PROGETTO ESECUTIVO PIANO DI MANUTENZIONE DEL'OPERA E DELLE SUE PARTI

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1 EMISSIONE DATA MODIFICHE A PRIMA EMISSIONE COMUNE DI CATANIA Completamento del Piano di Risanamento del Rione S. Berillo Convenzione urbanistica del 16/11/2012 tra Comune di Catania e Istica s.p.a. - C.E.Co.S. s.r.l. - Risanamento San Berillo s.r.l. OPERE DI URBANIZZAZIONE PRIMARIA - AREE A VERDE ATTREZZATO Vp3-Vp4-Vp5-Vp6 PROGETTO ESECUTIVO PIANO DI MANUTENZIONE DEL'OPERA E DELLE SUE PARTI Tav: Q T Tecnologia e Progetti & P Studio d'ingegneria Consoli-Miranda & Associati Il Rappresentante Legale (Dott. Ing. Dario Consoli) Studio di Ingegneria Ing. Gabriele Correnti

2 Il presente piano di manutenzione consta di tre tomi e precisamente: Tomo I Piano di manutenzione delle opere architettoniche Tomo II Piano di manutenzione delle parti impiantistiche Tomo III Piano di manutenzione delle parti strutturali

3 Piano di manutenzione Indice PREMESSA... 4 FASE A Manutenzione 1-3 Anno... 5 Alberature sviluppate... 5 Potatura... 5 Sistema tutoraggio... 5 Collarino di protezione... 5 Concimazione... 5 Spollonatura... 6 Sostituzione fallanze... 6 Siepi ed arbusti... 6 Potatura... 6 Scerbatura... 6 Pacciamatura... 7 Concimazione... 7 Sostituzione fallanze... 7 Prato... 7 Taglio... 7 Concimazione... 8 pavimentazioni... 8 Pavimentazione in monostrato vulcanico... 8 Pavimentazione in pietra di Comiso... 8 Pavimentazone in gomma antitrauma... 8 Pavimentazone in cls elicotterato con finitura in resina... 8 Pulizia... 8 Arredi giochi... 8 FASE B Manutenzione 4-10 Anno... 9 Alberature sviluppate... 9 Potatura... 9 Spollonatura... 9 Sostituzione fallanze

4 Piano di manutenzione Siepi ed arbusti... 9 Potatura... 9 Scerbatura Pacciamatura Sostituzione fallanze Prato Taglio Pavimentazioni Pavimentazione in monostrato vulcanico Pavimentazione in pietra di Comiso Pavimentazione in gomma antitrauma Pavimentazione in cls elicotterato con finitura in resina Pulizia Arredi giochi Cronoprogramma manutenzione annuale

5 Piano di manutenzione PREMESSA Il piano di manutenzione servirà a garantire la manutenzione per i dieci anni successivi all apertura delle aree di progetto ed è suddiviso in due differenti fasi temporali: FASE A: contenenti le opere di manutenzione eseguite dal primo al terzo anno dopo la realizzazione delle aree. FASE B: contenenti le opere di manutenzione eseguite dal quarto al decimo anno dopo la realizzazione delle aree. 4

6 Piano di manutenzione FASE A Manutenzione 1-3 Anno ALBERATURE SVILUPPATE Potatura In generale gli alberi dovranno essere potati ogni anno con potature di formazione, ma eventuali rami secchi e spezzati andranno rimossi immediatamente. Le potature delle alberature saranno mirate alla formazione bilanciata e proporzionata della pianta. Le potature dovranno riguardare un eventuale contenimento dello sviluppo, e devono essere attuate solo agli apici recidendo i rami più vigorosi. Debbono essere poi tagliati i rami dominati e mal formati che si trovano generalmente all'interno delle chiome. I tagli di potatura dovranno essere sempre effettuati su branche e rami di diametro non superiore a cm. 5 e praticando tagli all inserimento della branca o ramo di ordine superiore, su quella inferiore, e cioè ai nodi o biforcazioni, in modo tale da non lasciare porzioni di branca e di ramo privi di più giovani rami apicali. Tutto il materiale di risulta dovrà essere raccolto e immediatamente allontanato. Sistema tutoraggio Verifica della verticalità dei soggetti arborei di recente impianto. Andranno controllate regolarmente le legature delle piante dotate di tutor onde evitare danni al fusto, comunque una volta all anno andranno rimosse tutte le legature e posizionate in un punto diverso dal precedente. Nel caso di danneggiamento, dovranno essere tempestivamente ripristinati o sostituiti. Il sistema di tutoraggio dovrà essere rimosso alla fine quinto anno di manutenzione. Collarino di protezione Verifica la funzionalità e l integrità del collarino di protezione posto al piede delle alberature di recente impianto. Nel caso di non funzionalità o danneggiamento, dovranno essere tempestivamente ripristinati o sostituiti. Concimazione Si deve prevedere un intervento di concimazione localizzato dei soggetti arborei sviluppati, tale intervento dovrà essere effettuato in primavera prima della ripresa vegetativa con palo iniettore o soluzione analoga con concimi complessi NPK con azoto a lenta cessione. Il dosaggio del fertilizzante dipenderà dalla dimensione del tronco, dalla proiezione della chioma e dalla tipologia di pianta (a foglia caduca o sempreverde). In generale si seguiranno le seguenti regole: diametro del tronco - Applicare da 530 a 880 grammi di fertilizzante ( o simile) per ogni centimetro di diametro del tronco misurato a 140 cm dal colletto. superficie coperta dalla chioma - Applicare 1 Kg di azoto equivalente ogni m² di superficie sotto la proiezione della chioma. La proiezione della chioma si calcola dal raggio 5

7 Piano di manutenzione (distanza dal tronco all estremità dei rami più esterni) con la seguente formula: Proiezione Chioma = Raggio x Raggio x 3,14 Per alberi con un tronco inferiore ai 20 cm di diametro (64 cm di circonferenza) si raccomanda di somministrare ½ dose di quella calcolata. Spollonatura Una volta all anno, in primavera, si dovrà effettuare spollonatura al piede e scacchiatura di piante fino a 3 m di altezza, con taglio al colletto di polloni e ricacci; compresa la raccolta dei residui vegetali e dei materiali estranei, trasporto alle discariche. Sostituzione fallanze Le piante di nuovo insediamento morte o deperite, per cause naturali o di terzi, dovranno essere sostituite con altre identiche a quelle fornite in origine. La sostituzione andrà fatta nel più breve tempo possibile dall accertamento del mancato attecchimento della pianta in relazione alle condizioni ambientali (autunno/inverno) e sarà a carico della ditta attuatrice per tutto il periodo di garanzia. SIEPI ED ARBUSTI Potatura Le siepi arbustive ed i singoli arbusti in forma libera, andranno potate con intervento annuale, principalmente in primavera, in modo da mantenerli nella forma e dimensione voluta senza provocare squilibri nella crescita, ma favorirne l accrescimento. Nel caso di siepi allevate in forma obbligata le potature potranno essere effettuate anche con mezzi meccanici (tosasiepi). La siepe dovrà mantenere la forma originale o quella indicata dalla Direzione Lavori, con estrema cura della linearità ed uniformità del taglio delle pareti come della loro geometricità. Gli arbusti che fioriscono sui rami prodotti la stagione vegetativa precedente, andranno potati dopo la fioritura, asportando circa i 2/3 della lunghezza dei rami, tagliando in corrispondenza di una gemma per favorirne lo sviluppo durante la stagione vegetativa. Gli arbusti che fioriscono nei germogli dell anno, andranno potati nel periodo di riposo vegetativo, preferibilmente a fine inverno. Qualora si dovessero riscontrare il disseccamento di parti o di interi soggetti essi dovranno essere immediatamente rimossi. Se la rimozione compromettesse la completezza della siepe si dovrà procedere immediatamente alla sostituzione. Le operazioni di potatura andranno eseguite con forbicioni a mano o ad aria compressa, o con taglia siepi con motore a scoppio. Tutto il materiale di risulta dovrà essere raccolto e immediatamente allontanato. Scerbatura La superficie coperta da pacciamatura dovrà essere scerbata una o più volte l anno per evitare la competizione delle infestanti con i soggetti arbustivi. Il materiale di risulta dovrà essere raccolto e immediatamente allontanato. 6

8 Piano di manutenzione Pacciamatura Tutta la superficie pacciamata dovrà essere controllata annualmente e se necessario riportata localmente per riottenere l uniformità della superficie iniziale. Inoltre dovrà essere controllata annualmente l integrità del telo pacciamante soprattutto nei tratti di sormonto e fissaggio al terreno, se necessario devono essere fatte tutte le operazioni per ripristinare il telo pacciamante. Concimazione Dovrà essere programmato un intervento di concimazione all anno con concimi complessi NPK con azoto a lenta cessione, titolo indicativo , distribuito manualmente sull area di proiezione della chioma o sulla fila in dosi di 100 gr/m. I periodi migliori per i trattamenti sono alla ripresa vegetativa (fine febbraio) ed alla fine dell'estate (settembre), ma mentre in primavera e' sufficiente dare dei concimi vigorosi e rapidi, alle porte dell'autunno e' bene limitarsi a fertilizzanti liquidi già dosati, giusto per creare una riserva supplementare per l'inverno. Dovranno essere eseguiti da personale specializzato che dovrà attenersi per il loro uso alle istruzioni specifiche della casa produttrice ed alle leggi vigenti in materia, ed usare ogni possibile misura preventiva atta ad evitare danni alle persone, cose o vegetazione. Sono vietati gli interventi su arbusti in fioritura. Sostituzione fallanze Qualora si dovessero riscontrare il disseccamento di parti o di interi soggetti arbustivi essi dovranno essere immediatamente rimossi. Se la rimozione compromettesse la completezza del gruppo si dovrà procedere immediatamente alla sostituzione. PRATO Taglio Per quanto riguarda il taglio del prato, è previsto 1 taglio ogni 21 giorni nel periodo compreso tra marzo a ottobre, per un totale di n. 8 interventi minimi all anno. L altezza di taglio dovrà essere mantenuta intorno ai 5-6 cm e tutto il materiale di risulta dovrà essere raccolto e trasportato ai centri di raccolta autorizzati. Tutti gli interventi di tosatura dovranno essere eseguiti in condizioni di tempo non piovoso, su terreno sufficientemente asciutto. Le operazioni di tosatura dovranno essere completate mediante decespugliatore intorno ai vincoli come giochi e arredi, e dove risulta impossibile accedere con mezzi dotati di ruote. Gli interventi di taglio del prato comprenderanno la rifilatura dei cigli e dei marciapiedi tangenti esterni ed interni alle zone verdi. La tosatura dei tappeti erbosi dovrà essere eseguita mediante piccoli trattorini muniti di sistema di taglio con lama rotante o con rasaerba manuali e con decespugliatore. Le macchine tosaerba dovranno essere omologate all uso in ambiente urbano e quindi dovranno essere munite di appositi silenziatori. Gli utensili di taglio delle macchine tosaerba dovranno essere protetti secondo quanto disposto dalle normative vigenti. 7

9 Piano di manutenzione Concimazione Dovrà essere programmato un intervento di concimazione del tappeto erboso all anno, in primavera. Da effettuarsi con concimi complessi NPK con azoto a lenta cessione, titolo indicativo , distribuito meccanicamente e dove non sia possibile manualmente su tutta l area interessata. PAVIMENTAZIONI Sono previsti interventi a cadenza annuale (preferibilmente a fine inverno) di ripristino delle parti deteriorate delle pavimentazioni. Ove vi è la presenza di cordonatura a contenimento della pavimentazione, sarà da verificarne l integrità e l eventuale ripristino di parti danneggiate. Pavimentazione in monostrato vulcanico Pavimentazione in pietra di Comiso Oltre alla verifica delle eventuali parti ammalorate e loro pronta riparazione andrà posta particolare attenzione alla pronta rimozione di eventuali piante infestanti che dovessero presentarsi a ridosso dei cordoli o lungo i giunti di dilatazione. Pavimentazone in gomma antitrauma La pavimentazione antitrauma andrà controllata per verificarne lo stato di integrità e la sua perfetta funzionalità in relazione alla funzione che svolge. Il lavaggio della pavimentazione sarà da effettuarsi con lancia ad acqua a bassa pressione. Pavimentazone in cls elicotterato con finitura in resina La pavimentazione in cls con finitura in resina andrà controllata per verificarne lo stato di integrità e la sua perfetta funzionalità in relazione alla funzione che svolge. PULIZIA L immondizia dai cestini dovrà essere rimossa ogni tre giorni da tutti i cestini. La pulizia delle aree verdi dovrà avvenire contestualmente agli interventi di taglio del prato. ARREDI GIOCHI Sono previsti interventi a cadenza mensile per la verifica visiva e trimestrale per il controllo dell integrità e della funzionalità dei giochi, dell arredo, delle recinzioni e dei cartelli presenti all interno del parco, qualora si dovessero riscontare parti deteriorare e in cattivo stato di conservazione si provvederà alla sostituzione e al ripristino nel più breve tempo possibile. Qualora si riscontrassero situazioni di pericolo che mettono a rischio la sicurezza dei fruitori dell area verde si provvederà ad intervenire entro le 24 ore successive o ad recintare l arredo o il gioco danneggiato. Ad ogni intervento di taglio del prato verrà eseguito con cura il taglio e l eliminazione delle erbe infestanti che crescono sotto gli arredi e tra i giochi. 8

10 Piano di manutenzione FASE B Manutenzione 4-10 Anno ALBERATURE SVILUPPATE Potatura In generale gli alberi dovranno essere potati ogni anno con potature di formazione, ma eventuali rami secchi e spezzati andranno rimossi immediatamente. Le potature delle alberature saranno mirate alla formazione bilanciata e proporzionata della pianta. Le potature dovranno riguardare un eventuale contenimento dello sviluppo, e devono essere attuate solo agli apici recidendo i rami più vigorosi. Debbono essere poi tagliati i rami dominati e mal formati che si trovano generalmente all'interno delle chiome. I tagli di potatura dovranno essere sempre effettuati su branche e rami di diametro non superiore a cm. 5 e praticando tagli all inserimento della branca o ramo di ordine superiore, su quella inferiore, e cioè ai nodi o biforcazioni, in modo tale da non lasciare porzioni di branca e di ramo privi di più giovani rami apicali. Tutto il materiale di risulta dovrà essere raccolto e immediatamente allontanato. Spollonatura Una volta all anno, in primavera, si dovrà effettuare spollonatura al piede e scacchiatura di piante fino a 3 m di altezza, con taglio al colletto di polloni e ricacci; compresa la raccolta dei residui vegetali e dei materiali estranei, e successivo trasporto alle discariche. Sostituzione fallanze Le piante di nuovo insediamento morte o deperite, per cause naturali o di terzi, dovranno essere sostituite con altre identiche a quelle fornite in origine. La sostituzione potrà essere eseguita valutando le condizioni al contorno. SIEPI ED ARBUSTI Potatura Le siepi arbustive ed i singoli arbusti in forma libera, andranno potate con intervento annuale, principalmente in primavera, in modo da mantenerli nella forma e dimensione voluta senza provocare squilibri nella crescita, ma favorirne l accrescimento. Nel caso di siepi allevate in forma obbligata le potature potranno essere effettuate anche con mezzi meccanici (tosasiepi). La siepe dovrà mantenere la forma originale. Per gli arbusti che fioriscono sui rami prodotti la stagione vegetativa precedente, andranno potati dopo la fioritura, asportando circa i 2/3 della lunghezza dei rami, tagliando in corrispondenza di una gemma per favorirne lo sviluppo durante la stagione vegetativa. Gli arbusti che fioriscono nei germogli dell anno, andranno potati nel periodo di riposo vegetativo, preferibilmente a fine inverno. Qualora si dovessero riscontrare il disseccamento di parti o di interi soggetti essi dovranno essere immediatamente rimossi. Se la rimozione compromettesse la completezza della siepe si dovrà procedere immediatamente alla sostituzione. 9

11 Piano di manutenzione Le operazioni di potatura andranno eseguite con forbicioni a mano o ad aria compressa, o con taglia siepi con motore a scoppio. Tutto il materiale di risulta dovrà essere raccolto e immediatamente allontanato. Scerbatura La superficie coperta da pacciamatura dovrà essere scerbata due volte l anno per evitare la competizione delle infestanti con i soggetti arbustivi. Il materiale di risulta dovrà essere raccolto e immediatamente allontanato. Pacciamatura Tutta la superficie pacciamata dovrà essere controllata annualmente e se necessario riportata localmente per riottenere l uniformità della superficie iniziale. Inoltre dovrà essere controllata annualmente l integrità del telo pacciamante in iuta soprattutto nei tratti di sormonto e fissaggio al terreno, se necessario devono essere fatte tutte le operazioni per ripristinare il telo pacciamante. Sostituzione fallanze Qualora si dovessero riscontrare il disseccamento di parti o di interi soggetti essi dovranno essere immediatamente rimossi. Se la rimozione compromettesse la completezza del gruppo si dovrà procedere immediatamente alla sostituzione. PRATO Taglio Per quanto riguarda il taglio del prato, è previsto 1 taglio ogni 21 giorni nel periodo compreso tra marzo a ottobre, per un totale di n. 8 interventi minimi all anno. L altezza di taglio dovrà essere mantenuta intorno ai 5-6 cm e tutto il materiale di risulta dovrà essere raccolto e trasportato ai centri di raccolta autorizzati. Tutti gli interventi di tosatura dovranno essere eseguiti in condizioni di tempo non piovoso, su terreno sufficientemente asciutto. Le operazioni di tosatura dovranno essere completate mediante decespugliatore intorno ai vincoli come giochi e arredi, e dove risulta impossibile accedere con mezzi dotati di ruote. Gli interventi di taglio del prato comprenderanno la rifilatura dei cigli e dei marciapiedi tangenti esterni ed interni alle zone verdi. La tosatura dei tappeti erbosi dovrà essere eseguita mediante piccoli trattorini muniti di sistema di taglio con lama rotante o con rasaerba manuali e con decespugliatore. Le macchine tosaerba dovranno essere omologate all uso in ambiente urbano e quindi dovranno essere munite di appositi silenziatori. Gli utensili di taglio delle macchine tosaerba dovranno essere protetti secondo quanto disposto dalle normative vigenti. 10

12 Piano di manutenzione PAVIMENTAZIONI Sono previsti interventi a cadenza annuale (preferibilmente a fine inverno) di ripristino delle parti deteriorate delle pavimentazioni. Ove vi è la presenza di cordonatura a contenimento della pavimentazione, sarà da verificarne l integrità e l eventuale ripristino di parti danneggiate. Pavimentazione in monostrato vulcanico Pavimentazione in pietra di Comiso Oltre alla verifica delle eventuali parti ammalorate e loro pronta riparazione andrà posta particolare attenzione alla pronta rimozione di eventuali piante infestanti che dovessero presentarsi a ridosso dei cordoli o lungo i giunti di dilatazione. Pavimentazione in gomma antitrauma La pavimentazione antitrauma andrà controllata per verificarne lo stato di integrità e la sua perfetta funzionalità in relazione alla funzione che svolge. Andranno asportati sacchetti, carte, lattine, materiale a rischio igienico (es.: siringhe) e simili. Il lavaggio della pavimentazione sarà da effettuarsi con lancia ad acqua a bassa pressione. Pavimentazione in cls elicotterato con finitura in resina La pavimentazione in cls con finitura in resina andrà controllata per verificarne lo stato di integrità e la sua perfetta funzionalità in relazione alla funzione che svolge. PULIZIA L immondizia dai cestini dovrà essere rimossa ogni tre giorni da tutti i cestini. La pulizia delle aree verdi dovrà avvenire contestualmente agli interventi di taglio del prato. ARREDI GIOCHI Sono previsti interventi a cadenza trimestrale per il controllo dell integrità e della funzionalità dei giochi, dell arredo e delle recinzioni presenti all interno delle aree di progetto, qualora si dovessero riscontare parti deteriorare e in cattivo stato di conservazione si provvederà alla sostituzione e al ripristino nel più breve tempo possibile. Qualora si riscontrassero situazioni di pericolo che mettono a rischio la sicurezza dei fruitori dell area verde si provvederà ad intervenire entro le 24 ore successive o ad recintare l arredo o il gioco danneggiato. Ad ogni intervento di taglio del prato verrà eseguito con cura il taglio e l eliminazione delle erbe infestanti che crescono sotto gli arredi e tra i giochi. 11

13 Piano di manutenzione CRONOPROGRAMMA MANUTENZIONE ANNUALE 12

14 Comune di Catania Provincia di CT PIANO DI MANUTENZIONE MANUALE D'USO (Articolo 38 del D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207) OGGETTO: Completamento del Piano di Risanamento del Rione S. Berillo Convenzione Urbanistica del 16/11/2012 tra Comune di Catania e Istica S.p.A. - C.E.Co.S. s.r.l. - Risanamento S. Berillo s.r.l. Opere di Urbanizzazione Primaria Progetto Esecutivo COMMITTENTE: Data, IL TECNICO Pagina 1

15 Manuale d'uso Comune di: Provincia di: Oggetto: Catania CT Completamento del Piano di Risanamento del Rione S. Berillo Convenzione Urbanistica del 16/11/2012 tra Comune di Catania e Istica S.p.A. - C.E.Co.S. s.r.l. - Risanamento S. Berillo s.r.l. Opere di Urbanizzazione Primaria Progetto Esecutivo IL PIANO DI MANUTENZIONE DELL'OPERA Il Piano di Manutenzione dev'essere pensato e strutturato per seguire la vita dell'opera per un periodo temporale il più lungo possibile, così da assicurare, a fronte di una corretta e regolare applicazione dei contenuti del piano, la continuità di tutte le caratteristiche specifiche del manufatto, nella loro interezza, così come pensate dal progettista. Dal punto di vista normativo, infatti, il testo dell'art. 38 del citato D.P.R. 207/2010 recita testualmente: 1) Il piano di manutenzione è il documento complementare al progetto esecutivo che prevede, pianifica e programma, tenendo conto degli elaborati progettuali esecutivi effettivamente realizzati, l'attività di manutenzione dell'intervento al fine di mantenerne nel tempo la funzionalità, le caratteristiche di qualità, l'efficienza ed il valore economico. 2) Il piano di manutenzione assume contenuto differenziato in relazione all'importanza e alla specificità dell'intervento, ed è costituito dai seguenti documenti operativi, salvo diversa motivata indicazione del responsabile del procedimento: a) il manuale d'uso; b) il manuale di manutenzione; c) il programma di manutenzione. 3) Il manuale d'uso si riferisce all'uso delle parti significative del bene, ed in particolare degli impianti tecnologici. Il manuale contiene l'insieme delle informazioni atte a permettere all'utente di conoscere le modalità per la migliore utilizzazione del bene, nonché tutti gli elementi necessari per limitare quanto più possibile i danni derivanti da un'utilizzazione impropria, per consentire di eseguire tutte le operazioni atte alla sua conservazione che non richiedono conoscenze specialistiche e per riconoscere tempestivamente fenomeni di deterioramento anomalo al fine di sollecitare interventi specialistici. Il manuale d'uso contiene le seguenti informazioni: a) la collocazione nell'intervento delle parti menzionate; b) la rappresentazione grafica; c) la descrizione; d) le modalità di uso corretto. Il manuale di manutenzione si riferisce alla manutenzione delle parti significative del bene ed in particolare degli impianti tecnologici. Esso fornisce, in relazione alle diverse unità tecnologiche, alle caratteristiche dei materiali o dei componenti Pagina 2

16 interessati, le indicazioni necessarie per la corretta manutenzione nonché per il ricorso ai centri di assistenza o di servizio. Manuale d'uso Il manuale di manutenzione contiene le seguenti informazioni: a) la collocazione nell'intervento delle parti menzionate; b) la rappresentazione grafica; c) la descrizione delle risorse necessarie per l'intervento manutentivo; d) il livello minimo delle prestazioni; e) le anomalie riscontrabili; f) le manutenzioni eseguibili direttamente dall'utente; g) le manutenzioni da eseguire a cura di personale specializzato. Il programma di manutenzione si realizza, a cadenze prefissate temporalmente o altrimenti prefissate, al fine di una corretta gestione del bene e delle sue parti nel corso degli anni. Esso si articola in tre sottoprogrammi: a) il sottoprogramma delle prestazioni, che prende in considerazione, per classe di requisito, le prestazioni fornite dal bene e dalle sue parti nel corso del suo ciclo di vita; b) il sottoprogramma dei controlli, che definisce il programma delle verifiche comprendenti, ove necessario, anche quelle geodetiche, topografiche e fotogrammetriche, al fine di rilevare il livello prestazionale (qualitativo e quantitativo) nei successivi momenti della vita del bene, individuando la dinamica della caduta delle prestazioni aventi come estremi il valore di collaudo e quello minimo di norma; c) il sottoprogramma degli interventi di manutenzione, che riporta in ordine temporale i differenti interventi di manutenzione, al fine di fornire le informazioni per una corretta conservazione del bene. In conformità di quanto disposto all'articolo 15, comma 4, il programma di manutenzione, il manuale d'uso ed il manuale di manutenzione redatti in fase di progettazione, in considerazione delle scelte effettuate dall'esecutore in sede di realizzazione dei lavori e delle eventuali varianti approvate dal direttore dei lavori, che ne ha verificato validità e rispondenza alle prescrizioni contrattuali, sono sottoposte a cura del direttore dei lavori medesimo al necessario aggiornamento, al fine di rendere disponibili, all'atto della consegna delle opere ultimate, tutte le informazioni necessarie sulle modalità per la relativa manutenzione e gestione di tutte le sue parti, delle attrezzature e degli impianti. Il piano di manutenzione è redatto a corredo di tutti i progetti fatto salvo il potere di deroga del responsabile del procedimento, ai sensi dell'articolo 93, comma 2, del codice. Sulla base di quanto previsto dalla normativa, dunque, il ciclo di vita di un'opera, e dei suoi elementi tecnici manutenibili, viene definito dalla norma UNI come il "periodo di tempo, noto o ipotizzato, in cui il prodotto, qualora venga sottoposto ad una adeguata manutenzione, si presenta in grado di corrispondere alle funzioni per le quali è stato ideato, progettato e realizzato, permanendo all'aspetto in buone condizioni". Il ciclo di vita degli elementi mantenibili è di solito rappresentato mediante la curva del tasso di guasto la quale è composta da tre tratti, a diverso andamento, tali da generare la classica forma detta "a vasca da bagno". Tale curva può essere ottenuta mediante un piano cartesiano che abbia in ordinata il tasso di guasto ed in ascissa quello che viene chiamato il tempo di vita utile. Le tre diverse parti distinguibili nel diagramma, possono essere interpretate come segue: Pagina 3

17 Manuale d'uso tratto iniziale: l'andamento della curva del tasso di guasto è discendente nel verso delle ascisse ad indicare una diminuzione del numero dei guasti, dovuti a errori di montaggio o di produzione, rispetto alla fase iniziale del funzionamento e/o impiego dell'elemento. tratto intermedio: l'andamento della curva del tasso di guasto è costante con il procedere delle ascisse ad indicare una funzionalità a regime ove il numero dei guasti subiti dall'elemento rientrano nella normalità in quanto determinati dall'utilizzo dell'elemento stesso. tratto terminale: l'andamento della curva del tasso di guasto è ascendente nel verso delle ascisse ad indicare un incremento del numero dei guasti, dovuti all'usura e al degrado subiti dall'elemento nel corso della sua vita utile. La lettura della curva sopra descritta, applicata a ciascun elemento tecnico manutenibile, evidenzia che l'attenzione manutentiva deve essere rivolta sia verso il primo periodo di vita di ciascun elemento, in modo da individuare preventivamente eventuali degradi/guasti che possano comprometterne il corretto funzionamento a regime, sia verso la fase terminale della sua vita utile ove si ha il citato incremento dei degradi/guasti dovuti in particolar modo all'usura. Durante la fase di vita ordinaria dell'elemento una corretta attività manutentiva consente di utilizzare l'elemento stesso con rendimenti ottimali. DESCRIZIONE DEL PROGETTO Il presente Piano di Manutenzione è redatto in conformità all'art. 38 del D.P.R. 207/2010, per le sole parti impiantistiche del progetto esecutivo delle Opere di Urbanizzazione Primaria delle aree a verde denominate VP3 - VP4 - VP5 e VP6. Tali aree di intervento sono state individuate in sede di convenzione urbanistica del 16/11/2012 tra il Comune di Catania e i privati proprietari delle aree, sono indicate con le sigle VP3, VP4, VP5, VP6 e sono individuate catastalmente così come segue: Vp3 ( fg. 69 part ), Vp4 (fg. 69 part sub 23 del N.C.E.U. e part del N.C.T.), Vp5 (fg. 69 partt.30086, 31229, 31230, 30079, 30085, 32218) e Vp6 (fg.69 partt , 30184, 30185, 32228, 30637, 30572, 30189, 32240, 32241, 32222). Di seguito una descrizione sommaria delle scelte progettuali operate per le singole aree che, come si può vedere, hanno tutte destinazione d'uso a verde, anche se con alcune differenze determinate da scelte progettuali pensate proprio per caratterizzare ciascun lotto rispetto agli altri, costituite dal tipo di essenze arboree utilizzate a da un diverso utilizzo dei materiali. Questi ultimi, infatti, anche se fondamentalmente legati alla tradizione costruttiva locale, sono utilizzati con tessiture e modalità sempre diverse, così da diventare veri e propri elementi caratterizzanti dll'ambito in cui sono posti in opera. 1. AREA A VERDE VP3 L'area, avente una superficie di 786 mq, è ubicata in prossimità di Piazza Grenoble, tra via Maddem e via Castiglione. Il progetto riguarda la realizzazione di una piazza che sfrutta tutta la superficie del lotto, primo elemento dell'area minerale intorno al mercato coperto, la cui realizzazione è prevista dal progetto di risanamento del Rione San Berillo. Ispirata alle piazze alberate catanesi, un filtro verde di Albizie crea aree ombreggiate di sosta riparate dalla strada, mentre il disegno della pavimentazione indirizza e accompagna i flussi pedonali. La pavimentazione è scandita longitudinalmente da tre fasce in monostrato vulcanico, con lastre di dimensione 20 x 40 cm per la fascia centrale e Pagina 4

18 Manuale d'uso lastre di dimensione 20 x 20 cm per le fasce laterali. Un'ulteriore scansione è dettata trasversalmente da quattro fasce di pietra calcarea bianca. L'aspetto fortemente "minerale" dell'area è bilanciato sia dal filare di Albizie, sia dai giochi d'acqua a raso con funzione ornamentale e di raffrescamento. Il bordo orientale della piazza è chiuso da una parete verde con rampicanti. La pavimentazione si interrompe in corrispondenza degli elementi vegetali per lasciare posto alle asole in ghiaia. Relativamente all'arredo urbano, sono previste sedute in acciaio e pietra e portarifiuti in acciaio. L'illuminazione è prevista lungo due assi: il primo coincide con il filare di Albizie, attraverso pali di altezza 7 metri; il secondo invece segue l'andamento diagonale del cambio di pavimentazione, attraverso faretti con fascio luminoso rivolto verso l'alto. Anche per i giochi d'acqua è prevista illuminazione dal basso verso l'alto attraverso led a raso. Le essenze arboree previste dal progetto sono le seguenti: - Albitzia julibrissin - Trachelospermum jasminoides - Passiflora Spp. 2. AREA A VERDE VP4 Ha una superficie complessiva di 437 mq ed è ubicata lungo corso Martiri della libertà angolo con via Crispi, a sud, davanti la chiesa della Buona Morte. IIl progetto prevede la realizzazione di un tratto di boulevard con una quinta verde sulla Chiesa della Buona Morte a Sud, formata da un agrumeto con spazi attrezzati per la sosta. La fascia pavimentata in monostrato vulcanico è ombreggiata da un filare di Ficus, con sedute tra gli alberi. L'illuminazione è prevista lungo il filare con pali di altezza 7 metri, mentre lungo l'agrumeto con bollard a sezione rettangolare e fascio di luce doppio. Le essenze vegetali previste sono le seguenti: Alberature: - Ceratonia Siliqua - Citrus Aurantium - Citrus Nobilis 3. AREA A VERDE VP5 E' ubicata su via Fischetti tra corso Martiri della libertà e via Archimede ed ha una superficie di 806 mq. Il progetto prevede la realizzazione di un area pedonale, in corrispondenza di un tratto della via Fischetti compreso tra via Archimede e Corso Martiri della Libertà. L'area sarà pavimentata in lastre in monostrato vulcanico intervallata da aiuole con alberi e arbusti e sarà attrezzata con sedute e cestini portarifiuti. In corrispondenza dei lati confinanti lunghi si prevede la realizzazione di schermature realizzate tramite doghe in Larice ricoperte a tratti da rampicanti. E' altresì prevista la realizzazione di illuminazione con pali di altezza 7 metri e bollard a sezione circolare. Le essenze vegetali previste dal progetto sono le seguenti: Alberature: - Erytrina Crista Galli - Marissa Macrocarpa - Pittosporum Tobira "Nana" - Potentilla Fruticosa - Mirtus Communis "Tarentina" - Poligala Myrtifolia Pagina 5

19 - Ficus Pumila Manuale d'uso 4. AREA A VERDE VP6 Questa superficie di mq è ubicata area lungo corso Martiri della libertà, a sud, contigua alla scuola Pascoli. Il progetto prevede la realizzazione di un tratto di boulevard, di un'area a gioco per bambini e di un campo sportivo polivalente per una superficie complessiva pari a ca mq. Il tratto del boulevard sarà pavimentato con lastre in monostrato vulcanico e corredato da un doppio filare alberato e da sedute. Verso l'istituto Pascoli, è prevista la realizzazione di una quinta verde formata da un agrumeto intervallato da spazi attrezzati per la sosta e rastrelliere per biciclette. All'interno dell'area a gioco si prevede l'installazione di giochi a molla e giochi girevoli su pavimentazione in gomma antitrauma colorata colata in opera. L'area interessata dal campo polivalente attrezzata per calcetto e basket sarà recintata da apposita rete sintetica ad alta resistenza. All'interno della stessa verranno altresì posizionati tavoli da ping pong, elementi per la realizzazione di sedute, cestini portarifiuti e rastrelliere per biciclette. Relativamente all'illuminazione del tratto di boulevard si prevede l'installazione, lungo il doppio filare alberato, di pali di altezza 7 metri e di bollard a sezione rettangolare all'interno delle aree sosta in corrispondenza della quinta alberata verso la scuola. L'area del campo polivalente sarà installata su supporti alti per garantire la possibilità di utilizzo anche durante le ore serali. Le essenze vegetali previste dal progetto sono le seguenti: - Ceratonia Siliqua - Citrus Aurantium - Citrus Nobilis - Jacaranda Mimosifolia Elenco dei Corpi d'opera: 01 Parti impiantistiche VP3 - VP4 - VP5 - VP6 Pagina 6

20 Unità Tecnologiche: Manuale d'uso Corpo d'opera: 01 Parti impiantistiche VP3 - VP4 - VP5 - VP Impianto di illuminazione esterno Impianto di video sorveglianza Impianto di messa a terra Impianto di smaltimento acque meteoriche Impianto idrico fontana Impianto d'irrigazione aree verdi Pagina 7

21 Unità Tecnologica: Impianto di illuminazione esterno Manuale d'uso L'impianto di illuminazione esterno consente di creare condizioni di visibilità negli spazi esterni fruibili dal pubblico durante le ore notturne. Inoltre l'impianto d'illuminazione degli spazi esterni permette la valorizzazione degli stessi dal punto di vista architettonico. L'impianto di illuminazione deve consentire, nel rispetto del risparmio energetico, livello ed uniformità di illuminamento, limitazione dell'abbagliamento, direzionalità della luce, colore e resa della luce. L'impianto di illuminazione è' costituito generalmente da: lampade ad incandescenza, lampade fluorescenti, lampade alogene, lampade compatte, lampade a scariche, lampade a ioduri metallici, lampade a vapore di mercurio, lampade a vapore di sodio e pali per il sostegno dei corpi illuminanti. Nel caso specifico di progetto l'impianto è costituito da lampade a LED. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: Bollard (paletti) Diffusori Lampade a LED Lampioni a braccio Lampioni singoli Pali in acciaio Rifrattori Riflettori Sbracci in acciaio Torre portafari Quadro elettrico Interruttori Cavidotti in PVC Pagina 8

22 Elemento Manutenibile: Bollard (paletti) Manuale d'uso Unità Tecnologica: Impianto di illuminazione esterno I bollard o paletti sono comunemente utilizzati per l'illuminazione dei percorsi pedonali esterni. I criteri di scelta sono: le qualità cromatiche delle sorgenti, la modalità di distribuzione del flusso luminoso e l'efficienza luminosa. Modalità di uso corretto: Nel caso dei bollard è opportuno scegliere un grado di protezione non inferiore ad IP54. Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate con personale qualificato e dotato di idonei dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Evitare di smontare le lampade quando sono ancora calde; una volta smontate le lampade con carica esaurita queste vanno smaltite seguendo le prescrizioni fornite dalla normativa vigente e conservate in luoghi sicuri per evitare danni alle persone in caso di rottura del bulbo. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Abbassamento del livello di illuminazione Abbassamento del livello di illuminazione dovuto ad usura delle lampadine, ossidazione dei deflettori, impolveramento delle lampadine A02 Decolorazione Alterazione cromatica della superficie dovuta alle radiazioni solari con conseguente ingiallimento del colore originario A03 Deposito superficiale Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie del rivestimento A04 Difetti di messa a terra Difetti di messa a terra dovuti all'eccessiva polvere all'interno delle connessioni o alla presenza di umidità ambientale o di condensa A05 Difetti di serraggio Abbassamento del livello di serraggio dei bulloni tra palo ed ancoraggio a terra o tra palo e corpo illuminante A06 Difetti di stabilità Difetti di ancoraggio dei paletti al terreno dovuti ad affondamento della piastra di appoggio A07 Patina biologica Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. La patina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio. Pagina 9

23 Elemento Manutenibile: Diffusori Manuale d'uso Unità Tecnologica: Impianto di illuminazione esterno I diffusori sono dei dispositivi che servono per schermare la visione diretta della lampada e sono utilizzati per illuminare gli ambienti interni ed esterni residenziali ed hanno generalmente forma di globo o similare in plastica o vetro. Modalità di uso corretto: Provvedere ad effettuare cicli di pulizia e rimozione di residui e/o macchie che possono compromettere la funzionalità degli schermi mediante l'uso di prodotti detergenti appropriati. Per le operazioni più specifiche rivolgersi a personale tecnico specializzato. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Deposito superficiale Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei quali: microrganismi, residui organici, ecc. di spessore variabile A02 Difetti di tenuta Difetti di tenuta degli elementi di ancoraggio del diffusore A03 Rotture Rotture e/o scheggiature della superficie del diffusore in seguito ad eventi traumatici. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE I01 Pulizia Cadenza: ogni mese Pulizia e rimozione dello sporco e dei depositi superficiali con detergenti idonei. Pagina 10

24 Elemento Manutenibile: Lampade a LED Manuale d'uso Unità Tecnologica: Impianto di illuminazione esterno Le lampade a LED, essendo basate su semiconduttori, presentano una durata di vita molto più lunga e consumi molto più contenuti a parità di emissione luminosa rispetto alle lampade a incandescenza e alle altre tecnologie di lampade usate per l'illuminazione. Le lampade a LED trovano impiego nei sistemi di illuminazione pubblica e nell'ambito dell'illuminazione domestica e automotiva. Modalità di uso corretto: La durata del LED dichiarata dai produttori è pari a ore. Tale affermazione è considerata vera per il singolo componente elettronico, chip LED, qualora siano stati seguiti determinati criteri durante la fase di produzione. Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate con personale qualificato e dotato di idonei dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Evitare di smontare le lampade quando sono ancora calde; una volta smontate le lampade con carica esaurita queste vanno smaltite seguendo le prescrizioni fornite dalla normativa vigente e conservate in luoghi sicuri per evitare danni alle persone in caso di rottura del bulbo. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Abbassamento livello di illuminazione Abbassamento del livello di illuminazione dovuto a perdita di carica dei vapori di mercurio, ossidazione dei deflettori, impolveramento delle lampadine A02 Avarie Possibili avarie dovute a corto circuiti degli apparecchi, usura degli accessori, apparecchi inadatti A03 Difetti agli interruttori Difetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla presenza di umidità ambientale o di condensa. Pagina 11

25 Elemento Manutenibile: Lampioni a braccio Manuale d'uso Unità Tecnologica: Impianto di illuminazione esterno Questi tipi di lampioni sostengono uno o più apparecchi di illuminazione essendo formati da un fusto, un prolungamento e un braccio al quale è collegato l'apparecchio illuminante. Possono essere realizzati in acciaio che deve essere del tipo saldabile, resistente all invecchiamento e, quando occorre, zincabile a caldo o in alluminio o in materie plastiche. Nel caso siano realizzati in alluminio i materiali utilizzati devono essere conformi a una delle norme seguenti: UNI EN 485-3, UNI EN 485-4, UNI EN 755-7, UNI EN ed UNI EN Si deve evitare l azione elettrolitica tra i bulloni di fondazione e la piastra d appoggio mediante isolamento o separazione fisica. Per i bulloni di fondazione deve essere verificato la congruità delle proprietà meccaniche minime dell acciaio utilizzato ai requisiti della UNI EN grado S 235 JR. Modalità di uso corretto: Nel caso di eventi eccezionali (temporali, terremoti, ecc.) verificare la stabilità dei pali e dei corpi illuminanti per evitare danni a cose o persone. I materiali utilizzati devono possedere caratteristiche tecniche rispondenti alle normative vigenti nonché alle prescrizioni delle norme UNI e CEI ed in ogni caso rispondenti alla regola dell'arte. Tutti i componenti dovranno essere forniti nei loro imballaggi originali, accompagnati da certificati delle case produttrici e conservati in cantiere in luoghi sicuri e al riparo da eventuali danni. Tutti i pali e i bracci devono essere marcati in modo chiaro e duraturo con: - il nome o simbolo del fabbricante; - l anno di fabbricazione; - un riferimento alla norma UNI EN 40; - un codice prodotto univoco. La marcatura deve essere forgiata nel materiale o applicata mediante pittura, stampaggio o mediante una targhetta fissata saldamente. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Abbassamento del livello di illuminazione Abbassamento del livello di illuminazione dovuto ad usura delle lampadine, ossidazione dei deflettori, impolveramento delle lampadine A02 Alterazione cromatica Alterazione dei colori originali dovuta all'azione degli agenti atmosferici (sole, grandine, pioggia, ecc.) A03 Anomalie dei corpi illuminanti Difetti di funzionamento dei corpi illuminanti A04 Anomalie del rivestimento Difetti di tenuta del rivestimento o della zincatura A05 Corrosione Possibile corrosione dei pali realizzati in acciaio, in ferro o in leghe metalliche dovuta a difetti di tenuta dello strato di protezione superficiale A06 Depositi superficiali Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei quali: microrganismi, residui organici, ecc. Pagina 12

26 Manuale d'uso A07 Difetti di messa a terra Difetti di messa a terra dovuti all'eccessiva polvere all'interno delle connessioni o alla presenza di umidità ambientale o di condensa A08 Difetti di serraggio Abbassamento del livello di serraggio dei bulloni tra palo ed ancoraggio a terra o tra palo e corpo illuminante A09 Difetti di stabilità Difetti di ancoraggio dei pali al terreno dovuti ad affondamento della piastra di appoggio. Pagina 13

27 Elemento Manutenibile: Lampioni singoli Manuale d'uso Unità Tecnologica: Impianto di illuminazione esterno Sono formati generalmente da un fusto al quale è collegato un apparecchio illuminante; generalmente sono realizzati in ghisa che deve rispettare i requisiti minimi richiesti dalla normativa di settore. Nel caso siano realizzati in alluminio i materiali utilizzati devono essere conformi a una delle norme seguenti: UNI EN 485-3, UNI EN 485-4, UNI EN 755-7, UNI EN ed UNI EN Si deve evitare l azione elettrolitica tra i bulloni di fondazione e la piastra d appoggio mediante isolamento o separazione fisica. Per i bulloni di fondazione deve essere verificato la congruità delle proprietà meccaniche minime dell acciaio utilizzato ai requisiti della UNI EN grado S 235 JR. Modalità di uso corretto: Nel caso di eventi eccezionali (temporali, terremoti, ecc.) verificare la stabilità dei pali per evitare danni a cose o persone. I materiali utilizzati devono possedere caratteristiche tecniche rispondenti alle normative vigenti nonché alle prescrizioni delle norme UNI e CEI ed in ogni caso rispondenti alla regola dell'arte. Tutti i componenti dovranno essere forniti nei loro imballaggi originali, accompagnati da certificati delle case produttrici e conservati in cantiere in luoghi sicuri e al riparo da eventuali danni. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Abbassamento del livello di illuminazione Abbassamento del livello di illuminazione dovuto ad usura delle lampadine, ossidazione dei deflettori, impolveramento delle lampadine A02 Decolorazione Alterazione cromatica della superficie A03 Deposito superficiale Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie del rivestimento A04 Difetti di messa a terra Difetti di messa a terra dovuti all'eccessiva polvere all'interno delle connessioni o alla presenza di umidità ambientale o di condensa A05 Difetti di serraggio Abbassamento del livello di serraggio dei bulloni tra palo ed ancoraggio a terra o tra palo e corpo illuminante A06 Difetti di stabilità Difetti di ancoraggio dei pali al terreno dovuti ad affondamento della piastra di appoggio A07 Patina biologica Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. La patina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio. Pagina 14

28 Elemento Manutenibile: Pali in acciaio Manuale d'uso Unità Tecnologica: Impianto di illuminazione esterno I pali sostengono uno o più apparecchi di illuminazione e sono formati generalmente da più parti quali un fusto, un prolungamento e all'occorrenza un braccio. Possono essere realizzati in acciaio che deve essere del tipo saldabile, resistente all'invecchiamento e, quando occorre, zincabile a caldo. L'acciaio deve essere di qualità almeno pari a quella Fe 360 B della EU 25 o migliore. Modalità di uso corretto: Nel caso di eventi eccezionali (temporali, terremoti, ecc.) verificare la stabilità dei pali per evitare danni a cose o persone. I materiali utilizzati devono possedere caratteristiche tecniche rispondenti alle normative vigenti nonché alle prescrizioni delle norme UNI e CEI ed in ogni caso rispondenti alla regola dell'arte. Tutti i componenti dovranno essere forniti nei loro imballaggi originali, accompagnati da certificati delle case produttrici e conservati in cantiere in luoghi sicuri e al riparo da eventuali danni. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Anomalie del rivestimento Difetti di tenuta del rivestimento o della zincatura A02 Corrosione Possibili corrosione dei pali realizzati in acciaio, in ferro o in leghe metalliche dovuta a difetti di tenuta dello strato di protezione superficiale A03 Difetti di messa a terra Difetti di messa a terra dovuti all'eccessiva polvere all'interno delle connessioni o alla presenza di umidità ambientale o di condensa A04 Difetti di serraggio Abbassamento del livello di serraggio dei bulloni tra palo ed ancoraggio a terra o tra palo e corpo illuminante A05 Difetti di stabilità Difetti di ancoraggio dei pali al terreno dovuti ad affondamento della piastra di appoggio. Pagina 15

29 Elemento Manutenibile: Rifrattori Manuale d'uso Unità Tecnologica: Impianto di illuminazione esterno I rifrattori sono dei dispositivi che servono a schermare la visione diretta della lampada ma che, a differenza dei diffusori, consentono anche il controllo direzionale della luce. Sono generalmente costituiti da un involucro di vetro o plastica e vengono utilizzati nei grandi ambienti lavorativi. Modalità di uso corretto: Provvedere ad effettuare cicli di pulizia e rimozione di residui e/o macchie che possono compromettere la funzionalità degli schermi mediante l'uso di prodotti detergenti appropriati. Per le operazioni più specifiche rivolgersi a personale tecnico specializzato. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Deposito superficiale Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei quali: microrganismi, residui organici, ecc. di spessore variabile A02 Difetti di tenuta Difetti di tenuta degli elementi di ancoraggio del rifrattore A03 Rotture Rotture e/o scheggiature della superficie del rifrattore in seguito ad eventi traumatici. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE I01 Pulizia Cadenza: ogni mese Pulizia e rimozione dello sporco e dei depositi superficiali con detergenti idonei. Pagina 16

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