Alla Comunità di s.bartolomeo in Crema, al parroco don Michele Nufi, ai membri del Consiglio pastorale.

Transcript

1 Alla Comunità di s.bartolomeo in Crema, al parroco don Michele Nufi, ai membri del Consiglio pastorale. Carissimi: 1. Sono venuto tra voi con gioia, da giovedì 13 a domenica 16 dicembre 07, con il vivo desiderio di conoscervi più da vicino, incontrare tutte le categorie del Popolo di Dio, toccare con mano quanto il Signore ha operato con voi, in questi anni, a sostegno del vostro impegno e a testimonianza della vostra fede. Il clima liturgico dell Avvento ha favorito l incontro del Pastore con il suo popolo, così da aiutarci a cercare insieme i tratti del volto del Signore, riconoscere i segni della sua presenza; attendere ogni sua manifestazione attraverso le persone che lo raffigurano al vivo. Così la mia presenza in mezzo a voi nella Visita Pastorale, da me ardentemente desiderata, ha voluto essere un riflesso della manifestazione della paternità di Dio con i suoi fedeli, un segno della presenza del Signore che visita il suo popolo nella pace (Es. Ap. Pastores greges, 46) e che si china su tutti, dai piccoli ai grandi, in particolarmente su chi soffre o è anziano. 2. Ho potuto costatare con quanta cura avete preparato queste giornate, con quanta sollecitudine avete programmato le giornate, in modo che potessi avere una 1

2 visione globale della vostra Comunità e potessi capire dal di dentro la passione ecclesiale che vi muove, inserendomi a vivere, in un clima ordinario e familiare, la vita della vostra Comunità. Vi ringrazio di vero cuore per l intensa partecipazione con cui sono state vissute da tutti quelle giornate, di cui è apparso con tempestività il resoconto sul vostro giornalino parrocchiale Il Punto (Natale 2007, n.117), segnalando non solo la cronaca, ma anche le impressioni dettagliate di ogni incontro di categoria. Ringrazio particolarmente il vostro parroco don Michele, vero animatore del vostro cammino di fede, stimolo e guida infaticabile delle innumerevoli iniziative che vi coinvolgono ( a livello liturgico, catechistico, caritativo e missionario). Attorno alla vostra comunità parrocchiale cresce una forte esperienza di Chiesa che, a partire da un reale coinvolgimento delle famiglie, e anche con la presenza di persone provenienti da altre parrocchie, trova il suo centro ed il suo fondamento nella celebrazione eucaristica domenicale. Nell Eucarestia, dono di sé che Cristo offre per tutti, riconosciamo la sorgente prima, il cuore pulsante, l espressione più alta della Chiesa che si fa missionaria partendo dal luogo della sua presenza tra le case degli uomini, dall altare delle nostre chiese parrocchiali (CEI, Il volto missionario delle parrocchie in un mondo che cambia, 4 e 8). Ho quindi incontrato una Comunità viva, desiderosa di vivere un autentica esperienza di fede, sia nell impegno caritativo e missionario dei diversi gruppi, sia nella paziente sofferenza degli anziani e ammalati, sia nella partecipazione attiva, nella preghiera e nel canto, alle belle celebrazioni liturgiche. Preziosa la vostra cappellina per la preghiera e l adorazione eucaristica personale o di gruppo! 3. Mi è parso che la vostra Comunità si caratterizzi innanzitutto per una ricchezza di umanità, che genera rapporti sinceri e fraterni, all interno di uno stile di sobrietà e di essenzialità, in cui c è spazio per tutti, indistintamente. Da qui ne deriva una crescita del senso di famiglia solidale, in cui è possibile percepire meglio cos è la 2

3 Chiesa, una famiglia di famiglie, in cui genitori, figli, educatori, catechisti vivono in sintonia educativa. La Casa famiglia, animata dall Associazione Papa Giovanni XXIII, così ben inserita tra voi, è segno e paradigma di come deve diventare l intera comunità cristiana, pronta ad andare incontro a tutti e a farsi carico soprattutto dei piccoli e dei poveri, capace di accoglienza. Il Centro aiuti per l Etiopia, le numerose adozioni a distanza della Comunità, la Banca del tempo, l attività del gruppo Caritas e Missioni sono i segni emergenti di una parrocchia aperta alla carità, riflesso di quell amore attivo di Cristo operante tra noi. Queste esperienze, estremamente positive, e che vi onorano, sono un dono da trasmettere umilmente e di cui arricchire tutta la nostra Chiesa diocesana. Chi infatti ha la fortuna di avere ricevuto di più, ha anche il compito di condividere ciò che ha ricevuto, certo, senza ostentazione, ma con la gioia di chi sa di appartenere a un unico Corpo, di cui è corresponsabile. Lo stile della condivisione diventa il linguaggio privilegiato per annunciare il Vangelo oggi. Il linguaggio delle testimonianza è quello della vita quotidiana. Nelle esperienze ordinarie tutti possiamo trovare l alfabeto con cui comporre parole che dicano l amore infinito di Dio. (CEI, Rigenerati per un speranza viva, 12) 4. Questo vostro particolare modo di stabilire relazioni interpersonali, fondato sull accoglienza e l impegno, favorisce anche una sempre più piena presa di coscienza del valore della presenza dei fedeli laici (uomini e donne, impegnati nei diversi ministeri), insieme corresponsabili della vita della Comunità. Mentre li esorto a qualificare e a rimotivare la loro presenza in parrocchia, ricordo che ad essi è chiesto, come loro primario compito, la formazione permanente per una fede adulta e pensata. Così tutti i volontari dei diversi gruppi e gli educatori potranno avvalersi essi stessi, prima di altri, dei comuni momenti formativi, sia attraverso la liturgia, che nell ascolto della Parola di Dio e nella catechesi. Non mancano le occasioni di 3

4 formazione teologica, spirituale e pastorale, sia in parrocchia, che in ambito cittadino e diocesano. I laici così sapientemente formati saranno in grado di camminare da soli (anche se non in autonomia), assumendosi di buon grado le diverse responsabilità dentro la Chiesa, secondo i loro doni, in confronto costante con i pastori e a misura della larghezza del loro cuore. All interno di questo disegno, il sacerdote si qualifica proprio come colui che riconosce e valorizza i doni che il Signore ha effuso nella comunità favorendo la corresponsabilità. La sua passione sarà far passare i carismi dalla collaborazione alla corresponsabilità, da figure che danno una mano a presenze che pensano insieme e camminano dentro un comune progetto pastorale. (CEI, Rigenerati per un speranza viva, Nota pastorale dopo il IV Convegno Ecclesiale Nazionale, 12) 5. Alla maturità di fede vanno condotti amorevolmente i ragazzi e i giovani. E noto che oggi l attenzione educativa della Chiesa è rivolta soprattutto alle nuove generazioni, esposte come sono nella società a pericolose derive. Per i ragazzi e i giovani è richiesto ogni impegno da parte di tutta la Comunità, in primo luogo dalle famiglie, prime responsabili dell educazione dei figli, perché siano sorretti in un globale cammino di fede, che permetta loro di andare oltre i Sacramenti dell iniziazione cristiana, capaci d affrontare la vita alla luce dell esperienza di fede maturata in contesto comunitario. Il vostro gruppo degli adolescenti e dei giovani potrà diventare un punto di riferimento anche per quanti più facilmente si distaccano dalla Comunità, subito dopo la Cresima, utilizzando anche l Oratorio come spazio permanente di accoglienza, di amicizia, di scambio e di crescita. L Azione Cattolica, a partire dall ACR, con la presenza di nuovi animatori, (potendo contare su una appropriata formazione offerta dal Centro diocesano di AC), diventerà una opportunità per la crescita di tutta la Comunità parrocchiale. 4

5 6. Invito in particolare il gruppo giovanile, col quale ricordo un vivace dibattito, a proseguire con slancio il proprio cammino formativo, sostenuto da una catechesi sistematica e dalle altre proposte educative, anche cittadine e diocesane, compresi momenti ed esperienze di servizio/carità, che alimentano la personale adesione di fede e impegnano alla testimonianza in ogni ambiente di vita. Voglio sperare che per la dedizione a una formazione globale a cui sono avviati giovani e ragazze, possano maturare, in tempi abbastanza vicini, scelte di totale consacrazione al Signore, nel sacerdozio e nella vita consacrata, prova e segno inequivocabile delle fecondità del cammino di tutta la Comunità parrocchiale. 7. Particolarmente significativo, nei giorni della visita pastorale, è risultato l incontro fuori le mura : ossia una proposta di dialogo tra il vescovo e persone che di solito non frequentano la parrocchia, tuttavia interessate a un sincero dialogo e alla ricerca della verità. Si è trattato di un confronto cordiale e rispettoso, che incoraggia a trovare modalità e stili di relazione, per permettere a persone nuove di entrare in contatto con il vangelo di Gesù, utilizzando ambienti privati e favorendo la responsabilità di laici preparati che animano l incontro. E indispensabile, a questo proposito, un confronto con quanti in diocesi si stanno impegnando a ricostituire, con modalità rinnovate, i gruppi di ascolto, finalizzati proprio a incontri fuori le mura. Si tratta di un modo semplice che aiuta la parrocchia a imprimere alla propria pastorale una coraggiosa dimensione missionaria, aprendosi a tante persone nuove, con uno stile di genuina amicizia. 8. Osservando da vicino la configurazione della vostra parrocchia di san Bartolomeo, divisa da una strada frequentata e di cui è pericoloso l attraversamento, è emersa evidente che per due terzi essa è attigua alla parrocchia di san Giacomo. Questa naturale vicinanza favorisce, per un futuro non lontano, la possibilità di una pastorale integrata con questa parrocchia. Mediante possibili forme di 5

6 collaborazione, si potranno gestire insieme momenti specifici di preghiera, di catechesi, di carità, per categorie determinate, a partire dalle famiglie e dai giovani. Entrare in questa nuova prospettiva, da parte di tutti, faciliterà un mutuo scambio tra le due parrocchie per una ricchezza di doni veramente notevole. Senza disperdere energie, una collaborazione ben programmata e condivisa tra san Bartolomeo e san Giacomo potrà rivelarsi una occasione preziosa e feconda per l evangelizzazione. * Prima di congedarmi da voi, vi ringrazio vivamente anche per le offerte in denaro che mi avete consegnato. Come è noto, ho finalizzato ciò che viene raccolto dalle parrocchie durante la visita pastorale a sostegno di due progetti: un primo per la nostra Caritas diocesana, che sta allestendo una casa di accoglienza per persone affette da autismo; un secondo (a carattere missionario) per la Chiesa della ex Birmania, dove ha operato il nostro servo di Dio, Padre Alfredo Cremonesi, pime. Per il resto, fratelli, state lieti, tendete alla perfezione, fatevi coraggio a vicenda, abbiate gli stessi sentimenti, vivete in pace e il Dio dell amore e della pace sarà con voi. La grazia del Signore Gesù Cristo, l amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi (2Cor, 11-12). Oscar Cantoni, Vescovo Crema, residenza vescovile, 22 gennaio