(Relatori di maggioranza Martines, Paviotti) sulla PROPOSTA DI LEGGE

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1 N. 040_ A RELAZIONI DELLA V COMMISSIONE PERMANENTE (affari istituzionali e statutari, forma di governo, elezioni, disciplina del referendum, autonomie locali, usi civici, rapporti esterni e con l Unione europea, organi di garanzia, beni e attività culturali, identità linguistiche, spettacoli e manifestazioni, attività sportive, corregionali all estero) (Relatori di maggioranza Martines, Paviotti) sulla PROPOSTA DI LEGGE n. 40 <<Modifiche alla legge regionale 29 luglio 2004, n. 21 recante Determinazione dei casi di ineleggibilità e incompatibilità relativi alla carica di consigliere regionale e di membro della Giunta regionale, ai sensi dell articolo 12, secondo comma, dello Statuto e alla legge regionale 18 giugno 2007, n. 17 recante Determinazione della forma di governo della Regione Friuli Venezia Giulia e del sistema elettorale regionale, ai sensi dell articolo 12 dello Statuto di autonomia >> presentata dai consiglieri Paviotti, Edera, Gregoris il 19 marzo 2014 (TESTO BASE) e sulle PROPOSTE DI LEGGE abbinate n. 3 <<Modifica dell articolo 25 della legge regionale 18 giugno 2007, n. 17 (Determinazione della forma di governo della Regione Friuli Venezia Giulia e del sistema elettorale regionale, ai sensi dell articolo 12 dello Statuto di autonomia)>> presentata dai consiglieri Bagatin, Cremaschi, Da Giau, Shaurli, Lauri, Paviotti, Gabrovec, Agnola, Boem, Codega, Edera, Gerolin, Gratton, Gregoris, Liva, Marsilio, Martines, Moretti, Pustetto, Rotelli, Travanut, Ukmar, Zecchinon il 10 luglio 2013 n. 16 <<Modifica alle leggi regionali 5/2003, 21/2004, 17/2007. Misure volte a favorire l'aumento della partecipazione dei cittadini alla vita politica>> presentata dai consiglieri Bianchi, Dal Zovo, Frattolin, Sergo, Ussai il 4 ottobre 2013 n. 155 <<Modifiche alla legge regionale 17/2007 recante Determinazione della forma di governo della Regione Friuli Venezia Giulia e del sistema elettorale regionale, ai sensi dell articolo 12 dello Statuto di autonomia >> presentata dalla consigliera Zilli il 23 settembre 2016 Presentate alla Presidenza il 20 giugno 2016

2 Egregio Presidente, gentili Consigliere, egregi Consiglieri. la materia elettorale costituisce il principale ambito nel quale l azione delle forze politiche deve tendere al raggiungimento dalla più ampia condivisione possibile, essendo l ambito della definizione delle regole della competizione democratica ovvero del metodo attraverso il quale la volontà popolare si traduce in rappresentanza nelle Istituzioni e, quindi, in esercizio della Democrazia. Infatti l unico modo di intendersi quando si parla di democrazia, in quanto contrapposta a tutte le forme di governo autocratico, è di considerarla caratterizzata da un insieme di regole, primarie o fondamentali, che stabiliscono chi è autorizzato a prendere le decisioni collettive e con quali procedure 1. Tale fondamentale rilevanza è rappresentata anche dalla previsione contenuta nel nostro Statuto di autonomia (art. 12) che impone per la legge elettorale regionale un procedimento legislativo rafforzato (cd legge regionale statutaria), che si caratterizza per le maggioranze richieste per la sua approvazione (maggioranza assolta o due terzi dei componenti il Consiglio regionale) e per la possibilità di richiedere un referendum confermativo entro tre mesi dalla pubblicazione e che, pertanto, costituisce condizione sospensiva dell entrata in vigore della legge stessa. L importanza delle regole elettorali è, inoltre, resa più palese dalla stagione politica che stiamo attraversando, caratterizzata da una crescente disaffezione o apatia dei cittadini rispetto al momento fondamentale delle elezioni, fenomeno che si materializza in un ampio, crescente e preoccupante astensionismo. Nell evidenziare ciò sono ovviamente consapevole che per frenare tale tendenza non è sufficiente disporre di un efficace meccanismo elettorale (come dimostra proprio la nostra attuale legislazione elettorale che ha garantito, dal 2008 ad oggi, un ragionevole equilibrio tra governabilità e rappresentatività), quanto un recupero di autorevolezza e di credibilità da parte della classe dirigente politica, principale presupposto per una diffusa partecipazione dei cittadini-elettori. Nella corrente Legislatura la materia elettorale è stata oggetto di quattro proposte di legge, depositate, salvo l ultima, tutte all inizio della stessa. Specificamente si tratta della pdl n. 3 (PD), pdl n. 16 (M5S), pdl n. 40 (Cittadini) e pdl n. 155 (Lega nord). Per quanto depositate da molto tempo, le proposte di legge in questione sono state calendarizzate in commissione solo questa primavera per una serie di oggettivi motivi, rappresentati principalmente, da un lato, dal lungo periodo di tempo che i lavori consiliari hanno dedicato all insieme delle legge di riforma del sistema della autonomie locali della nostra regione e, dall altro lato, dall opportunità di attendere l esito dell iter della Riforma costituzionale proposta dal Governo Renzi, la quale non ha superato il vaglio del referendum confermativo del 4 dicembre 2016, ma la cui approvazione avrebbe, viceversa, determinato la necessità di procedere a definire a livello di legge regionale statutaria quantomeno le modalità di elezione dei senatori-consiglieri regionali. Prima dell avvio dell istruttoria in commissione, vista l importanza dell argomento e con la volontà di impostare una seria discussione su di esso, insieme al Capogruppo Moretti abbiamo informalmente svolto una serie di incontri con singoli rappresentanti delle forze politiche presenti in Consiglio, al fine di conoscere, almeno ad un livello di impostazione generale, gli orientamenti emergenti sul tema. 1 N. BOBBIO, Quale futuro per la democrazia, Einaudi, 2005, pag. 4. I

3 Anche sulla base delle risultanze di tali consultazioni, in data 20 aprile 2017 la V Commissione permanente ha provveduto a scegliere, tra quelli depositati, quale testo base per la sua attività istruttoria la pdl n. 40 (Cittadini) e ha istituito un apposito Comito ristretto - composto dal sottoscritto e dai consiglieri Bianchi, Ciriani, Colautti, Gabrovec, Lauri, Moretti, Paviotti, Riccardi, Tondo, Violino, Zilli - con la finalità di verificare, in una sede pubblica maggiormente informale rispetto alla commissione, la sussistenza delle condizioni di un ampio accordo tra le forze politiche rappresentate in Consiglio. Successivamente, il Comitato ristretto si è riunito il 10 maggio u.s. per una prima generale discussione sul perimetro di una possibile modifica alla normativa elettorale: se affrontare una sua sistematica revisione o se intervenire su specifici e limitati aspetti di essa. All esito di tale discussione il Comitato ha condiviso di escludere la fattibilità di una vera ed organica riforma della legge elettorale regionale e, quindi, ha individuato quale obiettivo del suo lavoro il verificare la possibilità di un accordo solamente sui tre temi contenuti nel testo base scelto: l introduzione della doppia preferenza di genere; l eliminazione o meno dell ineleggibilità dei Sindaci dei Comuni con popolazione superiore a abitanti; la riduzione a due del numero dei mandati consecutivi per i Consiglieri regionali. Il 24 maggio u.s. in sede di Comitato ristretto, il Capogruppo del Pd, Diego Moretti, ha, pertanto, formulato una serie di proposte su tali tre profili, limitando definitivamente ad essi la disponibilità della maggioranza consiliare alle possibili modifiche alla legge elettorale regionale. Per consentire alle altre forze politiche di valutare le proposte avanzate dal gruppo del Pd, il Comitato ristretto è stato aggiornato ad una successiva seduta, tenutasi il 30 maggio, nella quale si è preso atto dell impossibilità di un ampio e condiviso accordo politico, dal momento che le forze di opposizioni non si sono pronunciate sul merito delle proposte avanzate, evidenziando la necessità di avere garanzie su questioni pregiudiziali, quali la durata della Legislatura regionale, o richiedendo di valutare interventi anche su aspetti non oggetto della proposta del Pd. Conseguentemente, il Comitato ristretto ha constatato di aver esaurito senza il raggiungimento di un accordo trasversale il mandato conferitogli e ha stabilito di riportare la discussione in Commissione. Nelle mattinate del 7 e 8 giugno, la V Commissione permanente si è, quindi, riunita per procedere all esame del testo base, pdl n. 40, nel corso del quale, mentre le opposizioni si sono riservate di presentare proprie proposte emendative nel corso della discussione in Aula, la maggioranza consiliare ha presentato e votato degli emendamenti condivisi in tema di: a) introduzione della doppia preferenza di genere e, per consentirne l esercizio facoltativo uniformemente in tutto il territorio regionale, previsione di una disciplina derogatoria per la circoscrizione elettorale di Tolmezzo; b) previsione dell ineleggibilità per i Sindaci dei Comuni con popolazione superiore a abitanti e spostamento del termine per la rimozione della causa ostativa al momento della presentazione della candidature. Come noto, la maggioranza consiliare non ha, invece, trovato in sede di commissione un punto di mediazione in relazione al tema del limite al numero dei mandati consecutivi dei consiglieri regionali, rinviando alla presente sessione d Aula la definizione di un unitaria e condivisa posizione sull argomento. Il testo base è stato, quindi, approvato in V Commissione con il voto favorevole dell intera maggioranza e con l astensione delle opposizioni, che in tal modo hanno inteso manifestare la loro volontà di proseguire nella ricerca di un intesa ampia e condivisa. II

4 In conclusione, richiamando quanto ho voluto evidenziare all inizio della presente relazione circa il valore delle regole elettorali per il corretto e sano funzionamento della democrazia rappresentativa, formulo l auspicio che i lavori dell Assemblea portino alla formulazione di un testo di legge che trovi l approvazione più ampia possibile da parte delle forze politiche consiliari. MARTINES III

5 Signor Presidente, colleghi Consiglieri, la Proposta di Legge n. 40 è stata presentata nel mese di marzo del 2014 e prevedeva tre specifiche modifiche afferenti la legge elettorale regionale. Le modifiche non avevano l'obiettivo di stravolgere l'attuale Legge che noi valutiamo positivamente, ma bensì quello di favorire una composizione del Consiglio regionale più equilibrata e capace di rappresentare al meglio la comunità regionale, limitando disparità di genere, eliminando ostacoli all accesso non più giustificabili, favorendo un sano ricambio. In particolare: per limitare la differenza di genere, oggi evidenziata dalla presenza di sole 10 Consigliere su un totale di 49 (il 20% circa), si propone di inserire la "doppia preferenza di genere"; per rimuovere l'ostacolo alla possibilità di candidarsi dei Sindaci si propone di cancellare la norma che li rende ineleggibili; per favorire il ricambio dei Consiglieri regionali si propone di abbassare da 3 a 2 il limite massimo dei mandati consecutivi. Su questa proposta di legge e quelle abbinate è stato istituito un Comitato ristretto con la presenza di tutte le forze politiche; ebbene questo comitato non è stato in grado di affrontare il tema trovando un punto di sintesi e di condivisione in quanto le forze politiche di opposizione non hanno ritenuto di impegnarsi con proposte concrete. Il PD ha invece proposto alcune mediazioni su tutti i temi, proposte che come Gruppo dei Cittadini abbiamo e avremmo accolto con favore. Dopodiché, in V commissione vi è stato un passo indietro da parte del PD in quanto sul tema della limitazione dei mandati (da 3 a 2) dei Consiglieri regionali non ha ritenuto di approvare la nostra proposta, neanche in forma mediata, ed ha presentato un emendamento soppressivo della stessa. Emendamento soppressivo che è stato approvato con i voti del PD, l'astensione di tutto il centro destra e con il voto contrario di Cittadini, SEL e Movimento 5 Stelle. Il nuovo testo all'esame dell'aula dunque prevede quanto segue: sulla doppia preferenza di genere c'è un'ampia condivisione e la proposta iniziale è confermata; sulla rimozione della ineleggibilità dei Sindaci la mediazione trovata e condivisa è quella di non eliminarla per tutti ma solo per i Sindaci con popolazione inferiore a abitanti. Resta quindi l'obbligo per i Sindaci con popolazione superiore a abitanti che vogliano candidarsi in Consiglio regionale di dimettersi dalla carica ricoperta, ma 35 giorni prima del voto e non 90 come adesso; sulla limitazione da tre a due dei mandati dei Consiglieri regionali non vi è ancora una soluzione nonostante il Gruppo dei Cittadini fosse disposto, come già detto, ad accettare la proposta avanzata in via subordinata proprio dal PD in Comitato ristretto e cioè di iniziare il conteggio dei due mandati a decorrere dalla prossima legislatura. Va registrato peraltro un impegno largo delle forze politiche in previsione del dibattito d Aula ad approfondire alcune tematiche, rivedendo alcune posizioni e arricchendo la proposta di legge con norme che rendano più chiare e di sicura applicazione le disposizioni generali in tema di incompatibilità ed ineleggibilità e a svolgere un ulteriore approfondimento sugli altri temi, non modificativi dell impianto della legge elettorale, emersi durante l esame in Commissione. I

6 Resta aperto dunque il tema del numero dei mandati dei Consiglieri regionali e il Gruppo dei Cittadini conferma la volontà, già espressa in Commissione, di presentare un emendamento che ripristini la riduzione dei mandati da tre a due. Perché insistiamo su questo tema? Qualcuno pensa ad una posizione estrema e populista. Non è così. L'impegno che molti di noi si sono presi pubblicamente alcuni anni fa, in particolar modo quando abbiamo reintrodotto il limite di due mandati per i Sindaci, era quello di fare altrettanto anche per i Consiglieri regionali. Riteniamo infatti che si tratti di attività egualmente assorbenti e che necessitano di un sano ricambio. E ciò a prescindere dalla differenza che certamente esiste tra ruolo legislativo e ruolo esecutivo. Noi riteniamo infatti che un Consigliere regionale (come un Sindaco) ha 5 anni di tempo per seminare e 5 per raccogliere, dopodiché è giusto che metta a frutto l'esperienza acquisita in altre attività, non escluse quelle politiche in altre assemblee, favorendo in tal modo l accesso di altre cittadine e cittadini alle cariche politiche. Nulla di estremo né di demagogico, ma una corretta posizione politica nell'interesse generale del buon funzionamento dell'organo legislativo della nostra Regione Autonoma. In conclusione: noi crediamo che la Legge elettorale regionale sia una buona legge da salvaguardare nel suo impianto perché ha dato prova di ben funzionare garantendo governabilità, rappresentanza territoriale e alternanza. Quello che proponiamo sono limitate ma significative migliorie, ragionevoli e, a mio parere, condivisibili. Per questo esprimo fiducia nella capacità dell Aula di (ri)trovare la convergenza con l auspicio di una maggioranza allargata rispetto al perimetro delle forze politiche di centro sinistra. PAVIOTTI II

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