Schema dell intervento
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- Muzio Puglisi
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1 La domanda energetica non cresce: quali le ragioni e le implicazioni? Luigi De Paoli, Università Bocconi Roma, Auditorium GSE, 5 febbraio 2013 Schema dell intervento 1. Italia vs UE: dinamica di alcune macrovariabili ibilie indicatori i 2. Analisi dei consumi settoriali 3. Conclusioni e interrogativi 1
2 La domanda di energia in Italia è diminuita dell 11% tra il 2005 e il 2012 e il PIL del 7% tra il 2007 e il La popolazione è cresciuta del 6,6% negli anni ener. primaria (1991=) Pil (1991=) Pop. resid. a metà anno (1991=) intensità energetica (1991=) pil pro cap (1991=) dom en pro cap (1991=) Come si colloca l Italia nell UE? UE Regno unito Spagna Germania Francia Italia 2
3 Domanda di energia e PIL: confronto tra l Italia e l UE 170 Domanda di energia primaria 170 Prodotto interno lordo Germania Spagna Francia Italia UK UE 15 Germania Spagna Francia Italia UK UE 15 L intensità energetica: l Italia ha fatto decisamente peggio della media UE 15 0,200 0,1 0,180 0,170 toe/k ,160 0,150 0, 0, 0, 0, 0, Germany (incl former GDR) Spain France Italy United Kingdom European Union (15 countries) 3
4 Schema dell intervento 1. Italia vs UE: dinamica di alcune macrovariabili e indicatori i 2. Analisi dei consumi settoriali 3. Conclusioni e interrogativi La dinamica italiana per sottoperiodi L economia italiana non cresce da dieci anni, ma gli ultimi cinque sono stati disastrosi (dati 2012 provv., PIL: dato Eurostat ) Secondo le prime stime i consumi energetici nel 2012 sono simili a quelli del 1997, ma una significativa divaricazione tra l andamento dei consumi energetici e quello del PIL si è verificata solo negli ultimi anni. La crisi economica favorisce doppiamente la riduzione dei consumi energetici? Come? Per rispondere bisogna esaminare i dati settoriali 4
5 Le modifiche strutturali dei consumi energetici per settori di impiego Come è noto, il settore energetico presenta forti inerzie L struttura degli impieghi finali ha visto crescere il peso dei trasporti e del settore civile a scapito dell industria, soprattutto negli ultimi anni Agricoltura e pesca Industria Trasporti e bunkeraggi Servizi e residenziale Usi non energetici Totale impieghi finali Un altra distinzione: impieghi di energia per produrre o per consumare I consumi di energia possono anche essere suddivisi in: consumi per attività produttive (industria, servizi, agricoltura, ) consumi finali delle famiglie (riscaldamento, altri usi per la casa, trasporti privati) Per capire l evoluzione della domanda occorre avere sia i dati energetici che quelli delle variabili esplicative (economiche o di altro tipo) omogenei tra di loro. Purtroppo le due serie di informazioni sono raramente disponibili. Ci limiteremo quindi ad esaminare i casi più importanti con i dati a disposizione (industria, trasporti privati su strada, riscaldamento) 5
6 Il contributo dell industria alla riduzione dei consumi energetici In 20 anni la produzione dell industria manifatturiera e delle costruzioni è cresciuta del 2,6% (7,3 G 2005) mentre i consumi di energia sono diminuiti dell 81%(2 8,1% (2,9 Mtep), ma solo dopo la crisi degli ultimi anni consumo energia ind manif e costruz (VA a prezzi base) 80 La spiegazione della diminuzione dei consumi industriali Secondo il livello di analisi consentito dal BEN, la forte riduzione dei consumi energetici industriali degli ultimi anni non è dovuta alla modifica strutturale della produzione industriale, ma a una riduzione effettiva del consumo di energia per unità di prodotto (ca. il 10% tra il 19 e il 2010, ma tutto nel periodo ), ma il trend è stato molto irregolare : occorre capire meglio ciò che sta succedendo 1,15 1,10 1,05 1,00 0,95 0, 0, INDICE AGGREGATO EFFETTO STRUTTURALE EFFETTO INTENSITA' DIRETTA 6
7 Il contributo dei trasporti all andamento dei consumi energetici I consumi energetici per trasporti sono aumentati dell 11% in vent anni, ma hanno toccato un picco nel 2004 poi si sono stabilizzati. La stabilizzazione è dovuta al fatto che i consumi per trasporti su strada (>80% del totale) non crescono più Lo studio dei consumi su strada è complicato dal fatto che vi sono sia i trasporti di persone (pubblici e privati) che il trasporto merci che rispondono a drivers diversi 160,0,00,0,0 80,0 60,0 40, Trasp.ferroviari Trasp. via acqua Trasp. stradali Trasp. aerei Bunkeraggi totale (incl. Bunk.) Qualche riflessione sui consumi di carburante delle famiglie La quota di spese delle famiglie per acquisto carburante oscilla di poco 125 intorno al5% (c è un vincolo di bilancio per un consumo almeno in parte elastico) Ciò significa che i consumi di 115 carburanti sono sensibili sia al prezzo che al Pil (reddito disponibile) 105 Negli ultimi anni non è cresciuto il reddito disponibile ed è aumentato il prezzo reale dei carburanti. Ciò non poteva che comprimere il loro 95 acquisto. Quale il contributo di questi e di altri fattori (ad es. efficienza auto) quota spese acquisto carburanti prezzo benzina a valore costante 7
8 Il contributo del settore civile all andamento dei consumi energetici Il settore civile (res.+serv.) è il 240,0 principale responsabile dell aumento dei consumi 220,0 energetici, tuttavia non si hanno 200,0 dati abbastanza dettagliati per un esame approfondito 180,0 Secondo le stime Enea, il settore 160,0 dei servizi ha più che raddoppiato i consumi in 20 anni mentre la,0 crescita del VA V.A. è stata solo del,0 30%,0 Il consumo del settore residenziale invece, pur 80,0 oscillando, è rimasto ca. costante Civile=res+terz Residenziale Terziario V.A servizi I consumi del settore residenziale Due terzi dei consumi del settore residenziale sono destinati al riscaldamento Questa voce risente dell andamento climatico (e i dati sembrano confermare un certo aumento della T), ma i consumi sembrano mostrare anche un miglioramento dell efficienza degli edifici L elasticità al prezzo dei consumi per riscaldamento è minore che per i trasporti La crescita dei consumi elettrici obbligati è stata decisamente più elevata (elettrificazione dei consumi) ep consumo standard kt GG Eurostat y = 114,1ln(x) ,1 R² = 0, Consumi annui standard e GG y = 9,3486x 2117,1 R² = 0, gradi giorno 8
9 Schema dell intervento 1. Italia vs UE: dinamica di alcune macrovariabili e indicatori i 2. Aalisi dei consumi settoriali 3. Conclusioni e interrogativi Sintesi dell analisi condotta 1. Gli ultimi 20 anni vanno divisi nettamente in sottoperiodi: negli anni sia il Pil che i consumi di energia sono cresciuti (elasticità 0,66). Nella prima metà degli anni 2000 vi è stata stagnazione del PIL con crescita modesta dei consumi energetici. Dal 2008 è iniziato un periodo di decrescita sia del PIL che (ancora di più) dell energia (elasticità >1,5) 2. In termini assoluti tra la metà degli anni 2000 e il 2012 vi è stata una riduzione della domanda di Mtep di cui circa la metà nell industria e 6 9 Mtep nei trasporti. Invece i consumi del settore residenziale e del terziario in complesso sono rimasti stazionari o sono cresciuti di poco. 9
10 Spunti di riflessione e interrogativi 1. In tutti i settori esaminati vi è stato individuato un aumento di efficienza (indotto da che cosa? Da prezzi? Da vincoli di bilancio? Da politiche ad hoc? Da progresso tecnologico autonomo?) che andrebbe meglio indagato, ma la crisi economica spiega comunque una parte sostanziale della riduzione dei consumi 2. Il settore che andrebbe approfondito maggiormente è quello industriale (e in parte quello dei servizi) ma l insieme dei dati disponibili è carente e arriva con netto ritardo (per i servizi è ancora peggio, tranne che per i dati elettrici) 3. Anche tenendo conto del recupero nell ultimo periodo, la performance italiana è decisamente meno buona di quella della media UE. Vuol dire che ci sono margini per continuare a ridurre i consumi anche a fronte di una ripresa economica? O almeno a mantenerli stabili? Che implicazioni ne traggono le imprese energetiche, l Autorità e i policy makers? 10
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