SOMMARIO. Allegati: - vedere elenco documenti. Impianto a Biogas di Cigliano R3 - Relazione Tecnica emissioni in atmosfera
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- Marianna Rinaldi
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2 Pag.1/7 Allegati: SOMMARIO 1 PREMESSA CARATTERISTICHE DELL ATTIVITA E DELLE RELATIVE EMISSIONI INDIVIDUAZIONE DELLE FASI LAVORATIVE /MATERIE PRIME/PRODOTTI FINITI E REFLUI GENERATI MESSA A REGIME E TEMPI FERMATA SCHEMA A BLOCCHI QUADRO RIASSUNTIVO DELLE EMISSIONI DESCRIZIONE SISTEMA DI TRATTAMENTO BIOGAS E FUMI DI EMISSIONE vedere elenco documenti.
3 Pag.2/7 1 PREMESSA Poichè l impianto oggetto della presente relazione ha una potenzialità termica nominale pari a 0,999 Mwe, le emissioni da esso provenienti non sono soggette ad autorizzazione alle emissioni in atmosfera ai sensi dell art. 272, comma 1, del D.Lgs. n.152/2006. Rimangono comunque cogenti i valori limite di cui all Allegato I alla Parte V del D.Lgs. n.152/2006 e s.m.i. (Parte III, punto 1) che l impianto dovrà rispettare. 2 CARATTERISTICHE DELL ATTIVITA E DELLE RELATIVE EMISSIONI L attività oggetto della presente relazione contempla l utilizzo di deiezioni animali (liquame suino) e biomasse vegetali (insilati di mais e triticale) provenienti da colture ad uso dell azienda richiedente. Queste due tipologie di materiale, l uno conferito quotidianamente e l altro stoccato in apposite trincee, vanno quindi ad alimentare la fase di biodigestione anaerobica per la produzione, l accumulo e l utilizzo di biogas in motori cogenerativi. 2.1 Individuazione delle fasi lavorative /Materie Prime/Prodotti Finiti e reflui generati Il processo di produzione è caratterizzato dalle seguenti fasi: - Stoccaggio dei materiali da trattare nelle apposite trincee di insilaggio. Il materiale sarà dotato di una copertura telonata idonea per consentirla completa impermeabilità all aria e quindi di preservarne la parte superiore della massa dall azione dell ossigeno e dei raggi ultravioletti. Q = t / anno (insilato di mais / triticale) Tipologia processo = discontinuo - Alimentazione del materiale per immissione nei digestori. Il liquame suino viene quotidianamente immesso nella prevasca (51,5 t/giorno). Il materiale vegetale viene prelevato dalle trincee mediante pala caricatrice. La copertura viene rimossa solo limitatamente alla volumetria di prelievo. Il telo viene quindi riposizionato per garantire la completa impermeabilità del materiale. Il materiale solido viene quindi posizionato
4 Pag.3/7 in una vasca di carico di capacità pari a circa 80 m 3, con pavimento mobile di dosaggio azionato idraulicamente, con coclee di caricamento dal basso. Q = 49 t / giorno (insilato di mais / triticale) Tipologia processo = continuo - Fermentazione e produzione biogas nel digestore primario e quindi nel digestore secondario con copertura a doppia membrana a tenuta di gas ed accumulo di biogas pari ad un volume di lavoro di ca m 3 Q = mc / giorno (Biogas con CH 4 pari a ca 52%) Tipologia processo = continuo - Cogenerazione mediante motore ciclo otto da 999 kwel (tipo Jenbacher) posizionato in skid con servizi di pre-trattamento del biogas e marmitta catalitica per abbattimento emissione fumi. E dotato di condotto di emissione a norma di legge. A servizio dell impianto è presente un secondo punto di emissione, costituito dalla torcia di emergenza, per il quale non si prevede alcun limite in quanto si tratta di un dispositivo di sicurezza. Q = 22 kwh / giorno (producibilità elettrica lorda prevista considerando i fermi macchina per manutenzione ordinaria e straordinaria) Tipologia processo = continuo - Separazione solido-liquido del digestato e stoccaggio dei materiali in vasca apposita per i liquidi e platea per il solido Q = 11,6 mc / giorno (frazione solida) Q = 68 mc / giorno (frazione liquida) Tipologia processo = continuo Infine l impianto e l attività oggetto della presente comunicazione: - non generano emissioni di sostanze cancerogene, tossiche per la riproduzione o mutagene o di sostanze di tossicità e cumulabilità particolarmente elevate, come individuate dalla parte II dell Allegato alla Parte V del D.Lgs. 152/2006.
5 Pag.4/7 - non utilizzano sostanze o preparati classificati dal D.Lgs. 3/02/1997 n. 52 come cancerogeni, mutageni o tossici per la riproduzione e ai quali sono state assegnate etichette con le frasi di rischio R45, R46, R49, R60, R Messa a regime e tempi fermata L impianto prevede un periodo di avviamento di circa 1,5 mesi nel quale il processo anaerobico di fermentazione va a regime. Durante tale periodo vengono monitorati i parametri funzionali del processo al fine di ottenere le condizioni operative ottimali. Tale fase è seguita direttamente dai tecnici della Committente. La fase di start up è descritta in modo dettagliato nel documento Sebigas PB136 A-006 PROCEDURE DI AVVIAMENTO E COLLAUDO. I tempi necessari per l interruzione delle emissioni in atmosfera è immediato allo spegnimento del motore. 2.3 Schema a blocchi
6 Pag.5/7 3 QUADRO RIASSUNTIVO DELLE EMISSIONI Punto Provenienza Portata Dura Frequenza Tipo Concentra Altezza Sezione Tipo impianto emissione [Nmc/h] ta (nelle 24 ore) sostan zione [m] [mq] [h] za [mg/nmc] E1 Cogeneratore NO X CO <450 < ,126 Catalizzatore ossidativo 5% O 2 S1 Torcia emergenza , DESCRIZIONE SISTEMA DI TRATTAMENTO BIOGAS E FUMI DI EMISSIONE L impianto oggetto della relazione prevede l installazione di un modulo di cogenerazione con motore tipo Jenbacher con potenza elettrica di 999 kwe, alloggiato in speciale container, completo di componenti e sistemi ausiliari a corredo. Il container prevede un sistema di ventilazione forzata. Le emissioni dirette da motore vengono prima deumidificate, quindi trattate con convertitore catalitico quindi inviate a sistema a marmitta silenziato per l espulsione in atmosfera. Tale sistema, ormai uno standard per applicazioni similari, ne garantisce il rispetto dei limiti di emissione, come sopra riportato. Il camino di emissione per la fuoriuscita dei gas di scarico è realizzato mediante tubazioni in acciaio inox. Al fine di permettere gli autocontrolli e i controlli da parte dell Autorità Provinciale competente, il camino di emissione sarà dotato di prese di misura posizionate secondo quanto descritto dalla norma UNI 10619, costituite da tronchetti metallici saldati alle pareti dei condotti, del diametro di 2 pollici e mezzo o 3 pollici, filettati nella loro parte interna passo gas e chiusi con un tappo avvitabile. In particolare, per assicurare una distribuzione sufficientemente omogenea della velocità del gas nella sezione di misurazione, la presa di campionamento deve essere posizionata conformemente al punto 7 della norma UNI10619, ossia in un tratto rettilineo del condotto di lunghezza non inferiore a 7 diametri idraulici. In questo tratto la sezione deve trovarsi in una
7 Pag.6/7 posizione tale che, rispetto al senso del flusso, il tratto rettilineo di condotto misuri almeno 5 diametri idraulici prima della sezione e 2 diametri idraulici dopo la sezione. Al fine di garantire l accessibilità alle prese di misura, queste ultime devono essere dotate di postazione di lavoro ed accesso secondo quanto previsto dalla vigente normativa in materia di prevenzione degli infortuni ed igiene del lavoro. A servizio dell impianto è presente un secondo punto di emissione, costituito dalla torcia di emergenza, per il quale non si prevede alcun limite in quanto si tratta di un dispositivo di emergenza. Le componenti dell impianto sono a tenuta ermetica di gas, pertanto si esclude l emissione di odori in assenza di avarie di una delle componenti dell impianto. I gas di scarico emessi dal gruppo cogenerativo sono inodori. Le operazioni di accesso, stoccaggio e movimentazione delle matrici in ingresso all impianto di digestione anaerobica, ed il risultante digestato, potrebbero dare luogo ad emissioni odorigene, e a tal fine la società Olmetto Bionergy ritiene opportuno adottare alcuni accorgimenti tecnici per poter limitare al massimo eventuali emissioni: - stoccaggio dei materiali (mais e triticale) in silos orizzontali con copertura mediante teli che garantiscono l impermeabilità - movimentazione dei materiali di alimentazione al digestore effettuata con procedure che garantiscono la rimozione dei teli solo dai volumi dei materiali da movimentare - chiusura ermetica della prevasca di miscelazione, con sistema di trasferimento ai digestori del materiale tramite coclea Il biogas generato dal biodigestore viene inviato ad un sistema di prima filtrazione per poter ridurre il contenuto di H 2 S tramite apposite cartucce alloggiate in corpo di acciaio flangiato e completo di scarico di condensa. Di seguito il biogas viene deumidificato mediante modulo a scambiatore a fascio tubiero fisso raffreddato ad acqua ed equipaggiato con chiller di tipo ecologico.
8 Pag.7/7 Si allegano alla presente relazione: Allegato 1 - Stralcio mappa catastale (1:2000) Allegato 2 - Planimetria generale dell impianto con evidenziate le costruzioni limitrofe e la loro altezza, l individuazione delle aree occupate dalle installazioni produttive o di servizio e di tutti i punti di emissione in atmosfera (1:500) Data Firma Professionista Torino, 08/06/2001
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