INCENERITORI (Greenpeace) Che cosa sono. Che cosa producono. Che tipo di inquinanti producono. Le caratteristiche degli inquinanti

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "INCENERITORI (Greenpeace) Che cosa sono. Che cosa producono. Che tipo di inquinanti producono. Le caratteristiche degli inquinanti"

Transcript

1 INCENERITORI (Greenpeace) Che cosa sono Gli inceneritori o termovalorizzatori, termine coniato solo nel nostro paese allo scopo di attenuare quello che nell immaginario pubblico può evocare il termine inceneritore, sono impianti di smaltimento dei rifiuti che bruciandoli ne riducono il peso ed il volume. Che cosa producono Circa 1/3 in peso dei rifiuti in entrata si ritrova a fine ciclo in forma di ceneri, ma come la fisica insegna "niente si crea né si distrugge, ma tutto si trasforma", così la parte della materia che non si ritrova in uscita viene emessa nel corso del processo sottoforma di polveri, gas e fanghi. Che tipo di inquinanti producono La formazione delle sostanze inquinanti, emesse in forma solida, liquida e gassosa da un inceneritore, dipende da diversi fattori quali: la tipologia del rifiuto trattato (composizione chimica), le condizioni di combustione e quelle operative dei sistemi di abbattimento degli inquinanti. Le sostanze chimiche emesse dal camino di un inceneritore comprendono: composti organici del cloro (diossine, furani, PCB - policlorobifenili), IPA (idrocarburi policiclici aromatici), VOC (composti organici volatili), elementi in traccia (piombo, cadmio e mercurio), acido cloridrico, ossidi di azoto, ossidi di zolfo, ossidi di carbonio e centinaia di altri composti che non si riesce a monitorare. Molti sostanze si disperdono in atmosfera insieme alle polveri, alle ceneri di fondo (che si depositano alla base della caldaia durante il processo di combustione) e alle ceneri volanti (perché non trattenute dai sistemi di filtraggio aereo). L incenerimento è anche tra le principali fonti di gas serra: secondo recenti calcoli di Greenpeace (settembre 2006), a parità di energia prodotta, gli inceneritori emettono più CO2 delle centrali a carbone (940 grammi per chilowattora gli inceneritori; 900 le centrali a carbone; 530 la media per tutte le fonti). Le sostanze chimiche emesse dal camino di un inceneritore comprendono: composti organici del cloro (diossine, furani, PCB - policlorobifenili), IPA (idrocarburi policiclici aromatici), VOC (composti organici volatili), elementi in traccia (piombo, cadmio e mercurio), acido cloridrico, ossidi di azoto, ossidi di zolfo ed ossidi di carbonio. Molti di questi composti si disperdono in atmosfera insieme alle polveri, alle ceneri di fondo (che si depositano alla base della caldaia durante il processo di combustione) e alle ceneri volanti (perché non trattenute dai sistemi di filtraggio aereo). Le caratteristiche degli inquinanti Molti composti emessi da un inceneritore sono persistenti, cioè resistenti ai processi naturali di degradazione, bioaccumulabili, perché si accumulano nei tessuti degli animali viventi trasferendosi da un organismo all'altro lungo la catena alimentare (fino a giungere all'uomo) e tossici, in quanto sono sostanze che per inalazione, ingestione o penetrazione cutanea possono comportare patologie acute o croniche fino a poter determinare la morte dell'organismo esposto. Perché Greenpeace è contraria agli inceneritori Siamo contrari all'impiego di questi impianti come soluzione alla gestione dei rifiuti per una serie di ragioni, fra cui: Pongono un rischio sanitario e ambientale. Molti degli inquinanti emessi come le diossine e i furani sono composti cancerogeni e altamente tossici. L'esposizione al cadmio può provocare patologie polmonari ed indurre tumori. Il mercurio, sotto forma di vapore, è

2 dannoso al sistema nervoso centrale ed i suoi composti inorganici agiscono anche a basse concentrazioni. Nonostante i moderni sistemi di abbattimento degli inquinanti riescano a limitare le dispersioni atmosferiche, la natura della maggior parte dei composti emessi è tale da porre problemi anche a bassa concentrazione. Inoltre, essendo resistenti alla degradazione naturale, si accumulano progressivamente nell'ambiente e così gli inquinanti entrano inevitabilmente nella catena alimentare. Disincentivano la prevenzione e la raccolta differenziata. Gli inceneritori necessitano di un apporto di rifiuti giornaliero e continuo, in netta opposizione ad ogni intervento di prevenzione della loro produzione e pericolosità (principi che sono alla base della gestione dei rifiuti dell'unione europea). Inoltre, la combustione dei rifiuti disincentiva la raccolta differenziata finalizzata al recupero dei materiali contenuti nei rifiuti. Questo sistema di raccolta, che in Italia è già fortemente penalizzato da una scarsa volontà politica, non riuscirà a raggiungere gli obiettivi di legge se la gestione dei rifiuti prenderà la via della combustione. Richiedono ingenti investimenti economici. Sono impianti altamente costosi (almeno 60 milioni di euro) e a bassa efficienza che non starebbero sul mercato in assenza d incentivi finanziari, di cui questi impianti godono, attraverso il sistema dei CIP6 e dei certificati verdi. Non eliminano il problema delle discariche. Nonostante la diminuzione di volume dei rifiuti prodotti, il destino delle ceneri e di altri rifiuti tossici prodotti da un inceneritore è comunque lo smaltimento in discariche per rifiuti speciali, più costose e pericolose di quelle per rifiuti urbani. Non servono a risolvere le emergenze.. La costruzione di un impianto di incenerimento richiede diversi anni di lavoro (almeno 4-6 anni) e pertanto non può essere considerato una soluzione all'emergenza rifiuti, che invece deve essere ricercata nell approccio a monte del problema. Non creano occupazione. La costruzione e l'esercizio di un impianto determina un livello occupazionale inferiore al personale impiegato nelle industrie del riciclaggio dei materiali, siano esse pubbliche che private. In linea generale, la richiesta degli addetti nella filiera del riciclo è di circa il doppio rispetto a quei sistemi che privilegiano lo smaltimento dei rifiuti. Non garantiscono un alto recupero energetico.. Bruciare i materiali che potrebbero essere avviati a riuso, riciclaggio o compostaggio rappresenta uno spreco di risorse e di energia. L incenerimento recupera solo il 18-20% del potenziale calorifico dei rifiuti, senza contare l energia necessaria per produrre CDR (combustibile derivato da rifiuto), smaltire le ceneri, filtrare le polveri, depurare le acque, ecc. Una volta inceneriti i materiali post consumo, si crea inoltre la necessità di altra energia per estrarre e trasportare le materie prime utili a produrre nuovi prodotti di consumo. Il recupero della materia mediante riciclaggio e compostaggio permette, invece, di utilizzare più volte lo stesso materiale, ottenendo vantaggi energetici da 3 a 5 volte superiori. EFFETTI SULLA SALUTE UMANA DEGLI IMPIANTI DI INCENERIMENTO DI RIFIUTI: COSA EMERGE DALLO STUDIO SU FORLI ( Questa notizia è stata tratta da: Abstract Nelle popolazioni esposte alle emissioni di inquinanti provenienti da inceneritori sono stati segnalati numerosi effetti avversi sulla salute sia neoplastici che non. Fra questi ultimi si annoverano: incremento dei nati femmine e parti gemellari, incremento di malformazioni congenite, ipofunzione tiroidea, diabete, ischemie, problemi comportamentali, patologie polmonari croniche aspecifiche, bronchiti, allergie, disturbi nell infanzia. Ancor più numerose e statisticamente significative sono le evidenze per quanto riguarda il cancro: segnalati aumenti di: cancro al fegato, laringe, stomaco, colon-retto, vescica, rene, mammella. Particolarmente significativa risulta l associazione per cancro al polmone, linfomi non Hodgkin,

3 neoplasie infantili e soprattutto sarcomi, patologia sentinella dell inquinamento da inceneritori. Studi condotti in Francia ed in Italia hanno evidenziato inoltre conseguenze particolarmente rilevanti nel sesso femminile. I rischi per salute sopra riportati sono assolutamente ingiustificati in quanto esistono tecniche di gestione dei rifiuti, alternative all incenerimento, già ampiamente sperimentate e prive di effetti nocivi. Premessa Gli impianti di incenerimento rientrano fra le industrie insalubri di classe I in base all articolo 216 del testo unico delle Leggi sanitarie (G.U. n. 220 del 20/09/1994, s.o.n.129) e qualunque sia la tipologia adottata (a griglia, a letto fluido, a tamburo rotante) e qualunque sia il materiale destinato alla combustione (rifiuti urbani, tossici, ospedalieri, industriali, ecc) danno origine a diverse migliaia di sostanze inquinanti, di cui solo il 10-20% è conosciuto. La formazione di tali inquinanti dipende, oltre che dal materiale combusto, dalla mescolanza assolutamente casuale delle sostanze nei forni, dalle temperature di combustione e soprattutto dalle variazioni delle temperature stesse che si realizzano nei diversi comparti degli impianti, come è stato descritto anche recentemente (1). Fra gli inquinanti emessi dagli inceneritori possiamo distinguere le seguenti grandi categorie: Particolato grossolano (PM10), fine (PM2.5) ed ultrafine ( inferiore al 1 micron) metalli pesanti, diossine, composti organici volatili, ossidi di azoto ed ozono. Si tratta in molti casi di sostanze estremamente tossiche, persistenti, bioaccumulabili; in particolare si riscontrano: Arsenico, Berillio, Cadmio, Cromo, Nichel, Benzene,Piombo, Diossine, Dibenzofurani, Policlorobifenili, Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA) ecc. Le conseguenze che ciascuno di essi, a dosi anche estremamente basse, esercita sulla salute umana sono documentate da una vastissima letteratura e nuovi effetti sono stati descritti recentemente per molti di essi ( ). Tali effetti possono essere diversi e più gravi in relazione alla predisposizione individuale e alle varie fasi della vita e sono soprattutto pericolosi per gli organismi in accrescimento, i feti e i neonati (8-9). Metalli pesanti e diossine rappresentano le due categorie più note e studiate di inquinamento prodotto da inceneritori, anche se un recente articolo (10) richiama l attenzione anche sulla pericolosità del particolato ultra fine che si origina dagli inceneritori. I metalli pesanti sono considerati un tracciante specifico dell inquinamento di tali impianti (11): anche il recente studio Patos (12) della regione Toscana che ha raccolto e tipizzato il particolato atmosferico di diverse centraline dislocate nel territorio attribuisce la maggior variabilità di metalli pesanti riscontrata a Montale, territorio rurale, proprio alla presenza di un impianto di incenerimento per varie tipologie di rifiuti. Arsenico, Berillio, Cadmio, Cromo, Nickel, sono cancerogeni certi (IARC 1) per polmone, vescica, rene, colon, prostata; Mercurio e Piombo sono classificati con minor evidenza dalla IARC (livello 2B) ed.. continua >> (10 pagine in PDF) %20incenerimento%20di%20rifiuti.pdf Risoluzione ISDE Italia sull incenerimento dei rifiuti Associazione Medici per l Ambiente ISDE Italia affiliato a International Society of Doctors for the Environment INCENERIMENTO DEI RIFIUTI L Associazione dei Medici Per l Ambiente (ISDE Italia) è fortemente preoccupata in merito all incremento dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani (RSU) tramite incenerimento, che si sta proponendo nel nostro paese, sia con la costruzione di nuovi impianti, sia con l ampliamento di quelli esistenti. Lo smaltimento dei rifiuti esige, innanzi tutto, una seria politica delle R come Razionalizzazione, Riduzione della produzione, Raccolta differenziata, Riciclaggio, Riuso, Riparazione, Recupero. Solo dopo aver attuato tutti i punti precedenti, si potrà eventualmente valutare correttamente la migliore tecnica impiantistica per lo smaltimento della frazione residua scelta tra i sistemi che garantiscono meglio salute umana ed ambiente (pensare al trattamento con recupero energetico dell esigua frazione residua). Solo con questa politica, oltre a ridurre i costi economici, si possono ottenere impatti ambientali e sanitari inferiori a quelli prodotti dagli inceneritori e dalle discariche. L incenerimento degli RSU è, fra tutte le tecnologie, la meno rispettosa dell ambiente e della

4 salute. E inevitabile la produzione di ceneri (che rappresentano circa 1/3 in peso dei rifiuti in ingresso e devono essere smaltite in discariche speciali) e l immissione sistematica e continua nell atmosfera per ogni inceneritore di enormi quantità di fumi inquinanti e, in particolare, di particolato fine (PM10) e soprattutto ultrafine (PM2.5 0,1): la frazione più pericolosa di tale particolato è quella costituita dalle sua frazione ultrafine, le cosiddette nanoparticelle, aggregati di diametro variabile tra 1 e 25 nanometri costituiti da centinaia o migliaia di atomi. La loro pericolosità è essenzialmente legata alla capacità di penetrare in tutti i tessuti, le cellule e i nuclei degli organismi viventi; di veicolare in essi alcune tra le sostanze (geno)tossiche e cancerogene prodotte negli inceneritori (metalli pesanti, idrocarburi policiclici, policlorobifenili, benzene, diossine e furani, ecc.) che tendono a persistere ed accumulasi per anni negli organismi viventi. Inoltre gli inceneritori contribuiscono in misura notevole all effetto serra. La combustione trasforma infatti anche i rifiuti relativamente innocui quali imballaggi e scarti di cibo in composti tossici e pericolosi sotto forma di emissioni gassose, polveri fini, ceneri volatili e ceneri residue che richiedono costosi sistemi per la neutralizzazione e lo stoccaggio. Per noi, Medici per l Ambiente, è prioritario pensare agli effetti sugli esseri umani più fragili, perché già malati, o più suscettibili come bambini, donne in gravidanza, anziani. Il rischio non è solo riferibile ad una maggiore incidenza di tumori (già segnalata), ma anche ad altre problematiche quali: incremento dei ricoveri e della mortalità per cause respiratorie e cardiocircolatorie, alterazioni endocrine, immunitarie e neurologiche. Si ribadisce che in problematiche così importanti e complesse devono sempre essere privilegiate le scelte che si ispirano al principio di precauzione, alla tutela e salvaguardia dell ambiente, consci che la nostra salute e quella delle future generazioni è ad esso indissolubilmente legata (come le drammatiche esperienze su amianto, benzene, piombo e polveri fini dovrebbero averci insegnato). L Associazione Medici per l Ambiente chiede che: Venga istituita immediatamente una moratoria sui progetti di termodistruzione (o termovalorizzazione) in corso; Venga incentivata economicamente la politica delle R ; A cura delle Autorità competenti, vi sia una efficiente ed efficace azione di verifica e controllo, in continuo, dei possibili inquinanti (al camino, aria, terra e falde acquifere) per gli impianti già in funzione e che questi controlli siano simultaneamente affiancate da rigorosi monitoraggi sanitari delle popolazioni già potenzialmente esposte; Siano istituzionalizzati i Garanti delle popolazioni che dovranno conoscere in tempo reale i risultati delle campagne ambientali, sanitarie e l andamento delle misurazioni di tutte le possibili emissioni causate dal sistema di smaltimento operante, al fine di proporre tempestive soluzioni. TUTTI GLI ESSERI UMANI SONO RESPONSABILI DELL AMBIENTE, I MEDICI LO SONO DUE VOLTE! Fonte. ISDE Inquinamento causa danni al Dna del feto Di Paola Pagliaro (

5 Uno studio sugli effetti della combustione degli inquinanti atmosferici nella città di New York rivela che i bambini nel grembo materno sono più sensibili rispetto alle loro madri ai danni provocati da tale inquinamento. Nonostante la protezione fornita dalla placenta, che riduce la dose fetale a circa un decimo della dose della madre, i livelli di danni al DNA nei neonati sono stati simili a quelli riscontrati nelle loro madri. Il macrostudio è stato finanziato dal National Institute of Environmental Health Sciences (NIEHS), dal National Institutes of Health e dalla US Environmental Protection Agency, oltre ad una serie di fondazioni private. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista scientifica Environmental Health Perspective. Questi risultati sono particolarmente importanti in quanto elementi di prova che confermano precedenti studi su topi di laboratorio, studi che avevano suggerito che il feto fosse più sensibile agli effetti cancerogeni degli stessi inquinanti rispetto agli adulti. Lo studio è stato effettuato per misurare gli effetti dell esposizione prenatale e materna alla combustione delle sostanze inquinanti, note come idrocarburi, e le conseguenze per il DNA. Gli idrocarburi sono inquinanti atmosferici cancerogeni che vengono rilasciati nell ambiente a seguito della combustione da auto, camion, autobus o motori, consumi residenziali, riscaldamento, energia elettrica, o ancora dal fumo di tabacco. Secondo i ricercatori, questi inquinanti sono in grado di attraversare la barriera placentare. Gli studiosi hanno prelevato campioni di sangue da 265 coppie di madri e neonati che vivono nella città di New York. Le madri erano tutte non fumatrici. I ricercatori hanno poi analizzato i campioni per la presenza di due importanti biomarcatori cancerogeni, che testimoniano solitamente il rischio di cancro per l organismo. Nonostante la percentuale dieci volte più bassa della dose di sostanze inquinanti per il feto rispetto alla madre, i ricercatori hanno constatato che i livelli di danni al DNA sono stati paragonabili nei neonati a quelli delle madri. I risultati di questo studio sono coerenti con quelli di un analoga ricerca condotta da ricercatori polacchi a Cracovia. Come dichiarato da Frederica P. Perera, direttore del Columbia Center for Children s Environmental Health e autore dello studio: Questi risultati sollevano gravi preoccupazioni. La suscettibilità del feto a danni al DNA da inquinamento atmosferico, comprese le emissioni dei veicoli a motore e il fumo passivo, ha importanti implicazioni per il rischio di cancro, sottolineando l importanza di ridurre i livelli di inquinamento atmosferico nelle città. Donne in gravidanza e inquinamento ( In seguito a un'indagine condotta da Greenpeace su alcune donne in gravidanza, nel sangue del cordone ombelicale e nel liquido amniotico sono state rinvenute delle sostanze potenzialmente tossiche, capaci di attraversare la placenta, e che di conseguenza potrebbero mettere a rischio lo sviluppo del feto. L'obiettivo di Greenpeace è stato quello di approfondire è raccogliere nuovi dati relativi agli effetti dell'inquinamento sull'uomo, in questo specifico caso si sono esaminati nuovi dati relativi alla presenza di alcuni contaminanti ambientali nel sangue di donne in gravidanza. Le analisi, eseguite

6 presso un laboratorio olandese, hanno riscontrato nel sangue delle donne in gravidanza la presenza di ftalati, ritardanti di fiamma e muschi artificiali, impiegati quali additivi nei beni di consumo. I dati, una volta esaminati con attenzione sono stati pubblicati in un rapporto dal nome "La chimica in grembo", successivamente sono stati consegnati da Greenpeace all'ospedale Fatebenefratelli all'isola Tiberina (Roma). Vittoria Polidori, una delle volontarie che si sono sottoposte alle analisi del sangue e responsabile della Campagna Inquinamento Greenpeace, spiega che i dati raccolti sono la dimostrazione che i sistemi di controllo attuali, che dovrebbero regolamentare le sostanze chimiche potenzialmente pericolose, non sono adeguati. Quello che chiede Greenpeace è di obbligare attraverso delle leggi apposite la sostituzione dei composti dannosi per l'uomo e per l'ambiente quando sussiste la disponibilità di sostanze alternative più sicure. Questo rapporto è stato presentato in questi giorni perché presso l'unione europea è in corso la revisione della normativa sulle sostanze chimiche, definita REACH (Registrazione, Valutazione ed Autorizzazione delle Sostanze Chimiche), quest'ultima se opportunamente rinforzata potrebbe essere lo strumento giusto per la tutela dell'ambiente e dell'uomo. Purtroppo sembra che con il tempo, in seguito a numerose azioni di indebolimento da parte di potenti lobby, il testo originariamente proposto è stato man mano indebolito e oggi è una delle proposte di legge fra le più dibattute nella storia dell'unione Europea. Gli inquinanti rinvenuti nelle gestanti potrebbero avere un impatto negativo sul sistema ormonale che in determinati condizioni giocherebbero un ruolo critico nel controllo della crescita nei primi stadi di vita e quindi causare effetti irreversibili sullo sviluppo del bambino. Secondo gli esperti determinate patologie non si riscontrerebbero subito ma potrebbero insorgere solo diversi anni dopo l'esposizione chimica. Il professore Pietro Quattrocchi, presidente del Comitato Etico dell'ospedale Fatebenefratelli, spiega che iniziative come queste possono aiutare a rinforzare l'imperativo etico di coniugare la cura delle fonti della vita con la cura dell'ambiente. Il documento di Greenpeace è particolarmente importante soprattutto perché ancora una volta evidenzia l'importanza di un'azione preventiva che permetterebbe di agire prima che il danno, molte volte irreversibile, sia fatto.

Partiamo dalla problematica concreta

Partiamo dalla problematica concreta Gli inceneritori Partiamo dalla problematica concreta ci sono, in generale, diversi cassonetti, per l organico/scarti alimentari, per la carta, per plastica e metalli, per il vetro, per il rifiuto indifferenziato

Dettagli

Dottoressa Patrizia Gentilini, ISDE Italia - Associazione Medici per l Ambiente

Dottoressa Patrizia Gentilini, ISDE Italia - Associazione Medici per l Ambiente BEA BRIANZA ENERGIA AMBIENTE S.P.A., AZIENDA PUBBLICA DETENUTA DALLA PROVINCIA DI MILANO E DA 11 COMUNI DELLA BRIANZA HA DATO IL VIA AL PROGETTO PER LA COSTRUZIONE DI UN NUOVO INCENERITORE. L IMPIANTO

Dettagli

INCENERITORI E TERMOVALORIZZATORI: LEGGENDE E SCIENTIFICHE VERITA'

INCENERITORI E TERMOVALORIZZATORI: LEGGENDE E SCIENTIFICHE VERITA' A cura di Giulia ZECCA A.A. 2014-2015 INCENERITORI E TERMOVALORIZZATORI: LEGGENDE E SCIENTIFICHE VERITA' I rifiuti sono da anni ormai al centro di tematiche politico-ambientali a livello internazionale

Dettagli

Report mensile sulla qualita dell aria

Report mensile sulla qualita dell aria Sezione provinciale di Report mensile sulla qualita dell aria provincia: periodo di riferimento: 01/01/2017 - Stazioni di monitoraggio stazioni di monitoraggio 1 2 3 Flaminia 4 5 2 3 5 1 4 zone Appennino

Dettagli

Campagna di monitoraggio della qualità dell aria Cogne

Campagna di monitoraggio della qualità dell aria Cogne Campagna di monitoraggio della qualità dell aria Cogne - 2016 Perché La campagna è stata effettuata per iniziativa di ARPA, al fine di valutare lo stato della qualità dell aria nel comune di Cogne, una

Dettagli

LE EMISSIONI DEL FORNO GLI EFFETTI SULLA SALUTE. https://rifiutizerolecco.wordpress.com/

LE EMISSIONI DEL FORNO GLI EFFETTI SULLA SALUTE. https://rifiutizerolecco.wordpress.com/ LE EMISSIONI DEL FORNO GLI EFFETTI SULLA SALUTE rifiutizerolecco@gmail.com https://rifiutizerolecco.wordpress.com/ BILANCIO DI MATERIA PER 1 TONN di RIFIUTI EMISSIONE TOTALI IN MASSA ANNUALI 2010 2011

Dettagli

Questa presentazione verterà sugli NOx e in particolare: -cosa sono gli NOx -effetti sulla salute e alla vegetazione -dove si trovano -le concause

Questa presentazione verterà sugli NOx e in particolare: -cosa sono gli NOx -effetti sulla salute e alla vegetazione -dove si trovano -le concause Questa presentazione verterà sugli NOx e in particolare: -cosa sono gli NOx -effetti sulla salute e alla vegetazione -dove si trovano -le concause degli NOx I principali NOx presenti nell'atmosfera sono

Dettagli

Provincia di Reggio Calabria

Provincia di Reggio Calabria Provincia di Reggio Calabria Settore Ambiente Energia Demanio Idrico e Fluviale Protezione Civile L impianto di termovalorizzazione ed il ciclo integrato di gestione dei rifiuti: La procedura di autorizzazione

Dettagli

Lo smaltimento dei rifiuti: danni alla salute. Dott. a Luisa Memore

Lo smaltimento dei rifiuti: danni alla salute. Dott. a Luisa Memore Lo smaltimento dei rifiuti: danni alla salute Dott. a Luisa Memore Rifiuti? In Natura NON esistono (ciclo chiuso) Sistemi fin qui usati dall Uomo: - discarica - incenerimento - recupero / riciclo trattamento

Dettagli

L incenerimento come sistema complementare per lo smaltimento dei rifiuti

L incenerimento come sistema complementare per lo smaltimento dei rifiuti Convegno organizzato da Consorzio per la Zona Industriale di Macomer RIFIUTI ZERO? I PERCHE DI UNA SCELTA (dalla Produzione, al Recupero, allo Smaltimento) L incenerimento come sistema complementare per

Dettagli

Emissioni autoveicolari e qualità dell aria a Genova: ieri, oggi, domani. Federico Valerio IST S. S. Chimica ambientale

Emissioni autoveicolari e qualità dell aria a Genova: ieri, oggi, domani. Federico Valerio IST S. S. Chimica ambientale Emissioni autoveicolari e qualità dell aria a Genova: ieri, oggi, domani. Federico Valerio IST S. S. Chimica ambientale La GRONDA ci serve per far rispettare gli obiettivi di qualità dell aria lungo il

Dettagli

Ing. Vilmo Ferioli Vice Presidente Amministratore Delegato VM Motori SpA. Bologna, 22 marzo 2007

Ing. Vilmo Ferioli Vice Presidente Amministratore Delegato VM Motori SpA. Bologna, 22 marzo 2007 Ing. Vilmo Ferioli Vice Presidente Amministratore Delegato VM Motori SpA Bologna, 22 marzo 2007 1 Effetto Serra e Inquinamento Atmosferico Bologna, 22 marzo 2007 2 Prodotti della combustione gas Serra

Dettagli

MUNNEZZA E ITALCEMENTI UNA MISCELA ESPLOSIVA DI "MALA ARIA" 18 GENNAIO 2012 ISOLA DELLE FEMMINE

MUNNEZZA E ITALCEMENTI UNA MISCELA ESPLOSIVA DI MALA ARIA 18 GENNAIO 2012 ISOLA DELLE FEMMINE MUNNEZZA E ITALCEMENTI UNA MISCELA ESPLOSIVA DI "MALA ARIA" 18 GENNAIO 2012 ISOLA DELLE FEMMINE Lo spettro di malattie, la cui frequenza risulta aumentata in relazione al grado di inquinamento atmosferico,

Dettagli

SCHEDA «INT 8»: COMBUSTIONE OLI USATI 1

SCHEDA «INT 8»: COMBUSTIONE OLI USATI 1 SCHEDA «INT 8»: COMBUSTIONE OLI USATI 1 Qualifica professionale e nominativo del responsabile combustione oli usati: IMMAGAZZINAMENTO PRELIMINARE Codice CER Tipologia olio usato Descrizione Provenienza

Dettagli

Gioia Tauro 5 luglio 2007

Gioia Tauro 5 luglio 2007 Progetto A.G.I.R.E. POR: Trasferimento di conoscenze e protocolli operativi finalizzati al controllo delle emissioni in atmosfera, al monitoraggio di qualità dell aria e alla modellistica di diffusione

Dettagli

sistema di recupero ENERGETICO, che sfrutta solo in parte il grande contenuto dei rifiuti costituiti da materiali plastici

sistema di recupero ENERGETICO, che sfrutta solo in parte il grande contenuto dei rifiuti costituiti da materiali plastici RICICLO QUATERNARIO: sistema di recupero ENERGETICO, che sfrutta solo in parte il grande contenuto dei rifiuti costituiti da materiali plastici In questo caso i rifiuti plastici sostituiscono i combustibili

Dettagli

I pericoli ambientali. Breve ricerca sulle principali peculiarità

I pericoli ambientali. Breve ricerca sulle principali peculiarità I pericoli ambientali Breve ricerca sulle principali peculiarità Differenza tra rischio e pericolo Pericolo È una proprietà, o una qualità, o una modalità dannosa di uno strumento, di una situazione, di

Dettagli

COMUNE DI NOVARA ASSESSORATO PER L AMBIENTE INDAGINE SULL INQUINAMENTO ATMOSFERICO DA IDROCARBURI POLICICLICI AROMATICI -IPA

COMUNE DI NOVARA ASSESSORATO PER L AMBIENTE INDAGINE SULL INQUINAMENTO ATMOSFERICO DA IDROCARBURI POLICICLICI AROMATICI -IPA COMUNE DI NOVARA ASSESSORATO PER L AMBIENTE INDAGINE SULL INQUINAMENTO ATMOSFERICO DA IDROCARBURI POLICICLICI AROMATICI -IPA BENZENE, TOLUENE, XILENE - BTX POLVERI CON DIMENSIONE 10 mm - PM10 AGOSTO 1997

Dettagli

n. 098 - Martedì 12 Maggio 2015 Emissioni provenienti dall'uso della biomassa per la produzione di energia La stima delle emissioni e le politiche dell Emilia Romagna per limitarle in un recente articolo

Dettagli

PM10: GLI EFFETTI SULL UOMO E SULL AMBIENTE

PM10: GLI EFFETTI SULL UOMO E SULL AMBIENTE PM10: GLI EFFETTI SULL UOMO E SULL AMBIENTE Le particelle sono classificate secondo le loro dimensioni caratteristiche: le polveri sottili, dette anche PM10, includono tutte le particelle di dimensioni

Dettagli

Corso di Pianificazione Energetica prof. ing. Francesco Asdrubali a.a. 2013-14

Corso di Pianificazione Energetica prof. ing. Francesco Asdrubali a.a. 2013-14 Università degli Studi di Perugia Facoltà di Ingegneria Corso di Pianificazione Energetica prof. ing. Francesco Asdrubali a.a. 2013-14 Le interazioni tra i sistemi energetici e l ambiente Le interazioni

Dettagli

Effetti sulla salute di una coorte esposta ad Arsenico e Mercurio

Effetti sulla salute di una coorte esposta ad Arsenico e Mercurio Effetti sulla salute di una coorte esposta ad Arsenico e Mercurio 24 Novembre 2016 - Firenze Francesco Profili Osservatorio di Epidemiologia Agenzia Regionale di Sanità della Toscana francesco.profili@ars.toscana.it

Dettagli

Caso studio: L impianto di gassificazione di Malagrotta

Caso studio: L impianto di gassificazione di Malagrotta SEMINARIO RESIDENZIALE: Analisi e ricomposizione dei conflitti ambientali in materia di gestione del ciclo dei rifiuti e impianti per la produzione di energia, aspetti tecnici, normativi, sociali e sanitari

Dettagli

BITUMI PER USI STRADALI: IMPATTI AMBIENTALI E RISCHI NELLE LAVORAZIONI

BITUMI PER USI STRADALI: IMPATTI AMBIENTALI E RISCHI NELLE LAVORAZIONI UNIVERSITA DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II FACOLTA DI INGEGNERIA Corso di laurea in Ingegneria per l ambiente ed il territorio (CLASSE DELLE LAUREE IN INGEGNERIA CIVILE ED AMBIENTALE. CLASSE N8) ABSTRACT

Dettagli

Capitolo 6 Risultati pag. 382

Capitolo 6 Risultati pag. 382 Capitolo 6 Risultati pag. 382 generazione del calore per riscaldamento urbano, ed è comunque uniformemente distribuita sui quadranti interessati dal teleriscaldamento, con maggiore effetto su quelli più

Dettagli

Il ciclo integrato della gestione dei rifiuti (raccolta, riciclo, recupero e smaltimento): situazione e prospettive

Il ciclo integrato della gestione dei rifiuti (raccolta, riciclo, recupero e smaltimento): situazione e prospettive Il ciclo integrato della gestione dei rifiuti (raccolta, riciclo, recupero e smaltimento): situazione e prospettive MODULO 5 LA PRODUZIONE DI ENERGIA DA RIFIUTI 1 /2 6 LA PRODUZIONE DI ENERGIA DA RIFIUTI

Dettagli

Il rischio chimico, cancerogeno e mutageno

Il rischio chimico, cancerogeno e mutageno Il rischio chimico, cancerogeno e mutageno Secondo il Titolo IX del D.Lgs. 81/08 e l Accordo Stato Regioni del 21/12/2011 Modulo 1 disposizioni generali SPP EPC Titolo IX del D.Lgs. 81/08 2 Titolo IX del

Dettagli

il PM 10 e i rischi per la salute umana

il PM 10 e i rischi per la salute umana Firenze 18 maggio 2007 il PM 10 e i rischi per la salute umana Achille Marconi, Giuseppe Viviano Reparto di Igiene dell Aria Dipartimento Ambiente e Prevenzione Primaria ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA 1

Dettagli

Inquinamento ARIA. Inquinamento ARIA. Inquinamento ARIA. Inquinamento ARIA

Inquinamento ARIA. Inquinamento ARIA. Inquinamento ARIA. Inquinamento ARIA COMBUSTIONE: principi Processo di ossidazione di sostanze contenenti C ed H condotto per ottenere energia termica (calore) C,H + O 2 calore + gas comb. COMBUSTIBILE + COMBURENTE CALORE + RESIDUI [ARIA]

Dettagli

Sicurezza alimentare C O N TA MINAZIONE C H I MICA

Sicurezza alimentare C O N TA MINAZIONE C H I MICA Sicurezza alimentare C O N TA MINAZIONE C H I MICA CONTAMINAZIONE CHIMICA Causata dalla presenza di contaminanti chimici di varia natura. 2 Contaminazione chimica Le principali contaminazioni chimiche

Dettagli

RELAZIONE GERBRANDY. 24 maggio 2012

RELAZIONE GERBRANDY. 24 maggio 2012 RELAZIONE GERBRANDY 24 maggio 2012 LA COMMISSIONE EUROPEA INTRODUCE UNA NUOVA TABELLA DI MARCIA VERSO UN EUROPA EFFICIENTE NELL IMPIEGO DELLE RISORSE ( IMPORTAZIONE MATERIE PRIME PER USO ENERGETICO ) 1

Dettagli

Inquinamento da elettromagnetismo. Cos'è Perché è importante Come agire

Inquinamento da elettromagnetismo. Cos'è Perché è importante Come agire Inquinamento da elettromagnetismo Cos'è Perché è importante Come agire Inquinamento da elettromagnetismo cos'è DEFINIZIONE: È una forma particolare di inquinamento ambientale, non si ha una vera immissione

Dettagli

La quantità di ossidi di azoto è dovuta per: il 3% allo smaltimento rifiuti; il 19% al riscaldamento delle case; il 78% ai trasporti (grafico 1).

La quantità di ossidi di azoto è dovuta per: il 3% allo smaltimento rifiuti; il 19% al riscaldamento delle case; il 78% ai trasporti (grafico 1). APPROFONDIMENTO Le analisi chimiche dell aria delle città, anche di quelle piccole, segnalano che il livello di inquinamento dell antropobiosfera rimane elevato: quali le principali cause? L inquinamento

Dettagli

Fattori di origine ambientale

Fattori di origine ambientale Cos è l inquinamento L'inquinamento consiste nell'introduzione diretta o indiretta nell ambiente di nuovi organismi, sostanze o energia capaci di alterare gli equilibri naturali, producendo anche effetti

Dettagli

MONITORAGGIO DI QUALITA DELL ARIA RENDE (Ex Legnochimica) 11 aprile 11 maggio giugno 11 agosto 2016

MONITORAGGIO DI QUALITA DELL ARIA RENDE (Ex Legnochimica) 11 aprile 11 maggio giugno 11 agosto 2016 ARIA MONITORAGGIO DI QUALITA DELL ARIA RENDE (Ex Legnochimica) 11 aprile 11 maggio 2016 09 giugno 11 agosto 2016 Redatto dalla dr.ssa Maria Anna Caravita con la supervisione della dr.ssa Claudia Tuoto

Dettagli

GRAVIDANZA INQUINATA: EFFETTI DELL AMBIENTE SULLO SVILUPPO FETALE E SULLA VITA FUTURA

GRAVIDANZA INQUINATA: EFFETTI DELL AMBIENTE SULLO SVILUPPO FETALE E SULLA VITA FUTURA GRAVIDANZA INQUINATA: EFFETTI DELL AMBIENTE SULLO SVILUPPO FETALE E SULLA VITA FUTURA Patrizia Gentilini patrizia.gentilini@villapacinotti.it SPERANZA DI VITA IN SALUTE PER I BAMBINI ITALIANI (maschi)

Dettagli

CORSO DI INGEGNERIA SANITARIA-AMBIENTALE

CORSO DI INGEGNERIA SANITARIA-AMBIENTALE Universita degli Studi di Pavia - Facolta di Ingegneria CORSO DI INGEGNERIA SANITARIA-AMBIENTALE Prof. Giordano Urbini TERMODISTRUZIONE DEI RIFIUTI Indice 1. INCENERIMENTO E PIROLISI 2. CAMPO DI APPLICAZIONE

Dettagli

A T O R. Provincia di Torino. Tecnologie per la valorizzazione energetica dei rifiuti urbani ed assimilabili. la pirolisi lenta a bassa temperatura

A T O R. Provincia di Torino. Tecnologie per la valorizzazione energetica dei rifiuti urbani ed assimilabili. la pirolisi lenta a bassa temperatura A T O R Provincia di Torino Tecnologie per la valorizzazione energetica dei rifiuti urbani ed assimilabili 30 giugno 2008 la pirolisi lenta a bassa temperatura Dott. Ing. Alberto Mauri Consorzio I.CO.M.

Dettagli

Regione Emilia-Romagna. Arpa Agenzia Regionale Prevenzione e Ambiente dell Emilia-Romagna

Regione Emilia-Romagna. Arpa Agenzia Regionale Prevenzione e Ambiente dell Emilia-Romagna ORGANIZZAZIONE DI UN SISTEMA DI SORVEGLIANZA AMBIENTALE E DI VALUTAZIONE EPIDEMIOLOGICA NELLE AREE CIRCOSTANTI GLI IMPIANTI DI INCENERIMENTO IN ESERCIZIO IN REGIONE EMILIA-ROMAGNA Regione Emilia-Romagna

Dettagli

SC Rischio Industriale e Energia SS Rischio Industriale e Igiene Industriale. IMPIANTO DI TERMOVALORIZZAZIONE di TORINO- zona GERBIDO

SC Rischio Industriale e Energia SS Rischio Industriale e Igiene Industriale. IMPIANTO DI TERMOVALORIZZAZIONE di TORINO- zona GERBIDO SC Rischio Industriale e Energia SS Rischio Industriale e Igiene Industriale RELAZIONE TECNICA SOGGETTO CONTROLLATO IMPIANTO DI TERMOVALORIZZAZIONE di TORINO- zona GERBIDO Data di redazione: ANALISI E

Dettagli

IL MONITORAGGIO AMBIENTALE NEL PROCESSO AUTORIZZATIVO AGLI IMPIANTI DI INCENERIMENTO

IL MONITORAGGIO AMBIENTALE NEL PROCESSO AUTORIZZATIVO AGLI IMPIANTI DI INCENERIMENTO IL MONITORAGGIO AMBIENTALE NEL PROCESSO AUTORIZZATIVO AGLI IMPIANTI DI INCENERIMENTO Eugenio Lanzi Regione Emilia Romagna Alfredo Pini APAT Gianna Sallese Arpa Emilia Romagna Rimini 30 giugno 2006 Schema

Dettagli

Dipartimento di Scienze della Vita ISDE Trieste. Dipartimento di Scienze Chimiche

Dipartimento di Scienze della Vita ISDE Trieste. Dipartimento di Scienze Chimiche CONTAMINANTI ORGANICI (IDROCARBURI POLICICLICI AROMATICI, POLICLOROBIFENILI E DIOSSINE) IN LATTE VACCINO ED UMANO IN PROVINCIA DI TRIESTE: PROGETTAZIONE DELLE ATTIVITÀ DI MONITORAGGIO Dipartimento di Scienze

Dettagli

HOLDING POWER BIOLIQUID

HOLDING POWER BIOLIQUID HOLDING POWER BIOLIQUID IMPIANTO DI PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA - MOTORI ENDOTERMICI ALIMENTATI DA BIOMASSE AGRICOLE - SICILIA LE FONTI ENERGETICHE RINNOVABILI Nel 2020 l aumento dei consumi di energia

Dettagli

monitoraggi ambientali del termovalorizzatore HERA: considerazioni sugli aspetti sanitari

monitoraggi ambientali del termovalorizzatore HERA: considerazioni sugli aspetti sanitari monitoraggi ambientali del termovalorizzatore HERA: considerazioni sugli aspetti sanitari Incenerire è un po' morire (Guido Viale su Il Manifesto - 8 gennaio 2008) responsabile del M.O. Epidemiologia professore

Dettagli

2. Le polveri fini analisi delle principali sorgenti di emissione

2. Le polveri fini analisi delle principali sorgenti di emissione 2. Le polveri fini analisi delle principali sorgenti di emissione Nella regione Umbria, la qualità dell aria costantemente misurata dalle stazioni fisse di monitoraggio mette in evidenza che l inquinante

Dettagli

Relazione sullo Stato dell Ambiente Comuni di Capurso (capofila), Cellamare e Triggiano Bozza Aprile 2006

Relazione sullo Stato dell Ambiente Comuni di Capurso (capofila), Cellamare e Triggiano Bozza Aprile 2006 10. ARIA 10.1. Inquadramento L inquinamento atmosferico è un fenomeno assai complesso poiché, oltre ad essere il risultato dell immissione di sostanze prodotte da svariate attività antropiche (produzione

Dettagli

I M P I A N T I D I I N C E N E R I M E N T O

I M P I A N T I D I I N C E N E R I M E N T O 1 I M P I A N T I D I I N C E N E R I M E N T O Per impianti d incenerimento, si intendono quegli impianti atti a smaltire, mediante processi di combustione, i rifiuti che, diversamente, andrebbero smaltiti

Dettagli

Polveri sottili. Quando l aria che respiri diventa un rischio. Salerno 9 Aprile Paolo Fierro - Stanio Loria

Polveri sottili. Quando l aria che respiri diventa un rischio. Salerno 9 Aprile Paolo Fierro - Stanio Loria Polveri sottili Salerno 9 Aprile 2016 Quando l aria che respiri diventa un rischio Paolo Fierro - Stanio Loria L aria è un elemento vitale L aria,penetrando nelle vie aeree, trasporta l ossigeno che.a

Dettagli

Norme tecniche e valori limite di emissione per gli impianti di incenerimento di rifiuti

Norme tecniche e valori limite di emissione per gli impianti di incenerimento di rifiuti ALLEGATO 1 Norme tecniche e valori limite di emissione per gli impianti di incenerimento di rifiuti A. VALORI LIMITE DI EMISSIONE IN ATMOSFERA 1. Valori limite di emissione medi giornalieri a) Polveri

Dettagli

Comune di Riccione Commissione i consiliare

Comune di Riccione Commissione i consiliare Sezione Provinciale di Rimini Comune di Riccione Commissione i consiliare 13 febbraio 2014 Mauro Stambazzi Direttore Gianna Sallese Resp.le Servizio Territoriale Marco Zamagni Resp.le Area Monitoraggio

Dettagli

IMPIANTO DI SEPARAZIONE DEL SECCO

IMPIANTO DI SEPARAZIONE DEL SECCO IMPIANTO DI SEPARAZIONE DEL SECCO L obbiettivo dell impianto è quello di separare i diversi rifiuti in ingresso per ottenere materiali selezionati riciclabili. Il tutto prevede un processo di selezione

Dettagli

TERMO VALORIZZATORE SILLA 2 MILANO

TERMO VALORIZZATORE SILLA 2 MILANO TERMO VALORIZZATORE SILLA 2 MILANO COSA FA IL TERMOVALORIZZATORE SILLA 2 Produce energia elettrica e termica dal rifiuto urbano residuo, a valle della raccolta differenziata, nell ambito di un sistema

Dettagli

Norme tecniche e valori limite di emissione per gli impianti di coincenerimento

Norme tecniche e valori limite di emissione per gli impianti di coincenerimento ALLEGATO 2 Norme tecniche e valori limite di emissione per gli impianti di coincenerimento A. VALORI LIMITE DI EMISSIONE IN ATMOSFERA 1. Formula di miscelazione La seguente formula di miscelazione deve

Dettagli

ARPA Puglia Centro Regionale Aria Ufficio Qualità dell Aria di Bari. Rapporto sui livelli di Benzo(a)Pirene e metalli pesanti nel PM 10 in Puglia

ARPA Puglia Centro Regionale Aria Ufficio Qualità dell Aria di Bari. Rapporto sui livelli di Benzo(a)Pirene e metalli pesanti nel PM 10 in Puglia Rapporto sui livelli di Benzo(a)Pirene e metalli pesanti nel PM 10 in Puglia Anno 2014 ARPA Puglia Centro Regionale Aria Ufficio Qualità dell Aria di Bari Corso Trieste 27 Bari INTRODUZIONE Il Rapporto

Dettagli

ALCUNI DATI SUI RIFIUTI IN ITALIA E EUROPA

ALCUNI DATI SUI RIFIUTI IN ITALIA E EUROPA ALCUNI DATI SUI RIFIUTI IN ITALIA E EUROPA Pacific Plastic Vortex, il grande vortice dell oceano Pacifico la cui estensione è di qualche milione di chilometri quadrati, a causa di molti milioni di tonnellate

Dettagli

Diossine a Baciacavallo

Diossine a Baciacavallo Diossine a Baciacavallo Inviato da msirca sabato 16 marzo 2013 Ultimo aggiornamento domenica 17 marzo 2013 COMUNICATO STAMPA: DIOSSINE A BACIACAVALLO L inceneritore di Baciacavallo, che dal 1979 tratta

Dettagli

INQUINAMENTO ATMOSFERICO NELLA REGIONE VENETO -Stato delle conoscenze ed impatto sulla salute umana-

INQUINAMENTO ATMOSFERICO NELLA REGIONE VENETO -Stato delle conoscenze ed impatto sulla salute umana- AMBIENTE E SALUTE Attualità in tema di Inquinamento atmosferico Verifica della normativa e delle iniziative politico amministrative - 22 marzo 2003 - INQUINAMENTO ATMOSFERICO NELLA REGIONE VENETO -Stato

Dettagli

NUOVO IMPIANTO DI TERMOVALORIZZAZIONE RIFIUTI DI MODENA ANALISI DELLE SCELTE TECNOLOGICHE ADOTTATE

NUOVO IMPIANTO DI TERMOVALORIZZAZIONE RIFIUTI DI MODENA ANALISI DELLE SCELTE TECNOLOGICHE ADOTTATE NUOVO IMPIANTO DI TERMOVALORIZZAZIONE RIFIUTI DI MODENA ANALISI DELLE SCELTE TECNOLOGICHE ADOTTATE Modena, 19 Settembre CONTENUTI DELLA PRESENTAZIONE Descrizione delle migliori tecnologie disponibili (DM

Dettagli

Questa tesi, presentata dal Dipartimento della Prevenzione della ASL 9 è errata e fuorviante.

Questa tesi, presentata dal Dipartimento della Prevenzione della ASL 9 è errata e fuorviante. Scarlino 13 luglio 2015 Note alle considerazioni del Dipartimento della Prevenzione della ASL 9 presentate in Conferenza dei Servizi in riferimento alle osservazioni presentate dalla Associazione. Di seguito,

Dettagli

INQUINAMENTO ATMOSFERICO URBANO E TRAFFICO VEICOLARE Problematiche attuali e prospettive future S. CERNUSCHI

INQUINAMENTO ATMOSFERICO URBANO E TRAFFICO VEICOLARE Problematiche attuali e prospettive future S. CERNUSCHI INQUINAMENTO ATMOSFERICO URBANO E TRAFFICO VEICOLARE Problematiche attuali e prospettive future S. CERNUSCHI INQUINANTI ATMOSFERICI Primari emessi come tali dalle sorgenti CO 2, CH 4, N 2 O SO 2 CO COV

Dettagli

Le tecnologie di trattamento, recupero e smaltimento.

Le tecnologie di trattamento, recupero e smaltimento. Le tecnologie di trattamento, recupero e smaltimento. Schema dei processi in essere e sviluppi tecnologici. Prof. Roberto Fazioli Roberto.Fazioli@unife.it Dipartimento di Economia e Management, Università

Dettagli

CONCENTRAZIONE DI MONOSSIDO DI CARBONIO NELL ARIA AMBIENTE

CONCENTRAZIONE DI MONOSSIDO DI CARBONIO NELL ARIA AMBIENTE CONCENTRAZIONE DI MONOSSIDO DI CARBONIO NELL ARIA AMBIENTE Il monossido di carbonio è un inquinante da traffico caratteristico delle aree urbane a circolazione congestionata. CLASSIFICAZIONE TEMA SOTTOTEMA

Dettagli

LIFE12 ENV/IT/ Monitoring air pollution effects on children for supporting Public Health Policy MAPEC_LIFE.

LIFE12 ENV/IT/ Monitoring air pollution effects on children for supporting Public Health Policy MAPEC_LIFE. LIFE12 ENV/IT/000614 Monitoring air pollution effects on children for supporting Public Health Policy MAPEC_LIFE Francesco Donato Unità di Igiene, Epidemiologia e Sanità Pubblica Dipartimento di Specialità

Dettagli

Di recente i temi ambientali sono ritornati all ordine del giorno a Monselice in

Di recente i temi ambientali sono ritornati all ordine del giorno a Monselice in Di recente i temi ambientali sono ritornati all ordine del giorno a Monselice in relazione in particolare all alta concentrazione rilevata per le polveri sottili. Per questo ritengo utile fornire un contributo

Dettagli

COMBUSTIONE CATALITICA DICOTOM PER LA GESTIONE COME COMPLEMENTO DEL PROCESSO DI GASSIFICAZIONE INNOVATIVO

COMBUSTIONE CATALITICA DICOTOM PER LA GESTIONE COME COMPLEMENTO DEL PROCESSO DI GASSIFICAZIONE INNOVATIVO Allegato 3 COMBUSTIONE CATALITICA COME COMPLEMENTO DEL PROCESSO DI GASSIFICAZIONE INNOVATIVO DICOTOM PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI DA BIOMASSA E NON, CON PRODUZIONE DI ENERGIA a cura del Prof. Pierluigi

Dettagli

STUDIO GEOGRAFICO DEGLI EFFETTI SANITARI DELL INCENERITORE DI BOLOGNA

STUDIO GEOGRAFICO DEGLI EFFETTI SANITARI DELL INCENERITORE DI BOLOGNA STUDIO GEOGRAFICO DEGLI EFFETTI SANITARI DELL INCENERITORE DI BOLOGNA Corrado Scarnato DSP - AUSL DI BOLOGNA Natalina Collina*, Paolo Pandolfi*, Vincenza Perlangeli* (* DSP - AUSL di Bologna) corrado.scarnato@ausl.bologna.it

Dettagli

Evidenze scientifiche sul quadro epidemiologico dell area di Brindisi

Evidenze scientifiche sul quadro epidemiologico dell area di Brindisi Presentazione Rapporto sullo studio di coorte residenziale dell area di Brindisi Dott. Giuseppe Spagnolo Direttore UO Statistica ed Epidemiologia - ASL Brindisi Evidenze scientifiche sul quadro epidemiologico

Dettagli

Le cause dell effetto serra ed i possibili rimedi. Ferrara, 21 Aprile 2006 Progetto Casa Circondariale Sostenibile

Le cause dell effetto serra ed i possibili rimedi. Ferrara, 21 Aprile 2006 Progetto Casa Circondariale Sostenibile Le cause dell effetto serra ed i possibili rimedi Ferrara, 21 Aprile 2006 Progetto Casa Circondariale Sostenibile QUALI SONO LE CAUSE DELL EFFETTO EFFETTO SERRA? Industrie, macchine, produzione di energia

Dettagli

Rifiuti: quali e quanti sono e come sono gestiti

Rifiuti: quali e quanti sono e come sono gestiti SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO MATERIALE DI APPROFONDIMENTO Rifiuti: quali e quanti sono e come sono gestiti I rifiuti vengono classificati secondo la loro origine e pericolosità. La loro composizione

Dettagli

Inquinamento da particolatoaerodisperso nella Cittàdi Torino

Inquinamento da particolatoaerodisperso nella Cittàdi Torino Inquinamento da particolatoaerodisperso nella Cittàdi Torino sistema di monitoraggio di qualità dell aria La rete gestita dal Dipartimento di Torino di Arpa Piemonte è inserita nel Sistema Regionale di

Dettagli

La nostra esperienza in Puglia

La nostra esperienza in Puglia Workshop ENEA Enea e le tecnologie per la gestione sostenibile dei rifiuti La nostra esperienza in Puglia Roberto Garavaglia CEO Euroenergy Group Roma, 18 giugno 2008 Chi siamo Euro Energy Group è la società

Dettagli

01-DIC-2015 da pag. 6 foglio 1 / 2

01-DIC-2015 da pag. 6 foglio 1 / 2 Tiratura 09/2015: 394.783 Diffusione 09/2015: 288.860 Lettori Ed. II 2015: 2.477.000 Dir. Resp.: Luciano Fontana da pag. 6 foglio 1 / 2 Tiratura 09/2015: 394.783 Diffusione 09/2015: 288.860 Lettori Ed.

Dettagli

Titolo: Ambiente e Tumori. nome e cognome: Dr. Paolo Collarile. Centro di Riferimento Oncologico di Aviano - IRCCS

Titolo: Ambiente e Tumori. nome e cognome: Dr. Paolo Collarile. Centro di Riferimento Oncologico di Aviano - IRCCS Titolo: Ambiente e Tumori nome e cognome: Dr. Paolo Collarile affiliazione: SOC Epidemiologia Oncologica Centro di Riferimento Oncologico di Aviano - IRCCS Monfalcone, 07/06/2017 1 IARC LIONE, 2015 INQUINAMENTO

Dettagli

La dimensione europea dell inquinamento. Cosa fare per non produrlo

La dimensione europea dell inquinamento. Cosa fare per non produrlo CITTÀDI VENEZIA Ciclo di conferenze Arte del Consumatore La dimensione europea dell inquinamento. Cosa fare per non produrlo Patrizio Mazzetto Centro culturale Candiani - Venezia, Mestre - 3/10/2008 1

Dettagli

o Densità superiore a 5 g/cm 3 o Si comportano come cationi o Tendenza a formare legami complessi o Grande affinità per i solfuri

o Densità superiore a 5 g/cm 3 o Si comportano come cationi o Tendenza a formare legami complessi o Grande affinità per i solfuri I metalli pesanti o Densità superiore a 5 g/cm 3 o Si comportano come cationi o Tendenza a formare legami complessi o Grande affinità per i solfuri o Diversi stati di ossidazione a seconda del ph Mercurio

Dettagli

METALLI TOSSICI DAI CEMENTIFICI

METALLI TOSSICI DAI CEMENTIFICI METALLI TOSSICI DAI CEMENTIFICI Dalla letteratura scientifica ai terreni di Merone federico.valerio@istge.it Federico Valerio L impatto ambientale dei cementifici nella letteratura scientifica Polveri

Dettagli

L utilità dello screening: spirometria e misurazione del monossido di carbonio espirato

L utilità dello screening: spirometria e misurazione del monossido di carbonio espirato AMBIENTE E MALATTIE RESPIRATORIE L utilità dello screening: spirometria e misurazione del monossido di carbonio espirato Incontro «Coworkiamo», 25 giugno 2015, c/o Convento San Pasquale, Taranto Dott.ssa

Dettagli

MOZIONE. Oggetto: Osservazioni al Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani e speciali, anche pericolosi" ; Il Consiglio Comunale

MOZIONE. Oggetto: Osservazioni al Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani e speciali, anche pericolosi ; Il Consiglio Comunale Verona, 17/05/2013 Al Signor Presidente del Consiglio Comunale S E D E MOZIONE Oggetto: Osservazioni al Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani e speciali, anche pericolosi" ; Il Consiglio Comunale

Dettagli

PROGETTO A.G.I.R.E. POR ARPA Calabria ARPA Emilia R.

PROGETTO A.G.I.R.E. POR ARPA Calabria ARPA Emilia R. PROGETTO A.G.I.R.E. POR ARPA Calabria ARPA Emilia R. Trasferimento di conoscenze e protocolli operativi finalizzati al controllo delle emissioni in atmosfera, al monitoraggio di qualità dell aria e della

Dettagli

E N E R G I A E L E T T R I C A E T E R M I C A

E N E R G I A E L E T T R I C A E T E R M I C A 1 E N E R G I A E L E T T R I C A E T E R M I C A Nella zona industriale di Porto Marghera sono presenti 6 centrali termoelettriche destinate alla produzione di energia elettrica e vapore: Edison - Centrale

Dettagli

COMUNE DI BRESCIA Settore Sostenibilità Ambientale e Scienze Naturali

COMUNE DI BRESCIA Settore Sostenibilità Ambientale e Scienze Naturali COMUNE DI BRESCIA Settore Sostenibilità Ambientale e Scienze Naturali OSSERVATORIO TERMOUTILIZZATORE DI BRESCIA Un anno di lavoro Introduzione del presidente Gianluigi Fondra Marco Apostoli Rappresentante

Dettagli

350 µg/m µg/m 3. 0,5 µg/m mg/m 3

350 µg/m µg/m 3. 0,5 µg/m mg/m 3 L INQUINAMENTO DELL ARIA NELLE CITTA ITALIANE: POLVERI, OZONO E BIOSSIDO DI AZOTO Silvia Brini IRPA (Istituto di ricerca per la protezione ambientale) Nel presente studio analizzano i livelli di concentrazione

Dettagli

Regione del Veneto Istituto Oncologico Veneto Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico

Regione del Veneto Istituto Oncologico Veneto Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico ANALISI DELL INCIDENZA DEI TUMORI NELL ASL 19 DI ADRIA A cura di Paola Zambon Introduzione I territori delle ASL 18 e 19 appartengono all area del Delta del Po di Polesine, dichiarata nel 1996 a elevato

Dettagli

Il lungo ed insospettabile cammino delle sostanze inquinanti

Il lungo ed insospettabile cammino delle sostanze inquinanti Il lungo ed insospettabile cammino delle sostanze inquinanti Le sostanze inquinanti emesse da una ciminiera si allontanano fino a migliaia di chilometri dal punto di emissione mandando in fumo il concetto

Dettagli

LA MISURAZIONE DEI DANNI ALLA SALUTE CAUSATI DAGLI INQUINANTI AMBIENTALI / ATMOSFERICI

LA MISURAZIONE DEI DANNI ALLA SALUTE CAUSATI DAGLI INQUINANTI AMBIENTALI / ATMOSFERICI 1 LA MISURAZIONE DEI DANNI ALLA SALUTE CAUSATI DAGLI INQUINANTI AMBIENTALI / ATMOSFERICI Diego Serraino Direttore SOC Epidemiologia & Biostatistica Istituto Nazionale Tumori Centro di Riferimento Oncologico,

Dettagli

ARIA PULITA E ARIA INQUINATA. naturale è composta da un miscuglio di gas e particelle con concentrazione variabile

ARIA PULITA E ARIA INQUINATA. naturale è composta da un miscuglio di gas e particelle con concentrazione variabile Parametri meteorologici e inquinanti atmosferici ARIA PULITA E ARIA INQUINATA L aria naturale è composta da un miscuglio di gas e particelle con concentrazione variabile Azoto, ossigeno, argon e vapore

Dettagli

TURISMO E TUTELA DEL TERRITORIO

TURISMO E TUTELA DEL TERRITORIO TURISMO E TUTELA DEL TERRITORIO CROATTI Gabriele ARPA Sezione di Rimini RIFIUTI LA VELOCITÀ DI PRODUZIONE DEI RIFIUTI DEVE ESSERE UGUALE ALLE CAPACITÀ NATURALI DI ASSORBIMENTO DA PARTE DEGLI ECOSISTEMI

Dettagli

TAV MONITORAGGIO DELLA QUALITA' DELL'ARIA NEL COMUNE DI BIELLA - STAZIONI

TAV MONITORAGGIO DELLA QUALITA' DELL'ARIA NEL COMUNE DI BIELLA - STAZIONI TAV. 9.1 - MONITORAGGIO DELLA QUALITA' DELL'ARIA NEL COMUNE DI BIELLA - STAZIONI Stazioni Altitudine Analizzatori Sensori meteorologici N 1 - Biella 405 m. Ossidi di Azoto (NOX) Pioggia c/o Centro Prevenzione

Dettagli

Comitato Ecologico Inceneritore ed Ambiente BORSANO. Incenerire per Sempre? La questione Inceneritore di Busto in 5 minuti

Comitato Ecologico Inceneritore ed Ambiente BORSANO. Incenerire per Sempre? La questione Inceneritore di Busto in 5 minuti Comitato Ecologico Inceneritore ed Ambiente BORSANO Incenerire per Sempre? La questione Inceneritore di Busto in 5 minuti 1 Di cosa parliamo? Da quasi 40 anni al confine tra Busto Arsizio, Magnago e Arconate

Dettagli

Corso di Igiene Scolas0ca

Corso di Igiene Scolas0ca Lezione 3 Corso di Igiene Scolas0ca I SEMESTRE A.A. 2011-2012 Walter Mazzucco Medico Specialista in Igiene e Medicina Preven0va Epidemiologo Roma, 22.11.2011 waltermazzucco@gmail.com M O D I F I C A B

Dettagli

Biogas, biomasse e biodigestori. Scelta ecologica o eco truffa?

Biogas, biomasse e biodigestori. Scelta ecologica o eco truffa? Biogas, biomasse e biodigestori. Scelta ecologica o eco truffa? dottoressa Antonella Litta Associazione italiana medici per l ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Enviroment) 24 novembre

Dettagli

la qualità dell Aria in Emilia-Romagna

la qualità dell Aria in Emilia-Romagna la qualità dell Aria in Emilia-Romagna aggiornamento al 2014 SINTESI 2 indice - i messaggi chiave 4 Pag. - la sintesi 5 - i fattori climatici: 6 - giorni favorevoli all accumulo di PM 10 6 - giorni favorevoli

Dettagli

Stogit QUADRO PROGETTUALE IL GAS NATURALE IN ITALIA. Capitolo 3. Stoccaggi Gas Italia S.p.A. Sede operativa di Crema BF.LA.

Stogit QUADRO PROGETTUALE IL GAS NATURALE IN ITALIA. Capitolo 3. Stoccaggi Gas Italia S.p.A. Sede operativa di Crema BF.LA. Doc. Nº Revisioni Area (CR) Doc. N 1 / 8 Capitolo 3 IL GAS NATURALE IN ITALIA Doc. Nº Revisioni Area (CR) Doc. N 2 / 8 INDICE 3 IL GAS NATURALE IN ITALIA...3 3.1 Situazione attuale di mercato... 3 3.2

Dettagli

Principali patologie correlate all inquinamento atmosferico

Principali patologie correlate all inquinamento atmosferico Principali patologie correlate all inquinamento atmosferico Tumori Malattie respiratorie (asma, bronchite cronica, enfisema polmonare) Malattie cardiovascolari (aumentata incidenza di infarto del miocardio)

Dettagli

Rinnovo del patentino Modulo salute e sicurezza

Rinnovo del patentino Modulo salute e sicurezza informa.fito. Aggiornamento di strumenti di supporto per la diffusione delle informazioni sull uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (LR 28/98 Det. n 16819 del 31/12/2008) Rinnovo del patentino Modulo

Dettagli

I recuperi energetici e i livelli emissivi nel trattamento termico dei rifiuti urbani

I recuperi energetici e i livelli emissivi nel trattamento termico dei rifiuti urbani I recuperi energetici e i livelli emissivi nel trattamento termico dei rifiuti urbani Guido Saracco Dipartimento di Scienza dei Materiali e Ingegneria Chimica Politecnico di Torino 1/30 L importanza del

Dettagli

Report mensile sulla qualità dell aria

Report mensile sulla qualità dell aria Report mensile sulla qualità dell aria Sezione provinciale di provincia: periodo di riferimento: 01/10/2016 -. Il mese di ottobre è stato caratterizzato dal punto di vista meteorologico, da una spiccata

Dettagli

Rischi da uso di fotocopiatori

Rischi da uso di fotocopiatori Sistema di Riferimento Veneto per la Sicurezza nelle Scuole Rischi da uso di fotocopiatori M2 FORMAZIONE DEI LAVORATORI EX D.Lgs. 81/08 (art. 37) E ACCORDO STATO-REGIONI 21/12/2011 RIFERIMENTI NORMATIVI

Dettagli