OCCUPATI E DISOCCUPATI

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1 31 maggio 2013 Aprile 2013 OCCUPATI E DISOCCUPATI Dati provvisori Ad aprile 2013 gli occupati sono 22 milioni 596 mila, in calo dello 0,1% rispetto a marzo (-18 mila unità) e dell 1,6% su base annua (-373 mila unità). Il tasso di occupazione è pari al 56,0%, in calo di 0,1 punti percentuali nel confronto congiunturale e di 0,9 punti rispetto a dodici mesi prima. Il numero di disoccupati, pari a 3 milioni 83 mila, aumenta dello 0,7% rispetto a marzo (+23 mila unità). Su base annua si registra una crescita del 13,8% (+373 mila unità). La crescita della disoccupazione riguarda sia la componente maschile sia quella femminile. Il tasso di disoccupazione si attesta al 12,0%, in aumento di 0,1 punti percentuali rispetto a marzo e di 1,5 punti nei dodici mesi. Tra i 15-24enni le persone in cerca di lavoro sono 656 mila e rappresentano il 10,9% della popolazione in questa fascia d età. Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, ovvero l incidenza dei disoccupati sul totale di quelli occupati o in cerca, è pari al 40,5%, in aumento di 0,2 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 5,9 punti nel confronto tendenziale. Il numero di individui inattivi tra i 15 e i 64 anni aumenta dello 0,2% rispetto al mese precedente (+25mila unità). Il tasso di inattività si attesta al 36,2%, in aumento di 0,1 punti percentuali nel confronto congiunturale e in diminuzione di 0,1 punti su base annua. PROSPETTO 1. TASSI DI OCCUPAZIONE, DISOCCUPAZIONE E INATTIVITÀ. Aprile 2013, dati destagionalizzati OCCUPATI. Aprile aprile 2013, dati destagionalizzati, valori assoluti in migliaia di unità valori assoluti medie mobili a tre termini A M G L A S O N D G F M A TASSO DI DISOCCUPAZIONE. Aprile aprile 2013, dati destagionalizzati, valori percentuali 12,2 11,8 11,4 11,0 10,6 10,2 9,8 valori percentuali medie mobili a tre termini A M G L A S O N D G F M A INATTIVI ANNI. Aprile aprile 2013, dati destagionalizzati, valori assoluti in migliaia di unità Valori percentuali Variazioni congiunturali Variazioni tendenziali in punti percentuali Tasso di occupazione anni 56,0-0,1-0,9 Tasso di disoccupazione 12,0 0,1 1,5 Tasso di disoccupazione anni 40,5 0,2 5,9 Tasso di inattività anni 36,2 0,1-0, valori assoluti medie mobili a tre termini A M G L A S O N D G F M A Prossima diffusione: 1 luglio 2013

2 PROSPETTO 2. POPOLAZIONE PER CONDIZIONE E SESSO Aprile 2013, dati destagionalizzati MASCHI Valori assoluti (migliaia di unità) Variazioni congiunturali Variazioni tendenziali assolute percentuali assolute percentuali Occupati , ,1 Disoccupati , ,4 Inattivi anni ,4 83 1,6 FEMMINE Occupati , ,0 Disoccupati , ,2 Inattivi anni , ,4 TOTALE Occupati , ,6 Disoccupati , ,8 Inattivi anni , ,3 Differenze di genere Ad aprile 2013 l occupazione maschile cala dello 0,1% in termini congiunturali e del 2,1% su base annua. L occupazione femminile rimane sostanzialmente stabile rispetto al mese precedente, mentre cala dell 1,0% nei dodici mesi. Il tasso di occupazione maschile, pari al 65,3%, diminuisce di 0,2 punti percentuali rispetto a marzo e di 1,5 punti rispetto ad aprile Quello femminile, pari al 46,8%, è stabile nel confronto congiunturale e diminuisce di 0,4 punti in quello tendenziale. In termini congiunturali la disoccupazione aumenta dell 1,1% per la componente maschile e dello 0,3% per quella femminile. Anche in termini tendenziali la crescita interessa sia gli uomini (+13,4%) sia le donne (+14,2%). Il tasso di disoccupazione maschile, pari all 11,2%, cresce di 0,1 punti percentuali rispetto a marzo e di 1,4 punti nei dodici mesi; quello femminile, pari al 13,2%, è stabile rispetto al mese precedente e cresce di 1,6 punti rispetto ad aprile Nel confronto congiunturale cresce il numero di uomini inattivi (+0,4%), mentre rimane sostanzialmente stabile il numero di donne inattive. Su base annua la componente maschile sale dell 1,6%, mentre cala quella femminile (-1,4%). PROSPETTO 3. TASSI DI OCCUPAZIONE, DISOCCUPAZIONE E INATTIVITÀ PER SESSO Aprile 2013, dati destagionalizzati MASCHI Valori percentuali Variazioni congiunturali in punti percentuali Variazioni tendenziali in punti percentuali Tasso di occupazione anni 65,3-0,2-1,5 Tasso di disoccupazione 11,2 0,1 1,4 Tasso di inattività anni 26,3 0,1 0,5 FEMMINE Tasso di occupazione anni 46,8 0,0-0,4 Tasso di disoccupazione 13,2 0,0 1,6 Tasso di inattività15-64 anni 46,1 0,0-0,6 2

3 Revisioni Il prospetto che segue riepiloga le revisioni, in termini di differenze tra le variazioni congiunturali, che emergono considerando i dati diffusi con il comunicato odierno e quelli del comunicato precedente. PROSPETTO 4. OCCUPATI, TASSO DI OCCUPAZIONE E DI DISOCCUPAZIONE Marzo 2012-marzo 2013, revisioni delle variazioni congiunturali Anno Mese Occupati (valore assoluto) Tasso di occupazione (15-64 anni) Tasso di disoccupazione 2012 Marzo 0,0 0,0 0,0 Aprile 0,0 0,0 0,0 Maggio -0,3-0,1 0,1 Giugno 0,2 0,0 0,0 Luglio -0,3-0,1 0,0 Agosto 0,0 0,0 0,0 Settembre 0,0 0,0 0,0 Ottobre -0,2-0,1 0,0 Novembre -0,1-0,1 0,0 Dicembre 0,1 0,0 0, Gennaio 0,2 0,1 0,1 Febbraio 0,0 0,0 0,1 Marzo -0,1-0,1 0,1 3

4 Il mercato del lavoro nel 2013 (dati grezzi) Nel primo trimestre 2013 si accentua la diminuzione su base annua del numero di occupati (-1,8%, pari a unità). La riduzione degli uomini (-2,5%, pari a unità) si associa a quella delle donne (-0,9%, pari a unità). Al persistente calo degli occupati più giovani e dei 35-49enni (rispettivamente e -220 mila unità) continua a contrapporsi la crescita degli occupati con almeno 50 anni (+231 mila). La riduzione tendenziale dell occupazione italiana ( unità) si accompagna alla crescita di quella straniera ( unità). In confronto al primo trimestre 2012, tuttavia, il tasso di occupazione degli italiani segnala una riduzione di 1,0 punti percentuali e quello degli stranieri di -1,4 punti. Nell industria in senso stretto prosegue la flessione dell occupazione, con un calo tendenziale del 2,5% ( unità), concentrato nelle imprese di media e grande dimensione; si accentua la contrazione di occupati nelle costruzioni (-11,4%, pari a unità). Dopo la tenuta dei trimestri precedenti, l occupazione si riduce anche nel terziario (- 0,4%, pari a unità), interessando quasi esclusivamente gli indipendenti. Non si arresta il calo degli occupati a tempo pieno (-3,4%, pari a unità rispetto al primo trimestre 2012), che in circa metà dei casi riguarda i dipendenti a tempo indeterminato (- 2,8%, pari a unità). Gli occupati a tempo parziale continuano ad aumentare in misura sostenuta (6,2%, pari a unità), ma la crescita riguarda esclusivamente il part time involontario. Torna a calare anche il lavoro a termine (-3,1%, pari a mila unità), cui si accompagna la diminuzione per il secondo trimestre consecutivo dei collaboratori (-10,4%, pari a unità). Il numero dei disoccupati, pari a , è in ulteriore forte aumento su base tendenziale (17,0%, pari a unità). L incremento, diffuso su tutto il territorio nazionale, interessa in oltre sei casi su dieci le persone con almeno 35 anni. Il 55,2% dei disoccupati cerca lavoro da un anno o più. Il tasso di disoccupazione trimestrale è pari al 12,8%, in crescita di 1,8 punti percentuali rispetto a un anno prima; per gli uomini l indicatore passa dal 10,0% del primo trimestre 2012 all attuale 11,9%; per le donne dal 12,2% al 13,9%. Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni sale al 41,9% (6,0 punti percentuali in più nel raffronto tendenziale), con un picco del 52,8% per le giovani donne del Mezzogiorno. Si riduce la popolazione inattiva (-0,8%, pari a unità), principalmente a motivo della discesa di quanti non cercano e non sono disponibili a lavorare. Il calo riguarda le donne in tutte le classi di età e gli uomini solo tra 55 e 64 anni. OCCUPATI PER REGIME ORARIO Anni , variazioni tendenziali assolute in migliaia di unità DIPENDENTI PER CARATTERE DELL OCCUPAZIONE Anni , variazioni tendenziali assolute in migliaia di unità 4

5 Gli occupati Nel primo trimestre 2013, il numero di occupati diminuisce di unità rispetto a un anno prima. La riduzione riguarda soprattutto gli uomini (-2,5%, pari a unità) ma coinvolge, dopo nove trimestri di crescita, anche le donne (-0,9%, pari a unità). A livello territoriale il calo dell occupazione interessa tutte le ripartizioni, con flessioni pari a occupati nel Nord (-1,4%), nel Centro (-1,6%) e unità nel Mezzogiorno (-2,7%). Prosegue la riduzione su base annua degli occupati italiani ( unità), che coinvolge entrambe le componenti di genere, mentre continua la crescita dell occupazione straniera ( unità), sostenuta soprattutto dalle donne. PROSPETTO 5. OCCUPATI PER SESSO E RIPARTIZIONE GEOGRAFICA e Valori assoluti (in migliaia) Variazioni percentuali sul I trim e Totale ,8-2,5-0,9 Nord ,4-1,7-1,0 Centro ,6-2,3-0,6 Mezzogiorno ,7-3,9-0,7 Tasso di occupazione Nel primo trimestre 2013 il tasso di occupazione della popolazione tra 15 e 64 anni scende al 55,5% (-1,0 punti percentuali). La riduzione dell indicatore è diffusa su tutto il territorio nazionale: al Nord passa dal 65,0% del primo trimestre 2012 all attuale 64,0%, al Centro dal 60,6% al 59,5% e nel Mezzogiorno dal 43,3% al 42,3%. Il tasso di occupazione degli uomini scende al 64,6% (-1,6 punti percentuali rispetto a un anno prima); la flessione dell indicatore, diffusa a livello territoriale, è più intensa nelle regioni centrali e meridionali (rispettivamente -1,8 e -1,9 punti percentuali in confronto al primo trimestre 2012). Il tasso di occupazione femminile cala al 46,5% (-0,4 punti percentuali), con riduzioni più forti nelle regioni del Nord e del Centro. Proseguendo la tendenza avviatasi nel primo trimestre 2009, continua a ridursi il tasso di occupazione degli stranieri che passa dal 60,0% del primo trimestre 2012 all attuale 58,6% (dal 56,1% al 55,2% per gli italiani). Con riferimento alla popolazione straniera, l indicatore si riduce sia per le donne (dal 49,9% del primo trimestre 2012 all attuale 49,7%) sia, per il settimo trimestre consecutivo, per gli uomini (dal 71,2% al 68,4%). Continua la discesa del tasso di occupazione dei giovani, che per i 15-34enni scende dal 43,6% del primo trimestre 2012 all attuale 41,0% (dal 18,6% al 16,0% per i 15-24enni). Il calo interessa entrambe le componenti di genere e tutte le ripartizioni territoriali. PROSPETTO 6. TASSO DI OCCUPAZIONE ANNI PER SESSO E RIPARTIZIONE GEOGRAFICA e Valori percentuali Variazioni in punti percentuali su I trim e Totale 55,5 64,6 46,5-1,0-1,6-0,4 Nord 64,0 71,6 56,3-1,0-1,4-0,6 Centro 59,5 68,1 51,1-1,1-1,8-0,5 Mezzogiorno 42,3 53,5 31,3-1,0-1,9-0,1 5

6 PROSPETTO 7. TASSO DI OCCUPAZIONE ANNI PER SESSO E RIPARTIZIONE GEOGRAFICA e Valori percentuali Variazioni in punti percentuali su I trim e Totale P 16,0 18,3 13,6-2,6-4,0-1,1 Nord 20,3 22,2 18,2-4,2-6,1-2,3 Centro 15,9 18,7 13,0-2,9-4,7-1,1 Mezzogiorno 11,7 14,1 9,3-0,9-1,7 0,0 Posizione nella professione e settore di attività economica Nel primo trimestre 2013 la caduta tendenziale dell occupazione interessa sia i dipendenti (-1,4%, pari a unità) sia gli indipendenti (-2,9%, pari a unità). PROSPETTO 8. OCCUPATI PER POSIZIONE, SETTORE DI ATTIVITÀ E RIPARTIZIONE GEOGRAFICA 2013 Valori assoluti (in migliaia) Variazioni percentuali sul I trim Dipendenti Indipendenti Totale Dipendenti Indipendenti Totale TOTALE Totale ,4-2,9-1,8 Nord ,4-1,5-1,4 Centro ,5-4,7-1,6 Mezzogiorno ,3-3,7-2,7 AGRICOLTURA Totale ,7-7,8-4,0 Nord ,0-17,8-12,2 Centro ,0 8,6 10,2 Mezzogiorno ,3 1,8-0,7 INDUSTRIA Totale ,7-5,9-4,9 Nord ,7-4,2-3,8 Centro ,0-9,7-4,5 Mezzogiorno ,3-6,6-8,7 INDUSTRIA IN SENSO STRETTO Totale ,0-6,2-2,5 Nord ,6-0,4-1,5 Centro ,5-19,6-3,7 Mezzogiorno ,8-6,2-5,0 COSTRUZIONI Totale ,8-5,7-11,4 Nord ,2-7,4-11,4 Centro ,4 0,6-6,4 Mezzogiorno ,6-7,0-14,8 SERVIZI Totale ,1-1,3-0,4 Nord ,1 1,5 0,3 Centro ,2-4,2-1,0 Mezzogiorno ,1-3,7-1,1 6

7 L agricoltura registra una nuova flessione tendenziale (-4,0%, pari a unità) che interessa esclusivamente gli indipendenti (-7,8%, pari a unità). Nell industria in senso stretto, per il quinto trimestre consecutivo, prosegue la riduzione del numero di occupati (-2,5% rispetto a un anno prima, pari a unità). Il calo interessa tutte le ripartizioni territoriali e coinvolge sia i dipendenti sia gli indipendenti. Prosegue, a un ritmo circa doppio rispetto al recente passato, il calo di occupati nelle costruzioni (-11,4%, pari a unità), in diminuzione per il decimo trimestre consecutivo. La riduzione di occupati nelle costruzioni è diffusa sul territorio nazionale e per circa i quattro quinti coinvolge i dipendenti (-14,8%, pari a unità). Dopo la tenuta dei trimestri precedenti, l occupazione si riduce su base annua anche nel terziario (-0,4%, pari a unità), interessando quasi esclusivamente la componente indipendente. Il risultato sintetizza la diminuzione del numero di occupati nei servizi generali dell amministrazione pubblica, nel commercio, nelle attività finanziarie e assicurative e nei trasporti, non compensata dall aumento nei servizi alle imprese e in quelli alle famiglie. Nel primo trimestre 2013, occupati dichiarano di non avere lavorato nella settimana di riferimento dell indagine, o di avere svolto un numero di ore inferiore alla norma, perché in Cassa integrazione guadagni (erano nello stesso periodo del 2012). Carattere dell occupazione e tipologia di orario Nel primo trimestre 2013 continua in misura sostenuta la riduzione delle figure lavorative a tempo pieno (-3,4%, pari a unità rispetto allo stesso periodo di un anno prima), che in circa la metà dei casi riguarda i dipendenti a tempo indeterminato (-2,8%, pari a unità). Prosegue, ininterrotta dal primo trimestre 2010, la crescita degli occupati a tempo parziale, che nel primo trimestre 2013 segnala un aumento su base annua del 6,2% ( unità). L aumento riguarda esclusivamente il part-time involontario, ossia i lavori accettati in mancanza di occasioni di impiego a tempo pieno. L incidenza del part-time involontario sul totale dei lavoratori a tempo parziale sale dal 55,3% del primo trimestre 2012 all attuale 60,5%. Si interrompe la dinamica positiva dei dipendenti a termine, che diminuiscono di unità (- 3,1%), a sintesi della riduzione delle posizioni a tempo pieno non compensata dell aumento di quelle a orario ridotto. La flessione interessa esclusivamente i giovani fino a 34 anni. L incidenza dei dipendenti a termine sul totale degli occupati scende al 9,7%. Prosegue a ritmi più sostenuti il calo dei collaboratori (-10,4%, pari a unità), diffuso soprattutto nel terziario, in particolare nel comparto dell informazione e comunicazione. PROSPETTO 9. OCCUPATI PER TIPOLOGIA DI ORARIO, POSIZIONE E CARATTERE DELL OCCUPAZIONE Tipologia di orario, posizione Variazioni su I trim Incidenza % Valori assoluti professionale e carattere (in migliaia) Assolute dell occupazione Percentuali I trim 2012 I trim 2013 (in migliaia) Totale ,8 100,0 100,0 a tempo pieno ,4 83,3 81,9 a tempo parziale ,2 16,7 18,1 Dipendenti ,4 75,0 75,2 Permanenti ,2 65,2 65,6 a tempo pieno ,8 54,7 54,1 a tempo parziale ,1 10,5 11,5 A termine ,1 9,8 9,7 a tempo pieno ,6 7,1 6,8 a tempo parziale ,0 2,7 2,9 Indipendenti ,9 25,0 24,8 a tempo pieno ,9 21,5 21,0 a tempo parziale ,6 3,5 3,7 Indipendenti, di cui: Collaboratori ,4 1,9 1,7 7

8 I disoccupati Nel primo trimestre 2013 il numero delle persone in cerca di occupazione segnala un nuovo considerevole incremento tendenziale (17,0%, pari a unità). La crescita coinvolge entrambe le componenti di genere e si presenta diffusa sull intero territorio nazionale, con una punta al Nord ( unità, a fronte di e unità rispettivamente nel Centro e nel Mezzogiorno). Continua la crescita della disoccupazione straniera ( unità su base annua), dovuta sia agli uomini ( unità in confronto a un anno prima) sia alle donne ( unità). In oltre sei casi ogni dieci l aumento della disoccupazione riguarda individui con più di 34 anni ( unità in più in confronto al primo trimestre 2012). PROSPETTO 10. DISOCCUPATI PER SESSO E RIPARTIZIONE GEOGRAFICA e Valori assoluti (in migliaia) Variazioni percentuali su I trim e Totale ,0 18,4 15,3 Nord ,9 24,2 17,8 Centro ,5 19,4 17,7 Mezzogiorno ,4 14,5 11,9 Nel primo trimestre 2013 l aumento tendenziale delle persone in cerca di lavoro interessa sopratutto gli ex-occupati (20,2%, pari a unità), ma anche gli ex-inattivi con precedenti esperienze lavorative (9,6%, pari a unità) e le persone in cerca del primo impiego (16,2%, pari a unità in più rispetto al primo trimestre 2012). L aumento degli ex-occupati è dovuto in oltre otto casi su dieci a individui con almeno 35 anni, quello degli ex-inattivi coinvolge soprattutto le donne, mentre l incremento delle persone in cerca di prima occupazione interessa in misura particolare i 15-34enni residenti nel Centro-nord. In nove casi su dieci la crescita della disoccupazione riguarda le persone in cerca di lavoro da almeno 12 mesi. L incidenza della disoccupazione di lunga durata (dodici mesi o più) sale dal 48,9% del primo trimestre 2012 all attuale 55,2%. PROSPETTO 11. DISOCCUPATI PER SESSO E TIPOLOGIA DELLA DISOCCUPAZIONE Tipologia Valori assoluti (in migliaia) Variazioni su I trim Incidenza % Assolute (in migliaia) TOTALE Percentuali I trim 2012 I trim 2013 Totale ,0 100,0 100,0 Ex-occupati ,2 53,3 54,8 Ex-inattivi ,6 21,1 19,8 In cerca di prima occupazione ,2 25,6 25,4 MASCHI Totale ,4 100,0 100,0 Ex-occupati ,5 62,0 63,6 Ex-inattivi ,8 16,3 14,4 In cerca di prima occupazione ,8 21,7 22,0 FEMMINE Totale ,3 100,0 100,0 Ex-occupati ,2 43,4 44,5 Ex-inattivi ,0 26,6 26,0 In cerca di prima occupazione ,2 30,0 29,4 8

9 Tasso di disoccupazione Nel primo trimestre 2013 il tasso di disoccupazione raggiunge il 12,8% (+1,8 punti percentuali rispetto a un anno prima). Il tasso di disoccupazione maschile cresce per il sesto trimestre consecutivo portandosi all 11,9%; quello femminile, in aumento per l ottavo trimestre, sale al 13,9%. La crescita tendenziale del tasso di disoccupazione riguarda l intero territorio nazionale. Nel Nord l indicatore passa dal 7,6% del primo trimestre 2012 all attuale 9,2%, nel Centro dal 9,6% all 11,3%. Nel Mezzogiorno l indicatore raggiunge il 20,1% (era il 17,7% nel primo trimestre 2012). Il tasso di disoccupazione degli stranieri aumenta dal 15,3% dell anno precedente al 18,0% del primo trimestre L indicatore cresce sia per le donne (dal 17,4% al 19,3%) sia soprattutto per gli uomini (dal 13,6% al 17,0%). PROSPETTO 12. TASSO DI DISOCCUPAZIONE PER SESSO E RIPARTIZIONE GEOGRAFICA e Valori percentuali Variazioni in punti percentuali su I trim e Totale 12,8 11,9 13,9 1,8 1,9 1,7 Nord 9,2 8,2 10,4 1,6 1,6 1,5 Centro 11,3 9,7 13,3 1,7 1,6 1,8 Mezzogiorno 20,1 19,2 21,5 2,3 2,6 1,9 Il tasso di disoccupazione dei giovani tra 15 e 24 anni raggiunge il 41,9% (era il 35,9% nel primo trimestre 2012). La crescita è diffusa in tutte le ripartizioni territoriali e riguarda soprattutto la componente maschile. Nelle regioni meridionali oltre la metà della forza lavoro giovanile (occupati e disoccupati) è in cerca di lavoro, con valori dell indicatore pari al 51,2% per i maschi tra i 15 e i 24 anni e al 52,8% per le giovani donne. Complessivamente, nella classe tra 15 e 24 anni, il numero delle persone in cerca di occupazione raggiunge unità ( rispetto a un anno prima), pari all 11,5% della popolazione di questa fascia di età (12,8% per i maschi e 10,2% per le ). PROSPETTO 13. TASSO DI DISOCCUPAZIONE ANNI PER SESSO E RIPARTIZIONE GEOGRAFICA 2013 e Valori percentuali Variazioni in punti percentuali su I trim e Totale 41,9 41,1 42,9 6,0 7,6 3,6 Nord 33,7 33,5 34,0 6,4 7,6 4,6 Centro 42,8 39,1 47,6 8,0 10,5 4,3 Mezzogiorno 51,9 51,2 52,8 3,6 5,1 1,0 Gli inattivi Nel primo trimestre 2013 prosegue la riduzione su base annua del numero degli inattivi in età compresa tra 15 e 64 anni (-0,8%, pari a unità). Il calo, diffuso su tutto il territorio, è più marcato nel Mezzogiorno (-1,2%, pari a unità). La diminuzione degli inattivi riguarda esclusivamente le donne ( unità in confronto a un anno prima), mentre tra gli uomini si segnala un moderato incremento ( unità). 9

10 La discesa tendenziale del numero degli inattivi (15-64 anni) deriva dalla nuova riduzione della componente italiana ( unità) non compensata dall ulteriore aumento di quella straniera ( unità), sia maschile sia femminile. Il calo degli inattivi italiani riguarda esclusivamente le donne ( unità), soprattutto nelle classi di età adulte, e in oltre la metà dei casi residenti nel Mezzogiorno. PROSPETTO 14. INATTIVI ANNI PER SESSO E RIPARTIZIONE GEOGRAFICA e Valori assoluti (in migliaia) Variazioni percentuali sul I trim e Totale ,8 0,6-1,6 Nord ,6 0,3-1,1 Centro ,1 2,5-1,6 Mezzogiorno ,2 0,1-1,9 La diminuzione del numero degli inattivi sintetizza andamenti differenti per tipologia: l aumento di quanti cercano lavoro non attivamente ( unità) e di coloro che cercano un impiego ma non sono immediatamente disponibili a lavorare ( unità), si accompagna alla riduzione di quanti non hanno cercato lavoro ma sono disponibili a lavorare ( unità) e degli inattivi più distanti dal mercato del lavoro ( unità). L ulteriore riduzione tendenziale di quanti non cercano e non sono disponibili a lavorare interessa esclusivamente le donne, a fronte di un moderato incremento di questo aggregato per la componente maschile. Il calo degli inattivi più distanti dal mercato del lavoro continua a riguardare gli adulti, in particolare gli individui tra 55 e 64 anni, presumibilmente a motivo dell effetto delle mancate uscite dall occupazione a seguito dell inasprimento dei requisiti anagrafici e contributivi per l accesso alla pensione. In base ai motivi della mancata ricerca del lavoro, alla crescita dello scoraggiamento (+6,7%, pari a unità), dell attesa degli esiti di passate azioni di ricerca (+9,0%, pari a unità) e dei motivi di studio (+3,3%, pari a unità), si contrappone la riduzione su base annua dei motivi familiari e il forte calo del numero delle persone non interessate a lavorare o ritirate dal lavoro (-9,6%, pari a unità). PROSPETTO 15. INATTIVI ANNI PER SESSO, TIPOLOGIA E MOTIVO DELLA MANCATA RICERCA DEL LAVORO Caratteristiche Valori assoluti (in migliaia) Variazioni perc. su I trim e e Totale ,8 0,6-1,6 TIPOLOGIA INATTIVITÀ Cercano lavoro non attivamente ,6 4,3 14,0 Cercano lavoro ma non disponibili a lavorare ,8 22,3-8,0 Non cercano ma disponibili a lavorare ,4-12,1-6,7 Non cercano e non disponibili a lavorare ,3 1,0-2,5 MOTIVO MANCATA RICERCA DEL LAVORO Ritiene di non riuscire a trovare lavoro ,7 10,3 5,0 Motivi familiari ,9 29,8-3,0 Studio, formazione professionale ,3 5,1 1,8 Aspetta esiti di passate azioni di ricerca ,0-5,4 30,6 Pensione, non interessa anche per motivi di età ,6-11,9-8,4 Altri motivi ,4 3,5-2,1 10

11 Tasso di inattività Nel primo trimestre 2013 il tasso di inattività della popolazione tra 15 e 64 anni si attesta al 36,2%, in calo di 0,2 punti percentuali rispetto a un anno prima. Il risultato sintetizza la discesa dell indicatore per le donne (dal 46,6% al 45,9%) e il lieve incremento di quello maschile (dal 26,2% al 26,4%). Nel Nord l indicatore scende dal 29,6% del primo trimestre 2012 all attuale 29,4%; nel Centro rimane sostanzialmente invariato al 32,8%; nel Mezzogiorno si riduce dal 47,3% al 46,9%. Nelle regioni meridionali, il tasso di inattività femminile si riduce per il decimo trimestre consecutivo (-0,9 punti percentuali rispetto al primo trimestre 2012), rimanendo comunque molto elevato al 60,1%. Il tasso di inattività della popolazione straniera tra 15 e 64 anni, pari al 28,5% (-0,6 punti percentuali in confronto al primo trimestre 2012), resta invariato al 17,6% per gli uomini e cala dal 39,6% al 38,4% per le donne. PROSPETTO 16. TASSO DI INATTIVITÀ ANNI PER SESSO E RIPARTIZIONE GEOGRAFICA e Valori percentuali Variazioni in punti percentuali su I trim e Totale 36,2 26,4 45,9-0,2 0,2-0,6 Nord 29,4 21,9 37,1-0,1 0,1-0,4 Centro 32,8 24,4 40,9-0,1 0,6-0,7 Mezzogiorno 46,9 33,5 60,1-0,3 0,2-0,9 Il tasso di inattività dei giovani tra 15 e 24 anni è pari al 72,4% nel primo trimestre 2013 (più 1,5 punti percentuali rispetto a un anno prima). L incremento dell indicatore coinvolge in misura maggiore gli uomini e riguarda quasi esclusivamente il Nord e il Centro, mentre nel Mezzogiorno la quota di giovani inattivi rimane sostanzialmente invariata. In oltre otto casi su dieci il motivo per cui i enni non partecipano al mercato del lavoro è lo studio o la formazione professionale. PROSPETTO 17. TASSO DI INATTIVITÀ ANNI PER SESSO E RIPARTIZIONE GEOGRAFICA e Valori percentuali Variazioni in punti percentuali su I trim e Totale 72,4 68,9 76,1 1,5 2,5 0,4 Nord 69,4 66,5 72,4 3,1 4,8 1,4 Centro 72,2 69,4 75,3 1,1 2,1 0,0 Mezzogiorno 75,6 71,2 80,2 0,1 0,5-0,4 11

12 PROSPETTO 18. FORZE DI LAVORO PER CONDIZIONE E REGIONE e 2013, migliaia di unità Regione e ripartizione geografica Forze di lavoro Occupati 2013 Persone in cerca di occupazione ITALIA Piemonte Valle d Aosta Lombardia Trentino A.A Bolzano Trento Veneto Friuli V. Giulia Liguria Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna NORD Nord-ovest Nord-est CENTRO MEZZOGIORNO

13 PROSPETTO 19. PRINCIPALI INDICATORI DEL MERCATO DEL LAVORO PER REGIONE e 2013 Tasso di attività Tasso di occupazione Tasso di disoccupazione anni anni Regione e ripartizione geografica ITALIA 63,6 63,8 56,5 55,5 10,9 12,8 Piemonte 71,1 70,2 64,7 62,3 8,9 11,2 Valle d Aosta 70,5 71,0 65,4 64,5 7,3 9,1 Lombardia 70,2 70,8 64,6 64,5 7,9 8,7 Trentino A.A. 71,8 72,7 68,0 68,3 5,2 6,0 Bolzano 74,8 75,4 72,0 71,9 3,6 4,5 Trento 68,9 70,2 64,1 64,7 6,9 7,6 Veneto 69,4 69,5 65,0 63,5 6,3 8,6 Friuli V. Giulia 67,8 69,2 63,0 63,1 7,0 8,6 Liguria 67,8 68,9 61,7 61,3 8,8 10,8 Emilia Romagna 72,6 72,1 67,2 65,2 7,3 9,4 Toscana 69,2 68,8 63,3 62,0 8,4 9,7 Umbria 67,7 68,9 61,0 61,5 9,8 10,5 Marche 68,0 68,8 61,8 60,8 8,9 11,4 Lazio 65,6 65,6 58,6 57,3 10,5 12,4 Abruzzo 64,2 63,1 55,9 55,8 12,8 11,5 Molise 57,3 55,6 49,6 46,5 13,2 16,3 Campania 49,2 51,5 39,5 39,9 19,6 22,2 Puglia 52,6 53,3 44,3 43,0 15,6 19,2 Basilicata 54,8 53,9 45,6 45,3 16,6 15,8 Calabria 50,0 50,6 40,1 38,0 19,5 24,6 Sicilia 51,3 50,5 41,2 39,9 19,5 20,7 Sardegna 62,3 60,0 52,1 48,8 16,2 18,5 NORD 70,4 70,6 65,0 64,0 7,6 9,2 Nord-ovest 70,2 70,4 64,4 63,6 8,3 9,5 Nord-est 70,7 70,8 65,9 64,5 6,7 8,6 CENTRO 67,2 67,2 60,6 59,5 9,6 11,3 MEZZOGIORNO 52,7 53,1 43,3 42,3 17,7 20,1 13

14 PROSPETTO 20. OCCUPATI PER SETTORE DI ATTIVITÀ ECONOMICA, POSIZIONE NELLA PROFESSIONE E REGIONE Agricoltura Industria Servizi Totale Dip. Indip. Totale Dip. Indip. Totale Dip. Indip. Totale Dip. Indip. Totale ITALIA Piemonte Valle d Aosta Lombardia Trentino A.A Bolzano Trento Veneto Friuli V. Giulia Liguria Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna NORD Nord-ovest Nord-est CENTRO MEZZOGIORNO

15 Glossario Forze di lavoro: comprendono le persone occupate e quelle disoccupate. Occupati: comprendono le persone di 15 anni e più che nella settimana di riferimento: hanno svolto almeno un ora di lavoro in una qualsiasi attività che preveda un corrispettivo monetario o in natura; hanno svolto almeno un ora di lavoro non retribuito nella ditta di un familiare nella quale collaborano abitualmente; sono assenti dal lavoro (ad esempio, per ferie o malattia). I dipendenti assenti dal lavoro sono considerati occupati se l assenza non supera tre mesi, oppure se durante l assenza continuano a percepire almeno il 50% della retribuzione. Gli indipendenti assenti dal lavoro, ad eccezione dei coadiuvanti familiari, sono considerati occupati se, durante il periodo di assenza, mantengono l attività. I coadiuvanti familiari sono considerati occupati se l assenza non supera tre mesi. Disoccupati: comprendono le persone non occupate tra i 15 e i 74 anni che: hanno effettuato almeno un azione attiva di ricerca di lavoro nelle quattro settimane che precedono la settimana di riferimento e sono disponibili a lavorare (o ad avviare un attività autonoma) entro le due settimane successive; oppure, inizieranno un lavoro entro tre mesi dalla settimana di riferimento e sarebbero disponibili a lavorare (o ad avviare un attività autonoma) entro le due settimane successive, qualora fosse possibile anticipare l inizio del lavoro. Inattivi: comprendono le persone che non fanno parte delle forze di lavoro, ovvero quelle non classificate come occupate o in cerca di occupazione. Tasso di occupazione: rapporto tra gli occupati e la corrispondente popolazione di riferimento. Tasso di disoccupazione: rapporto tra le persone in cerca di occupazione e le corrispondenti forze di lavoro. Tasso di inattività: rapporto tra le persone non appartenenti alle forze di lavoro e la corrispondente popolazione di riferimento. La somma del tasso di inattività e del tasso di attività è pari al 100%. Dato destagionalizzato: dato depurato dalla stagionalità. Variazione congiunturale: variazione rispetto al mese (trimestre) precedente. Variazione tendenziale: variazione rispetto allo stesso mese (trimestre) dell anno precedente. Settimana di riferimento: settimana a cui fanno riferimento le informazioni raccolte. 15

16 Nota metodologica Le stime mensili sono prodotte a distanza di circa 30 giorni dalla fine del mese di riferimento, in forma provvisoria, basate su una parte consistente del campione mensile coinvolto nella rilevazione (oltre 20 mila famiglie, pari a oltre 47 mila individui, per il mese di aprile), contestualmente alla diffusione dei dati mensili sulla disoccupazione europea da parte di Eurostat. Quando le informazioni dell intero trimestre sono disponibili (a circa 60 giorni dal trimestre di riferimento) vengono rivisti anche i dati mensili. Si precisa comunque che tutte le serie storiche mensili sono a tutt oggi provvisorie, poiché la metodologia di stima è tuttora in corso di affinamento. Nel primo trimestre 2013 sono state intervistate circa 66 mila famiglie (pari a circa 155 mila individui) residenti in comuni distribuiti in tutte le province del territorio nazionale. Il campione trimestrale è uniformemente ripartito tra i 3 mesi, tenendo conto del numero di settimane che compongono ciascun mese (rispettivamente 4 o 5). Il mese di riferimento è composto dalle settimane, da lunedì a domenica, che cadono per almeno quattro giorni nel mese di calendario. Il mese di aprile 2013 va da lunedì 1 aprile a domenica 28 aprile 2013; il primo trimestre 2013 va da lunedì 31 dicembre 2012 a domenica 31 marzo A partire dal terzo trimestre 2012 è stato introdotto il nuovo disegno campionario. Tutti i comuni capoluogo di provincia o con popolazione superiore ad una soglia per ciascuna provincia, detti autorappresentativi, sono presenti nel campione in modo permanente. I comuni la cui popolazione è al di sotto delle soglie, detti non autorappresentativi, sono raggruppati in strati. Essi entrano nel campione attraverso un meccanismo di selezione casuale che prevede l estrazione di un comune non autorappresentativo da ciascuno strato. Per ciascun comune viene estratto dalla lista anagrafica un campione casuale semplice di famiglie. La popolazione di riferimento è costituita da tutti i componenti delle famiglie residenti in Italia, anche se temporaneamente all estero. Sono escluse le famiglie che vivono abitualmente all estero e i membri permanenti delle convivenze (istituti religiosi, caserme, ecc.). La popolazione residente comprende le persone, di cittadinanza italiana e straniera, che sono iscritte alle anagrafi comunali. Tale popolazione risulta provvisoria e verrà rivista in seguito ai risultati del Censimento generale della popolazione e delle abitazioni L unità di rilevazione è la famiglia di fatto, definita come insieme di persone coabitanti, legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinità, adozione, tutela o da vincoli affettivi. L intervista alla famiglia viene effettuata con tecnica Capi (Computer assisted personal interview) e Cati (Computer assisted telephone interview). In generale le informazioni vengono raccolte con riferimento alla settimana che precede l intervista. Ogni famiglia viene intervistata per due trimestri consecutivi; segue un interruzione per i due successivi trimestri, dopodiché essa viene nuovamente intervistata per altri due trimestri. Complessivamente, rimane nel campione per un periodo di 15 mesi. Considerando che le transizioni dall inattività all occupazione degli individui di età superiore ai 74 anni sono pressoché nulle, per evitare la molestia statistica su questo target di popolazione, dal 1 gennaio 2011, le famiglie composte da soli ultra 74-enni inattivi non vengono reintervistate. I dati assoluti rilevati dall indagine, elaborati all unità, vengono arrotondati alle migliaia nei valori e nelle variazioni assolute. Le variazioni sono calcolate sui dati all unità e non su quelli arrotondati alle migliaia. Nelle variazioni percentuali e nei tassi nonché nelle differenze in punti percentuali l arrotondamento è al primo decimale. Le variazioni in punti percentuali tra i tassi vengono calcolate sui tassi con tutti i decimali prima di essere approssimate. Ad esempio, nell attuale comunicato stampa, il tasso di disoccupazione è pari al 12,008 che arrotondato è riportato come 12,0. Il tasso di disoccupazione di aprile 2012 è pari al 10,555 ed è riportato nelle serie storiche mensili allegate al comunicato come 10,6 (Tabella 1 pag.3). La differenza tra il dato di aprile 2013 e aprile 2012 è pari quindi a 1,453. Date le regole dell arrotondamento, nel prospetto 1 la variazione in punti percentuali è indicata pari a 1,5 punti percentuali e non 1,4 punti come sarebbe se si considerasse la differenza tra i due tassi già arrotondati. 16

17 Da ottobre 2010, la popolazione utilizzata per il calcolo dei pesi di riporto è aggiornata mensilmente anche con riguardo alla componente straniera. In precedenza la popolazione straniera veniva aggiornata una volta l anno. Dato che nelle indagini campionarie la precisione delle stime si riduce al diminuire dell ampiezza del sottoinsieme di unità della popolazione per il quale si vogliono stimare uno o più parametri, nella lettura dei risultati è opportuno tenere conto degli errori campionari e dei relativi intervalli di confidenza. A partire da gennaio 2011 le stime mensili e trimestrali fanno riferimento alla nuova classificazione ATECO2007, entrata a regime dopo un periodo di sovrapposizione di tre anni con la precedente ATECO2002. Tale sovrapposizione consente di ricostruire i dati per il periodo Ne consegue che variazioni tendenziali omogenee sono disponibili dal Nei dati trimestrali del comunicato stampa le variazioni per settore di attività economica si basano sulle differenze tra dati rilevati utilizzando la nuova classificazione ATECO2007 e dati ricostruiti. I dati destagionalizzati riportati nel comunicato stampa sono ottenuti applicando una procedura in due passi, nel primo si esegue una destagionalizzazione monovariata utilizzando l algoritmo TRAMO- SEATS. Nel secondo passo le serie vengono riconciliate utilizzando come vincoli contemporanei le informazioni di popolazione di fonte anagrafica e come vincoli intertemporali le serie destagionalizzate trimestrali. Come risultato si ottengono serie destagionalizzate coerenti tra loro, con i dati di popolazione e con le serie trimestrali. A motivo dell innalzamento dell età dell obbligo scolastico (legge 296/2006), dal primo trimestre 2007 i dati sugli individui con 15 anni di età non contengono né occupati né disoccupati. Il numero di quindicenni occupati o in cerca di occupazione è tradizionalmente del tutto trascurabile. Il cambiamento normativo non comporta quindi alcuna interruzione delle serie storiche degli indicatori sulla popolazione anni. 17

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