Gli Anfibi e i Rettili del Parco Regionale del Matese

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1 I Vertebrati ectotermi del Parco Regionale del Matese, 2002 A cura di Odierna G. e Guarino F.M., pp Gli Anfibi e i Rettili del Parco Regionale del Matese GUARINO FABIO MARIA 1, ODIERNA GAETANO 1, MAIO NICOLA 2 1 Dipartimento di Biologia Evolutiva e Comparata Università degli Studi di Napoli Federico II 2 Centro Museo delle Scienze Naturali Università degli Studi di Napoli Federico II Abstract Monitoring of the herpetofauna from Matese Regional Park was performed from April to October Six species of amphibians (Salamandrina terdigitata, Triturus carnifex, Triturus italicus, Bufo bufo, Rana italica, Rana synklepton esculenta) and nine of reptiles (Podarcis sicula, Podarcis muralis, Lacerta bilineata, Chalcides chalcides, Anguis fragilis, Coluber viridiflavus, Elaphe quatuolineata, Natrix natrix, Vipera aspis) were found. The most frequent species were B. bufo, R. italica, R. synklepton esculenta among the amphibian and P. sicula, P. muralis, L. bilineata among the reptiles. Further field researches need to verify the presence of species (e.g. Salamandra salamandra and Elaphe lineata (=Elaphe longissima)) found in the neighbouring areas to the Matese Regional Park. However, our results evidence the great interest of the studied area as far as herpetofauna conservation concerns. Introduzione Le conoscenze sugli Anfibi e Rettili presenti nel Parco Regionale del Matese sono assai scarse. Infatti, in bibliografia (Bruno, 1973; Salfi, 1950; Caputo & Guarino, 1993) e nelle collezioni museali (Tab. 1), si rinvengono isolate segnalazioni faunistiche e finora non sono mai stati condotti studi organici su presenza, distribuzione e biologia di tali vertebrati nel versante campano del Massiccio del Matese. Per questo motivo risulta difficile fare un analisi storica della composizione della erpetofauna nell area considerata e operare un confronto tra l erpetofauna passata e quella attuale del Matese. Recentemente altri ricercatori hanno svolto indagini sugli Anfibi e Rettili del versante molisano del comprensorio del Matese (Mancini et al. in stampa), che tuttavia non ricade nei confini del Parco Regionale definiti dalla legge regionale del 1 settembre 1993 N. 33 pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Campania - N. 15 del 16 marzo 1999.

2 10 GUARINO ET AL COLLEZIONE ERPETOLOGICA Collezione del Museo Zoologico di Napoli Collezione del Museo Zoologico di Firenze Collezione del Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino Collezione del Museo Civico di Scienze Naturali di Milano CODICE MZN MZF MRSNT MCSNM Tabella 1. Elenco delle collezioni erpetologiche in cui è stato possibile rinvenire reperti provenienti dal Matese. Durante il periodo aprile-ottobre 2000 è stata condotta dagli autori una indagine di campo sugli Anfibi e Rettili del Parco del Matese grazie al finanziamento del Progetto annuale di ricerca Salvaguardia dei vertebrati del parco del Matese attraverso lo studio delle caratteristiche genomiche, riproduttive e di struttura di popolazione (POP Campania, sottoprogramma 5 misura 5.4 azione relativo all annualità 1998). Il presente contributo intende fornire una check-list preliminare dell erpetofauna del Matese e non ha alcuna pretesa di presentare un quadro esautivo delle specie presenti nell area studiata. Infatti, la compilazione di una check-list faunistica attendibile richiede un monitoraggio in campo per più anni consecutivi per verificare se, in un determinato territorio, una data specie animale sia effettivamente presente in maniera stabile o transitoria, subisca fluttuazioni stagionali-annuali o sia realmente assente. I risultati qui riportati rappresentano pertanto un rendiconto iniziale da cui procedere per la compilazione di un atlante dell erpetofauna del Parco, indispensabile per una corretta gestione delle risorse naturali dell area, e costituiscono una tappa preliminare fondamentale per lo studio di laboratorio delle più svariate problematiche scientifiche. Area di studio e metodi Il massiccio del Matese si estende con orientamento O-E tra il fiume Volturno e l alta valle del Tammaro (tributario del primo per mezzo del Calore) e culmina con M. Miletto (2050 m). Il massiccio è caratterizzato dalla predominanza di terreni calcarei e da fenomeni carsici, tra cui spiccano il Lago del Matese, raccolto in una depressione carsica lunga circa 8 km e larga circa 2, ai piedi del Monte Miletto, e la valle del Fiume Lete (Touring Club Italiano, 1957). Fanno parte del Parco regionale del Matese 10 comuni della Provincia di Caserta (Gallo, Gioia Sannitica, Raviscanina, Letino, Prata Sannita, Valle Agricola, S. Gregorio Matese, Piedimonte Matese, S. Potito Sannitico, S Angelo d Alife) e cinque della provincia di Benevento (Faicchio, San Lorenzello, Cerreto Sannita, Cusano Mutri, Pietraroia). La localizzazione del Parco Regionale del Matese e la sua suddivisione in zone A (area di riserva integrale), B (area di riserva generale orientata e di protezione) e C (area di riqualificazione dei centri abitati, di promozione e di sviluppo economico

3 Status attuale dell erpetofauna del Matese 11 Fig. 1. Parco Regionale del Matese con quadro di unione del reticolo UTM 10 x 10 km di lato. Le aree in grigio scuro, in grigio chiaro e in bianco rappresentano rispettivamente le zone A, B. e C del Parco. Il pallino nero rappresenta il centro abitato di alcuni comuni del Parco. Lago di Gallo, _ Lago di Letino, == Lago del Matese. e sociale) (L.R. del 1 settembre, N. 33) è illustrata nella fig. 1. Nella medesima figura è stato anche riportato il reticolo del sistema cartografico Universale Trasverso di Mercatore (U.T.M.) con quadrati di 10 x 10 Km di lato che di norma viene utilizzato per la compilazione di atlanti di distribuzione faunistica. La raccolta dei dati di campo è stata condotta pricipalmente durante i mesi da aprile ad ottobre 2000 secondo le metodologie riportate in Maio et al., I sopralluoghi (18 in totale), della durata di 1-2 giorni e condotti prevalentemente durante le ore di luce, hanno permesso di studiare 47 stazioni, di cui vengono riportati nella tabella 2 il toponimo, la zona del Parco in cui ricadono, l altitudine e la tipologia ambientale. La ripartizione dei siti investigati in base alla fascia altitudinale (in accordo a Tripepi et al., 1999) e alle zone del Parco è invece mostrata negli istogrammi di figg. 2 e 3. Per quanto concerne le categorie in cui sono stati classificati gli ambienti si è fatto riferimento alla tab. 3, ripresa da Mazzotti et al. (1999). Nel caso di due o più biotopi ricadenti all interno di uno stesso sito investigato (vedi ad esempio la stazione 4 di tabella 1: pozza di risorgiva in ambiente coltivato) per comodità di analisi abbiamo considerato un unica stazione e

4 12 GUARINO ET AL Sito Denominazione ALT Zona Habitat 1 SS ingresso Gallo, Gallo, Caserta 810 C A04 2 Vasca lungo ss Fontegreca-Gallo, Fontegreca,Caserta LIM U11,A04 3 fiume Lete, tra Fontana del Cannello e la Licia, Letino, Caserta 890 C U01 4 Sorgente Sogli, Faicchio, Benevento 480 LIM U16,A01 5 Acquedotto Romano, Fontevecchia (Faicchio), Benevento 290 C D06 6 Frantoio S.Agnello, S. Lorenzello, Benevento 200 LIM U07 7 Fiume Titerno, abitato S. Lorenzello, Benevento 200 C U07 8 Ss tra Fontegreca e Gallo, Fontegreca, Caserta B F,A03 9 Lago di Letino, Letino,Caserta 890 B U02 10 Fontana Uccellara, Letino, Caserta 1000 A U01 11 Campate (c/o pozzo Capuano), Civitella Licinia,Benevento 690 B V02 12 Nocelle c/o P.zo Capuano, Civitella Licinia,Benevento 800 B V02, F09 13 Le Mandre, Civitella Licinia, Benevento B F11,V11 14 Fontana del Campo, Civitella Licinia, Benevento 1130 B D07 15 il Campo, Civitella Licinia, Benevento 990 B F11,V03 16 Costone sopra Chianezze, Civitella Licinia, Benevento 1050 B F11,D07 17 abitato c/ocivitella Licina, Civitella Licinia, Benevento 430 C A Torrente Reviola, Cusano Mutri, Benevento 400 C U01 19 Vallone fiume Titerno c/o Pietraroia, Benevento C U01 20 Ponte Fossaceca, Gallo, Caserta 810 C U01 21 S.S. c/o Fontana del Colle, Gallo, Caserta 800 B U01 22 strada c/o Campo Braca, S.Gregorio M., Caserta 1200 B V02 23 Camporuccio, S.Gregorio M., Caserta 1176 A V02 24 Campo Rotondo, S.Gregorio M., Caserta 1150 A V02 25 Strada Gallo- Letino, Gallo, Caserta 750 B F11,A03 26 Tortora, Gregorio Matese, Caserta 1100 B F11, U01 27 Valle Orsaia, S.Gregorio Matese, Caserta 500 B F08 28 ss S.Gregorio-Lago Matese( 6 Km), S.Gregorio, Caserta 844 C A, V02 29 Lago Matese, S.Gregorio Matese, Caserta 1010 B U02 30 presso Eremo S. M. Solitudine, Piedimonte Matese, Caserta 500 B U17 31 S.Pasquale, S.Gregorio Matese,Caserta 300 B U17 32 Vallone dell inferno, S. Gregorio Matese, Caserta C F03 33 SS. Piedimonte-Eremo Solitudine, Piedimonte, Caserta 550 B A, F 34 c/o fontana Nicandro, Valle Agricola, Caserta C A03 35 Pianoro Perdonelle, Valle Agricola, Caserta 1000 B V03 36 Lago Matese, S.Gregorio, Matese 1010 B U02 37 Pozza Cupelle tra M.Raspati e M.Maio, S.Gregorio, Caserta 1100 B V02 38 Transetto per M. Esule, S. Gregorio Matese, Caserta A V02, D07 39 ingresso S.Gregorio, S.Gregorio Matese, Caserta 870 C A Rio Fosso acqua calda, Loc Filette, Pietraroia, Benevento 900 A U01, F03 41 Ramo del f. Titerno, Loc. Pantano, Civitella Licinia, Benevento 300 C U01 42 Masseria Mastroamici, Pietraroia, Benevento 870 LIM V02 43 Torrente Vallantica, Pietraroia, Benevento 380 LIM U01 44 Fontana Petrosa, Pietraroia, Benevento 1136 B U11, D07 45 Rio Fosco, c/o Mass. Gagliardi, Pietraroia, Benevento 840 B A203, D08 46 Valle Ianara, Valle Agricola, Caserta 900 C F11 47 Miniere di Bauxite, Pietraroia, Benevento 1020 A D06 Tabella 2. Elenco delle stazioni studiate, con indicazione del toponimo, dell altitudine (m) sul livello del mare, della zona del Parco in cui ricadono e dell habitat. La categorizzazione dell habitat fa riferimento alla tabella 3. Il numero corrispondente al sito consente la sua localizzazione nell area del Parco in fig. 5.

5 Status attuale dell erpetofauna del Matese Numero di stazioni censite >1400 Fasce altitudinali (metri) Fig. 2. Numero di stazioni investigate (sull ordinata) per fascia altitudinale (sull ascisse). Per ulteriori spiegazioni vedi testo Numero di stazioni censite A B C LIM Zone del Parco Fig. 3. Numero di stazioni investigate (sull ordinata) per zona del Parco (sulle ascisse). Per la simbologia vedi testo.

6 14 GUARINO ET AL Tabella 3. Elenco degli ambienti regionali e relativi habitat (da Mazzotti et al. 1999) contemporaneamente riportato i codici degli ambienti riscontrati. Per ciascuna specie censita è stata inoltre compilata un apposita scheda di campo comprendente una serie di informazioni, tra cui anche una descrizione più dettagliata della stazione sotto il profilo floro-paesaggistico (Fig. 4). I dati relativi a ciascun rilevamento sono stati poi archiviati in un data base informatizzato erpetologico e successivamente elaborati utilizzando il software Excel Per la rappresentazione cartografica della distribuzione delle specie, in accordo ai criteri seguiti per la compilazione degli atlanti erpetologici nazionali (SHI, 1996; Andreone & Sindaco, 1999; Mazzotti et al., 1999; Bologna & Capula, 2000) l area del Parco Regionale del Matese è stata dapprima suddivisa nei quadrati

7 Status attuale dell erpetofauna del Matese 15 PROGETTO VERTEBRATI ECTOTERMI DEL PARCO DEL MATESE SCHEDA DI RILEVAMENTO DEI DATI IN CAMPO Scheda n... Specie... Data... Ora... ALT (mt)... Toponimo... Comune... Provincia... Ambiente (vd anche codici)... Coord. IGM... Coord. UTM... Note Rilevatore... Fig. 4. Scheda di censimento delle specie e per la raccolta dei dati di campo. U.T.M. di 10x10 km di lato, per un totale di 9 quadrati (Fig. 1). Successivamente, per una migliore definizione della presenza e distribuzione delle specie a livello locale, ogni quadrato è stato ulteriormente suddiviso in quattro (5x 5 km di lato) per un totale di 22 unità territoriali di rilevamento (Fig. 5). Per quanto riguarda l abbondanza delle singole specie, analogamente ad altri auto- Fig. 5. Parco Regionale del Matese con quadro di unione delle 22 unità territoriali UTM 5 x 5 km di lato utilizzate nell analisi faunistica del presente lavoro. I numeri fanno riferimento alle stazioni di rilevamento della tabella 2. Il pallino nero rappresenta il centro abitato di alcuni comuni che ricadono nel Parco.

8 16 GUARINO ET AL ri (Mazzotti et al. 1999) è stata calcolata la percentuale di copertura dei quadrati UTM, definita come %UTM= (n/n)x100, ove n è il numero di quadrati UTM in cui è stata rilevata la specie ed N è il numero totale di quadrati UTM. Nel caso del Parco Regionale del Matese, dal momento che durante la nostra ricerca abbiamo investigato 17 discreti cartografici, abbiamo posto N=17. Risultati Durante il periodo della ricerca sono state censite 6 specie di Anfibi (Salamandrina terdigitata, Triturus carnifex, Triturus italicus, Bufo bufo, Rana italica, Rana synklepton esculenta) e 9 di Rettili (Podarcis sicula, Podarcis muralis, Lacerta bilineata, Chalcides chalcides, Anguis fragilis, Coluber viridiflavus, Elaphe quatuolineata, Natrix natrix, Vipera aspis). Nella tabella 4 è mostrata la distribuzione delle specie per fasce altitudinali. Considerando le specie di Anfibi con più di cinque segnalazioni, per B. bufo il maggior numero di stazioni censite è stato registrato nella fascia altitudinale m s.l.m., per R. italica nella fascia m s.l.m, mentre R. synklepton esculenta è stata segnalata maggiormente nella fascia m s.l.m.. Tra i Rettili più comuni, P. sicula è risultata ampiamente e pressocchè omogeneamente diffusa dai 200 ai 1199 m, P. muralis è stata osservata nelle fasce comprese tra i 600 e i 1400 m, L. bilineata è stata rinvenuta frequentemente nelle fasce comprese tra i 200 e i 1199 m s.l.m., con un picco di osservazioni nella fascia tra 800 e i 999 m. Per quanto concerne la distribuzione dell erpetofauna secondo le zone del Parco (Tab. 5), complessivamente il maggior numero di specie è stato osservato nelle zone B e C. Esaminando singolarmente le specie di Anfibi e Rettili più abbondanti (con almeno 5 rinvenimenti), il maggior numero di segnalazioni per ciascuna di esse si è avuto nella zona B. La distribuzione e l abbondanza delle singole specie nelle 17 unità di rilevamento UTM è illustrata nelle figg. 6 e 7. Due specie di Anfibi (R. italica, R. synklepton esculenta) e tre specie di Rettili (P. sicula, P. muralis e L. bilineata) hanno mostrato una percentuale di copertura UTM pari o superiore al 40%. Tra gli Anfibi, inoltre anche B. bufo è risultato abbastanza diffuso (% UTM 35). Discussione Dall esame delle collezioni museali e della letteratura scientifica (Cavanna in litteris, 1879) solo 5 specie di Anfibi (T. carnifex, T. italicus, B. bufo, R.italica, R. synklepton esculenta) e 1 di Rettili (P. muralis) erano state censite in passato per il versante campano del comprensorio del Matese, contro le 6 di Anfibi e le 9 di Rettili da noi rinvenute nella presente indagine ed è probabile che il numero di specie di Anfibi e Rettili ancor oggi presenti nel Parco del Matese sia superiore.

9 Status attuale dell erpetofauna del Matese >1400 Salter Tricar Triita Bufbuf Ranita Ranesc Lacbil Podmur Podsic Angfra Chacha Colvir Elaqua Natnat Vipasp Tabella 4. Distribuzione altitudinale degli Anfibi e Rettili del Parco Regionale del Matese. Per ogni specie è indicato il numero di stazioni censite per intervalli di 200 metri di quota. Per i codici delle specie vedi figg. 6 e 7. A B C LIM Salter Tricar Triita Bufbuf Ranita Ranesc Lacbil Podmur Podsic Angfra Chacha Colvir Elaqua Natnat Vipasp Tabella 5. Distribuzione degli Anfibi e dei Rettili del Parco Regionale del Matese secondo la zonazione del Parco. Per ogni specie è indicato il numero di stazioni censite per singola zona (per la simbologia vedi testo; LIM: limite esterno del Parco; per i codici delle specie vedi figg. 6 e 7).

10 18 GUARINO ET AL Fig. 6. Distribuzione degli Anfibi e dei Rettili del Parco Regionale del Matese. Il numero all interno dei quadrati UTM 5x5 km di lato corrisponde al numero di stazioni in cui è stata rinvenuta la specie in una data unità cartografica. Per ogni specie, inoltre, sono riportati il codice identificativo (tra parentesi) e la percentuale di unità cartografiche di rilevamento in cui essa è presente.

11 Status attuale dell erpetofauna del Matese 19 Fig. 7. Distribuzione degli Anfibi e dei Rettili del Parco Regionale del Matese. Per la legenda cfr. fig. 6.

12 20 GUARINO ET AL Infatti, in conseguenza del limitato periodo della nostra indagine di campo, imposto dai tempi di attuazione del Programma di Ricerca, è stato possibile ispezionare solo un ristretto, sia pur campione, numero di ambienti e certamente nelle future indagini i sopralluoghi dovranno essere incrementati nelle fasce altitudinali inferiori ai 600 m e superiori ai 1200 m s.lm. e nella zona A, quella cioè di riserva integrale. Anche la carenza di osservazioni, in certi periodi dell anno (tardo autunno e fine inverno) e, relativamente ai mesi estivi, durante il crepuscolo, può aver influito negativamente sui nostri risultati. Infatti, alcune specie di Anfibi (vedi ad esempio Rana dalmatina, varie specie di tritoni), mostrano il loro picco di attività in tardo autunno e/o fine inverno, allorchè si riproducono; tra i Rettili, il colubro liscio (Coronella austriaca) ha abitudini fortemente elusive e svolge attività prevalentemente crepuscolare durante i mesi più caldi nell Italia meridionale (Capula & Luiselli, 2000). Pertanto, negli studi futuri di campo riteniamo che andrebbe verificata l eventuale presenza nel Parco del Matese di almeno altre due specie di Anfibi, Rana dalmatina e Salamandra salamandra, da noi non segnalate pur avendo visitato diversi siti potenzialmente idonei e che sono state entrambe censite sul versante molisano del Matese (Mancini et al., 2001). Per quanto riguarda i Rettili, un intensificazione delle ricerche negli ambienti in quota e/o nelle aree di riserva integrale potrà confermare o meno l assenza di specie quali Elaphe lineata (= Elaphe longissima), Coronella austriaca e Natrix tessellata, segnalate per il Molise e per altre zone della Campania limitrofe alla nostra area di studio. Anche se preliminari, i risultati da noi ottenuti offrono interessanti spunti sulla presenza e distribuzione dell erpetofauna del Parco del Matese. Se consideriamo la percentuale di copertura UTM, l analisi dei nostri dati mostra che tra gli Anfibi vi sono almeno 3 specie (B. bufo, R. italica, R. synklepton esculenta) che possono essere considerate molto comuni rispetto alle altre. È interessante ricordare che recentemente le popolazioni di rane verdi nelle regioni italiane a sud del Po, finora ascritte al taxon R. synklepton esculenta, sono state distinte ed elevate ad un taxon a se, R. kl hispanica, sulla base di evidenze morfometriche ed elettroforetiche (Capula, 2000). Nel Parco del Matese sono state inoltre ritrovate quattro popolazioni riproduttive di Triturus carnifex, una delle quali in sintopia con la specie congenerica, tritone italiano (T. italicus), presente a sua volta in almeno altre due stazioni. In passato, entrambe le specie sono state anche rinvenute nel Lago del Matese, dato che al momento non è stato confermato. Discreta è risultata la presenza nel Parco della salamandrina dagli occhiali, Salamandrina tergiditata, essendo stata rinvenuta in siti anche distanti tra loro; considerando l elusività di questo urodelo è probabile che la sua diffusione sia maggiore di quella da noi accertata. Relativamente agli anuri del Parco del Matese, infruttuosa è stata la ricerca dell ululone appenninico, Bombina pachypus,

13 Status attuale dell erpetofauna del Matese 21 che è segnalata ancora in diverse e circoscritte stazioni della Campania e del Molise, sebbene con popolazioni in regresso secondo un fenomeno che appare generalizzato per tale specie in tutta l Italia centro-meridionale (Caputo et al., 1992; Guarino, 1996; Guarino et al., 1998). Per quanto riguarda i Rettili, nel parco del Matese sono risultate ampiamente diffuse e con popolazioni numericamente abbondanti tre specie di lacertidi, lucertola campestre (Podarcis sicula), lucertola muraiola (P. muralis) e ramarro occidentale (Lacerta bilineata), che spesso sono state ritrovate simpatriche. P. sicula e P. muralis sono state rinvenute anche sintopiche in almeno tre siti. Nei siti di sintopia, è stato interessante il rinvenimento di esemplari con fenotipo intermedio alle due specie di Podarcis. Relativamente agli altri Sauri, sul Matese sono state rinvenute due popolazioni di luscengola (Chalcides chalcides) e due popolazioni di orbettino (Anguis fragilis); è probabile, tuttavia che le due specie siano maggiormente diffuse dal momento che disponiamo per entrambe di diverse altre segnalazioni originali per siti limitrofi all area di ricerca. Il numero di specie (quattro) di serpenti censite nel Parco è invece risultato sorprendentemente basso se confrontato con quello noto per l intera Campania (Caputo & Guarino, 1993) e con quello del Molise (Mancini et al., 2001). Il biacco, Coluber viridiflavus, la natrice dal collare, Natrix natrix e la vipera, Vipera aspis, sono apparsi comuni in alcune aree del Parco, soprattutto per quote inferiori ai mille metri. Il cervone (Elaphe quatuorlineata), con un unica segnalazione, è risultato abbastanza raro. Va ricordato che tale ofidio di norma non si spinge al di sopra della fascia vegetazionale della macchia mediterranea essendo specie termofila e legata agli ambienti acquatici. A parte la necessità di verificare l effettiva assenza di alcune specie (vedi Elaphe lineata, Coronella austriaca e Natrix tessellata, come ricordato precedentemente) la scarsa abbondanza di serpenti nell area del Parco, soprattutto per le quote superiori ai mille metri sembra essere imputabile solo in parte ad un nostro difetto di ricerca, anche perchè da informazioni ottenute mediante interviste ad abitanti del luogo, criticamente vagliate, è emersa una generale scarsa diffusione di serpenti, contrariarmente a quanto di solito succede con il metodo dell intervista che tende ad esagerare numero e dimensioni di questi Rettili. Infine, la maggior ricchezza dell erpetofauna e, nell ambito di numerose specie, il maggior numero di stazioni segnalate per quote comprese tra gli 800 e i 1000 metri e per la zona B del Parco, è verosimilmente da imputare al maggior numero di osservazioni effettuate in quegli ambiti di rilevamento. Infatti, il numero di specie rinvenuto per unità territoriali UTM può dipendere da vari fattori quali, grado di eterogeneità degli ambienti e numero di osservazioni compiute nell unità considerata.

14 22 GUARINO ET AL Ringraziamenti Lavoro finanziato dalla Regione Campania. Esemplari catturati con autorizzazione del 1/06/2000 n. SCN/2D/2000/9213 del Ministero dell Ambiente. Riassunto Il presente contributo costituisce un primo resoconto sulla presenza e sulla distribuzione attuale dell erpetofauna del Parco Regionale del Matese. Le ricerche faunistiche sono state condotte da aprile ad ottobre 2000 ed hanno permesso di individuare sei specie di Anfibi (Salamandrina terdigitata, Triturus carnifex, Triturus italicus, Bufo bufo, Rana italica, Rana synklepton esculenta ) e nove di Rettili (Podarcis sicula, Podarcis muralis, Lacerta bilineata, Chalcides chalcides, Anguis fragilis, Coluber viridiflavus, Elaphe quatuolineata, Natrix natrix, Vipera aspis). Le specie più diffuse sono risultate B. bufo, R. italica, R. synklepton esculenta tra gli Anfibi e P. sicula, P. muralis, L. bilineata tra i Rettili. I nostri risultati, benchè preliminari, sottolineano il notevole interesse dell area studiata per quanto riguarda la conservazione degli Anfibi e Rettili. Bibliografia Andreone F., Sindaco R., Atlante erpetologico. In: Andreone F., Sindaco R. (eds.), Erpetologia del Piemonte e della Valle d Aosta. Atlante degli Anfibi e dei Rettili. Mus. Reg. Sci. Nat. Torino, Monografia, 26, pp Bologna M. A., Capula M., Impostazione del Progetto atlante e metodologie adottate. In: Bologna M. A., Capula M., Carpaneto G. M. (eds.), Anfibi e Rettili del Lazio. Fratelli Palombi Editori, Roma, pp Bruno S., Anfibi di Italia: Caudata (Studi sulla fauna erpetologica italiana, XVII). Natura, Soc. ital. Nat., Mus. Civ. Stor. Nat. e Acquario civ., Milano, 64 (3-4): Capula M., Rana bergeri (Gunther, 1986). Rana kl. hispanica (Bonaparte, 1839). In: Bologna M. A., Capula M., Carpaneto G. M. (eds.), Anfibi e Rettili del Lazio. Fratelli Palombi Editori, Roma, pp Capula M., Luiselli, L., Coronella austriaca. In: Bologna M. A., Capula M., Carpaneto G. M. (eds.), Anfibi e Rettili del Lazio. Fratelli Palombi Editori, Roma, pp Caputo V., Guarino F. M., Trecroci T., Tripepi S., Amphibian species of Campania and Calabria: their distribution, ecology and conservation. In: V. ferri (ed.), Atti I Convegno Italiano sulla Salvaguardia degli Anfibi. Quad. civ. Staz. Idrobiol., 19: Caputo V., Guarino F. M., Primo contributo per la realizzazione dell atlante erpetologico della Campania. Suppl. Ric. Biol. Selvaggina, 21: Guarino F. M., Ululone appenninico. In: Atlante degli Anfibi e Rettili della Provincia di Foggia. Monografie del Mus. Prov. Di St. Nat. Di Foggia. (Scillitani G., Rizzi V., Gioiosa M., eds.). Vol I, Gitto, Foggia, pp Guarino F. M., Bellini L., Mazzarella G., Angelini F., Reproductive activity of Bombina pachypus from southern Italy. Ital. J. Zool., 65: Maio N., Guarino F. M., D Amora G., Picariello O., L erpetofauna del Parco Nazionale del Vesuvio. In: Picariello O., Di Fusco N., Fraissinet M. (eds.), Elementi

15 Status attuale dell erpetofauna del Matese 23 di Biodiversità del Vesuvio. Ente Parco Nazionale del Vesuvio, pp Mancini M., Scaravelli D., Laghi P., Pastorelli C., Pellegrini M., Dati preliminari sulla fauna erpetologica della regione del Molise. Pianura, 13: Mazzotti S., Caramori G., Barbieri C., Atlante degli Anfibi e dei Rettili dell Emilia- Romagna (aggiornamento 1993/1997). Quad. Staz. Ecol. Civ. Mus. St. Nat. Ferrara, 12: Salfi M., Ricerche zoologiche nell Italia meridionale. Atti Conv. Cinquantenario U.Z.I., Bologna, ottobre Suppl. vol. 17, Boll. Zool.: Societas Herpetologica Italica, Atlante provvisorio degli Anfibi e dei Rettili italiani. Ann. Mus. Civ. Storia Nat. G. Doria, Genova, 91: Tripepi, S., Serroni P., Brunelli E., Guida-atlante degli Anfibi della Provincia di Cosenza. Pellegrini Ed., Cosenza. Touring Club Italiano, Conosci l Italia. Vol. I. L Italia Fisica. Touring Club Italiano, Ed. Milano.

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