Caro don Emilio e cari fedeli della parrocchia della Cattedrale

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1 Caro don Emilio e cari fedeli della parrocchia della Cattedrale davvero il mio incontro con voi, nella Visita Pastorale, svolta da giovedì 22 a domenica 25 novembre 2007, è stato vissuto nella fede come evento di grazia. Ho potuto realizzare ciò che mi ero proposto nella Lettera di indizione, cioè il desiderio di meglio conoscere le comunità parrocchiali, con l esperienza di fede che è andata maturando in questi anni, i segni di speranza che essi diffondono, le opere di carità che qualificano la presenza cristiana sul territorio. Sono state infatti giornate intense, nella visita commovente a tanti ammalati e anziani, che mi hanno accolto con fede e in spirito di preghiera. Positivo il confronto sincero con il gruppetto di adolescenti e di giovani, con i loro interrogativi, ma anche con il desiderio di essere aiutati a scoprire il loro posto nella Chiesa e nella società e lì vivere la loro esperienza di fede. Ricordo l immediatezza con cui sono entrato in dialogo con il Consiglio Pastorale parrocchiale, che mi ha presentato le caratteristiche salienti della parrocchia e che ha chiesto di poter sperimentare una piena fiducia attraverso una fondata corresponsabilità laicale per l edificazione della comunità e per il bene delle persone. Ringrazio di vero cuore tutti voi, per la benevolenza con cui mi avete accolto, per l attenzione che avete prestato alle mie parole, per la disponibilità che avete mostrato nel voler procedere con coraggio e fantasia nel cammino della vita cristiana. Ho ammirato nel vostro parroco, don Emilio Lingiardi, noto in tutta la città per la sua cultura, per la sua dedizione pastorale e soprattutto per l amorevolezza con cui segue da vicino la sua comunità. L incontro quotidiano con molta gente, la sua capacità di stabilire contatti personali molto stretti con tante categorie di persone, in difficoltà (specie gli stranieri), sono una vera ricchezza per la comunità, in particolare per i tanti poveri (materiali e spirituali) che egli sa avvicinare con affabile discrezione. Lo sguardo rivolto a Gesù Crocifisso, venerato nella nostra Cattedrale e celebrato solennemente a chiusura delle Visita, ci convince che, pur in mezzo alle difficoltà ed

2 alle contraddizioni del mondo di oggi, il Signore non manca di mostrarci i segni del suo amore e di sostenerci con la forza della sua misericordia. Vorrei ora, dopo uno sguardo attento alla vostra comunità, che vive una condizione particolare e per certi versi atipica (come avete anche voi stessi sottolineato!), offrirvi alcune indicazioni, che possono incoraggiare il vostro impegno, spronarvi a proseguire con autentico slancio missionario il comune cammino di fede. 1. La parrocchia è aperta a tutti, accoglie quanti, da ogni dove, chiedono un assistenza religiosa, vista la sua posizione centrale e difficilmente circoscrivibile territorialmente. Molte persone provenienti spesso dalle parrocchie extra urbane, partecipano ai momenti sacramentali, chiedono cioè i Sacramenti della iniziazione cristiana, frequentano le celebrazioni liturgiche, senza tuttavia condividere nel tempo una costante esperienza di fede nella parrocchia del Duomo. E necessario perciò invitare queste persone a riferirsi possibilmente anche nella parrocchia in cui essi normalmente vivono, nel territorio in cui esse sono inserite, per non perdere il riferimento alle loro radici locali. E opportuno quindi, prima di dare i Sacramenti, entrare in contatto con i singoli parroci d origine, inviando loro anche la notifica delle avvenute celebrazioni sacramentali, per permettere così al parroco di entrare in diretta relazione con queste persone apolidi. 2. Un gruppo di laici e laiche, perno della parrocchia, impegnato in vari settori della pastorale, è l anima che muove tutta l organizzazione parrocchiale. Sono diverse persone (adulti e giovani) che assicurano la loro disponibilità soprattutto nel campo catechistico, liturgico e caritativo. A queste persone (soprattutto i catechisti) è necessario assicurare comuni momenti formativi, anche a livello metodologico e pedagogico. Gli animatori parrocchiali sono i primi destinatari di una catechesi sistematica per giungere a vivere una fede consapevole, adulta e pensata, anche attraverso l uso del Catechismo della Chiesa Cattolica o dei diversi Catechismi CEI. Si può essere testimoni solo se la Parola di Dio risuona nel profondo del proprio cuore, se l Eucaristia diventa il centro propulsore della propria vita, se l ascesi personale ed il servizio ai poveri diventano segni quotidiani della nostra amicizia con Gesù. Interventi specifici, proposte occasionali, per quanto valide, devono essere inseriti all interno di un programma più ampio, ispirato dalle indicazioni del piano pastorale che il Vescovo indirizza alla diocesi, di anno in anno. In questo modo si può giungere ad una proposta più organica ed efficace del messaggio cristiano, far crescere la comunione di intenti all interno della parrocchia, favorire un cammino ecclesiale più condiviso, secondo i ritmi della Chiesa locale. Nell incontro con voi, ho voluto confermare la fiducia, incoraggiare la giusta autonomia, sostenere la partecipazione da parte dei laici nella vita della comunità

3 ecclesiale! Ci ricordano i Vescovi che singolarmente e insieme, ciascuno è responsabile del Vangelo e della sua comunicazione, secondo il dono che Dio gli ha dato e il servizio che la Chiesa gli ha affidato. (Il volto missionario delle parrocchie, 12). La partecipazione corale e organica di tutti i membri del popolo di Dio non è solo un obiettivo, ma la via per raggiungere la meta di una presenza evangelicamente trasparente e incisiva. (Rigenerati per una speranza viva. Nota pastorale dopo il 4 Convegno Ecclesiale Nazionale, n. 24) 3. Ho avuto modo di visitare l Oratorio di via Donati e di rendermi conto delle sue finalità. Mi è sembrato piuttosto decentrato ed è emersa la sua finalità d uso, cioè esclusivamente a livello sportivo, con la presenza di bambini, ragazzi e giovani per i momenti delle gare, ma per la maggior parte frequentato da adulti (per lo più anziani), che lo usano come luogo di ritrovo e di svago. E necessario un regolamento che chiarisca le finalità educative della struttura (con le singole competenze), le responsabilità per le singole iniziative e che si precisi anche la gestione economico/amministrativa della struttura stessa, di cui può essere interessata per competenza la Commissione economica parrocchiale. Sottolineo e confermo l unanime consenso, riscontrato nel Consiglio Pastorale parrocchiale, circa la ristrutturazione globale dei locali in via Vescovado ai nn E emerso chiaramente da parte di tutti la richiesta di un generale rifacimento, secondo le moderne esigenze, per permetterne l uso per incontri della comunità e dei diversi gruppi, soprattutto a livello formativo. 4. Ho apprezzato la buona frequenza dei bambini e dei ragazzi ai cammini catechistici fino alla Cresima, riscontrando, invece, una contrazione di presenze, come si constata generalmente in ogni parrocchia cittadina. E valida l intuizione di inserire coloro che frequentano costantemente la Parrocchia (adolescenti e giovani) negli impegni di animazione catechistica e liturgica. Si avverte però la necessità di una costante convergenza educativa nei confronti dei ragazzi e dei giovani, per i quali ci si può avvalere della vasta e articolata proposta diocesana. Non si tratta di sottrarre alla parrocchia forze valide, ma di permettere ai giovani esperienze educative più vaste, a contatto di altri giovani che vivono i medesimi interrogativi e che hanno bisogno di sperimentare come la fede muove ancora oggi il cuore dei giovani, di molti giovani. L immagine di un compatto gruppo di giovani, legati esclusivamente alla vita parrocchiale del Duomo, che fu modello di riferimento in anni passati e gloriosi (si pensi alla affascinante figura, non mai dimenticata, di Luciano Chiodo), è purtroppo, attualmente superata. Pur senza rinunciarvi, occorre proiettarsi decisamente nella condivisione di momenti e luoghi comuni, che fortunatamente non mancano nella nostra città e alla diocesi. Esperienze già tradizionali come il Grest interparrocchiale e proposte analoghe, dicono la fattibilità di attività convergenti che, senza rinunciare alla dimensione parrocchiale, si avvalgono oggi di strutture ecclesiali, quali il Centro giovanile san Luigi e di progetti animati dall equipe coordinata da un sacerdote destinato appositamente per la pastorale giovanile della zona cittadina.

4 5. Vi esorto a mantenere viva e intensa la preghiera per le vocazioni sacerdotali, tema molto caro al mio cuore di Vescovo. La preghiera incessante, l approfondimento della fede con una catechesi articolata, la presenza ai diversi momenti formativi proposti in diocesi, il pellegrinaggio mariano mensile, la proposta di stili di vita e di gesti concreti improntati al servizio generosi dei più poveri, ecc. mi fanno augurare e sperare che proprio dalla parrocchia della Cattedrale sorgano vocazioni giovanili di consacrazione al Signore, segno e conferma inequivocabile della validità dell impegno ecclesiale e pastorale della comunità. 6. Le esperienze di carità in atto attraverso le molteplici associazioni che fanno riferimento alla parrocchia della Cattedrale sono tali da qualificare la comunità con questa specifica caratteristica. In particolar modo il gruppo della S. Vincenzo assume un forte impegno di servizi e viene incontro a persone bisognose provenienti da ogni parte. E possibile qualche ulteriore passo in avanti: creare un più stretto legame con la Caritas diocesana e curare in particolar modo l educazione alla carità, con proposte di servizio che aiutino soprattutto i giovani a consolidare stili di vita autenticamente cristiana. E importante che i giovani siano inseriti in questi gruppi che si dedicano alla carità: gli educatori diventano testimoni che introducono in esperienze forti e aiutano poi ad approfondire le motivazioni, per far giungere a risposte vocazionali mature. 7. Grande attenzione deve essere posta ai nuovi insediamenti che hanno ampliato la parrocchia negli anni recenti ed alle nuove famiglie che sono venute ad abitarvi di recente. Può essere quindi efficace impostare una pastorale più missionaria, coinvolgendo in primis le giovani coppie: per questo sarebbe opportuno creare un gruppo famiglie, collegandosi con altre risorse presenti in diocesi, pensare un cammino di fede estendendolo a coppie in difficoltà, trovando modi per accompagnare la famiglia, avvicinata magari dopo un lungo distacco, a partire dal Battesimo dei propri figli. 8. La parrocchia non è mai una realtà a sé, ed è impossibile pensarla se non nella comunione della Chiesa particolare (CEI, Il volto missionario delle parrocchie, 3). E importante allora che il cammino della comunità trovi ispirazione e comunione piena incarnando le indicazioni del Vescovo che stanno articolando il Piano Pastorale della diocesi, fondato sul Battesimo e sviluppato in questi tre anni. Tale cammino comune sarà motivo e spinta ad una comunione più ampia per coloro che frequentano, ma anche uno stimolante riferimento per coloro che sono in ricerca o si stanno interrogando circa la loro fede.

5 Prima di congedarmi da voi con questa lettera, vi informo che è mia intenzione riprendere queste indicazioni generali e offrirle a tutte le parrocchie della Città, alla conclusione della visita pastorale. Vi invito fin da ora, soprattutto voi, membri del Consiglio Pastorale parrocchiale, alla Eucaristia di domenica 27 gennaio 2008, nel nostro Duomo, alle ore Ringrazio vivamente la Comunità parrocchiale per la generosa offerta consegnata, che verrà distribuita, secondo il progetto prefissato, per due finalità: la costruzione di una comunità Caritas a Torlino per persone affette da autismo e per la Chiesa ove ha operato il nostro diocesano, servo di Dio Padre Cremonesi, in Birmania. Preghiamo di continuo per voi perché il nostro Dio vi renda degni della sua chiamata e porti a compimento, con la sua potenza, ogni vostra volontà di bene e l opera della vostra fede; perché sia glorificato il nome del Signore nostro Gesù in voi e voi in lui, secondo la grazia del nostro Dio e del Signore nostro Gesù Cristo (2Ts 1,11-12). Oscar Cantoni, Vescovo Crema, residenza vescovile 31 dicembre 2007