L agenda clima.ca mondiale dopo l Accordo di Parigi e le prospe5ve dell Italia
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1 Andrea Barbabella Responsabile Energia e Clima L agenda clima.ca mondiale dopo l Accordo di Parigi e le prospe5ve dell Italia La smart city alla sfida del cambiamento clima.co La Spezia, 18 febbraio 2017
2 IL CAMBIAMENTO CLIMATICO
3 Le emissioni globali di gas serra sono quasi raddoppiate in quarant anni Ogni anno a causa delle a5vità umane vengono immesse in atmosfera circa 50 miliardi di tonnellate di gas a effejo serra Il tasso di crescita delle emissioni climalteran. è cresciuto negli ul.mi dieci- quindi anni Fonte: IPCC
4 Il quadro emissivo è molto diversificato a livello geografico L andamento delle emissioni è molto diversificato nelle diverse regioni: l Europa ha cominciato da diversi anni u n p e r c o r s o d i p r o g r e s s i v a decarbonizzazione, anche gli Sta. Uni. negli ul.mi anni hanno visto ridurre le proprie emissioni, la Cina è il principale responsabile dell accelerazione registrata negli ul.mi anni e ha raggiunto i livelli di emissione pro capite europei Fonte: UNEP
5 Gli effe5 del cambiamento clima.co sono sempre più eviden. e dramma.ci Numero di catastrofi naturali nel mondo L aumento della temperatura media globale ha una serie di impa5 nega.vi già eviden.. Secondo alcuni studi dagli anni 50 a oggi l area interessata da ondate di calore estremo sarebbe decuplicata. Tanto per fare un esempio, l ondata di calore che ha colpito la Russia nel 2010 ha causato 55 mila mor., la perdita del 25% delle col.vazioni, l incendio di oltre 1 milione di ejari di superficie e perdite economiche per circa 15 miliardi di US$ (l 1% del PIL locale) Fonte: Munich Re
6 LA RISPOSTA DI PARIGI
7 Dall Accordo di Parigi l impegno di limitare l aumento della temperatura a +1,5/2,0 C Alla conferenza mondiale di Parigi di dicembre 195 Paesi (più l Unione europea) hanno sojoscrijo un accordo globale che li impegna a avviare seri processi di decarbonizzazione dell economia. L accordo è entrato in vigore il 4 novembre, alla vigilia della COP22 di Marrakech Gli scenari emissivi globali di gas serra coeren. con gli obie5vi di contenimento dell innalzamento della temperatura media globale a 2 e 1,5 C (GtCO 2 eq) Il passaggio a uno scenario a 1,5 C indicato nella COP21 di Parigi è estremamente impegna.vo in quanto comporterebbe circa un dimezzamento dei quan.ta.vi di gas serra che possono essere emessi nella restante parte del secolo. Ciò significa un taglio delle emissioni entro il 2050 di oltre l 80% rispejo al 1990 Fonte: elaborazione Fondazione
8 I target potranno essere centra. solo lasciando i combus.bili fossili sojo terra Secondo l IPCC il carbon budget residuo al 2100 nello scenario 2 C è pari a non più di Gt (a oggi sono state emesse oltre Gt) Secondo la IEA le emissioni connesse alle riserve accertate di combus.bili fossili sarebbero pari GtCO 2 Per rispejare il carbon budget a 2 C un terzo delle riserve di petrolio, metà delle riserve di gas e l 80% delle riserve di carbone dovrebbero rimanere inu.lizzate Il carbon budget residuo nello scenario 1,5 C è circa la metà di quello a 2 C: dovrebbero, quindi, restare sojo terra il 66% di petrolio, il 75% di gas e il 90% di carbone Percentuale delle riserve di combus.bili fossili accertate che potranno essere sfrujate in uno scenario 1,5 C 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% Petrolio3 Gas Carbone Fonte: elaborazione Fondazione
9 Gli impegni ajuali di decarbonizzazione non sono sufficien. e dovranno essere aumenta. Gli INDC ajualmente comunica. dai firmatari dell Accordo porteranno a una riduzione delle emissioni di oltre 4 GtCO 2 eq al 2030 rispejo allo scenario pre- INDC Con gli ajuali impegni le emissioni globali di gas serra con.nueranno comunque a crescere senza raggiungere il picco prima del Al 2030 nello scenario INDC le emissioni saranno più alte di circa GtCO 2 eq rispejo allo scenario 2 C e di circa GtCO 2 rispejo a quello 1,5 C Nei dialoghi di facilitazione del 2018 verrà richiesto, alle Par. che non presenteranno obie5vi in linea con quelli dell accordo, un adeguamento dei propri impegni Fonte: UNEP
10 GOOD NEWS: I TREND GLOBALI POSITIVI
11 Good news: negli ul.missimi anni si arresta la corsa delle emissioni Emissioni mondiali di gas serra dal 1990 al 2015 (GtCO 2 eq) Nel per la prima volta da mol. anni la crescita delle emissioni mondiali di gas serra si è fermata pur in presenza di una crescita dell economia globale Gran parte di questa dinamica è riconducibile a quanto sta accadendo in Cina e a una fase di nuova normalità dello sviluppo (Lord N. Stern) che potrebbe essere strujurale Fonte: elaborazione Fondazione su da. IPCC, IIASA, WRI
12 Good news: le fon. rinnovabili sono oramai il principale driver degli inves.men. energe.ci Seppure con qualche oscillazione, le fon. rinnovabili con.nuano a crescere e oramai oltre la metà della nuova potenza elejrica installata nel mondo è rinnovabile La crescita delle fon. rinnovabili non è un caso, ma il risultato di poli.che e di sviluppo tecnologico. È aumentato enormemente il numero di Paesi che si sono dota. di target per le fon. rinnovabili, oggi 164 contro i 43 del 2005
13 Source: WB Good news: i sistemi di carbon pricing si stanno diffondendo rapidamente Regional, na.onal, and subna.onal carbon pricing instruments already implemented or scheduled for implementa.on: share of global GHG emissions covered Secondo l analisi della WB nel 2015 nel mondo si contano 38 inizia.ve a5ve di carbon pricing, quasi il doppio del 2012 Il valore complessivo degli ajuali sistemi di carbon pricing è di 50 miliardi di $, per il 70% su strumen. di mercato Ques. strumen. coprono circa 7 GtCO 2 eq, oltre il 12% delle emissioni mondiali. L ETS è il principale mercato al mondo (con 2 GtCO 2 eq) ma crescono anche Cina e USA (con 1 e 0,5 GtCO 2 eq) I prezzi variano da meno di 1 $ a oltre 130 $ per tco 2 eq, ma l 85% delle emissioni non supera i 10 $ per tco 2 eq
14 Good news: anche nella finanza cresce l ajenzione al cambiamento clima.co Il mercato dei Green Bond è in rapida crescita e, secondo i da. della Climate Bonds Ini@a@ve, nel 2015 hanno superato i 40 miliardi di $. Per il 2016 le s.me sono ancor più favorevoli grazie anche all accelerazione impressa dalla conferenza di Parigi Andamento e ripar.zione e ripar.zione del mercato dei green bond nel mondo (miliardi di $) Francia, Maggio 2015: con un emendamento all Energy Transi@on si introduce il calcolo del Carbon footprint dei portafogli per gli inves.tori is.tuzionali, a cui viene richiesto di rispejare specifici target sulle emissioni Norvegia, Aprile 2016: il Fondo d inves.mento statale Norvegese, il più grande al mondo, ha scelto di escludere dal proprio portafoglio 52 compagnie operan. nel mercato del carbone Source: Climate Bonds Ini@a@ve
15 L ITALIA, TRA RISCHI E OPPORTUNITA
16 Una nuova Strategia Energe.ca Nazionale per l Accordo di Parigi Per tradurre l impegno di Parigi da qui al 2030 la Fondazione nell aprile del 2016 ha lanciato la proposta per una nuova SEN2030 con target allinea. all impegno di Parigi. Da qui al 2030 mediamente ogni anno bisognerebbe: Una proposta per una nuova SEN 2030 per l Italia coerente con l impegno di Parigi ridurre le emissioni di oltre 11 MtCO2eq ridurre i consumi finali di energia di 2 Mtep aumentare il Consumo finale lordo di rinnovabili di 1 Mtep Fonte: elaborazione Fondazione
17 Una rinnovata fase di crescita per le fon. rinnovabili Consumo finale lordo da fon. rinnovabili in Italia tra il 2005 e il 2015 (Mtep asse sx, % asse dx) Produzione di energia elejrica da fon. rinnovabili e da fon. non rinnovabili in Italia nel periodo (TWh) Tra il 2005 e il 2012 l Italia ha raddoppiato il contributo delle FER al consumo di energia, dall 8% al16%, facendo meglio della media europea, della Spagna, della Francia e della Germania. Dal 2013 la crescita si è pra.camente arrestata. Per allinearsi agli impegni di Parigi bisognerebbe tornare a far crescere le fon. rinnovabili come abbiamo fajo in passato Fonte: elaborazione Fondazione su da. Terna
18 Liberare il potenziale dell efficientamento energe.co Consumo energe.co annuo per il riscaldamento nelle abitazioni in Italia (tep/mq) Nonostante le misure messe in campo fino a oggi, incluso il bonus fiscale per l efficientamento energe.co dell edilizia, i progressi in Italia sono sta. scarsi, non solo nel sejore residenziale. Sono disponibili le conoscenze e le tecnologie per ridurre in tu5 i sejori in modo dras.co il fabbisogno di energia migliorando al tempo stesso i servizi forni.. Con un bilancio economico e occupazionale ampiamente posi.vo 12" 10" 8" 6" 4" 2" 0" 2000" 2001" 2002" 2003" 2004" 2005" 2006" 2007" 2008" 2009" 2010" 2011" 2012" 2013" 2014" Fonte: Odyssee
19 Fare dell adajamento un obie5vo strategico di pianificazione S e c o n d o l A g e n z i a e u r o p e a dell ambiente l Italia rientra tra i Paesi carajerizza. negli ul.mi anni dai più e l e v a. t a s s i d i c r e s c i t a d e l l a temperatura media superficiale nel periodo invernale. Le par.colari carajeris.che geomorfologiche, architejoniche e insedia.ve ne amplificano alcuni elemen. di vulnerabilità al cambiamento clima.co Serie delle anomalie medie in Italia della temperatura media rispejo al valore normale ( C) Negli ul.mi decenni sono state osservate dinamiche par.colarmente preoccupan.: secondo i da. dell ISPRA, il 2015 è stato l anno più caldo mai registrato, con una anomalia termica, ossia una differenza rispejo alla temperatura media del periodo di circa 1,6 C Fonte: ISPRA!
20 Par.re da un programma straordinario di riqualificazione delle cijà Le cijà sono uno degli snodi cri.ci delle poli.che di loja al cambiamento clima.co: sono responsabili di oltre tre quar. delle emissioni nazionali di CO 2 ma sono anche i luoghi del cambiamento per eccellenza. Le cijà italiane hanno alcune carajeris.che sulla carta favorevoli a un percorso low- carbon, ma scontano spesso ritardi importan. nelle poli.che a5ve Fonte: elaborazione su da. Istat, Isfort, Eurostat
21 Puntare sulle qualità green dell Italia per vincere la sfida del clima Nella Relazione sullo Stato della Green Economy 2016 sono sta. presenta. i risulta. di una analisi compara.va tra le principali economie europee - Italia, Germania, Francia, Regno Unito e Spagna. L analisi compara.va si basa su 16 indicatori chiave di performance per 8 tema.che strategiche della green economy: 1. emissioni di gas serra 2. intensità energe.ca 3. fon. rinnovabili 4. riciclo e produ5vità delle risorse 5. eco- innovazione 6. agricoltura green 7. capitale naturale 8. mobilità sostenibile
22 Puntare sulle qualità green dell Italia per vincere la sfida del clima Secondo uno studio compara.vo basato sul Global Green Economy Index, la green economy italiana è al 15 posto per performance, ma crolla al 29 nella percezione internazionale. L Italia è l unico dei 5 principali paesi europei con un indice di percezione internazionale della propria green economy decisamente inferiore di quello delle sue performance. Regno Unito e Germania godono di una percezione internazionale superiore alle loro performance, per la Francia e la Spagna i due indici sono allinea.
23 Grazie per l ajenzione!
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