GLI STRUMENTI DI ACCESSO AL CREDITO DI RILIEVO NAZIONALE FONDO DI GARANZIA PER LE PMI

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1 GLI STRUMENTI DI ACCESSO AL CREDITO DI RILIEVO NAZIONALE FONDO DI GARANZIA PER LE PMI Il Fondo di garanzia per le PMI, gestito dal Medio Credito Centrale-Unicredit e istituito con la L. 662/96 ha conosciuto nel corso del 2010 un vero e proprio boom. Obiettivo del fondo è assicurare una parziale assicurazione ai crediti concessi dagli istituti di credito a favore delle PMI E stato istituito anche un tavolo di confronto con le regioni per il potenziamento del Fondo e al fine di indirizzare al meglio le risorse sul territorio e intervenire a favore delle imprese in maggiore sofferenza. Nel corso del 2010 sono pervenute oltre domande di garanzie con un + 103,6% rispetto al 2009 (erano state 24599). E così stato garantito un plafond di 9,1 miliardi di euro di finanziamenti e 5,2 miliardi di euro di importi garantiti. Piu della metà delle imprese beneficiarie sono microimprese e circa la metà sono del settore industriale. Circa la metà delel domande proviene dal nord Italia. Sono recentemente cambiate le modalità di calcolo per le sovvenzioni messe in campo dal Fondo, ed è stata fissata anche la durata massima delle garanzie e la percentuale massima di copertura della garanzia rispetto al finanziamento concesso alle PMI (variabile in relazione alla tipologia di intervento: garanzia diretta, controgaranzia e cogaranzia). L importo garantito è variato da a 1,5 milioni di euro. La garanzia pubblica può arrivare fino all 80%. E stato aperto anche alle imprese artigiane, dei trasporti e alle cooperative. L azienda puo richiedere direttamente alla banca la garanzia del fondo o la puo chiedere al confidi che garantirà l operazione e che potrà a sua volta ottenere dal fondo una controgaranzia. La banca istruisce la pratica e presenta la la richiesta di garanzia a Unicredit-Mediocredito (anche telematicamente). Il gestore avvia la fase istruttoria valutando l impresa in base agli ultimi due bilanci. Il comitato di gestione decide e viene quindi comunicato l esito all impresa. L agevolazione è in regime de minimis e quindi non puo superare i euro. Di norma la garanzia viene concessa nella misura del 60%. Il merito creditizio viene valutato sulla base di 4 indici e sugli ultimi 2 bilanci. L azienda viene collocata in una tra 3 fasce che portano rispettivamente ad una delibera positiva, ad una richiesta di integrazioni o ad un a delibera negativa. L iter è piu approfondito per le nuove imprese. Il fondo è stato recentemente rifinanziato per 2 miliardi di euro da utilizzarsi fino al Per il 2011 sono quantificate in 232 milioni di euro. Concede garanzie su finanziamenti a medio-lungo termine, su prestiti partecipativi, crediti abreve, operazioni di consolidamento (questi ultimi nel caso della garanzia indiretta). Sono ammessi anche gli investimenti effettuati in precedenza con una retroattività di 3 anni al fine del reintegro della liquidità aziendale. Per agevolare lo start up è ammesso l utilizzo per importi minimi anche inferiori ai euro; è previsto anche l intervento di microcredito piu facile per le imprese piu colpite dalla crisi per un importo massimo di euro (prima era euro); è previsto un iter piu semplificato per le imprese e i confidi e meccanismi automatici di accesso con tempi piu rapidi e certi di risposta; è cambiato il rapporto garanzia-fatturato a favore delle imprese. Sono possibili finanziamenti anche a fronte di investimenti a medio-lungo termine o per prestiti partecipativi o partecipazioni. Gli investimenti possono essere materiali o immateriali e la durata non puo superare i 10 anni.

2 FONDO PER LE PMI DELLA CASSA DEPOSITI PRESTITI La CDP, tramite la raccolta del risparmio postale, ha messo a disposizione delle PMI a tassi agevolati 8 miliardi di euro. Il fondo è attivo dal 2009 ed ha già erogato 3,5 miliardi di euro di prestiti con scadenze molto dilungate nei rimborsi a fronte dei 5,5 miliardi impegnati dalle banche. Il plafond della CDP è a condizioni favorevoli rispetto ai tassi di mercato in quanto il risparmio postale fornisce liquidità a tassi competitivi al sistema bancario. A loro volta le banche sono tenute a riversare sulle imprese questo vantaggio a condizioni di trasparenza. Le banche infatti devono rendere note alle imprese le condizioni alle quali si sono finanziate. Alle imprese sane spetta il compito di presentare alle banche progetti di investimento, di internazionalizzazione e di sviluppo convincenti. Vi sono mutui a tre, cinque, sette e dieci anni. Così facendo la CDP ha contribuito a mitigare la stretta sul credito operata dalle banche nei confronti delle imprese. Il fondo ha un buon tiraggio. NUOVO REGIME DI AIUTO PER LE PMI PER LA CONCESSIONE DI GARANZIE E DI ALTRI STRUMENTI DI MITIGAZIONE DEL RISCHIO CREDITO - OMNIBUS Il 21 dicembre 2010 il MEF ha istituito con decreto un nuovo strumento finanziario per garantire e attenuare il rischio delle imprese. Il nuovo strumento rientra nella categoria del regime omnibus le cui caratteristiche sono: un ampio campo di applicazione (quanto a tipologie di beneficiari, di territori, di forme tecniche di intervento); l utilizzo da parte di amministrazioni pubbliche diverse dal MEF per interventi di propria competenza e con proprie risorse senza dover procedere ad ulteriori notifiche UE. Lo strumento prevede che il MEF o altri enti intervengano rilasciando a soggetti intermediari e PMI garanzie dirette, controgaranzie e cogaranzie, a fronte delle operazioni finanziarie di investimento, nella misura massima dell 80% del prestito. Sono possibili beneficiarie dell aiuto le PMI economicamente e finanziariamente sane, vale a dire in grado di far fronte, secondo le scadenze previste e tenuto conto dell indebitamento aziendale in essere, agli impegni derivanti dall operazione finanziaria. L importo garantito puo arrivare fino a 2,5 milioni di euro per soggetto beneficiario e la durata della garanzia non potrà essere inferiore a 24 mesi e in ogni caso non potrà avere una durata superiore all operazione finanziaria che garantisce. Con apposito provvedimento il MEF, ovvero le altre amministrazioni interessate, definiranno i criteri e le modalità operative necessarie per l attivazione del nuovo regime di aiuto. anzie possono coprire al massimo l 80% del prestito. Sono 234 le banche accrditate all utilizzo del fondo. Dall ambito di applicazione dell intervento sono esclusi gli aiuti alle attività connesse all esportazione, quelli condizionati all impiego di prodotti interni rispetto ai prodotti d importazione e quelli destinati alle grandi imprese. Sono ammissibili gli interventi che rientrano nelle seguenti categorie: - aiuti regionali agli investimenti e all occupazione; - aiuti agli investimenti e all occupazione in favore delle piccole e medie imprese; - aiuti all imprenditoria femminile; - aiuti per la tutela ambientale; - aiuti alle PMI per i servizi di consulenza e per la partecipazione delle PMI alle fiere; - aiuti a favore della ricerca, dello sviluppo e dell innovazione;

3 - aiuti alla formazione; - aiuti a favore dei lavoratori svantaggiati e disabili. La gestione dei fondi pubblici deve essere svolta da un soggetto selezionato con procedura competitiva oppure essere affidata a un Ente in house. L'assegnazione di risorse per operazioni finanziarie deve avvenire mediante bando FONDO FII PER LE PMI Attivo dallo scorso marzo 2010 il Fondo PMI Fondo italiano d investimenti SGR di private equity costituito su iniziativa del MEF, con l appoggio di ABI, Cassa Depositi e Prestiti e Confindustria e la partecipazione finanziaria di Unicredit, Intesa San Paolo, MPS, alcune banche popolari e il credito cooperativo, mette a disposizione un plafond di 1,2 miliardi di euro. Si tratta del piu grande fondo italiano di capitale per lo sviluppo delle imprese. Questa nuova sgr si vuole qualificare come uno strumento al servizio delle PMI con fatturato tra i 10 e i 100 milioni di euro con ambizioni di crescita, che sono oggi in fase di sviluppo, con vocazione all internazionalizzazione. Il fondo prevede l entrata nella compagine azionaria delle imprese per allargarne il capitale sociale con l obiettivo di rafforzare la patrimonializzazione delle imprese. Il target del fondo è costituito da oltre imprese italiane con fatturato tra i 10 e i 100 milioni di euro in forte crescita e in fase di internazionalizzazione. Si rivolge anche a imprese con progetti di aggregazione, di valorizzazione di marchi e brevetti, o alle prese con il ricambio generazionale. La durata della partecipazione del fondo all impresa è fissata in 12 anni. Ogni investimento verrà valutato in base al merito del piano industriale, del progetto di sviluppo, e della capacità del management Una delle proposte in discussione è la creazione di fondi regionali aperti alle Camere di Commercio e alle fondazioni bancarie per agire in partnership e aumentare nei territori le disponibilità da affiancare a quelle del fondo nazionale PMI. Inoltre il MEF sta studiano un accordo con la BEI per la collaborazione comunitaria al plafond del fondo. Si pensa ad utilizzare i fondi del FEI (Fondo europeo investimenti per le imprese) MORATORIA SUL DEBITO E stata recentemente prorogata fino al prossimo luglio 2011 la moratoria sul credito nata dall Avviso Comune ABI siglato nell agosto del Possono presentare domanda le PMI con una situazione economica e finanziaria che possa provare la continuità aziendale per ottenere la sospensione temporanea dei mutui (ovvero del pagamento della quota capitale delle rate o dei canoni per leasing) e l allungamento a 270 giorni delle anticipazioni bancarie sui crediti. Ne hanno beneficiato fino a gennaio circa imprese per un controvalore di 56 miliardi. Possono essere concesse proroghe per due (mutui chirografari) o tre anni (mutui ipotecari). A richiedere maggiormente la sospensione del debito sono state le imprese del settore industriale e del settore del

4 commercio e alberghiero. Poco piu della metà delle richieste è pervenuta da imprese del nord Italia. FEI FONDO EUROPEO PER GLI INVESTIMENTI Mette a disposizione garanzie e strumenti di supporto all attivazione del credito con la concessione di garanzie e controgaranzie per portafogli di micro-credito, prestiti e leasing alle PMI nei confronti delle banche, compagnie di leasing, allo scopo di migliorare la capacità di credito, e la disponibilità e le condizioni dei prestiti alle PMI. Possono far domanda le PMI con meno di 100 addetti e un fatturato annuo inferiore ai 50 milioni di euro. Sono finanziabili investimenti materiali e immateriali e capitale circolante per il massimo del 40% del totale dell investimento. Gli investimenti devono essere da fare o in corso dir ealizzazione. LA COMUNICAZIONE DELL AUTORITA GARANTE DELLA CONCORRENZA L Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, con una comunicazione del luglio 2010 ha evidenziato due problematiche legate a specifici provvedimenti con cui alcuni Enti hanno operato affidamenti diretti dei servizi di gestione dei fondi di garanzia e ai vincoli territoriali che tali Enti hanno posto per accedere ai fondi di contribuzione pubblica. Secondo quanto comunicato dall Autorità, l affidamento diretto, senza ricorrere a procedure ad evidenza pubblica, dei servizi di gestione di fondi di garanzia e di altri servizi strumentali non appare giustificato, poiché mancano, nei casi analizzati, i presupposti essenziali per l applicazione della disciplina dell in house providing. Ciò vale soprattutto per quelle finanziarie pubbliche le cui azioni possano essere detenute anche da soggetti privati e la cui governance non preveda per gli Enti pubblici di riferimento quei poteri di indirizzo necessari per configurare l esistenza del cosiddetto controllo analogo. Secondo l Autorità, gli Enti che vogliano esternalizzare l attività di gestione dei fondi di garanzia per le imprese devono utilizzare procedure ad evidenza pubblica. Per quanto riguarda, invece, i criteri soggettivi per l ammissione dei Confidi ai contributi pubblici, l Autorità ha riscontrato che talvolta gli Enti pubblici utilizzano requisiti territoriali che potrebbero pregiudicare l accesso al mercato di nuovi soggetti. Si possono citare, ad esempio la previsione che la sede legale sia localizzata nel territorio di riferimento, la richiesta che partecipino agli organi statutari soggetti designati dagli Enti stessi o, ancora, l imposizione di un numero minimo di imprese socie con sede o unità locale nel territorio di riferimento. Secondo l Autorità, mentre è accettabile un vincolo di destinazione dei fondi a favore delle imprese operative nel territorio di riferimento, dal momento che gli Enti locali devono promuovere lo sviluppo del territorio di competenza, non sono invece ammissibili i

5 requisiti precedentemente richiamati perché tali limiti operano, oltre che nei confronti delle imprese, anche nei confronti dei Confidi stessi, incidendo quindi sulla libera concorrenza tra gli stessi. Analogamente, i vincoli che impongono, per l ammissibilità ai contributi, che il Confidi abbia la sede legale nel territorio di riferimento dell Ente non sono giustificabili con l esigenza di allocare le risorse solo nei confronti del territorio di riferimento e costituiscono, invece, un limite all operatività dei Confidi. Infatti, in base a queste norme, un Confidi che opera su più province o regioni verrebbe ingiustificatamente escluso dalla partecipazione ai fondi pubblici erogati nelle aree in cui non abbia sede legale. Infine, l imposizione di vincoli relativi alla nomina di rappresentanti dell Ente negli organi sociali del Confidi o al numero minimo di imprese socie con sede nel territorio di riferimento non appare giustificata dall esigenza di destinare i fondi alle imprese locali. Al contrario, essa incide solo sulla struttura di governance dei Confidi con l effetto di determinare ostacoli sia all ingresso di nuovi operatori sia al confronto competitivo tra gli stessi. Al fine di assicurare la libera concorrenza sul mercato delle garanzie, l Autorità auspica, pertanto, che i servizi di gestione dei fondi di garanzia siano affidati mediante procedure ad evidenza pubblica e che i criteri per l ammissione ai contributi pubblici dei Confidi non prevedano vincoli territoriali che possano pregiudicare l accesso sul mercato di Confidi nuovi o attivi in altri territori.

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