4. LE STRUTTURE PRODUTTIVE
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- Fabiano Fantini
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1 4. LE STRUTTURE PRODUTTIVE 4.1 Agricoltura I recenti dati censuari confermano la tendenziale riduzione del numero di aziende agricole che in Italia nel 2010 è stata del -32% mentre la variazione regionale è stata del -26% che corrisponde a quasi 16 mila unità produttive. La rilevazione censuaria fornisce una vasta gamma di informazioni per valutare lo stato e l evoluzione strutturale del settore agricolo ma in un ottica di lungo periodo. A questa analisi è dedicato uno specifico approfondimento nella parte finale di questo volume (capitolo 7), in questo paragrafo invece verranno analizzate le dinamiche di breve periodo delle strutture agricole, attraverso i dati forniti dalle Camere di Commercio, che, seppure non comparabili con quelli censuari per campo di osservazione e dettaglio informativo consentono, rispetto al censimento, di seguire annualmente la dinamica strutturale, attraverso la nati-mortalità delle imprese iscritte nei registri. L evoluzione del numero di imprese è il risultato combinato delle componenti di medio-lungo periodo e di quelle congiunturali per cui la sua analisi aiuta anche a comprendere i risultati economico-produttivi, analizzati nel capitolo 6. Figura Imprese registrate, iscritte e cessate nelle Marche Fonte: nostre elaborazioni su dati Infocamere [4] 133
2 Sono oltre 31 mila le imprese agricole marchigiane nel 2011, in leggero calo (- 2,6%) rispetto all anno precedente, flessione allineata alla media italiana. La Figura consente di estendere l orizzonte temporale segnalando come tendenzialmente le imprese registrate siano in diminuzione, ed in particolare vi è stata una accelerazione dopo la crisi mondiale del C è stato un calo delle iscrizioni più che un aumento delle cessazioni in quanto la situazione economica negativa scoraggia la nascita di nuove imprese. Per il settore agricolo, la contrazione della base produttiva non è certo un fenomeno congiunturale ma i dati camerali evidenziano come vi sia stato un cambio di velocità che non accenna a diminuire. Nel 2011 le iscrizioni sono diminuite del 15,3% mentre le cessazioni sono aumentate del 6,5%, variazioni più negative della media italiana attestata al - 10,7% per le iscrizioni e 3,8% per le cessazioni. La base produttiva agricola della regione si sta contraendo quindi più velocemente di quanto accada nel resto d Italia. Per analizzare meglio la situazione è utile distinguere le attività delle imprese agricole sulla base della classificazione ATECO adottata dai registri camerali. La Tabella riportata in appendice riporta la numerosità delle imprese registrate, attive, iscritte e cessate degli ultimi tre anni disponibili. Tralasciando le ampie variazioni percentuali dovute al modesto valore assoluto per alcune categorie di attività, emerge il calo delle iscrizioni nelle coltivazioni permanenti e non, a cui si aggiungono le attività miste (coltivazioni e allevamenti). Si tratta delle tre categorie numericamente più consistenti, per cui sono queste che determinano la dinamica complessiva delle imprese agricole nel complesso. Vi sono molte variazioni contrastanti nel triennio preso in considerazione, segno di una evoluzione che segue anche fenomeni congiunturali: ad esempio l allevamento di animali ha registrato un momento positivo nel 2010 per poi ridimensionarsi nel Interessante la crescita delle attività di riproduzione delle piante che rappresenta una tipologia di coltivazione orientata alla produzione di seme, prevalentemente certificato. In riduzione invece il numero di imprese che forniscono servizi di supporto, diminuite in media del 5% negli ultimi tre anni a causa dell aumento delle cessazioni e il calo delle iscrizioni. Il confronto Marche-Italia di Figura sulla composizione delle imprese attive in agricoltura evidenzia la caratteristica dominante delle coltivazioni annuali la cui incidenza regionale è quasi doppia rispetto alla media nazionale. Viceversa le coltivazioni permanenti riguardano solo il 7% delle imprese marchigiane contro il 33% della media Italia. Anche le imprese zootecniche specializzate costituiscono una piccola quota 134
3 nelle Marche (2%) mentre gli allevamenti in Italia rappresentano l 11% delle imprese attive. Figura Composizione delle imprese attive nel 2011, confronto Marche-Italia * +, -. / / 3 4 +, / * +, -. / / / + 9. : ,, ;,, 0 < , 3 ; < 3 - = 7 3 > - 1 ; < 3 - = 9 3 > / - + * > 0 / < 3 : > > 3! " # $ % & ' ( )? 1 / 0 A - 1, 3 1 Fonte: nostre elaborazioni su dati Infocamere [4] Le attività miste di allevamento e coltivazione sono relativamente più presenti nelle Marche ma con una differenza di soli due punti percentuali rispetto alla media italiana. In generale quindi i dati camerali confermano questa spiccata specializzazione dell agricoltura regionale verso le coltivazioni annuali che consentono una maggiore flessibilità nell utilizzo delle dotazioni aziendali, lavoro innanzitutto, ma che espongono maggiormente il settore alla variabilità dei prezzi. In termini dinamici la composizione delle strutture agricole regionali non varia in maniera difforme dalla media italiana, vi sono solo alcuni comparti come quello della riproduzione di piante dove le variazioni regionali sono più marcate rispetto a quelle nazionali, viceversa per le attività di supporto, le relative imprese marchigiane sembrano diminuire più rapidamente rispetto al dato italiano. Una caratteristica dei settori economici più strutturati è data dalla presenza di forme societarie siano esse di capitali o di persone. In agricoltura è preponderante la presenza di imprese individuali (91%) che sono identificabili con le tradizionali aziende agricole a conduzione diretta. L incidenza non cambia tra quota regionale e nazionale, per cui se l indicatore viene interpretato come punto di debolezza del settore, questo riguarda l intera agricoltura nazionale. 135
4 L M In realtà non è del tutto corretto attribuire un significato negativo alla modesta incidenza delle forme societarie in agricoltura. Si tratta indubbiamente di un segnale di modesta propensione al rischio e scarsa capacità aggregativa ma è legato anche alla necessità di adottare forme organizzative più flessibili legate al lavoro familiare senza le quali buona parte delle aziende agricole non avrebbe potuto affrontare le ricorrenti crisi di settore. Vi sono comunque deboli segnali incoraggianti, come la maggiore incidenza regionale delle società di persone e la crescita più consistente di quelle di capitali rispetto all analoga variazione nazionale. La quasi assenza delle società di capitali però non favorisce la formazione di organizzazioni più strutturate che sarebbero in grado di affrontare la complessità insita ad esempio nella gestione di una filiera lunga o la commercializzazione verso i mercati esteri. L aggregazione dell offerta tramite altre forme organizzative come la cooperazione o l associazionismo, di cui si tratterà in un paragrafo successivo, non va infatti considerata esaustiva per lo sviluppo di una moderna agricoltura aperta ai mercati ed ai capitali. Figura Composizione delle imprese attive nel 2011 per province G B D Q F B C D E F O L D P F G H I J K N E F Fonte: nostre elaborazioni su dati Infocamere [4] Uno sguardo alla situazione delle strutture agricole a livello provinciale, che rispetto alla scorsa edizione vede ora la presenza della provincia di Fermo con una quota del 13% delle oltre 31 mila imprese attive regionali. La maggiore numerosità imprenditoriale è nel Maceratese seguita da Pesaro ed Ascoli. In generale sono le tre province meridionali a vantare un tessuto imprenditoriale agricolo a maggiore densità, ma sono anche quelle dove sono 136
5 stati maggiori i flussi delle cessazioni (Tabella in appendice) che hanno raggiunto il 36% di variazione rispetto al 2010 nella provincia di Fermo. In controtendenza invece Ancona e soprattutto Pesaro dove le cessazioni sono diminuite anche se le nuove iscrizioni assumono un segno negativo per cui in tutte le province il saldo iscrizioni-cancellazioni è negativo. Discriminare la componente congiunturale da quella di lungo periodo non è semplice, anche perché la presenza di una nuova provincia ha modificato il quadro generale. Appare però abbastanza chiara la contrazione continua della base produttiva agricola che ha risentito del periodo di crisi mostrando una significativa accelerazione dei flussi in uscita dai registri camerali. Per concludere l analisi sui dati camerali è possibile svolgere alcune riflessioni sulle caratteristiche demografiche dei titolari di impresa in particolare per quanto riguarda la loro età. Come noto, la presenza dei giovani in agricoltura è modesta, e i dati camerali confermano questo fenomeno. L età media dei titolari di impresa in agricoltura è di circa 65 anni contro i 53 anni di tutte le attività economiche delle Marche [1]. Figura Composizione delle imprese attive nel 2005 e nel 2011 per province U Z Z S W Z S \ ] ^ X Z S Y Z S X Y S Y R S X W S Y T S [ Z ` i i h d j k g f a d l a ` V Z d T W ` i i h [ Z S T Z S V Z S R Z S U Z S Z S V V S V R S R U S U W S R S T S R S T S _ ` a b c d e f ` g h ` _ ` a b c d e f ` g h ` R Z Z [ R Z Z [ R Z U U R Z U U _ d i k j h V Z ` i i h Fonte: nostre elaborazioni su dati Infocamere [4] Il confronto per classi di età con i dati medi nazionali fa emergere la maggiore 137
6 quota di imprenditori agricoli con più di 50 anni nelle Marche (79 contro 64%) e come questo scostamento tenda ad aumentare nel tempo. Coloro che hanno meno di 50 anni sono poco più del 20% nelle Marche mentre in Italia sono il 36%. Risibile la quota di coloro che hanno meno di 30 anni sia nelle Marche che in Italia (anche se è il doppio della percentuale regionale), è opportuno però segnalare come questo limite di età risulti particolarmente basso e prossimo alla fine del periodo di studio. Per una lettura più approfondita di questi dati, si rimanda all articolo in bibliografia [1], in questo contesto è opportuno sottolineare come a livello strutturale, l agricoltura regionale continua a contrarsi con tassi spesso superiori a quelli nazionali e tale fenomeno riguarda tutto il territorio sebbene con alcune differenziazioni interne. Il dato che appare più preoccupante è quello dell invecchiamento, ovvero non solo sono poco presenti i giovani ma anche l incidenza della classe di età intermedia è significativamente meno presente rispetto alla media nazionale. Riferimenti e fonti [1] Arzeni (2012), Agricoltori per sempre (o quasi). Giovani e imprese nelle Marche, in Agrimarcheuropa, n. 2, Giugno, 2012, Associazione Alessandro Bartola [2] Camera di Commercio di Ancona (2012), Ufficio statistica, banca dati Stockview [3] INEA (2011), Annuario dell agricoltura italiana, Volume LXIV, 2010, INEA, Roma [4] Infocamere, Movimprese, banca dati, [5] Regione Marche (2012), Servizio informativo statistico, 138
7 s q Appendice statistica Tabella Imprese agricole presenti nei registri camerali per provincia e anno m n n o m n p n m n p p q r s t m n n o u p n v w x y z { { w s r r s t m n p n u p p } ~ } ƒ ˆ Š Š ƒ Œ ~ Ž Ž ~ } ˆ ˆ ˆ ˆ Š Š ˆ ƒ ˆ ˆ Š Š ~ ƒ ˆ ƒ ˆ ƒ Š Š Œ š Ž } ˆ ˆ ƒ ƒ Š Š ˆ œ { w r w x y œ ž w Ÿ Ÿ p m t «Ÿ m n ª t ± ² ³ ± µ ¹ µ µ º µ» ¼ º ½ ¹ ¾ À ½ ¹ ¾ À Á ² ³ Â Ã Ä Ã ² Å ± ³ ¼ Æ Ç ¼ ¼ Æ» ¼ ¹ Æ ½ ¹ ¾» À ½ ¾ Ç À È Å É Ê ³ ¼ µ Æ ¼ Ç ¼ Ç º ½ ¹ ¾ Ç À ½ Ç ¾» À Ë ² Å É Ì ¹ Ç Ç º Ç Ç ½ ¹ ¾ À ½ ¾ Ç À Ä Å Á É ³ Í É Î Ã ± ³» º ¼» ¹ º Æ» ½ ¹ º ¾ Ç À ½ Ç ¾ ¼ À Ï Ð Ñ Ò Ó Ô Ð Õ Ö Ø Ö Ù Ø Ú Û Ü Ó Ý Ð Õ ± ² ³ ± Ç ¹ Ç» º Ç ¹ ¹ ¹ Ç ¾» À ½ ¹ ¾ À Á ² ³ Â Ã Ä Ã ² Å ± ³ ¹ Ç Æ ¹ Ç ¼ ¹ º ¼ ½ º ¾ À ½ ¹» ¾ ¹ À È Å É Ê ³ º ¹ º ¹ µ Ç» ¾ À ½ ¼ ¾ º À Ë ² Å É Ì Ç Æ ¹ Ç ¼ µ ¹ µ ½ ¹ ¾» À ½ Ç ¼ ¾ À Ä Å Á É ³ Í É Î Ã ± ³ Ç º ¹ ¼ Ç ¹ ¼ ¹ ½ º ¾ º À ½ º ¾ µ À Ï Ð Ñ Ò Ó Ô Ð Õ Ö Ø Ù Ø Ù Ö Þ ß Û Û Ñ Ý Ð Õ ± ² ³ ± ¼ ¼ ¹ Æ ½ ¹ Ç ¾ º À ½ º ¾ À Á ² ³ Â Ã Ä Ã ² Å ± ³ ¼ ¹» Ç º» Ç Æ Æ ½ Æ º ¾ Æ À Ç ¾ À È Å É Ê ³ ¹ µ ¹ ¹ µ Ç Ç Æ º ¾» À» ¾» À Ë ² Å É Ì ¼ µ ¼ ¼ Æ ¼ ½ ¾ µ À ¹ ¾ À Ä Å Á É ³ Í É Î Ã ± ³ ¼ º Ç º ½ Ç ¾ µ À ½ Ç Ç ¾ µ À Ï Ð Ñ Ò Ó Ô Ð Õ ª Ö Ø Ø ª ª ª Þ Fonte: Infocamere [4] 139
8 à Tabella Imprese agricole per stato di attività e comparto nelle Marche Ñ Ó Ö Ö Ö Ö Ö à Ö Ö Ö á Ô Û Ó Ñ Ñ Ó Ö Ö â ³ Â Ì Ã ã ä à ³ ± Å å à ² ³ Â Ì æ É Å ç É Ã ² ³  Š± ³ ± è Å É Ê ± Å ± Ì Ã Ç Æ Æ ¹ Ç ¼ ¹ Ç ¼ ¹ ½ ¾ º À ½ Ç ¾» À â ³ Â Ì Ã ã ä à ³ ± Å å à ² ³ Â Ì æ É Å è Å É Ê ± Å ± Ì Ã Ç ¹ Ç Ç ¹ ¹ ¼ Ç º Æ º ½ º ¾ µ À ½ ¾ º À é à è É ³ å æ ä à ³ ± Å å Å Â Â Å è à ± Ì Å ¹ Ç µ µ ¼ Ç ¾ ¹ À µ ¾ º À   Šã Ê Å ± Ì ³ å à ± Ã Ê Â Ã µ º µ º» ½ º ¾ µ À ½ ¹ ¾ ¼ À â ³ Â Ì Ã ã ä à ³ ± à ç É Ã ² ³  ŠÁ Á ³ ² Ã Ì Å Â Â ê   Šã Ê Å ± Ì ³ å à ± Ã Ê Â Ã ë Ì Ì Ã ã Ã Ì ì Ê Ã Á Ì ¼ ¹ Æ ¼ ¼ Ç ½ µ ¾» À ½ ¾ ¼ À Ì Ì Ã ã Ã Ì ì å à Á æ è è ³ É Ì ³   ê ç É Ã ² ³ Â Ì æ É Å Ì Ì Ã ã Ã Ì ì Á æ ² ² Å Á Á à ã Å Â Â É ² ² ³ Â Ì µ º µ ¼ Æ µ ¹ º ½ Æ ¾ µ À ½ ¼ ¾ µ À â ² ² à ¾ ² Ì Ì æ É å à ± Ã Ê Â Ã Å Á Å É ã à ä à ² ³ ± ± Å Á Á à ƻ» Ç º ¾ º À º ¾ º À Ï Ð Ñ Ò Ñ Ô Ó Ü Ð Ò í Ó Ñ Ù Ö Ù Ø ª «â ³ Â Ì Ã ã ä à ³ ± Å å à ² ³ Â Ì æ É Å ç É Ã ² ³  Š± ³ ± è Å É Ê ± Å ± Ì Ã Ç Æ Æ Æ» Ç ¼ µ º Ç ¼ ¹ ¼» ½ ¾ º À ½ Ç ¾» À â ³ Â Ì Ã ã ä à ³ ± Å å à ² ³ Â Ì æ É Å è Å É Ê ± Å ± Ì Ã Ç ¹ ¹ ¼ Ç º Æ Ç º µ ½ º ¾ À ½ Ç ¾ À é à è É ³ å æ ä à ³ ± Å å Å Â Â Å è à ± Ì Å ¹ Ç» µ ¼ ¼ ¾ ¼ À ¼ Ç ¾ À   Šã Ê Å ± Ì ³ å à ± Ã Ê Â Ã» µ» µ µ»» ½ º ¾ À ½ ¹ ¾ À â ³ Â Ì Ã ã ä à ³ ± à ç É Ã ² ³  ŠÁ Á ³ ² Ã Ì Å Â Â ê   Šã Ê Å ± Ì ³ å à ± Ã Ê Â Ã ë Ì Ì Ã ã Ã Ì ì Ê Ã Á Ì µ Æ ¼ Æ ¼ Ç ½ µ ¾» À ½ ¾ ¼ À Ì Ì Ã ã Ã Ì ì å à Á æ è è ³ É Ì ³   ê ç É Ã ² ³ Â Ì æ É Å Ì Ì Ã ã Ã Ì ì Á æ ² ² Å Á Á à ã Å Â Â É ² ² ³ Â Ì µ Æ º µ ¹ º» µ ¹ ½ Æ ¾ À ½ Æ ¾ Æ À â ² ² à ¾ ² Ì Ì æ É å à ± Ã Ê Â Ã Å Á Å É ã à ä à ² ³ ± ± Å Á Á à ƻ» Ç º ¾ º À º ¾ º À Ï Ð Ñ Ò Ñ Ô Ó Ü Ð Ò í Ó Ñ Ö Ø Ö Ù Ø î ï ð ñ ò ð ó 140
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