. Tale fascia boschiva è caratterizzata nella zona del Lauretum, dalla prevalente presenza di Pino Marittimo (Pinus Pinaster) governato ad altofusto, mentre nella fascia superiore Castanetum è presente un bosco misto di pino marittimo (Pinus Pinaster) e castagno (Castanea Sativa) prevalentemente a ceduo, sono inoltre presenti, con maggior incidenza nelle aree percorse da incendio, essenze arbustive tipiche della macchia mediterranea quali ginestra, erica ed in minor misura lentisco. Concentrazioni di latifoglie caduche sono evidenti lungo i corsi d acqua, mentre in altre aree sono presenti forti concentrazioni di conifere si da costituire fasce di boschi a monoessenza. La giacitura dei terreni a bosco dei Monti Pisani è caratterizzata generalmente da una forte acclività, unica eccezione di un certo rilievo è l area denominata di Sant Allago per la presenza di terreni aventi giacitura piana o leggermente declive; sono inoltre presenti piccole aree agricole sistemate a gradoni, corredate da manufatti rurali, con prevalente presenza di piante di olivo. La perimetrazione dell area a bosco è prevalentemente compresa tra la quota minima di 300 m.s.l.m. della frazione di Ruota a quella massima di 917 m.l.s.m. del Monte Serra, ma la fascia dei boschi si spinge, in alcune zone, anche a quote più basse. La massiccia presenza di Pino Marittimo, specie resinosa, quindi facilmente incendiabile, per varie ragioni ha permesso, nel corso degli anni, lo svilupparsi d incendi, anche di vaste proporzioni, con evidenti danni di natura ambientale e idrogeologica.

5 Gli interventi che si andranno a proporre sono quelli previsti dalle indicazioni del Piano Strutturale e dal Regolamento (CE) n 1257/1999 del 17/05/1999, così come indicato nel Piano di Sviluppo Rurale della Regione Toscana (Agenda 2000) per il periodo 2000/2006 che prevedono la tutela e la conservazione delle risorse forestali, con particolare riguardo alla biodiversità; mediante l introduzione nelle zone degradate di specie a foglia larga; è inoltre previsto il miglioramento delle funzioni ambientali e paesaggistiche del bosco, con riferimento al contenimento dell anidride carbonica mediante la messa a dimora di piante a foglia caduca, autoctone o naturalizzate, anche ricorrendo ad essenze micorizzate. L area pedo collinare e pianeggiante è debolmente urbanizzata (area periurbana) per la presenza dell agglomerato urbano di S. Quirico e con limitati appezzamenti di coltivi. Nel dettaglio, l area di cava è posta lungo un versante con esposizione prevalente ad ovest, ed è caratterizzata dalla prevalente presenza di pino marittimo (Pinus Pinaster), con sottobosco contenente essenze di macchia mediterranea (prevalentemente Ginestra, Erica e Lentisco). 3. RIPRISTINO AMBIENTALE Nello studio inerente il piano di ripristino ambientale, sono state considerate alcune specifiche ricerche legate all area in esame, che ne hanno indirizzato lo sviluppo. E stato difatti tenuto conto della futura sistemazione del suolo, del microclima della zona e della possibilità di utilizzo del terreno agrario opportunamente accantonato durante le operazioni di cava. Le essenze da reintrodurre nelle pedate dei gradoni da realizzarsi, nello spirito delle indicazioni previste e nel capitolo precedente specificate, saranno costituite prevalentemente da essenze a foglia caduca quali la Farnia (Quercus Robur) ed il Frassino (Fraxinus Oxicarda) con utilizzo del terreno vegetale presente nell area di cava ed opportunamente accantonato; sulle pedate di ciascun gradone sarà depositato, in corrispondenza di ciascuna pianta uno strato di terreno vegetale avente uno spessore di circa cm. 30 allo scopo di permettere l attecchimento delle piante che dovranno essere opportunamente ancorate mediante un tutore in legno. Per la regimazione idrica dei gradoni fa specifico riferimento a quanto indicato nella relazione geologica a corredo del Piano di Coltivazione. Si ricorda la necessità di realizzare, nella loro forma finale, pedate con pendenza a monte al fine di evitare fenomeni di ruscellamento e di conservare in uso con opportuni interventi di manutenzione le canalette di scarico realizzate durante le operazioni di coltivazione. La messa a dimora delle essenze arboree ed arbustive avverrà nel periodo autunnale (stadio di riposo vegetativo), con l impiego di piantine da vivaio di 2/3 anni con pane di terra, tale intervento sarà preceduto dalla semina primaverile di miscugli di semina aventi caratteristiche di adattabilità alla natura del terreno ed al clima della

6 zona, la composizione di tale miscuglio è stato determinato a seguito di analisi podologiche effettuate in precedenza nelle aree circostanti a quella d intervento che hanno permesso di individuare le seguenti caratteristiche del suolo: terreno sabbio/limoso, con PH sub acido, con buona presenza di sostanza organica e di macro elementi con particolare riferimento all azoto totale. La semina delle specie erbacee avrà la funzione di facilitare lo sviluppo di un adeguata cotica erbosa, utile a trattenere il terreno vegetale e di opporsi a fenomeni di asportazione e dilavamento. La semina verrà effettuata nel periodo primaverile con intervento manuale a spaglio ed ove necessario mediante idrosemina (soluzione acquosa contenente concimi chimici e/o organici, sostanze aggreganti del terreno e prodotti fito/ormonici). Il miscuglio di semi sarà costituito dalle seguenti specie contraddistinte dalla loro rusticità e capacità di adattamento anche ad ambienti secchi. TABELLA SPECIE ERBACEE CICLO BIOLOGICO UMIDITA TERRENO Graminacee Annuali Perenni Secco Indifferente Anthoxanthum odoratum Arrhenatherum elatius X Bromus Inermis X Dactylis glomerata X X Festuca arundinacea X X Festuca duriuscula X Festuca tenuifolia X X Lolium perenne X X Poa pratensis X X Trisetum Flavescens X X LEGUMINOSE Lotus corniculatus X X Lupinus polyphillus X X Onobrychis vicifolia X Papaver rhoeas X X Plantago lanceolata X X Trifolium pratense X X Trifolium repens X X Per le alzate le operazioni di ripristino richiederanno tempi più lunghi in quanto la messa a dimora delle essenze arbustive dovrà essere preceduta dalla semina delle essenze erbacee all interno di crepe o spaccature della roccia opportunamente predisposte con lettiera di terreno con miscugli di semi con caratteristiche analoghe a quelle indicate della tabella. Lo svilupparsi delle piante garantirà un corretto ancoraggio del terreno che con il trascorrere del tempo potrà essere colonizzato sia artificialmente che naturalmente da arbusti ed essenze arboree.

7 Per quanto riguarda il piazzale di cava, tenuto conto della sua esposizione e della relativa quota sul livello del mare ritiene possibile l introduzione di piante di olivo (Oleus Olea) con presenza prevalente di varietà locali quali il Frantoio ed il Moraiolo, con sporadiche presenze di Pendolino e Leccino per la loro funzione prettamente impollinante. Allo scopo di permetterne l attecchimento si provvederà al riempimento del piazzale con terreno vegetale accantonato precedentemente. Il sesto d impianto sarà quello classico di ml 6 x ml 6 con presenza di circa 280 piante ad Ha. La forma d allevamento sarà quella tradizionale a vaso. Le operazione colturali saranno le seguenti: formazione della buca, concimazione organica e chimica, trapianto e nella contemporanea messa in opera di un tutore in legno. Al fine di permettere il loro attecchimento si provvederà ad effettuare irrigazioni di soccorso nel periodo estivo per le essenze arboree, arbustive ed erbacee presenti sui gradoni, mentre per quanto riguarda l impianto di oliveto, tale funzione sarà garantita da un impianto d irrigazione a goccia. L acqua necessaria sarà immagazzinata sul piazzale all interno di depositi opportunamente ubicati in loco. 4. ESSENZE DA UTILIZZARE PER IL RIPRISTINO Le essenze arboree da impiegare, tenendo conto delle specifiche dell area in relazione al piano di coltivazione, saranno le seguenti: - Farnia (Quercus Robur), mediante piante di 2 3 anni, con adeguato sostegno in quantità di 250 piante ad ha, ulle pedate dei gradoni; - Frassini (Fraxinus Oxicarda) mediante piante di 2 3 anni, con adeguato sostegno in quantità di 250 piante ad ha, sulle pedate dei gradoni; - Piante di Ginestra, Erica, Corbezzolo, Lentisco in numero di circa ad ha, sulle alzate dei gradoni; - Piante di olivo di 2 3 anni con pane di terra, delle varietà di cui sopra, in numero di 280 per ha. - Semina sia sulle pedate che sulle alzate dei gradoni di miscugli di semi di piante erbacee a forte rusticità ed adattabilità alla carenza idrica e a terreni sub acidi. 5. QUANTIFICAZIONE DEI COSTI

8 L impegno finanziario è stato determinato in base ai prezzi unitari desunti dal prezziario Regionale della Toscana per opere di miglioramento fondiario e di riforestazione, opportunamente aumentate del 20% per adeguarlo agli attuali valori di mercato, come da richiesta del Comune di Capannoni del , protocollo n ) Riempimento del piazzale di cava con terra organica in parte già presente sul posto ed in parte proveniente da altri siti, per un altezza di cm. 20 compreso il trasporto e la messa a dimora mq x ml. 0,20 = mc. 360 a 24, ,40 2) Riempimento parziale delle pedate di cava con terra organica già presente sul posto in corrispondenza delle buche di impianto n 150 x 14,56 c.a ,00 3) Intervento non meccanizzato per ripulitura del terreno con decespugliatore, allontanamento ed abbruciamento del materiale di resulta, squadro, apertura manuale di buche, e messa a dimora delle piantine, ogni altro onere compreso; l intervento comprende anche i risarcimenti in ragione del 10% delle piantine messe originariamente a dimora e le cure colturali per 2 anni successivi all impianto (sfalcio infestanti, potatura, concimazione, irrigazione di soccorso ), compreso il costo delle piantine, con densità di circa 500 piante/ha. Ha x 8.123,87/ha 2.030,97 4) Impianto di oliveto specializzato comprendente la preparazione del terreno, spietramento, regimazione idrica, lavori complementari tracciamento del sesto d impianto, concimazione organica, acquisto e posa in opera di piantine di olivo, (compresa eventuale sostituzione di fallanze), sostegni e quant altro occorra per rendere l impianto completo. In terreni di media difficoltà: ha x ,84/ha 4.077,55 5) Impianto di irrigazione a goccia costituito da microirrigatore statico ad utilizzo testa in su/giù completo di ogni accessorio compreso eventuale tubo pvc4/7 e raccordo per portata da 20 a 30 l/h. n piante 84 x 2,39 cad. 200,76 6) Tubazione in poli-clorro di vinile (PVC) con giunto a manicotto o similari, in opera compreso i pezzi speciali, sfiati, scarichi di fondo, prove idrauliche, e ogni altro onere. ml. 450 x 4,95/ml ,50 7) Impianto di prato permanente polifita mediante semina di miscugli di essenze erbacee, comprendente livellamento

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