CARTA DI USO DEL SUOLO DELLA REGIONE LAZIO
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- Maddalena Filippi
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1 CARTA DI USO DEL SUOLO DELLA REGIONE LAZIO CHIAVI DI INTERPRETAZIONE Alessandro Cimbelli, Stefano Mugnoli, Rita Galloni, Danilo Moscetta Maggio 2003
2 Introduzione Il seguente documento descrive, in maniera sintetica, i principali elementi interpretativi considerati per la realizzazione del progetto della Carta di Uso del Suolo della Regione Lazio. Vengono qui analizzati soltanto i dati di tipo raster forniti per il lavoro dall amministrazione regionale (immagini telerilevate e cartografia tecnica), escludendo gli strati informativi vettoriali comunque utilizzati nel progetto. Nella definizione delle regole interpretative si è cercato il più possibile di attenersi a documenti analoghi ed ufficiali. Sono state considerate a tal fine anche le metodologie che hanno portato alla realizzazione di altre carte di uso del suolo. Le differenze esistenti tra queste ed altri esempi di chiavi interpretative dipendono essenzialmente dalle caratteristiche di risoluzione spaziale e spettrale dei dati utilizzati, dalla scala di restituzione, dalle informazioni riportate nella cartografia tecnica. I dati raster utilizzati nel processo di fotointerpretazione sono: Ortofoto AIMA a colori (volo IT2000): tali immagini sono state fondamentali nell individuazione di tutte le classi di uso del suolo, grazie alla loro grande risoluzione spaziale (circa 1 metro), alle tre bande nel visibile ed alla data di volo relativamente recente (estate 98-99); Cartografia Tecnica Regionale: la CTR è stato utilizzata come riferimento geometrico principale e, in molti casi, per l esatta determinazione delle classi grazie a toponimi e simbologia specifica; Immagini ETM+ del satellite Landsat 7: la produzione di immagini satellitari in falso colore (bande 4,5,3) è fondamentale per l analisi della vegetazione; in particolare con tali immagini risultano molto evidenti le differenze tra conifere e latifoglie. Ogni scheda prodotta è costituita, oltre che da immagini di esempio estratte dai dati prima elencati, anche da voci relative alla definizione delle classi, all elenco degli elementi caratteristici presenti, alla superficie minima ed alle note o casi particolari. Non tutte le classi di uso del suolo previste dal capitolato tecnico del progetto sono state rilevate all interno del territorio regionale. In questi casi non sono state prodotte le relative chiavi interpretative. Tale documento si deve intendere come parte integrante della Carta stessa.
3 Seminativi semplici in aree non irrigue Sono da considerare perimetri non irrigui quelli dove non siano individuabili per fotointerpretazione canali o strutture di pompaggio. I seminativi semplici, comprendono gli impianti per la produzione di piante medicinali, aromatiche e culinarie e le colture foraggiere (prati artificiali), ma non i prati stabili. Campi coltivati di risposta spettrale (colore) uniforme Distanza da corpi d acqua o assenza di strutture idriche di pompaggio Terreni in pendenza Forma dei campi non regolare La distinzione sulla natura irrigua o meno dei seminativi viene effettuata quasi esclusivamente sulle ortofoto. La CTR non indica il tipo di coltivazione che viene effettuata; tuttavia può essere utilizzata per desumere la variazione di quota dell area (osservando le curve di livello).
4 Vivai in aree non irrigue Vivai in aree non irrigue. Aree non irrigue Presenza di vegetazione minuta, regolare e fitta Presenza di serre (non superiore ad ) Edifici e magazzini associati La difficoltà nel distinguere i vivai in aree non irrigue su ortofoto da altre classi del 2 livello (ad es. dalla 242) può essere superata interpretando la densità e regolarità della vegetazione, la vicinanza alla rete viaria, il carattere commerciale dell insediamento. Non sono indicati sulla CTR.
5 Colture orticole in pieno campo, in serra e sotto plastica in aree non irrigue Colture orticole in pieno campo, in serra e sotto plastica in aree non irrigue. Aree non irrigue Serre, magazzini Colture orticole in pieno campo La presenza di serre è facilmente rilevabile da ortofoto, mentre, in tal caso, la CTR non risulta una base aggiornata utile. Sono incluse nella classe anche le colture orticole, riconoscibili dalla forma piccola, irregolare e dalla vicinanza alle abitazioni.
6 Seminativi semplici in aree irrigue Colture irrigate stabilmente e periodicamente grazie a un infrastruttura permanente (canale d irrigazione, rete di drenaggio, impianto di prelievo e pompaggio di acque). La maggior parte di queste colture non potrebbe realizzarsi senza l apporto artificiale di acqua. Non vi sono comprese le superfici irrigate sporadicamente. Aree irrigue (presenza di strutture di pompaggio o vicinanza a corpi d acqua) Forma regolare dei campi Terreni in pianura Differente colore (non uniformità cromatica) tra appezzamenti Classe facilmente riconoscibile sulle ortofoto e non indicata sulla CTR.
7 Vivai in aree irrigue Vivai in aree irrigue. Aree irrigue (presenza di strutture di pompaggio o vicinanza a corpi d acqua) Presenza di vegetazione minuta, regolare e fitta Presenza di serre (non superiore ad ) Edifici e magazzini associati Si distinguono dai vivai in aree non irrigue semplicemente per il tipo di terreno su cui si trovano. Per il resto valgono le stesse considerazioni fatte per la 2112.
8 Colture orticole in pieno campo, in serra e sotto plastica in aree irrigue Colture orticole in pieno campo, in serra e sotto plastica in aree irrigue. Aree irrigue (presenza di strutture di pompaggio o vicinanza a corpi d acqua) Serre, magazzini Colture orticole in pieno campo Come già detto per la classe 2113, la presenza di serre è facilmente riconoscibile da ortofoto, mentre la CTR aiuta poco nella fotointerpretazione.
9 2.2.1 Vigneti Superfici piantate a vite. Vigneti La disposizione in filari delle viti è molto caratteristica ed è molto facile individuare i vigneti sulle ortofoto. In moltissimi casi tale classe viene segnalata anche sulla CTR. Comunque molti vigneti sono al di sotto dell ettaro di superficie, anche se di solito essi sono disposti in modo da formare aree anche molto estese.
10 2.2.2 Frutteti e frutti minori Impianti di alberi o arbusti fruttiferi. Colture pure o miste di specie produttrici di frutta o alberi da frutto in associazione con superfici stabilmente erbate. I frutteti con presenza di diverse associazione di alberi sono da includere in questa classe. Sono compresi i noccioleti da frutto Frutteti di vario tipo Coltivazioni di alberi da frutto miste a oliveti e vigneti (singolarmente non cartografabili, cioè inferiori all ettaro) Sono di solito riconoscibili perché composti da alberi ben disposti in filari. In alcuni casi, vengono anche segnalati sulla CTR. Si distinguono dagli oliveti per la differente disposizione degli alberi.
11 2.2.3 Oliveti Superfici piantate a olivo, comprese particelle a coltura mista di olivo e vite, con prevalenza dell olivo. Oliveti di varie dimensioni Segnalati sulla CTR, si riconoscono per la loro disposizione nelle aree dove vengono piantumati. In molti casi gli oliveti singoli non arrivano all ettaro di superficie ma presi globalmente danno origine ad aree anche molto estese.
12 Pioppeti, saliceti e altre latifoglie Superfici piantate con alberi di specie forestali per la produzione di legno o destinate a produzioni diverse, ma soggette a operazioni colturali di tipo agricolo. Pioppeti, saliceti e altre latifoglie. Pioppeti Contesto agricolo La CTR non risulta attendibile per il relativo breve ciclo di tali coltivazioni. Si trovano principalmente nelle pianure dell agro pontino, in vicinanza dei corsi d acqua. Si riconoscono per la piantumazione regolare e fitta. L immagine da satellite, grazie alle bande nell infrarosso, permette di differenziare tale classe da quella delle conifere a rapido accrescimento (codice 22412), molto simili tra loro nelle ortofoto.
13 Conifere a rapido accrescimento Superfici piantate con alberi di specie forestali per la produzione di legno o destinate a produzioni diverse, ma soggette a operazioni colturali di tipo agricolo. Conifere a rapido accrescimento. Conifere a rapido accrescimento Contesto agricolo Vale quanto detto per la classe (pioppeti, saliceti ed altre latifoglie) relativamente a localizzazione geografica, tipo di piantumazione e caratteristiche geometriche. Nelle immagini Landsat (bande 453) tale classe invece presenta una tonalità di rosso più scuro (tipica delle conifere) rispetto a quella della classe precedente.
14 Castagneti da frutto Castagneti da frutto. Castagneti Disposizione spaziata di castagni di grandi dimensioni Si trovano principalmente nel Lazio centrale e settentrionale fino a mille metri di quota. Non indicati sulla CTR ma riconoscibili sulle immagini Landsat (bande 453) per il colore rosso chiaro.
15 Altre colture (ad es. eucalipti da frasca ornamentale) Altre colture (ad es. eucalipti da frasca ornamentale). Alberi d alto fusto Contesto agricolo Disposizione regolare Appartengono a questa classe le altre colture legnose permanenti non associate a nessuna delle altre classi della 224.
16 2.3.1 Superfici a copertura erbacea densa a composizione flogistica rappresentata principalmente da graminacee non soggette a rotazione. Sono per lo più pascolate, ma il foraggio può essere raccolto meccanicamente. Ne fanno parte i prati permanenti e le marcite. Sono comprese inoltre aree con siepi. Le colture foraggiere (prati artificiali inclusi in brevi rotazioni) sono da classificare come seminativi (2.1.1). Prati permanenti Terreni incolti (derivanti da zone agricole dimesse) Pascoli I pascoli naturali o derivanti dal taglio dei boschi sono stati classificati come 321 anche se a bassa quota.
17 2.4.1 Colture temporanee associate a colture permanenti Colture temporanee (seminativo o foraggere) in associazione con colture permanenti sulla stessa superficie. Vi sono comprese aree miste, ma non associate, di colture temporanee e permanenti quando queste ultime coprono meno del 25% della superficie totale. Colture temporanee presenti fra frutteti, vigneti e oliveti (o circondate da essi) Filari di alberi su terreni arati Sono escluse da tale classe le colture temporanee associate con boschi (classe 244) e le praterie associate a colture permanenti (classe 324).
18 2.4.2 Sistemi colturali e particellari complessi Mosaico di appezzamenti singolarmente non cartografabili con varie colture temporanee, prati stabili e colture permanenti occupanti ciascuno meno del 50% della superficie dell elemento cartografato. Piccoli appezzamenti di terreno coltivato disposti tra alberi o siepi Orti e giardini Praterie e altre colture (inferiori all ettaro di superficie) Abitazioni sparse e rete stradale (al di sotto del 10% della copertura) La risoluzione geometrica delle ortofoto consente quasi sempre di associare le singole particelle colturali a classi più specifiche. La classe viene generalmente utilizzata nelle aree agricole collinari, in prossimità di piccoli centri abitati.
19 2.4.3 Aree prevalentemente occupate da colture agrarie con presenza di spazi naturali importanti Le colture agrarie occupano più del 25% e meno del 75% della superficie totale dell elemento cartografato. Appezzamenti di terreno coltivato disposti tra alberi o siepi Praterie e altre colture (inferiori all ettaro di superficie) Abitazioni sparse e rete stradale (al di sotto del 10% della copertura) Presenza importante di alberi sparsi Localizzate in prossimità di zone boscate e collinari, sono caratterizzate dalla presenza di molti alberi sparsi concentrati nelle zone di delimitazione dei campi. Prevalenza di colture agrarie rispetto ad altre classi presenti.
20 2.4.4 Aree agroforestali Colture temporanee o pascoli sotto copertura arborea di specie forestali inferiore al 10%. Colture temporanee o pascoli vole presenza di alberi sparsi (comunque inferiore al 10% della copertura) Abitazioni sparse e rete stradale (al di sotto del 10% della copertura) La presenza di vegetazione forestale sparsa è più importante rispetto alla classe 243.
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