La copertura vegetazionale
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- Gregorio Pozzi
- 6 anni fa
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1 La copertura vegetazionale FATTORI: 1- Clima (temperatura, precipitazioni) 2- Substrato (silicatico, calcareo) 3- Morfologia territorio (vicinanza bacini lacustri, esposizione) 4- Impatto antropico Altitudini: 200 m: Gravedona 600 m: chiesa S.Eusebio 650 m: Peglio 700 m: Naro
2 1- Clima: temperatura altitudine piano vegetazione orizzonte specie caratterizzanti Nivale delle tallofite Pulvini pionieri (vegetazione a cuscinetto), muschi, licheni, alghe Culminale Ipsofila Alto-alpino delle zolle pioniere Curvuleti e saliceti nani Alpino dei pascoli Festuceti, nardeti e seslerieti- sempervireti Subalpino degli arbusti contorti Rododendri e pino montano Montano superiore delle aghifoglie Abete rosso e larice Montano Orofila Montano inferiore delle latifoglie Faggio sciafile Submontano delle latifoglie eliofile Querce caducifoglie e castagno Basale Pedemontana Submediterraneo delle sclerofille Ulivo, (leccio)
3 (Berger e Walther, 2006) (Oberdorfer, 1964) 1- Clima: precipitazioni 2- Substrato 3- Morfologia territorio: vicinanza del lago vegetazione insubrica mesofila con qualche elemento sub-mediterraneo (barrato obliquo)
4 4- Impatto antropico Modelli di evoluzione potenziale della vegetazione insubrica Anni fa Solo fattori climatici (temperatura e precipitazioni) e immigrazioni naturali di specie dovute a fattori climatici (Keller et al., 2002) Con l impatto antropico (taglio, incendio ) Anni fa
5 4- Frequentazione umana: ricerche archeologiche : Erbonne; Buco del Piombo anni fa (Mesolitico): Erbonne; Monte Cornizzolo (1.000 m s.l.m.) Impatto antropico sulla vegetazione: analisi paleobotaniche Erbonne Buco del Piombo Monte Cornizzolo
6 4- Frequentazioni antropiche tra (Neolitico) e (Età del Rame) anni fa - Alto Lario Sorico San Nazzaro Cremia Ponna
7 4- Impatto antropico: disboscamento, sentieri, agricoltura, allevamento
8 Frequentazione delle aree montuose (oltre m di quota) - accampamenti temporanei: da anni fa strutture abitative - sfruttamento dei versanti per le coltivazioni: da anni fa terrazzamenti Disegno di A.Monteverdi
9 1. Prati da sfalcio 2. Bosco misto di latifoglie 3. Praterie d altitudine 4. Vegetazione alpestre 5. Castagneto 6. Ceduo (Pandakovic et al., 1996)
10 castagneto Originario dell Asia o autoctono? Introduzione della sua coltivazione in epoca romana Suolo acido Versanti esposti a Nord Selvicoltura: opportuni innesti per migliorare la produzione; pulizia del sottobosco Frutto, farina, Iegname da costruzione e da ardere.
11 Boschi misti di latifoglie Querce, carpini neri, castagni, aceri, frassini, tigli, betulle, noccioli, ciliegi selvatici Sottobosco rado, con graminacee, rovi ed edera
12 Ceduo bosco produttivo Utilizzo della sola parte aerea dell albero. Le ceppaie, che rimangono nel terreno, provvedono a rigenerare la pianta mediante emissione di polloni. Molto spesso praticato su castagno Scopo: sfruttamento delle foreste per il legname (edilizia, combustibile) bosco produttivo substrato calcareo Prevalenza di roverella e carpino nero, con pino silvestre (presso Sasso Pelo) Ceppaia di faggio: ormai esiste solo come ceduo
13 prato - pascolo - Prati utilizzati come pascoli (versanti soleggiati) - Prati da sfalcio: pascoli che durante il periodo estivo (transumanza) servono per ricavare fieno per l inverno - Anche i prati sotto ai castagneti e ai vigneti sono prati da sfalcio (versanti verso Nord + versanti soleggiati) - Prati dove c erano i campi (cereali, ortaggi, alberi da frutto, lino) Tarassaco, ranuncolo, veronica, primula Su substrato calcareo: elleboro e ciclamino
14 vigneti Filari radi, tra 200 e 400 metri di quota Su versanti soleggiati Sotto alle viti c erano coltivazioni (patate) e prati da sfalcio Filari sostenuti da pali di castagno; rami giovani di salici usati come legacci
15 Insediamenti temporanei stagionali accanto a campi e pascoli 100 anni fa anni fa
16 Il paesaggio modellato da allevamento e agricoltura: apertura prati e campi; terrazzamenti 200 anni fa Sasso Pelo anni fa
17 vigneti aree umide castagneto bosco produttivo bosco produttivo substrato calcareo prato - pascolo
18 Il sistema agro-silvo-pastorale permetteva (nel 1900) una gestione equilibrata ed efficace delle risorse naturali, tramite: trasformazione controllata del bosco in castagneti, pascoli e campi gestione delle acque con canalizzazioni cura continua dei castagneti (potature, abbattimenti di alberi malati, nuove piantumazioni, innesti) impegno costante per rinnovare la fertilità dei pascoli (concimazioni, incendio dei prati) manutenzione delle mulattiere e dei sentieri
19 Attualmente l abbandono e/o la diminuzione delle attività agro-silvo-pastorali causano: l invasione da parte del bosco di ex pascoli, radure e prati, con riduzione della complessità ecologica l insediamento di piante pioniere (betulleto) il dissesto delle superfici di prati, pascoli e sentieri l aumento del rischio di dissesti idrogeologici, soprattutto nel corso dei disgeli primaverili e in condizioni di alta piovosità
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