La concezione dell Imperatore nel III secolo

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1 La concezione dell Imperatore nel III secolo -Lo sviluppo iniziato con la lex de imperio Vespasiani, per cui l auctoritas del princeps dipende dalla volontà divina e non soltanto dalla discendenza dalla famiglia imperiale, prosegue fino alla totale identificazione dell imperatore con la divinità, che si compie tra II e III secolo, con Commodo e i successori. La legenda Providentia deorum sulle monete di questo periodo attesta che la sovranità è diventata un elargizione della grazia divina. Figure divine compaiono nelle monete a investire gli imperatori del potere sovrano, con la simbolica consegna del globo. -Tuttavia ogni imperatore tende a creare una dinastia, con i suoi benefici effetti di stabilità: per questo spesso si registra l adozione postuma (come Settimio Severo nei confronti di Commodo e Pertinace) verso gli imperatori precedenti, divinizzati, e la designazione come successori (Augusti e Caesares) dei figli degli imperatori. -L imperatore è definito dominus, con una legittimazione diretta dagli dèi, trasformandosi così in sovrano assoluto. Il regime imperiale si militarizza, e l esercito diventa il principale strumento delle designazioni imperiali, spesso fuori Roma, durante le campagne militari sempre più frequenti: a parte rare eccezioni, il Senato e il popolo non fanno che ratificare i cambiamenti sul trono, spesso sanguinosi. -L imperatore regnante, di natura divina, è definito restitutor orbis, rector orbis, come la divinità unica in cui si vanno sempre più identificando le diverse divinità tradizionali, e che nel III secolo assume l aspetto di Sol Invictus, il Sole vincitore. È spesso raffigurato con diadema radiato, che richiama da un lato la regalità, dall altro il dio Sole: fino al II secolo inoltrato il diadema, segno di monarchia, era ancora evitato dagli imperatori. Essi però non vogliono essere raffigurati come divinità, come fece Commodo, ma volentieri appaiono assieme agli déi; solo le imperatrici, come Giulia Domna, si fanno rappresentare a volte come Cibele (Magna Mater) o Cerere, madri di divinità.

2 Ritratti di Settimio Severo ( d.c.) e la moglie, l Augusta Giulia Domna.

3 Arco di Settimio Severo nel Foro romano, fronte ovest: pannelli con guerre contro i Parti del d.c. Primo pannello (sud-est): prima guerra del 195 d.c. Secondo pannello (nordest): seconda guerra del d.c. Quarto pannello (sudovest): assedio di Ctesifonte. Terzo pannello (nord-ovest): resa dei Parti a Seleucia

4 Roma, arco di Settimio Severo. Pannello a rilievo con rappresentazione della presa di Ctesifonte.

5 Iscrizione sull attico dell arco di Settimio Severo: al centro, damnatio memoriae di Settimio Geta, fratello di Caracalla, il cui nome fu rasato da tutti i monumenti di Roma dopo il suo assassinio nel 211 d.c.

6 Roma. Arco degli Argentari. Settimio Severo e Giulia Domna

7 Tempio di Serapide, o di Liber Pater, costruito da Caracalla, m 135 x 98, colonne alte m 21. Documentato da disegni del 500. Rimangono solo resti della trabeazione (100 t di peso).

8 Roma, tempio severiano sul Quirinale (da disegni del Palladio) dodecastilo, periptero sine postico.

9 Uadi (torrente invernale) deviato per l ingrandimento del porto e riapertosi in età medievale Tetrapilo di Settimio Severo Nuovo porto e via colonnata Foro di Settimio Severo Foro antico Leptis Magna: municipium in età augustea, dotato di nuovo porto, nuove aree monumentali e strada principale colonnata da Settimio Severo

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12 Leptis Magna tetrapilo in onore di Settimio Severo: ricostruzione. Rilievi sull attico con processione trionfale.

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14 -Nel III secolo, sacrum diventa ogni cosa in relazione all imperatore: sacrae litterae come rescritto imperiale già nel 204 d.c., sacrum palatium è la sua dimora. Nel cerimoniale di corte, davanti al sovrano, ma anche davanti alle sue immagini, ci si inginocchia (proskynesis), rinnovando un atteggiamento che fu della corte dei sovrani persiani e poi ellenistici. L etichetta diventa sempre più rigida. In questo senso si spiegano le immagini del corteo trionfale di Settimio Severo, con il sovrano e i figli raffigurati frontalmente e il seguito che si dispone a fargli ala.

15 Giulia Domna, figlia di Giulio Bassiano sacerdote del dio siriano del Sole El Gabal a Emesa, divenuta moglie di Settimio Severo, gli diede due figli, che divennero imperatori ; Caracalla (M. Aurelio Antonino) e P. Settimio Geta. Che avesse un ruolo importante nell amministrazione dell Impero lo si vede anche dalla sua estesa titolatura: madre degli accampamenti militari, del Senato e dello Stato". A sinistra, tondo dipinto su legno, Museo di Berlino (probabilmente dall Egitto) con Settimio Severo, Giulia Domna, Caracalla e Geta (cancellato per damnatio memoriae); a destra ritratto di Caracalla ( d.c.).

16 Roma terme di Caracalla ( d.c.) -3 e 19: apodyteria -4 e 20: Palestre -12: calidarium -15: tepidarium -16: frigidarium -18: natatio -13: giardini -14: biblioteca. Il modello è ancora quello delle terme imperiali inaugurato con le terme di Nerone e poi definito da Apollodoro nelle terme di Traiano.

17 Roma terme di Caracalla: parete di fondo della natatio con nicchie per edicole colonnate

18 Roma terme di Caracalla: passaggio dal frigidarium alla natatio Roma terme di Caracalla: passaggio dal tepidarium al calidarium, coperto a cupola

19 Roma terme di Caracalla: angolo SW della palestra est; troncone di colonna in granito del Foro che mostra segni di grappe bronzee per una riparazione.

20 Roma terme di Caracalla: esedra sul lato NW con biblioteca e ninfeo

21 La sorella di Giulia Domna, Giulia Mesa, ebbe due figlie, ognuna delle quali a sua volta ebbe un figlio maschio che divenne imperatore: Giulia Soemia, madre di Elagabalo (Sesto Vario Avito Bassiano), assieme al quale fu assassinata; e Giulia Mamea, madre di Alessandro Severo, successore del cugino, molto giovane e ben controllato da madre e nonna. Per la prima volta l impero era dunque, di fatto, controllato da donne. Giulia Mamea (Ermitage) Alessandro Severo (Roma, Capitolini) Elagabalo (Roma, Capitolini) Giulia Soemia (Perge)

22 Ritratti di privati della metà del III secolo

23 Commodo 192 Pertinace Senato 193 Didio Giuliano Pretoriani Pescennio Nigro Militari Siria Settimio Severo Militari Pannonia 195 (Clodio Albino) Militari Britannia 211 Caracalla (Geta) Successione 217 Macrino Militari Oriente 218 Elagabalo Militari Oriente 222 Alessandro Severo Pretoriani 235 Massimino Trace Militari Germania 238 Gordiani I-II Senato (Africa, Roma) Pupieno Balbino Senato Gordiano III Pretoriani 244 Filippo L Arabo Militari Oriente 247 (Pacaziano Iotapiano Militari Oriente Uranio) 249 Decio Militari Pannonia 251 Treboniano Gallo Militari Pannonia 253 Emiliano Militari Pannonia Valeriano Militari Germania 260 Gallieno successione (Macriano Quieto) (Postumo, Tetrico) (Gallie) 268 Claudio Gotico Esercito Militari Oriente 270 Quintillo successione Aureliano Esercito Ritratti di Gallieno e della moglie Salonina

24 Nella prima metà del III secolo iniziano a diffondersi i sarcofagi in marmo del tipo a tinozza (lenos), con i lati brevi ricurvi, che rinvia al culto dionisiaco: di solito decorati da strigilature e da protomi di leone, possono però essere anche decorati con cicli figurati. Così il sarcofago di Acilia, identificato con quello di Gordiano III (238 d.c.). Le figure, che rappresentano vari momenti della vita pubblica del defunto, sono monumentali e influenzate dal barocco asiatico nelle capigliature fortemente traforate dal trapano, mentre il ritratto di Gordiano III presenta il carattere più tipicamente romano collegato agli imperatori soldati del III secolo, ossia i capelli rasati e i tratti del volto fortemente incisi.

25 Sarcofago di Acilia (c. 238 d.c.), processione dei nuovi consoli in Campidoglio il 1 gennaio: in primo piano il giovane imperatore, Gordiano III (m. 238)

26 Sarcofago probabilmente destinato ad Ostiliano, uno dei figli dell imperatore Decio ( d.c.), raffigurato al centro vittorioso contro i Goti, con sulla fronte il segno degli iniziati di Mitra. Il forte aggetto delle figure sul fondo crea accentuati chiaroscuri, come anche l uso profondo del trapano nelle capigliature e nelle pieghe dei vestiti. E ancora ben presente l influsso del classicismo nella disposizione delle figure e nell anatomia dei nudi.

27 La rappresentazione del defunto tra i filosofi e le Muse si afferma sui sarcofagi del decennio , periodo dell impero gallienico. Si rappresenta il committente del sarcofago come persona amante del sapere e della cultura, che si trova a suo agio tra i filosofi e le Muse, con il rotolo di un libro aperto nell atto di leggere. Il filosofo è a destra, caratterizzato dalla barba e dall himation. La classe senatoria in questo periodo si ripiega sulla cultura, mentre Gallieno tende a emarginarla dai comandi militari.

28 Sarcofago a colonnette di fabbricazione microasiatica, in marmo dalle cave di Dokimeion. Si tratta di cave specializzate nella produzione di fusti di colonne e statue, destinati in gran parte alle costruzioni imperiali, in marmo pavonazzetto, caratterizzato da colore bianco, grana piccola, venature rosso scuro. Anche i Daci del foro di Traiano erano fabbricati in questo marmo. Tuttavia ne esisteva una varietà di colore bianco puro, adatta alla scultura, che veniva utilizzata soprattutto per sarcofagi di tipo classicistico destinati alla committenza di livello più elevato. Questo sarcofago mostra la presenza di una figura centrale con rotolo, sul tipo di quelle dei sarcofagi gallienici in Occidente, e può essere datato alla metà del III secolo; tuttavia le figure divine accanto al defunto sono ancora pienamente classicheggianti.

29 Sarcofago di un funzionario dell Annona (Roma), c : su un drappo disteso sul fondo (parapetasma) il defunto e la moglie sono raffigurati al centro, circondati da sei personificazioni, collegate alla sua funzione probabile di prefetto dell Annona (ufficio di Stato che provvedeva al rifornimento di grano per Roma): a destra l Africa con spoglia di elefante, poi Ostia con la cornucopia, il Genio del Senato, Fortuna (con il timone) e a sinistra Portus con il faro. Il defunto è vestito con la toga trabeata tipica del III secolo.

30 Danza: TERSICORE (lira) Commedia TALIA (maschera comica) Lirica: EUTERPE (aulos) Tragedia: MELPOMENE (maschera tragica) Mimo ERATO (cetra) SARCOFAGO DELLE MUSE (Asia Minore) d.c. Sugli altri lati: Urania (astronomia), Polimnia (poesia corale), Clio (storia), Calliope (poesia epica)

31 Castellum del Nador: fattoria fortificata africana

32 Mura Aureliane costruite da Aureliano ( d.c.), rialzate da Onorio (410 d.c.) e riparate in vari momenti della vita della città.