L 11 SETTEMBRE INFINITO DEGLI EROI AMERICANI

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1 Quadrimestrale di informazione - anno X - numero 20 - Pubblicato a Bologna - Dicembre ,00 - Reg. Tribunale di Bologna n 7210 del 21 marzo 2002 notizie e consigli a tutela dei cittadini L 11 SETTEMBRE INFINITO DEGLI EROI AMERICANI Molti dei lavoratori coinvolti nelle operazioni di soccorso patiscono ancora le conseguenze dell incidente di dieci anni fa a pag. 10 ESSERE PRONTI ALL EMERGENZA PER LAVORARE PIù TUTELATI Le linee-guida per un corretto Piano di Primo Soccorso sul luogo di lavoro LO SPECIALE DI QUESTO NUMERO a pag. 16 QUALI DIFESE PER LA NOSTRA PRIVACY? Le indicazioni di base per agire contro un uso scorretto o non autorizzato dei nostri dati personali a pag. 28

2 TADDIA Promotion - strategie di comunicazione infortuni sul lavoro? casi di malasanità? TADDIAgroup segue integralmente le diverse problematiche correlate a tutti i casi di infortunio professionale, garantendovi la certezza di un risarcimento rapido nel completo riconoscimento dei vostri diritti: infortuni sul lavoro e in itinere violazione della normativa sulla sicurezza risarcimento del danno alla salute richiesta di indennità o differenze retributive consulenza su malattie professionali ricorsi Inail e diritto della previdenza sociale...se son trascorsi meno di DIECI ANNI rivolgiti subito a noi! Inoltre le agenzie affiliate TADDIAgroup sono punti d ascolto A.N.T.A.C.C.I.S. per i casi di malasanità: gestiscono le pratiche per il risarcimento facendo rivalsa nei confronti dei soggetti coinvolti e responsabili: medici e paramedici, aziende sanitarie pubbliche e istituti privati. Nessun onere è a carico del Cliente: nel risarcimento riconosciuto viene inclusa la quota-parte relativa al compenso onorario per la gestione della pratica. per le questioni più delicate...affidati ai PROFESSIONISTI del settore 2 Il tuo risarcimento al 100% Il nostro compenso dalla controparte...taddia Group è anche un eccezionale progetto imprenditoriale alla portata di tutti DIVENTA IMPRENDITORE AIUTANDO CHI è STATO DANNEGGIATO info: franchising@taddiagroup.it -

3 IL DIRITTO AD UNA GRANDE TUTELA EDITORIALE La garanzia della nostra professionalità per i casi più gravi Quest anno si conclude con il nostro paese stretto fra molte emergenze: la crisi economica intrecciata con quella politica, il crescente scontento delle più diverse classi sociali, le tragedie umane e civili di catastrofi in parte determinate da cause naturali e climatiche ma sicuramente aggravate da una cattiva gestione del territorio. In questo clima difficile diventa indispensabile provare a guardare oltre, tener duro e fare la propria parte per dare tutti un contributo alla ripresa che arriverà. Noi lo facciamo col nostro lavoro, in un settore che patisce meno di altri le conseguenze del calo dei consumi, essendo legato ad esigenze e necessità che si mantengono pressoché costanti nel tempo, e siamo quindi felici di poter offrire qualche certezza a chi si trova in particolari momenti di difficoltà. Da oltre vent anni chi deve affrontare la trafila di una richiesta di risarcimento sa che può contare sulla professionalità e l esperienza degli operatori altamente specializzati di Taddia Group, anche e soprattutto quando si tratta del risarcimento derivante da un sinistro particolarmente grave e di complessa gestione: abbiamo infatti deciso di dedicare la maggior parte delle nostre risorse a seguire con la massima accuratezza quei casi che talvolta sembrano inaffrontabili e che pesano più di altri, per la gravità delle loro conseguenze e la difficile individuazione e quantificazione delle responsabilità. Una famiglia alluvionata è vittima di una contingenza meteorologica eccezionale o della cattiva manutenzione dei corsi d acqua? L invalidità conseguente ad un intervento chirurgico è una tragica fatalità o può derivare dall errore umano? Di chi sono le responsabilità in un incidente mortale e come riuscire ad indagarle con precisione senza gravare sul dolore dei congiunti? Si tratta di imprese spesso ardue ma che affrontiamo con lucidità, competenza e tutta la passione che da sempre mettiamo nel nostro lavoro, arrivando così al giusto risultato. Chi ha subito un danno grave sa che rivolgendosi a Taddia Group potrà vedere tutelati e riconosciuti i propri diritti nel modo migliore, così da ottenere il più equo risarcimento, e può affidarci con serenità la propria pratica seguendone la gestione anche via web: abbiamo recentemente implementato un radicale restyling del sito internet che include una nuovissima funzionalità di agenzia on line, che dà la garanzia di trasparenza e dell ottimizzazione di tempi e metodi per un servizio al cliente sempre più efficace. Con questa e altre innovazioni che continuamente mettiamo a punto, supportate dal costante perfezionamento procedurale e dall aggiornamento legislativo, vogliamo mantenerci sempre al fianco dei cittadini e restare un loro punto di riferimento. Anche a questo fine è realizzata la nostra rivista, per mantenere un continuo canale aperto di comunicazione ed informazione e mostrare la nostra sicura presenza in una società piena di problemi. Ai tanti che ci seguono da tempo in questa strada e anche ai nuovi che ci conoscono leggendo per la prima volta queste pagine (che ritroveranno da sfogliare on-line sul nostro sito va quindi il migliore augurio di Buona lettura! 3

4 in questo numero EDITORIALE 3 IL DIRITTO AD UNA GRANDE TUTELA La garanzia della nostra professionalità per i casi più gravi evviva i nonni alla guida 6 Con loro in auto i bambini sono più al sicuro che con i genitori SE LA MORTE BIANCA DIVENTA OMICIDIO 7 Per la prima volta lo scorso agosto è stato arrestato il titolare di una ditta in cui era avvenuto un infortunio mortale L AVVOCATO RISPONDE 8 Il convivente gay può richiedere i danni per il risarcimento in un sinistro mortale? la sicurezza dell home banking dev essere garantita a monte 9 Una banca è stata riconosciuta corresponsabile in un caso di phishing L 11 SETTEMBRE INFINITO DEGLI EROI AMERICANI 10 Molti dei lavoratori coinvolti nelle operazioni di soccorso patiscono ancora le conseguenze dell incidente di dieci anni fa DAVANTI AGLI ALTRI CON STILE...E SICUREZZA 12 Tutte le regole per eseguire sorpassi a regola d arte rispettando il Codice LO SPECIALE DI QUESTO NUMERO: ESSERE PRONTI ALL EMERGENZA PER LAVORARE PIù TUTELATI 16 Le linee-guida per un corretto Piano di Primo Soccorso sul luogo di lavoro IN BREVE 19 4

5 RISARCIMENTO DI STATO DOPO QUASI MEZZO SECOLO 20 Riconosciuti finalmente i danni subiti dal cassiere della Banca Nazionale dell Agricoltura superstite all attentato del 12 dicembre 1969 INDICE TADDIAGROUP SPECIAL EVENTS 21 IL SESSO FORTE SI SMENTISCE IN AUTO 22 Lo stress al volante colpisce più gli uomini che le donne NOTIZIARIO A.N.T.A.C.C.I.S FACCIAMOCI VALERE: QUALI DIFESE PER LA NOSTRA PRIVACY? 28 Le indicazioni di base per agire contro un uso scorretto o non autorizzato dei nostri dati personali AREA DI SERVIZIO - La rubrica dell autotrasportatore LA SALUTE VIAGGIA CON NOI 30 Nuove postazioni autostradali riservate ai camionisti per un veloce check-up delle condizioni generali di salute A NORMA DI LEGGE 32 Sentenze interessanti e aggiornamenti legislativi TADDIA IN ITALIA 33 Agenzie affiliate TADDIA CONSIGLIA 42 Ditte convenzionate TADDIA TOP PARTNERS I convenzionati che offrono le migliori condizioni DIVISIONE SINISTRI MORTALI PARTNERS Le migliori onoranze funebri d Italia EXTRA 54 Proposte speciali per voi 5

6 evviva i nonni alla guida Con loro in auto i bambini sono più al sicuro che con i genitori (articolo di Sara Ficocelli su Repubblica Motori) Che gli ultraottantenni al volante possano essere di intralcio alla circolazione è convinzione diffusa, ma a quanto pare c è una categoria umana che dalle patenti grigie può solo trarre beneficio: i bambini. Uno studio del Children s Hospital of Philadelphia pubblicato su Pediatrics e riportato dal Wall Street Journal spiega che i piccoli sono più al sicuro se alla guida ci sono i nonni che non i genitori. I ricercatori si sono basati sui dati delle polizze assicurative della State Farm Mutual Automobile Insurance Co., relativi agli incidenti con bambini di 15 Stati americani tra il 2003 e il Dalle analisi è risultato che i genitori guidavano nel 90% dei casi e i nonni solo nel 10, e che sempre mamma e papà erano responsabili nel 94,4% dei casi in cui un bambino era rimasto ferito. nonni guidano con più I prudenza - spiega Flaura 6 Winston, una delle coordinatrici dello studio - e probabilmente i genitori alla guida sono anche più nervosi. Gli anziani invece sentono di trasportare un carico prezioso e si muovono con più cautela. Secondo l Asaps, associazione amici polizia stradale, oggi in Italia gli automobilisti che hanno superato i 60 anni sono , pari al 19,2% del totale ( ). Un record assoluto e una bella crescita, dato che solo nel 2004 le patenti degli over 60 erano , con una crescita del +3,9%. Stando a un analisi comparata di due studi, uno dell Associazione per la Sicurezza Nazionale delle Autostrade degli Stati Uniti d America e l altro dell Ufficio svizzero per la prevenzione degli infortuni, gli anziani al volante sono però meno pericolosi di quel che sembra, dato che secondo i dati sono proprio i giovani tra i 20 e i 24 anni a costituire la minaccia più grande sulle strade. è possibile che a rendere più sicuro il viaggio in macchina dei bambini sia il senso di responsabilità tipico delle persone anziane - spiega la psicologa Francesca Romana Tiberi - oltre alle ovvie ragioni sociologiche (in America i figli si fanno molto prima che in Italia) e psico sociali, dato che i nonni sono certamente più accorti e prundenti perché il loro livello di attenzione si alza nel momento in cui trasportano un nipotino. Il coinvolgimento emotivo in questo caso fa sì che diventino più ricettivi rispetto ai pericoli, oltre al fatto che, come dice lo studio, i nonni sono sicuramente più attenti alle misure di sicurezza (seggiolino e cinture), vanno meno di fretta e sono meno convinti di poter governare il mondo, atteggiamento invece molto diffuso nei giovani genitori. Altro aspetto importante, spiega l esperta, è la capacità degli anziani di farsi ascoltare dai bambini, dato che difficilmente questi discutono l ordine di un nonno, lo fanno molto di più con i genitori. Quel lieve atteggiamento di sudditanza tipico della relazione nonno. nipote, aiuta a mantenere la serenità in macchina - continua la Tiberi - evitando che i bambini assumano comportamenti rischiosi, come litigare con il fratello, fare i capricci o opporsi alla cintura o al seggiolino. L autorevolezza del nonno in questo è assolutamente garanzia di contenimento per i nipoti, che possono viaggiare serenamente senza creare situazioni di rischio. Pensiamo ad esempio a un genitore che nello specchietto retrovisorte vede fratello e sorella che fanno a botte: girandosi nel tentativo di gestire la lite rischerebbe certamente di fare un incidente!. Il tutto, naturalmente, a patto che il nonno in questione abbia un integrità fisica totale.

7 (tratto da ilfattoquotidiano.it) SE LA MORTE BIANCA DIVENTA OMICIDIO Per la prima volta lo scorso agosto è stato arrestato il titolare di una ditta in cui era avvenuto un infortunio mortale Muore in un cantiere e il titolare della ditta viene arrestato per omicidio colposo. è la prima volta che il responsabile di un impresa edile finisce in manette a causa della mancanza di sicurezza. A chiedere la convalida dell arresto e della misura cautelare in carcere per Renato Ndreu, 36enne di origini albanesi e residente in provincia di Firenze, è stato il sostituto procuratore Christine Von Borries. La vittima è un suo connazionale, Ndroc Gomila, 44 anni, sposato e padre di tre figli, deceduto dopo un volo di nove metri dal tetto di un capannone della Veca group srl, in via Niccoli, a Castelfiorentino nella provincia di Firenze. azienda della Valdelsa si L era rivolta alla Iperasfalti, della quale è titolare Ndreu, per un lavoro di manutenzione. Un intervento all apparenza piuttosto semplice. Ma su quel tetto da riparare, secondo la procura, Ndroc non sarebbe dovuto salire. O meglio, non a quelle condizioni. La caduta, stando agli accertamenti dei carabinieri di Empoli e dell Asl, è stata causata dal cedimento di una lastra in vetroresina sulla quale l operaio stava camminando senza alcuna protezione. Secondo il magistrato, se il datore di lavoro avesse accertato, in precedenza, la stabilità del tetto (se la copertura avesse avuto o meno la resistenza sufficiente a sostenere il peso dell operaio ) Ndroc sarebbe ancora vivo. Tra le motivazioni della richiesta di convalida al Gip anche il fatto che la Iperasfalti avrebbe violato le norme in materia di sicurezza e prevenzione degli infortuni sul lavoro omettendo di predisporre misure di protezione collettiva. Inoltre il titolare non avrebbe garantito al suo operaio, non regolarmente assunto ma dipendente di fatto si legge nella richiesta di convalida una formazione sufficiente in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Tra gli elementi che pesano sul titolare della ditta, infine, ci sono la quasi-flagranza (il titolare era presente al momento dell incidente, anche se a suo avviso il dipendente sarebbe salito sul tetto a sua insaputa) e il fatto che il datore di lavoro della vittima abbia alcuni precedenti penali che aggravano ulteriormente la sua posizione. INFORTUNI SUL LAVORO?...affidati solo ai PROFESSIONISTI del settore segue integralmente tutte le problematiche correlate: infortuni sul lavoro e in itinere violazione della normativa sulla sicurezza risarcimento del danno alla salute richiesta di indennità o differenze retributive consulenza su malattie professionali ricorsi Inail e diritto della previdenza sociale 7

8 ? L AVVOCATO RISPONDE tra uomini e donne contenuto nella Carta Dei Diritti Fondamentali dell Unione Europea (2000/C 364/2001 art 23 Parità tra uomini e donne), la giurisprudenza italiana ha aperto un barlume di speranza nei confronti di quanti volessero esercitare la suddetta azione risarcitoria. Infatti, con la sentenza n del Il Tribunale di Milano riconosce il diritto al risarcimento del danno da fatto illecito anche al convivente more uxorio di ugual sesso. Questa sentenza, seppure ad oggi unico precedente giurisprudenziale, non va tuttavia interpretata come l apertura definitiva al diritto delle coppie gay di richiedere il risarcimento suddetto, ma rappresenta sicuramente una situazione di tutela della sofferenza derivante dalla privazione della persona con cui si condivideva la vita di ogni giorno, gli interessi comuni, i progetti futuri, nonché una stabile relazione sentimentale e di coabitazione. Il convivente gay può richiedere i danni per il risarcimento in un sinistro mortale? Riveste particolare interesse la problematica relativa alla legittimazione attiva del convivente di uguale sesso, in relazione al diritto di richiedere il risarcimento danni, da fatto illecito, per la perdita del proprio compagno e/o compagna. Degno di nota è che nel nostro Ordinamento Giuridico i legittimati ad esercitare l azione di richiesta danni sono essere i prossimi congiunti, conviventi e non, con il de cuius, con il quale si è legati da un rapporto di parentela o di convivenza anche di fatto (more uxorio). Ad oggi però si sono registrate numerose richieste di risarcimento danni anche da parte di persone conviventi dello stesso sesso nei confronti degli autori del reato che hanno cagionato la morte del compagno/a. L atteggiamento della giurisprudenza è stato finora molto rigido e chiuso nei confronti di coloro che, coppie di fatto e peraltro dello stesso sesso, avanzavano richiesta di risarcimento danni per la morte del proprio convivente. Recentemente però, forse sull onda dell applicazione di quello che è il principio di parità 8 (risponde l avv. Angelo Pisarro, consulente di TADDIA Group) Ovviamente, affinché la domanda risarcitoria possa essere accolta, è necessario che si provi la stabile relazione affettiva e di convivenza pluriennale tra il compagno superstite ed il deceduto. Questo in quanto l improvvisa perdita del compagno - incidendo negativamente sulla psiche del superstite - comporta un decremento dell attività lavorativa, professionale e di vita quotidiana tale da giustificare la risarcibilità non solo della lesione dei diritti costituzionalmente inviolabili, ma anche, a seguito della commissione di un reato, della lesione dei diritti inerenti la persona non connotati da rilevanza economica. Inoltre la Suprema Corte, nel corso degli ultimi anni, aveva già riconosciuto al convivente more uxorio (ma di sesso diverso) il diritto ad esercitare l azione di risarcimento danni, tutelando ed equiparando la convivenza di fatto a quella legale. S icuramente questo tema, interessante ed attuale, costituirà oggetto di numerose pronunce della giurisprudenza italiana relativamente alla tutela della persona umana, con riguardo all uguaglianza sostanziale dei rapporti di stabile convivenza tra persone dello stesso sesso come sancito dall art. 2 Costituzione e come ribadito dalla Corte Costituzionale nella sentenza n. 138/2010. Ai posteri l ardua sentenza.

9 la sicurezza dell home banking dev essere garantita a monte Una banca è stata riconosciuta corresponsabile in un caso di phishing (di Alessandro Taddia) Una interessante decisione dell Arbitro Bancario Finanziario pone l attenzione sulle responsabilità dei soggetti coinvolti nei casi di pirateria informatica, al giorno d oggi sempre più frequenti. Questi i fatti: il titolare di un conto corrente presso un intermediario finanziario riceve nella sua casella di posta elettronica un comunicato che lo invita a fornire il proprio codice dispositivo e ingenuamente segue le istruzioni in esso contenute; a questo fa seguito purtroppo l impossibilità di accedere al servizio di home-banking del proprio conto e successivamente l amara scoperta che il suo codice era stato utilizzato da ignoti per prelevarne somme di denaro. Scatta quindi la denuncia dell accaduto alle autorità locali e la segnalazione all intermediario finanziario gestore del conto, che però non riconosce al Cliente alcun rimborso delle somme indebitamente sottratte. Il derubato quindi decide di rivolgersi alla Confconsumatori, che a sua volta chiama in causa l Arbitro Bancario Finanziario, cioè l autorità preposta alla risoluzione stragiudiziale delle controversie nel settore bancario. Viene così finalmente riconosciuta e sancita la corresponsabilità dell istituto di Credito in aggiunta a quella del cliente, il quale evidentemente aveva incautamente divulgato il suo codice d accesso al servizio di home banking, ma ha avuto comunque diritto ad un risarcimento in quanto l autorità ha stabilito che la società della quale era cliente non l aveva adeguatamente informato sui ai rischi e le cautele inerenti le operazioni bancarie telematiche. Questa la dichiarazione dell avv. Grazia Ferdenzi di Confconsumatori Parma che ha seguito il caso: Quella dell Arbitro Bancario Finanziario è una decisione molto importante perché riconosce, accanto al dovere dell utente di prestare sempre la massima diligenza nell utilizzo dei propri codici di accesso al servizio di home banking, anche l altrettanto fondamentale dovere di diligenza dell intermediario finanziario nell adozione di tutte le cautele necessarie per proteggere adeguatamente la clientela dal rischio sempre più frequente di truffe informatiche. Personalmente, da professionista più che navigato nel settore del risarcimento, ritengo si tratti di un caso davvero significativo e che probabilmente apre tutta una nuova strada nella gestione di questi particolari ambiti del nostro mestiere legati alle sempre più incalzanti innovazioni tecnologiche. Dobbiamo quindi riflettere con attenzione e studiare accuratamente le situazioni di questo tipo, che possono portarci a dover riconsiderare e talvolta ridistribuire i pesi e la natura delle responsabilità tra le diverse parti in causa. 9

10 L 11 SETTEMBRE INFINITO DEGLI EROI AMERICANI Molti dei lavoratori coinvolti nelle operazioni di soccorso patiscono ancora le conseguenze dell incidente di dieci anni fa dieci anni di distanza l attentato alle Torri Gemelle A non smette di mietere vittime. Ferita ancora aperta nella coscienza collettiva di tutto il mondo, il colpo inferto da Al Qaeda al cuore della Grande Mela si sta rivelando, nel tempo, anche una causa di malattie gravi - se non letali - per migliaia di cittadini newyorkesi. In seguito all attacco, oltre ai due grattacieli, furono oltre 50mila i computer contenenti sostanze fortemente cancerogene a essere polverizzati, liberando nell atmosfera la loro tossicità. Se a subirne le conseguenze è stata, in generale, tutta la popolazione della città - di recente è stato stimato che l influenza nociva sia arrivata a toccare il New Jersey - una categoria professionale, in particolare, sta accusando i danni peggiori. Come rivela, infatti, uno studio pubblicato dalla prestigiosa rivista medica The Lancet - il più attendibile condotto fino a oggi in materia - i vigili del fuoco che parteciparono ai soccorsi al World Trade Center hanno il 19% di rischio in più di ammalarsi di tumore rispetto ai colleghi che furono esclusi dalle operazioni. Analizzato un campione di diecimila pompieri La ricerca è stata realizzata dallo stesso New York Fire Department e i risultati, come afferma il responsabile medico, David Prezant, indicano un aumento del pericolo di tumori di qualsiasi tipo. I pompieri non sono scienziati, ma una volta usciti da quegli edifici si resero conto che erano stati colpiti in diversi modi, ha detto Prezant in un intervista al quotidiano Guardian. Molti di loro hanno imparato che il fuoco può avere diversi odori, e hanno sempre ripetuto che le fiamme del World Trade Center avevano un odore particolare. Che questi lavoratori - assurti al rango di eroi nell opinione pubblica statunitense - avessero probabilità più alte di ammalarsi di tumore era noto: tuttavia questa di The Lancet è la prima oggettiva quantificazione del fenomeno realizzata sulla base delle analisi di interessati che, quel tragico giorno, furono impegnati in prima linea tra le polveri, il fumo e i detriti tossici di Ground Zero. (tratto da Inail.it) Prezant non ha voluto, tuttavia, lanciare facili allarmismi. Anzi, ha invitato alla cautela, esortando per lo più a non trarre conclusioni affrettate e a ritenere genericamente in pericolo tutti coloro che sono stati esposti ai...è un dolore che non si può ripagare...vicini a chi soffre Anticipo spese funerarie Adempimenti burocratici Valutazione trauma psicologico degli eredi Gestione del risarcimento 10

11 fumi del Wtc. Non è un epidemia: è solo un maggiore rischio, ha affermato, esortando a maggiori controlli e allo sviluppo di più intensi programmi di monitoraggio. Ground Zero: un focolaio di malattie Secondo lo studio sarebbero le persone che, per aver inalato le polveri, soffrirebbero di malattie e si stima che in dieci anni siano state quelle già trattate sanitariamente. Ma i carcinomi rappresenterebbero solo il capitolo più grave di un quadro clinico decisamente complesso. Un altro studio, condotto da Juan Wisnivesky, della Scuola di medicina Mount Sinaï di New York, ha stabilito, infatti, che tra i pompieri che lavorarono nel 2011 presso il World Trade Center il 28% soffre d asma, il 42% di sinusite, il 39% di reflusso gastroesofageo. Ancora, quasi la metà di loro ha capacità respiratorie compromesse, il 28% soffre di depressione, il 32% di stress post-traumatico e il 21% di panico. I rapporti sugli effetti per la salute, tutt ora persistenti, ci ricordano quanto il disastro abbia portato con se effetti a lungo termine, ha dichiarato Matthew Mauer, del New York State Department of Health. Nessuno può dire quale sarà il quadro al ventesimo anniversario. Fino a ora esclusi nessi tra attentato e tumori La ricerca di The Lancet sembra destinata a suscitare non poco dibattito negli Usa: anche perché fino a ora la scienza è stata, al contrario, decisamente scettica nel considerare la nube tossica creata dal crollo delle Torri Gemelle un elemento cancerogeno. Tendendo a escludere, soprattutto, un possibile legame con i casi di tumore, nesso che - a detta degli esperti - necessita almeno di 20/40 anni di tempo per essere stabilito con un reale margine di fondatezza. L orientamento dei medici che hanno curato lavoratori e volontari coinvolti a Ground Zero è stato, in definitiva, riconoscere come l esposizione ai fumi - formati per buona parte da particelle di cemento e vetro - potrebbe al massimo aver irritato la parte superiore dell apparato respiratorio. E se i ricercatori hanno ulteriormente ampliato i confini dei danni - documentando un aumento dei casi di asma, una quantità inusuale di persone sofferenti di sinusite cronica e un impennata di malattie da reflusso gastroesofageo - i carcinomi sono rimasti ugualmente esclusi dalla lista. Diecimila cause di risarcimento e 700 milioni di patteggiamenti supporto di questa tesi anche la difficoltà oggettiva A nello stabilire un concreto nesso di causa/effetto. L età media dei soccorritori in azione l 11 settembre di dieci anni fa era, infatti, di 38 anni e adesso molti degli interessati sono cinquantenni: una fase della vita dove la manifestazione di problemi di salute di questo tipo è piuttosto comunque. Ciò non toglie che tra gli abitanti di New York la paura sia grande, se è vero che - tra operai, poliziotti, pompieri e civili - sono oltre 10mila le persone che hanno intentato causa al Comune per i loro malanni: davvero un super-lavoro per i tribunali, che ha spinto la città, proprio nel corso di questo 2011, a raggiungere un patteggiamento per un valore complessivo di circa 700 milioni di dollari. Non si esclude una nuova tabellizzazione delle patologie L attenzione adesso è tutta concentrata sul September 11th Victim Compensation Fund, il fondo creato dal governo federale per il trattamento, il risarcimento e il monitoraggio di chi soffre di problemi di salute in conseguenza di Ground Zero. Al momento the Found - come viene comunemente chiamato negli Usa - non ha ancora contemplato i tumori tra le malattie da indennizzare e la legge stabilisce l obbligo di revisioni periodiche dei dati per un eventuale nuova tabellizzazione. Una prima analisi in merito non aveva ancora confermato un legame tra l esposizione alla nube e i carcinomi, ma lo studio di The Lancet rilancia adesso la questione, non solo smentendo le teorie passate, ma esortando anche la scienza alla realizzazione di approfondimenti più mirati, dal momento che alcune delle sostanze rilasciate - come l amianto e il carburante - impiegano molto tempo prima di manifestare le proprie conseguenze nocive sulla salute. 11

12 DAVANTI AGLI ALTRI CON STILE...E SICUREZZA Tutte le regole per eseguire sorpassi a regola d arte rispettando il Codice (tratto da sicurauto.it) Valutare i pericoli La pericolosità della manovra di sorpasso è dovuta a molti fattori: cercheremo di analizzarli per sviluppare la tecnica migliore da usare. Occorre per prima cosa far notare un ovvietà: nel sorpasso sono coinvolti due o più veicoli; le possibilità di sbagliare sono quindi doppie. Anche chi è sorpassato è coinvolto in prima persona. Il codice della strada impone ai veicoli sorpassati l obbligo di non accelerare e di accostarsi il più possibile a destra per lasciare più strada possibile. Quello che non dice espressamente è ancora più importante: occorre sempre e comunque agevolare la manovra. Può succedere che si venga sorpassati da automobilisti che hanno sbagliato i conti o che semplicemente sono più scellerati di noi: nostro compito è di aiutarli, rallentando o comunque lasciandogli più spazio possibile: non possiamo, ne dobbiamo, essere passivi alla guida, dobbiamo anticipare e prevedere errori anche se commessi dagli altri. Chi invece sorpassa ha altri obblighi: verificare che vi sia spazio e visibilità a sufficienza, che la manovra sia consentita e che, comunque, non crei assolutamente pericolo. Se non siamo sicuri della manovra, desistiamo! 12 Calcolare le giuste distanze Come si fa a calcolare lo spazio necessario alla manovra del sorpasso? Esistono varie formule matematiche in merito che di certo non possiamo utilizzare durante la guida; ve lo immaginate se ogni volta che lo facciamo stiamo là a pensare: ehm, io vado a 80Km/h e lui a 40; la mia macchina è 3,90 metri ed riesce ad accelerare da 80 a 110 in 2,1 secondi... etc etc etc? è in questo che ci viene in aiuto l esperienza, la sensibilità e il colpo d occhio: lo spazio che ci occorre dipende dalla differenza di velocità dei due veicoli e della lunghezza degli stessi. Maggiore è la differenza di velocità e meno spazio ci serve, maggiore è la lunghezza dei veicoli maggiore sarà lo spazio necessario per il sorpasso. Sarà il nostro cervello a fare i conti necessari automaticamente e ci darà il responso: se non siamo certi di farcela in tutta sicurezza, e questo vale ancor di più per chi ha poca esperienza di guida, non dobbiamo assolutamente provarci... metteremmo in se-

13 rio pericolo la nostra e l altrui sicurezza.tale responso sarà utile anche in caso di guida con limitata visibilità (di notte, in galleria, con avverse condizioni metereologiche): dobbiamo esser assolutamente certi di completare la manovra nello spazio di visibilità, cioè nello spazio che vediamo completamente: mai fidarsi di altri fattori. Ragionamenti del tipo: sto in autostrada, c è nebbia sì, ma cosa vuoi che ci sia più in là? ; faccio questa strada cento volte al giorno, la conosco o ancora peggio di solito qui a quest ora non passa nessuno, e poi non vedo le luci dei fari ; sono quelli che poi portano alle peggiori conseguenze!! Lo specchietto giusto Tutto quanto detto finora è utile ai fini della sicurezza in fase di sorpasso, ma non bisogna tralasciare un particolare importante, rappresentato dal fatto che esiste soltanto uno specchietto che riesce a dare l esatta indicazione della distanza degli altri veicoli. Vi state chiedendo qual è? Provate voi stessi a guardare i veicoli che vi seguono dallo specchietto centrale e da quello di sx, la risposta arriverà da sola e vi resterà senza dubbio più impressa in mente. Ovviamente guardate sempre anche l altro specchietto. Iniziamo la manovra Una volta poi che abbiamo accertato la fallibilità della manovra possiamo iniziare la stessa evitando alcuni errori comuni ma, nello stesso tempo, pericolosissimi. Non avviciniamoci mai troppo al veicolo davanti a noi: dobbiamo spostarci in anticipo in modo da poter frenare in caso di pericolo; sorpassi in scia stile Formula 1 sono da evitare nel modo più assoluto. In autostrada spostiamoci ancora prima, almeno metri prima del veicolo da superare. Sorpassiamo stando il più possibile lontano dall altro veicolo, per evitare possibili urti laterali; se ci troviamo su strade strette, valutiamo con attenzione lo spazio che c è. Una volta completata la manovra, lasciamo uno spazio adeguato tra noi e il veicolo sorpassato, evitando in ogni modo di stringerlo o di generare situazioni di pericolo. In questo caso l esperienza fa sempre la sua parte, ma esiste anche un metodo molto pratico, veloce e soprattutto efficace: potete rientrare quando riuscite a scorgere l intera sagoma del veicolo appena sorpassato attraverso lo specchietto centrale. Rapidità della manovra è importante poi far notare altri fattori: il sorpasso deve esser fatto nel minor tempo possibile occupando la corsia il meno possibile. è necessario quindi sfruttare 13

14 tutta la ripresa del veicolo, innestando una marcia bassa che ci permetta di accelerare velocemente. Questo però non significa esagerare con le marce basse, anche perché se in fase di sorpasso vi trovate ad un regime di giri/motore troppo alto potreste essere costretti a cambiare marcia, perdendo così secondi utili. Da che lato si sorpassa? Si sorpassa sempre a sinistra: se in autostrada troviamo gente che va lentissima in seconda corsia e la prima è libera, aspettiamo che si sposti, magari lampeggiando per fargli capire l errore, ma non sorpassiamolo a destra: è pericolosissimo! (cogliamo l occasione per ricordare quanto sia importante guidare a destra: non si può guidare al centro della strada, neanche in autostrade a tre corsie per senso di marcia). In effetti il codice ammette la possibilità del sorpasso a destra, ma solo in tre ben specificati casi: in coda in file parallele; se il veicolo davanti a noi svolta a sinistra, però a bassa velocità; sorpasso del tram se questo viaggia al centro della strada. In tutti gli altri casi non è possibile farlo! 14 Consigli utili e sorpassi vietati.. Concludiamo con una considerazione: impariamo a farci vedere dall altro automobilista, mettendo la freccia in ogni caso in cui vogliamo cambiare corsia (avendo cura di toglierla dopo aver effettuato il cambio di corsia), ed eventualmente usando moderatamente il clacson (non in città!) o il lampeggio degli abbaglianti, anche se siamo certi che ci abbiano visto. Infine vediamo quali sono i casi in cui non si può sorpassare, anche se secondo noi questo non causerebbe particolari problemi. Non si può sorpassare: quando c è il segnale divieto di sorpasso; quando per farlo bisogna superare la striscia continua; in curva, sulle salite dei dossi e in galleria su strade a due corsie e doppio senso; negli incroci (a meno che non siano regolati da semafori: in quel caso possiamo superare a bassa velocità); a destra (se non nei casi prima menzionati); sulle corsie di accelerazione e decelerazione; se un veicolo davanti a noi è fermo per dare la precedenza a pedoni o ciclisti (prestate molta attenzione ai veicoli fermi in prossimità delle strisce pedonali e/o semafori, perché i pedoni potrebbero non essere visibili immediatamente ai vostri occhi); se non c è visibilità o spazio a sufficienza (ricordatevi che, di sera, basandovi soltanto sui fari, è più difficile calcolare la velocità degli altri veicoli e, di conseguenza, lo spazio utile per la manovra di sorpasso); se un veicolo che ci procede o ci segue sta iniziando la stessa manovra; in scia ad altri veicoli; in terza posizione, cioè sorpassare un veicolo che ne sta sorpassando un altro (tranne nelle strade a 3 corsie).

15 TADDIA TOP PARTNERS I convenzionati che offrono le migliori condizioni...mantieni sempre vivo il tuo sogno porta con te questo annuncio: avrai il 30% di sconto riservato ai lettori di TADDIAinforma UN CORPO PERFETTAMENTE MODELLATO IN ATTESA CHE TORNI LA BELLA STAGIONE L estate è ormai solo un lontano ricordo, eccoci di nuovo immersi nel letargo di un altro inverno, col sogno segreto di poter recuperare le piacevoli sensazioni trasmesseci dal nostro corpo steso al sole...per mantenerlo in forma (o per restituirgliela, se l ha persa) vi ricordiamo che in esclusiva regionale a Bologna è possibile beneficiare degli eccezionali effetti di uno strumento straordinario. VELA Smooth fin dalle prime sedute realizza una visibile riduzione del grasso superfluo e della cellulite. Agisce sul ristagno venoso e linfatico e sul tono cutaneo con un azione delicata ma soprattutto non invasiva, e garantisce risultati analoghi a quelli della liposuzione senza l intervento del bisturi, combinando, grazie alla tecnologia ELOS, tre diverse fonti di energia: l azione bipolare dell onda elettromagnetica, la luce a infrarossi e l effetto vacuum Come funziona? dei rulli. Si favorisce quindi lo scioglimento dello strato di grasso, aumenta l eliminazione dei liquidi in eccesso, e viene attivato il metabolismo, (che può essere pigro anche in presenza di una dieta), con in più un effetto tonificante. Come funziona esattamente? Vi riepiloghiamo in sintesi la radiofrequenza la descrizione fa di questmentare straordinaria la diffusione azione intra- siner- augicacellulare dell ossigeno, stimolando radiofrequenza il tessuto adiposo. fa au- la mentare luce a infrarossi la diffusione aumenttracellulare l elasticità della dell ossige- pelle e in- stimola no, stimolando il metabolismo. il tessuto adiposo. i la rulli luce massaggiatori a infrarossi distendono la pelle consen- aumenttendo una l elasticità uniforme della ed efficace pelle e stimola distribuzione il metabolismo. di energia. i rulli massano lnergia. VELA Smooth manipola meccanicamente i legami fibrosi, la pelle e lo strato di grasso e allo stesso tempo riscalda il grasso sottocutaneo e stimola il mitocondrio: i legami cellulari si tendono, le cellule si spezzano e sono assorbite senza traumi, aumenta il metabolismo dell intera area. Il risultato finale è un aspetto più liscio e più regolare e una riduzione generale delle circonferenze. Il trattamento è indicato sia AGLI uomini che ALLE donne Il trattamento è indicato Un ciclo di sole 10 sedute costituisce già un programma completo di rimodellamento corporeo e riduzione delle adiposità, ma l azione dello strumento può essere efficacemente variata e calibrata in base alle necessità della persona. VELA Smooth è stata definita dal dott. Sadick della Weill Medical College of Cornell University, la migliore apparecchiatura oggi disponibile per un trattamento efficace della cellulite. SOGNI DA SEMPRE DI REGALARTI UNA FORMA PERFETTA? chiama ora e fissa l appuntamento per LA TUA PROVA GRATUITA! 15 TADDIA Promotion - strategie di comunicazione

16 FOCUS ON Lo speciale di questo numero ESSERE PRONTI ALL EMERGENZA PER LAVORARE PIù TUTELATI Le linee-guida per un corretto Piano di Primo Soccorso sul luogo di lavoro (tratto da salutesicurezzalavoro.over-blog.it) Il Primo Soccorso è quell insieme di manovre che si applicano senza l ausilio di attrezzature particolari e che consentono di preservare la vita o migliorare le condizioni generali della persona che ha subito un evento dannoso o un malore. Secondo quanto riportato in alcuni commi dell art. 18 del D.Lgs 81/08 obblighi del datore di lavoro e del dirigente, al comma 1, lett. b), il datore di lavoro ( ) e i dirigenti ( ) devono: designare preventivamente i lavoratori incaricati dell attuazione delle misure di prevenzione incendi e lotta antincendio, di evacuazione dei luoghi di lavoro in caso di pericolo grave ed immediato, di salvataggio, di primo soccorso e, comunque, di gestione dell emergenza. Inoltre la lett. 16 c) dello stesso comma recita che nell affidare i compiti ai lavoratori deve tenere conto delle capacità e condizioni degli stessi in rapporto alla loro salute e sicurezza. Condizione indispensabile, i soggetti devono essere disponibili a questo tipo di attività; inoltre, devono possedere le attitudini necessarie all espletamento di questa funzione. Per questi motivi è opportuno che il datore di lavoro effettui una selezione del personale con la collaborazione del medico competente che valuterà i lavoratori scelti, dal punto di vista: psicologico, caratteriale e patologico, evitando in tal modo l impiego di soggetti non idonei a tale scopo. I lavoratori prescelti saranno addestrati mediante corsi specifici a cura del medico competente. È opportuno prevedere un numero di soccorritori adeguato: ai lavoratori presenti in azienda, al tipo di rischi, alla frequenza ed alla gravità degli infortuni avvenuti nell azienda stessa, agli eventuali turni lavorativi È importante che siano presenti almeno uno-due soccorritori per ogni turno lavorativo. orientamento applicativo dell art. 45 del D.Lgs. L 81/08 non prevede rigidamente l istituzione, dovunque e comunque, di un così generalizzato e generico servizio di primo soccorso interno, ma guarda all assistenza sanitaria di emergenza come ad una funzione che il datore di lavoro deve garantire ai lavoratori nei modi e nei tempi di volta in volta più idonei, con procedure chiare, ben definite e congrue per la propria realtà produttiva, tenuto conto degli specifici rischi lavorativi presenti. Le aziende vengono classificate in tre Gruppi A, B e C, tenuto conto della tipologia di attività svolta e dei fattori di rischio presenti, nonché del numero di lavoratori occupati. Dettagli vengono definiti per il gruppo A in termini di attività/rischi presenti e numero di lavoratori, superiore a 5. Per il gruppo B e C - riferito ad aziende non inserite in A- si evidenzia solo il numero di lavoratori, rispettivamente superiore a 3 nel gruppo B e meno di 3 per il gruppo C. L emergenza sanitaria deve essere uno strumento operativo pre-programmato, facente parte a tutti gli effetti dell insieme dei provvedimenti di sicurezza previsti nel

17 FOCUS ON Lo speciale di questo numero documento di valutazione del rischio. Essa si colloca nel piano delle emergenze in quanto il datore di lavoro, nell ambito delle attività lavorative della propria azienda, deve ideare e gestire un modello organizzativo finalizzato a garantire un sistema di gestione della salute e sicurezza dei propri dipendenti per quanto attiene la possibilità di avere incidenti interni con lavoratori feriti o colpiti da malore improvviso che necessitino di essere soccorsi prima dell arrivo dell intervento del 118, fornisce un primo livello di conoscenza sicuramente implementabile da parte dello specialista, il quale potrà modulare la natura ed il grado dell assistenza medica d emergenza, secondo le disposizioni di legge e le esigenze della struttura ove opera, in ordine al numero di lavoratori occupati, la natura dell attività, i fattori di rischio presenti. Per la formulazione di detto piano è necessaria chiarezza dei ruoli e delle funzioni di tutti i soggetti coinvolti, padronanza condivisa delle procedure di intervento. riferimenti normativi citati I ci aiutano nel tracciare ruoli e funzioni dei soggetti coinvolti; per le procedure è necessaria una loro standardizzazione ed una condivisione che può essere assicurata solo con una formazione mirata e continua. Nel dettaglio, un Piano di primo soccorso deve contenere: la documentazione relativa ai luoghi di lavoro e alle persone presenti; i dati della valutazione dei rischi e del fenomeno infortunistico; i criteri adottati nell organizzazione del servizio; la determinazione quantitativa e la dislocazione dei presidi e le modalità per la loro gestione (NB prevedere standardizzazione delle modalità d uso e stato delle dotazioni dei presidi contenuti nel pacchetto di medicazione o cassetta); le procedure di allertamento del sistema di soccorso interno e del 118; l elenco nominativo dei lavoratori designati al primo soccorso; le procedure di gestione e trattamento dell infortunato (o del soggetto colpito da malore); i piani previsti per la formazione e l addestramento dei lavoratori designati; le procedure previste per la registrazione degli interventi. Il D.Lgs. 81/08, come già il Decreto ministeriale 388/03, demanda al datore di lavoro, in collaborazione con il medico competente, la formulazione di un piano di primo soccorso con designazione degli incaricati, formazione degli stessi, fornitura di eventuali presidi specifici per i rischi presenti nei cicli lavorativi dell azienda, definizione delle procedure da seguire nonché i raccordi con i servizi di emergenza sanitari presenti sul territorio. Le sanzioni per il datore di lavoro sono contenute nell art. 55 del D.Lgs. 81/08 che è stato integrato e modificato in varie parti, tra cui la parte sanzionatoria, dal recente decreto legislativo n. 106 del 3 agosto 2009, il quale ha generalmente ridotto le sanzioni, sia per quanto riguarda la detenzione che l ammenda. P erché sia efficace l azione del primo soccorso, l incaricato deve conoscere la tipografia dell azienda, deve aver ben presente le caratteristiche dei reparti, i percorsi più idonei per svolgere correttamente il suo compito, deve considerare la tipologia degli impianti o semplicemente delle macchine presenti e i fattori di rischio ascrivibili ad esse o alle lavorazioni espletate. 17

18 FOCUS ON Lo speciale di questo numero Tali elementi sono essenziali tanto quanto le nozioni teorico-pratiche di tipo sanitario inerenti il primo soccorso. Altrettanto dicasi della precisa standardizzazione e conoscenza delle procedure da seguire, della localizzazione, del contenuto e delle modalità di utilizzo dei presidi interni di primo soccorso e dei dispositivi individuali forniti, come della presenza territoriale del 118. impossibile svolgere correttamente un intervento tem- È pestivo se non si ha cognizione di quanto riportato. Il datore di lavoro deve garantire il corretto addestramento dei soggetti incaricati e deve fornire ogni elemento valido e indispensabile al loro compito, prevedendo e pianificando tali attività. Un intervento è tempestivo se si è capaci di fornire il giusto soccorso nei primi 4 5 minuti. Fornire il giusto soccorso significa anche non mettere a 18 repentaglio la propria vita, non prestare interventi superiori alle proprie capacità, non farsi prendere dal panico, non lasciare l infortunato prima dell arrivo del personale sanitario. importante che le prime È azioni di chi soccorre un soggetto colto da malore siano proprio quelle da mettere in atto senza alcun indugio come: verificare che la scena dell evento sia in sicurezza (es. soggetto folgorato, non toccare prima di staccare la corrente!); provvedere ad allontanare la folla di curiosi, creare spazio per l infortunato e ai successivi soccorritori del 118; esaminare l infortunato, valutando la natura e entità del malessere con particolare riferimento alle funzioni vitali: coscienza, respiro e polso ed eventuali emorragie in atto; telefonare al 118 in caso di urgenza/emergenza comunicando: l indirizzo del luogo ove si è verificato l infortunio, il numero degli infortunati, le condizioni delle funzioni vitali, specificando se sia cosciente o meno se respiri normalmente o no se c è stato un trauma con o senza emorragie. È bene riferire il proprio nome e cognome ed un recapito telefonico che potrà essere utilizzato dal 118 in caso di necessità; praticare i primi provvedimenti necessari nei limiti delle proprie competenze anche con azioni di valutazione e sostegno delle funzioni vitali, apprese con adeguati corsi di formazione, sino all arrivo del 118; astenersi dall eseguire manovre interventi od azioni inutili (es. dare da bere acqua), o addirittura dannosi per il rischio di compromettere ulteriormente lo stato di salute dell infortunato o di ritardare l arrivo dei soccorsi (es. spostare il soggetto se non necessario); proteggere il soggetto (da se stesso, da stress termici, dal sangue e da fluidi biologici di altri infortunati), e rassicurarlo se cosciente; utilizzare eventuali guanti o dispositivi di protezione individuali se necessari. In base alla normativa in vigore l incaricato del primo soccorso, oltre alle conoscenze e competenze necessarie maturate con adeguata formazione, dovrà avere a disposizione presidi adeguati a fronteggiare le prime fasi dell emergenza. Il D.M. 388/2003 prevede l obbligo di fornire presidi di auto protezione quali guanti monouso visiera paraschizzi (per la cassetta di pronto soccorso) e sacchetti monouso per la raccolta rifiuti sanitari. È consigliato integrare tali presidi con uno o più paia di guanti in vinile o lattice, strumenti di protezione facciale da utilizzare nel corso manovre di sostegno delle funzioni vitali quali la respirazione artificiale, una torcia e del sapone, disinfettanti di superficie. Solo la corretta e puntuale attuazione delle norme e delle indicazioni precedentementedescritte, permette di effettuare un efficace e fondamentale intervento di primo soccorso all interno dell azienda in attesa dell arrivo del 118.

19 Guard-rail assassini: più responsabilità agli Enti proprietari delle strade Una sentenza della Cassazione sigla un radicale cambio di prospettiva per quanto riguarda la responsabilità penale dell Anas: se prima tale responsabilità era limitata a strade di ridotte dimensioni, quindi controllabili, con la sentenza 6537/2011 essa viene estesa alle grandi arterie. D ora in poi insomma l Anas dovrà risarcire le vittime in caso di incidenti dovuti a guard rail pericolosi. La Cassazione ha accolto il ricorso degli eredi di un automobilista morto trafitto da un guard rail. IN BREVE Finalmente un fondo INAIL per le vittime dell amianto Istituto assicurativo provvederà, attraverso la nascita di un L fondo, a risarcire tutti quei soggetti che, a qualsiasi titolo, abbiano contratto malattie professionali a causa dell esposizione dall amianto o, in caso di decesso, a favore dei loro superstiti. La prestazione economica avrà una periodicità annuale per i soggetti esposti o ex esposti all amianto e alla fibra fiberfrax o in alternativa una tantum per i loro superstiti, a decorrere dalla entrata in vigore della stessa legge. Avranno diritto al risarcimento coloro i quali sono affetti da una patologia la cui percentuale di inabilità riconosciuta non sia inferiore all 11% con il vecchio testo unico (ovvero prima del 2000) e al 16% con il nuovo testo unico del Non sarà necessario presentare alcuna domanda perché l INAIL provvederà d ufficio ad erogare il beneficio, inviando direttamente la comunicazione agli interessati. (tratto da Anmil.it) Class action per contagio da TBC Il Codacons ha avviato una serie di azioni giudiziarie a favore delle famiglie dei bambini coinvolti nella vicenda della Tbc al Gemelli. Tali azioni, spiega l associazione dei consumatori, saranno presentate al Tribunale di Roma, sia nella forma della class action, di cui all art. 140 bis del Codice del Consumo con primo firmatario il Codacons stesso, sia come azioni collettive di risarcimento per le posizioni differenziate delle varie famiglie. I danni verranno chiesti sia per i bambini risultati positivi al test, sia per quelli al momento risultati non positivì. Il Codacons contesta al Policlinico Gemelli l omessa sottoposizione dell infermiera alla visita annuale o la superficialità con la quale è stata effettuata. Si aggiunge che dopo la positività del 2004/2005 la cartella rischi dell infermiera avrebbe dovuto prevedere visite con lasso temporale di intervallo ridotte e piu approfondite sul rischio specifico, e lo ritiene comunque responsabile anche per il comportamento dell infermiera per la cosiddetta responsabilità di carattere vicario del datore di lavoro per fatto e colpa del dipendentè. Il Codacons poi farà ricorso al Tar contro la Regione Lazio per la dichiarazione di illegittimità della commissione di indagine sanitaria, epidemiologica e amministrativa sul caso e per estendere i controlli a tutti i bambini nati almeno fino ad un anno e mezzo prima dell evento; Ricorso al Tar contro la Regione Lazio per il risarcimento dei danni prodotti dalla stessa regione e dal SSN a causa dei mancati o insufficienti controllì e inoltre diffida a tutte le Asl del Lazio per conoscere se e quanti controlli periodici hanno effettuato negli ultimi due anni nei reparti, con particolare riguardo per quelli a rischio, anche al fine di imporre controlli continui sulla salute degli operatori sanitarì. (tratto da asca.it) (tratto da Liquida.it) 19

20 RISARCIMENTO DI STATO DOPO QUASI MEZZO SECOLO Riconosciuti finalmente i danni subiti dal cassiere della Banca Nazionale dell Agricoltura superstite all attentato del 12 dicembre 1969 (tratto da altraopinione.org) Le del 12 dicembre 1969 resteranno per sempre impresse nella sua memoria. Roberto Antonucci Prina si trovava al lavoro come cassiere, alla Banca Nazionale dell Agricoltura di piazza Fontana, quando esplose la bomba che uccise 17 persone. Una strage ancora senza colpevoli, mistero mai risolto degli anni bui dell Italia. A fare un po di giustizia ci ha provato il tribunale del lavoro di Imperia, che 42 anni dopo l attentato, ha riconosciuto all ex cassiere oggi settantunenne un risarcimento di oltre 500 mila euro. Il giudice Enrica Drago ha infatti accolto il ricorso dell uomo, guarito dalle ferite fisiche della bomba ma non dal trauma, e ha condannato al pagamento il ministero dell Interno e l Inps. Circa un miliardo delle vecchie lire per un attesa di oltre 40 anni. Una vita, in sostanza, trascorsa nella speranza di vedere riconosciuti i propri diritti. e vittime degli attentati si Lsentono abbandonate, è il primo commento dell uomo, che ha deciso di trascorrere la vecchiaia nel ponente ligure, lontano da quella piazza, ma mai da quella tragedia che lo ha segnato per sempre. Quel dicembre ricorda la mia vita è cambiata per sempre. Soffro di disturbi post trauma e di stress cronico. Malattie certificate dalle numerose perizie mediche presentate al tribunale nel corso degli anni. Una battaglia nella battaglia, a colpi di carte bollate, che si è conclusa soltanto ora. Difeso dagli avvocati Emilio Varaldo e Vincenzo Marino, all uomo sono stati riconosciuti i benefici sanciti dalla legge per le vittime delle stragi. Potrà farsi curare a spese dello Stato, e riceverà, oltre al risarcimento, un vitalizio mensile. Per quanto mi riguarda non posso che ritenermi soddisfatto di questa sentenza commenta mi chiedo però quante altre persone come me debbano ancora soffrire. Un interrogativo che preoccupa anche anche l associazione vittime del terrorismo. Speriamo di non dover portare avanti altre battaglie come questa è il commento alla sentenza perché non riconoscere i diritti alle vittime degli attentati, anche quelle che non hanno subito conseguenze fisiche ma che comunque portano i segni di quegli anni, è una grave sconfitta per la democrazia.

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