IMPIANTI DI TRATTAMENTO E SMALTIMENTO DEI RIFIUTI: Evoluzione e sviluppi nella Regione Piemonte Paolo Foietta. Novembre

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1 IMPIANTI DI TRATTAMENTO E SMALTIMENTO DEI RIFIUTI: Evoluzione e sviluppi nella Regione Piemonte Paolo Foietta Novembre

2 IL CONTESTO EUROPEO DIRETTIVA 2008/98/CE e DIRETTIVA 1999/31/CE Riutilizzo e riciclaggio: nuovi obiettivi Obiettivi di riciclaggio della direttiva 2008/98/CE : entro il 2020, la preparazione per il riutilizzo e il riciclaggio di rifiuti quali, come minimo, carta, metalli, plastica e vetro provenienti dai nuclei domestici, e possibilmente di altra origine, nella misura in cui tali flussi di rifiuti sono simili a quelli domestici, sarà aumentata complessivamente almeno al 50 % in termini di peso. Conferimento in discarica: superamento La direttiva 1999/31/CE, relativa alle discariche di rifiuti, si fonda sull idea che l interramento, analogamente a qualsiasi altro trattamento di rifiuti, debba essere controllato e gestito in modo da prevenire o ridurre i potenziali effetti negativi sull ambiente nonché sulla salute umana. La direttiva 2008/98/CE prevede il superamento del sistema di gestione dei rifiuti fondato sulla discarica. La Direttiva 2008/98/CE è stata recepita nell ordinamento italiano dal D.lgs. n. 205/2010 2

3 PROCEDURE DI INFRAZIONE CONTRO L ITALIA Sono quattro le procedure di infrazione Ue all Italia per eccessivo conferimento di rifiuti, discariche abusive e fuori norma, di cui una si è appena conclusa: 1. La 2003/2077, relativa a 218 discariche da bonificare in 18 regioni, che pende davanti alla Corte di giustizia europea. L Italia rischia una multa di 61,5 milioni di euro e una multa giornaliera di euro per ogni giorno successivo alla sentenza fino al momento di messa in regola 2. Altre procedure riguardano la Campania, per cui abbiamo già ricevuto una condanna con richiesta di sanzioni per 10 milioni e 250mila euro l anno, che dopo tre anni sono arrivate a quota 34 milioni. 3. La procedura sul ciclo rifiuti in Lazio innescata dalla discarica di Malagrotta (C- 323/13 chiusa con sentenza del 15/10/2014 di condanna per l Italia) 4. È allo stadio di parere motivato, invece, la 2011/2215 su 102 discariche fuori legge in 14 Regioni 3

4 PROCEDURE DI INFRAZIONE CONTRO L ITALIA Sentenza della Corte di Giustizia Europea del 15/10/2014 sulla causa C-323/13 La Corte di Giustizia europea ha condannato l'italia per aver violato, nella discarica di Malagrotta e in altri sei siti in Lazio, le direttive Ue sul trattamento dei rifiuti (1999/31/Ce e 2008/98/Ce). Secondo la sentenza, alla data di riferimento del primo agosto del 2012, la situazione nella Regione Lazio non era conforme alle prescrizioni delle due direttive. 1) L'Italia non ha adottato tutte le misure necessarie per evitare che i rifiuti urbani fossero conferiti nelle discariche dei sei siti in questione senza subire un trattamento adeguato, con la differenziazione delle diverse sezioni e la stabilizzazione della frazione organica. 2) L'Italia non ha operato affinchè nella Regione Lazio fosse creata una rete integrata ed adeguata di impianti di gestione dei rifiuti, tenendo conto delle migliori tecniche disponibili. La mera triturazione o compressione dei rifiuti indifferenziati, senza un'adeguata selezione e una qualche forma di stabilizzazione delle diverse frazioni dei rifiuti, non risponde agli obiettivi della direttiva Ue. Solo i rifiuti già trattati devono essere collocati a discarica. Deve essere creata una rete integrata ed adeguata di impianti di gestione dei rifiuti che permetta di superare il sistema discarica 4

5 LA CIRCOLARE ORLANDO Il pretrattamento dei rifiuti prima dello smaltimento in discarica In Italia nel 2013 ancora il 42% dei RU viene avviato a smaltimento in discarica senza alcuna forma di trattamento preliminare, nonostante il divieto imposto dall art. 7 del d.lgs. n. 36/2003. Sull argomento il Ministero dell ambiente e della tutela del territorio e del mare, nella Circolare del 6 agosto 2013, ha chiarito definitivamente, in merito alla definizione di trattamento, che la trito vagliatura, pur rappresentando un miglioramento della gestione dei rifiuti indifferenziati, non soddisfa, da sola, l obbligo di trattamento previsto dall articolo 6, lettera a) della direttiva 1999/31/Ce. Tale obbligo, previsto dall ordinamento nazionale - articolo 7, comma 1, del D.lgs. 36/ deve necessariamente includere un adeguata selezione delle diverse frazioni dei rifiuti e la stabilizzazione della frazione organica. La Circolare chiarisce altresì che le operazioni e i processi che soddisfano i requisiti minimi per rispettare il vincolo del conferimento in discarica dei soli rifiuti trattati sono il trattamento effettuato mediante tecnologie più o meno complesse come ad esempio la bioessiccazione e la digestione anaerobica previa selezione, il trattamento meccanico biologico e l incenerimento con recupero di calore e/o energia. Percentuale di RU smaltiti in discarica senza trattamento preliminare per Regione, anno

6 ART. 35 D. L. 133/2014 Conversione in legge del decreto-legge 12 settembre 2014, n. 133 art. 35 TESTO APPROVATO DALLA COMMISSIONE AMBIENTE DELLA CAMERA venerdì 17 ottobre 2014 Rete nazionale degli impianti di incenerimento PER RISPONDERE A DIRETTIVE EUROPEE Gli inceneritori costituiscono infrastrutture e insediamenti strategici di preminente interesse nazionale, attuano un sistema integrato e moderno di gestione di rifiuti urbani e assimilati, garantiscono la sicurezza nazionale nell'autosufficienza, consentono di superare e prevenire ulteriori procedure di infrazione per mancata attuazione delle norme europee di settore, e limitano il conferimento di rifiuti in discarica. La ratio di tale norma consiste nella necessità dettata dall Unione Europea e oggetto di molte procedure di infrazione contro l Italia, di superare il sistema di smaltimento rifiuti in discarica. Tuttavia, la norma garantisce priorità di accesso ai rifiuti urbani prodotti nel territorio regionale fino al soddisfacimento del relativo fabbisogno e, solo per la disponibilità residua autorizzata, al trattamento di rifiuti urbani prodotti in altre regioni. Carico termico 3. Tutti gli impianti di recupero energetico da rifiuti sia esistenti che da realizzare, sono autorizzati a saturazione del carico termico ( ), qualora sia stata valutata positivamente la compatibilità ambientale dell'impianto ( ). Entro novanta giorni dalla entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, le Autorità competenti provvedono ad adeguare le autorizzazioni integrate ambientali degli impianti esistenti (..). La Conferenza dei Servizi per l adeguamento autorizzativo del termovalorizzatore del Gerbido è stata convocata d ufficio per il 7 novembre p.v. 6

7 COLLEGATO AMBIENTALE Il D. L. n del 2014 è stato deliberato con parere favorevole dell VIII Commissione Permanente della Camera il 9 ottobre 2014 Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell uso eccessivo di risorse naturali (collegato alla legge di stabilità 2014). Misure per incrementare la raccolta differenziata e il riciclaggio (art.15) Si stabilisce la previsione di raggiungere un tasso di raccolta differenziata pari al 65% alla fine dell anno Con il provvedimento si incentivano i Comuni che raggiungono gli obiettivi prefissi e che verranno premiati con il pagamento di solo il 20% del tributo regionale rispetto ai rifiuti che si conferiscono in discarica. Per i Comuni che non raggiungono gli obiettivi vengono stabilite delle misure addizionali al tributo. Tutto il gettito, tributo e addizionali, vanno in un fondo che le regioni devono utilizzare per incentivare il mercato del riciclo e quindi della green economy. Pianificazione impianti di incenerimento (art.20) Una novità importante riguarda anche il recupero energetico dei rifiuti, con l attribuzione al Ministero dell ambiente del compito di individuare la rete nazionale ed integrata ed adeguata di impianti di incenerimento dei rifiuti, in modo da disporre in pochi mesi di un quadro chiaro a livello nazionale degli impianti esistenti, di quelli in fase di realizzazione e del fabbisogno residuo. Un quadro di pianificazione utile per superare le forti disomogeneità territoriali presenti a livello nazionale, completando la rete di impianti senza rischiare fenomeni di eccesso di offerta, come quelli che si registrano attualmente nel nord Europa. 7

8 ACCORPAMENTI SOCIETÀ PUBBLICHE È stato varato dal Consiglio dei Ministri, nella seduta del 15 ottobre scorso, il testo della Legge di Stabilità 2015, che dovrà ora passare al vaglio dei due rami del Parlamento per l iter di approvazione entro l anno. ATTUAZIONE PIANO COTTARELLI Secondo l art. 43 del disegno di legge sono previste le seguenti scadenze: a) dal 1 gennaio 2015: avvio di un processo di razionalizzazione delle partecipazioni societarie dirette e indirette a cura degli Enti pubblici soci, in modo da conseguire una riduzione strutturale degli asset entro il 31 dicembre 2015, tenendo conto dei criteri individuati dal Piano Cottarelli del 7 agosto scorso: la cancellazione delle società e delle partecipazioni societarie non indispensabili al perseguimento delle finalità istituzionali, anche mediante la messa in liquidazione o la cessione; l eliminazione delle partecipazioni detenute in società che svolgono attività analoghe o similari a quelle svolte da altre società partecipate o da enti pubblici strumentali, anche mediante operazioni di fusione o di internalizzazione delle funzioni; l aggregazione di società di servizi pubblici locali di rilevanza economica; il contenimento dei costi di funzionamento, anche per il tramite di una riorganizzazione degli organi amministrativi e di controllo e delle strutture aziendali, nonché attraverso la riduzione delle relative remunerazioni. b) entro il 31 marzo 2015: approvazione, da parte degli organi consiliari dei rispettivi Enti, di un piano operativo di razionalizzazione delle partecipazioni suddette; tale piano, corredato da un apposita relazione tecnica, dovrà definire in concreto le modalità e i tempi di attuazione degli interventi programmati (con i risparmi da conseguire), nonché essere comunicato alla sezione regionale di controllo della Corte dei Conti e pubblicato sul sito web; c) entro 31 dicembre 2015: deve essere portato a termine il processo di razionalizzazione. d) entro il 31 marzo 2016: trasmissione da parte degli Enti soci alla sezione di controllo della Corte dei Conti di una relazione per illustrare i risultati conseguiti, procedendo poi, anche in questo caso, alla relativa pubblicazione sul sito web. I SERVIZI DI GESTIONE DEI RIFIUTI RIENTRANO NEL PERCORSO SOPRADESCRITTO 8

9 PROPOSTA DI PROGETTO DI PIANO REGIONALE DI GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI E DEI FANGHI DI DEPURAZIONE (approvato con D.G.R. n del 28 settembre 2009) PRINCIPALI OBIETTIVI AL 2015 Accorpamento in 3 ATO: 1. Ambito Territoriale Ottimale 1: comuni della Provincia di Torino. 2. Ambito Territoriale Ottimale 2: comuni della Province di Alessandria, Asti, Biella, Novara, Vercelli e VCO. 3. Ambito Territoriale Ottimale 3: comuni della Provincia di Cuneo Riduzione della produzione dei rifiuti urbani: valore della produzione nel 2015 pari a t, con una produzione procapite di 500 kg. Obiettivi di raccolta differenziata: almeno il 50% entro il 31/12/2009 almeno il 60% entro il 31/12/2011 almeno il 65% entro il 31/12/2012 Avvio dei rifiuti di imballaggio ad operazioni di recupero: recupero (compreso il recupero energetico) di almeno il 60% in peso; riciclaggio (solo materia) dal 55% all 80%. Recupero energetico dei rifiuti: Aumento della produzione di elettricità dalla parte biodegradabile dei rifiuti urbani e da biogas di discarica; Avvio a recupero energetico delle frazioni di rifiuto per le quali non è possibile il recupero di materia. Chiusura del ciclo integrato dei rifiuti indifferenziati: autosufficienza, almeno dello smaltimento della frazione indifferenziata presso ogni ATO. Presenza presso ciascun ATO di almeno un impianto a tecnologia complessa, compresa una discarica di servizio. 9

10 LEGGE REGIONALE 7/2012 LR n. 7/2012 Disposizioni in materia di servizio idrico integrato e di gestione integrata dei rifiuti urbani : istituzione delle Conferenze d ambito (Provincia + Comuni) per lo svolgimento dei compiti che attualmente sono attribuiti ai Consorzi e all ATO-Rifiuti 4 AMBITI TERRITORIALI OTTIMALI in Piemonte: a) ambito 1: Novarese, Vercellese, Biellese e Verbano, Cusio, Ossola; b) ambito 2: Astigiano e Alessandrino; c) ambito 3: Cuneese; d) ambito 4: Torinese. CONFERENZA D AMBITO SERVIZI DI RACCOLTA GESTIONE IMPIANTI Dotata di una struttura organizzativa che opera con personale proprio o distaccato dagli enti componenti, che adotta gli atti tecnici necessari ad eseguire le deliberazioni della Conferenza d Ambito Forma associativa di enti locali (convenzione ai sensi dell art. 30 del D. Lgs 267/2000) composta dai Comuni (50%) e dalla Provincia di riferimento (50%) Può essere articolata in aree territoriali omogenee con proprie assemblee dei relativi comuni. Tali assemblee devono esprimere un PARERE PREVENTIVO OBBLIGATORIO E VINCOLANTE in materia di piano d ambito 10

11 AMBITI TERRITORIALI OTTIMALI L.R. 7 /2012 REGIONE PIEMONTE AMBITO ab Kmq 86 ab/kmq 250 comuni 4 consorzi ATO 3 - CN RU ind t RD RT (RI+RD) ATO 4 - TO (comune di Torino RD 41,9%) RU ind t RD RT (RU ind +RD) t % 49,7 t kg/ab anno 441 t % 50,1 t kg/ab anno 442 AMBITO ab Kmq 336 ab/kmq 315 comuni 8 consorzi ATO 1 NO (RD 64,1%), VC (RD 60,8%), BI (RD 52,3%), VCO (RD 64%) RU ind t RD RT (RU ind +RD) ATO 2 AT(RD 60,8%), AL (RD 48,6%) RU ind t RD RT (RU ind +RD) t % 61,0 t kg/ab anno 449 AMBITO ab Kmq 135 ab/kmq 315 comuni 6 consorzi AMBITO ab kmq 129 ab/kmq 333 comuni 4 consorzi t % 52,0 t kg/ab anno 477

12 AMBITI TERRITORIALI OTTIMALI ATO 4 L.R. 7 /2012 REGIONE PIEMONTE 2013 TORINO ESTERNO TORINO Valori ATOR ATO 4 REGIONE % su PIEMONTE REGIONE ABITANTI ,8% SUPERFICIE kmq ,9% Densità ab/kmq Comuni ,1% 1206 Consorzi ,1% 21 RSU ,1% RU ,7% RD ,7% RD % 41,9% 56,3% 50,1% 52,5% RSU Kg/ab anno COSA RAPPRESENTA ATO TORINESE SUL TOTALE DELLA REGIONE TORINO

13 t/a PRODUZIONE TOTALE RIFIUTI Produzione totale di rifiuti urbani, anni RU RD RD 52,5% RU 47,5% anno RT [RU+RD] RU RD t t variazioni assolute t Osservatorio Rifiuti Regione Piemonte, anno 2013 (dati non definitivi) variazioni % ,2-1,7-2,5 13

14 PRODUZIONE PROCAPITE Produzione pro capite dei rifiuti urbani per regione, anni UNIONE EUROPEA (28 SM): 489 kg/abitante/anno UNIONE EUROPEA (15 SM): 523 kg/abitante/anno NUOVI STATI MEMBRI: 358 kg/abitante/anno ITALIA : 505 kg/ab kg/ab 2013 Osservatorio Rifiuti Regione Piemonte, anno 2013 (dati non definitivi) PIEMONTE: 465 kg/ab kg/ab

15 RACCOLTA DIFFERENZIATA Percentuali di raccolta differenziata dei rifiuti urbani per regione, anni Osservatorio Rifiuti Regione Piemonte, anno 2013 (dati non definitivi) Nel 2013, la percentuale di raccolta differenziata si attesta al 42,3% della produzione nazionale, facendo rilevare una crescita di oltre 2 punti rispetto al Nonostante l ulteriore incremento non viene, tuttavia, ancora conseguito l obiettivo fissato dalla normativa per il 2008 (45%). In valore assoluto, la raccolta differenziata si attesta a 12,5 milioni di tonnellate, con una crescita, di poco inferiore, tra il 2012 e il 2013, a 520 mila tonnellate 15 (+4,3%).

16 kg/anno kg/ab anno kg/anno PRODUZIONE RIFIUTI ANNI ,0 500, ,0 300,0 200,0 100,0 0,0 RU pro capite RD pro capite RT 540 RT pro capite rifiuti urbani anni RD pro capite rifiuti urbani anni Fonte: Regione Piemonte

17 RD REGIONALE RIPARTIZIONE ANNO 2013 RD 52,5% Metalli e contenitori metallici (t/a) 1,3% Plastica (t/a) 6,1% Legno (t/a) 6,4% Tessili (t/a) 0,9% Ingombranti e Raee avviati a recupero (t/a) 3,1% Frazione organica (t/a) 23,2% Multi materiale (t/a) 9,0% Vetro (t/a) 10,6% Carta e cartone (t/a) 26,1% Sfalci e potature (t/a) 13,3% 17 Fonte: Regione Piemonte

18 REGIONE PIEMONTE: TASSO DI RICICLAGGIO - ANNO 2012 ai sensi della Direttiva 2008/98/CE Frazione merceologica RT F 1 Tonnellate RD F 2 Tonnellate RD F 3 a recupero RD F 4 a riciclaggio % Tasso di RICICLAGGIO 5 CARTA METALLI PLASTICA VETRO Tasso di riciclaggio = RD F a riciclaggi o 100 RT F ORGANICO VERDE LEGNO TOTALE ,4 1- RT F = Stima del Rifiuto Totale prodotto per singola frazione merceologica (differenziato+indifferenziato), 2 - RD F = Raccolta Differenziata della singola frazione merceologica 3 - RD F a recupero = Raccolta differenziata recuperata come materia idonea a sostituire la materia prima nei processi produttivi o come Combustibile Solido Secondario per la produzione di energia 4 - RD F a riciclaggio = Raccolta Differenziata riciclata 18 Fonte: Regione Piemonte

19 %RD PRODUZIONE RIFIUTI DETTAGLIO PROVINCIALE ANNO 2013 PROVINCIA PR PT [RT+ALTRI] RT [RU+RD] RU RD ALTRI RD [RD/RT] Residenti 2013 t/a t/a t/a t/a t/a % ALESSANDRIA ,6 ASTI ,8 BIELLA ,3 CUNEO ,7 NOVARA ,2 TORINO ,1 VCO ,0 VERCELLI ,7 TOTALE REGIONE , ,6 60,8 52,3 49,7 64,2 50,1 64,0 60,7 52,5 AL AT BI CN NO TO VCO VC Regione 19 Fonte: Regione Piemonte

20 PRODUZIONE RIFIUTI DETTAGLIO PROVINCIALE ANNO 2013 PROVINCIA Frazione organica t/a Sfalci e potature t/a Carta e Cartone t/a Vetro (t/a) Multi materiale (t/a) Metalli e contenitori metallici (t/a) Plastica (t/a) Legno (t/a) Tessili (t/a) Ingombranti e Raee avviati a recupero (t/a) ALESSANDRIA ASTI BIELLA CUNEO NOVARA TORINO VCO VERCELLI TOTALE REGIONE Fonte: Regione Piemonte

21 PRODUZIONE RIFUTI DETTAGLIO CONSORTILE ANNO 2013 PROVINCE BACINI n comu ni P R Residenti 2013 RT Rifiuti totali (t/a) [RU+RD] RU Rifiuti urbani indifferenziati (t/a) RD Raccolte differenziate (t/a) %RD ALESSANDRIA Consorzio di Bacino Alessandrino per la raccolta, il trasporto e lo smaltim. rifiuti , , ,851 49,5 ALESSANDRIA Consorzio Casalese Rifiuti - C.C.R.* , , ,142 59,5 ALESSANDRIA Consorzio Servizi Rifiuti del Novese, Tortonese, Acquese ed Ovadese - CSR** , , ,573 45,0 ASTI Consorzio di Bacino Rifiuti dell'astigiano - CBRA , , ,992 60,9 BIELLA Consorzio Smaltimento Rifiuti Area Biellese - CO.S.R.A.B , , ,912 52,3 CUNEO Azienda Consortile Ecologica Monregalese - A.C.E.M , , ,448 47,3 CUNEO Consorzio Servizi Ecologia e Ambiente - C.S.E.A , , ,195 55,6 CUNEO Consorzio Ecologico Cuneese - C.E.C , , ,061 41,9 CUNEO Consorzio Albese Braidese Servizi Rifiuti - CO.A.B.SE.R , , ,066 53,4 NOVARA Consorzio di Bacino Basso Novarese - C.B.B.N.**** , , ,887 66,3 NOVARA Consorzio Gestione Rifiuti Medio Novarese - C.M.N , , ,033 61,4 TORINO Consorzio ACEA Pinerolese , , ,637 51,7 TORINO Consorzio Chierese per i Servizi - C.C.S.*** , , ,499 72,0 TORINO Consorzio Valorizzazione Rifiuti 14 - CO.VA.R , , ,771 62,5 TORINO Consorzio Ambiente Dora Sangone - CADOS , , ,221 56,1 TORINO Consorzio di Bacino , , ,794 52,7 TORINO Consorzio Intercomunale di Servizi per l'ambiente - C.I.S.A , , ,525 53,3 TORINO Bacino , , ,181 41,9 TORINO Consorzio Canavesano Ambiente - C.C.A , , ,046 49,2 VCO COUB VCO , , ,777 64,0 VERCELLI Consorzio obbligatorio Vercelli Valsesia Rifiuti C.O.VE.VA.R , , ,021 60,7 REGIONE PIEMONTE , , ,632 52,5 Il * Consorzio serve anche comuni non appartenenti alla Provincia sede del Consorzio di riferimento (il Comune di Moncalvo della Provincia di Asti è consorziato con il C.C.R); ** Il Comune di Mombaldone della Provincia di Asti è consorziato con il C.S.R.; *** Il Comune di Moncucco della Provincia di Asti è consorziato con il C.C.S. **** Il Comune di Villata della Provincia di Vercelli è consorziato con il C.B.B.N. Fonte: Regione Piemonte 21

22 SINTESI RD CONSORTILE ANNO 2013 PR BACINI %RD RT pro capite kg/ab RU pro capite kg/ab RD pro capite kg/ab AL Consorzio Alessandrino 49,5 523,4 264,1 259,3 AL Consorzio Casalese - C.C.R.* 59,5 431,0 174,4 256,6 AL Consorzio Novese, Tortonese, Acquese ed Ovadese - CSR** 45,0 546,4 300,5 245,9 AT Consorzio Astigiano - CBRA 60,9 391,2 152,9 238,3 BI Consorzio Biellese - CO.S.R.A.B. 52,3 455,1 217,0 238,1 CN Consorzio Monregalese - A.C.E.M. 47,3 401,9 211,9 190,0 CN Consorzio Servizi Ecologia e Ambiente - C.S.E.A. 55,6 419,4 186,1 233,3 CN Consorzio Ecologico Cuneese - C.E.C. 41,9 466,3 271,1 195,2 CN Consorzio Albese Braidese Servizi Rifiuti - CO.A.B.SE.R. 53,4 457,7 213,1 244,6 NO Consorzio di Bacino Basso Novarese - C.B.B.N.**** 66,3 408,2 137,6 270,6 NO Consorzio Gestione Rifiuti Medio Novarese - C.M.N. 61,4 466,7 180,3 286,4 TO Consorzio ACEA Pinerolese 51,7 426,5 205,8 220,7 TO Consorzio Chierese per i Servizi - C.C.S.*** 72,0 361,3 101,2 260,1 TO Consorzio Valorizzazione Rifiuti 14 - CO.VA.R ,5 398,2 149,5 248,7 TO Consorzio Ambiente Dora Sangone - CADOS 56,1 442,0 193,8 248,2 TO Consorzio di Bacino 16 52,7 405,9 191,9 214,0 TO Consorzio Intercomunale di Servizi per l'ambiente - C.I.S.A. 53,3 410,2 191,6 218,6 TO Bacino 18 41,9 485,3 281,8 203,6 TO Consorzio Canavesano Ambiente - C.C.A. 49,2 416,2 211,2 205,0 VCO COUB VCO 64,0 481,1 173,3 307,8 VC Consorzio obbligatorio Vercelli Valsesia Rifiuti C.O.VE.VA.R 60,7 448,7 176,4 272,3 REGIONE PIEMONTE 52,5 448,1 212,6 235,4 22 Fonte: Regione Piemonte

23 PR BACINI %RD P R Residenti 2013 SINTESI RD CONSORTILE PRO CAPITE ANNO 2013 Frazione organica pro capite (kg/a) Sfalci e potature pro capite (kg/a) Carta e cartone pro capite (kg/a) Vetro pro capite (kg/a) Multi materiale pro capite (kg/a) Metalli e contenitori metallici pro capite (kg/a) Plastica pro capite (kg/a) Legno pro capite (kg/a) Tessili pro capite (kg/a) AL Consorzio Alessandrino 49, ,6 34,6 60,9 40,3 33,2 5,7 0,9 11,6 2,2 12,3 AL Consorzio Casalese - C.C.R.* 59, ,4 28,3 66,3 42,4 0,2 0,9 30,4 12,5 1,8 14,4 AL Consorzio Novese, Tortonese, Acquese ed Ovadese - CSR** 45, ,4 45,3 63,4 33,3 27,3 1,9 4,5 13,4 1,7 10,7 AT Consorzio Astigiano - CBRA 60, ,2 24,2 54,3 40,5 32,9 3,0 1,0 8,7 1,8 5,7 BI Consorzio Biellese - CO.S.R.A.B. 52, ,0 36,6 79,8 38,7 0,5 3,1 22,6 10,8 3,6 13,3 CN Consorzio Monregalese - A.C.E.M. 47, ,0 15,6 55,1 35,6 0,4 6,5 19,6 16,3 1,9 5,1 CN Consorzio Servizi Ecologia e Ambiente - C.S.E.A. 55, ,6 46,5 56,9 37,4 0,0 4,7 21,9 15,0 2,2 4,0 CN Consorzio Ecologico Cuneese - C.E.C. 41, ,8 38,1 56,6 33,1 0,1 4,5 18,8 17,4 1,7 5,1 CN Consorzio Albese Braidese Servizi Rifiuti - CO.A.B.SE.R. 53, ,8 50,0 71,0 44,6 0,0 7,3 25,8 22,1 3,1 6,9 NO Consorzio di Bacino Basso Novarese - C.B.B.N.**** 66, ,3 36,3 58,9 44,1 0,1 4,0 28,1 14,4 2,3 4,1 NO Consorzio Gestione Rifiuti Medio Novarese - C.M.N. 61, ,2 67,6 54,0 43,8 0,0 11,5 21,3 17,3 3,0 4,0 TO Consorzio ACEA Pinerolese 51, ,5 24,3 53,6 29,4 25,8 1,6 2,9 23,1 2,1 18,4 TO Consorzio Chierese per i Servizi - C.C.S.*** 72, ,4 44,2 47,2 33,4 27,8 2,2 3,2 14,9 0,9 3,8 TO Consorzio Valorizzazione Rifiuti 14 - CO.VA.R , ,1 39,3 55,7 28,8 25,9 0,8 3,4 12,2 1,1 9,5 TO Consorzio Ambiente Dora Sangone - CADOS 56, ,8 41,3 55,1 10,1 32,9 1,6 18,0 14,1 2,3 4,9 TO Consorzio di Bacino 16 52, ,5 17,0 48,3 0,0 39,7 0,4 17,7 7,4 1,6 12,3 TO Consorzio Intercomunale di Servizi per l'ambiente - C.I.S.A. 53, ,5 33,2 46,4 0,0 38,5 2,3 17,9 10,2 2,9 12,6 TO Bacino 18 41, ,7 9,0 75,2 0,0 27,9 1,1 15,5 19,5 1,7 2,9 TO Consorzio Canavesano Ambiente - C.C.A. 49, ,0 26,9 52,7 34,6 28,4 1,9 0,2 10,6 2,8 9,0 VCO COUB VCO 64, ,2 34,9 63,7 37,9 41,7 7,5 10,7 19,5 4,0 8,6 VC Consorzio obbligatorio Vercelli Valsesia Rifiuti C.O.VE.VA.R 60, ,4 48,7 61,6 43,1 3,9 2,8 23,3 10,2 2,3 10,1 REGIONE PIEMONTE 52, ,6 31,3 61,5 25,0 21,3 3,0 14,3 15,0 2,1 7,3 Ingombranti e Raee avviati a recupero pro capite (kg/a) 23 Fonte: Regione Piemonte

24 PERCENTUALE DI RD NELLE GRANDI CITTA 24

25 PERCENTUALE DI RD NELLE GRANDI CITTA 25

26 PERCENTUALE DI RD NELLE GRANDI CITTA 26

27 Quale impiantistica e per quale modello di ciclo integrato dei rifiuti? Rifiuto Indifferenziato FLUSSO UNICO FLUSSO SEPARATO Separazione meccanica Rifiuto Differenziato imballaggi Piattaforma di selezione e separazione Materia prima/seconda (CONAI, altri consorzi, mercato) Recupero di materia RICICLO organico Pretrattamenti+ Digestione anaerobica+ stabilizzazione digestato Compost Scarti non recuperabili Energia Sopravaglio (secco) Trattamento meccanico di raffinazione Materia prima/seconda Scarti non recuperabili CSS-CDR Sottovaglio (umido) Biostabilizzazione FOS Trattamento biologico Bioessicazione TRATTAMENTO Rifiuto Indifferenziato SMALTIMENTO Trattamento meccanico di raffinazione Termovalorizzatore CSS-CDR Coincenerimento Discarica Scarti non recuperabili Materia prima/seconda Scorie Energia 27

28 IL PIEMONTE: ATO e CONSORZI AMBITO 1 4 AMBITI TERRITORIALI OTTIMALI ambito 1: Novarese, Vercellese, Biellese e Verbano, Cusio, Ossola; ambito 2: Astigiano e Alessandrino; ambito 3: Cuneese; ambito 4: Torinese. 21 CONSORZI DI GESTIONE AMBITO 4 AMBITO 2 PROVINCE ABITANTI 2013 RT 2013 t/a RU 2013 t/a RD 2013 t/a RD% AL ,6% AT ,8% BI ,3% CN ,7% AMBITO 3 NO ,1% TO ,1% VCO ,0% Osservatorio Rifiuti Regione Piemonte, anno 2013 (dati non definitivi) VERCELLI ,8% TOTALE ,5% 28

29 DESTINAZIONE RIFIUTI URBANI IN PIEMONTE ABITANTI 2013 RIFIUTO INDIFFERENZIATO A SMALTIMENTO [t] DISCARICA INCENERIMENTO TRATTAMENTO TOTALE AL AT BI CN NO TO VCO VERCELLI Totale complessivo La differenza tra RU ( t) e il Rifiuto indifferenziato inviato a smaltimento ( t) è dovuto agli scarti della RD. 29

30 tonnellate SMALTIMENTO RIFIUTI URBANI ANNO 2013 Il rifiuto trattato intmb poi dove finisce?: 35% quanto CSS va in coincenerimento? quanto CSS e bioessicato va in incenerimento fuori Regione? quanto biostabilizzato va in discarica e dove? 14% Discarica Incenerimento TMB 51% t 42% Incenerimento TMB Discarica t TMV TMB Discarica Fonte: Regione Piemonte 30

31 DESTINAZIONE RIFIUTI URBANI IN PIEMONTE Fonte: Regione Piemonte, Produzione e Gestione dei Rifiuti (anno 2012) I dati 2013 dell Osservatorio Regionale Rifiuti (non definitivi) evidenziano rispetto al 2012: Un incremento del rifiuto urbano residuo t a fronte di t (+2,5%) Una diminuzione del rifiuto conferito in discarica ( t a fronte di t nel 2012, -2,3%) Un incremento del rifiuto incenerito ( t a fronte di t, +264%) a seguito dell entrata in esercizio del termovalorizzatore del Gerbido Una diminuzione del rifiuto conferito in impianti TMB ( * t a fronte di t nel 2012, -16 %) *Il dato 2013 di RUR a TMB è trovato per differenza (Rifiuto Residuo Conferito in discarica Conferito a inceneritori) 31

32 Inceneritori di RU, CSS e FS, anno 2013 Impianti > t/a Altri impianti INCENERIMENTO In Italia, nel 2013, risultavano operativi 44 impianti di incenerimento per rifiuti urbani, frazione secca (FS) e CSS. Rispetto al 2012 sono entrati in funzione gli impianti di: Parma (griglia mobile raffreddata ad acqua con capacità autorizzata di tonnellate); Torino (griglia mobile con capacità autorizzata di tonnellate) Bolzano (griglia mobile con capacità autorizzata di tonnellate). Risultano, invece, chiusi gli impianti di Mergozzo, Reggio dell Emilia e il vecchio impianto di Bolzano. A marzo 2014 è stato chiuso anche l impianto di Vercelli. In Germania gli inceneritori sono 70, in Francia

33 TERMOVALORIZZATORI ITALIA I principali impianti in Italia per capacità di incenerimento 33

34 INCENERIMENTO e COINCENERIMENTO IN PIEMONTE Comune Potenzialità autorizzata (t/a) Tipologia di rifiuti Flusso input nel 2013 [t] Tipo di imp. TORINO RSU TMV NOTE L impianto è entrato in esercizio commerciale nel mese di settembre 2014 VERCELLI circa RSU Inc L'impianto,è stato chiuso anticipatamente, per problemi tecnici, a marzo 2014 (scadenza AIA 2015) Comune Potenzialità autorizzata (t/a) Tipologi a di rifiuti Flusso input nel 2013 [t] Tipo di imp. NOTE ROBILANTE ARQUATA SCRIVIA CSS, CDR Coinc RS? Coinc Al momento l'impianto non riceve rifiuti urbani ma solo speciali Principali impianti di destinazione fuori regione Destinazione Tipologia di rifiuti Flusso in ingresso nel 2013 [t] Tipo di imp. BRESCIA A2A RS (ARAL) TMV NOTE dall Alessandrino (ARAL) e da Cavaglià A2A PAVIA LGH CSS TMV dall Alessandrino (ARAL) BERGAMO CDR () TMV dall Alessandrino (ARAL) e da ACEA Pinerolo 34

35 RIFIUTO RESIDUO: LE DISCARICHE Provincia Capacità residua 2013 (m 3 ) Le discariche in Piemonte al 2013 Alessandria * Asti Totale Biella Totale Cuneo Totale Novara ** Totale Torino Totale Regione * stima ** dato 2012 Nell ipotesi di usare le discariche regionali solo per Rifiuti Urbani (circa t/anno) e supponendo di consumare nel 2014 volumi pari a quelli utilizzati nel 2013, il Piemonte avrebbe un autonomia di circa 3 anni. Considerando che più della metà della necessità è coperta da incenerimento e co-incenerimento più di 6 anni. Considerando la quota di riduzione quantitativa da TMB circa 10 anni 35

36 RIFIUTO RESIDUO: GLI IMPIANTI DI SMALTIMENTO Provincia AL Comune Casale Monferrato Le discariche Rifiuti smaltiti 2013 (t) Capacità residua 2013 (m 3 ) AL Novi Ligure * AL Solero * AL Tortona Totale Alessandria AT Cerro Tanaro Totale Asti BI Cavaglià Totale Biella CN Magliano Alpi CN Sommariva Perno CN Villafaletto Totale Cuneo NO Barengo ** Totale Novara TO Cambiano TO Chivasso TO Grosso TO Mattie TO Pianezza TO Pinerolo Totale Torino Totale Regione * stima ** dato 2012 Dati Osservatorio Regionale - Elaborazioni ATO-R 36

37 TMB IN PIEMONTE Prov Comune Tipologia AL Alessandria S + BS + CDR AL AL AT Casale Monferrato Tortona Asti - Valterza S + BS S + BS dal 2013 impianto di compostaggio del digestato di Novi Ligure S + BS BI Cavaglia' S + BE CN Villafalletto BE + CSS CN CN Magliano Alpi Sommariva Bosco S + BS S + BS + CDR CN Roccavione CDR TO Pinerolo CDR 37

38 TMB IN PIEMONTE Prov Comune Società Potenzialità autorizzata (t/a) Rifiuto in ingresso 2013 (t) Tipologia AL Alessandria Aral AL Casale Monferrato Impianti Tecnologici Cosmo S.p.A (S) (BS) (CDR) S + BS + CDR S + BS AL Tortona SRT S + BS dal 2013 impianto di compostaggio del digestato di Novi Ligure AT Asti - Valterza Gaia Spa (RU+RSU) S + BS BI Cavaglia' Ecodeco (RU+RS) S + BE CN Villafalletto Ecodeco BE + CSS CN Magliano Alpi S + BS CN Sommariva Bosco S + BS + CDR CN Roccavione Ideagranda CDR TO Pinerolo Acea SpA CDR S selezione meccanica BE bioessiccazione Legenda impianti: BS biostabilizzazione CDR produzione di CDR 38

39 IMPIANTI TRATTAMENTO FORSU IMPRESA COMUNE IMPIANTO POTENZIALIT A' IMPIANTO (t) ARAL S.p.A. ALESSANDRIA S.R.T. S.p.A. TORTONA Note S.R.T. S.p.A. NOVI LIGURE Bioland S.r.l G.A.I.A. S.p.A. A.C.S.R. S.p.A. SAN CARLO s.r.l KOSTER Consorzio ACEA TERRITORIO E RISORSE S.r.l. CASAL CERMELLI SAN DAMIANO D'ASTI BORGO SAN DALMAZZO FOSSANO SAN NAZZARO SESIA PINEROLO SANTHIA' Impianto di digestione anaerobica Impianto di digestione anaerobica e compostaggio Impianto di digestione anaerobica e compostaggio Impianto di digestione anaerobica e compostaggio, la potenzialità è riferita alla digestione anaerobica 39

40 IMPIANTI TRATTAMENTO FORSU IMPRESA CONSORZIO DI RIFERIMENTO COMUNE IMPIANTO PROVINCIA POTENZIALITA' IMPIANTO (t) ARAL S.p.A. Consorzio Alessandrino ALESSANDRIA ALESSANDRIA S.R.T. S.p.A. Consorzio Servizi Rifiuti del Novese,Tortonese,Acquese e TORTONA* ALESSANDRIA Ovadese S.R.T. S.p.A. Consorzio Servizi Rifiuti del Novese,Tortonese,Acquese e Ovadese NOVI LIGURE ALESSANDRIA Bioland S.r.l Consorzio Alessandrino CASAL CERMELLI ALESSANDRIA G.A.I.A. S.p.A. A.C.S.R. S.p.A. Consorzio di Bacino Rifiuti dell'astigiano Consorzio Ecologico Cuneese SAN DAMIANO D'ASTI ASTI BORGO SAN DALMAZZO CUNEO SAN CARLO s.r.l Consorzio Ecologico Cuneese FOSSANO CUNEO KOSTER Consorzio di Bacino Basso Novarese SAN NAZZARO SESIA NOVARA Consorzio ACEA Consorzio ACEA Pinerolese PINEROLO TORINO TERRITORIO E RISORSE S.r.l. Consorzio Obbligatorio Vercelli Val SANTHIA' VERCELLI Sesia Rifiuti Note Impianto di digestione anaerobica Impianto di digestione anaerobica e compostaggio Impianto di digestione anaerobica e compostaggio Impianto di digestione anaerobica e compostaggio, la potenzialità è riferita alla digestione anaerobica POTENZIALITA COMPLESSIVA : circa t/anno FORSU RACCOLTA*: circa t/anno * Osservatorio Regionale Rifiuti (dato provvisorio 2013) *Impianto in fase di revamping (provvedimento diautorizzazione unica rilasciata dalla Provincia di Alessandria ai sensi dell art. 12 del D.Lgs. 387/03). Le nuove opere consentiranno di trattare t/anno di FORSU da raccolta differenziata, t/anno di VERDE e t/anno equivalenti di fanghi di depurazione. I fanghi potranno essere modulati con la Forsu fino a t/anno.

41 UNO SGUARDO ALLE ALTRE PROVINCE PROVINCE RU 2013 t/a destinazione Tipologia impiantistica Flusso in uscita Impianto finale AL TMB FOS, CDR discariche AT IMPIANTO DI BIOSTABILIZZAZIONE (Valterza) FOS, CDR discariche BI TMB (Cavaglià) FOS, CDR FOS a discarica (Cavaglià) CN IMPIANTI DI BIOESSICCAZIONE NO discarica VCO TMB (Cavaglià) CSS/CDR FOS, CDR VERCELLI TMB (Cavaglià) FOS, CDR Cementificio (prevalentemente Buzzi di Robilante) FOS a discarica, CDR a incenerimento fuori regione (Lombardia) FOS a discarica, CDR a incenerimento fuori regione (Lombardia) 41

42 ATO1 Biella, VCO, Novara, Vercelli RIFIUTO INDIFFERENZIATO A SMALTIMENTO (2013) ABITANTI 2013 DISCARICA [t] INCENERIMENTO [t] TRATTAMENTO [t] TOTALE [t] ATO Regione Piemonte Incidenza percentuale sul totale regionale % 12.3% 13.1% 23.7% 16.4% 42

43 BIELLA (ATO1) RIFIUTO INDIFFERENZIATO A SMALTIMENTO ABITANTI 2013 DISCARICA [t] INCENERIMENTO [t] TRATTAMENTO [t] TOTALE [t] Biella Regione Piemonte Incidenza percentuale sul totale regionale % 0% 0% 11.8% 4.2% 43

44 BIELLA (ATO1) Focus impianto di bioessiccazione di Cavaglià Unico polo costituito da: - impianto di bioessiccazione rifiuti da t/anno di proprietà ASRAB SpA (tecnologia ECODECO) - discarica di proprietà della ASRAB della volumetria residua al 31/12/2013 di m 3. I rifiuti che arrivano all impianto entrano nel trituratore primario che li frantuma in pezzi da cm. Questo materiale passa poi alla camera di bioessiccazione, dove viene lasciato fermentare in modo controllato per circa due settimane. Il bioessiccato è sottoposto a vagliatura: il sottovaglio è smaltito in discarica; il sopravaglio viene ulteriormente raffinato per la produzione di CDR. Nel 2013 l impianto TMB ha trattato circa t di rifiuti (tra urbani e speciali) di cui: -circa di rifiuti urbani indifferenziati provenienti dal COSRAB; - circa t rifiuti urbani indifferenziati provenienti dal COUB (VCO); tonnellate di rifiuti urbani indifferenziati provenienti dal COVEVAR (Vercelli). 44

45 NOVARA (ATO1) RIFIUTO INDIFFERENZIATO A SMALTIMENTO ABITANTI 2013 DISCARICA [t] INCENERIMENTO [t] TRATTAMENTO [t] TOTALE [t] Novara Regione Piemonte Incidenza percentuale sul totale regionale % 12.3% 0% 0% 6.2% CONSORZIO Azienda di riferimento ABITANTI 2013 RU 2013 t/a CBBM - Basso Novarese CMN - Medio Novarese L unico impianto di smaltimento è la discarica di Barengo caratterizzata da una volumetria residua stimata al 31/12/2013 di m 3. La discarica ha smaltito nel tonnellate di rifiuti di cui t di rifiuti urbani indifferenziati dei due consorzi. 45

46 VCO (ATO1) RIFIUTO INDIFFERENZIATO A SMALTIMENTO ABITANTI 2013 DISCARICA [t] INCENERIMENTO [t] TRATTAMENTO [t] TOTALE [t] Verbano-Cusio- Ossola Regione Piemonte Incidenza percentuale sul totale regionale % 0% 0% 7.7% 2.7% Il Consorzio non dispone di impianti di trattamento/smaltimento propri: l inceneritore di Mergozzo (della potenzialità di 140 t/giorno) è stato chiuso nel nel corso del 2012 ha trattato t di rifuti. I rifiuti urbani del COUBVCO vengono conferiti al Polo di Cavaglià (impianto di bioessiccazione). Nel 2013 l impianto TMB ha trattato circa t di rifiuti (tra urbani e speciali) di cui circa di rifiuti urbani indifferenziati provenienti dal VCO. 46

47 VERCELLI (ATO1) RIFIUTO INDIFFERENZIATO A SMALTIMENTO ABITANTI 2013 DISCARICA [t] INCENERIMENTO [t] TRATTAMENTO [t] TOTALE [t] Vercelli * Regione Piemonte Incidenza percentuale sul totale regionale % 0% 13.1% 4.1% 3.3% * Il comune Villata della provincia di Vercelli (in tutto abitanti) è consorziato con il C.B.B.N. L impianto di riferimento del COVEVAR era l inceneritore di Vercelli, della potenzialità di 233 t/giorno, chiuso a marzo Nel 2013 l impianto ha smaltito t di rifiuti di cui di rifiuti urbani indifferenziati del COVEVAR; le restanti tonnellate sono state trattate presso l impianto di Cavaglià. Attualmente i rifiuti del Vercellese vengono conferiti all impianto di Cavaglià. 47

48 IL MODELLO TORINO PER IL RIFIUTO INDIFFERENZIATO OGGI Rifiuto Indifferenziato t Termovalorizzatore t Discarica t A REGIME Rifiuto Indifferenziato * t Termovalorizzatore * Raggiungimento del 50% di RD per Torino e del 65% di RD nel resto della provincia

49 PERCENTUALE DI RD NELLE GRANDI CITTA Percentuali di raccolta differenziata nei comuni con popolazione superiore ai abitanti, anni Nel mese di maggio 2014 Milano ha raggiunto il 50% di RD; nello stesso mese a Torino si registrava il 41%. 49

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