UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SIENA

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1 Introduzione UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SIENA FACOLTÀ DI INGEGNERIA Corso di Laurea in Ingegneria delle Telecomunicazioni GATEWAY APPLICATIVO PER IL PORTING DI CONTENUTI E-LEARNING WEB BASED SU PIATTAFORMA DIGITALE TERRESTRE Relatore: Chiar.mo Prof. Giuliano Benelli Correlatore: Ing. Alessandro Nieto Tesi di Laurea di Domenico Beatrice Anno Accademico

2 Introduzione Introduzione La televisione è il mezzo di diffusione dell informazione di uso più familiare per qualsiasi fascia di utenza grazie soprattutto al basso costo ed al carattere user-friendly degli apparati disponibili sul mercato. La nascita della televisione digitale terrestre rappresenta un ulteriore svolta sia per il tipo di contenuti che possono essere forniti che per il modo in cui essi vengono erogati. Grazie alla possibilità di utilizzare il canale di ritorno bidirezionale viene introdotta poi quella componente di interattività indispensabile alla diffusione di servizi più sicuri e con contenuti personalizzati. Il bacino di utenza dei servizi riesce in tal modo a raggiungere quella parte della popolazione poco familiare con l utilizzo del computer e quindi ancora lontana dal prendere dimestichezza con Internet come mezzo di apprendimento. L obiettivo di questo lavoro di tesi è quello di mostrare come sia possibile diffondere con maggiore penetrazione attraverso il mezzo televisivo, utilizzando la piattaforma DVB-MHP, contenuti informativi originariamente disponibili unicamente attraverso il Web. A questo scopo si è utilizzato il corso ECDL-2000 La patente europea del computer disponibile sulla piattaforma di formazione a distanza dell Università degli Studi di Siena riuscendo a riproporlo, in modo opportunamente adattato, sul terminale televisivo. L E-Learning passa così dal computer alla televisione, diventando T-Learning. Il porting, cioè il trasporto di contenuti e funzionalità, di servizi dal mondo Web alla Tv digitale interattiva è un operazione piuttosto elaborata, in quanto richiede uno studio di fattibilità molto accurato in grado di soddisfare i giusti compromessi tra la complessità del servizio ed i limiti imposti dallo standard alla base delle applicazioni client. Buona parte del lavoro si è infatti concentrata sull analisi dei contenuti, in modo da produrre un modello XML in grado di mantenere intatto tutto il contenuto informativo del corso nonché le informazioni per la navigazione dell utente tra i vari moduli e unità elementari. Inoltre, nella prospettiva di erogazione del servizio in multicanalità è stato scelto il linguaggio XHTML come standard per la rappresentazione dei contenuti, visto che ad oggi molti dispositivi integrano microbrowser a supporto di tale formato. Tale modalità di formattazione dei contenuti rende inoltre compatibile il servizio con le successive

3 Introduzione implementazioni dello standard MHP che dalla versione 1.1 includerà un browser XHTML parallelo alla Virtual Machine per l esecuzione di Xlet Java. Il servizio è caratterizzato da un interfaccia TV che permette l autenticazione dell utente a mezzo username e password e l accesso al servizio. Tramite i tasti del telecomando previsti dallo standard è possibile navigare tra i vari corsi e singoli moduli, i cui contenuti vengono prelevati direttamente dalla piattaforma FAD originale attraverso il gateway applicativo realizzato in tecnologia servlet JAVA che gestisce la navigazione dell utente e si occupa del filtraggio delle informazioni e della loro traduzione dal formato HTML a XHTML. L applicativo MHP è stato sviluppato utilizzando l authoring tool Cardinal Studio Professional 4.0 esteso con opportuni componenti sviluppati in tecnologia JavaBean. Il gateway applicativo invece è costituito da una servlet Java caricata su server Apache Tomcat. I dati necessari alla gestione della sessione, della cache e della navigazione vengono immagazzinati in un database MySQL. Per la fase di test della messa on-air si è fatto uso degli apparati di simulazione presenti in laboratorio: Cardinal Playout Compact, modulatore DVB-T, Up Converter, Set Top Box e Tv. L applicazione client eseguita sul Set Top Box comunica attraverso richieste HTTP di tipo POST con il gateway applicativo, che sulla base delle interrogazioni dell utente identifica la sua posizione nella logica del corso (profili, corsi, sezioni, moduli, lezione), quindi restituisce le corrispondenti informazioni XHTML ottenute prelevando e filtrando i contenuti direttamente dalla piattaforma FAD. L operazione di filtraggio consiste di una prima fase di pulizia del codice HTML il cui risultato well-formed viene sottoposto ad una trasformazione XSLT per generare l output corretto XHTML. L estensione JavaBean sviluppata per l applicazione client utilizza istruzioni in sintassi XPath per recuperare i contenuti e restituirli ai componenti grafici che si occupano della loro presentazione.

4 Ringraziamenti Si sta come d autunno sugli alberi le foglie (Giuseppe Ungaretti) A mio padre Bruno, ucciso da un male tanto malvagio quanto l indifferenza che l accompagna: la Sclerosi Laterale Amiotrofica.

5 Ringraziamenti A mia madre Assunta e mio fratello Luigi. I miei più profondi ringraziamenti vanno a tutti coloro che mi sono stati vicino in questo travagliato periodo della mia vita. Un ringraziamento particolare va al prof. Giuliano Benelli che, nonostante le mie incertezze, ha creduto in me.

6 Indice Indice Indice 6 Indice delle figure 1 Capitolo 1 1 La Tv Digitale: Gli standard DVB ed MHP Una svolta importante: la Tv digitale Background storico e tendenze future per la DTV Sviluppi Globali della Televisione Digitale Terrestre DTV negli Stati Uniti d America DTV in Europa DTV in Giappone Lo standard DVB Specifiche MPEG-2: Codifica audio-video e multiplazione La compressione del segnale video La codifica audio Elementary Stream Concetti e terminologia DVB Gli standard di livello fisico Lo standard MHP Architettura di base Profili MHP Protocollo di trasporto Protocolli del canale interattivo MHP Tipi di contenuti MHP Ciclo di vita di un applicazione Broadcast di applicazioni e dati: DSM-CC Object Carousel Architettura di fruizione di un servizio interattivo MHP 26 Capitolo 2 28 La formazione a distanza L e-learning come fenomeno sociale e di mercato La storia della formazione a distanza Cenni di storia Campi di applicazione I Modelli e le Teorie Cognitive Gli standard dell e-learning SCORM: Advanced Distributed Learning (ADL) Iniziative IEEE Learning Technology Standards Committee (LTSC) 36

7 Indice IMS (Instructional Management System) Global Learning Consortium AICC Aviation Industry CBT Committee Prometeus The Dublin Core Metadata Iniziative Contenuti universalmente riutilizzabili SCORM Da dove deriva Com è organizzato Content Aggregation Model (Modello di aggregazione dei contenuti) Il Run Time Environment (ambiente di erogazione) Gli elementi minimi di contenuto Gli Asset Lo SCO(Shereable Content Object) Il courseware DVB-MHP e FAD: le potenzialità Risultati temporanei Conclusioni chiave Problemi di strategia di Learning Il ruolo della Tv interattiva nel Learning Problemi tecnici Tv personalizzata Problemi di mercato inerenti allo sviluppo di servizi di Learning Tv in modo personalizzato I costi di accesso al learning attraverso la Tv digitale Apprendimento e problemi pedagogici Raccomandazioni Raccomandazioni strategiche Ricerca sulle tecnologie del learning 53 Capitolo 3 54 Le scelte progettuali Fase di specifica di un applicazione per la Tv interattiva Il nostro approccio Studio della piattaforma di e-learning dell Università degli Studi di Siena Il sito FAD.UNISI.IT Architettura del sito Organizzazione dei contenuti Strategie di interfacciamento Il gateway applicativo di interfaccia Vantaggi e svantaggi dell approccio Pianificazione dell iter di sviluppo Tecnologie utilizzate Cardinal Studio Professional Le librerie utilizzate lato client Caratteristiche generali 70

8 Indice XPath Le librerie utilizzate la server 72 Capitolo 4 73 Sviluppo dell applicazione client La scelta dei contenuti L area d interesse Realizzazione dello scheletro di interfaccia Scelta del formato di scambio dati Formato di scambio dati XML La sintassi scelta Sperimentazione con file XML residenti I componenti DataSet Il componente T-Learning Proprietà e funzionamento Organizzazione dell applicazione Client Suddivisione in stati logici Realizzazione dell interfaccia grafica Sistemazione dei contenuti nell interfaccia Il funzionamento in generale dell applicazione Dettagli di funzionamento La procedura di autenticazione I profili La selezione di un profilo Corsi attivi La selezione di un corso Sezioni, moduli e modulo La selezione di una sezione, di un modulo e di una lezione Il corso Il componente imagedisplay La visualizzazione di una lezione La prima lezione La selezione di un approfondimento La gestione della visualizzazione di più immagini contestuali 110 Capitolo Sviluppo dell applicazione server Logica Client-Server Interazione Browser Web-FAD Considerazioni pre-sviluppo 117

9 Indice 5.3 Le librerie utilizzate Il dialetto XSL Lo sviluppo e le strategie di sviluppo La tecnologia Java Servlet Il funzionamento della Servlet Il TASK di Login Le operazioni del TASK = Login Il TASK profilicorsiattivi Le operazioni del TASK profilicorsiattivi I TASK sezioni, moduli e modulo Il TASK Lezione Le operazioni per il recupero della pagina precedente Le operazioni del TASK Lezione La scrittura dei fogli di stile L elenco dei corsi Le sezioni I moduli L elenco delle lezioni La singola lezione L interfacciamento finale Esempio di modifica post-produzione dell applicazione finale Conclusioni e sviluppi futuri 135 Bibliografia 137

10 Indice delle figure Indice delle figure Figura 1.Gli attori del mondo DVB...5 Figura 2.Combinazioni di profili e livelli nello standard MPEG-2[2]... 7 Figura 3.Schema del GOP standard per l'mpeg Figura 4.Flusso dati Transport Stream...13 Figura 5.Singolo Transport Stream Packet...13 Figura 6. Architettura di fruizione di un servizio interattivo per la Tv digitale...27 Figura 7. L'organizzazione dello standard SCORM...41 Figura 8. La visione di un sapere globalmente distribuibile ed accessibile...45 Figura 9. L'uomo al vertice del mondo informativo...50 Figura 10. Logica della FAD...57 Figura 11. La pagina di benvenuto della FAD...57 Figura 12. Architettura della piattaforma di formazione a distanza dell'università di Siena 58 Figura 13. Area (rettangolo) contente la parte di informazione più significativa...59 Figura 14. Area (rettangolo) contenente la parte di informazione più significativa...60 Figura 15. Schematica rappresentazione del funzionamento della soluzione scelta...62 Figura 16. Implementazione della soluzione proxy-server...64 Figura 17. L'ambiente di testing presente in laboratorio di TLC...67 Figura 18. Le potenzialità del tool di authoring Cardinal Studio Professional...69 Figura 19. L'area di interesse...73 Figura 20. Scheletro di interfaccia...75 Figura 21. Albero logico rappresentante la suddivisione in sottosezioni dell'area d'interesse...77 Figura 22. Modello di scambio dati definito da noi...78 Figura 23. Logica di funzionamento del componente T-Learning nel test di interfacciamento...80 Figura 24. Esempio di un generico file nel formato DSML...81 Figura 25. Il framework DataSet...82 Figura 26. Logica di funzionamento del componente T-Learning...86 Figura 27. Architettura del servizio...88 Figura 28. Specifiche per la trasformazione JPEG -> I-Frame...89 Figura 29. Screenshot dell'interfaccia dei profili attivati con confronto pagina del sito del corso...90 Figura 30. Screenshot dei corsi attivati relativamente al profilo selezionato con confronto pagina del sito del corso...90 Figura 31. Screenshot delle sezioni del corso scelto con confronto pagina del sito del corso...91 Figura 32. Screenshot dell'interfaccia dei moduli relativi alla sezione del corso scelta con confronto con la pagina del sito del corso Figura 33. Screenshot delle lezioni disponibili relativamente al modulo scelto con confronto con la pagina del sito del corso Figura 34. Screenshot dell'interfaccia della lezione appartenente al modulo scelto con confronto con la pagina del sito del corso...92 Figura 35. Screenshot del TASK = LOGIN...95 Figura 36. Screenshot del TASK Profili...98

11 Indice delle figure Figura 37. Screenshot TASK Corsi Attivi Figura 38. Screenshot TASK Sezioni Figura 39. Screenshot del template in cui vengono incastonati i contenuti della lezione Figura 40. Il funzionamento del componente imagedisplay Figura 41. Screenshot di una lezione del corso Figura 42. Screenshot di un approfondimento Figura 43. Screenshot di approfondimento con la presenza di più immagini contestuali..111 Figura 44. Finestra di visualizzazione dei log registrati dallo sniffer: header della richiesta e della risposta Http Figura 45. Lo scambio di informazioni browser-fad al primo accesso alla piattaforma.116 Figura 46. Lo scambio di informazioni browser-fad nella fase di login dell utente Figura 47. Lo scambio di informazioni browser-fad nella fase di abbandono sessione..116 Figura 48. Output del TASK Login Figura 49. Le operazioni portate a termine nell'esecuzione del TASK Login Figura 50. Le operazioni portate a termine nell'esecuzione del TASK sezioni, moduli e modulo Figura 51. Struttura del foglio di stile per i TASK profili e corsi attivi Figura 52. Struttura del foglio di stile per il TASK Sezioni Figura 53. Struttura del foglio di stile associato al TASK moduli Figura 54. Struttura del foglio di stile associato al TASK modulo Figura 55. Struttura foglio di stile associato al TASK Lezione...133

12 Capitolo 1 La Tv digitale:gli standard DVB ed MHP Capitolo 1 La Tv Digitale: Gli standard DVB ed MHP 1.1 Una svolta importante: la Tv digitale Attualmente la televisione digitale, o DTV (Digital Television), suscita un enorme interesse. Possiamo senza dubbio affermare che agli albori del ventunesimo secolo essa può essere considerata come una parte integrante dell autostrada dell informazione che si sta costruendo per il nuovo millennio. Le ragioni di tanto interesse sono dovute al fatto che la televisione digitale può elargire grandi quantità di informazioni ad un costo molto basso e ad un grandissimo numero di spettatori (utenti). Essa può essere integrata a pieno in reti di trasmissioni completamente digitali, e gode della caratteristica di permettere compressioni di dati che fino ad ora, con la Tv analogica erano assolutamente impensabili. La DTV ha il vantaggio di permettere la trasmissione di un numero superiore di programmi televisivi rispetto a quello trasmesso dalla televisione analogica e per di più utilizzando qualunque tipo di canale (si parla infatti di multicanalità ). Si riesce a sfruttare l enorme vantaggio dell informazione digitale, quello cioè di poter essere manipolata e trattata in una maniera impossibile altrimenti utilizzando la televisione analogica. È piuttosto facile salvare immagini digitali all interno delle memorie di massa dei computer o sui dischi e utilizzarle di continuo su reti digitali senza degradazione del segnale. Le immagini possono essere ritoccate e ingrandite, compresse e salvate, trasmesse e stampate. Sfruttando la rappresentazione delle immagini sotto forma di zeri ed uni (si parla di rappresentazione binaria delle immagini) la televisione digitale acquisisce una grande flessibilità nel trattare l informazione. Il segnale televisivo, che nella forma analogica richiede circuiti dedicati, nella forma digitale può essere mescolato o addirittura integrato con le conversazioni telefoniche e/o i dati dei computer e quindi trasmesso su reti di telecomunicazioni a distanti luoghi di radiodiffusione ( o di broadcasting). I programmi televisivi possono essere immagazzinati negli hard disk dei computer e recuperati all istante 1

13 Capitolo 1 La Tv digitale:gli standard DVB ed MHP per permettere al singolo spettatore un personale video on demand. La distribuzione di materiale multimediale (audio, video e dati) al consumatore in formato digitale crea i presupposti per una gestione dei contenuti interamente basata sui personal computer. Utilizzando l hard disk di un computer è possibile salvare (quello che prima era registrare un film con il video registratore), richiederlo, modificarlo e richiederlo nuovamente in modi fino ad ora mai visti. Logicamente questi sviluppi costituiscono una vera e propria rivoluzione nei confronti del broadcasting analogico. Con lo scopo di provare e sperimentate le problematiche imposte dal nuovo scenario che si stava prospettando per il mondo della comunicazione, molte organizzazioni internazionali si sono messe a lavoro per risolvere problemi ingegneristici e fissare ambienti di lavoro e standard per l implementazione della televisione digitale[1] Background storico e tendenze future per la DTV I correnti sistemi per la televisione analogica sono basati sullo standard NTSC (National Television Systems Committee), nato negli Stati Uniti d America nel Questo sistema viene utilizzato in America, Canada, Mexico, e Giappone e in molti stati del Sud America e in Corea sin dal Il sistema PAL (Phase Alternation Line) è una variante del NTSC ed è usato essenzialmente in Europa, Australia e nel lontano Est in formati differenti. Ci sono altri sistemi in uso includendo lo standard SECAM e quello basato sui satelliti, il MAC. L esistenza di più standard ha da sempre costituito una barriera per la trasmissione internazionale dei servizi televisivi. Ad ogni modo tutti questi standard analogici hanno come destino comune quello di essere sostituiti dalla nascita di standard per la televisione digitale terrestre, dotati di meno restrizioni per la trasmissione e che permettono la diffusione di nuovi servizi: basti pensare a canali informativi contenenti servizi internet e sottoscrizioni a programmi. La maggior parte dei televisori a colori usa un rapporto di rappresentazione di 4:3, mentre alcuni ricevitori a grande schermo usano un rapporto di rappresentazione di 16:9. Comunque la maggior parte dei broadcasters considera come univoco il rapporto di rappresentazione adattabile ai 16:9. È possibile offrire anche una via di mezzo di rapporto di rappresentazione il 14:9 definito half letterbox. Tutti i nuovi chips digitali si trovano a 2

14 Capitolo 1 La Tv digitale:gli standard DVB ed MHP bordo di unità di ricezione a basso costo che demodulano e decodificano i segnali digitali terrestri. Nell era del broadcasting della TV analogica coloro che acquistavano le strutture di trasmissione della rete terrestre erano spesso delle organizzazioni. Per ragioni principalmente storiche, e visto il costo ingente dell apparecchiature di rete, molti networks sono lo stato o i capi di governo. Questa limitazione di accesso alle onde elettromagnetiche per nuovi gestori, proteggeva dalla competizione gli operatori di rete esistenti. Proprio a causa di questi ostacoli per molti anni i broadcasters coinvolti nelle trasmissioni terrestri sono stati molto pochi. Ad ogni modo grazie all avvento delle tecnologie digitali saranno rese disponibili quantità abbondanti di banda cosi da creare grandi opportunità sia per i fornitori di programmi e sia per coloro che realizzano i programmi. Ci sarà una divisione ancora più marcata tra coloro che producono i programmi e coloro che li forniscono e le pratiche tradizionali di broadcasting saranno rimpiazzate da un metodo di operare più flessibile e competitivo[1] Sviluppi Globali della Televisione Digitale Terrestre Lo sviluppo della televisione digitale terrestre in Europa, Stati Uniti d America, e Giappone avviene in tempi e modi leggermente differenti. Gli organismi di standardizzazione di questi tre paesi sono state influenzati in maniera più sostanziosa dal lavoro portato avanti dal Moving Pictures Expert Group (MPEG) nei confronti degli standard di codifica audio e video, informazioni di sistema, e standard di multiplexaggio. Queste organizzazioni di standardizzazione hanno lavorato per sviluppare standard di modulazione broadcast adattabili per il tipo di media e banda di canale già in uso all interno della particolare regione. Come risultato ci sono differenze tra le modulazioni usate, per esempio in Europa e negli Stati Uniti[1] DTV negli Stati Uniti d America Nel 1987 la Federal Communication Commissions (FCC) iniziò la definizione di uno standard adatto per la High Definition Television (HDTV) che fosse compatibile con l esistente standard della televisione analogica, NTSC. Nel 1992 furono proposti quattro 3

15 Capitolo 1 La Tv digitale:gli standard DVB ed MHP progetti, e nel 1993 venne raggiunto un accordo tra i quattro consorzi proponenti allo scopo di formare una Grand Alliance (GA) per completare lo sviluppo dello standard. La GA ha specificato: uno standard Dolby chiamato AC-3 per la codifica multicanale di sorgenti audio, ed ha specificato inoltre lo standard MPEG conosciuto come MPEG-2 per la codifica delle sorgenti audio, informazioni di sistema ed il multiplexaggio; una modulazione vestigiale ad 8-livelli per il broadcasting terrestre con un payload di Mbps per un canale broadcast con una banda di 6 Mhz. un sistema per la televisione via cavo.[1] DTV in Europa I primi anni 90 in Europa rappresentarono il periodo della nascita di molti progetti per la definizione di uno standard per la regolamentazione della HDTV e con l aiuto del governo tedesco nel 1992 venne costituito l European Lauching Group (ELG) che funzionò da luogo di ritrovo per le organizzazioni interessate e presenti in Europa. Grazie al successo dell ELG, nel 1993 approssimativamente 80 tra broadcasters, corpi di standard, compagnie di telecomunicazioni, industriali, ed altre organizzazioni formarono il Digital Video Broadcasting project (DVB) siglando un memorandum di intesa. Scelto come quartier generale l European Broadcasting Union (EBU) e con il supporto della European Commission, il progetto DVB ha sviluppato gli standard per il broadcasting attraverso differenti canali come cavo, satellite e terrestre. Il progetto DVB ha definito l MPEG-2 come lo standard per la codifica delle sorgenti audio, video, così come per le informazioni di sistema e per il multiplexaggio. Il progetto DVB ha specificato la Coded Orthogonal Frequency Division Multiplexing (COFDM) come lo standard per la modulazione del segnale digitale terrestre che è andato sotto il nome di standard DVB- T[1] DTV in Giappone Il Giappone iniziò ufficialmente lo sviluppo della DTV nel 1994, il tutto sotto il ministero delle poste e telecomunicazioni giapponese con la funzione di coordinatore dei lavori. Venne adottato l MPEG-2 per la codifica delle sorgenti e le informazioni di sistema e fu istituito il Japanese Digital Broadcasting Expert Group (DiBEG) per formulare 4

16 Capitolo 1 La Tv digitale:gli standard DVB ed MHP una strategia per il broadcasting attraverso vari mezzi. I giapponesi hanno elaborato una variante alla COFDM per il broadcasting terrestre conosciuto come Integrated Services Digital Broadcasting-Terrestrial, (ISDB-T)[1]. 1.2 Lo standard DVB Figura 1.Gli attori del mondo DVB Con lo scopo di realizzare lo standard per il broadcasting di TV digitale e servizi dati, nel 1993 è stato costituito in Europa il consorzio DVB (Digital Video Broadcasting) a cui aderiscono più di trecento partners tra broadcasters, operatori di rete e costruttori in 35 paesi differenti. Il primo standard ratificato è proprio DVB: un sistema basato sulle specifiche MPEG-2. Lo standard DVB definisce tutte le caratteristiche di un sistema per il broadcasting di video digitale e dati[4]. 5

17 Capitolo 1 La Tv digitale:gli standard DVB ed MHP Specifiche Specifiche a livello logico: o Formati di compressione Audio/Video; o Costruzione dei flussi digitali ( Transport Stream ); o Formato dei pacchetti; o Segnalazione dei servizi; o Incapsulamento di dati generici non A/V e di protocolli non DVB; Specifiche di livello fisico: o Specifiche sul segnale fisico (modulazione, codifica ecc ) nei vari mezzi trasmissivi (cavo,satellite,ripetitori terrestri)[4] MPEG-2: Codifica audio-video e multiplazione MPEG-2 (acronimo di Motion Picture Experts Group) è un sistema di codifica digitale di immagini in movimento, che permette di comprimere i dati mantenendo una buona qualità. MPEG-2 è stato destinato al broadcast televisivo, fin dalla sua introduzione nel Una efficiente codifica per il video interlacciato e la scalabilità sono state le caratteristiche che hanno permesso di digitalizzare efficacemente i segnali televisivi. Grazie all MPEG-2 si ottengono immagini televisive di buona qualità con bit rate compresi tra 4 e 9 Megabit al secondo. MPEG-2 è costituito da profili e livelli. I profili definiscono la modalità di compressione utilizzata e stabiliscono di fatto il compromesso tra tasso di compressione e costo del decodificatore. I livelli definiscono la risoluzione di immagine ed il bitrate massimo da associare ad ogni profilo. Ci sono complessivamente 4 livelli e 5 profili le cui caratteristiche sono riassunte nella Figura 2 alla pagina successiva. La combinazione attualmente utilizzata dalle trasmissioni digitali per ricezione diretta impiega il cosiddetto main main profile MP@ML. Descriviamo sinteticamente le caratteristiche dei livelli e dei profili dell MPEG-2 che rappresentano la forza del sistema in quanto a flessibilità e adattabilità a varie applicazioni. E sorprendente come MPEG-2 riesca a spaziare tra la più bassa risoluzione di immagine SIF fino all alta definizione HDTV semplicemente variando le associazioni tra livelli e profili. I livelli previsti sono: low (basso), main (principale), high-1440 (alto- 6

18 Capitolo 1 La Tv digitale:gli standard DVB ed MHP 1440), high (alto). Il livello low corrisponde alla risoluzione più bassa come la SIF utilizzata nell MPEG-1; il livello main corrisponde alla struttura 4:2:0 fino ad una risoluzione di 720 x 576 pixel; il livello high-1440 è dedicato alla tv ad alta definizione HDTV mentre il livello high è ottimizzato per il formato di schermo 16/9 in alta definizione. La descrizione dei profili è invece un po meno semplice di quella dei livelli in quanto implica la conoscenza delle metodologie di base con cui opera il sistema MPEG; tuttavia azzardiamo una sintesi riferendoci agli effetti dell applicazione dei vari profili. Figura 2.Combinazioni di profili e livelli nello standard MPEG-2[2] Il profilo simple permette di semplificare notevolmente sia il codificatore di stazione che il decodificatore di utente in quanto non utilizza la predizione di tipo B(Bidirectional-Frame). Il profilo main è quello che offre il miglior compromesso tra qualità e tasso di compressione, impiega le immagini relative alle predizioni I(Intra-Frame), P(Predicted- Frame), B(Bidirectional-Frame) a svantaggio dei dispositivi di codifica e decodifica che sono più complessi. Il profilo scalable è destinato ad applicazioni particolari dove sia necessario ad esempio mantenere la compatibilità tra alta definizione e definizione standard oppure, 7

19 Capitolo 1 La Tv digitale:gli standard DVB ed MHP riuscire ad ottenere una qualità accettabile in condizioni di ricezione difficile come potrebbe accadere ad esempio nella televisione digitale terrestre. Il profilo più elevato high è destinato all alta definizione con le strutture 4:2:0 e 4:2:2. Un ultima nota: i profili mantengono una certa compatibilità verso l alto nel senso che, nella fase di ricezione, i profili più alti possono decodificare i profili inferiori[2] La compressione del segnale video Per la diminuzione del segnale di ridondanza, spaziale e statistica, `e previsto l uso congiunto della trasformata discreta coseno (DCT), di una matrice di quantizzazione, di uno zig-zag scan, di un codificatore RLC e di un codificatore di Huffman. L utilizzo di tali mezzi porta alla creazione di quello che viene chiamato I-Frame, Intra-Frame. Tale frame conserva dimensioni ragguardevoli, e quindi risulta oneroso in termini di banda. La ridondanza spaziale `e diminuita applicando la DCT all immagine. Questa tecnica viene attuata dividendo l immagine in blocchi ai quali viene applicata la DCT in modo da ottenere una matrice di 64 elementi ogni blocco. Questi elementi rappresentano le frequenze delle componenti spaziali. La ridondanza statistica viene eliminata applicando alla matrice ottenuta tramite la DCT una matrice di quantizzazione che toglie le componenti ad alta frequenza, impercettibili all occhio umano. Questo tipo di quantizzazione produce una perdita di dati irreversibile, che altera la qualità dell immagine definitivamente. Il risultato `e una nuova matrice che viene passata per uno zig-zag scan in modo da mettere in fila il maggior numero possibile di 0, mentre si forma la sequenza di bit da trasmettere. La sequenza cosı ottenuta viene poi codificata con un RLC e compressa ulteriormente da un codificatore di Huffman. Questo tipo di compressione porta di fatto ad un problema di non poco conto. Se durante la trasmissione si verifica un errore la decodifica dell immagine non `e più possibile e questa si perde completamente. Per ovviare a questo problema, e rendere lo standard più flessibile, è stato inserito un sistema di scalabilità del rapporto segnale rumore (SNR). E possibile scegliere quali bit decodificare, ad esempio solo quelli ad alta priorità, in modo da 8

20 Capitolo 1 La Tv digitale:gli standard DVB ed MHP ottenere indipendentemente dal rumore sul canale un immagine visibile anche se affetta da rumore. Genericamente in un flusso video molta dell informazione trasmessa risulta essere contenuta nel segnale precedentemente processato. E quindi possibile pensare di ricavare parte del contenuto informativo dai dati già in possesso. Questo permette di trasmettere un quantitativo di informazioni minore che sommate a quelle ottenute dal segnale gi`a decodificato compongono l informazione corretta o comunque non distinguibile dall occhio umano rispetto all originale. Applicando questo concetto si riesce a ridurre la ridondanza di informazione in termini temporali. Un flusso MPEG-2 `e composto da tre tipi diversi di frame: I-frame, P-frame e B- frame.i frame di tipo I, Intra-Frame sono immagini alle quali `e stato applicato il processo di compressione spaziale e statistico. I frame di tipo P Predicted frame sono immagini parziali nelle quali vengono riportate solo le differenze con l I-frame precedente. Questo tipo di frame `e molto povero di contenuto informativo e quindi ha un onere trasmissivo in termini di banda molto ridotto. L immagine reale viene ricostruita a partire dall I-frame precedente. I frame di tipo B, Bidirectional Frame sono molto simili ai P-Frame ma permettono la ricostruzione sia dall I-frame precedente che da quello successivo e lo scorrimento dei video in entrambi i sensi. Una serie di frame indipendente dalla loro disposizione viene chiamata GOP, Group Of Pictures. Figura 3.Schema del GOP standard per l'mpeg-2 9

21 Capitolo 1 La Tv digitale:gli standard DVB ed MHP Il GOP rappresenta l ordine in cui i frame vengono trasportati. Come si nota dalla Figura 3 un solo I-frame, ad alto contenuto informativo e quindi occupante molta banda in fase di trasmissione del segnale, `e presente in un GOP standard. Questo rende la banda necessaria alla trasmissione di un video molto minore rispetto all invio di soli I-frame. Tutti questi accorgimenti riescono a portare un flusso video di 270Mbps a 45Mbps. Le alterazioni che questo forte processo di compressione porta sullo stream video sono pressoché impercettibili all occhio umano La codifica audio Il bitrate caratteristico di due canali audio con una qualità CD è pari a 1,4 Mbps, valore non elevato, ma che può arrivare a 200 Kbps senza pregiudicare la qualità, con opportune tecniche di compressione. Queste ultime sono basate sulle caratteristiche psicoacustiche dell orecchio umano che percepisce meglio i toni a potenza elevata a discapito dei toni adiacenti a potenza minore. Il criterio alla base della compressione audio è riassumibile nel principio: se non lo posso udire non lo codifico. Il segnale audio sottoposto al processo di compressione è quello con frequenze comprese tra 0Hz e 22 Khz. Ognuna delle 32 sottobande in cui viene suddiviso lo spettro viene filtrata, quantizzata e codificata secondo le caratteristiche dell orecchio umano. La compressione audio relativa agli standard MPEG-2 non risulta migliorata rispetto al precedente MPEG-1, ma permette ad esempio di inviare fino a cinque canali audio per la riproduzione di un suono avvolgente e fino a sette canali monofonici per le applicazioni multi-lingua. Esistono due tipi di codifica, una compatibile con l MPEG-1 Audio e una non compatibile (AC3). Dalla codifica risulta prodotto un segnale impacchettato insieme a tutte le informazioni riguardanti il processo di codifica utilizzato. Tale pacchetto prende il nome di Elementary Stream(ES) Elementary Stream Nello standard MPEG-2 Video, l Elementary Stream nasce con lo scopo di strutturare i dati secondo un unica sintassi e fornire le informazioni necessarie al decodificatore per ricostruire i frame in maniera corretta. All interno di una sequenza va stabilita una gerarchia di livelli: 10

22 Capitolo 1 La Tv digitale:gli standard DVB ed MHP Sequenza; Gruppo di immagini(gop); Immagini di tipo I,P,B; Slice; Macroblocchi; Blocchi. Tutti questi strati opportunamente organizzati formano un Elementary Stream Video, che può essere anche considerato come uno stream continuo composto da frame compressi e codificati insieme alle informazioni necessarie alla loro ricostruzione. L ES rappresenta in definitiva un flusso di bit che trasporta le informazioni destinate al decoder audio o video per la ricostruzione fedele del segnale. L ES costituisce l output di ciascuno dei due blocchi di codifica, anche se non contiene informazioni relative né alla temporizzazione, né al sincronismo, impedendo così di fatto una ricostruzione correttamente temporizzata. Per questo motivo l MPEG-2 System definisce, a partire dall Elementary Stream, nuove strutture più adatte alla trasmissione e all immagazzinamento. Il primo passo è suddividere la struttura continua dell ES in pacchetti. Questi pacchetti prendo il nome di PES (Packetized Elementary Stream) packet. Sono composti da una intestazione e da un campo dati, la loro dimensione è variabile e dipende dalla particolare applicazione. Le informazioni riguardanti la temporizzazione si trovano nel campo Header del PES visto che nel ES non sono presenti informazioni riguardanti il tempo in cui esso viene trasmesso. In tale header si trova PTS (Presentation Time Stamp), DTS(Decoding Time Stamp), trick time ecc Il modello di temporizzazione viene stabilito nell MPEG-2 con lo scopo di sincronizzare correttamente il codificatore ed il decodificatore, presentare in modo sincronizzato gli ES, riordinare le immagini I,P e B e annullare i ritardi aleatori introdotti dai canali di comunicazione. Questi obiettivi vengono raggiunti per mezzo dell inserimento di timestamp nell intestazione dei pacchetti PES e di clock reference nell intestazione dei pacchetti TS e PS ottenuti attraverso il multiplexaggio di ogni programma. MPEG-2 ci dice che tipo di temporizzazione adottare ma non come generare tali segnali lasciando campo libero in materia ai produttori di servizi. Per poter generare dei programmi, MPEG-2 stabilisce come si combinano uno o più programmi ES video e/o audio e altri dati, in uno o più stream appropriati per la memorizzazione su 11

23 Capitolo 1 La Tv digitale:gli standard DVB ed MHP supporto o la trasmissione. Lo standard stabilisce pertanto un metodo di multiplexing e la sintassi dello stream risultante. Tale metodo è chiamato multiplexing per pacchetti. Questo tipo di multiplexing permette un bitrate variabile ed un bitrate costante semplicemente variando appropriatamente la lunghezza o la frequenza dei pacchetti. Come risultato del multiplexaggio si ottengono due tipi differenti di stream: il Transport Stream (TS) ed il Program Stream(PS) ciascuno ottimizzato per un preciso contesto: Il Transport Stream può contenere uno o più programmi TV e ognuno con la propria base temporale indipendente. Il Program Stream è simile al flusso MPEG-1, ma utilizza una nuova sintassi in modo da fornire nuove funzionalità mantenendo però la compatibilità con il precedente. Contiene l equivalente di un solo programma TV e può multiplexare uno o più Elementary Stream con una base di tempo comune. Le strutture del PS e del TS non seguono strettamente un modello a livelli, così è ragionevolmente possibile convertire l uno nell altro e viceversa grazie all utilizzo comune dei pacchetti PES. Per la natura del canale da noi utilizzato in questo lavoro di tesi, parleremo essenzialmente di TS visto che rappresenta l unità fondamentale del trasporto informativo nel DVB. Con un multiplexaggio vengono combinati tutti i TS ottenendo come unico risultato un unico flusso TS. L unica restrizione imposta dallo standard per l ordine di ricombinazione è che sia preservato l ordine sequenziale tra pacchetti di uno stesso ES. 12

24 Capitolo 1 La Tv digitale:gli standard DVB ed MHP Figura 4.Flusso dati Transport Stream Figura 5.Singolo Transport Stream Packet Concetti e terminologia DVB Nella terminologia propria DVB o MPEG-2, ogni transport stream è anche chiamato multiplex, per il fatto che consiste di un certo numero di servizi multiplexati 13

25 Capitolo 1 La Tv digitale:gli standard DVB ed MHP assieme. Ogni multiplex, o flusso TS, viene trasmesso in broadcast su una singola frequenza e solamente un multiplex può essere trasmesso su ogni frequenza. Ogni multiplex tipicamente ha un data rate di circa 40 Mbps. I motivi di questa scelta riguardano principalmente le limitazioni in termini di banda del canale di trasmissione. All interno di un multiplex, ogni gruppo di elementary stream che costituisce un singolo canale tv è chiamato servizio o programma. Il numero di elementary stream all interno di un servizio non deve necessariamente essere costante; tale numero infatti può variare tra i singoli Tv shows trasmessi all interno di quel servizio (alcuni potrebbero essere trasmessi anche in multilingua o in multiangolo) oppure all interno di uno stesso evento Tv. Questi cambiamenti, anche se non molto comuni, sono perfettamente consentiti dallo standard MPEG. In termini DVB, ogni TV show è chiamato evento; quindi da un certo punto di vista ogni servizio consiste di un certo numero di elementary stream trasmessi simultaneamente, ma da un altro punto di vista il servizio consiste di una serie di eventi individuali trasmessi uno dopo l altro[5]. Fisicamente il Transport stream riunisce un set di servizi, ma tali servizi possono essere anche raggruppati seguendo uno schema logico; un gruppo logico è chiamato bouquet. Solitamente tale termine sta ad indicare i pacchetti di servizi offerti dallo stesso broadcaster (es. pacchetto basic, pacchetto sport, pacchetto cinema ecc ), usato per riunire logicamente servizi che fisicamente appartengono a TS diversi. La Tv digitale inoltre introduce il concetto di network, ma non nell uso computeristico che ne facciamo abitualmente. Il network coincide con il singolo broadcaster, che è per questo anche network operator, e può o non può essere anche proprietario del mezzo trasmissivo. Nel caso di un sistema di TV via cavo, solitamente, il proprietario dell infrastruttura di rete è anche network operator. Ma ciò non avviene per la TV via satellite o terrestre. Quindi ricapitolando: Un network è una singola entità che trasmette in broadcast uno o più transport stream; Un transport stream è uno stream MPEG-2 contenente vari servizi; Ogni servizio è un canale TV e consiste di un certo numero di eventi che si susseguono temporalmente uno dopo l altro; 14

26 Capitolo 1 La Tv digitale:gli standard DVB ed MHP Ogni evento è un singolo TV show (programma televisivo) e consiste di un certo numero di elementary stream; Ogni elementary stream è un flusso di pacchetti MPEG-2, contenenti audio,video o dati binari codificati MPEG-2; Vari servizi(anche appartenenti a transport stream diversi) possono essere raggruppati insieme logicamente in un bouquet. Ogni servizio può essere identificato univocamente da tre valori: Original network ID: è l identificativo del network che originariamente trasmette il servizio; Transport stream ID: per identificare un transport stream particolare all interno di quel network; Service ID: per identificare il servizio all interno di quel transport stream Gli standard di livello fisico Lo standard principale è completato da altre specifiche che definiscono i parametri fisici della trasmissione (frequenza,modulazioni,codifiche,ecc ). é stato definito uno standard per ogni possibile canale trasmissivo: DVB-S per la diffusione satellitare(etsi EN e TR ): è lo standard per le trasmissioni digitali satellitari(non solo TV, ma anche Internet via satellite). Per la ricezione richiede antenne paraboliche e Set Top Box (o anche satellitari per PC); la ricezione avviene da postazione fissa. La tecnica di modulazione usata è la QPSK in banda Ku (11-14,5 GHz) e la copertura geografica delle trasmissioni è a livello continentale. Tipicamente un canale satellitare presenta un BER pari a 10-7 ; è un valore indicativo in quanto esistono numerose variabili quali condizioni atmosferiche, precisione del puntamento, tecnologia del satellite o interferenze elettromagnetiche. Lo standard DVB con l aggiunta di FEC (Forward Error Correction) può portare il canale satellitare ad un BER di (Quasi Error Free). È in via di definizione lo standard DVB-S 2 con nuove modulazioni, codifiche più potenti e maggiore adattabilità del canale[5]. 15

27 Capitolo 1 La Tv digitale:gli standard DVB ed MHP DVB-T per la diffusione terrestre (ETSI EN e TR ): è lo standard per le trasmissioni digitali terrestri, utilizza le frequenze nelle bande VHF/UHF. Permette di trasmettere fino a 4-5 canali digitali dove oggi può transitare un solo canale analogico (ampiezza di canale pari a 8 Mhz). Non richiede nuove antenne ma gli utenti dovranno munirsi di nuovi Set Top Box o nuovi televisori dotati di ricevitore digitale interattivo integrato. Consente di circoscrivere le trasmissioni a livello regionale e permette la ricezione anche a dispositivi mobili. La tecnica di modulazione utilizzata è quella numerica COFDM multiportante (Coded Ortogonal Frequency Division Multiplex); è una tecnica particolarmente robusta rispetto alle riflessioni del segnale o più in generale alle interferenze e per questo indicata per ricezione mobile. Combinando i vari schemi di modulazione e codifica si possono ottenere bit rate che vanno da 4,98 Mbps a 31,67 Mbps. I parametri di modulazione sono: Banda occupata del segnale COFDM: 6 Mhz, 7 Mhz e 8 Mhz; Numero di sottoportanti irradiate: 8K (6817) o 2K (1705); i dati sono riparti in un numero elevato di portanti ortogonali tra di loro; costellazione per singole portanti: QPSK, 16-QAM, 64-QAM; Inner Code Rate : ½,2/3,3/4,5/6,7/8; Intervallo di guardia:1/4,1/8,1/16,1/32. Per evitare interferenze dovute agli echi generati dallo stesso trasmettitore, oppure provenienti da altri trasmettitori appartenenti alla stessa rete, deve essere inserito un intervallo di guardia tra due simboli consecutivi COFDM[5]. DVB-C per la diffusione via cavo (ETSI EN ): è lo standard per trasmissioni digitali via cavo e utilizza canali di 8 Mhz all interno della banda di downstream (tipicamente Mhz e Mhz). La modulazione utilizzata è la QAM con 16, 32, 64, 128 o 256 punti nel diagramma della costellazione. La possibilità di spingersi fino ad un così alto livello di modulazione QAM è permessa dal basso tasso di BER del mezzo 16

28 Capitolo 1 La Tv digitale:gli standard DVB ed MHP trasmissivo. Lo standard è dedicato ad una realtà cablata come ad esempio a quella HFC e il vantaggio immediato è quello di poter disporre di un canale di ritorno ad alta velocità sullo stesso mezzo. Per la ricezione lato utente è richiesto un Set Top Box con eventualmente anteposto un cable modem per la separazione dei dati dal video e per la gestione del canale di ritorno. Grazie a tali livelli di modulazione si può arrivare fino ad un bit rate di 53 Mbps in un canale di 8 Mhz[5]. 1.3 Lo standard MHP Attualmente tutti i principali sevizi interattivi sono già stati implementati tramite tecnologie proprietarie (salvo alcune eccezioni) e sono attivi su diverse emittenti digitali, soprattutto Pay-Tv satellitari. Il consorzio DVB ha standardizzato l infrastruttura per il trasporto dati in ambiente televisivo, ma non ha inizialmente fornito alcuna specifica per la realizzazione di una qualunque piattaforma applicativa. Sono nate negli anni 90 alcune aziende che hanno sviluppato la loro tecnologia proprietaria per utilizzare i sistemi DVB per la distribuzione ed esecuzione di applicazioni sui ricevitori DVB; in questo panorama, un operatore di TV digitale intenzionato a fornire servizi interattivi si affida ad una tecnologia proprietaria per realizzare il proprio set di applicazioni supportate esclusivamente da un set top box realizzato secondo questa tecnologia. Si parla di un mercato verticale, in cui sono presenti molteplici piattaforme per la fruizione dei servizi interattivi, quasi sempre incompatibili tra loro. In questa selva di soluzioni proprietarie si è avvertita la necessità di definire una piattaforma standard per la tv interattiva; questo soprattutto in vista della fine delle trasmissioni televisive analogiche terrestri dove i canali vengono offerti come servizio pubblico in chiaro e gli eventuali servizi interattivi devono essere fruibili da tutti gli utenti senza problemi di compatibilità sul ricevitore. Il consorzio DVB ha quindi provveduto ad un architettura completa grazie alla definizione e standardizzazione di: Un sistema di trasporto per le applicazioni; Un ambiente di esecuzione; Un set di API (Application Programming Interface) Da un mercato verticale si è quindi passati ad un mercato orizzontale: un unica piattaforma standardizzata con cui poter accedere ai servizi offerti da molteplici 17

29 Capitolo 1 La Tv digitale:gli standard DVB ed MHP broadcaster senza problemi di compatibilità. Le specifiche MHP, quindi, coprono tutte le questioni relative alla realizzazione, alla trasmissione e all utilizzo di applicazioni itv (interactive TV), nonché le caratteristiche peculiari del loro ambiente di esecuzione; MHP risponde alla necessità di avere una soluzione open che vada oltre la rigidezza e incompatibilità tra i sistemi proprietari attualmente già in uso. Oltre all iniziale interoperabilità, i principali obiettivi dello sviluppo di MHP sono stati la capacità di evolvere, la compatibilità con il passato, la modularità e la stabilità. È stata presa in considerazione anche Internet così come l integrazione con la rete locale domestica costituita da vari terminali (PC, telefoni, apparecchi domestici, ecc ) MHP è uno standard molto giovane; la prima release è stata creata dal DVB Project e standardizzata dall ETSI Institute nell anno L MHP definisce un interfaccia software generica (API) tra le applicazioni interattive provenienti dai vari fornitori di servizi e i terminali sui quali esso sarà eseguito, indipendentemente dalla loro implementazione hardware e software. Il livello delle prestazioni di questi terminali può variare notevolmente. L MHP può supportare varie applicazioni(in ordine crescente di interattività): EPG: Electronic Program Guide; Servizi informativi paragonabili a un super teletext ; Applicazioni relative ai programmi attuali(scommesse sugli incontri, giochi, telefoto ecc ); Applicazioni di T-Learning(diffusione di contenuti per apprendimento attraverso i mezzo televisivo) Applicazioni di T-Government; Commercio Elettronico con transazioni bancarie sicure Architettura di base L architettura è definita da tre livelli: Risorse: comprende tutte le parti essenziali del Set Top Box : decodifica MPEG, dispositivi di input/output, processore dell host, sottosistema grafico, ecc ; Software di sistema: consente la presentazione di una visione astratta della piattaforma delle applicazioni. Comprende un navigatore (Application Manager) che prende il controllo della piattaforma e delle applicazioni in esecuzione. Il nucleo software 18

30 Capitolo 1 La Tv digitale:gli standard DVB ed MHP dell MHP è chiamato DVB-J (DVB-Java): infatti si basa sulla Java Virtual Machine della Sun Microsystems. Applicazioni : le applicazioni MHP accedono alla piattaforma attraverso le API di MHP. Le diverse interfacce software necessarie per l uso di risorse specifiche sono implementate come estensioni o plug-in. Il compito di qualunque implementazione pratica dell MHP è quella di assicurare la corrispondenza tra le API e le diverse risorse hardware della piattaforma. Alcuni esempi di applicazioni sono: EPG (Electronic Program Guide), servizi informativi, giochi, T-Commerce, T-Government ecc Profili MHP Il sistema MHP ha fornito il concetto di profilo per dare una mano nell implementazione dello standard. Ogni profilo si riferisce ad una specifica area di applicazioni e conseguentemente definisce i requisiti dei Set Top Box necessari a supportarlo. Attualmente esistono tre profili MHP, definiti in due set di specifiche. Infatti dato che i primi due sono molto simili tra di loro, il consorzio ha deciso di includerli nella stessa release di specifiche. I tre profili attorno alla quale ruota tutta la piattaforma sono: Enhanced Broadcast Profile : definito nelle specifiche MHP 1.0 (ES ) e designato a rispecchiare i vari modi e le funzionalità dei sistemi middleware esistenti e le applicazioni che girano su di essi. Come evince dal nome, questo profilo richiede un Set Top Box con nessuna o limitate capacità di gestione del canale di ritorno; è il profilo base e permette solamente l arricchimento del contenuto audio video con informazioni e immagini visualizzabili e navigabili sullo schermo. Per questo motivo non sono richieste performance particolari da parte dei Set Top Box. Interactive Tv Profile : definito nelle specifiche MHP 1.0 (ES ), è il profilo intermedio che permette di utilizzare il canale di ritorno (di tipo PSTN,ADSL,GPRS,Ethernet, ecc ) per fornire servizi con interattività superiore rispetto al profilo base. Questo profilo, infatti, supporta anche il caricamento di applicazioni MHP tramite il canale di ritorno (ma solo dalla versione 1.1), caratteristica che nel profile Enhanced è possibile solo attraverso il canale broadcast; Internet Access Profile : definito dalle specifiche MHP 1.1 (TS ), richiede in STB molto più sofisticato, con potenza di calcolo e memoria interna maggiori che nei 19

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