INDICE GENERALE. Presentazione... Elenco degli autori... Parte I LA CORTE PENALE INTERNAZIONALE
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1 Presentazione... Elenco degli autori... V IX Parte I LA CORTE PENALE INTERNAZIONALE Capitolo 1 L ISTITUZIONE DELLA CORTE PENALE INTERNAZIONALE E I SUOI PRECEDENTI. LA STRUTTURA DELLA CORTE di Gualtiero Michelini e Vito Monetti 1. Premessa I precedenti. I Tribunali internazionali ad hoc nella storia recente a) TPIY - ICTY b) TPIR - ICTR (Segue): I tribunali internazionali e tribunali internazionalizzati a) Kosovo b) Timor Est c) Sierra Leone d) Cambogia (Segue): Dal giudice dopo il fatto al giudice precostituito (Segue): I Principi di Norimberga (Segue): La questione della giurisdizione universale I lavori preparatori e la Conferenza di Roma a) I lavori preparatori b) La Conferenza di Roma L istituzione della Corte a) La natura della Corte b) Il momento istitutivo c) I caratteri distintivi d) Rapporti con le Nazioni Unite e) Sede, status legale e poteri della Corte L indipendenza e l autonomia, l equilibrio dei poteri Organi e strutture a) Organi b) Mandato, designazione, elezione dei giudici... 37
2 XIV INDICE GENERALE c) Procedure di designazione e nomina d) La Presidenza, il Presidente e) Le Camere f) Il Procuratore g) Altre norme dell Ordinamento giudiziario h) La Cancelleria (ufficio del Registrar) i) L Unità per la protezione delle vittime e dei testimoni l) Le patologie del sistema Capitolo 2 I PRIVILEGI E LE IMMUNITAv di Andrea Atteritano 1. Introduzione Privilegi e immunità della Corte Privilegi e immunità del personale della Corte Privilegi e immunità delle persone a vario titolo coinvolte in procedimenti pendenti dinanzi la Corte Considerazioni conclusive in tema di rinuncia all immunità e disciplina del rapporto intercorrente tra il personale della Corte e lo Stato di appartenenza Capitolo 3 I CARATTERI GENERALI DELLA COMPETENZA DELLA CORTE di Annalisa Ciampi 1. Il principio di attribuzione La nozione di «jurisdiction» e la distinzione fra la sussistenza della competenza e le condizioni per il suo esercizio La «compétence de la compétence»(o«kompetenz-kompetenz») Capitolo 4 LA COMPETENZA DELLA CORTE di Annalisa Ciampi 1. La competenza ratione materiae (Segue): Caratteri comuni e aspetti generali delle categorie di crimini in relazione alle quali la Corte può esercitare la sua giurisdizione a) Il crimine di genocidio b) I crimini contro l umanità c) Crimini di guerra d) I reati contro l amministrazione della giustizia (Segue): Il crimine di aggressione La competenza ratione personae (Segue): La cittadinanza delle persone nell ambito della competenza della Corte
3 XV 6. Il rapporto con la responsabilità internazionale degli Stati La competenza ratione temporis La competenza ratione loci Capitolo 5 I PRESUPPOSTI PER L ESERCIZIO DELLA GIURISDIZIONE di Annalisa Ciampi 1. L automaticità della giurisdizione della Corte I criteri alternativi della territorialità e della cittadinanza c.d. attiva L accettazione ad hoc della giurisdizione della Corte Capitolo 6 I RAPPORTI DELLA CORTE CON LE NAZIONI UNITE di Annalisa Ciampi 1. Premessa L accordo di collegamento con le Nazioni Unite I rapporti con il Consiglio di sicurezza: il coordinamento necessario rispetto all esercizio della giurisdizione della Corte in relazione al crimine di aggressione (rinvio) (Segue): Il potere di «referral» (Segue): Il potere di «deferral» Altre funzioni degli organi delle Nazioni Unite Capitolo 7 LE CONTESTAZIONI DELLA GIURISDIZIONE DELLA CORTE E DELL AMMISSIBILITAv DEL CASO di Jean Paul Pierini 1. Profili generali La verifica d ufficio della sussistenza della giurisdizione e dell ammissibilità del caso La legittimazione attiva a sollevare questioni di giurisdizione e ammissibilità Situazioni estranee alla procedura stabilita dall art. 19 dello Statuto Il termine per la contestazione della giurisdizione o dell ammissibilità del caso e la rilevabilità, in ogni Stato e grado del difetto di giurisdizione Forma della contestazione Il contraddittorio nel procedimento incidentale sulla giurisdizione o sull ammissibilità del caso Capitolo 8 LA COMPLEMENTARITAv di Flavia Lattanzi 1. Introduzione
4 XVI INDICE GENERALE 2. Cenno ai lavori di elaborazione dello Statuto Le condizioni per l ammissibilità del caso: la «mancanza di volontà»e l «incapacità» dello Stato, la «insufficiente gravità del crimine» La nozione di «mancanza di volontà» La nozione di «incapacità» La procedura preliminare sull ammissibilità ai sensi dell art Gli Stati a favore dei quali opera il principio di complementarità nella procedura preliminare sull ammissibilità L inapplicabilità dell art. 18 all ipotesi del rinvio della situazione ad opera del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite Conclusioni Parte II I PRINCIPI DI DIRITTO SOSTANZIALE Capitolo 9 IL PRINCIPIO DI LEGALITAv di Andreana Esposito 1. Significato teorico del principio di legalità in diritto internazionale Superamento del modello di legalità incentrato sulla riserva di legge. La Corte europea dei diritti dell uomo Lo sviluppo giurisprudenziale dei requisiti di legalità a) Accessibilità della norma incriminatrice b) Prevedibilità dell astratta formulazione legale c) Prevedibilità della prassi giurisprudenziale: la stretta interpretazione della legge penale Irretroattività della norma penale L eccezione della retroattività dei crimini secondo i principi generali di diritto I Tribunali penali internazionali ad hoc L evoluzione della giurisprudenza penale internazionale quanto al concetto di legalità a) Le fonti applicabili: esistenza e qualità b) Criteri interpretativi Rilievi conclusivi Lo Statuto della Corte Penale Internazionale Le previsioni statutarie (rinvio) I lavori preparatori L art. 22 dello Statuto a) Il principio di legalità b) L interpretazione tassativa Rottura o continuità della nozione di legalità?
5 XVII Capitolo 10 IL DIRITTO APPLICABILE di David Donat Cattin 1. Fonti del diritto internazionale e del diritto internazionale penale nello Statuto di Roma Le gerarchia delle fonti nell art. 21 dello Statuto Fonti principali: lo Statuto e il Regolamento di Procedura e Prova Fonte principale dell interpretazione: gli Elementi dei Crimini Fonti «sussidiarie»: i trattati e la consuetudine Fonte residuale: i principi generali di diritto rilevati dai diritti nazionali dei sistemi giuridici del mondo a) La natura dei principi b) Limiti posti dallo Statuto all applicazione di questi principi generali di diritto interno: compatibilità con lo Statuto, con il diritto internazionale generale e pattizio e con i principi non vincolanti «universalmente accettati» [c.d. soft law] (Segue): I principi generali del diritto interno dello Stato «che esercirebbe normalmente la competenza» a) Limiti posti dallo Statuto b) L impatto di un interpretazione restrittiva della disposizione in materia di cause escludenti la responsabilità penale Funzione della giurisprudenza a) Tendenza all uniformità interpretativa, in assenza della regola dello dello stare decisis: funzione d indirizzo del precedente b) Iura novit curia Conformità con i diritti dell uomo e principio di non discriminazione Alcune considerazioni sui criteri d interpretazione Conclusioni: elementi essenziali dell art. 21, self-contained regime dello Statuto di Roma e prassi iniziale della Corte Capitolo 11 L ELEMENTO SOGGETTIVO DEI CRIMINI INTERNAZIONALI di Enrico Mezzetti 1. Personalità della responsabilità penale ed elemento soggettivo nei crimini internazionali Il canone della clausola di rinvio «dell altrimenti previsto» nell art. 30 dello Statuto Responsabilità «da rischio» ed elemento psicologico dei superiori gerarchici (Segue): Responsabilità esclusivamente per dolo? La nozione di «intenzione» e «consapevolezza» nel dolo. La c.d. «cognizione di causa» La prevedibilità delle conseguenze normali della condotta: possibile responsabilità per colpa? Accertamento dell elemento psicologico
6 XVIII INDICE GENERALE 8. La disciplina dell errore: errore sul fatto (Segue): Erronea supposizione di cause di giustificazione (Segue): L errore sulla vincolatività dell ordine del superiore Errore di diritto Errore di diritto e coscienza dell illiceità del fatto Capitolo 12 IRRILEVANZA DELLE CARICHE UFFICIALI di Giovanni Pasqua 1. Premesse: immunità dello Stato sovrano, diplomatica e del capo di Stato La recente evoluzione storica Verso lo Statuto della Corte Penale Internazionale Analisi dell art. 27 dello Statuto Applicazione del principio di irrilevanza delle qualifiche ufficiali Capitolo 13 IL TENTATIVO di Ombretta Di Giovine 1. Premessa. L assenza di precedenti normativi e giurisprudenziali Il fondamento della punibilità del tentativo e la sua natura giuridica L elemento soggettivo del tentativo L elemento oggettivo. In particolare, le sfasature linguistiche e la contrapposizione tra impostazione oggettivo-formale ed impostazione oggettivosostanziale (Segue): La definizione del tentativo nel confronto con le fattispecie incriminatrici: premessa (Segue): Il tentativo di genocidio (Segue): Il tentativo nei crimini di guerra e nei crimini contro l umanità (Segue): La necessaria direzionalità soggettiva del tentativo (Segue): La costruzione delle fattispecie come reati a concorso necessario ed i suoi riverberi sulla fisionomia del tentativo Desistenza/recesso attivo. Fondamento e natura (Segue): La desistenza volontaria dal proposito criminoso Concorso nel tentativo e tentativo di concorso (Segue): Nodi interpretativi Capitolo 14 LA COMPARTECIPAZIONE CRIMINOSA di Flavio Argirò 1. Caratteristiche generali della disciplina La previsione di criteri di imputazione di carattere normativo Le condotte di autoria, coautoria ed autoria mediata
7 XIX 4. L istigazione penalmente rilevante Le forme della complicità Associazione ed incitement Considerazioni sul fondamento della responsabilità del concorrente Le possibili lacune Il trattamento sanzionatorio previsto per i singoli compartecipi Capitolo 15 LA RESPONSABILITAv DEI SUPERIORI PER I CRIMINI COMMESSI DAI SUBORDINATI di Massimo Nunziata 1. Premessa introduttiva Analisi interpretativa della norma: struttura, soggetti, condizioni applicative (Segue): La prima parte dell art (Segue): La seconda parte dell art Osservazioni e rilievi Capitolo 16 IL RISPETTO DELLE IMMUNITAv E DEGLI ACCORDI CHE RICHIEDONO IL CONSENSO DEL SENDING STATE NELLA COOPERAZIONE DELLA CORTE di Jean Paul Pierini 1. La ratio dell art. 98 nel processo di negoziazione dello Statuto Tipologie di immunità L art. 98 dello Statuto in relazione con gli altri limiti alla cooperazione giudiziaria in ragione di accordi con Stati terzi o situazioni di fatto Cooperazione e consenso dello Stato d invio nelle Rules of Procedure and Evidence Il principio di irrilevanza della posizione ufficiale della persona e l immunità diplomatica quale causa di «improcedibilità» della richiesta di assistenza rivolta allo Host State Le limitazioni intrinseche nei Sofa ed i Bilateral Agreements proposti dagli Stati Uniti Capitolo 17 LE CAUSE DI ESCLUSIONE DELLA RESPONSABILITAv PENALE di Massimo Nunziata 1. Premessa introduttiva Struttura e contenuto della norma: cause di esclusione dell imputabilità; cause di giustificazione; cause di esclusione dell elemento soggettivo (Segue): Malattia mentale
8 XX INDICE GENERALE 4. (Segue): Intossicazione (Segue): Difesa legittima; stato di necessità (Segue): Costringimento psichico Osservazioni e rilievi Capitolo 18 GLI ORDINI GERARCHICI E LE PRESCRIZIONI DI LEGGE di Antonio Intelisano 1. La struttura della disposizione Gerarchia e dovere di obbedienza Ordini criminosi : dall assioma respondeat superior alla responsabilità condizionata dell esecutore Mancanza di coscienza dell illiceità, «formula di Radbruch», errore di fatto e di diritto Rapporti con le cause di esclusione della responsabilità La regolamentazione nell ordinamento italiano Capitolo 19 LE SANZIONI di Emanuela Fronza 1. Una pena senza Stato: il tratto caratteristico del sistema penale internazionale Excursus storico: diritto penale internazionale e sistema sanzionatorio Le indicazioni normative sulle sanzioni per i crimini internazionali prima dell adozione dello Statuto di Roma. Il c.d. diritto di Norimberga (Segue): Il diritto successivo a Norimberga (Segue): La disciplina normativa e la giurisprudenza dei due Tribunali speciali istituiti dalle Nazioni Unite a) Le disposizioni normative b) La disciplina (giudiziale) del concorso di reati c) La possibilità di proporre appello e di presentare richiesta di revisione d) L esecuzione della sanzione e) Le funzioni della pena negli orientamenti della giurisprudenza f) Rilievi conclusivi Il sistema sanzionatorio della Corte penale internazionale (Segue): L art. 77 StCPI: «Le pene applicabili» a) Le pene principali: la reclusione e l ergastolo b) La previsione dell ergastolo c) La reclusione fino a 30 anni d) L ammenda e la confisca (Segue): La determinazione della pena: i criteri previsti dall art. 78, c. 1 e c. 2 StCPI e dalla regola 145 R.P.P a) Le circostanze aggravanti e attenuanti b) Rilievi conclusivi
9 XXI 9. (Segue): L art. 78, comma 3, StCPI: le pene concorrenti (Segue): Il sistema di impugnazioni: l appello e la revisione a) Il ricorso in appello b) La richiesta di revisione (Segue): L esecuzione della sanzione (Segue): Le sanzioni come paradigma del modello pluralista accolto dallo Statuto a) Il rispetto del principio di legalità delle pene b) La previsione dell ergastolo Conclusioni Parte III I CRIMINI Capitolo 20 INTRODUZIONE ALLA PARTE SPECIALE DELLO STATUTO di Emanuela Fronza 1. L importanza della parte speciale nella costruzione del diritto penale internazionale Le figure incriminatrici nello Statuto della Corte penale internazionale Capitolo 21 I CRIMINI DI GENOCIDIO di Enrico Mezzetti 1. Nozione penalistica e struttura del crimine di genocidio (Segue): Un problema strutturale aperto : la punibilità della «pulizia etnica» in base all art I crimini di genocidio che offendono la vita I crimini di genocidio contro l integrità fisica o psichica Crimini di genocidio che ostacolano le nascite Genocidio mediante trasferimento forzato di gruppi etnici Capitolo 22 I CRIMINI CONTRO L UMANITAv di Andreana Esposito - Gianluca Gentile - Maria Teresa Trapasso 1. Introduzione I singoli elementi del contesto Omicidio Premessa L omicidio come crimine contro l umanità nel diritto internazionale. La condotta
10 XXII INDICE GENERALE 3.3. Questioni definitorie e problemi interpretativi relativi all elemento soggettivo Sterminio La condotta. Rapporti con il delitto di omicidio Il riferimento alla «creazione delle condizioni di vita dirette a cagionare la distruzione di parte della popolazione» Differenze con il crimine di genocidio Profili problematici inerenti l elemento soggettivo Riduzione in schiavitù La «riduzione in schiavitù»: premesse normative e problemi definitori La condotta ed i suoi elementi costitutivi Deportazione e trasferimento forzato Differenze tra deportazione e trasferimento forzato. I rapporti con il diritto consuetudinario La soggettività passiva Le modalità delle condotte. L espulsione e gli altri atti coercitivi I presupposti di liceità delle condotte L elemento psicologico Imprigionamento o altre gravi forme di privazione della libertà personale Le condotte punite: «imprigionamento» e «gravi forme di privazione della libertà personale» La violazione delle «regole fondamentali di diritto internazionale» La nozione di gravità L elemento psicologico Tortura Codificazione e definizione Gli elementi costitutivi della tortura nella giurisprudenza europea ed internazionale La tortura nello Statuto di Roma Violenza sessuale e stupro Codificazione e definizione La violenza sessuale e lo stupro nella giurisprudenza dei tribunali ad hoc Il percorso della ricerca giurisprudenziale La violenza sessuale e lo stupro nello Statuto di Roma La schiavitù sessuale, la prostituzione forzata, la gravidanza forzata, la sterilizzazione forzata La schiavitù sessuale La prostituzione forzata La gravidanza forzata La sterilizzazione forzata Persecuzione Premessa introduttiva La condotta I motivi discriminatori La connessione con gli altri reati L elemento soggettivo. Differenze con il genocidio
11 XXIII 12. Sparizione forzata Precedenti normativi Requisiti della condotta Profili problematici nascenti dalla previsione della finalità di «sottrarre la persona alla protezione della legge per un periodo prolungato di tempo» Problemi applicativi nascenti dalla qualificazione della condotta come «reato permanente» Apartheid Profili storici Il crimine di apartheid: i precedenti normativi Il crimine di apartheid nello Statuto di Roma Altri atti inumani Introduzione Il carattere analogo dell atto Le nozioni di grande sofferenza e di grande lesione all integrità fisica o alla salute fisica e mentale L elemento psicologico Capitolo 23 I CRIMINI DI GUERRA di Antonio Intelisano 1. Un elaborazione che parte da lontano Uno sguardo retrospettivo alle fonti La recezione dei principi di diritto internazionale umanitario nella legislazione italiana antecedente allo Statuto Norimberga, Tokyo e le «leggi dell umanità» Le Convenzioni di Ginevra del 1949: il quadro del sistema di protezione I Protocolli aggiuntivi del 1977 per il completamento della tutela Necessità militare e proporzionalità nell uso della forza: standard precettivi e ricorrenti resistenze Ancora sulla legislazione italiana: vecchi mostri giuridici e recenti interventi di restyling Alla ricerca di una nozione «ontologica» dei crimini di guerra Le «infrazioni gravi» delle Convenzioni di Ginevra del Omicidio volontario (o intenzionale, secondo la terminologia francese) diunaopiùpersone Tortura o trattamenti inumani, compresi gli esperimenti biologici Cagionare volontariamente grandi sofferenze Distruzione ed appropriazione di beni non giustificate da necessità militare e compiute su larga scala, illegalmente e arbitrariamente Costringere un prigioniero di guerra o altra persona protetta a prestare servizio nelle forze armate di una potenza nemica Privare volontariamente un prigioniero di guerra o altra persona protetta del diritto ad un equo e regolare processo Deportazione, trasferimento o detenzione illegale Cattura di ostaggi
12 XXIV INDICE GENERALE 11. Le altre «violazioni gravi» del diritto dei conflitti armati internazionali Lanciare deliberatamente attacchi contro popolazioni civili in quanto tali o contro civili che non prendono direttamente parte alle ostilità Lanciare deliberatamente attacchi contro proprietà civili e cioè proprietà che non siano obiettivi militari Lanciare deliberatamente attacchi contro personale, installazioni, materiale o veicoli impegnati in assistenza umanitaria o in missioni di mantenimento della pace Lanciare deliberatamente attacchi nella consapevolezza che essi avranno come conseguenza la perdita di vite umane tra la popolazione civile o lesioni a civili o danni a proprietà civili ovvero danni diffusi, duraturi e gravi all ambiente naturale che siano manifestatamene eccessivi rispetto all insieme dei vantaggi militari, concreti e diretti, previsti Attaccare o bombardare con qualsiasi mezzo città, villaggi, abitazioni o costruzioni che non siano difesi e che non costituiscano obiettivi militari Uccidere o ferire combattenti che, avendo deposto le armi o non avendo ulteriori mezzi di difesa, si siano arresi senza condizioni Uso improprio della bandiera bianca, della bandiera o delle insegne militari e dell uniforme del nemico o delle Nazioni Unite nonché degli emblemi distintivi della Convenzione di Ginevra cagionando in tal modo la perdita di vite umane o gravi lesioni personali Trasferimento, in modo diretto o indiretto, ad opera della potenza occupante, di parte della propria popolazione civile nei territori occupati o la deportazione o il trasferimento di tutta o di parte della popolazione del territorio occupato all interno o all esterno di tale territorio Dirigere intenzionalmente attacchi contro edifici dedicati al culto, all educazione, all arte, alla scienza o a scopi umanitari, a monumenti storici, ad ospedali e a luoghi dove sono riuniti i malati e i feriti, a condizione che gli stessi non costituiscano obiettivi militari Assoggettare coloro che si trovano in potere del nemico a mutilazioni fisiche o a esperimenti medici o scientifici di qualsiasi tipo, non giustificati da trattamenti medici, dentistici od ospedalieri delle persone interessate, né compiute nel loro interesse, che cagionano la morte di tali persone o ne danneggiano gravemente la salute Uccidere e ferire a tradimento soggetti appartenenti allo Stato o all esercito nemico Dichiarare che non si darà quartiere Distruggere o confiscare proprietà del nemico, senza che la distruzione o la confisca siano imperativamente richieste dalla necessità della guerra Dichiarare aboliti, sospesi o improcedibili in giudizio diritti e azioni dei cittadini della parte nemica Costringere cittadini della parte avversa, anche se al servizio del belligerante prima dell inizio della guerra, a prendere parte a operazioni di guerra dirette contro il loro Paese
13 XXV Saccheggiare città o località ancorché prese d assalto Mezzi e metodi di combattimento vietati: veleno o armi velenose Mezzi e metodi di combattimento vietati: gas asfissianti, tossici o di altro tipo e tutti i liquidi, materiali e strumenti analoghi Mezzi e metodi di combattimento vietati: uso di proiettili che si espandono o si appiattiscono facilmente all interno del corpo umano, quali i proiettili con involucro duro che non ricopre interamente la parte centrale e quelli perforati ad intaglio Mezzi e metodi di combattimento con caratteristiche tali da cagionare lesioni superflue o sofferenze non necessarie o che colpiscono per la loro natura in modo indiscriminato Violare la dignità personale, in particolare utilizzando trattamenti inumani e degradanti Stuprare, ridurre in schiavitù sessuale, costringere alla prostituzione, costringere alla gravidanza, secondo la definizione di cui al paragrafo 2, lettera f dell art. 7, imporre la sterilizzazione e commettere qualsiasi altra forma di violenza sessuale che costituisca anche una grave violazione delle Convenzioni di Ginevra Utilizzare la presenza di civili o di altre persone protette per evitare operazioni militari contro determinate postazioni, aree o forze militari Lanciare deliberatamente attacchi contro edifici, materiali, personale unità e mezzi di trasporto sanitari, che usino, in conformità del diritto internazionale, gli emblemi distintivi previsti dalle Convenzioni di Ginevra Affamare intenzionalmente, come metodo di combattimento, i civili privandoli dei beni indispensabili alla loro sopravvivenza, in particolare impedendo volontariamente l arrivo dei soccorsi previsti dalle Convenzioni di Ginevra Reclutare e arruolare bambini di età inferiore ai quindici anni nelle forze armate nazionali o farli partecipare direttamente alle ostilità Le «violazioni gravi» al minimun standard di protezione nei conflitti armati non di carattere internazionale Atti di violenza contro la vita e l integrità della persona, in particolare tutte le forme di omicidio, le mutilazioni, i trattamenti crudeli e la tortura Violare la dignità personale, in particolare utilizzando trattamenti umilianti e degradanti Prendere ostaggi Emettere sentenze ed eseguirle senza un preventivo giudizio, svolto davanti a un tribunale regolarmente costituito provvisto di tutte le garanzie giudiziarie generalmente riconosciute come indispensabili L esclusione di situazioni di disordini e di tensioni interne Le altre «violazioni gravi» delle leggi e degli usi applicabili nei conflitti armati non di carattere internazionale Dirigere intenzionalmente attacchi contro popolazioni civili in quanto tali o contro civili che non prendono parte direttamente alle ostilità
14 XXVI INDICE GENERALE Dirigere intenzionalmente attacchi contro edifici, materiale, personale e unità e mezzi di trasporto sanitari, che usino in conformità del diritto internazionale gli emblemi distintivi previsti dalle Convenzioni di Ginevra Dirigere intenzionalmente attacchi contro personale, installazioni, materiale, unità o veicoli impegnati nell assistenza umanitaria o in missioni di mantenimento della pace in conformità della Carta delle Nazioni Unite, nella misura in cui gli stessi abbiano diritto alla protezione accordata ai civili e alle proprietà civili dal diritto internazionale dei conflitti armati Dirigere intenzionalmente attacchi contro edifici dedicati al culto, all educazione, all arte, alla scienza o a scopi umanitari, a monumenti storici, ad ospedali e a luoghi ove sono riuniti i malati eiferiti, a condizione che gli stessi non costituiscano obiettivi militari Saccheggiare città o località ancorché prese d assalto Commettere stupro, schiavitù sessuale, costringere alla prostituzione, costringere alla gravidanza, secondo la definizione di cui al comma 2 lett. f dell art. 7, imporre la sterilizzazione e commettere qualsiasi altra forma di violenza sessuale che costituisca anche una violazione grave all art. 3 comune alle quattro Convenzioni di Ginevra Reclutare o arruolare bambini di età inferiore ai 15 anni nelle forze armate o in gruppi armati o farli partecipare attivamente alle ostilità Ordinare un diverso dislocamento della popolazione civile per ragioni correlate al conflitto se non lo richiedano la sicurezza dei civili coinvolti o inderogabili ragioni militari Uccidere o ferire a tradimento un combattente avversario Dichiarare che non si darà quartiere Assoggettare coloro che si trovano in potere dell avversario a mutilazioni fisiche o ad esperimenti medici o scientifici di qualsiasi tipo, non giustificati da trattamenti medici, dentistici o ospedalieri delle persone interessate né compiuti nel loro interesse, che cagionano la morte di tali persone o ne danneggiano gravemente la salute Distruggere o confiscare beni dell avversario a meno che la distruzione o la confisca siano imperativamente richieste dalla necessità del conflitto La clausola di salvaguardia per gli Stati relativamente all ordine pubblico interno Parte IV I SOGGETTI PRIVATI Capitolo 24 IL DIFENSORE di Michela Miraglia 1. Il right to counsel nell art. 55 dello Statuto di Roma
15 XXVII 2. Unique Investigative Opportunity ed anticipazione del diritto all assistenza legale Il riconoscimento del diritto all assistenza legale in capo all accused La difesa di fiducia e la «difesa d ufficio»: aspetti comuni (Segue): Questioni specifiche Il legal aid Indipendenza, organizzazione della difesa ed il ruolo del Cancelliere Immunità e privilegi Il rappresentante legale delle vittime Capitolo 25 LA RIPARAZIONE ALLE VITTIME E IL FONDO DI GARANZIA di Mariavaleria Del Tufo 1. Lo Statuto e le riparazioni alle vittime L attenzione alla vittima come caratteristica della politica criminale moderna Il ruolo dei testi internazionali nel promuovere la diffusione di un sistema orientato alla vittima Il «diritto» alla riparazione I precedenti specifici: la restituzione Lo Statuto di Roma e le riparazioni Le modalità applicative Il Fondo di garanzia Capitolo 26 LE ORGANIZZAZIONI NON GOVERNATIVE di David Donat Cattin 1. Status delle organizzazioni non governative nello Statuto di Roma e nel regolamento di procedura dell Assemblea degli Stati Parti Definizione Ruolo delle organizzazioni non governative nel processo di creazione della CPI e nell Assemblea degli Stati Parti a) Assemblea Generale dell ONU ( ) b) Comitato ad hoc (1995) c) Comitato Preparatorio ( ) d) Conferenza di Roma (1998) e) Commissione Preparatoria ( ) f) Assemblea degli Stati Parti ( ) Ruolo delle organizzazioni non governative nella fase delle «preliminary examinations» (indagini informali) a) Comunicazioni alla Corte relative a situazioni (ex art. 15) e raccolta delle notitiae criminis b) Altre attività relative alla funzione di prevenzione generale della CPI
16 XXVIII INDICE GENERALE 5. Ruolo delle organizzazioni non governative nella cooperazione degli stati e delle organizzazioni internazionali con la CPI Ruolo delle organizzazioni non governative nell assistenza alle vittime dei crimini rientranti nella giurisdizione della Corte Parte V IL PROCESSO Capitolo 27 I PRINCIPI DEL PROCESSO di Vittorio Fanchiotti 1. La comparazione di fronte alla giustizia penale internazionale Peculiarità della giustizia penale internazionale e struttura della Corte L individuazione dei principi del processo all interno del dato normativo Forza e debolezza dei principi L influsso della giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell uomo Capitolo 28 L INCHIESTA di Vito Monetti 1. Preambolo La notizia di reato L apertura dell inchiesta Lo svolgimento dell inchiesta La conclusione dell inchiesta Capitolo 29 LA PROCEDURA DI ARRESTO. L EMISSIONE DEL WARRANT OF ARREST di Gabriele Iuzzolino e Fabrizio Gandini 1. Arresto e consegna delle persone ricercate nell ambito della giurisdizione penale internazionale La privazione della libertà personale nel procedimento dinanzi alla Corte penale internazionale. Principi generali. Il divieto di arresto e detenzione arbitrari (Segue): Il principio di tipicità delle misure restrittive della libertà personale La procedura attiva o di emissione del warrant of arrest da parte della Camera preliminare I contenuti dell arrest warrant. L emendamento dell arrest warrant
17 XXIX 6. I presupposti per l emissione dell arrest warrant La citazione a comparire all udienza con restrizione della libertà (summons to appear) Capitolo 30 L OPPORTUNITAv IRRIPETIBILE DI INDAGINE E LE ALTRE COMPETENZE DELLA CAMERA PRELIMINARE IN MATERIA DI INDAGINI di Vito Monetti 1. Preambolo L opportunità irripetibile di indagine Le indagini in situ Capitolo 31 I DIRITTI DELLA PERSONA INNANZI ALLA CORTE di Tiziano Luzi 1. I diritti della persona innanzi alla CPI I diritti della persona nella fase precedente alle indagini: la possibilità di presentare memorie ex art (reg. 50 comma 1) I diritti della persona nella fase delle indagini: le eccezioni in ordine alla competenza della Corte e alla procedibilità del caso (Segue): Il diritto di non auto-accusarsi (Segue): Il diritto a non subire coercizioni arbitrarie o trattamenti inumani o degradanti (Segue): Divieto di arresto e detenzione arbitrari e di illegittima privazione della libertà personale I diritti della persona in sede di interrogatorio La forma del verbale di interrogatorio (reg. 111, 112) L accusato Il diritto ad un giusto processo pubblico ed imparziale ed il diritto alla parità di armi Il diritto ad essere informato tempestivamente dell accusa in una lingua comprensibile Il diritto alla conoscenza degli elementi di prova, ai mezzi ed al tempo per preparare la difesa Il diritto ad un giudizio tempestivo Il diritto di essere presente al dibattimento e di condurre, o far condurre, la propria difesa Il diritto alla prova Il diritto all interprete ed alle traduzioni Il diritto al silenzio La presunzione di innocenza e l onere della prova
18 XXX INDICE GENERALE Capitolo 32 LA LIBERTAv PERSONALE di Tiziano Luzi 1. La libertà personale nel diritto internazionale Il mandato di arresto. La procedura applicativa della misura Gli indizi di colpevolezza: il fumus commissi delicti Le esigenze cautelari: il periculum libertatis I requisiti della richiesta del Procuratore e del provvedimento di arresto Il mandato di comparizione e le condizioni restrittive della libertà diverse dalla detenzione Capitolo 33 L ESERCIZIO DELL AZIONE PENALE E LA CONFERMA DELL ACCUSA di Elena Zanetti 1. La funzione del Procuratore (Segue): La discrezionalità La decisione di non procedere: il controllo sull inazione L esercizio dell azione penale e l udienza di convalida delle accuse La disclosure e l attività integrativa del Procuratore (Segue): La modifica dell imputazione Il procedimento in absentia Svolgimento dell udienza e poteri delle parti La decisione: i possibili epiloghi a) Rinvio a giudizio previa convalida delle accuse b) Mancata convalida delle accuse c) Rinvio dell udienza Le attività conseguenti Capitolo 34 LA DISCOVERY NELLO STATUTO DELLA CORTE di Jean Paul Pierini 1. Il problema della disclosure La disclosure nello singole fasi procedimentali La disclosure come diritto dell imputato e le restrizioni statutarie Conclusioni Capitolo 35 LA PROTEZIONE DELLE NOTIZIE CONCERNENTI LA SICUREZZA NAZIONALE di Jean Paul Pierini 1. Profili generali
19 XXXI 2. Il problema dell aggiramento delle garanzie costituzionali mediante il ricorso all intelligence L ambito di applicazione dell art. 72 dello Statuto L opposizione di ragioni di segretezza ed il «riferimento» delle stesse agli Stati La facoltà d intervento dello Stato minacciato nella sua sicurezza nazionale La procedura per la risoluzione dell incidente di sicurezza Gli epiloghi decisori Informazioni o documenti forniti sotto il vincolo di confidenzialità allo Stato richiesto di prestare assistenza giudiziaria e necessità del consenso dell originatore Capitolo 36 IL GIUDIZIO di Vittorio Fanchiotti 1. La struttura normativa del dibattimento La sede del dibattimento L esclusione della contumacia Art. 64: funzioni e poteri del giudice dibattimentale (Segue): a) L impulso alla speditezza del trial (Segue): b) La scelta della lingua (Segue): c) I poteri in tema di discovery e di questioni preliminari (Segue): d) Riunione e separazione dei processi (Segue): e) Modifica delle imputazioni, citazione dei testi, protezione dei dati confidenziali (Segue): f) Poteri in campo probatorio La lettura delle imputazioni e il pleading Il ruolo del presidente del collegio I diritti dell imputato, con particolare riferimento alla discovery Le misure a protezione delle vittime e dei testimoni: a) I poteri del giudice (Segue): b) I poteri del Procuratore (Segue): c) Tipologia delle misure (Segue): d) Le misure nelle Regole di procedura e prova: la protezione nei confronti del pubblico e dei media (Segue): e) Le misure speciali a tutela dei testimoni vulnerabili La partecipazione delle vittime al processo (Segue): a) La facoltà di esprimere osservazioni e riserve (Segue): b) La partecipazione delle vittime secondo le Regole di procedura e prova (Segue): c) I rappresentanti legali delle vittime (Segue): d) Le modalità di partecipazione al processo dei rappresentanti legali La dichiarazione circa la colpevolezza Gli accertamenti relativi all ammissione di colpevolezza
20 XXXII INDICE GENERALE 26. Gli esiti processuali dell ammissione di colpevolezza La presunzione d innocenza Il regime probatorio nello Statuto I poteri probatori del giudice e delle parti La «prejudice rule» L esclusione delle prove illegittime Il regime probatorio nelle Regole di procedura e prova: a) disposizioni generali (Segue): b) Questioni in tema di rilevanza, ammissibilità e inutilizzabilità (Segue): c) Obbligo di testimoniare e privileged communications (Segue): d) La testimonianza del coniuge, del figlio o del genitore (Segue): e) Testimonianza ed autoincriminazione (Segue): f) L assunzione della prova testimoniale Discussione finale e fase decisoria Capitolo 37 I REATI CONTRO L AMMINISTRAZIONE DELLA GIUSTIZIA INTERNAZIO- NALE di Roberto Bellelli 1. Sistematica: la collocazione (Segue): Il diritto applicabile (Segue): La struttura La giurisdizione: il fondamento (Segue): Una giurisdizione bipolare (Segue): La primazia della Corte (Segue): Il procedimento regolatore (Segue): Le forme di esercizio della discrezionalità (Segue): La richiesta (Segue): La rinuncia (in senso stretto o su richiesta) a) L irrevocabilità del provvedimento di rinuncia b) La natura processuale della rinuncia (Segue): L obbligo di procedere per lo Stato e la sua inosservanza (Segue): La scelta discrezionale della Corte (Segue): I criteri di esercizio della giurisdizione primaria (Segue): I criteri di individuazione dello Stato competente a) La giurisdizione competente per locus commissi delicti e nazionalità del reo b) Il termine di prescrizione c) L esistenza del potere giurisdizionale dello Stato (Segue): I rimedi avverso la decisione sulla giurisdizione primaria Il ne bis in idem Il procedimento: l iniziativa penale (Segue): Il processo (Segue): Le misure di protezione Le norme incriminatrici: generalità (Segue): Le singole fattispecie a) Rendere falsa testimonianza
21 XXXIII b) Produrre una prova nella consapevolezza della sua falsità c) Corrompere un testimone; impedire od interferire con la comparizione o la testimonianza di un teste; commettere ritorsioni contro un testimone a causa della deposizione resa; distruggere od alterare la prova ovvero interferire con la sua assunzione d) Ostacolare, intimidire o corrompere un funzionario della Corte allo scopo di costringerlo o di persuaderlo a non compiere od a compiere impropriamente i doveri di ufficio e) Commettere ritorsioni contro un funzionario della Corte a causa del compimento dei doveri suoi o di un altro funzionario f) Chiedere od accettare denaro od altra utilità («a bribe») in qualità di funzionario della Corte ed in relazione ai suoi doveri ufficiali Le sanzioni: la pena (Segue): La sanzione penale, amministrativa e disciplinare (Segue): L esecuzione della pena La cooperazione internazionale La prescrizione: il fondamento del regime (Segue): Il principio di specialità (Segue): La prescrizione del reato (Segue): La prescrizione della pena (Segue): Gli effetti della prescrizione Capitolo 38 L APPELLO E LA REVISIONE di Maria Riccarda Marchetti 1. Le impugnazioni ordinarie e straordinarie L appello avverso la sentenza o la decisione sulla determinazione della pena La detenzione nel corso del procedimento di appello Gli effetti, i termini e la rinuncia all impugnazione Il procedimento di appello L appello avverso altre decisioni Il procedimento La revisione I casi di revisione I profili procedimentali Le ipotesi di riparazione Capitolo 39 IL PRINCIPIO DEL NE BIS IN IDEM NELLO STATUTO DELLA CORTE di Jean Paul Pierini 1. Profili generali del divieto di un secondo giudizio I caratteri peculiari del divieto di bis in idem innanzi alle giurisdizioni internazionali
22 XXXIV INDICE GENERALE 3. I limiti dell efficacia preclusiva del precedente giudizio celebrato in uno Stato Inammassibilità e divieto di bis in idem Efficacia preclusiva della decisione della Corte negli ordinamenti statuali Parte VI LA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE E L ASSISTENZA GIUDIZIARIA Capitolo 40 LA CORTE PENALE INTERNAZIONALE E LA COOPERAZIONE GIUDIZIARIA di Eugenio Selvaggi 1. La cooperazione giudiziaria con le giurisdizioni sovranazionali La cooperazione con i tribunali ad hoc La cooperazione con la Corte penale internazionale (Segue): La terminologia (Segue): Il contenuto della cooperazione L obbligo di cooperare Procedure disponibili secondo la legislazione nazionale Le consultazioni La cooperazione con le giurisdizioni sopranazionali nell ordinamento italiano: inquadramento sistematico L attuazione degli obblighi statutari nell ordinamento italiano Capitolo 41 LE RICHIESTE DI COOPERAZIONE di Ersilia Calvanese Sezione I. DISPOSIZIONI GENERALI 1. Premessa I destinatari delle richieste di cooperazione La mancata cooperazione da parte degli Stati Gli Uffici della Corte abilitati a presentare richieste di cooperazione I canali di comunicazione La lingua di comunicazione L obbligo di riservatezza L onere delle spese di cooperazione
23 XXXV Sezione II. LE ALTRE FORME DI ASSISTENZA GIUDIZIARIA PREVISTE DALL ART. 93. IL CONTENUTO E L ESECUZIONE DELLE RICHIESTE 9. Il contenuto delle richieste di assistenza giudiziaria Le modalità di esecuzione (Segue): Le on-site investigations del Procuratore Capitolo 42 L ESECUZIONE DEL MANDATO D ARRESTO E LA CONSEGNA ALLA CORTE DELLE PERSONE RICERCATE di Fabrizio Gandini e Gabriele Iuzzolino 1. La procedura passiva o di esecuzione dell arrest warrant. Gli obblighi di cooperazione dello Stato Il limite agli obblighi di cooperazione. L art. 98 dello Statuto La procedura passiva. Effetti dell arrest warrant nello Stato di rifugio. La detenzione provvisoria (Segue): La trasmissione della richiesta della Corte a) La richiesta di arresto e consegna (artt. 89 e 91) b) La richiesta di arresto provvisorio (art. 92) c) Formalità comuni L esecuzione della richiesta La decisione sulla consegna Gli incidenti di esecuzione a) Interferenze tra il diritto interno dello Stato richiesto ed il procedimento pendente avanti alla Corte b) Eccezioni sollevabili dalla persona ricercata nel procedimento avanti alla Corte, ovvero ad altra giurisdizione c) Motivi fondati sul principio di prevalenza degli obblighi convenzionali L interim release Il concorso di richieste di consegna e di estradizione (art. 90). Casi e soluzioni a) Stato richiedente parte medesimo fatto b) Stato richiedente non parte medesimo fatto c) Fatto diverso Capitolo 43 LE ALTRE FORME DI COOPERAZIONE di Gualtiero Michelini 1. Le richieste di assistenza a) L ambito dell assistenza b) Le consultazioni c) Le informazioni riservate
24 XXXVI INDICE GENERALE d) Le richieste concorrenti e) L assistenza della Corte agli Stati parte La sospensione dell esecuzione di una richiesta a) Per motivi attinenti ad indagini o azioni penali in corso b) In relazioni ad eccezioni di improponibilità Forme e contenuti delle richieste Parte VII L ESECUZIONE Capitolo 44 L ESECUZIONE DELLA PENA NELLO STATUTO DELLA CORTE di Jean Paul Pierini 1. Aspetti generali L esecuzione della decisione di condanna straniera nella prassi internazionale e nell ordinamento italiano Modelli astratti di esecuzione della pena applicata con una decisione straniera Conversione della condanna e continuazione della pena nell ordinamento italiano e profili costituzionali L esperienza nazionale in punto d esecuzione delle decisioni delle giurisdizioni internazionali La conversione della pena nel trasferimento dell esecuzione tra Stati Il trattamento penitenziario nel trasferimento dell esecuzione tra Stati I tratti caratteristici dell esecuzione della pena detentiva nello Statuto della Corte penale internazionale a) Disponibilità ad eseguire le condanne b) Criteri per la scelta dello Stato di esecuzione c) Tempi e procedimenti per la designazione dello Stato d esecuzione e trasferimento della persona d) Immutabilità della pena e) Limitazioni dei poteri dello Stato di esecuzione e designazione di un altro Stato di esecuzione f) La vigilanza della Corte sull esecuzione della pena g) Principio di specialità e «riestradizione» della persona trasferita h) La rideterminazione della pena ad opera della Corte penale internazionale i) La fuga del condannato e il ripristino della detenzione L esecuzione della pena pecuniaria e della confisca nella prassi internazionale e l assistenza giudiziaria prestata dall Italia a) La Convenzione sul riciclaggio b) I presupposti del riconoscimento dei provvedimenti di confisca in Italia
25 XXXVII c) Presupposti d efficacia delle statuizioni riferibili al soggetto diverso dall autore del reato nel riconoscimento ai fini della confisca d) Il procedimento di esecuzione della confisca L esecuzione della multa, della confisca e degli ordini di riparazione nello Statuto della Corte penale internazionale Parte VIII ASPETTI INTERNAZIONALISTICI Capitolo 45 LE CLAUSOLE FINALI DELLO STATUTO DI ROMA di Gualtiero Michelini 1. Risoluzione delle controversie Riserve Modifiche allo Statuto Revisione dello Statuto La disposizione transitoria sull esenzione dei nazionali dalla giurisdizione della Corte per crimini di guerra per 7 anni Firma e ratifica dello Statuto La legge italiana di ratifica Entrata in vigore dello Statuto Recesso dallo Statuto Testi autentici dello Statuto di Roma Capitolo 46 ASSEMBLEA DEGLI STATI PARTE di Roberta Barberini 1. Considerazioni generali Partecipazione all Assemblea: Stati Parte e «altri Stati» Formazione della decisione a) Quorum b) Omesso versamento dei contributi c) Partecipazione all Assemblea di organi della Corte Riunioni e sessioni Funzioni a) Supervisione sulla gestione della Corte b) Approvazione del bilancio della Corte c) Alterazione del numero dei giudici d) Questioni relative alla non-cooperazione e) Funzioni legislative e paralegislative e-a) Statuto e-b) Regole di procedura e prova ed Elementi dei crimini
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