CORSO DI FORMAZIONE PER RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE DAI

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1 CORSO DI FORMAZIONE PER RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE DAI RISCHI Ai sensi del D.Lgs 81/08 RISCHIO CHIMICO

2 D.Lgs 81/2008 Condizione necessaria ma non sufficiente PERICOLO RISCHIO EFFETTO Dal tipo di mansione svolta, da come viene svolta, dal livello di esposizione, dalla dose assorbita, dalle caratteristiche individuali INFORTUNIO: effetto acuto immediato MALATTIA PROFESSIONALE: effetto cronico progressivo

3 Definizioni utili: DANNO: qualunque alterazione, transitoria o permanente, dell organismo umano o delle sue parti, ovvero tutto ciò che viene prodotto da un infortunio o da una malattia professionale. INFORTUNIO: evento accidentale, per causa violenta, durante l attività lavorativa, da cui derivi la morte od un invalidità permanente o temporanea, assoluta o parziale, al lavoro. MALATTIA PROFESSIONALE: danno per la salute che si instaura progressivamente con il tempo a seguito dello svolgimento di talune mansioni o per la permanenza in ambiente a rischio. PREVENZIONE: insieme di azioni finalizzate ad impedire o ridurre il verificarsi di eventi non desiderati.

4 NORMATIVA VIGENTE VALUTAZIONE DEI RISCHI Parlando di INFORTUNI derivati da esposizione ai rischi, potremmo parlare di: PERCEZIONE DEL FENOMENO ANALISI DEL FENOMENO INFLUENZE DATI

5 NORMATIVA VIGENTE VALUTAZIONE DEI RISCHI MALATTIE PROFESSIONALI: gli effetti sulla salute spesso sono più trascurati (si tende a fare più attenzione agli infortuni); Emergono più a lungo termine TEMPI DI LATENZA; Sembrano meno evidenti. MALATTIE PROFESSIONALI TABELLATE: Quelle contratte nell esercizio ed a causa delle lavorazioni specificate in apposite tabelle definite per legge dallo Stato MALATTIE PROFESSIONALI NON TABELLATE: Per le quali il lavoratore riesce a dimostrare che la causa consiste nella lavorazione a cui è addetto (sentenza della Corte Costituzionale 179/88)

6 PRINCIPALI MALATTIE PROFESSIONALI (classificazione per agente di rischio) Patologia da alte e basse temperature; Malattie da vibrazioni della pressione barometrica; Malattie da elettricità; Malattie da rumore; Malattie da vibrazioni meccaniche; Malattie da radiazioni ionizzanti e non; Malattie da metalli e loro composti (intossicazioni da As, Cd, Hg, Pb, cianuri e nitrili, ); Intossicazioni da composti organici (idrocarburi, ); Patologie da materie plastiche.

7 PRINCIPALI MALATTIE PROFESSIONALI (classificazione per apparato) Malattie dell apparato respiratorio; Malattie dell apparato cutaneo; Malattie dell apparato visivo; Malattie dell apparato uditivo; Malattie dell apparato otorinolaringoiatrico; Malattie dell apparato osteo-articolare; Malattie del sistema nervoso; Malattie del sistema emopoietico; Malattie del apparato escretore; Tumori professionali.

8 PRINCIPALI RISCHI INDIVIDUATI NEL D.Lgs. 81/08 Insiti nei luoghi di lavoro; Derivanti dall uso di macchine ed impianti; Per particolari settori (es. cantieri temporanei o mobili); Videoterminali; Movimentazione manuale; Uso di sostanze pericolose (chimici, cancerogeni, mutageni, amianto); Presenza di agenti biologici; Atmosfere esplosive; Rischi psicosociali STRESS

9 ESEMPI DI MALATTIE PROFESSIONALI

10 NORMATIVA RISCHIO CHIMICO DPR 547/55 DPR 303/56 L.256/74 DPR 524/82 D.Lgs 277/91 D.Lgs 475/92 D.Lgs 626/94 NORME PER LA PREVENZIONE DEGLI INFORTUNI SUL LAVORO NORME GENERALI PER L IGIENE SUL LAVORO Imballaggio ETICHETTATURA E SCHEDE DI SICUREZZA di sostanze e preparati pericolosi SEGNALETICA DI SICUREZZA SUL LUOGO DI LAVORO (Aggiornamento dal D.Lgs 493/96-dir. Eur. 92/58) Attuazione delle direttive n.80/1107/ce, n.86/188/ce, n.88/642/ce in materia di protezione dei lavoratori contro rischi derivanti da esposizione ad AGENTI CHIMICI, FISICI, BIOLOGICI DURANTE IL LAVORO (Piombo, Amianto, Rumore) abrogata totalmente Attuazione della direttiva 89/686/CE, in materia di riavvicinamento delle legislazioni degli stati membri relativa ai DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (questo decreto riporta i requisiti essenziali di sicurezza dei dispositivi di protezione individuale DPI e le procedure per l apposizione del marchio di conformità CE) MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA E DELLA SALUTE DEI LAVORATORI SUL LUOGO DI LAVORO

11 NORMATIVA RISCHIO CHIMICO D.Lgs 52/97 D.Lgs 285/98 D.Lgs 25/02 D.Lgs 65/03 D.Lgs 257/06 D.Lgs 81/2008 Classificazione IMBALLAGGIO ED ETICHETTATURA delle sostanze chimiche Predisposizione della Scheda di Sicurezza Classificazione IMBALLAGGIO ED ETICHETTATURA delle sostanze chimiche Predisposizione della Scheda di Sicurezza Protezione della salute e della sicurezza dei lavoratori contro i rischi derivanti da AGENTI CHIMICI durante il lavoro MODIFICA IL D.Lgs 626/94 INSERENDO IL TITOLO VII-bis Classificazione IMBALLAGGIO ED ETICHETTATURA delle sostanze chimiche Predisposizione della Scheda di Sicurezza Protezione dei lavoratori contro i rischi connessi ALL ESPOSIZIONE AD AMIANTO MODIFICA IL D.Lgs 626/94 INSERENDO IL TITOLO VIbis Testo Unico in materia di Sicurezza e Salute sui Luoghi di Lavoro

12 D.Lgs 81/2008 STRUTTURA DEL TITOLO IX Capo I Protezione da agenti chimci Artt (Titolo VII-bis D.Lgs 626/94) Capo II Protezione da agenti cancerogeni e mutageni Artt (Titolo VII-bis D.Lgs 626/94) Capo III Protezione dai rischi connessi all esposizione all amianto Artt (Titolo VII-bis D.Lgs 626/94)

13 D.Lgs 81/2008 ALLEGATI

14 Premessa: Il D.Lgs 81/2008 (e anche il titolo IX), più che innovare, raccoglie e coordina gran parte della previgente e stratificata legislazione in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Pertanto va precisato che le misure di prevenzione e protezione di carattere generale devono essere applicate ancor prima di valutare il rischio da agenti chimici.

15 TITOLO IX D.Lgs 81/08 CAPO I Protezione da agenti chimici Determina i requisiti minimi per la protezione dei lavoratori contro i rischi per la salute e la sicurezza che derivano dagli effetti di agenti chimici presenti sul luogo di lavoro o come risultato di ogni attività lavorativa che comporta la presenza di agenti chimici. Qualsiasi valutazione approfondita del rischio chimico non può prescindere dall ATTUAZIONE PRELIMINARE E PRIORITARIA dei principi e delle misure generali di tutela dei Lavoratori.

16 TITOLO IX D.Lgs 81/08 CAPO I Protezione da agenti chimici SI APPLICA: A tutti gli agenti chimici pericolosi fatte salve le disposizioni relative agli agenti chimici per i quali valgono provvedimenti di protezione radiologica regolamentati dal decreto legislativo 230 del 17/03/1995 e s.m.i.; Al trasporto di agenti chimici pericolosi fatte salve disposizioni specifiche. NON SI APPLICA: Alle attività comportanti esposizione ad AMIANTO per le quali si applicano le disposizioni del Capo III.

17 TITOLO IX D.Lgs 81/08 CAPO I Protezione da agenti chimici OBIETTIVO DELLA TUTELA: Ridurre il numero degli infortuni: Ustioni chimiche (corrosivi); Incendi ed esplosioni (comburenti, infiammabili, combustibili) Ridurre l incidenza di malattie professionali: Allergie; Dermatiti da contatto e/o irritative; Broncopneumopatie; Cancro professionale.

18 TITOLO IX D.Lgs 81/08 CAPO I Definizioni AGENTI CHIMICI: Tutti gli elementi o composti chimici, sia soli che nei loro miscugli, allo stato naturale o ottenuti, utilizzati o smaltiti, compreso lo smaltimento come rifiuti, mediante qualsiasi attività lavorativa, siano essi prodotti intenzionalmente o no e siano immessi o no sul mercato. Materie prime, intermedi, prodotti, sottoprodotti normalmente impiegati, occasionali o accidentali o frutto di reazioni indesiderate.

19 TITOLO IX D.Lgs 81/08 CAPO I Definizioni AGENTI CHIMICI PERICOLOSI: Le sostanze o preparati, classificati come pericolosi dalla vigente normativa; Agenti non classificati ma che possono comportare un rischio a causa delle loro proprietà chimcio-fisiche e tossicologiche, o sostanze di per sé non pericolose, ma che rappresentano un rischio per il modo in cui sono utilizzati; Sono compresi gli agenti chimici per i quali è stato comunque assegnato un valore limite di esposizione professionale (TLV).

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21 TITOLO IX D.Lgs 81/08 CAPO I Definizioni ATTIVITA CHE COMPORTA LA PRESENZA DI AGENTI CHIMICI: Ogni attività lavorativa in cui sono utilizzati agenti chimici, o se ne prevede l utilizzo, in ogni tipo di procedimento, compresi la produzione, la manipolazione, l immagazzinamento, il trasporto o l eliminazione ed il trattamento dei rifiuti, o che risultino da tale attività lavorativa.

22 PRODOTTI CHIMICI PREPARATI: Miscele o soluzioni costituite da più sostanze SOSTANZE: Gli elementi chimici ed i loro compositi allo stato naturale o ottenuti mediante qualsiasi procedimento di produzione Tutte le informazioni chimico-fisiche e tossicologiche note dalla letteratura, che hanno condotto all elaborazione delle norme di classificazione riguardano le SOSTANZE, non i preparati. I dati sui preparati andrebbero ricavati o misurati (servono professionalità e competenze molto specifiche e le SDS spesso sono estremamente scadenti).

23 SOSTANZE E PREPARATI Una sostanza può essere presente in più preparati è necessario valutare l intera dose assunta dall organismo evitando sottostime; Anche le misure, la scelta dei DPI, il protocollo sanitario, le misure generali e specifica da attuare sono basate sulle sostanze

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25 NOVITA DEL D.Lgs 81/2008 La principale novità introdotta dal D.Lgs 81/2008 consiste nella modifica del concetto di: RISCHIO BASSO PER LA SICUREZZA E IRRILEVANTE PER LA SALUTE In sostituzione del: RISCHIO MODERATO Se la Valutazione dei Rischi dimostra che il rischio connesso alla presenza/esposizione ad agenti chimici pericoli è basso per la sicurezza e irrilevante per la salute, non si applica quanto previsto dai seguenti artt: - art. 225 (Misure specifiche di protezione e di prevenzione); - art. 226 (Dispositivi in caso di incidenti o di emergenza); - art. 229 (Sorveglianza sanitaria); - art. 230 (Cartelle sanitarie e di rischio).

26 NOVITA DEL D.Lgs 81/2008 RISCHIO BASSO PER LA SICUREZZA Sicurezza = salvaguardia dell integrità fisica del Lavoratore da effetti acuti e immediati (contatto cutaneo con sostanze corrosive, breve esposizione ad alte concentrazioni di sostanze chimiche, spruzzi di sostanze chimiche, ecc ) RISCHIO IRRILEVANTE PER LA SALUTE Condizioni di lavoro nelle quali l esposizione agli agenti chimici pericolosi è ampiamente al di sotto dei valori limite di esposizione individuati dalla Normativa.

27 I PRODOTTI CHIMICI La conoscenza delle caratteristiche di pericolosità delle sostanze è il primo passo per attuare la prevenzione e la riduzione dei rischi connessi. In tutta l Unione Europea sono considerati pericolosi, e come tali regolamentati, le sostanze ed i preparati rientranti in una o più delle seguenti categorie: ESPLOSIVI COMBUSTIBILI INFIAMMABILI FACILMENTE INFIAMMABILI ESTREMAMENTE INFIAMMABILI RISCHI PER LA SICUREZZA (CHIMICO FISICI) TOSSICI MOLTO TOSSICI NOCIVI CORROSIVI IRRITANTI SENSIBILIZZANTI CANCEROGENI MUTAGENI TOSSICI PER IL CICLO RIPRODUTTIVO RISCHI PER LA SALUTE (TOSSICOLOGICI) PERICOLOSI PER L AMBIENTE RISCHI PER L AMBIENTE

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33 I PRODOTTI CHIMCI ESPLOSIVI Le sostanze ed i preparati solidi, liquidi, pastosi o gelatinosi che, anche senza l azione dell ossigeno atmosferico, possono provocare una reazione esotermica con rapida formazione di gas e che, in determinate condizioni di prova, detonano, deflagrano rapidamente o esplodono in seguito a riscaldamento in condizione di parziale contenimento. COMBURENTI Le sostanze ed i preparati che a contatto con altre sostanze, soprattutto se infiammabili, provocano una forte reazione esotermica.

34 I PRODOTTI CHIMICI ESTREMAMENTE INFIAMMABILI Le sostanze ed i preparati liquidi con punto di infiammabilità estremamente basso e punto di ebollizione basso e le sostanze ed i preparati gassosi che a temperatura e pressione ambiente si infiammano a contatto con l aria. INFIAMMABILI Le sostanze ed i preparati liquidi con punto di infiammabilità basso.

35 I PRODOTTI CHIMICI FACILMENTE INFIAMMABILI Le sostanze ed i preparati che, a contatto con l aria, a temperatura ambiente e senza apporto di energia, possono subire innalzamenti termici e da ultimo infiammarsi; le sostanze ed i preparati solidi che possono facilmente infiammarsi dopo un breve contatto con una sorgente di accensione e che continuano a bruciare o a consumarsi anche dopo il distacco della sorgente di accensione; Le sostanze ed i preparati liquidi il cui punto d infiammabilità è molto basso; Le sostanze ed i preparati che, a contatto con l acqua o l aria umida, sprigionano gas estremamente infiammabili in quantità pericolose.

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37 ACCENSIONE DIRETTA (fiamma o scintilla): es. bunsen, lampade, resistenze elettriche; INNESCHI ACCENSIONE INDIRETTA (convenzione, conduzione e irraggiamento): es. aria calda propagazione del calore attraverso parti metalliche; ATTRITO (sfregamento di due materiali): es. malfunzionamento parti meccaniche rotanti, urti rotture violente di materiali metallici; AUTOCOMBUSTIONE (calore prodotto dallo stesso combustibile): es. processi lenti di ossidazione, reazioni chimiche fuggitive, decomposizioni esotermiche.

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39 I PRODOTTI CHIMICI MOLTO TOSSICI TOSSICI NOCIVI Le sostanze ed i preparati che, in caso di inalazione, ingestione o assorbimento cutaneo, in piccolissime quantità, possono essere letali oppure provocare lesioni acute o croniche. Le sostanze ed i preparati che, in caso di inalazione, ingestione o assorbimento cutaneo, in piccole quantità, possono essere tali da provocare lesioni acute o croniche. Le sostanze ed i preparati che, in caso di inalazione, ingestione o assorbimento cutaneo, in piccole quantità, possono essere letali oppure provocare lesioni acute o croniche.

40 I PRODOTTI CHIMICI CORROSIVI Le sostanze ed i preparati che, a contatto con i tessuti vivi, possono esercitare su di essi un azione distruttiva. IRRITANTI SENSIBILIZZANTI Le sostanze ed i preparati non corrosivi, il cui contatto diretto, prolungato o ripetuto con la pelle o le mucose può provocare una reazione infiammatoria. Le sostanze ed i preparati che, per inalazione o assorbimento cutaneo, possono dar luogo ad una reazione di ipersensibilizzazione per cui una successiva esposizione alla sostanza o al preparato produce reazioni avverse caratteristiche.

41 I PRODOTTI CHIMICI MUTAGENI Le sostanze ed i preparati che, per inalazione, ingestione o assorbimento cutaneo, possono produrre difetti genetici ereditari o aumentarne la frequenza. TOSSICI PER IL CICLO PRODUTTIVO Le sostanze ed i preparati che, per inalazione, ingestione o assorbimento cutaneo, possono provocare o rendere più frequenti effetti nocivi non ereditari nella prole o danni a carico della funzione o delle capacità riproduttive maschili o femminili.

42 I PRODOTTI CHIMICI CANCEROGENI Agenti chimici, fisici o biologici in grado di alterare il materiale genetico di una cellula rendendola capace di sviluppare un tumore in seguito ad una esposizione più o meno prolungata nel tempo. AGENTE ALTERAZIONE ESPOSIZIONE Simmetria con gli altri agenti chimici come modalità di esposizione cambia in modo significativo il rapporto DOSE/DANNO

43 I PRODOTTI CHIMICI PERICOLOSI PER L AMBIENTE Le sostanze ed i preparati che qualora si diffondano nell ambiente, presentano o possono presentare rischi immediati e/o differiti per una o più delle componenti ambientali. Persistenza nell ambiente; Capacità di allontanarsi dalla fonte da cui originano; Bio-accumulo; Nocività per gli organismi animali e vegetali; Effetti generali sull ambiente.

44 RISCHIO CHIMICO PER LA SICUREZZA pericolo di incendio e/o esplosione pericolo di contatto con sostanze corrosive pericoli di intossicazione o asfissia. PER LA SALUTE pericolo d inalazione e/o contatto con sostanze nocive che possono provocare effetti irreversibili.

45 RISCHIO CHIMICO ESPLOSIONE In un locale separato, nella cantina di una casa unifamiliare, era stata sistemata una cisterna per l olio combustibile della capienza di ca l, contenente ancora all incirca 2000 l d olio. Questa cisterna doveva essere munita di una condotta di aerazione più grande. A tale scopo si formò dapprima un apertura nella lamiera della parete in alto, nella quale si sarebbe dovuto in seguito saldare un anello filettato. Erano appena spiccate via le prime scintille dell elettrodo per saldatura che all interno della cisterna scoppio una violenta esplosione. Questa provoco lo squarciamento della cisterna e la proiezione di spruzzi d olio che investirono anche il saldatore, il quale si vide incendiati i vestiti da una fiammata. Egli riportò grave ustioni e per poco non morì. L addetto alla sorveglianza venne scaraventato a 4 m di distanza contro una parete. I danni allo stabile furono ingenti.

46 RISCHIO CHIMICO ASFISSIA Una pompa per acqua si trovava sul fondo di un pozzo profondo circa 10 m e situato nell edificio di un bagno termale con sorgente contenente acido carbonico. Il pozzo era aperto in alto accessibile lungo una scala verticale, montata in modo fisso. Quando un montatore entro nel pozzo per rimontare la pompa, che era stata nel frattempo revisionata, si arrestò a metà strada per poi precipitare a testa in giù sul piedistallo della macchina, rimanendo ucciso sul colpo. Dalle misurazioni fatte risultò che a metà altezza del pozzo il tenore d ossigenoera soltanto del 16%, quello del biossido di carbonio (acido carbonico) per contro del 25%

47 RISCHIO CHIMICO INTOSSICAZIONE Una cisterna sotterranea di cemento armato, destinata all immagazzinamento del carburante diesel, doveva essere pulita con tricloroetilene, prima di applicare il rivestimento sintetico. Per poter allontanare i vapori tossici, i due operai addetti all operazione introdussero il tubo aspirante di un ventilatore dall alto nell interno della cisterna. Nonostante fossero provvisti di maschere con filtri a carbone attivo, ambedue rimassero intossicati: nessuno, però, si accorse del fatto, in quanto essi lavoravano da soli. Vennero ritrovati il giorno dopo morti nella cisterna.

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49 DANNI DA AGENTI CHIMICI possono essere causati da: INALAZIONE CONTATTO INGESTIONE (pelle e mucose) EFFETTI RISCONTRATI: Irritazioni apparato respiratorio; Allergie respiratorie e cutanee; Irritazione pelle e occhi; Alterazioni sul sistema nervoso; Alterazioni al fegato e all apparato digestivo.

50 INALAZIONE Fumi e gas di saldatura, scarico; di Vapori di collanti e adesivi; Vapori di solventi organici; Fumi bituminosi; Gas irritanti (es. ammoniaca, soda caustica, acidi organici).

51 INGESTIONE Es. durante il fumo

52 CONTATTO (cutaneo, mucoso) Danno locale Assorbimento danno a distanza

53 CONTATTO (cutaneo, mucoso) MALATTIE DELLA PELLE DERMATITE IRRITATIVA DA CONTATTO DERMATITE ALLERGICA DEI MURATORI DERMATOSI DA FIBRE DI VETRO

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58 ETICHETTE

59 E ORA UN VIDEO

60 VALUTAZIONE DEL RISCHIO CHIMICO Nella valutazione di cui all'articolo 28, il datore di lavoro determina, preliminarmente l'eventuale presenza di agenti chimici pericolosi sul luogo di lavoro e valuta anche i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori derivanti dalla presenza di tali agenti, prendendo in considerazione in particolare: a) le loro PROPRIETÀ pericolose; b) le informazioni sulla salute e sicurezza comunicate dal responsabile dell'immissione sul mercato tramite la relativa SCHEDA DI SICUREZZA predisposta ai sensi dei decreti legislativi ; c) il livello, il tipo e la durata dell'esposizione; d) le CIRCOSTANZE in cui viene svolto il lavoro in presenza di tali agenti, compresa la quantità degli stessi; e) i VALORI LIMITE DI ESPOSIZIONE PROFESSIONALE o i valori limite biologici; di cui un primo elenco e' riportato negli allegati XXXVIII e XXXIX; f) gli effetti delle MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE adottate o da adottare; g) se disponibili, le conclusioni tratte da eventuali azioni di sorveglianza sanitaria già intraprese.

61 VALUTAZIONE DEL RISCHIO CHIMICO Nella valutazione dei rischi il datore di lavoro indica quali misure adottate. sono state Nella valutazione devono essere incluse le attività, ivi compresa la manutenzione e la pulizia, per le quali e' prevedibile la possibilità di notevole esposizione o che, per altri motivi, possono provocare effetti nocivi per la salute e la sicurezza, anche dopo l'adozione di tutte le misure tecniche. Nel caso di attività lavorative che comportano l'esposizione a più agenti chimici pericolosi, i rischi sono valutati in base al rischio che comporta la COMBINAZIONE di tutti i suddetti agenti chimici. Fermo restando quanto previsto dai decreti legislativi il responsabile dell'immissione sul mercato di agenti chimici pericolosi e' tenuto a fornire al datore di lavoro acquirente tutte le ulteriori informazioni necessarie per la completa valutazione del rischio.

62 VALUTAZIONE DEL RISCHIO CHIMICO La valutazione del rischio può includere la giustificazione che la natura e l'entità dei rischi connessi con gli agenti chimici pericolosi rendono non necessaria un'ulteriore valutazione maggiormente dettagliata dei rischi. Nel caso di un'attività nuova che comporti la presenza di agenti chimici pericolosi, la valutazione dei rischi che essa presenta e l'attuazione delle misure di prevenzione sono predisposte preventivamente. Tale attività comincia solo dopo che si sia proceduto alla valutazione dei rischi che essa presenta e all'attuazione delle misure di prevenzione. Il datore di lavoro aggiorna periodicamente la valutazione e, comunque, in occasione di notevoli mutamenti che potrebbero averla resa superata ovvero quando i risultati della sorveglianza medica ne mostrino la necessità.

63 VALUTAZIONE DEL RISCHIO CHIMICO Qualunque strumento operativo o processo venga utilizzato per effettuare la valutazione del rischio da agenti chimici pericolosi (misure, stime, algoritmi) dovrà tenere conto di tutti i requisiti minimi della VRC previsti dall art. 223 del D.Lgs 81/2008

64 VALUTAZIONE DEL RISCHIO CHIMICO ANALISI DEI DATI presenti nelle SDS e dei dati di letteratura; IDENTIFICAZIONE DELLE SOSTANZE, delle loro proprietà pericolose e dei valori limite di esposizione; MODALITA DI UTILIZZO delle sostanze e quantitativi (tenendo conto che una sostanza può essere contenuta in più prodotti utilizzarti nella stessa fase lavorativa o provenire da prodotti utilizzati nelle vicinanze); Definizione dei TEMPI DI UTILIZZO; MISURE ADOTTATE per ridurre la diffusione e l assorbimento delle sostanze pericolose; Valutazione del livello di rischio per la SALUTE e per la SICUREZZA per ogni sostanza o prodotto, anche con l ausilio di MODELLI matematici gestiti da software.

65 VALUTAZIONE DEL RISCHIO CHIMICO Se il rischio connesso alla presenza e/o esposizione ad agenti chimici pericolosi NON è basso per la sicurezza e irrilevante per la salute, il Datore di lavoro dovrà: attuare quanto previsto dagli artt. 225 e 226 e nominare un MEDICO COMPETENTE che dovrà sottoporre i Lavoratori esposti a SORVEGLIANZA SANITARIA e istituire ed aggiornare le Cartelle sanitarie e di rischio.

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