DECRETO MINISTERIALE 5 FEBBRAIO 1998 E SUCCESSIVE MODIFICHE ED INTEGRAZIONI
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1 DECRETO MINISTERIALE 5 FEBBRAIO 1998 E SUCCESSIVE MODIFICHE ED INTEGRAZIONI Testo vigente al 3 giugno 2006 (n.d.r.: le parti nuove o modificate sono riportate in grassetto con a fianco, su fondo grigio, il testo previgente) Allegato 2 Suballegato 1 NORME TECNICHE PER L UTILIZZAZIONE DEI RIFIUTI NON PERICOLOSI COME COMBUSTIBILI O COME ALTRO MEZZO PER PRODURRE ENERGIA 1 Tipologia: Combustibile derivato da rifiuti (CDR) [191210]. 1.1 Provenienza: impianti di produzione di CDR di cui al punto 14 dell allegato Caratteristiche del rifiuto: combustibile ottenuto da rifiuti con le seguenti caratteristiche corrispondenti all RDF di qualità normale di cui alla norma UNI : 1.2 Caratteristiche del rifiuto: combustibile ottenuto da rifiuti con le seguenti caratteristiche: P.C.I. minimo, sul tal quale: kj/kg umidità, in massa, max: 25% cloro, in massa, max: 0,9% zolfo, in massa, max: 0,6% ceneri, sul secco in massa, max: 20% Pb (volatile), sul secco in massa, max: 200 mg/kg Cr, sul secco in massa, max: 100 mg/kg Cu (composti solubili), sul secco in massa, max: 300 mg/kg Mn, sul secco in massa, max: 400 mg/kg Ni, sul secco in massa, max: 40 mg/kg As, sul secco in massa, max: 9 mg/kg Cd+Hg, sul secco in massa, max: 7 mg/kg Per ciascuna partita di CDR deve essere certificata la temperatura di rammollimento delle ceneri. 1.3 Attività e metodi di recupero: il recupero energetico del rifiuto di cui al punto 1 può essere effettuato attraverso la impianti dedicati a recupero energetico dei rifiuti di potenza termica nominale non inferiore a 10 MW; impianti industriali di potenza termica nominale non inferiore a 20 MW per la cocombustione. Gli impianti devono essere provvisti di: regolazione automatica del rapporto aria / combustibile anche nelle fasi di avviamento (non richiesto nel forni controllo in continuo dell ossigeno, del monossido di carbonio, delle polveri, ossidi di azoto, acido cloridrico, della temperatura nell effluente gassoso, nonché degli altri inquinanti di cui al suballegato 2, paragrafo 1, lett. a), nonché della temperatura nella camera di combustione. Devono inoltre garantire in tutte le condizioni di esercizio i seguenti requisiti minimi operativi: temperatura minima dei gas nella camera di combustione di 850 C raggiunta anche in prossimità della parete interna; tempo di permanenza minimo dei gas nella camera di combustione di 2 secondi; e rispettare i seguenti valori limite alle emissioni riferiti ad un tenore di ossigeno nei fumi anidri dell 11 % in volume:
2 Zn (come valore medio rilevato per un periodo di campionamento di 1 h): 5 ossidi di azoto (come valore medio giornaliero): 200 emissione da applicare all impianto devono essere calcolati come indicato nel suballegato 3 del presente allegato. La co-combustione non è consentita nei forni per la produzione di calce alimentare. 2 Tipologia: Biogas [190699]. 2.1 Provenienza: fermentazione anaerobica metanogenica di rifiuti a matrice organica in processi di cui al punto 15 dell allegato 1 o da discarica. 2.2 Caratteristiche del gas: gas combustibile avente le seguenti caratteristiche: metano min 30% vol H 2 S max 1,5% vol P.C.I. sul tal quale min kj/nm Attività e metodi di recupero: l utilizzazione di biogas è consentita in impianti di conversione energetica di potenza termica nominale superiore a 0,5 MW, anche integrati con il sistema di produzione del gas, con le caratteristiche di seguito indicate: a) motori fissi a combustione interna che rispettano i seguenti valori limite di emissione riferiti ad un tenore di ossigeno nei fumi anidri pari al 5% in volume: polveri (valore medio rilevato per un periodo di campionamento di 1 h): 10 HCl (valore medio rilevato per un periodo di campionamento di 1 h): 10 carbonio organico totale (valore medio rilevato per un periodo di campionamento di 1 h): 150 HF (valore medio rilevato per un periodo di campionamento di 1 h): 2 NO X (valore medio rilevato per un periodo di campionamento di 1 h): 450 monossido di carbonio (valore medio rilevato per un periodo di campionamento di 1 h): 500 per gli altri inquinanti si applicano i valori limite minimi di emissione fissati ai sensi dell art. 3, comma 2, del decreto del Presidente della Repubblica n. 203/1988 per le corrispondenti tipologie d impianti che utilizzano combustibili gassosi. Negli impianti dedicati oltre i 6 MWt deve essere effettuato il controllo in continuo di: monossido di carbonio ossidi di azoto ossidi di zolfo b) impianti dedicati al recupero energetico di rifiuti o impianti industriali che garantiscano in tutte le condizioni di esercizio una efficienza di combustione (C0 2 /CO+CO 2 ) minima del 99,0%: che abbiano il controllo in continuo dell ossigeno, del monossido di carbonio e della temperatura nell effluente gassoso; negli impianti oltre i 6 MWt controllo in continuo anche degli ossidi di azoto e degli altri inquinanti di cui al suballegato 2, paragrafo 1, lett. a), e che rispettino i valori limite di emissione fissati nel suballegato 2 del presente allegato riferiti ad un tenore di ossigeno nei fumi anidri pari al 3% in volume. Non si applica il limite per le emissioni di ossido di zolfo. Il limite di NO X è fissato in 200.
3 emissione da applicare all impianto devono essere calcolati come indicato alla suballegato 3 del presente allegato. La co-combustione non è consentita nei forni per la produzione di calce alimentare. 3 Tipologia: scarti vegetali [020103] [020107] [020301] [020303] [020304] [020701] [020704]. 3.1 Provenienza: attività agricole, forestali e di prima lavorazione di prodotti agroalimentari; impianti di estrazione di olio di vinaccioli, industria distillatoria, industria enologica e ortofrutticola, produzione di succhi di frutta e affini, industria olearia. 3.2 Caratteristiche del rifiuto: residui colturali pagliosi (cereali. leguminose da granella piante oleaginose, ecc.); residui colturali legnosi (sarmenti di vite, residui di potature di piante da frutto, ecc.); residui da estrazione forestale; residui colturali diversi (stocchi e tutoli di mais, steli di sorgo, di tabacco, di girasole, di canapa, di cisto, ecc.); residui di lavorazione (pula, lolla, residui fini di trebbiatura, gusci, ecc.), sanse esauste, vinacce esauste, vinaccioli, farina di vinaccioli, residui di frutta, buccette e altri residui vegetali. 3.3 Attività e metodi di recupero: il recupero energetico del rifiuto di cui al punto 3 può essere effettuato attraverso la impianti dedicati al recupero energetico di rifiuti o impianti industriali. Detti impianti dovranno essere provvisti di: regolazione automatica del rapporto aria combustibile anche nelle fasi di avviamento (non richiesto nei forni controllo in continuo del monossido di carbonio, dell ossigeno e della temperatura nell effluente gassoso (non obbligatorio per gli impianti di potenza termica nominale inferiore a 1 MW); negli impianti oltre i 6 MWt controllo in continuo anche degli ossidi di azoto e degli altri inquinanti di cui al suballegato 2, paragrafo 1, lett. a), ad esclusione del fluoruro di idrogeno. Per le emissioni devono essere rispettati i valori limite di emissioni fissati nel suballegato 2 del presente allegato e i seguenti limiti con un tenore di ossigeno nei fumi anidri dell 11% in volume: NO X (come valore medio giornaliero): 200 NO X (valore medio orario) ove non previsto il controllo in continuo: 400 Per gli impianti con potenza termica nominale inferiore a 1 MW il limite di emissione delle polveri è di 50 e il limite di emissione di CO è di 100 come valori medi giornalieri; per le attività stagionali di durata non superiore a 120 giorni il limite alle emissioni di CO è di 300. emissione da applicare all impianto devono essere calcolati come indicato alla suballegato 3 del presente allegato. 4 Tipologia: rifiuti della lavorazione del legno e affini non trattati [030101] [030105] [030301] [150103] [170201] [200138]. 4.1 Provenienza: industria della carta, del sughero e del legno (I a e II a lavorazione, produzione pannelli di particelle, di fibra e compensati, mobili, semilavorati per il mobile, articoli per l edilizia, pallets ed imballaggi, ecc.). 4.2 Caratteristiche del rifiuto: scarti anche in polvere a base esclusivamente di legno vergine o sughero vergine o componenti di legno vergine. 4.3 Attività e metodi di recupero: il recupero energetico del rifiuto di cui al punto 4 può essere effettuato attraverso la impianti dedicati al recupero energetico di rifiuti o impianti industriali. Detti impianti dovranno essere provvisti di:
4 regolazione automatica del rapporto aria combustibile anche nelle fasi di avviamento (non richiesto nei forni controllo in continuo del monossido di carbonio, dell ossigeno e della temperatura nell effluente gassoso (non obbligatorio per gli impianti di potenza termica nominale inferiore a 1 MW); negli impianti oltre i 6 MWt controllo in continuo anche degli ossidi di azoto e altri inquinanti di cui al suballegato 2, paragrafo 1, lett. a), ad esclusione del fluoruro di idrogeno. Per le emissioni devono essere rispettati i valori limite di emissione fissati nel suballegato 2 del presente allegato e i seguenti limiti con un tenore di ossigeno nei fumi anidri dell 11% in volume: NO X (come valore medio giornaliero): 200 mg/nm3 NO X (valore medio orario) ove non previsto il controllo in continuo: 400 Per gli impianti di potenza termica nominale inferiore a 1 MW il limite di emissione delle polveri è di 50 e il limite di emissione di CO è di 100 come valori medi giornalieri. emissione da applicare all impianto devono essere calcolati come indicato al suballegato 3 del presente allegato. 5 Tipologia: rifiuti da fibra tessile [040221]. 5.1 Provenienza: industria tessile. 5.2 Caratteristiche del rifiuto: scarti, anche in polvere, di fibre tessili di origine animale o vegetale derivanti dalla filatura e tessitura. 5.3 Attività e metodi di recupero: il recupero energetico del rifiuto di cui al punto 5 può essere effettuato attraverso la in impianti dedicati al recupero energetico di rifiuti o impianti industriali. Detti impianti dovranno essere provvisti di: regolazione automatica del rapporto aria combustibile anche nelle fasi di avviamento (non richiesto nei forni controllo in continuo del monossido di carbonio, dell ossigeno e della temperatura nell effluente gassoso (non obbligatorio per gli impianti di potenza termica nominale inferiore a 1 MW); negli impianti oltre i 6 MWt controllo in continuo anche degli ossidi di azoto e degli altri inquinanti di cui al suballegato 2, paragrafo 1, lett. a), ad esclusione del fluoruro di idrogeno. Per le emissioni devono essere rispettati i valori limite di emissioni fissati nel suballegato 2 del presente allegato e i seguenti limiti con un tenore di ossigeno nel fumi anidri dell 11% in volume: NO X (come valore medio giornaliero): 200 NO X (valore medio orario) ove non previsto il controllo in continuo: 400 Per gli impianti di potenza termica nominale inferiore a 1 MW il limite di emissione delle polveri è di 50 e il limite di emissione di CO è di 100, come valori medi giornalieri. emissione da applicare all impianto devono essere calcolati come indicato al suballegato 3 del presente allegato. 6 Tipologia: rifiuti della lavorazione del legno e affini trattati [030105] [200138]. 6.1 Provenienza: industria del legno (I a e II a lavorazione, produzione pannelli di particelle, di fibra e compensati, mobili, semilavorati per il mobile, articoli per l edilizia, ecc.). 6.2 Caratteristiche del rifiuto: scarti e agglomerati anche in polvere a base esclusivamente legnosa e vegetale contenenti un massimo di resine fenoliche dell 1% e privi di impregnanti a base di olio di catrame o sali CCA, aventi inoltre le seguenti caratteristiche:
5 un contenuto massimo di resine urea-formaldeide o melanina-formaldeide o urea-melanina-formaldeide del 20% (come massa secca/massa secca di pannello); un contenuto massimo di resina a base di difenilmetandiisocianato dell 8% (come massa secca/massa secca di pannello); un contenuto massimo di cloro dello 0,9% in massa; un contenuto massimo di additivi (solfato di ammonio, urea-esametilentetrammina) del 10% (come massa secca/massa secca di resina). 6.3 Attività e metodi di recupero: il recupero energetico del rifiuto di cui al punto 6 può essere effettuato attraverso la impianti dedicati al recupero energetico di rifiuti o impianti industriali di potenza termica nominale non inferiore a 1 MW. regolazione automatica del rapporto aria combustibile anche nelle fasi di avviamento (non richiesto nei forni controllo in continuo del monossido di carbonio, dell ossigeno e della temperatura nell effluente gassoso; negli impianti oltre i 6 MWt controllo in continuo degli ossidi di azoto e degli altri inquinanti di cui al suballegato 2, paragrafo 1, lett. a). Devono inoltre rispettare i seguenti valori limite alle emissioni riferiti ad un tenore di ossigeno dei fumi anidri dell 11% in volume: NO X (come valore medio giornaliero): 200 NO X (valore medio orario) ove non previsto il controllo in continuo: 400 emissione da applicare all impianto devono essere calcolati come indicato al suballegato 3 del presente allegato. La co-combustione non è consentita nei forni per la produzione di calce alimentare 7 Tipologia: rifiuti della lavorazione del tabacco [020304]. 7.1 Provenienza: trasformazione industriale del tabacco e la fabbricazione di prodotti da fumo. 7.2 Caratteristiche del rifiuto: scarti e cascami di lavorazioni costituiti dalle polveri, fresami e costoline di tabacco vergine e rigenerato, provenienti dalla trasformazione industriale del tabacco e dalla fabbricazione di prodotti da fumo aventi un P.C.I. (potere calorifico inferiore) sul secco minimo di kj/kg ed una umidità massima del 16%. 7.3 Attività e metodi di recupero: il recupero energetico del rifiuto di cui al punto 7 può essere effettuato attraverso la impianti dedicati al recupero energetico di rifiuti o impianti industriali. regolazione automatica del rapporto aria combustibile anche nelle fasi di avviamento (non richiesto nei forni
6 controllo in continuo dell ossigeno, del monossido di carbonio e della temperatura nell effluente gassoso (non obbligatorio per gli impianti di potenza termica nominale inferiore a 1 MW); negli impianti oltre i 6 MWt controllo in continuo degli ossidi di azoto e degli altri inquinanti di cui al suballegato 2, paragrafo 1, lett. a), ad esclusione del fluoruro di idrogeno. Devono inoltre rispettare i seguenti valori limite alle emissioni riferiti ad un tenore di ossigeno dei fumi anidri dell 11 % in volume: NO X (come valore medio giornaliero): 200 NO X (valore medio orario) ove non previsto il controllo in continuo: 400 emissione da applicare all impianto devono essere calcolati come indicato al suballegato 3 del presente allegato. La co-combustione non è consentita nei forni per la produzione di calce alimentare. 8 Tipologia: rifiuti di legno impregnato con preservante a base di creosoto e con preservante a base di sali [tipologia soppressa in quanto riferita a rifiuti pericolosi * e * (allegato C della direttiva del Ministro dell ambiente e della tutela del territorio 9/4/2002).] 9 Tipologia: Scarti di pulper [030307] [030310]. 9.1 Provenienza: industria della carta. 9.2 Caratteristiche del rifiuto: scarti di cartiera, derivanti dallo spappolamento della carta da macero, costituiti da una miscela di materiali plastici, legno, residui di carta, frammenti di vetro, materiale ghiaioso e metallico aventi le seguenti caratteristiche: umidità, in massa max: 40% umidità, in massa max: 30% P.C.I. minimo, sul tal quale: kj/kg ceneri, sul tal quale, in massa max: 10% cloro, sul tal quale, in massa max: 0,9% zolfo, sul tal quale in, massa max: 0,5% Pb+Cr+Cu+Mn+Zn, sul tal quale, in massa max: 900 mg/kg Pb, sul secco, in massa: 200 mg/kg Cr, sul secco, in massa: 50 mg/kg Cu, sul secco, in massa: 300 mg/kg Mn, sul secco, in massa: 150 mg/kg Ni, sul secco, in massa: 20 mg/kg As, sul secco, in massa: 9 mg/kg Cd+Hg, sul secco, in massa: 7 mg/kg 9.3 Attività e metodi di recupero: il recupero energetico del rifiuto di cui al punto 9 può essere effettuato attraverso la combustione in impianti dedicati al recupero energetico di rifiuti di potenza termica nominale non inferiore a 6 MW. bruciatore pilota a combustibile gassoso o liquido; alimentazione automatica di combustibile; regolazione automatica del rapporto aria combustibile anche nelle fasi di avviamento;
7 controllo continuo dell ossigeno, del monossido di carbonio, ossidi di azoto, della temperatura nell effluente gassoso, degli altri inquinanti di cui al suballegato 2, paragrafo 1, lett. a), nonché della temperatura nella camera di combustione. Gli impianti devono garantire in tutte le condizioni di esercizio i seguenti requisiti: temperatura minima dei gas nella camera di combustione di 850 C raggiunta anche in prossimità della parete interna; tempo di permanenza minimo dei gas nella camera di combustione di 2 secondi; tenore di ossigeno nei fumi min 6% in volume e rispettare i seguenti valori limite alle emissioni riferiti ad un tenore di ossigeno nei fumi anidri dell 11% in volume: Zn (come valore medio rilevato per un periodo di campionamento di 1 h):5 ossidi di azoto (come valore medio giornaliero): Tipologia: fanghi essiccati di depurazione di acque reflue [190805] Provenienza: processi di depurazione Caratteristiche del rifiuto: fanghi con le seguenti caratteristiche: umidità, in massa max: 20% P.C.I. minimo, sul tal quale, min: kj/kg zolfo, sul tal quale, in massa max: 0,6% cloro organico, sul secco, max: 1 mg/kg Pb, sul secco, max: 200 mg/kg Cr, sul secco, max: 100 mg/kg Cu, sul secco, max: 300 mg/kg Mn, sul secco, max: 400 mg/kg Ni, sul secco, max: 40 mg/kg As, sul secco, max: 9 mg/kg Cd+Hg, sul secco, max: 7 mg/kg 10.3 Attività e metodi di recupero: il recupero energetico del rifiuto di cui al punto 10 può essere effettuato attraverso la combustione in impianti dedicati al recupero energetico di rifiuti di potenza termica nominale non inferiore a 6 MW. bruciatore pilota a combustibile gassoso o liquido; alimentazione automatica di combustibile; regolazione automatica del rapporto aria / combustibile anche nelle fasi di avviamento; controllo continuo dell ossigeno, del monossido di carbonio, ossidi di azoto e della temperatura nell effluente gassoso, degli altri inquinanti di cui al suballegato 2, paragrafo 1, lett. a), e della temperatura nella camera di combustione. Gli impianti devono garantire in tutte le condizioni di esercizio i seguenti requisiti minimi operativi: temperatura minima dei gas nella camera di combustione di 850 C raggiunta anche in prossimità della parete interna; tempo di permanenza minimo del gas nella camera di combustione di 2 secondi; tenore di ossigeno nei fumi min. 6% in volume; e rispettare i seguenti valori limite alle emissioni riferiti ad un tenore di ossigeno nei fumi anidri dell 11% in volume: Zn (come valore medio rilevato per un periodo di campionamento di 1 h): 5
8 ossidi di azoto (come valore medio giornaliero): Tipologia: gas derivati [190199] Provenienza: impianti di pirolisi e/o gassificazione di rifiuti di cui al punto 17 dell allegato Caratteristiche del gas: gas derivante da processi di pirolisi e/o di gassificazione avente le seguenti caratteristiche: P.C.I. min: kj/nm 3 gas secco H 2 S: 2 gas secco polveri: 10 gas secco HCl: 5 gas secco NH 3 : 1 gas secco 11.3 Attività e metodi di recupero: l utilizzazione di gas derivati è consentita in impianti di conversione energetica di potenza termica nominale superiore a 6 MW, anche integrati con il sistema di produzione del gas, con le caratteristiche di seguito indicate: a) turbina a gas: si applicano i seguenti valori limite di emissione riferiti ad un tenore di ossigeno nell effluente gassoso anidro del 15%: monossido di carbonio (media giornaliera): 80 (Il limite à ridotto a 70 mg/nm3 per impianti di potenza termica superiore a 15 MW) ossidi di azoto (media giornaliera): 80 (Il limite à ridotto a 60 mg/nm3 per impianti di potenza termica superiore a 15 MW) Polveri (media oraria): 5 HCl (media oraria): 5 HF (media oraria): 2 Cd+Tl (media oraria): 0,05 Hg (media oraria): 0,05 Sb+As+Pb+Cr+Co+Cu+Mn+Ni+V+Sn (media oraria): 0,5 carbonio organico totale (media oraria: 10 per gli altri inquinanti si applicano i valori limite minimi di emissione fissati ai sensi dell art. 3, comma 2, del d.p.r. n. 203/88 per le corrispondenti tipologie di impianti. Deve essere effettuato il controllo in continuo di CO e NO X ; b) motori fissi a combustione interna: si applicano i seguenti valori limite di emissione riferiti ad un tenore di ossigeno nei fumi anidri pari al 5% in volume: polveri (media oraria): 10 monossido di carbonio (media giornaliera): 300 HCl (media oraria): 10 HF (media oraria): 2 Cd+Tl (media oraria): 0,05
9 Hg (media oraria): 0,05 Sb+As+Pb+Cr+Co+Cu+Mn+Ni+V+Sn (media oraria): 0,5 ossidi di azoto (media giornaliera): 450 carbonio organico totale (media oraria): 150 per gli altri inquinanti si applicano i valori limite minimi di emissione fissati ai sensi dell art. 3, comma 2, del decreto del Presidente della Repubblica n. 203/88 per le corrispondenti tipologie d impianti. Negli impianti oltre i 6 MWt deve essere effettuato il controllo in continuo del monossido di carbonio e degli ossidi di azoto. c) altri impianti di combustione. Detti impianti devono essere provvisti di controllo continuo dell ossigeno, del monossido di carbonio, ossidi di azoto e della temperatura nell effluente gassoso anidro, degli altri inquinanti di cui al suballegato 2, paragrafo 1, lett. a). Si applicano altresì i seguenti valori limite di emissione riferiti a un tenore di ossigeno nel fumi pari al 3% in volume: NO X (come valore medio giornaliero): 200 per gli altri inquinanti si applicano i valori limite di emissione fissati al suballegato 2 del presente allegato. Nel caso di impiego simultaneo con combustibili autorizzati, il calore prodotto dal rifiuto non deve eccedere il 60% del calore totale prodotto dall impianto in qualsiasi fase di funzionamento; i valori limite di emissione da applicare all impianto devono essere calcolati come indicato alla suballegato 3 del presente allegato. La co-combustione non è consentita nei forni per la produzione di calce alimentare. 12 Tipologia: fanghi essiccati di depurazione di acque dell industria cartaria, [fanghi oleosi dell industria petrolifera (tipologia soppressa in quanto riferita a rifiuti divenuti pericolosi: )] [030302] [030309] [030311] [030305] [030310] Provenienza: processi di depurazione Caratteristiche del rifiuto: fanghi con le seguenti caratteristiche: umidità, in massa max: 20% P.C.I. minimo, sul tal quale: kj/kg zolfo, sul tal quale, in massa max: 0,6% cloro organico, sul tal quale, in massa max: 0,9 mg/kg Pb, sul secco, max: 200 mg/kg Cr, sul secco, max: 100 mg/kg Cu, sul secco, max: 300 mg/kg Mn, sul secco, max: 300 mg/kg Ni, sul secco, max: 30 mg/kg As, sul secco, max: 10 mg/kg Cd+Hg, sul secco, max: 7 mg/kg 12.3 Attività e metodi di recupero: il recupero energetico del rifiuto di cui al punto 12 può essere effettuato attraverso la combustione in impianti dedicati al recupero 12.3 Attività e metodi di recupero: il recupero energetico del rifiuto di cui al punto 11 può essere effettuato attraverso la combustione in impianti dedicati al recupero
10 energetico di rifiuti di potenza termica nominale non inferiore a 6 MW. bruciatore pilota a combustibile gassoso o liquido; alimentazione automatica di combustibile; energetico di rifiuti di potenza termica nominale non inferiore a 6 MW. regolazione automatica del rapporto aria combustibile anche nelle fasi di avviamento; controllo continuo dell ossigeno, del monossido di carbonio, ossidi di azoto e della temperatura nell effluente gassoso, degli altri inquinanti di cui al suballegato 2, paragrafo 1, lett. a), e della temperatura della camera di combustione. Gli impianti devono garantire in tutte le condizioni di esercizio i seguenti requisiti minimi operativi: temperatura minima dei gas nella camera di combustione di 850 C raggiunta anche in prossimità della parete interna; tempo di permanenza minimo dei gas nella camera di combustione di 2 secondi; tenore di ossigeno nei fumi min. 6% in volume; e rispettare i seguenti valori limite alle emissioni riferiti ad un tenore di ossigeno nei fumi anidri dell 11% in volume: zinco (come valore medio rilevato per un periodo di campionamento di 1 h): 5 ossidi di azoto (come valore medio giornaliero): Tipologia: residuo di carbon fossile, residui di coke metallurgico [160306] Provenienza: industria siderurgica Caratteristiche del rifiuto: carbon fossile e coke in varia pezzatura compreso polveri, con presenza di terreno o materiali inerti. P.C.I. min kj/kg; umidità: 8% in massa per il residuo di carbon fossile; 6% in massa per i residui di coke metallurgico; zolfo: max 2% in massa per il residuo di carbon fossile; max 1,5% in massa per i residui di coke Attività e metodi di recupero: il recupero energetico del rifiuto di cui al punto 13 può essere effettuato attraverso la combustione: 13.3 Attività e metodi di recupero: il recupero energetico del rifiuto di cui al punto 14 può essere effettuato attraverso la combustione: in impianti dedicati al recupero energetico dei rifiuti di potenza termica nominale non inferiore a 20 MW; in altri impianti industriali di potenza termica nominale non inferiore a 50 MW; alle seguenti condizioni: temperatura minima dei gas nella camera di combustione di 850 C raggiunta anche in prossimità della parete interna; tempo di permanenza minimo dei gas nella camera di combustione di 2 secondi; deve essere garantito il controllo in continuo dell ossigeno, del monossido di carbonio degli ossidi di azoto e della temperatura nell effluente gassoso, nonché degli altri inquinanti di cui al suballegato 2, paragrafo 1, lett. a), nonché della temperatura della camera di combustione; e rispettare i seguenti valori limite alle emissioni riferiti ad un tenore di ossigeno nei fumi anidri del 6% in volume: ossidi di azoto (come valore medio giornaliero): 200
11 Nel caso di impiego simultaneo con combustibili autorizzati, il calore prodotto dal rifiuto non deve eccedere il 40 % del calore totale prodotto dall impianto in qualsiasi fase di funzionamento: i valori limite di emissione da applicare all impianto devono essere calcolati come indicato alla suballegato 3 del presente allegato. La co-combustione è consentita solo in impianti dotati di sistemi di abbattimento degli ossidi di zolfo. 14 Tipologia: pollina [020106] Provenienza: allevamenti avicoli Caratteristiche del rifiuto: residuo organico costituito da escrementi del pollame e materiale di lettiera a base vegetale avente le seguenti caratteristiche al momento dell impiego: P.C.I. minimo sul tal quale: kj/kg Cu (composti solubili) sul tal quale max: 35 mg/kg Cd (composti solubili) sul tal quale max: 2 mg/kg Pb (composti solubili) sul tal quale max: 25 mg/kg Ni (composti solubili) sul tal quale max: 15 mg/kg 14.3 Attività di recupero e condizioni: il recupero energetico del rifiuto di cui al punto 14 può essere effettuato attraverso la combustione in impianti dedicati al recupero energetico di rifiuti di potenza termica nominale non inferiore a 6 MW. bruciatore pilota a combustibile gassoso o liquido; regolazione automatica del rapporto aria combustibile anche nelle fasi di avviamento; controllo in continuo dell ossigeno, del monossido di carbonio, degli ossidi di azoto e della temperatura nell effluente gassoso, nonché degli altri inquinanti di cui al suballegato 2, paragrafo 1, lett. a). Gli impianti devono rispettare i seguenti valori limite alle emissioni riferiti ad un tenore di ossigeno dei fumi anidri dell 11% in volume: Zn (come valore medio rilevato per un periodo di campionamento di 1 h): 5 NO X (come valore medio giornaliero): 200 Idrocarburi policiclici aromatici (I.P.A.) (come valore medio rilevato per un periodo di campionamento di 8 ore): 0,01 per gli altri inquinanti si applicano i valori limite minimi di emissione fissati nel suballegato 2 del presente allegato.
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