I pericoli ambientali. Breve ricerca sulle principali peculiarità

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1 I pericoli ambientali Breve ricerca sulle principali peculiarità

2 Differenza tra rischio e pericolo Pericolo È una proprietà, o una qualità, o una modalità dannosa di uno strumento, di una situazione, di un azione. Esempio: una lama, una pistola o una stanza riempita di sostanze tossiche sono potenzialmente pericolose. Rischio Esiste quando vi è contemporanea presenza di un pericolo e di qualcuno o qualcosa esposto a esso. Esempio: chi utilizza una lama, una pistola o entra in una stanza riempita di sostanze tossiche è a rischio di incombere nei pericoli che le situazioni potenzialmente presentano.

3 Monitoraggio ambientale Il monitoraggio è il processo di raccolta sistematica di dati qualitativi e quantitativi, operata con una procedura standardizzata in un dato periodo di tempo. Pertanto, il biomonitoraggio è un sistema integrato di valutazione nel tempo, secondo metodiche biologiche ben definite e con obiettivi precisi, dell ambiente; esso si effettua tramite i bioindicatori, tra i quali è possibile distinguere: Indicatore : sistema di valutazione degli stress ambientali tramite l effetto avverso che essi hanno su specifici organismi bersaglio. Processo di : processo in base al quale alcuni organismi riescono ad accumulare determinate sostanze in misura nettamente superiore alla concentrazione ambientale. Questo fenomeno comprende: Biomagnificazione: accumulo lungo la catena alimentare di determinate sostanze. Bioconcentrazione: fenomeno per cui il bioaccumulo non segue la catena alimentare, ma avviene direttamente dal mezzo in cui l organismo vive. Bioconcentratori sono, quindi, quegli organismi che presentano un tasso di assimilazione di una data sostanza dal mezzo in cui vivono superiore al tasso di escrezione, e possono concentrarla in determinati organi o tessuti senza subire conseguenze letali. Tali organismi possono essere utilizzati pertanto nelle operazioni di biorisanamento.

4 La diossina Diossina è il nome comune di una sostanza tossica, la tetraclorodibenzo-p-diossina (Tcdd), formata da cloro, carbonio, idrogeno e ossigeno. Insolubile in acqua, è resistente alle alte temperature e si decompone grazie alle radiazioni ultraviolette in un processo che può durare centinaia di anni. L incenerimento dei rifiuti che contengono cloro (alcuni tipi di plastica o la carta sbiancata chimicamente) emette diossina: per legge gli inceneritori devono usare speciali filtri. I prodotti alimentari più esposti al rischio diossina sono le parti grasse (in particolare il burro ed i pesci grassi, come quello azzurro ed il salmone), il latte ed i suoi derivati; un ruolo importante è ricoperto dal posizionamento nella catena alimentare dell'animale e dal grado di contaminazione delle aree preposte al suo allevamento. La soglia massima di tollerabilità è stata infatti fissata dall Organizzazione mondiale della Sanità in un trilionesimo di grammo al giorno per kg di peso: 8 milionesimi di g per kg causano malformazioni ai reni e al palato nei feti, linfomi, cancro al fegato e alla mammella, malattie della tiroide, endometriosi, diabete e danni al sistema immunitario, emopoietico e riproduttivo. La diossina, in alte dosi, provoca anche cloracne, una malattia della pelle con pustole su tutto il corpo.

5 Il DDT Il para-diclorodifeniltricloroetano o DDT è un solido incolore altamente idrofobico, con un leggero odore di composto aromatico clorurato; è quasi insolubile nell'acqua ma ha una buona solubilità nella maggior parte dei solventi organici, nel grasso e negli oli. Fu il primo insetticida moderno ed è senz'altro il più conosciuto; venne usato dal 1939, soprattutto per debellare la malaria. È un inquinante organico persistente e altamente resistente nell'ambiente. Il suo tempo di dimezzamento è stimato in 2-15 anni e rimane immobile nella maggior parte dei suoli. Il DDT e i suoi metaboliti si accumulano lungo la catena alimentare, il che comporta che i predatori sono maggiormente esposti ai danni da DDT rispetto ad altri animali dello stesso ambiente che si trovino più in basso nella piramide alimentare. Negli Stati Uniti d'america, campioni di sangue e di tessuto grasso raccolti tra la popolazione nei primi anni settanta mostrano sempre livelli misurabili di DDT. Uno studio successivo, realizzato alla fine dello stesso decennio, mostrò che le concentrazioni di DDT nel sangue erano in calo, ma che il DDT e i suoi metaboliti erano ben presenti nel campione. In generale, comunque, piccole quantità di DDT hanno scarso effetto sull'avifauna. Il DDT è: Altamente tossico verso le forme di vita acquatiche, inclusi i gamberi d'acqua dolce e di mare e molte altre specie di pesci. Moderatamente tossico verso le forme di vita anfibie, specialmente negli stati larvali. Inoltre si accumula nei pesci e in altre specie acquatiche, conducendo a danni a lungo termine. Non particolarmente tossico nei confronti degli esseri umani se confrontato con altri fitofarmaci e non è stata scoperta alcuna proprietà cancerogena. A tal proposito, sono stati condotti numerosi studi, incluso quello nel quale alcune persone hanno volontariamente ingerito 35 mg di DDT al giorno per quasi due anni.

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