SCHEDA SISTEMA INTEGRATO DELL'APPRENDIMENTO PERMANENTE

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1 SCHEDA SISTEMA INTEGRATO DELL'APPRENDIMENTO PERMANENTE Diritto all apprendimento permanente: nella società della conoscenza deve essere assicurato a ogni persona perché è condizione di accesso ad altri diritti fondamentali quali il diritto al lavoro, il diritto all'esercizio della cittadinanza attiva, il diritto alla salute. Rappresenta inoltre uno strumento essenziale per lo sviluppo civile, economico e sociale. Lifelong learning: l apprendimento avviene lungo tutto il corso della vita, non più riservato alla prima parte della vita cui seguono aggiornamenti o seconde opportunità per chi non ha colto pienamente quelle iniziali. Nella società della conoscenza l enorme aumento quantitativo dei saperi e la velocità del loro cambiamento esigono l apprendimento in tutte le età della vita, nessuna formazione solo iniziale per quanto lunga è sufficiente a fronteggiare la nuova complessità. Senza un autonoma capacità di apprendere e concrete opportunità di formazione permanente i cittadini rischiano di cadere in forme di analfabetismo funzionale e di conseguente esclusione sociale. Lifewide learning: le persone apprendono in ogni luogo (formale, informale, non formale) non solo nelle scuole, nelle università e nelle altre istituzioni formative che rilasciano titoli di studio con valore legale. Le competenze apprese attraverso il lavoro o in altre esperienze di vita hanno pari dignità e valore rispetto a quelle conseguire nei percorsi formali. Apprendimento permanente: qualsiasi attività intrapresa dalla persona in modo formale, non formale, informale, nelle varie fasi della vita, al fine di migliorare le conoscenze, le capacità e le competenze in una prospettiva di crescita personale civica, sociale e occupazionale. (Dlgs 13/2012) Apprendimento formale: si attua nel sistema d istruzione e formazione e nelle università e istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica, e si conclude con il conseguimento di un titolo di studio o di una qualifica professionale, conseguiti anche in apprendistato. (Dlgs 13/2012) Apprendimento non formale: è caratterizzato da una scelta intenzionale della persona che si realizza al di fuori dei sistemi di istruzione, in ogni organismo che persegua scopi educativi e formativi, anche nel volontariato, del servizio civile nazionale e del privato sociale e nelle imprese. (Dlgs 13/2012) Apprendimento informale: a prescindere da una scelta intenzionale, si realizza nello svolgimento di attività nelle situazioni di vita quotidiana e nelle interazioni che in essa hanno luogo, nell'ambito del contesto di lavoro, familiare e del tempo libero. (Dlgs 13/2012) Competenza: comprovata capacità di utilizzare, in situazioni di lavoro, studio o nello sviluppo professionale e personale, un insieme strutturato di conoscenze e di abilità acquisite nei contesti di apprendimento formale, non formale, informale. (Dlgs 13/2012) Competenze: costituiscono nelle stesso tempo - obiettivo dei curricoli formativi e il loro prodotto/risultato; - ciò che serve agli individui per svolgere le diverse attività lavorative e, al

2 tempo stesso, il prodotto dell esercizio di tali attività; - ciò che serve alle imprese per gestire efficacemente i diversi processi produttivi; - ciò che serve ai servizi per l impiego per verificare le possibilità di matching tra domanda e offerta di lavoro. Perciò sono la moneta unica, il linguaggio inter-operabile che consente ai diversi sistemi di interfacciarsi. Riconoscere le competenze: obiettivo strategico per - l individuo: può valorizzare la propria esperienza ricomponendo i frammenti della stessa in un percorso dotato di senso; può ri-motivarsi e ri-orientarsi, aumentare l autostima e la fiducia in sé (empowerment) attivando la propria progettualità formativa e/o professionale più consapevole dei propri punti di forza e di debolezza; può facilitare il trasferimento delle competenze acquisite in altri contesti e sviluppare l acquisizione di nuove; - le istituzioni formative: possono valutare meglio l efficacia propria azione formativa e progettare interventi migliorativi; possono individualizzare gli interventi sulla base della conoscenza, in ingresso e in uscita dei livelli di competenza raggiunti dagli studenti; possono meglio interagire con le imprese e il mercato del lavoro grazie all utilizzo di un linguaggio comune; - le imprese: possono meglio definire la propria domanda di lavoro; migliorare la selezione in ingresso e per i percorsi di carriera sulla base di criteri più trasparenti e leggibili; sviluppare e migliorare la capacità formativa - il mercato del lavoro: favorisce l incontro tra domanda e offerta di lavoro, la mobilità geografica e professionale, accresce la trasparenza e la spendibilità delle certificazioni. Orientamento permanente: processo volto a facilitare la conoscenza dì se', del contesto formativo, occupazionale, sociale, culturale ed economico di riferimento, delle strategie messe in atto per relazionarsi e interagire con tali realtà, al fine di favorire la maturazione e lo sviluppo delle competenze necessarie per poter definire o ridefinire autonomamente obiettivi personali e professionali aderenti al contesto, elaborare o rielaborare un progetto di vita e sostenere le scelte relative (Risoluzione del Consiglio Europeo del 21 novembre 2008) Sistema integrato: diverse istituzioni e soggetti pubblici e privati si organizzano per rispondere alla domanda sociale di competenze e assicurare ai cittadini il diritto all'apprendimento permanente. Legge 92/2012: riconosce il diritto di ogni persona all apprendimento permanente nell ambito di sistemi territoriali integrati dei servizi di istruzione, formazione, lavoro. DPR 263/2012: ridefinisce l assetto organizzativo e didattico dei Centri di istruzione per gli adulti conferendo ad essi l autonomia e riconoscendone la specificità. Reti territoriali: insieme dei soggetti pubblici e privati di istruzione,

3 formazione e lavoro, compresi poli tecnico-professionali, università, camere di commercio, imprese, osservatorio migrazione Sistema nazionale di certificazione delle competenze comunque acquisite (lavoro e tempo libero) - standard di certificazione e dei servizi - criteri per definizione e aggiornamento, almeno ogni tre anni, del repertorio nazionale Riorganizzazione istruzione degli adulti e istituzione CPIA - offerta formativa strutturata per livelli di apprendimento per conseguire titoli di studio - avvio sperimentazione con progetti assistiti Intesa in Conferenza Unificata del 20 dicembre 2012 (indirizzi per individuazione criteri generali e sostegno alla realizzazione delle reti territoriali). Le parti si impegnano ad attuare misure per assicurare ai cittadini una offerta integrata di servizi - documentazione, riconoscimento, validazione e certificazione degli apprendimenti comunque acquisiti; - rilevazione dei fabbisogni di competenze; - orientamento permanente; - potenziare e qualificare l'offerta formativa e di servizi di supporto da parte dei sistemi integrati di istruzione, formazione e lavoro. Obiettivi delle reti territoriali (Intesa 20 dicembre 2012) - creare sinergie tra sistemi di apprendimento formale, non formale e informale e tra i diversi soggetti dell'offerta condividendo analisi dei fabbisogni, progettualità, risorse finanziarie e professionali; - garantire standard di qualità dei diversi percorsi e servizi; - promuovere la formazione permanente e continua; - promuovere il contratto di apprendistato e qualificarne il contenuto formativo con particolare al primo e al terzo livello; - favorire azioni di orientamento permanente a partire dal coordinamento dell'offerta; - realizzare azioni di accompagnamento finalizzate al rientro nel sistema educativo e a inserimento/reinserimento nel mercato del lavoro. Funzione delle reti territoriali Programmazione integrata: rilevazione bisogni attraverso modalità partecipative, programmazione e gestione dei servizi come risposta integrata a problemi rilevati. Non si parte da rigidità di offerta come nel modello scolastico, ma da domanda di sviluppo di cui territorio è portatore attraverso i molteplici e diversificati bisogni di conoscenza dei suoi abitanti. La risposta necessita un sistema a rete, autonomo, flessibile, allargato di servizi, strumento progettuale della comunità che apprende. Scopo principale: offrire servizi educativi e formativi e facilitare al cittadino la conoscenza delle opportunità di apprendimento permanente (informazione, sensibilizzazione, accompagnamento)

4 Composizione delle reti territoriali - formale: sistema istruzione (scuola, CPIA, università, ricerca), istruzione e formazione tecnica superiore, istruzione e formazione professionale regionale, formazione professionale regionale, apprendistato, - non formale: tutte le organizzazione educative qualunque sua la loro natura e forma, servizi per il lavoro, apprendistato, imprese, organizzazioni sindacali e datoriali, camere di commercio, osservatorio immigrazione - informale: tutte le occasioni di apprendimento non intenzionali Caratteristiche delle reti territoriali Strutture flessibili e a geometria variabile, riconosciuta da enti locali e promossa dalle Regioni, non gerarchica, ad adesione non obbligatoria, non ha scopo di lucro, ambiti territoriali zonali e coordinamento regionale Modello di governance delle reti territoriali - livello politico strategico: conferenza sindaci, organo di programmazione strategica - ivello istituzionale di programmazione: tavoli/gruppi di lavoro permanenti con referenti tecnici di amministrazioni con funzioni di supporto alla programmazione - livello di concertazione: tavoli con diversi attori locali, forum territoriali - livello gestionale di coordinamento: struttura di gestione e di coordinamento delle reti, regia di tavoli di agenzie e operatori - livello operativo di azioni: costituzione di reti di operatori (organismi) per analisi problemi e realizzazione interventi Sistema dell'orientamento permanente Indispensabile per rendere effettivo il diritto all'apprendimento permanente Non basta informazione data dalla rete, occorre valutazione del soggetto e accompagnamento nel percorso a lui più consono Occorre personale appositamente formato, pubblico o accreditato Orientamento permanente in sistema integrato: - conduce il cittadino all'interno dell'offerta formativa della rete supportando lo nella scelta del percorsi che risponde ai suoi bisogni - mentoring, accompagnamento passo dopo passo, valutazione risultati, suggerimento eventuali variazioni Ruolo essenziale nei confronti della domanda debole Sistema della certificazione delle competenze Struttura complessa che prevede modalità di - individuazione - validazione - certificazione Servizio a domanda per dimostrare le competenze possedute e per certificare gli apprendimenti derivanti da esperienze di lavoro e di vita. La certificazione è un atto pubblico finalizzato a garantire la trasparenza e il riconoscimento degli apprendimenti. Individuazione degli apprendimenti non formali e informali: finalizzata a mettere in trasparenza le competenze della persona riconducibili a una o più

5 qualificazioni; implica un supporto alla persona nell analisi e documentazione dell esperienza di apprendimento e nel correlarne gli esiti a una o più qualificazioni; Valutazione: finalizzata all accertamento del possesso delle competenze riconducibili a una o più qualificazioni; implica l adozione di specifiche metodologie valutative e di riscontri e prove idonei a comprovare le competenze effettivamente possedute; Attestazione: finalizzata al rilascio di documenti di validazione o certificati, che documentano le competenze individuate e validate o certificate riconducibili a una o più qualificazioni. (Dlgs 13/2012) Enti pubblici titolari della certificazione: amministrazione pubblica (MIUR, MLPS, MISE, Regioni) titolare della regolamentazione di servizi di individuazione, validazione e certificazione delle competenze. (Dlgs 13/2012) Enti pubblici titolati alla certificazione delle competenze: soggetto, pubblico o privato autorizzato o accreditato dall Ente Pubblico Titolare, ovvero deputato a norma di legge statale o regionale a erogare in tutto o in parte servizi di individuazione, validazione e certificazione delle competenze, in relazione agli ambiti di titolarità. (Dlgs 13/2012) Repertorio Nazionale dei titoli di istruzione e formazione e delle qualificazioni professionali: costituisce il quadro di riferimento unitario per la certificazione delle competenze, attraverso la progressiva standardizzazione degli elementi essenziali, anche descrittivi, dei titoli di istruzione e formazione professionale e delle qualificazioni professionali attraverso la loro correlabilità anche tramite un sistema condiviso di riconoscimento di crediti formativi in chiave europea.

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