EVOLUZIONE DEL MERCATO - DOMANDA Crescita del settore dell aviazione

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "EVOLUZIONE DEL MERCATO - DOMANDA Crescita del settore dell aviazione"

Transcript

1 1 1. PREMESSA Il rapporto speciale del Comitato Internazionale sul cambiamento climatico (IPPC) nell aviazione e l atmosfera globale rivela che dal 1960 il traffico passeggeri è aumentato di circa il 9% all anno, un tasso di crescita 2.4 volte superiore al tasso di crescita del PIL. Nel 1998 nel mondo un miliardo e mezzo di persone e oltre 26 milioni di tonnellate di merci hanno usato il mezzo aereo. In particolare in Europa hanno volato 245 milioni di passeggeri e le tonnellate di merci trasportate sono state 5 milioni. Le previsioni della IATA, per quanto riguarda l Europa, prevedono che nel periodo vi sarà una crescita annuale del traffico pari al 5,9%, conseguentemente nel 2002 il numero dei passeggeri che utilizzerà gli aeroporti Europei, sarà pari a 328 milioni, vale a dire un terzo in più di quello registrato nel EVOLUZIONE DEL MERCATO - DOMANDA Crescita del settore dell aviazione +66% +45% % America del Nord % Europa America del Sud % Africa +89% Medio Oriente Asia/Pacifico 10 9 PPK (passeggeri paganti/km) Anno Totale Previsione % Fonte: DLR (Deutsches Zentrum fur Luft- und Raumfahrt).

2 2 Il solo settore del trasporto aereo ogni anno produce, a livello mondiale, una ricchezza pari a miliardi di dollari USA, occupando 26 milioni di persone. (1) Sono numeri certamente impressionanti. Ma non è solo questione di numeri. Il sistema del trasporto aereo fornisce infatti un contributo essenziale alla qualità della vita in quanto favorisce gli scambi culturali e le conoscenze, è parte determinante della globalizzazione economica mondiale, è, ad un tempo, desiderato e necessario. Un sistema così imponente ha però due punti critici che, se non risolti, rischiano di vanificarne le future possibilità di sviluppo: il controllo aereo e la capacità aeroportuale. - il controllo aereo: I ritardi dovuti all ATC sono molto alti. Negli ultimi anni mediamente i voli europei ritardati sono stati l 8% del totale, con una media di ritardo di 17 minuti. Negli USA la media dei ritardi nei voli domestici è stata pari a 7,2 minuti: con più di 6 milioni di decolli, questo ha provocato un ritardo totale pari a 738 mila ore. Un recente studio stima che le conseguenze economiche dovute alla congestione in Europa, sono ammontate a 1,4 miliardi di dollari USA nel 1994 e potrebbero arrivare a circa 6 miliardi nel Il traffico perduto a causa della congestione è stimato che si aggirerà nel 2000 a circa 27 milioni di passeggeri. La British Airways ha stimato che la congestione (1) Per quanto riguarda in particolare il settore aeroportuale va osservato che gli aeroporti sono un volano per l economia del territorio e generano indubbi benefici di carattere economico contribuendo alla ricchezza dell area sulla quale sorgono. A differenza delle altre modalità di trasporto, quella del mezzo aereo produce infatti significativi incrementi sia in termini di lavoro generato che in termini di introiti per l economia della regione servita da un aeroporto. L unità di misura più comunemente usata per descrivere la ricaduta economica di un aeroporto è quella dell impatto diretto, che si manifesta principalmente nella creazione di posti di lavoro. In media i grandi aeroporti europei creano circa posti di lavoro ogni milione di passeggeri transitati in un anno. Esistono poi risvolti correlati agli effetti indiretti di un aeroporto, che riguardano la creazione di posti di lavoro ed i benefici di carattere economico dovuti alla presenza di una fitta rete di fornitori di beni e servizi indispensabili all espletamento delle attività tipicamente aeroportuali. Vi è poi un terzo beneficio di tipo indotto rappresentato, ad esempio, dalla spesa generata da parte di lavoratori ed imprese operanti in tutta l area adiacente all aeroporto. Gli aeroporti giocano inoltre un ruolo fondamentale nel contribuire ad attrarre e/o sviluppare attività economiche nelle aree limitrofe. Questo aspetto, che viene comunemente definito catalitico, è funzionale alla facilità di accesso ad una determinata area derivante, appunto, dalla presenza di un aeroporto (si pensi, ad esempio, che tutti gli anni dall aeroporto di Torino Caselle transitano circa passeggeri sui charter della neve. Ciò rappresenta un volume d affari di circa 100 miliardi in appena 4 mesi per i comprensori sciistici delle valli Piemontesi, Valdostane ed addirittura Francesi). Si calcola che la somma dei 4 fattori sin qui esposti generi un totale di circa 4000 posti di lavoro per ogni milione di passeggeri transitati in aeroporto. Naturalmente queste cifre vanno commisurate alle singole realtà di riferimento (un aeroporto grande come quello di Heathrow avrà sicuramente una ricaduta economica maggiore di un aeroporto a vocazione regionale).

3 3 derivante da problemi di ATC, la costringe a consumare tonnellate di combustibile in più del dovuto all anno. Si stima che il perfezionamento dei sistemi di gestione del traffico aereo potrebbe portare ad una riduzione del consumo del carburante compresa tra il 6% e il 12% nei prossimi vent anni. - la capacità aeroportuale: Gli ostacoli alla creazione di una adeguata capacità aeroportuale sono determinati da un lato, dall insufficienza delle risorse finanziarie per consentire i necessari investimenti (2) infrastrutturali e, d altro lato, da vincoli ambientali, in particolare per l inquinamento acustico prodotto dagli aeromobili. (3) Nelle pagine che seguono si esaminerà quest ultimo problema. 2. LE MISURE ADOTTATE PER RIDURRE L INQUINAMENTO ACUSTICO Del problema dell inquinamento acustico si discusse per la prima volta nel 1966, quando si tenne a Londra una Conferenza Internazionale nel corso della quale si convenne che il problema del rumore prodotto dagli aerei dovesse essere affrontato su scala internazionale attraverso mezzi di controllo appropriati, al fine di impedire che l inquinamento acustico diventasse uno degli ostacoli allo sviluppo dell aviazione civile. A tale data si era infatti già consolidata una copiosa giurisprudenza statunitense che stava ponendo non pochi problemi alle Compagnie aeree. La prima causa risale addirittura al 1946, quando la Corte Suprema degli Stati Uniti si pronunciò su un esposto presentato da un allevatore di polli della Carolina del Nord, secondo il quale i voli che decollavano e atterravano da un vicino aeroporto lo avevano costretto a chiudere la sua attività. L esposto era fondato sul quinto emendamento della Costituzione Americana, secondo il quale non è lecito appropriarsi di una proprietà privata per destinarla ad uso pubblico senza il (2) Secondo la IATA, dei 29 principali aeroporti mondiali, 25 hanno già oggi saturato la capacità delle piste e, 26, raggiungeranno la saturazione delle aerostazioni nel Secondo l AEA, oltre il 90% degli aeroporti europei sui quali transitano oggi più di 5 milioni di passeggeri all anno, andranno incontro entro il 2005 a seri problemi di capacità nelle piste e nei piazzali. Uno studio dell ICAO indica che il costo a livello mondiale per la modernizzazione delle infrastrutture al fine di risolvere i problemi di capacità aeroportuale dovrebbero ammontare nel periodo a miliardi di dollari: l Europa, il Nord America e la Regione Asia-Pacifico dovrebbero investire l 80% di tale somma. (3) R. Passatore, F. D Amico, D. Maffeo, Rumore degli Aerei e tutela dell Ambiente, Torino, II Ed., 1993, D. Maffeo, Gli aspetti ambientali del trasporto aereo, Torino, 1996.

4 4 pagamento di un giusto corrispettivo. La Corte Suprema condannò il Governo degli Stati Uniti a risarcire il proprietario affermando che voli frequenti e a bassa quota su una proprietà privata costituiscono una diretta ed immediata lesione del diritto di proprietà. (4) Le indicazioni emerse dalla Conferenza Internazionale di Londra vennero raccolte dall ICAO, vale a dire dall Organizzazione Mondiale del Aviazione Civile, che costituì nel 1968 un comitato sulle emissioni sonore degli aeromobili con il compito di definire, misurare ed elaborare norme su questa questione. Le principali misure indicate in sede internazionale per ridurre l inquinamento acustico sono le seguenti: Diminuzione della rumorosità degli aerei; Pianificazione del territorio; Tassazione sul rumore; Limitazioni ai voli notturni; Monitoraggio del rumore; Procedure anti-rumore; Programmi di insonorizzazione; Slot allocation Sviluppare altre modalità di trasporto (4) United V. Causby, 382 U.S. 256, Per una rassegna giurisprudenziale, si veda A. Tempesta, Note di diritto comparato sulla responsabilità per danni da rumore di aeromobili, in Dir. Aereo 1965, 10 e D. Maffeo, Breve rassegna giurisprudenziale in materia di responsabilità per danni da rumore aereo, in Dir. Dei Trasporti 1996, 135.

5 La diminuzione della rumorosità degli aerei Nel 1970 si raggiunse un accordo internazionale sulle norme in materia di emissioni sonore. Nel 1977, queste norme vennero modificate in senso più rigoroso e figurano nel volume I, Capitolo 3, dell Annesso 16 ICAO. Sulla base della distinzione operata dall ICAO, possiamo distinguere tre gruppi (Capitoli) di aerei con livelli notevolmente diversi di rumorosità: aeromobili del Capitolo I (es.: Caravelle), del Capitolo 2 (es.: Boeing 727), del Capitolo 3 (es.: AIRBUS ). La figura che segue illustra il diverso livello di rumorosità prodotto in fase di decollo tra un aeromobile del Capitolo 2 (Boeing 727 degli anni 60) e un aeromobile del Capitolo 3 (A320 degli anni 80): come si vede il primo produce in fase di decollo una impronta sonora di oltre 14 chilometri quadrati, mentre il secondo produce una impronta di soli 1,55 chilometri quadrati.

6 6 Già oggi, grazie all utilizzo di aeromobili più silenziosi la popolazione degli Stati Uniti e dell Europa interessata da fenomeni di inquinamento acustico causato da aeromobili è il 5 per cento di quella che era negli anni 70. In effetti le nuove tecniche costruttive degli aeromobili hanno portato a notevoli risultati, non raggiunti da altre modalità di trasporto. Si pensi, ad esempio, che negli ultimi 40 anni, mentre l inquinamento acustico prodotto da un aeromobile è diminuito di 30 db, quello dell auto è diminuito di 15 db e il treno ha registrato una diminuzione di soli 10 db (5). Il problema non è però certamente risolto. Nell Ottobre del 1990, la 28 sessione straordinaria dell ICAO, assume così la delibera A 28-3 che prevede la graduale eliminazione dell operatività, negli Stati soggetti a limitazioni della rumorosità, (6) degli aeromobili con età superiore a 25 anni e i cui livelli di rumore superano quelli specificati nel Capitolo 3. Questa graduale eliminazione è da completarsi con alcune deroghe in 7 anni con inizio l 1/4/1995 e termine all 1/4/2002. Sempre nell Ottobre del 1990 il Congresso degli Stati Uniti emana l Airport Noise and Capacity Act (ANCA), codificato dalla Federal Aviation Regulation (FAR 14 CFR Part. 91) il 25/9/91, relativo al passaggio nel Capitolo 3 delle flotte di 48 Stati Statunitensi e del Distretto di Columbia: con tale atto si stabilisce la politica sul rumore dell Aviazione Federale USA. Esso proibisce l operatività, dopo il 31/12/1999, degli aeromobili appartenenti al Capitolo 2 con peso superiore al decollo di lbs, con alcune deroghe per un massimo di 4 anni oltre il termine del 31/12/1999. In coerenza con la normativa ICAO e Statunitense, la Comunità Europea con due successive Direttive (la n. 80/51 e la 83/206) ha proibito ad aeromobili del Gruppo 1 di operare sui territori dei suoi Stati membri dopo il 31 Dicembre (5) (6) Situato a soli 3 Km dal centro città, l aeroporto di Salisburgo, sin dal 1991 consente unicamente l operatività degli aeromobili del Capitolo 3. Uno studio elaborato dal Dipartimento Ambientale della Città di Salisburgo ha evidenziato che in 8 anni il livello di rumorosità nel circondario aeroportuale è calato da 66 db a 59 db a fronte, per contro, di un notevole aumento di movimenti, passati da a L aeroporto ha così acquisito una riduzione del rumore aereo dell 80%, anche se i movimenti sono aumentati del 114%. Secondo l'icao gli Stati soggetti a limitazione di rumorosità sono gli Stati membri della Comunità Europea, l Australia, il Giappone, la Nuova Zelanda e gli USA. Questi Paesi risultano essere quelli maggiormente industrializzati, rappresentando circa l 80% del PNL mondiale e da loro origina una sempre più crescente percentuale di traffico aereo internazionale. Resta il fatto che la legislazione sul rumore aereo ha diviso il mondo in due categorie: da un lato un area soggetta a restrizioni e, dall altro, un area senza vincoli.

7 7 Nel Dicembre 1989, la Comunità ha emanato la Direttiva 89/629 (detta di nonaddizione ) la quale stabilisce che a decorrere dall 1/11/1990 gli aeromobili immatricolati dopo tale data non potranno essere utilizzati se non appartenenti al Capitolo 3. La Comunità con la Direttiva del 2 Maggio 1992, recepisce infine la delibera ICAO A 28-3, sancendo il divieto di utilizzo degli aeromobili del Capitolo 2 a partire dal 1 Aprile 1995 con data limite al 1 Aprile L articolo 2 della suddetta direttiva recita: 1. Gli Stati membri provvedono affinchè, a decorrere dal 1 Aprile 1995, gli aerei subsonici civili a reazione dotati di motore con coefficiente di diluizione inferiore a 2 non possano operare negli aeroporti situati sul loro territorio se non dispongono di un certificato acustico: a) conforme alle norme specificate nell allegato 16 della convenzione sull aviazione civile internazionale, volume 1, parte II, capitolo 3, seconda edizione (1988), o b) conforme alle norme specificate nell allegato 16 della suddetta convenzione, volume 1, parte II, capitolo 2, purchè il certificato individuale di navigabilità sia stato rilasciato per la prima volta da meno di 25 anni. 2. Gli Stati membri provvedono affinchè, a decorrere dal 1 Aprile 2002, tutti gli aerei subsonici civili a reazione che operano negli aeroporti situati sul loro territorio siano conformi al paragrafo 1, lettera a). La direttiva elenca quindi un numero limitato di deroghe alle disposizioni dell articolo 2, paragrafo 1, autorizzando l utilizzo di taluni aeromobili dei paesi in via di sviluppo negli aeroporti comunitari (articolo 3), di aerei di prossima classificazione, previa conversione, nel Capitolo 3 o sostituiti da aerei di cui al Capitolo 3 (articolo 5, paragrafo 1, e articolo 6), nonché di aeromobili di interesse storico (articolo 5, paragrafo 2). Inoltre gli Stati membri possono concedere deroghe temporanee alle disposizioni dell articolo 2, paragrafo 1, della direttiva per motivi di carattere economico espressamente delimitati (articoli 4 e 7) ed in altri casi eccezionali (articolo 8). Infine, l articolo 9 della direttiva stabilisce che ogni Stato membro riconosce le deroghe accordate da un altro Stato membro per un aereo immatricolato nel registro di detto Stato. Come emerge dalla tabella che segue il passaggio degli aeromobili del Capitolo 2 al Capitolo 3 è praticamente completato nella Comunità europea e sarà ultimato in via definitiva nell Aprile 2002.

8 8 Numero di aeromobili commerciali utilizzati nell'ue per tipo di certificazione acustica Classificazione acustica ICAO: Capitolo 1: tipi di aeromobili certificati prima del 1970 (ad es. Boeing 707) Capitolo 2: tipi di aeromobili certificati tra il 1970 e il 1978 (ad es. Boeing ) Capitolo 3: tipi di aeromobili certificati dopo il 1978 (ad es. Airbus A310) SS - Supersonici (Concorde) Fase Capitolo Capitolo Capitolo Supersonici Totale (Fonte: Airclaims) Non tutti gli aeromobili che rientrano nel Capitolo 3 producono però lo stesso inquinamento acustico: vi sono infatti aeromobili di nuovissima generazione ed altri che risalgono agli anni 80, dunque più rumorosi (7). Il processo che ha visto l eliminazione dei primi aeromobili certificati come non rumorosi e attualmente procede, con data finale il 31/3/2002, con l eliminazione degli aeromobili del Capitolo 2, dovrà dunque proseguire interessando i velivoli più rumorosi del Capitolo 3 (8). La necessità di eliminare gradualmente gli aeromobili più rumorosi del Capitolo 3 farà sorgere l esigenza di una sub-classificazione di tutti i tipi di aeromobili di questo Capitolo in relazione ai rispettivi livelli di certificazione del rumore. (7) Basti pensare che il rumore prodotto da un vecchio aeromobile del Ca pitolo 3 quale l MD80, equivale a quello di due Airbus A310, cinque Boeing 757s, dieci Fokker 100s, quaranta Dash 8s o cinquanta Canadair Regional Jets. (8) Comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento Europeo, al Comitato Economico e Sociale e al Comitato delle Regioni. Trasporti aerei e ambiente, Raccogliere la sfida di uno sviluppo sostenibile. Bruxelles 1/12/99. COM (1999) 640. D ora innanzi Comunicazione della Commissione. Nella riunione del 26 gennaio la Commissione per la politica regionale, i trasporti e il turismo ha nominato relatrice di questa Comunicazione la parlamentare Caroline Lucas. La relativa relazione, datata 29 giugno 2000 (A5-0187/2000) è stata adottata dal Parlamento Europeo il 7 settembre Il Parlamento ha peraltro rilevato la necessità dell introduzione di una tassa sul kerosene su tutte le rotte in partenza dalla Comunità se gli accordi internazionali o bilaterali lo consentono. Il Parlamento ha inoltre chiesto l introduzione di tasse ambientali basate sul principio: chi inquina paga. Infine ha chiesto alla Commissione di sviluppare nuove azioni volte a privilegiare l attribuzione degli slots in base a principi ambientali.

9 9 La classificazione del rumore dovrebbe far parte di una più generale struttura che fissi, da un lato, nuovi standards del rumore anche per i futuri tipi di aeromobili e, dall altro, che preveda la graduale eliminazione degli aeromobili più rumorosi del Capitolo 3, sulla base dell esigenza di sostituirli con aeromobili più silenziosi per poter soddisfare la prevista crescita di traffico aereo. Il Parlamento Europeo nell adottare la Comunicazione della Commissione con la relativa relazione ha, in particolare, raccomandato alla Commissione di fissare un nuovo ed ambizioso quadro temporale per il progressivo ritiro degli aeromobili che si collocano entro un margine di 5 db (A) dalla soglia del Capitolo 3 e degli altri aeromobili del Capitolo 3 quando saranno formulate nuove norme. Una tale struttura offrirebbe sia ai vettori che alle società costruttrici una programmazione temporale a lungo termine sulle loro flotte e sulle politiche di produzione. Le case aeronautiche sono del resto ben consapevoli che al fine di assicurarsi lo sviluppo e la commercializzazione di un nuovo tipo di aeromobile in grado di operare nell Occidente per circa 40 anni e più, esso dovrà essere il più silenzioso possibile. Il medesimo ragionamento vale anche per i vettori, i quali per ciò che riguarda i loro aeromobili presenti e futuri, desiderano ovviamente evitare di incorrere in restrizioni operative o sovratasse. Sfortunatamente, una parte del mercato sta ora riconvertendo gli aeromobili del Capitolo 2 nel Capitolo 3, attraverso l installazione sui motori di opportuni kits di silenziamento, che li rendono leggermente meno rumorosi (c.d. hush-kits ). In materia è intervenuta la Comunità con il Regolamento n. 925/99 del 29 Aprile 1999 con l obiettivo di stabilire regole volte ad evitare il deterioramento dell impatto complessivo delle emissioni sonore nella Comunità degli aerei subsonici civili a reazione ricertificati e nel contempo a limitare altri danni all ambiente. Con questo Regolamento, salvo alcune limitate deroghe, viene vietato l impiego di tali aeromobili ricertificati nei Paesi della Comunità dopo il 1 Aprile La decisione della Comunità non può che essere condivisa. Se infatti venisse consentita una proliferazione in Europa degli aeromobili così silenziati, si metterebbe in discussione l attuale politica di graduale eliminazione degli aeromobili rumorosi (9). (9) Il Regolamento Comunitario ha scatenato una violenta offensiva da parte della FAA.

10 La tabella che segue esemplifica la differenza in termini di rumore, tra un aeromobile silenziato ed uno di nuovo tipo. Tipo di a/m silenziato B a/m equivalente del nuovo tipo A MTOW 86,4 t MTOW 85 t Livello di rumore al decollo 96,3 Livello di rumore al decollo 86,1 (EPNdB) (EPNdB) 10 Acoustical exchange ratio (rapporto di scambio acustico): 10,5 Tipo di a/m silenziato B a/m equivalente del nuovo tipo MD MTOW 57,7 t MTOW 61,2 t Livello di rumore al decollo 91,1 Livello di rumore al decollo 77,5 (EPNdB) (EPNdB) Acoustical exchange ratio (rapporto di scambio acustico): 23 L Acoustical exchange ratio rappresenta, in termini di rumore, il numero delle operazioni che potrebbero essere effettuate con aeromobili di nuovo tipo più silenziosi, rispetto ad una sola analoga operazione, effettuata però con un aeromobile di tipo equivalente, ma silenziato: nell ambito di uno scenario di traffico settimanale, una operazione eseguita con un B potrebbe cioè essere sostituita con ben 23 operazioni del medesimo tipo eseguite con un MD 90-30, equivalente in prestazioni ma molto più silenzioso, senza determinare modifiche nell inquinamento acustico al suolo. Sulla possibilità di singoli Stati membri della Comunità di imporre limitazioni all utilizzo degli aeromobili del Capitolo 2, si è recentemente espressa la Commissione Europea (decisione del 22 Luglio 1998, n. 98/523/CE). La decisione della Commissione riguarda una serie di limitazioni operative al traffico aereo sullo scalo di Karlstaad, imposte dalle autorità svedesi allo scopo di ridurre l inquinamento Secondo Washington le restrizioni operative europee penalizzerebbero l economia USA, in quanto ridurrebbero il valore degli aeromobili silenziati prodotti dalla Boeing e McDonnell Douglas. In base ad una stima del Vice Segretario del Commercio USA le perdite per il settore aeronautico statunitense sarebbero di 2 miliardi di dollari. Per questi motivi il Governo di Washington ha depositato il 14 marzo 2000 presso l ICAO un reclamo in base all art. 84 della Convenzione di Chicago.

11 11 acustico nelle zone circostanti l aeroporto. L aeroporto era stato costruito in una zona a bassa densità di popolazione per sostituire lo scalo preesistente, il quale, posto nelle vicinanze di zone residenziali, creava problemi di sicurezza e di impatto ambientale. Tra le limitazioni operative imposte dalle autorità svedesi, vi era il divieto per le compagnie aeree di operare su tale aeroporto se non con aeromobili del Capitolo 3. Tale limitazione è stata denunciata alla Commissione dalla SAS, unica compagnia ad operare sull aeroporto di Karlstaad con voli di linea, la quale si serviva, per l effettuazione di tali collegamenti, di aeromobili conformi al Capitolo 2. La competenza della Commissione deriva da quanto disposto dal Reg. 2408/92 relativo all accesso dei vettori comunitari alle rotte intracomunitarie. Il Reg. 2408/92 contiene l affermazione del principio, comunemente indicato come libertà dei cieli, per cui a tutti i vettori comunitari a cui sia stata attribuita una licenza di esercizio deve essere consentito di svolgere liberamente i traffici commerciali sulle rotte interne della comunità. L art. 8 (3) del Regolamento stabilisce poi che spetta alla Commissione indagare sulla compatibilità delle normative introdotte dagli Stati membri con tale principio di libertà. La Commissione ha ritenuto la normativa svedese incompatibile con il diritto comunitario, e, in particolare con la Direttiva del Consiglio 92/14/CEE, la quale : Stabilendo disposizioni precise per la graduale eliminazione degli aerei di cui al Capitolo 2 all interno della Comunità nell arco del periodo [ ] si configura come una misura di armonizzazione totale che non consente agli Stati membri di imporre il ritiro anticipato di tali aeromobili o di continuare [ ] ad autorizzare l impiego nei loro aeroporti di aeromobili che avrebbero dovuto essere ritirati in virtù del medesimo articolo. La Commissione osserva inoltre che la direttiva armonizzando le disposizioni sull eliminazione graduale degli aerei di cui al Capitolo 2 all interno del territorio comunitario, garantisce anche che uno Stato membro non <<esporti>> in altri Stati membri gli eventuali problemi di inquinamento acustico esistenti nei pressi dei propri aeroporti e che gli aerei di cui al Capitolo 2 non siano concentrati solo in pochi aeroporti della Comunità (10). (10) L inderogabilità della disciplina introdotta dalla Direttiva 92/14 sarebbe inoltre provata, secondo la Commissione, dalle modalità con cui sono state concesse deroghe all applicazione di essa. La deroga riguardante l Austria, autorizzata a mantenere in vigore sino al 1 aprile 2002 una disciplina più severa quanto all utilizzo nei suoi aeroporti di aeromobili di cui al Capitolo 2, fu concessa nei termini di un accordo tra questo Paese e la Comunità ed inclusa nel Trattato SEE. Le successive deroghe, accordate nel

12 12 Di interesse forse ancora maggiore sono le considerazioni ulteriori che la Commissione sviluppa valutando la compatibilità della normativa introdotta dalle autorità svedesi con i principi generali del diritto comunitario, ipotizzando cioè che non sussista un contrasto diretto con un atto specifico di diritto derivato. Ritiene infatti la Commissione che anche ove non esistesse la segnalata incompatibilità con la Direttiva CEE 92/14, il divieto di utilizzo di aeromobili conformi al Capitolo 2 risulterebbe in ogni caso contrario ai fondamentali principi di necessità e proporzionalità. Per principio di proporzionalità (nell accezione utilizzata dalla Corte per interpretare le disposizioni che consentono agli Stati membri di derogare alla disciplina generale prevista dal Trattato o da successivi atti derivati degli organi comunitari) si intende che gli Stati membri, nell esercitare le proprie prerogative non devono eccedere quanto necessario per la tutela delle esigenze pubbliche che tali interventi giustificano. (11) Nel caso di specie la Commissione ha ritenuto la normativa svedese troppo severa, e in quanto tale sproporzionata e non necessaria per il raggiungimento delle finalità perseguite, cioè garantire il quieto vivere delle popolazioni circostanti l aeroporto. Per giungere a questa conclusione la Commissione valuta tutti gli elementi che avrebbero dovuto guidare le autorità svedesi nel modulare l intensità delle restrizioni. In particolare depongono a favore di una normativa meno penalizzante per l operatività dello scalo la bassa densità di popolazione nelle zone circostanti l aeroporto, ma anche la vigenza di altre norme operative già destinate a ridurre e rendere accettabile l impatto ambientale dell aeroporto e delle attività ad esso collegate. Tra esse la Commissione cita la fissazione di un livello massimo di emissioni sonore, l insonorizzazione delle abitazioni più vicine e le limitazioni operative relative alle procedure per i decolli e gli atterraggi. Anche a seguito di questa decisione la Comunicazione della Commissione evidenzia la necessità di definire regole comunitarie obiettive e controllabili grazie alle quali, su richiesta dello Stato membro interessato, l aeroporto potrebbe, sulla base di una decisione della Commissione e previo esame della questione di concerto con un comitato consultivo, 1998 in relazione ai soli aeroporti di Berlino Tegel e Berlino Tempelhof, furono introdotte mediante una nuova Direttiva (Direttiva CEE 98/20), la cui approvazione giunse al termine di accese discussioni. La forma rivestita dagli atti di deroga rende chiaro, secondo la Commissione che la Direttiva 92/14 non si limita a fissare requisiti minimi lasciando agli Stati membri la possibilità di introdurre norme più restrittive. Se così fosse, infatti, non vi sarebbe stata alcuna necessità di ricorrere a nuovi atti di diritto derivato da parte della Comunità, per approvare l introduzione di normative più severe in Austria e nei due aeroporti di Berlino. (11) La definizione è tratta da Daniele, Il diritto materiale della Comunità Europea, Milano, 1995, p. 26.

13 13 adottare regole più restrittive in materia di emissioni sonore prima che tali regole siano generalizzate sul mercato comunitario. L autorizzazione a introdurre anticipatamente regole più restrittive potrebbe giustificarsi in particolare quando si tratta di evitare nuove restrizioni al funzionamento o di agevolare l approvazione dei progetti di ampliamento di un aeroporto da parte della popolazione interessata La pianificazione territoriale Gli aeroporti utilizzano, rispetto ad altre modalità di trasporto, una minima quantità di territorio. Un recente studio tedesco sull impatto economico e sociale delle infrastrutture aeroportuali rileva: Dei ettari di terreno della passata Germania Occidentale utilizzati per tutte le modalità di trasporto, soli ettari sono utilizzati per gli aeroporti, contro gli ettari per le ferrovie e ettari per le strade. Gli aeroporti, quindi, utilizzano meno dell 8% del territorio dedicato alle ferrovie e meno dell 1% di quanto richiesto dalla rete viaria stradale. Hectares (milions) 1,2 1,0 0,8 0,6 0,4 0,2 6,400 1,100,000 84,000 Source: IATA 0,0 Air Rail Road Land in Use

14 14 Inoltre, in termini di numero di passeggeri trattati, gli aeroporti fanno un uso più efficiente del territorio loro necessario, pari a 5 volte a quello delle ferrovie e a 6 volte quello delle strade. 2,5 2,453,125 Milions of Passengers Kms per Hectare 2,0 1,5 1,0 0,5 497, ,545 Source: IATA 0,0 Air Rail Road Efficiency of Land Use Al di là di questi dati è però indubbio che la presenza di un aeroporto condiziona pesantemente il territorio circostante. L aeroporto è infatti un grande centro di lavoro per migliaia di addetti, impegnati in settori anche collaterali al trasporto (commerciali, di ristorazione, petroliferi, ecc ) costituisce un centro di attrazione potente per le popolazioni, le industrie e per le attività che possono beneficiare della vicinanza dello scalo per comodità di trasporto o per il flusso di traffico da esso generato (industrie utilizzanti l air cargo come quelle elettroniche o manifatturiere complessi alberghieri, ecc ). Se lasciato a se stesso, quindi, il territorio circostante uno scalo tende ad urbanizzarsi, rendendo problematico ogni ulteriore sviluppo aeroportuale e limitandone l attività per ragioni di rumore. Parallelamente, gli abitanti degli edifici costruiti nelle vicinanze dell aeroporto, sono poi i primi a lamentarsi per i fenomeni di inquinamento acustico. La Comunicazione della Commissione osserva che la mancanza di una valida politica di pianificazione territoriale in prossimità degli aeroporti ha reso sempre più difficile la ricerca di un equilibrio tra gli interessi legittimi delle varie parti interessate. Vista l impossibilità di spostare le aree residenziali che si trovano in prossimità degli aeroporti, è importante migliorare la situazione nel quadro delle attività future di costruzione e di ampliamento degli

15 15 aeroporti. Se si desidera che i vantaggi derivanti da una riduzione dell inquinamento acustico alla fonte non vengano vanificati dallo sviluppo di nuove zone residenziali e dall adozione di altre misure inadatte nei pressi degli aeroporti, è indispensabile secondo la Commissione provvedere ad una pianificazione del territorio che tenga conto della presenza degli aeroporti. L ICAO ha dedicato un apposito manuale alla pianificazione del territorio circostante gli aeroporti. (12) Per delimitare le zone interessante da livelli di rumore prestabiliti (13) si costruiscono su una carta topografica, includente l aeroporto ed i suoi dintorni, le curve isofoniche, cioè le linee congiungenti i punti di uguale rumore. Esse si tracciano tenendo conto delle previsioni di traffico dopo 5/10 anni, della tipologia di aerei prevista, delle procedure di decollo e atterraggio in vigore. Costruite le curve isofoniche, si stabilisce il tipo di utilizzo delle aree sottoposte a determinati livelli sonori. Non vi è però uniformità a livello mondiale circa i sistemi di misurazione del rumore aereo; per quanto riguarda in particolare l indice del rumore nel lungo periodo, che ha la funzione di esprimere con un singolo numero il disturbo totale arrecato dagli aerei in una certa zona, i sistemi più utilizzati sono il Noise and Number Index (NNI), l Equivalent Continous Sound Level (Leq), il Noise Exposure Forecast (NEF), il Day-Night Average Noise Level (Ldn), il Weighted Equivalent Continous Perceived Noise Level (WECPNL) (14). La Comunicazione della Commissione evidenzia al riguardo la necessità di pervenire alla definizione di un indice comune e di un metodo normalizzato di calcolo dell esposizione al rumore. Tali strumenti comuni consentirebbero in effetti un valido raffronto tra il livello di rumore effettivo e i limiti di tolleranza stabiliti. Costituirebbero inoltre un quadro di riferimento generale per valutare la compatibilità con gli obiettivi ambientali delle disposizioni relative alla capacità degli aeroporti. Metodi chiari faciliterebbro inoltre la definizione di obiettivi comuni e trasparenti. In particolare il Parlamento Europeo ha raccomandato alla Commissione, al fine di tutelare la salute dei cittadini che vivono in prossimità degli aeroporti, di sviluppare a livello comunitario valori guida che tengano (12) Airport Planning Manual, part. 2: land use and environmental control, DOC 9184-AN 901, ICAO, (14) Per una disamina approfondita di questi indici si rinvia al già citato Rumore degli Aerei e Tutela dell Ambiente di R. Passatore, F. D Amico, D. Maffeo, pag. 45 e segg.

16 16 conto, ad es., degli orientamenti dell OMS per l esposizione delle Comunità al rumore e di tutte le fonti di rumore ambientale. Nel documento si osserva infine che la Commissione proporrà che l adozione di adeguate regole di pianificazione del territorio sia considerata un criterio di ammissibilità ai fini dell ottenimento di contributi ai progetti di costruzione e di ampliamento degli aeroporti nel quadro dei diversi strumenti finanziari della Comunità. Uno dei problemi più rilevanti consiste nel fatto che molti aeroporti non hanno il controllo o l autorità per imporre una siffatta pianificazione e, sovente, non vengono neppure interpellati in merito ai piani di sviluppo urbanistici adottati dalle Comunità limitrofe. Il Manuale dell ACI Europe (15) Environmental Handbook 1995, a seguito di una indagine che ha coinvolto 108 aeroporti Europei, osserva che solo 46 aeroporti hanno un qualche ruolo nel processo decisionale relativo alle modalità di utilizzo delle aree loro circostanti, ma che di questi, solo 11, hanno un potere di veto sui piani di urbanizzazione nel caso in cui essi siano in contrasto con le loro pianificazioni territoriali. I restanti aeroporti non hanno alcun potere in merito e, sovente, in molti Paesi Europei la normativa ICAO di pianificazione territoriale è del tutto ignorata: solo per 48 aeroporti infatti è in vigore un sistema di pianificazione territoriale urbana connesso al rumore aereo. L esempio dell Aeroporto di Zurigo è emblematico della difficoltà di razionalizzare l uso del territorio. Nel 1967 il Governo Federale decise di costituire un gruppo di lavoro con lo scopo di definire un indice di misura per il rumore aereo e di dotarsi sulla base di tali indici di un piano di utilizzo delle aree urbane per gli aeroporti di Zurigo, Ginevra e Basilea. Nel 1977, dopo aver stabilito quale indice di misurazione l NNI (Noise and Number Index), venne pubblicato il piano di utilizzo delle aree circostanti l aeroporto di Zurigo, ma, a seguito di forti proteste delle comunità limitrofe, esso venne modificato nel 1982 per trovare applicazione solo nel Nel frattempo, le Autorità locali adottarono piani urbanistici che di fatto ignoravano la presenza aeroportuale, tanto che nel periodo una comunità che vive nella zona di rispetto dell aeroporto è cresciuta del 91% (16). (15) L ACI Airport Council International è l Associazione professionale che rappresenta 1000 Aeroporti presenti in 140 Stati del mondo. (16) L esempio dell aeroporto della Malpensa è pure significativo: nel periodo le costruzioni realizzate nei comuni interessati dalla presenza aeroportuale si sono incrementate di oltre il 10%.

17 La tassazione sul rumore L imposizione di tasse proporzionate alla rumorosità degli aeromobili è prevista dalle disposizioni ICAO, (17) essa è diretta in primo luogo ad incoraggiare i vettori ad utilizzare aeromobili più silenziosi e, in secondo luogo, ad acquisire i fondi necessari per finanziare le attività svolte dal gestore o dal Governo Centrale per controllare e minimizzare il fenomeno (indennizzi, acquisizioni, insonorizzazioni). Va osservato che il documento ICAO afferma che i singoli Stati hanno la libertà di decidere quale metodo di tassazione applicare. La tassazione può assumere la forma di supplementi alle tasse di atterraggio o di tassa specifica sull' nquinamento acustico. Fino a pochi anni or sono normalmente queste tasse erano basate sui criteri di rumorosità previsti nell Annesso 16, Volume 1. Ma il fatto che sovente gli standard previsti in tale documento non rappresentano più l attuale situazione tecnologica, ha fatto sì che alcuni Governi o Autorità aeroportuali stiamo cominciando ad adottare altri metodi per classificare gli aeromobili. Uno di questi metodi è quello di classificarli sulla base dell effettivo rumore prodotto nelle vicinanze dell aeroporto, senza tener conto della definizione contenuta nell Annesso 16. Questo assicura le popolazioni vicine all aeroporto che la classificazione degli aeromobili e la relativa loro tassazione avviene in relazione al reale disturbo arrecato, e che la situazione è continuamente monitorata. Sul punto la relazione sulla Comunicazione della Commissione osserva che l Unione Europea dovrebbe essere incoraggiata a mettere a punto una classificazione comune delle emissioni sonore degli aeromobili per l Europa, facendo rilevare quanto sia importante che essa si basi su misurazioni del rumore in assetto operativo, dal momento che questi valori possono variare rispetto ai dati di certificazione forniti dal produttore. L Aeroporto di Francoforte è stato il primo, nel 1974, ad introdurre una tassazione sul rumore. Attualmente in Germania il sistema di tassazione è basato sui criteri di rumorosità previsti nell Annesso 16. (17) Documento 9082/4, Statement by the Council of Contracting States on noise related charges for Airports and Navigation Services, riaggiornato durante la Conferenza ICAO su Airport and Route Facility Management (CARFM) del 1992.

18 18 Nell Aeroporto di Monaco si tiene però anche conto del numero dei passeggeri a bordo, del peso massimo al decollo e dell ora in cui l aeromobile opera. In Francia, a seguito di una legge promulgata nel 1992, è stata istituita una Tassa per l Attenuazione del Rumore nelle vicinanze di un Aeroporto, essa è calcolata sul peso massimo al decollo dell aeromobile, sul gruppo acustico di appartenenza (Annesso 16), sulla categoria di aeroporto e sull ora del decollo. La tassa è erogata ad una Agenzia per l Ambiente e l Energia che, sentite le Commissioni previste in ogni Aeroporto e composte sulla base di una Ordinanza del Settembre 1994 da rappresentanti dello Stato, dei Vettori, dell Autorità Aeroportuale e dei Comuni interessati, ne decide l utilizzo. In Svizzera, si calcola l effettivo rumore prodotto durante la fase di decollo, e, sulla base di questi dati, l aeromobile viene classificato in 5 diversi Gruppi di Rumorosità, ai quali corrispondono diversi livelli di tassazione. In Inghilterra, la tassazione è stata introdotta nel 1980 per gli Aeroporti di Heathrow, Gatwick e Stansted, dapprima sotto forma di uno sconto del 15% sui diritti di atterraggio per quegli aeromobili conformantisi alle specifiche dell Annesso 16 e, a partire dal 1989 con una differente tariffa dei diritti di atterraggio tra gli aeromobili del Capitolo 2 e del Capitolo 3: mentre a questi ultimi è concesso uno sconto del 2%, ai primi viene applicata la tariffa standard. Nell aeroporto di Schiphol gli aeromobili sono stati divisi in 3 gruppi ai quali corrispondono tre diversi livelli di tassazione: nel primo gruppo rientrano gli aeromobili costruiti nei primi anni 80: ad essi non viene applicato alcun sconto sulle tasse di atterraggio; al secondo gruppo, vale a dire agli aeromobili costruiti negli ultimi anni 80, viene applicato uno sconto del 2,5%; agli aeromobili del Capitolo 2 e ai più vecchi aeromobili del Capitolo 3, viene applicato un incremento sulle tasse di atterraggio pari al 7,5%. Agli aeromobili del Capitolo 2 viene poi applicata una ulteriore tassa, pari a Dfl per gli aeromobili con un MTOW inferiore alle 100 tonnellate, e a Dfl per quelli con un MTOW superiore alle 100 tonnellate. A Bruxelles le tasse sul rumore sono fissate in relazione al Capitolo di appartenenza e subiscono un incremento del 50% nelle ore di picco ( e ).

19 19 Nella Comunicazione della Commissione si evidenzia la possibilità di ricorrere alla formula dei Certificati di Emissione tra compagnie aeree operanti su di un singolo aeroporto. Si tratterebbe di stabilire ogni anno e per ogni aeroporto il totale massimo di rumore ammesso. Questo totale verrebbe quindi ripartito in base alla prevista capacità di trasporto di tutti i vettori che operano nello scalo. Il totale massimo annuale ammissibile di rumore, diviso per la prevista capacità di trasporto, dà come risultato il rumore ammesso per tonnellata. Su questa base vengono distribuite a tutti i vettori in proporzione alla loro quota di capacità di trasporto i Certificati di Emissione. Con questa procedura i vettori sono così autorizzati a produrre rumore entro il massimo previsto dai Certificati di Emissione in loro possesso. Dopo la loro distribuzione i Certificati di Emissione sono però commerciabili tra i vettori: questo significa che un vettore che inquina poco, perché opera con aeromobili silenziosi, può vendere i propri Certificati (e dunque guadagnarci) ad altri vettori che utilizzano aeromobili più rumorosi (i quali dovrebbero essere così incentivati ad ammodernare la flotta). Ciò contribuirebbe a creare un vantaggio commerciale per gli operatori e gli utilizzatori che optano per tecnologie d avanguardia e modalità operative rispettose dell ambiente (sistema di ricompensa al migliore/sanzione al peggiore ). Il vantaggio di questo sistema consiste inoltre nel fatto che dovrebbe consentire una riduzione del rumore, senza limitare il numero dei movimenti. Secondo la Commissione occorrerebbe procedere ad una analisi di fattibilità sulla possibilità di introdurre questi Certificati di Emissione, visto che sono usati con successo in altri contesti e per altre forme di inquinamento (es.: emissioni gassose) Limitazioni ai voli notturni Durante la notte un aeromobile produce più disturbo che di giorno. Parimenti il disturbo del sonno è considerato come un potenziale rischio per la salute. Il Parlamento Europeo ha raccomandato la Commissione ad adottare a livello comunitario obiettivi di esposizione al rumore tali da garantire che nessuno sia esposto a un livello

20 20 inaccettabile di rumore durante la notte: questi livelli dovrebbero essere basati sugli orientamenti dell OMS e gli obiettivi dovrebbero entrare in vigore entro il La regolamentazione adottata nei vari aeroporti è rappresentata dalla tabella che segue: Tabelle comparativa delle disposizioni antirumore notturne esistenti in alcuni aeroporti europei Divieto totale durante una parte della notte Limitazione al numero dei voli Divieto per gli aeromobili del Capitolo 2 Numero medio di voli notturni Limitazione del rumore per movimento Amsterdam No No ( in casi particolari) 36 Sì Casi particolari Bruxelles No No Quota di rumore notturno, a partire dall 1/7/2001 Copenhagen No No No 47 No Francoforte No No Limitazione salvo per gli aeromobili con base in aeroporto Londra HR No Si, tra le No 43 Si e le Parigi CDG No No No Vienna No No No Zurigo Si, tra le e le salvo i servizi postali No No

21 Negli aeroporti non chiusi di notte, sono poi presenti particolari procedure di decollo ed atterraggio, il divieto di utilizzo dei reverse, incrementi nelle tasse sul rumore, ecc Il monitoraggio del rumore Gi Aeroporti installano un sistema di monitoraggio del rumore per la necessità di misurare e tenere sotto controllo il livello di rumore, decidere nuove limitazioni operative o nuove tassazioni, fornire informazioni alle Comunità limitrofe e ai Governi nazionali. Dall indagine condotta dall ACI Europe e di cui si è già fatto cenno, risulta che su 104 aeroporti interpellati, il 35% dispone di un sistema di monitoraggio, mentre il 23% ha in programma di installarlo entro il Nel 16% dei casi, questo sistema è previsto da una legge nazionale, nei restanti, esso è dovuto a una libera scelta del gestore. Val la pena di osservare che nei 36 aeroporti dotati di sistemi di monitoraggio, questi ultimi sono gestiti dal gestore in 33 casi, in 2 dal Ministero dei Trasporti, e, in 1, da una impresa indipendente. L 86% degli Aeroporti dotati di sistemi di monitoraggio, collegano i risultati così ottenuti ad una politica di controllo dei rumore verso i vettori: se un aeromobile supera i limiti di rumore ammessi, in alcuni casi si procede all irrogazione di una ammenda (ad esempio in 6 Aeroporti Britannici) (18) ovvero si dà luogo ad una notificazione al vettore dell avvenuta violazione, chiedendo chiarimenti in merito Le procedure anti-rumore Nella maggioranza degli aeroporti vi sono particolari procedure di decollo ed atterraggio (Special Flights Routes SFRs ), volte ad evitare, per quanto possibile, il sorvolo dei centri abitati, ovvero a consentirlo ad una certa qual altezza. In tali casi, è normalmente presente in aeroporto, un sistema di monitoraggio (Flight Track Monitoring), per controllare il rispetto da parte dell aeromobile delle prescritte rotte. (18) Nel 1994 è stato introdotto sull aeroporto di Manchester un nuovo sistema di ammende, che prevede una penalità minima di 500 sterline per gli aeromobili che durante il giorno superano i 105 PNdB, o, di notte, i 100 PNdB.

22 22 Facendo riferimento alla già citata indagine ACI Europe, risulta che su 104 aeroporti interpellati, 31 dispongono di questo sistema, gestito in 12 aeroporti dal gestore, in 12 dall Air Traffic Control, in 6 dal Ministero dei Trasporti e in un caso dall Autorità Militare. In caso di non rispetto delle rotte vengono applicate ammende (4 aeroporti), o decise penalizzazioni operative (2 aeroporti). In 10 aeroporti si dà luogo ad una notificazione al vettore dell'avvenuta violazione chiedendo chiarimenti in merito. (19) Nella Comunicazione della Commissione si osserva che le disposizioni operative attuali prevedono che gli aeromobili seguano itinerari fissi e lineari, soprattutto nelle manovre di avvicinamento agli aeroporti, il che concentra il traffico e quindi l inquinamento acustico all interno di una fascia relativamente stretta ma molto lunga. Gli aeromobili moderni provvisti di complessi sistemi di gestione del volo (FMS) sono in grado di navigare con precisione e di seguire rotte non lineari, evitando le zone densamente popolate e riducendo pertanto gli effetti delle emissioni sonore. Se questa possibilità fosse sfruttata al meglio ed abbinata ai sistemi di controllo del rumore situati a terra e a modelli probabilistici che consentono di modificare ripetutamente una rotta in funzione dei cambiamenti delle condizioni climatiche, si potrebbero evitare alcuni dei problemi dovuti alle emissioni acustiche. Nel lungo termine, le misure di carattere operativo potranno contribuire in misura ancora maggiore alla riduzione dell impatto ambientale dei trasporti aerei. Con adeguati strumenti di assistenza alle manovre di avvicinamento e di controllo del traffico, gli aeromobili potranno utilizzare diverse procedure di avvicinamento (a curva, scalare, segmentato, in picchiata, ecc..) non solo per ridurre la pianta del rumore (footprint) al suolo, ma anche per distribuire in modo più equo l onere ambientale. In fase di avvicinamento, la metà circa delle emissioni sonore sono dovute alla cellula dell aeromobile. Di conseguenza, si potrebbero ottenere risultati migliori adottando procedure di volo che consentano di attivare gli elementi rumorosi, ossia gli ipersostentatori alari, il carrello di atterraggio ecc.., il più tardi possibile durante la fase di atterraggio, compatibilmente con i criteri di sicurezza stabiliti. (19) Nel 1992 l aeroporto di Manchester decise di introdurre un sistema di ammende per i vettori che non rispettavano le rotte prescritte, pari ad una sovratassa del 50% delle tasse di atterraggio. Questa decisione suscitò le proteste della IATA, che espresse forti dubbi sulla legittimità di tale decisione. A seguito dell intervento della IATA, l aeroporto di Manchester soprassedette all applicazione di queste penalità e decise di limitarsi a contestare ai vettori la violazione delle procedure, chiedendo delle giustificazioni. L aeroporto pubblica poi regolarmente i nomi dei vettori che non seguono le procedure.

23 I programmi di insonorizzazione I programmi relativi all insonorizzazione di edifici presenti nelle vicinanze degli aeroporti, sono direttamente collegati all esistenza di una pianificazione territoriale, in quanto si vuole evitare di erogare contributi provenienti dal fondo creato con i proventi della tassazione sul rumore, a chi ha costruito in zone vietate. Degli 83 aeroporti che hanno risposto su questo punto alla più volte citata indagine ACI Europe, risulta che 21 hanno dei programmi di insonorizzazione. In alcuni casi questi programmi sono obbligatori, in altri sono il frutto di una decisione del gestore: sono questi ad esempio, i casi di Heathrow, che, utilizzando sempre i proventi delle tasse sul rumore, ha un programma di intervento su abitazioni per un costo di oltre 10 milioni di sterline, o di Schiphol, che prevede di intervenire volontariamente entro il 2002 su abitazioni per un costo di 710 milioni di marchi tedeschi. Come detto in precedenza, questi fondi non vengono erogati a chi ha costruito o ha acquistato la proprietà di un immobile sito in zone di inedificabilità. Se viceversa, l immobile era preesistente alla zonizzazione, il proprietario avrà diritto all intervento di insonorizzazione La slot allocation Nella Comunicazione della Commissione si osserva che ai fini di diminuire l inquinamento acustico si potrebbe introdurre un criterio ambientale nelle regole di attribuzione degli slots degli aeroporti ad intenso traffico, compresa l assegnazione prioritaria di slots a tratte per le quali non esistono alternative in termini di treni ad alta velocità. Al momento di definire criteri di priorità per la distribuzione degli slots si potrebbe, ad esempio, accordare una certa preferenza ai voli di aeromobili più silenziosi. Il potenziale interesse dell introduzione di criteri legati alle prestazioni ambientali nel sistema di ridistribuzione degli slots non riguarda unicamente le prospettive di miglioramento della situazione sul piano ambientale. Abbinato ad un sistema di limitazione globale delle emissioni sonore in ogni aeroporto, l incentivo ad utilizzare aeromobili più silenziosi ai fini di ottenere gli slots incrementerebbe anche la capacità complessiva degli aeromobili e metterebbe fine alla tendenza attuale che consiste nel risolvere i problemi ambientali limitando il numero totale delle operazioni. L iniziativa ha comunque ottenuto dei successi visto che le infrazioni sono scese dal 13-16% del 1992 all 8-10% di oggi.

DISTRIBUZIONE PERCENTUALE PER TIPOLOGIA DI ATTIVITÀ/INFRASTRUTTURE DELLE SORGENTI CONTROLLATE NEL LAZIO

DISTRIBUZIONE PERCENTUALE PER TIPOLOGIA DI ATTIVITÀ/INFRASTRUTTURE DELLE SORGENTI CONTROLLATE NEL LAZIO DISTRIBUZIONE PERCENTUALE PER TIPOLOGIA DI ATTIVITÀ/INFRASTRUTTURE DELLE SORGENTI CONTROLLATE NEL LAZIO Anno 2014 Inquadramento del tema Il rumore è fra le principali cause del peggioramento della qualità

Dettagli

visto il trattato sul funzionamento dell Unione europea,

visto il trattato sul funzionamento dell Unione europea, 17.11.2012 IT Gazzetta ufficiale dell Unione europea L 320/3 REGOLAMENTO (UE) N. 1077/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per la supervisione da parte delle

Dettagli

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo. L 320/8 Gazzetta ufficiale dell Unione europea IT 17.11.2012 REGOLAMENTO (UE) N. 1078/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per il monitoraggio che devono

Dettagli

Attuazione della direttiva CEE 92/14 in tema di limitazione delle emissioni sonore dei velivoli subsonici a reazione.

Attuazione della direttiva CEE 92/14 in tema di limitazione delle emissioni sonore dei velivoli subsonici a reazione. D.M. 28 marzo 1995 Attuazione della direttiva CEE 92/14 in tema di limitazione delle emissioni sonore dei velivoli subsonici a reazione. IL MINISTRO DEI TRASPORTI E DELLA NAVIGAZIONE e IL MINISTRO DELL'AMBIENTE

Dettagli

I GRUPPI TRANSFRONTALIERI.

I GRUPPI TRANSFRONTALIERI. I GRUPPI TRANSFRONTALIERI. 1. Premessa. Per effetto della globalizzazione dei mercati è sempre più frequente la creazione di gruppi transfrontalieri, di gruppi cioè in cui le diverse imprese sono localizzate

Dettagli

RISULTATI DELLA RILEVAZIONE SULLE COMMISSIONI APPLICATE DALLE BANCHE SU AFFIDAMENTI E SCOPERTI DI CONTO

RISULTATI DELLA RILEVAZIONE SULLE COMMISSIONI APPLICATE DALLE BANCHE SU AFFIDAMENTI E SCOPERTI DI CONTO RISULTATI DELLA RILEVAZIONE SULLE COMMISSIONI APPLICATE DALLE BANCHE SU AFFIDAMENTI E SCOPERTI DI CONTO 1. Premessa La legge n. 2 del 28 gennaio 2009 ha vietato la commissione di massimo scoperto (CMS)

Dettagli

L AIR nell Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie (ANSF) Le schede. Osservatorio sull Analisi d Impatto della Regolazione.

L AIR nell Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie (ANSF) Le schede. Osservatorio sull Analisi d Impatto della Regolazione. Le schede Osservatorio sull Analisi d Impatto della Regolazione Eleonora Morfuni L AIR nell Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie (ANSF) S 10/2012 gennaio 2012 Le schede ** Indice 1. L influsso

Dettagli

Circolare n.9 / 2010 del 13 ottobre 2010 CONTROLLO SUL LAVORO E PRIVACY: LE ULTIME NOVITA

Circolare n.9 / 2010 del 13 ottobre 2010 CONTROLLO SUL LAVORO E PRIVACY: LE ULTIME NOVITA Circolare n.9 / 2010 del 13 ottobre 2010 CONTROLLO SUL LAVORO E PRIVACY: LE ULTIME NOVITA La tutela della riservatezza nella gestione del rapporto di lavoro è una tematica particolarmente complessa e delicata

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

UNI EN ISO 9001:2008 Certificato n.9175.arpl

UNI EN ISO 9001:2008 Certificato n.9175.arpl L aeroporto di Bergamo Orio al Serio insiste sul territorio dei comuni di Orio al Serio, di Grassobbio e di Seriate, e si trova a pochi chilometri dal centro di Bergamo. Lo sviluppo programmato a partire

Dettagli

Delibera n. 49/2015. VISTO il decreto legislativo 19 novembre 1997, n. 422 e s.m.i. ;

Delibera n. 49/2015. VISTO il decreto legislativo 19 novembre 1997, n. 422 e s.m.i. ; Delibera n. 49/2015 Misure regolatorie per la redazione dei bandi e delle convenzioni relativi alle gare per l assegnazione in esclusiva dei servizi di trasporto pubblico locale passeggeri e definizione

Dettagli

visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l articolo 93, vista la proposta della Commissione,

visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l articolo 93, vista la proposta della Commissione, IL CONSIGLIO DELL UNIONE EUROPEA, visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l articolo 93, vista la proposta della Commissione, (2) Per assicurare la corretta applicazione dell

Dettagli

Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani. Marta Berni AA. 2006-2007

Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani. Marta Berni AA. 2006-2007 Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani AA. 2006-2007 PIANO e PIANIFICAZIONE 3 Pianificazione È il Processo con il quale un individuo, una impresa, una istituzione, una collettività territoriale

Dettagli

Regolamento (CE) n. 1028/2006 del Consiglio del 19 giugno 2006 recante norme di commercializzazione applicabili alle uova.

Regolamento (CE) n. 1028/2006 del Consiglio del 19 giugno 2006 recante norme di commercializzazione applicabili alle uova. Regolamento (CE) n. 1028/2006 del 19 giugno 2006. Regolamento (CE) n. 1028/2006 del Consiglio del 19 giugno 2006 recante norme di commercializzazione applicabili alle uova. (pubbl. in Gazz. Uff. dell Unione

Dettagli

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato NASTRI

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato NASTRI Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 1590 PROPOSTA DI LEGGE d iniziativa del deputato NASTRI Norme concernenti la concessione di agevolazioni per la sostituzione di caldaie in

Dettagli

ASSUNZIONI AGEVOLATE 2015: sgravi contributivi per chi assume a tempo indeterminato (Legge n. 190 del 23.12.2014)

ASSUNZIONI AGEVOLATE 2015: sgravi contributivi per chi assume a tempo indeterminato (Legge n. 190 del 23.12.2014) CIRCOLARE INFORMATIVA N. 2 FEBBRAIO 2015 ASSUNZIONI AGEVOLATE 2015: sgravi contributivi per chi assume a tempo indeterminato (Legge n. 190 del 23.12.2014) Gentile Cliente, con la presente desideriamo informarla

Dettagli

MODELLO DI DICHIARAZIONE INFORMAZIONI RELATIVE ALLA QUALIFICA DI PMI

MODELLO DI DICHIARAZIONE INFORMAZIONI RELATIVE ALLA QUALIFICA DI PMI MODELLO DI DICHIARAZIONE INFORMAZIONI RELATIVE ALLA QUALIFICA DI PMI Nome o ragione sociale Indirizzo della sede legale... Indirizzo della sede operativa... N. di registro o di partita IVA ( 1 )... Nome

Dettagli

Conclusioni del Garante europeo per la protezione dei dati innanzi al Tribunale dell Unione Europea Caso T-343/13 Lussemburgo, 24 Marzo 2015

Conclusioni del Garante europeo per la protezione dei dati innanzi al Tribunale dell Unione Europea Caso T-343/13 Lussemburgo, 24 Marzo 2015 Conclusioni del Garante europeo per la protezione dei dati innanzi al Tribunale dell Unione Europea Caso T-343/13 Lussemburgo, 24 Marzo 2015 Signori Giudici del Tribunale, Nelle conclusioni di questa mattina,

Dettagli

FONDO PER LE INFRASTRUTTURE PRODUTTIVE

FONDO PER LE INFRASTRUTTURE PRODUTTIVE FONDO PER LE INFRASTRUTTURE PRODUTTIVE Domande frequenti relative all Avviso per la manifestazione di interesse per il cofinanziamento di interventi finalizzati alla Razionalizzazione, riorganizzazione

Dettagli

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato NASTRI

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato NASTRI Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 3063 PROPOSTA DI LEGGE d iniziativa del deputato NASTRI Norme concernenti la concessione di agevolazioni per la sostituzione di caldaie in

Dettagli

OVER BOOKING (AEREO) (OVERBOOKING 1 : prenotazioni molto più numerose delle disponibilità)

OVER BOOKING (AEREO) (OVERBOOKING 1 : prenotazioni molto più numerose delle disponibilità) OVER BOOKING (AEREO) (OVERBOOKING 1 : prenotazioni molto più numerose delle disponibilità) INTRODUZIONE L overbooking aereo si presenta quando il numero dei passeggeri con regolare prenotazione (confermata),

Dettagli

MODIFICHE AL REGOLAMENTO N. 11768/98 IN MATERIA DI MERCATI

MODIFICHE AL REGOLAMENTO N. 11768/98 IN MATERIA DI MERCATI MODIFICHE AL REGOLAMENTO N. 11768/98 IN MATERIA DI MERCATI DOCUMENTO DI CONSULTAZIONE 27 luglio 2006 Le osservazioni al presente documento di consultazione dovranno pervenire entro il 7 agosto 2006 al

Dettagli

Leasing secondo lo IAS 17

Leasing secondo lo IAS 17 Leasing secondo lo IAS 17 Leasing: Ias 17 Lo Ias 17 prevede modalità diverse di rappresentazione contabile a seconda si tratti di leasing finanziario o di leasing operativo. Il leasing è un contratto per

Dettagli

Le fattispecie di riuso

Le fattispecie di riuso Le fattispecie di riuso Indice 1. PREMESSA...3 2. RIUSO IN CESSIONE SEMPLICE...4 3. RIUSO CON GESTIONE A CARICO DEL CEDENTE...5 4. RIUSO IN FACILITY MANAGEMENT...6 5. RIUSO IN ASP...7 1. Premessa Poiché

Dettagli

Vigilanza bancaria e finanziaria

Vigilanza bancaria e finanziaria Vigilanza bancaria e finanziaria DISPOSIZIONI DI VIGILANZA IN MATERIA DI POTERI DI DIREZIONE E COORDINAMENTO DELLA CAPOGRUPPO DI UN GRUPPO BANCARIO NEI CONFRONTI DELLE SOCIETÀ DI GESTIONE DEL RISPARMIO

Dettagli

PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO

PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO PROGETTO COORDINAMENTO ATTIVITA'FERROVIA DEL BRENNERO E INTERMODALITA' Prot. n. 19 P306 08 DETERMINAZIONE DEL DIRIGENTE N. 36 DI DATA 11 Dicembre 2008 O G G E T T O: Legge

Dettagli

Testo risultante dalle modifiche ed integrazioni apportate con deliberazione 11 febbraio 2009, EEN 1/09

Testo risultante dalle modifiche ed integrazioni apportate con deliberazione 11 febbraio 2009, EEN 1/09 Testo risultante dalle modifiche ed integrazioni apportate con deliberazione 11 febbraio 2009, EEN 1/09 Deliberazione 16 dicembre 2004 Determinazione del contributo tariffario da erogarsi ai sensi dell

Dettagli

REGOLAMENTO (CE) N. 304/2008 DELLA COMMISSIONE

REGOLAMENTO (CE) N. 304/2008 DELLA COMMISSIONE I L 92/12 Gazzetta ufficiale dell Unione europea 3.4.2008 REGOLAMENO (CE) N. 304/2008 DELLA COMMISSIONE del 2 aprile 2008 che stabilisce, in conformità al regolamento (CE) n. 842/2006 del Parlamento europeo

Dettagli

CONFRONTO TRA STABILE ORGANIZZAZIONE, SOCIETA E UFFICIO DI RAPPRESENTANZA

CONFRONTO TRA STABILE ORGANIZZAZIONE, SOCIETA E UFFICIO DI RAPPRESENTANZA CONFRONTO TRA STABILE ORGANIZZAZIONE, SOCIETA E UFFICIO DI RAPPRESENTANZA L attuale contesto economico, sempre più caratterizzato da una concorrenza di tipo internazionale e da mercati globali, spesso

Dettagli

Regolamento sui limiti al cumulo degli incarichi ricoperti dagli Amministratori del Gruppo Banco Popolare

Regolamento sui limiti al cumulo degli incarichi ricoperti dagli Amministratori del Gruppo Banco Popolare Regolamento sui limiti al cumulo degli incarichi ricoperti dagli Amministratori del Gruppo Banco Popolare febbraio 2013 1 1 PREMESSA... 3 1.1 Oggetto... 3 1.2 Perimetro di applicazione e modalità di recepimento...

Dettagli

FEDERAZIONE AUTONOMA BANCARI ITALIANI

FEDERAZIONE AUTONOMA BANCARI ITALIANI SEGRETERIA NAZIONALE 00198 ROMA VIA TEVERE, 46 TEL. 06.84.15.751/2/3/4 FAX 06.85.59.220 06.85.52.275 SITO INTERNET: www.fabi.it E-MAIL: federazione@fabi.it FEDERAZIONE AUTONOMA BANCARI ITALIANI Ai Sindacati

Dettagli

Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.

Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. L 77/42 Gazzetta ufficiale dell Unione europea 24.3.2010 REGOLAMENTO (UE) N. 244/2010 DELLA COMMISSIONE del 23 marzo 2010 che modifica il regolamento (CE) n. 1126/2008 della Commissione che adotta taluni

Dettagli

Economia Internazionale e Politiche Commerciali (a.a. 12/13)

Economia Internazionale e Politiche Commerciali (a.a. 12/13) Economia Internazionale e Politiche Commerciali (a.a. 12/13) Soluzione Esame (11 gennaio 2013) Prima Parte 1. (9 p.) (a) Ipotizzate che in un mondo a due paesi, Brasile e Germania, e due prodotti, farina

Dettagli

RISOLUZIONE N. 102/E

RISOLUZIONE N. 102/E RISOLUZIONE N. 102/E Roma, 26 novembre 2012 Direzione Centrale Normativa OGGETTO: Interpello ART. 11, legge 27 luglio 2000 n. 212 FONDO DI PREVIDENZA COMPLEMENTARE PER IL PERSONALE DELLA BANCA Regime fiscale

Dettagli

Ordinanza sugli aiuti finanziari per la custodia di bambini complementare alla famiglia

Ordinanza sugli aiuti finanziari per la custodia di bambini complementare alla famiglia Ordinanza sugli aiuti finanziari per la custodia di bambini complementare alla famiglia 861.1 del 9 dicembre 2002 (Stato 1 febbraio 2015) Il Consiglio federale svizzero, visto l articolo 9 della legge

Dettagli

UNA RIFORMA STRUTTURALE CHE CAMBIA LE REGOLE PER LE PENSIONI

UNA RIFORMA STRUTTURALE CHE CAMBIA LE REGOLE PER LE PENSIONI UNA RIFORMA STRUTTURALE CHE CAMBIA LE REGOLE PER LE PENSIONI Il decreto Salva Italia (Decreto Legge n. 201 del 6 dicembre 2011) ha terminato il suo percorso con il voto di fiducia al Senato, quindi l art.

Dettagli

II.11 LA BANCA D ITALIA

II.11 LA BANCA D ITALIA Provvedimento del 24 marzo 2010. Regolamento recante la disciplina dell adozione degli atti di natura normativa o di contenuto generale della Banca d Italia nell esercizio delle funzioni di vigilanza bancaria

Dettagli

Zonizzazione Acustica

Zonizzazione Acustica Zonizzazione Acustica Relazione POLO SCIENTIFICO TECNOLOGICO LOMBARDO Consulenti: dott. arch. Luca Bertagnon dott. arch. Claudio Scillieri 0 introduzione La zonizzazione acustica è la classificazione del

Dettagli

Avv. Maurizio Iorio. Approvato dal Parlamento Europeo i testo di compromesso della Direttiva RAEE

Avv. Maurizio Iorio. Approvato dal Parlamento Europeo i testo di compromesso della Direttiva RAEE Milano, 20.12.2012 Approvato dal Parlamento Europeo i testo di compromesso della Direttiva RAEE La revisione della Direttiva è entrata da settembre 2011 nella fase di seconda lettura e, ad oggi, è assai

Dettagli

Al Presidente del Collegio Geometri e Geometri laureati della Provincia di xxx. Al Responsabile dell Area Governo del Territorio del Comune di xxx

Al Presidente del Collegio Geometri e Geometri laureati della Provincia di xxx. Al Responsabile dell Area Governo del Territorio del Comune di xxx DIREZIONE GENERALE PROGRAMMAZIONE TERRITORIALE E NEGOZIATA, INTESE. RELAZIONI EUROPEE E RELAZIONI SERVIZIO AFFARI GENERALI, GIURIDICI E PROGRAMMAZIONE FINANZIARIA INTERNAZIONALI IL RESPONSABILE GIOVANNI

Dettagli

COMUNICATO STAMPA PUBBLICAZIONE DELLE NUOVE STATISTICHE SUI TASSI DI INTERESSE BANCARI PER L AREA DELL EURO 1

COMUNICATO STAMPA PUBBLICAZIONE DELLE NUOVE STATISTICHE SUI TASSI DI INTERESSE BANCARI PER L AREA DELL EURO 1 10 dicembre COMUNICATO STAMPA PUBBLICAZIONE DELLE NUOVE STATISTICHE SUI TASSI DI INTERESSE BANCARI PER L AREA DELL EURO 1 In data odierna la Banca centrale europea (BCE) pubblica per la prima volta un

Dettagli

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con atto G.C. n. 492 del 07.12.2011 1

Dettagli

PROCEDURA --------------------------------------

PROCEDURA -------------------------------------- PROCEDURA PER L ACQUISIZIONE DI BENI IMMOBILI (AREE O FABBRICATI) FUNZIONALI ALL EROGAZIONE DEL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO -------------------------------------- La PROVINCIA DI GENOVA, nella sua qualità

Dettagli

ISA 610 e ISA 620 L'utilizzo durante la revisione dei revisori interni e degli esperti. Corso di revisione legale dei conti progredito

ISA 610 e ISA 620 L'utilizzo durante la revisione dei revisori interni e degli esperti. Corso di revisione legale dei conti progredito ISA 610 e ISA 620 L'utilizzo durante la revisione dei revisori interni e degli esperti. Corso di revisione legale dei conti progredito 1 ISA 610 USING THE WORK OF INTERNAL AUDITORS Questo principio tratta

Dettagli

Calamità naturali: il 72% dei residenti in zone a rischio è disposto a sottoscrivere un assicurazione per tutelarsi

Calamità naturali: il 72% dei residenti in zone a rischio è disposto a sottoscrivere un assicurazione per tutelarsi Nuova indagine CINEAS Calamità naturali: il 72% dei residenti in zone a rischio è disposto a sottoscrivere un assicurazione per tutelarsi Il 73% degli intervistati ha vissuto una o più volte catastrofi

Dettagli

UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso

UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso SORVEGLIANZA E CERTIFICAZIONI UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso Pagina 1 di 10 INTRODUZIONE La Norma UNI EN ISO 9001:2008 fa parte delle norme Internazionali

Dettagli

APPALTI e CONCESSIONI

APPALTI e CONCESSIONI DOTAZIONE INFRASTRUTTURE: DATI UE E NAZIONALI L ISPO (Istituto per gli studi sulla Pubblica opinione) ha reso noti i dati di una ricerca comparata sulle infrastrutture, sia a livello comunitazio che nazionnale.

Dettagli

STATUTO PER IL SITO INTERNET DELL ENCJ

STATUTO PER IL SITO INTERNET DELL ENCJ STATUTO PER IL SITO INTERNET DELL ENCJ Introduzione Il sito www.encj.net è il sito internet della Rete Europea dei Consigli di Giustizia (ENCJ). È stato stilato uno statuto redazionale al fine di regolare

Dettagli

Figura 3.22 - Evoluzione dei consumi totali di energia elettrica. Figura 3.23 - Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica

Figura 3.22 - Evoluzione dei consumi totali di energia elettrica. Figura 3.23 - Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica Figura 3.22 Evoluzione dei consumi totali di energia elettrica Figura 3.23 Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica 67 Figura 3.24 Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica (dati

Dettagli

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO PARERE 2 OTTOBRE 2014 478/2014/I/EFR PARERE AL MINISTRO DELLO SVILUPPO ECONOMICO E AL MINISTRO DELL AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE SULLO SCHEMA DI DECRETO RECANTE CRITERI PER LA RIMODULAZIONE

Dettagli

REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con delibera di Giunta Comunale n. 22 del 20.04.2011 in vigore dal 26.05.2011 TITOLO

Dettagli

COMUNE DI BOTTICINO PROVINCIA DI BRESCIA REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI E DEGLI UFFICI DEL COMUNE DI BOTTICINO

COMUNE DI BOTTICINO PROVINCIA DI BRESCIA REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI E DEGLI UFFICI DEL COMUNE DI BOTTICINO COMUNE DI BOTTICINO PROVINCIA DI BRESCIA REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI E DEGLI UFFICI DEL COMUNE DI BOTTICINO DISCIPLINA DELL UTILIZZO DELLE AUTOVETTURE E DEI MEZZI MECCANICI DI PROPRIETA COMUNALE

Dettagli

VISTO l articolo 87, quinto comma, della Costituzione; VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 11 luglio 1980, n. 753, contenente nuove

VISTO l articolo 87, quinto comma, della Costituzione; VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 11 luglio 1980, n. 753, contenente nuove VISTO l articolo 87, quinto comma, della Costituzione; VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 11 luglio 1980, n. 753, contenente nuove norme in materia di polizia, sicurezza e regolarità dell'esercizio

Dettagli

DISPOSIZIONI IN MATERIA DI MISURA DELL ENERGIA ELETTRICA PRODOTTA DA IMPIANTI DI GENERAZIONE

DISPOSIZIONI IN MATERIA DI MISURA DELL ENERGIA ELETTRICA PRODOTTA DA IMPIANTI DI GENERAZIONE Pagina 1 di 5 Documenti collegati comunicato stampa Pubblicata sul sito www.autorita.energia.it il 13 aprile 2007 Delibera n. 88/07 DISPOSIZIONI IN MATERIA DI MISURA DELL ENERGIA ELETTRICA PRODOTTA DA

Dettagli

4.2 Ri.Ba. 4.2.1 Rivisitazione dell impianto delle Ri.Ba. e degli accordi interbancari

4.2 Ri.Ba. 4.2.1 Rivisitazione dell impianto delle Ri.Ba. e degli accordi interbancari Nuove regole a seguito della Direttiva Europea sui servizi di pagamento (PSD) recepito dal Decreto Legislativo N. 11 del 27/01/2010 estratto riferito ai pagamenti tramite RiBa: 4.2 Ri.Ba. 4.2.1 Rivisitazione

Dettagli

CONVENZIONE SUL QUADRO PROMOZIONALE PER LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO, 2006 1

CONVENZIONE SUL QUADRO PROMOZIONALE PER LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO, 2006 1 Convenzione 187 CONVENZIONE SUL QUADRO PROMOZIONALE PER LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO, 2006 1 La Conferenza generale dell Organizzazione Internazionale del Lavoro, Convocata a Ginevra dal Consiglio

Dettagli

Avvertenza: il presente Regolamento è in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.

Avvertenza: il presente Regolamento è in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Avvertenza: il presente Regolamento è in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Regolamento recante la disciplina dell adozione degli atti di natura normativa o di

Dettagli

1- OBIETTIVI DEL DOCUMENTO 2- INTRODUZIONE

1- OBIETTIVI DEL DOCUMENTO 2- INTRODUZIONE 1- OBIETTIVI DEL DOCUMENTO... 1 2- INTRODUZIONE... 1 3- ACCESSO ALLA PROCEDURA... 2 4- COMPILAZIONE ON-LINE... 4 5- SCELTA DELLA REGIONE O PROVINCIA AUTONOMA... 5 6- DATI ANAGRAFICI... 6 7- DATI ANAGRAFICI

Dettagli

OSSERVAZIONI SUL DOCUMENTO DI CONSULTAZIONE CONSOB AVVIO DEL LIVELLO 3 SUL NUOVO REGOLAMENTO INTERMEDIARI CONFRONTO CON IL MERCATO

OSSERVAZIONI SUL DOCUMENTO DI CONSULTAZIONE CONSOB AVVIO DEL LIVELLO 3 SUL NUOVO REGOLAMENTO INTERMEDIARI CONFRONTO CON IL MERCATO Roma, 30 gennaio 2008 OSSERVAZIONI SUL DOCUMENTO DI CONSULTAZIONE CONSOB AVVIO DEL LIVELLO 3 SUL NUOVO REGOLAMENTO INTERMEDIARI CONFRONTO CON IL MERCATO L ANIA ha esaminato i contenuti della documentazione

Dettagli

LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE (UNI EN ISO 14001)

LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE (UNI EN ISO 14001) GUIDA UTILE.......... LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE (UNI EN ISO 14001) Pag. 1 di 6 INDICE LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE (UNI EN ISO 14001) COS È LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE SECONDO LA NORMA ISO 14001?...

Dettagli

(Atti per i quali la pubblicazione non è una condizione di applicabilità) COMMISSIONE

(Atti per i quali la pubblicazione non è una condizione di applicabilità) COMMISSIONE L 86/6 Gazzetta ufficiale dell Unione europea 5.4.2005 II (Atti per i quali la pubblicazione non è una condizione di applicabilità) COMMISSIONE DECISIONE DELLA COMMISSIONE del 22 marzo 2005 che stabilisce

Dettagli

RISOLUZIONE N. 301/E QUESITO

RISOLUZIONE N. 301/E QUESITO RISOLUZIONE N. 301/E Roma, 15 luglio 2008 Direzione Centrale Normativa e Contenzioso OGGETTO: Istanza di Interpello n. 954-787/2007 - Articolo 11 della legge n. 212 del 2000 INPS D.lgs. 21 aprile 1993,

Dettagli

Fiumicino e Malpensa: due sistemi aeroportuali a confronto. IL SISTEMA DEI VALICHI ALPINI Monitoraggio dei flussi e valutazione degli effetti sulle

Fiumicino e Malpensa: due sistemi aeroportuali a confronto. IL SISTEMA DEI VALICHI ALPINI Monitoraggio dei flussi e valutazione degli effetti sulle Fiumicino e Malpensa: due sistemi aeroportuali a confronto Maggio 2007 IL SISTEMA DEI VALICHI ALPINI Monitoraggio dei flussi e valutazione degli effetti sulle 1 Premessa La presentazione che segue si pone

Dettagli

FONTI DEL DIRITTO IN MATERIA DI TURISMO

FONTI DEL DIRITTO IN MATERIA DI TURISMO FONTI DEL DIRITTO IN MATERIA DI TURISMO Quali sono le autorità che possono produrre norme relative al turismo? 1) Stato; 2) Regioni; 3) Enti locali; 4) Diritto internazionale; 5) Unione europea. Art. 117

Dettagli

CIRCOLARE N. 8/E. Roma, 20 febbraio 2004

CIRCOLARE N. 8/E. Roma, 20 febbraio 2004 CIRCOLARE N. 8/E Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Roma, 20 febbraio 2004 Oggetto:valutazione delle azioni e titoli similari non negoziati in mercati regolamentati italiani o esteri Omogeneizzazione

Dettagli

Intendiamo qui fare il punto della situazione, in modo più discorsivo, tenendo ben presente che con il 01/01/2012 esistono ormai due mondi:

Intendiamo qui fare il punto della situazione, in modo più discorsivo, tenendo ben presente che con il 01/01/2012 esistono ormai due mondi: DI NUOVO SULLE PENSIONI di PIETRO PERZIANI (GENNAIO 2012) Siamo intervenuti negli ultimi tempi diverse volte sulle pensioni; rimandiamo a questi articoli per una trattazione più tecnica. Intendiamo qui

Dettagli

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N.262 DEL 28 DICEMBRE 2005 CONCERNENTE I PROCEDIMENTI PER L ADOZIONE DI ATTI DI REGOLAZIONE Il presente documento, recante lo schema di

Dettagli

CARTA DEI SERVIZI. Premessa:

CARTA DEI SERVIZI. Premessa: CARTA DEI SERVIZI Premessa: La Carta dei Servizi è uno strumento utile al cittadino per essere informato sulle caratteristiche del servizio offerto, sulla organizzazione degli uffici comunali, sugli standards

Dettagli

RILEVAZIONE DEI TASSI DI INTERESSE EFFETTIVI GLOBALI MEDI AI FINI DELLA LEGGE SULL USURA. Nota metodologica

RILEVAZIONE DEI TASSI DI INTERESSE EFFETTIVI GLOBALI MEDI AI FINI DELLA LEGGE SULL USURA. Nota metodologica RILEVAZIONE DEI TASSI DI INTERESSE EFFETTIVI GLOBALI MEDI AI FINI DELLA LEGGE SULL USURA Nota metodologica La legge 7 marzo 1996, n. 108, volta a contrastare il fenomeno dell usura, prevede che siano resi

Dettagli

REGOLAMENTO DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE

REGOLAMENTO DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE REGOLAMENTO DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con Determinazione del Direttore Generale n. 244 del 20/07/2010 L importanza di un sistema operativo di valutazione comune e riconoscibile

Dettagli

La norma ISO 9001:08 ha apportato modifiche alla normativa precedente in

La norma ISO 9001:08 ha apportato modifiche alla normativa precedente in La norma ISO 9001:08 ha apportato modifiche alla normativa precedente in base alle necessità di chiarezza emerse nell utilizzo della precedente versione e per meglio armonizzarla con la ISO 14001:04. Elemento

Dettagli

4.06 Stato al 1 gennaio 2013

4.06 Stato al 1 gennaio 2013 4.06 Stato al 1 gennaio 2013 Procedura nell AI Comunicazione 1 Le persone che chiedono l intervento dell AI nell ambito del rilevamento tempestivo possono inoltrare una comunicazione all ufficio AI del

Dettagli

Disposizioni per favorire l accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici

Disposizioni per favorire l accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici Disposizioni per favorire l accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici DISEGNO DI LEGGE Art. 1. (Obiettivi e finalità) 1. La Repubblica riconosce e tutela il diritto di ogni persona ad accedere

Dettagli

COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016.

COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016. COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016. Indice: Premessa 1. FONTI NORMATIVE 2. STRUMENTI 3. DATI DA PUBBLICARE 4. INIZIATIVE DI

Dettagli

Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio.

Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio. Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio. Vengono posti alcuni quesiti in relazione al servizio di trasporto dei rifiuti. Un Consorzio di Enti Locali, costituito

Dettagli

Risoluzione n.125/e. Con l interpello specificato in oggetto, concernente l interpretazione del D.P.R. n. 131 del 1986, è stato esposto il seguente

Risoluzione n.125/e. Con l interpello specificato in oggetto, concernente l interpretazione del D.P.R. n. 131 del 1986, è stato esposto il seguente Risoluzione n.125/e Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Roma, 03 aprile 2008 OGGETTO: Istanza di interpello - riacquisto di prima casa a titolo gratuito Decadenza dai benefici di cui alla nota II-bis

Dettagli

PROPOSTA DI PARERE OBBLIGATORIO VINCOLANTE N. 02/04 11 2012 OGGETTO:

PROPOSTA DI PARERE OBBLIGATORIO VINCOLANTE N. 02/04 11 2012 OGGETTO: PROPOSTA DI PARERE OBBLIGATORIO VINCOLANTE N. 02/04 Conferenza dei Comuni 11 ottobre 2012 OGGETTO: Piano delle opere per il superamento della procedura di infrazione n. 2009/2034/CE e relativo piano economico

Dettagli

schede di approfondimento.

schede di approfondimento. I macro temi segnalati nella mappa sono trattati nella presentazione e fruibili attraverso schede di approfondimento. 2 è l insieme delle attività volte a smaltirli, riducendo lo spreco(inparticolaredirisorsenaturaliedienergia)elimitandoipericoliperlasalutee

Dettagli

IL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO

IL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO http://www.sinedi.com ARTICOLO 27 OTTOBRE 2008 IL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO PRODUZIONE DI VALORE E RISCHIO D IMPRESA Nel corso del tempo, ogni azienda deve gestire un adeguato portafoglio di strumenti

Dettagli

Fondi pensione, un tris di chiarimenti

Fondi pensione, un tris di chiarimenti Fondi pensione, un tris di chiarimenti L Agenzia delle Entrate, in risposta a tre quesiti posti con istanza di interpello, chiarisce per i vecchi fondi pensione con gestione assicurativa come procedere

Dettagli

IL NUOVO PIANO NAZIONALE DELLA LOGISTICA 2011-2020: EFFETTI SUL TERRITORIO EMILIANO-ROMAGNOLO. Modena, 4 aprile 2011

IL NUOVO PIANO NAZIONALE DELLA LOGISTICA 2011-2020: EFFETTI SUL TERRITORIO EMILIANO-ROMAGNOLO. Modena, 4 aprile 2011 IL NUOVO PIANO NAZIONALE DELLA LOGISTICA 2011-2020: EFFETTI SUL TERRITORIO EMILIANO-ROMAGNOLO Modena, 4 aprile 2011 1 PIANO NAZIONALE DELLA LOGISTICA Strumento per la Competitività del Paese In un paese

Dettagli

AZIONE B 4 PRSE 2001-2005 Infrastrutture pubbliche per il turismo Annualità 2005

AZIONE B 4 PRSE 2001-2005 Infrastrutture pubbliche per il turismo Annualità 2005 ALLEGATO 2 AZIONE B 4 PRSE 2001-2005 Infrastrutture pubbliche per il turismo Annualità 2005 Beneficiari Enti locali, soggetti pubblici, società o fondazioni immobiliari a prevalente capitale pubblico che

Dettagli

RACCOMANDAZIONE N. R (91) 10 DEL COMITATO DEI MINISTRI AGLI STATI MEMBRI SULLA COMUNICAZIONE A TERZI DI DATI PERSONALI DETENUTI DA ORGANISMI PUBBLICI

RACCOMANDAZIONE N. R (91) 10 DEL COMITATO DEI MINISTRI AGLI STATI MEMBRI SULLA COMUNICAZIONE A TERZI DI DATI PERSONALI DETENUTI DA ORGANISMI PUBBLICI CONSIGLIO D EUROPA RACCOMANDAZIONE N. R (91) 10 DEL COMITATO DEI MINISTRI AGLI STATI MEMBRI SULLA COMUNICAZIONE A TERZI DI DATI PERSONALI DETENUTI DA ORGANISMI PUBBLICI (adottata dal Comitato dei Ministri

Dettagli

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 2397-A PROPOSTA DI LEGGE d iniziativa del deputato CAPEZZONE Riforma della disciplina delle tasse automobilistiche e altre disposizioni concernenti

Dettagli

LEGGE REGIONALE N. 40 DEL 10-04-1990 REGIONE LAZIO

LEGGE REGIONALE N. 40 DEL 10-04-1990 REGIONE LAZIO Legge 1990040 Pagina 1 di 6 LEGGE REGIONALE N. 40 DEL 10-04-1990 REGIONE LAZIO Istituzione dell' osservatorio del sistema abitativo laziale e provvidenze per il recupero del patrimonio edilizio esistente.

Dettagli

Il Ministro dello Sviluppo Economico

Il Ministro dello Sviluppo Economico Il Ministro dello Sviluppo Economico 1 VISTO il decreto legislativo 7 settembre 2005, n. 209, recante il Codice delle assicurazioni private ed in particolare l articolo 132, recante Obbligo a contrarre;

Dettagli

I contributi pubblici nello IAS 20

I contributi pubblici nello IAS 20 I contributi pubblici nello IAS 20 di Paolo Moretti Il principio contabile internazionale IAS 20 fornisce le indicazioni in merito alle modalità di contabilizzazione ed informativa dei contributi pubblici,

Dettagli

NOTA AIFIRM Associazione Italiana Financial Industry Risk Managers 23 luglio 2013

NOTA AIFIRM Associazione Italiana Financial Industry Risk Managers 23 luglio 2013 NOTA AIFIRM Associazione Italiana Financial Industry Risk Managers 23 luglio 2013 E stato introdotto nell ordinamento di vigilanza italiano il concetto di risk appetite framework (RAF). E contenuto nella

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

LE FINESTRE E L ISOLAMENTO ACUSTICO

LE FINESTRE E L ISOLAMENTO ACUSTICO LE FINESTRE E L ISOLAMENTO ACUSTICO Roberto Malatesta. William Marcone Ufficio Tecnico (giugno 2008) LA PROTEZIONE DAL RUMORE DEGLI EDIFICI, LA NORMATIVA NAZIONALE La maggior sensibilità delle persone

Dettagli

Analisi della Bozza Decreto D.S.U.

Analisi della Bozza Decreto D.S.U. Analisi della Bozza Decreto D.S.U. Analizziamo in questo documento la bozza dello Schema di Decreto Ministeriale Determinazione dei livelli essenziali e requisiti di eleggibilità delle prestazioni per

Dettagli

Guadagnare, lavorare e innovare: il ruolo del riciclo nella green economy

Guadagnare, lavorare e innovare: il ruolo del riciclo nella green economy n. 022 - Martedì 31 Gennaio 2012 Guadagnare, lavorare e innovare: il ruolo del riciclo nella green economy Questo breve report dell Agenzia Europea per l'ambiente prende in esame il ruolo del riciclo nella

Dettagli

CATEGORIE DI OPERAZIONI CLASSI DI IMPORTO TASSI MEDI TASSI SOGLIA in unità di euro (su base annua) (su base annua) oltre 50.

CATEGORIE DI OPERAZIONI CLASSI DI IMPORTO TASSI MEDI TASSI SOGLIA in unità di euro (su base annua) (su base annua) oltre 50. A LLEGATO A RILEVAZIONE DEI TASSI DI INTERESSE EFFETTIVI GLOBALI MEDI AI FINI DELLA LEGGE SULL'USURA (*) MEDIE ARITMETICHE DEI TASSI SULLE SINGOLE OPERAZIONI DELLE BANCHE E DEGLI INTERMEDIARI FINANZIARI

Dettagli

Roma, 07 novembre 2007

Roma, 07 novembre 2007 RISOLUZIONE N.. 316/E Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Roma, 07 novembre 2007 OGGETTO: Trattamento fiscale dei piani di stock option deliberati prima del 3 ottobre 2006 Opzioni parzialmente esercitate

Dettagli

ALLEGATO 4 STUDIO DI FATTIBILITA

ALLEGATO 4 STUDIO DI FATTIBILITA ALLEGATO 4 STUDIO DI FATTIBILITA Procedura aperta per la selezione di una Società di Gestione del Risparmio per l'istituzione e la gestione di un fondo di investimento, immobiliare, chiuso per il patrimonio

Dettagli

Strategia di classificazione della clientela relativamente ai servizi d investimento offerti dalla Banca Nazionale del Lavoro SpA

Strategia di classificazione della clientela relativamente ai servizi d investimento offerti dalla Banca Nazionale del Lavoro SpA relativamente ai servizi d investimento offerti dalla Banca Nazionale del Lavoro SpA Classification Policy PREMESSA, FONTI NORMATIVE ED OBIETTIVO DEL DOCUMENTO... 3 1. DEFINIZIONI... 3 1.1. CLIENTI PROFESSIONALI...

Dettagli

LEGGE REGIONALE N. 82 DEL 24-05-1985 REGIONE LAZIO Norme in favore dei rom.

LEGGE REGIONALE N. 82 DEL 24-05-1985 REGIONE LAZIO Norme in favore dei rom. LEGGE REGIONALE N. 82 DEL 24-05-1985 REGIONE LAZIO Norme in favore dei rom. Fonte: BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO N. 16 del 10 giugno 1985 Il Consiglio regionale ha approvato. Il Presidente della

Dettagli

Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri

Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri Criteri, condizioni e modalità cui si conforma la società SNAM S.p.A. per adottare il modello di separazione proprietaria della gestione della rete nazionale

Dettagli

REGOLAMENTO PER LE EROGAZIONI EMBLEMATICHE DELLA FONDAZIONE CARIPLO

REGOLAMENTO PER LE EROGAZIONI EMBLEMATICHE DELLA FONDAZIONE CARIPLO REGOLAMENTO PER LE EROGAZIONI EMBLEMATICHE DELLA FONDAZIONE CARIPLO 1. Finalità degli interventi emblematici 2 2. Ammontare delle assegnazioni e soggetti destinatari 2 3. Aree filantropiche di pertinenza

Dettagli

La quantificazione dei benefici di BIOCASA sui consumi energetici ed emissioni di CO 2

La quantificazione dei benefici di BIOCASA sui consumi energetici ed emissioni di CO 2 La quantificazione dei benefici di BIOCASA sui energetici ed emissioni di CO 2 Rapporto di Sostenibilità 2011 I benefici di BIOCASA su energetici e emissioni di CO 2 Il Progetto BIOCASA è la risposta di

Dettagli