Programma di intervento annuale in materia di pesca. nelle acque interne. Esercizio 2009
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1 Allegato A) PROVINCIA DI RAVENNA MEDAGLIA D ARGENTO AL MERITO CIVILE Settore Politiche Agricole e Sviluppo Rurale Viale della Lirica, RAVENNA tel Fax (0544) C.F. e P.IVA Programma di intervento annuale in materia di pesca nelle acque interne Esercizio 2009 PREMESSA Il Piano Ittico di Bacino è lo strumento con cui la Provincia, in base alle competenze specifiche attribuite dalla L.R. 22 febbraio 1993, n.11, orienta e promuove le attività di conservazione, di incremento e di riequilibrio biologico delle specie ittiche, nonchè le attività di utilizzo del patrimonio ittico mediante l'esercizio delle forme di pesca consentite ai sensi delle leggi vigenti. Il Piano Ittico di Bacino trova la sua ragione di essere nell'ambito dei contenuti e degli indirizzi più generali previsti dal Piano Ittico Regionale, in un rapporto di reciproca interdipendenza e compatibilità. Caratteristiche del sistema idrografico ravennate Il sistema idrografico delle acque interne ravennati è caratterizzato: a) dal Fiume Reno, unico vero fiume di pianura, che contribuisce con la sua area deltizia a caratterizzare il territorio adiacente; b) dai fiumi Lamone, Fiumi Uniti, e Savio, caratterizzati da portate stagionali, che, con sorgenti nell'appennino tosco-romagnolo, attraversano il territorio provinciale nella loro discesa al mare; c) da corsi d'acqua artificiali, creati dall'uomo per fini di scolo, di bonifica, e di irrigazione, caratterizzanti la parte bassa della provincia; d) dalle Piallasse della Baiona e dei Piomboni, ultimi baluardi di valli salmastre aperte; e) dalle Saline di Cervia, tutt'ora in attività estrattiva, gestite direttamente dal Demanio dello Stato; Tale situazione trova la sua origine in fattori di ordine naturale, derivanti dalla evoluzione della foce dei fiumi, Reno e Savio in particolare, nonchè in fattori antropici, legati alla storica lotta dell'uomo per bonificare e salvaguardare le terre emerse. Siccome i fiumi interessanti la nostra provincia, a valle della SS 9 via Emilia, sono caratterizzati da alvei pensili o comunque costretti da ampie arginature, che impediscono il naturale sgrondo delle acque meteoriche, l'uomo per la sua salvaguardia, vivibilità e sviluppo, ha organizzato una capillare rete di canali artificiali governati da un rigido sistema idraulico artificiale.
2 Tipologia degli ambienti acquatici e della fauna ittica Gli ambienti acquatici formati dal sistema idrografico sopradescritto, hanno assunto tipologie diversificate, in stretta correlazione con gli assetti degli habitat acquatici naturali, con la qualità delle acque, e con le caratteristiche fisiche degli invasi e gli usi degli stessi. Le acque interne della Provincia di Ravenna sono suddivise in "Acque dolci" e "Acque salmastre" L'ambiente di "acqua dolce", che risulta essere molto vario ed articolato, in relazione agli habitat naturali, al grado di artificialità, ed agli usi sviluppati nel tempo, si mantiene tuttavia omogeneo in riferimento alla qualità chimico-fisica delle acque, della qualità della fauna ittica e della flora acquatica. La zona pedocollinare della provincia è caratterizzata da acque più fredde con boschi ripariali costituiti da salici, pioppi, ontani, robinia, ecc, con fauna ittica rappresentata soprattutto da barbo, cavedano, lasca, scardola, triotto, anguilla, tinca, carpa, e specie minori; la zona di pianura è invece caratterizzata da flora (canna palustre, tifa, fragmites, potamogeto, ecc.) e fauna ittica tipica di acque più calde e tranquille (carpa, tinca, scardola), nonchè da specie alloctone (carassio, lucioperca, siluro). In relazione alle caratteristiche fisico-ambientali e alla loro utilizzazione vengono distinte in Fiumi Naturali, Canali di bonifica, bacini artificiali di allevamento ittico e attività ricreative, bacini artificiali di cava. L'ambiente di "acqua salmastra", pure avendo origine da fattori di origine ambientale, dovuti all'evoluzione delle foci dei fiumi e della linea di costa del mare Adriatico, si può affermare che, nel tempo, e soprattutto negli ultimi decenni ha assunto connotati di forte artificialità dovuta all'azione produttiva e conservativa dell'uomo. Anche questa tipologia di ambiente, assume carattere di omogeneità sotto il profilo della qualità delle acque, dell'habitat acquatico e della fauna ittica, mentre mantiene ed accentua nel tempo alcune peculiarità legate al grado di chiusura degli specchi vallivi. Gli ambienti di acqua salmastra possono pertanto essere raggruppati in Acque salmastre chiuse e Acque salmastre aperte. Nel primo caso, le Saline di Cervia, appartenenti al Demanio dello Stato, e tuttora utilizzate per l'estrazione del sale, pur situate lontano dalla costa, conservano un collegamento tecnico con le acque marine attraverso i cosidetti Canali Adduttori e le chiaviche di regolazione dei flussi delle acque. Nei sub-ambienti di acque salmastre aperte, il processo di ricambio con le acque salmastre marine è libero di svilupparsi secondo i naturali ritmi delle maree, favorendo una maggior conservazione dei cicli biologici delle specie ittiche marine e degli altri organismi di acqua salata. DELIMITAZIONE TERRITORIALE DEL BACINO IDROGRAFICO DEL FIUME LAMONE Il fiume Lamone ha origine dalla dorsale dall'appennino Tosco-Emiliano in provincia di Firenze. Ancora in Toscana, all'altezza del Comune di Marradi, riceve il Campigno e, dopo un breve tratto, entra in provincia di Ravenna dove decorre in direzione sud-ovest / nord-est. Il fiume attraversa poi il comune di Brisighella dove raccoglie le acque di vari rii e fossi, fino a che, nei pressi della città di Faenza, riceve il torrente Marzeno, affluente di primo ordine. Il torrente Marzeno, asta principale del sottobacino omonimo, si origina nei pressi dell'abitato di Modigliana dalla confluenza di tre affluenti di second'ordine: il Valle Acerreta, il Tramazzo e il Torrente Ibola; prima di confluire nel fiume Lamone, riceve ancora il Torrente Samoggia di Lamone. Il fiume Lamone continua in direzione nord-est fino all'altezza di Conventello di Ravenna, per poi piegare ad est verso il mare Adriatico dove sfocia in corrispondenza di Marina Romea.
3 Il Lamone rappresenta quindi l'asta principale del bacino idrografico omonimo, con una superficie totale, comprendendo anche il sottobacino del Marzeno, di Kmq 577,44. La lunghezza dell'asta fluviale dalla sorgente alla foce è di Km 88, con un dislivello di m 707,36 e pendenza media dello 0,99%. La superficie del bacino del fiume Lamone è per il 26,75% a quota inferiore a m 300 s.l.m.; per il 40,02% tra m 300 e m 600 s.l.m.; per il 27,02% tra m 600 e m 900 s.l.m. e per il 6,21% tra m 900 e m 1200 s.l.m.. Il bacino idrografico del fiume Lamone ricade quindi per la maggior parte nei confini amministrativi della Provincia di Ravenna. INTRODUZIONE A seguito di quanto espressamente indicato dalla Legge Regionale n 11/99, dagli indirizzi presenti nel capitolo Modalità e tempistica di presentazione e rendicontazione dei progetti finalizzati del Piano Ittico Regionale (P.I.R.) , nonché delle linee guida di programmazione e gestione ribadite nel piano ittico provinciale quinquennale, per l anno 2009 si sono individuate le seguenti azioni suddivise fra progetti finalizzati e spese correnti. PROGETTI FINALIZZATI (A) 1) REALIZZAZIONE DI UNA SCALA DI RISALITA PER LA FAUNA ITTICA NEL TRATTO TERMINALE DEL FIUME RENO IN LOCALITÀ VOLTA SCIROCCO. Premesso -che l area di foce del Reno ospita 5 specie ittiche di interesse comunitario: Nono (Aphanius fasciatus), due specie di ghiozzi (Pomatoschistus canestrini, Padogobius panizzae), Lampreda di mare (Petromyzon marinus) e Cheppia (Alosa fallax). -che la cheppia è un pesce anadromo, ossia ogni anno, compie migrazioni dal mare risalendo i fiumi per riprodursi. -che sono presenti anche altri grandi migratori diadromi, pesci che regolarmente migrano tra acque dolci e marine in un periodo definito del ciclo vitale, come l anguilla (Anguilla anguilla) e la lampreda di mare (Petromyzon marinus). Dato atto: -che la chiusa di Volta Scirocco, per la sua conformazione, impedisce la risalita delle specie migratrici e causa anche la perdita delle specie stenoaline che lo oltrepassano. -che lo sbarramento è stato realizzato con l intento di evitare la risalita del cuneo salino; -che per permettere la rimonta della fauna ittica, evitando la risalita del cuneo salino, si rende necessaria la costruzione di una scala di risalita per i pesci.
4 Viste le norme e le direttive in merito alla realizzazione di idonei passaggi per i pesci: Legge Regionale del 22 febbraio 1993 n 11, Tutela e sviluppo della fauna ittica e regolazione della pesca in Emilia - Romagna, la Delibera di Giunta Regionale N Del 6 Settembre 1994 Direttiva concernente criteri progettuali per l attuazione degli interventi in materia di difesa del suolo nel territorio della Regione Emilia-Romagna, il Piano Ittico Regionale (P.I.R.) , approvato con Delibera dell Assemblea Legislativa della Regione Emilia Romagna, 3 aprile 2007, n. 107, il Piano Ittico Provinciale , approvato con Delibera del Consiglio Provinciale, 27 marzo 2008, n.28, il Programma annuale degli interventi 2008 in materia di pesca, approvato con Deliberazione della Giunta Provinciale n 235 del 14 maggio 2008 Ritenuto necessario procedere all attuazione degli interventi programmati, finalizzati alla protezione della fauna ittica, alla conservazione e ripristino dell equilibrio biologico nei corsi d acqua interessati; Considerata la necessità di preservare il patrimonio ambientale e faunistico permettendo la risalita, e la conseguente riproduzione, di alcune specie ittiche autoctone di rilevante pregio e rarità; Valutato, al riguardo, necessario realizzare un idonea scala di risalita per la fauna ittica nel tratto terminale del fiume Reno in località Volta Scirocco. Considerato che la scala di rimonta realizzata ripristinando il flusso nel braccio morto del Reno avrebbe una grande valenza ambientale e un bassissimo impatto. Preso atto che la Regione Emilia Romagna, con deliberazione n del 17/11/2008 Assegnazione risorse finanziarie alle province per lo Svolgimento delle funzioni in materia di pesca nelle acque interne. anno 2008, in attuazione del Piano Ittico Regionale approvato dall Assemblea Legislativa con delibera n.107/07, ha provveduto al finanziamento della prima annualità del progetto. Dato atto che la provincia di Ravenna ha avviato l iter collaborativo con il Servizio Tecnico Bacino del Reno della Regione Emilia Romagna per la stesura del progetto e la successiva realizzazione di una scala di risalita per la fauna ittica nel tratto terminale del fiume Reno in località Volta Scirocco. Si conferma, per il programma ittico 2009, il progetto finalizzato volto alla realizzazione di una scala di risalita per la fauna ittica nel tratto terminale del fiume Reno in località Volta Scirocco. Questa permetterà di preservare il patrimonio ambientale e faunistico permettendo la risalita, e la conseguente riproduzione, di alcune specie ittiche autoctone di rilevante pregio e rarità, la scala di rimonta sarà anche una via di fuga per le specie di acqua dolce che, in caso di piena, olterpassano la barriera di Volta Scirocco. Progetto pluriennale. Seconda annualità spesa prevista pari a ,00 SPESE CORRENTI. (B) Le attività di carattere continuativo e ricorrente esercitate dalla Provincia di Ravenna, così come previsto al capitolo Modalità e tempistica di presentazione e rendicontazione dei progetti finalizzati del Piano Ittico Regionale (P.I.R.) , possono essere riassunte nei seguenti punti:
5 1) STOCCAGGIO E SMALTIMENTO DI SPECIE ITTICHE ALLOCTONE e RECUPERO PESCE IN DIFFICOLTA. La Regione Emilia-Romagna, al fine di impedire l'introduzione di nuove specie alloctone e di limitare la presenza di quelle già presenti, vieta sia l'immissione sia la reimmissione degli esemplari appartenenti a specie alloctone, una volta pescati, D.G. R. n DEL 27/07/1993 MISURA DEI PESCI DI CUI È CONSENTITA LA CATTURA 2 - omissis - E vietata la reimmissione in acqua degli esemplari catturati appartenenti a specie alloctone. Il divieto di reimmissione delle specie alloctone paventa, all'interno del mondo agonistico, il rischio di una drastica riduzione della pescosità nei campi di gara con conseguente timore per il regolare svolgimento dell attività agonistica. E infatti, necessario ricordare che in molti campi di gara, a seguito del calo delle specie autoctone, il pescato alloctono può costituire la quasi totalità delle prede catturate. Pur coscienti dell attuale situazione ittiofaunistica dei campi gara provinciali, in particolare di quelli di pianura, l attuale impianto normativo non permette ipotesi di intervento e soluzioni diverse da quelle indicate dal P.I.R. al capitolo SMALTIMENTO DEGLI ALLOCTONI ED ATTIVITÀ AGONISTICA. Solamente in previsione (anche e sopratutto considerato che i campi gara rappresentano una piccolissima parte del reticolo idrografico provinciale) di una revisione della Legge Regionale 11/93 si potranno valutare soluzioni differenti da quelle attuali. La Provincia di Ravenna, in linea con gli indirizzi regionali, ha affidato alla Sezione Provinciale della FIPSAS le attività di raccolta e successivo stoccaggio del pescato alloctono durante le competizioni agonistiche e durante i recuperi di fauna ittica (svuotamenti dei canali di bonifica, secche estive, ecc.). 2) PROGETTO BIENNALE DI RICERCA SULLA RIPRODUZIONE E ALLEVAMENTO DEL CEPPO AUTOCTONO DELLA LA TINCA (Tinca tinca) E SUI RELATIVI RISULTATI, IN TERMINI DI ADATTAMENTO ALLE CONDIZIONI DELL AMBIENTE ACQUATICO, CHE IL NOVELLAME IMMESSO IN ACQUE NATURALI PUÒ DARE. La tinca storicamente ha sempre rappresentato un elemento prezioso della nostra fauna, anche se oggi é seriamente minacciata di estinzione (con l unica eccezione dei limitati apporti legati all azione di ripopolamento che sovente sono stati svolti con individui appartenenti a ceppi esotici, provenienti dall Est Europa, con rischi significativi per l inquinamento o scomparsa dei ceppi autoctoni locali); ciò è sicuramente un danno sia perché la tinca è stata una specie basilare per l ecosistema delle nostre acque planiziali sia perché da sempre ha avuto un interesse alieutico rilevante. Sulla base di tale premessa la provincia di Ravenna ha avviato l iter di convenzione con l univesità di Bologna per la realizzazione di un progetto, biennale, di ricerca sulla riproduzione artificiale del ceppo autoctono della tinca (Tinca tinca), e sui risultati in termini di adattamento alle condizioni dell'ambiente acquatico che il novellame immesso in acque naturali può dare. La verifica sui risultati in termini di adattamento del novellame alle condizioni dell'ambiente acquatico naturale porterà, nell arco di due anni, all immissione di avannotti allo stato larvale e di tinchette di comprovato ceppo autoctono.
6 3) PROGETTO SCUOLE DELLA PROVINCIA : EDUCAZIONE MOTORIA AMBIENTALE Dopo aver consultato la locale sezione della F.I.P.S.A.S., si è ravvisata la necessità di ripetere (un progetto simile è stato realizzato con successo nel 2005) l intervento, rivolto agli studenti delle scuole elementari e medie, con la finalità di sensibilizzare i giovani all educazione ambientale con particolare riguardo agli ecosistemi fluviali e di avvicinare i giovani alla pesca sportiva Il progetto prevede una prima fase teorica (conoscenza della fauna e della flora fluviale, rispetto dell ambiente) ed una seconda fase pratica (escursioni tematiche su fiumi, bacini e canali, acquisizione di alcuni rudimenti di pesca sportiva); l intervento prevede anche la distribuzione di materiale didattico quali cassette VHS, poster, pubblicazioni divulgative, magliette ed altri gadget. Il progetto nel suo complesso interesserà alcuni istituti del capoluogo e della provincia coinvolgendo circa 300 studenti e verrà gestito prevalentemente da istruttori volontari della Locale sezione F.I.P.S.A.S. 4) ZONE A REGIME SPECIALE DI PESCA, modifica o rettifica delle modalita di pesca. Integrazione alle modalità di pesca della ZRSP San Cassiano : Nella Zona a Regime Speciale di Pesca San Cassiano è consentito lo svolgimento di un massimo di otto competizioni annuali con l esclusione dei mesi di luglio e agosto, per un massimo di trenta agonisti per gara. Durante le gare autorizzate è consentito: mantenere il pesce in vivo, con l obbligo di rilascio a fine pesca ed ogni qualvolta si cambi postazione; per il mantenimento del pesce in vivo è obbligatorio l uso di nasse aventi diametro di almeno 40 cm. e lunghezza tale da permettere che almeno 50 cm. del tratto terminale siano sommersi; detenere fino ad un massimo di gr 1000 di larva di mosca carnaria, sia essa utilizzata quale esca e/o pastura. 5) ZONE PROTEZIONE INTEGRALE, ZONE DI RIPOPOLAMENTO E FREGA, ZONE DI PROTEZIONE DELLE SPECIE ITTICHE. Rinnovo delle Zone Protezione Integrale e delle Zone di Ripopolamento e Frega in fase di scadenza; Istituzione nuova ZONA DI PROTEZIONE DELLE SPECIE ITTICHE nel fiume Lamone dal ponte di Scampelluccio al ponte di via Boesimo, in comune di Brisighella; Revoca della ZONA DI PROTEZIONE DELLE SPECIE ITTICHE:. a) Chiusa delle Casse
7 6) CAMPI GARA Istituzione di un campo gara permanente nel tratto Fiumi Uniti per un tratto di circa mt. 1800, compreso fra l ultimo sbarramento (chiusa) che divide l acqua salata dalla dolce e la zona orti a monte; 7) PROGRAMMA DI RIEQUILIBRIO BIOLOGICO E RINATURALIZZAZIONE DEI CORSI D ACQUA: Per il 2009 si prevedono azioni di ripopolamento così suddivise: a) NOVELLAME E/O AVANNOTTI I. Cavedano (Leuciscus cephalus cabeda) cm 6 12 n Per il Cavedano si conferma l intenzione di immettere esclusivamente novellame da suddividersi equamente fra i 2 corsi principali, ovvero fiume Lamone e torrente Senio in acque di categoria C. II. Barbo comune (Barbus barbus plebejus) cm 6 12 n Vista la difficoltà per il reperimento di esemplari autoctoni adulti, le immissioni saranno effettuate con novellame e/o avannotti, da suddividersi equamente fra i 2 corsi principali, ovvero fiume Lamone e torrente Senio in acque di categoria C. Nell ipotesi di indisponibilità sul mercato, la Provincia intende prendere in considerazione l eventualità di attivare un progetto di ricerca nel settore della riproduzione e allevamento del Barbo comune (Barbus barbus plebejus) in collaborazione con Poli Universitari, Istituti di Ricerca, Associazioni Piscatorie, ecc. b) PESCE ADULTO I. Carpa (Cyprinus carpio) gr Kg gr Kg Per la Carpa le immissioni devono essere effettuate preferibilmente in acque di categoria B, nei corsi d acqua principali e nei canali di bonifica ove persiste acqua per tutto l anno, nelle acque di categoria C si potranno effettuare immissioni esclusivamente a valle dello sbarramento Rondinella di Riolo Terme per il Senio, a valle della chiusa delle Terme di Brisighella per il Lamone e nel torrente Marzeno. Le carpe di maggior pezzatura verranno immesse preferibilmente nelle zone a Carp Fishing; II. Luccio (Esox lucius) gr Kg 600 Le semine devono essere eseguite in acque di categoria B nei corsi d acqua principali e nei canali di bonifica, preferibilmente dove esiste il divieto di pesca con la bilancella e con esclusione dei campi di gara. Nelle acque di categoria C si potranno effettuare immissioni solo nel fiume Lamone ed esclusivamente a valle della chiusa di Errano.
8 III. Lasca (Chondrostoma genei) ) cm 6 12 Kg 300 Le semine devono essere suddivise equamente fra i 2 corsi principali, ovvero fiume Lamone e torrente Senio esclusivamente in acque di categoria C. Nell ipotesi di indisponibilità, verificata tramite indagine di mercato, la Provincia intende prendere in considerazione l eventualità di immettere lo stesso quantitativo di altra specie ittica autoctona. IV. Persico Reale ( Perca fluviatilis ) gr Kg 500 Le semine devono preferibilmente essere eseguite in acque di categoria B nei corsi d acqua principali, nei canali di bonifica (preferibilmente dove esiste il divieto di pesca con la bilancella) e nelle acque di categoria C ma solo ed esclusivamente a valle dello sbarramento Rondinella di Riolo Terme per il Senio e a valle della chiusa delle Terme di Brisighella per il Lamone. Si vuole prendere in esame la possibilità di effettuare limitate immissioni anche nel torrente Marzeno. V. Anguilla (Anguilla anguilla) gr Kg 500 Per l Anguilla le immissioni possono essere effettuate in acque di categoria C e B, nei corsi d acqua principali, secondari e nei canali di bonifica. 8) Ripristino tabellamenti per la delimitazione delle zone omogenee e delle zone di protezione in genere; 9) Tabellamento nuove ZRSP e nuovi campi gara; 10) Funzionamento organismi di gestione e consulenza; 11) Contributi vigilanza ittica volontaria; 12) Oneri per gestione coordinate con le associazioni volontarie; 13) Accertamenti sanitari; 14) Verifiche e campionamenti circa l efficacia delle misure di protezione, riproduzione e conservazione del patrimonio ittico; 15) Acquisto di pali e tabelle; 16) Acquisto attrezzature per recupero pesce in difficoltà; 17) Stampa adesisivi; 18) Pubblicazioni divulgative; 19) Adeguamento, potenziamento e manutenzione delle strutture per la pesca; 20) Revisione annuale apparecchio per elettropesca relative tasse di concessione; 21) Manutenzione ordinaria aree Pic-nic; 22) Monitoraggio e verifica risposta / risultato dei ripopolamenti ittici; 23) Varie ed eventuali. La spesa prevedibile per tali iniziative ammonta ad ,00 Il totale delle spese relative a progetti finalizzati (A) ,00 + le spese relative alle spese correnti (B) ,00 ammonta a Euro ,00.
nelle acque interne Esercizio 2011
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