PROGRAMMA ATTUATIVO REGIONALE (FSC) Fondo per lo Sviluppo e la Coesione

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1 DIPARTIMENTO PER LO SVILUPPO E LA COESIONE ECONOMICA DIREZIONE GENERALE POLITICA REGIONALE UNITARIA NAZIONALE PROGRAMMA ATTUATIVO REGIONALE (FSC) Fondo per lo Sviluppo e la Coesione Descrizione del sistema di gestione e controllo (Si.Ge.Co)

2 ACRONIMI: QSN: Quadro Strategico Nazionale DUP: Documento Unico di Programmazione PAR :Programma Attuativo Regionale FAS: Fondo Aree Sottoutilizzate FSC: Fondo di Sviluppo e Coesione (gia FAS) AR: Autorità Responsabile RO: Responsabili di Obiettivo AC: Autorità Certificazione CdS:Comitato di Sorveglianza AdA: Autorità di Audit AA: Autorità ambientale B/R soggetto beneficiario/realizzatore MISE-DPS-DG PRUN: Ministero dello Sviluppo Economico- Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione. Direzione Generale Politica regionale unitaria nazionale MISE-DPS-UVER: Ministero dello Sviluppo Economico- Dipartimento di Coesione e Sviluppo Unita di Verifica degli Investimenti pubblici MEF-IGRUE: Ministero dell Economia e Finanze- Ispettorato Generale per i rapporti finanziari con l'unione europea CIPE: Comitato Interministeriale di Programmazione Economica APQ: Accordo di Programma Quadro (Stato-Regione) APQI: Accordo di Programma Quadro Interregionali (Stato-Regioni) SAD:Strumento Attuativo Diretto BDU: Banca Dati Unitaria VAS: Valutazione Ambientale strategica NUVAL: Nucleo di Valutazione degli Investimenti Pubblici RAE: Rapporto Annuale di Esecuzione SAL: Stato Avanzamento Lavori SGP: Sistema Gestione Progetti (sistema informativo per il monitoraggio) DGR: Delibera di Giunta Regionale 1

3 Indice 1. DATI GENERALI STRUTTURA ORGANIZZATIVA DEL SISTEMA DI GESTIONE E CONTROLLO L Autorità Responsabile Responsabili Obiettivo del Programma Il Soggetto Beneficiario/ Realizzatore Autorità di certificazione Autorità di Audit Autorità Ambientale Rappresentante in materia di Pari Opportunità Comitato di sorveglianza IL PROCESSO DI ATTUAZIONE DEL PAR FSC Programmazione Attuazione, Irregolarità, Rinunce e Revoche I vincoli di impegno e di spesa. I termini per l assunzione degli impegni giuridicamente vincolanti Informazione e pubblicità IL SISTEMA DEI CONTROLLI Controlli di primo livello Verifiche amministrative su base documentale Verifiche in loco Controlli di secondo livello Verifiche UVER LA RENDICONTAZIONE ED IL CIRCUITO FINANZIARIO Il circuito finanziario MISE-DPS-Regione Emilia-Romagna Il circuito finanziario Regione Emilia-Romagna Soggetti B/R Rendicontazione delle spese sostenute e trasferimento delle risorse finanziarie Soggetti B/R Regione Emilia-Romagna Rendicontazione dello stato di avanzamento della spesa e richieste di trasferimento: Regione Emilia-Romagna MISE DPS La Conservazione della documentazione SISTEMA INFORMATIVO PER IL MONITORAGGIO Il monitoraggio degli interventi finanziati con risorse FSC Modalità e procedure di monitoraggio previste dal sistema nazionale Modalità di raccolta dei dati a livello locale VALUTAZIONE APPENDICE. 26 2

4 1. Dati generali Il presente documento, in coerenza con quanto previsto dal Programma Attuativo Regionale FAS Fondo Aree Sottoutilizzate) della Regione Emilia-Romagna (in breve PAR FSC), approvato con DGR n.1251 del 28/07/2008 Approvazione del Programma Attuativo Regionale FAS dell'emilia- Romagna in attuazione della Delibera CIPE n.166/2007 e successive modifiche e integrazioni, riporta la descrizione dei sistemi di gestione e controllo, riguardanti nello specifico, ruoli e funzioni degli organismi preposti alla gestione del Programma, nonché meccanismi e modalità finalizzate ad una corretta ed efficace attuazione delle linee di azioni ricomprese nel programma. Il CIPE con delibera del 6 marzo 2009, pubblicata nella G.U. n.156 dell 8 luglio 2009 ha provveduto alla presa d atto del Programma Attuativo Regionale della Regione Emilia-Romagna per il , ai sensi del punto della delibera CIPE N.166/2007 e successive modificazioni. Con DGR n del è stato istituito il Comitato di Sorveglianza del Programma, ai sensi della delibera CIPE n.166/2007, insediatosi in data Inoltre, con l approvazione del D.Lgs n.88 del 31 maggio 2011 Disposizioni in materia di risorse aggiuntive ed interventi speciali per la rimozione di squilibri economici e sociali, a norma dell articolo 16 della Legge 5 maggio 2009, n.42 la denominazione del Fondo per le Aree Sottoutilizzate è stata sostituita in Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC), pertanto nel presente documento si fa riferimento alla nuova denominazione del fondo. L insieme delle modalità e delle procedure relative al sistema di gestione e controllo, riportate nel presente documento, fanno riferimento in primis: - alle disposizioni previste dal QSN, alle indicazioni puntuali contenute nella delibera CIPE n.166/2007 Attuazione del Quadro Strategico Nazionale (QSN) Programmazione delle risorse del Fondo per le aree sottoutilizzate e successive modificazioni nonché alle successive delibere CIPE n.1/2009 e n.1/2011; - al Manuale Operativo sulle procedure di monitoraggio delle risorse FSC predisposto dalla Direzione Generale per la Politica Regionale Unitaria Comunitaria del Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica del Ministero dello Sviluppo Economico, - alla delibera CIPE n.41/2012 Fondo per lo sviluppo e la coesione. Modalità di riprogrammazione delle risorse regionali e La collocazione all interno della Amministrazione regionale delle responsabilità individuate discende inoltre dall assetto normativo che disciplina la sua organizzazione e dalla delibera di Giunta regionale n del 27 Luglio 2007 Indirizzi operativi della Giunta per la programmazione integrata dei fondi europei, nazionali e regionali e da quanto indicato del Programma Attuativo Regionale. Si fa riferimento, inoltre, alla deliberazione dell Assemblea Legislativa del 25 giugno 2008 n.180 Approvazione del Documento Unitario di programmazione (Proposta della Giunta regionale in data 14 aprile 2008, n.527) e all art. 13 per Attuazione degli interventi finanziati dal Documento Unico di Programmazione (DUP) - Risorse statali della L.R. 9/2012. Altresì il presento documento, quando non diversamente indicato, è basato sui principi e le procedure relative alle norme ed alle disposizioni tecnicogiuridiche ed operativo-gestionali descrittive dell agire amministrativo-contabile impiegato per quanto riguarda la programmazione negoziata presso la Regione Emilia-Romagna e alle leggi di settore in vigore. In particolare, in applicazione dei principi generali di attuazione del FSC le modalità attuative si basano sulla migliore cooperazione tra i necessari livelli istituzionali, la più ampia e funzionale partecipazione dei soggetti coinvolti, efficienza ed efficacia nelle procedure e nelle modalità attraverso le quali pervenire al conseguimento degli obiettivi e dei risultati. Per ulteriori aspetti afferenti il sistema di gestione e controllo, non contemplati nel presente documento, si rimanda alle specifiche decisioni adottate dall Autorità Responsabile, attraverso appositi atti assunti in sede di Comitato di Sorveglianza o di Giunta regionale nonché ad eventuali linee guida. 3

5 2. Struttura organizzativa del sistema di gestione e controllo Per la gestione del PAR FSC della Regione Emilia-Romagna è stata individuata una struttura organizzativa che prevede: - un organismo responsabile della programmazione e dell attuazione (Autorità Responsabile); - un organismo di certificazione, inteso quale autorità abilitata a richiedere i pagamenti del FSC (Autorità di Certificazione); - un sistema di gestione e controllo relativo all intero Programma (Si.Ge.Co. PAR FSC). - i Responsabili di Obiettivo del Programma (presso le Direzioni generali regionali competenti per materia); - il soggetto beneficiario/realizzatore; - l Autorità di Audit; - l Autorità ambientale; - il Comitato di Sorveglianza. In particolare di seguito sono descritti gli organismi fondamentali della struttura organizzativa individuati dalla RER. Tali organismi nella fase di selezione degli interventi e di valutazione ex ante, in itinere ed ex post del Programma sono supportati dalle strutture competenti in materia di Pari opportunità, Nucleo di Valutazione degli investimenti pubblici. Fig.1 Struttura organizzativa del sistema di gestione e controllo del PAR FSC Struttura di Supporto alla Valutazione Nucleo Valutazione e Verifica Investimenti Pubblici Struttura di Coordinamento e Supporto del Programma Servizio Intese Istituzionale e Programmi Speciali d Area Autorità Responsabile DG Programmazione Territoriale e Negoziata, Intese, Relazioni Europee e internazionale Altre Amministrazioni Centrali IGRUE Comitato di Sorveglianza Responsabili di Obiettivo DG competenti per materia DPS Ministero Sviluppo Economico Verifiche Centrali (punto del. CIPE 166/07) BENEFICIARI Autorità di Certificazione DG Politica Regionale Unitaria Nazionale Ministero Sviluppo Economico UVER DG Risorse Finanziarie e Patrimonio Struttura di Supporto alla Certificazione Servizio di Gestione della Spesa Regionale Autorità di Audit Struttura di Supporto ai Controlli di secondo livello Servizio di Audit Referente Pari Opportunità Autorità Ambientale Servizio Valutazione impatto e Promozione Sostenibilità Ambientale 4

6 2.1. L Autorità Responsabile L Autorità Responsabile (AR) dell attuazione del programma attuativo FSC è individuata nel Direttore Generale pro tempore della struttura referente del PAR FSC, ossia la Direzione Generale Programmazione Territoriale e Negoziata, Intese. Relazioni europee e Relazioni internazionali. L Autorità Responsabile sovrintende alle funzioni connesse alla piena realizzazione delle linee di azione previste dal programma nell ambito dei diversi obiettivi. Può attribuire, sotto il profilo gestionale-operativo ed amministrativo-contabile, ricorrendone le condizioni di legge, le funzioni ad altre Direzioni Generali individuate come responsabili di specifiche linee di azione, mentre provvede direttamente alla realizzazione e gestione amministrativo-contabile delle azioni che sono in capo alla medesima direzione. Essa è tenuta a garantire: 1. il coordinamento ed il generale funzionamento del programma; 2. il coordinamento, in raccordo con le Direzioni generali competenti, ai fini della concertazione e stipula degli APQ sia nei rapporti con le Amministrazioni centrale che nel confronto interregionale; 3. il coordinamento, in raccordo con le Direzioni competenti, ai fini della concertazione con il territorio e la sottoscrizione delle Intese per la integrazione delle politiche territoriali previste dal DUP; 4. che le operazioni destinate a beneficiare di un finanziamento siano selezionate in conformità ai criteri indicati dal QSN e dalla delibera CIPE di attuazione, in coerenza con quanto indicato nel Programma attuativo e rispettino la vigente normativa; 5. l informazione al Comitato di Sorveglianza ed al partenariato economico e sociale sull andamento del programma; 6. l'esistenza di un sistema informatizzato di raccolta dei dati contabili relativi a ciascuna operazione attuata nell'ambito del PAR FSC e ad assicurare la raccolta dei dati relativi all'attuazione necessari per la gestione finanziaria, il monitoraggio, il controllo e la valutazione; 7. le attività di valutazione specifiche ed il coordinamento con le altre valutazioni, ivi comprese quelle derivanti dal monitoraggio definito nella VAS del PAR, secondo quanto indicato dal Piano di valutazione unitario; 8. che l Autorità di Certificazione riceva tutte le informazioni necessarie in merito alle procedure e verifiche eseguite in relazione alle spese ai fini della certificazione; 9. l elaborazione e la presentazione al DPS dei Rapporti annuali di esecuzione (RAE). Inoltre, l Autorità Responsabile è titolare dell obiettivo specifico relativo all assistenza tecnica, per la quale si avvale di una struttura di supporto e coordinamento, identificata nel Servizio Intese Istituzionali e Programmi Speciali d Area. Nell ambito dell assistenza tecnica, l Autorità Responsabile con il supporto del Servizio Intese Istituzionali e Programmi Speciali d Area, garantisce: a) l attivazione di progettazione ad attuazione di azioni finalizzate a promuovere e far conoscere il programma e i progetti relativi la PAR FSC; b) l attivazione di assistenza tecnica diretta ad assicurare maggiore efficienza complessiva dell azione amministrativa e destinata a risolvere esigenze specifiche, territoriali e/o settoriali; c) l assistenza tecnica a scala regionale per il supporto al popolamento del sistema informatizzato di raccolta dei dati (SGP) relativi a ciascuna operazione attuata nell'ambito del PAR FSC ai fini del monitoraggio, ivi compreso il monitoraggio definito nella VAS del PAR, e la relativa assistenza tecnica; d) il coordinamento, in raccordo con le Direzioni Generali competenti e dei relativi Responsabili di Obiettivo, della concertazione e dell assegnazione delle risorse attivate tramite Strumenti Attuativi Diretti (SAD); e) il rispetto delle procedure di rendicontazione delle spese in conformità con quanto previsto dal Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica - DPS del Ministero dello Sviluppo Economico MISE (in seguito indicato solo con MISE e DPS) e tali da consentire le relative predisposizioni di dichiarazioni di spesa dell Autorità di Certificazione; 5

7 f) la trasmissione delle proposte di certificazione della spesa all Autorità di Certificazione predisposta dai Responsabili di Obiettivo; g) la predisposizione ed eventuali revisioni (gestionali e/o finanziarie) del programma; h) le funzioni di segreteria tecnica al Comitato di Sorveglianza; i) la partecipazione ad incontri tecnici, tavoli di concertazione e gruppi di lavoro con le Amministrazioni Centrali competenti per materia per la predisposizione di Accordi di Programma Quadro e di aggiornamento relativi alla gestione del PAR FSC. Inoltre, con la collaborazione del Nucleo Valutazione e Verifica Investimenti Pubblici, garantisce le attività di valutazione Responsabili Obiettivo del Programma I Responsabili di Obiettivo (RO), individuati in relazione alle loro funzioni e competenze specifiche nei Direttori Generali delle Direzioni Generali competenti per materia e/o da strutture da questi individuate, collaborano con l Autorità Responsabile ai fini dell Attuazione del Programma. Nello specifico hanno il compito di curare tutte le fasi del ciclo di vita di un progetto ammesso a finanziamento, sulla base delle modalità amministrativo-contabili regionali in particolare quando viene attuato mediante strumento di attuazione diretta (SAD). Spettano al RO le seguenti attività: a) il supporto tecnico nelle fasi di istruttoria della programmazione; b) le necessarie verifiche (coerenza con contenuti e obiettivi del Programma) propedeutiche all ammissione del finanziamento e all attuazione degli interventi; c) l attivazione delle specifiche procedure per l attuazione degli interventi; d) l accertamento della coerenza della spesa con il progetto ammesso a finanziamento; e) la raccolta e la verifica dei dati di monitoraggio, ivi compreso il monitoraggio definito nella VAS del PAR; f) la predisposizione dei provvedimenti amministrativi e contabili ai Beneficiari e l attivazione delle azioni necessarie per il recupero di eventuali somme erogate in presenza di irregolarità; g) i controlli in concomitanza con la gestione dei progetti e diretti a verificazione la corretta esecuzione delle operazioni gestionali, la verifica delle irregolarità e relativa informazione alle strutture di competenza, ivi compresa l Autorità Ambientale; h) la predisposizione della rendicontazione della spesa regolarmente sostenuta per l Autorità di Certificazione e l invio della stessa all Autorità Responsabile; i) il supporto all AR nelle attività di informazione e pubblicizzazione del DUP e del PAR FSC; j) la partecipazione ad incontri tecnici, tavoli di concertazione e gruppi di lavoro con le Amministrazioni Centrali competenti per materia per la predisposizione di Accordi di Programma Quadro. In caso di SAD, i riferimenti normativi per la gestione ed il controllo che guideranno il RO saranno quelli riconducibili alle norme di settore, e alle disposizioni tecnico-giuridiche ed operativo-gestionali descrittive dell agire amministrativo-contabile impiegato definiti da atti della Giunta Regionale o indicazioni dell Autorità Responsabile. 2.3 Il Soggetto Beneficiario/ Realizzatore Il soggetto beneficiario/realizzatore (B/R), destinatario delle risorse PAR FSC a seguito di una delle modalità attuative previste, é direttamente coinvolto ed é responsabile della realizzazione del progetto. 6

8 In particolare: a) partecipa ai tavoli tecnici che il RO, l AR o altre strutture/organismi competenti 1 potranno convocare per le necessarie verifiche (coerenza con contenuti e obiettivi del Programma) propedeutiche all attuazione degli interventi e quindi all assegnazione poi erogazione dei finanziamenti; b) nomina il responsabile del procedimento ed espleta tutte le attività previste dalla normativa vigente in materia di contratti e appalti pubblici relativi ai lavori, servizi e forniture (Decreto Legislativo n.163/2006 e ss.mm., nonché del regolamento attuativo n. 207/2010) ; c) assicura l aggiornamento costante dei dati di monitoraggio, ivi compreso il monitoraggio definito nella VAS del PAR, garantendo la realizzazione dell intervento nel rispetto dei vincoli di impegno e di spesa, nei tempi stabiliti dal cronoprogramma e in conformità con il progetto presentato e ammesso a finanziamento; d) fornisce i rendiconti periodici sullo stato di realizzazione dell intervento e sulle eventuali problematiche evidenziate in fase di attuazione; e) partecipa ai tavoli tecnici che il RO, l AR o altre strutture competenti potranno convocare per la verifica dello stato di avanzamento dell intervento; f) garantisce una adeguata collaborazione nelle attività di verifica e valutazione, attraverso la messa a disposizione di documenti, informazioni e dati; g) assicura adeguata pubblicità e conoscibilità degli interventi realizzati con il PAR FSC, secondo modalità fornite dall AR, previa intesa con il RO; h) adotta un sistema di contabilità separata e conserva, utilizzando a supporto anche il sistema informativo di monitoraggio, tutta la documentazione amministrativa, tecnica e contabile relativa all investimento, secondo le disposizioni contenute nelle delibere di giunta regionali inerenti l attuazione del PAR FSC Indicazioni sulle modalità, tempi e obblighi perentori del B/R sono definiti nei provvedimenti amministrativi inerenti l assegnazione, la concessione dei contributi, nelle eventuali convenzioni. In caso di ricorso a SAD, i riferimenti normativi che guideranno la realizzazione sono riconducibili alle leggi di settore e alle disposizioni tecnico-giuridiche ed operativo-gestionali descrittive dell agire amministrativocontabile impiegato dall Ente Regione, mentre per gli APQ le disposizioni sono quelle vigenti in materia Autorità di certificazione L Autorità di Certificazione (AC) è responsabile della corretta certificazione delle spese a valere sui fondi FSC per l attuazione del programma. In particolare l AC: a) elabora e trasmette al MISE-DPS le richieste di trasferimento risorse sulla base delle dichiarazioni di spesa ricevute dall AR; b) certifica che la dichiarazione di spesa è corretta, proviene da sistemi di contabilità affidabili ed è basata su documenti giustificativi verificabili; c) mantiene una contabilità degli importi recuperabili e degli importi ritirati a seguito della soppressione totale o parziale della partecipazione a un intervento; d) verifica di aver ricevuto dall AR informazioni adeguate in merito alle procedure seguite e alle verifiche effettuate in relazione alle spese figuranti nelle proposte di certificazione; e) effettua controlli in merito alla riconducibilità delle spese agli interventi selezionati per il finanziamento conformemente ai criteri applicabili al Programma. L individuazione dell Autorità di Certificazione è avvenuta contestualmente all approvazione del Programma Attuativo Regionale (Delibera di Giunta regionale n. 1251/2007). La funzione di Autorità di Certificazione è di competenza del Direttore Generale pro tempore della struttura regionale competente in materia di Risorse 1 Tra gli altri, in caso di progetti concertati attraverso la procedura negoziale prevista con le Intese per l integrazione delle politiche territoriali, sono strutture/organismi di ulteriore riferimento la Provincia di competenza e la relativa Conferenza per l Intesa l integrazione delle politiche territoriali. 7

9 Finanziarie e Patrimonio. L AC sarà coadiuvata, nell esecuzione dell attività di verifica e riscontro tecnicooperativo nelle diverse fasi di sviluppo del PAR FSC dalla struttura interna individuata nel Servizio Gestione della Spesa regionale, nonché per la realizzazione del complesso delle attività, compiti e funzioni alla stessa attribuiti da una struttura esterna da individuarsi con successivi provvedimenti avuto a riguardo il contesto normativo che regolamenta il quadro di riferimento amministrativo-contabile per la scelta di operatori economici finalizzata all esecuzione di prestazioni di servizio. 2.5 Autorità di Audit La Regione si avvarrà, ai fini dell espletamento dei controlli di secondo livello, di un Autorità di Audit per cui si procederà in seguito all individuazione formale della stessa il cui riferimento è comunque rappresentato dal Servizio interno alla Regione, denominato Servizio Autorità di Audit già competente per la verifica della funzionalità ed efficacia del Sistema di Gestione e Controllo dei Programmi operativi regionali FESR e FSE. L Autorità di Audit del Programma FSC, sarà responsabile della verifica dell efficace funzionamento del sistema di gestione e controllo e della verifica a campione di singoli interventi. In particolare, essa sarà incaricata dei compiti seguenti: a) garantire che le attività di audit siano svolte per accertare l'efficace funzionamento del sistema di gestione e di controllo del programma attuativo; b) garantire che le attività di audit siano svolte su un campione di operazioni/progetti adeguato per la verifica delle spese dichiarate; c) predisporre la documentazione relativa alle verifiche ispettive effettuate e comunicare gli esiti degli audit, insieme ed eventuali raccomandazioni e suggerimenti, agli organismi del sistema interessati; d) redigere e presentare all Autorità Responsabile un rapporto di controllo (da allegare al rapporto annuale di esecuzione predisposto dall AR), nel quale vengano evidenziate le attività svolte e le principali risultanze delle verifiche espletate, con particolare attenzione alle criticità ed irregolarità eventualmente riscontrate; e) redigere e presentare all Autorità Responsabile, alla conclusione del programma, una dichiarazione di chiusura, accompagnata da un rapporto di controllo finale (da allegare al rapporto di esecuzione finale predisposto dall AR), che sintetizzi le risultanze dei controlli effettuati, attesti la validità della domanda di pagamento del saldo finale, nonché la legittimità e la regolarità delle transazioni soggiacenti coperte dalla dichiarazione finale delle spese. L Autorità di Audit assicura che gli audit siano eseguiti tenendo conto degli standard internazionalmente riconosciuti, e garantisce che le componenti che li effettuano siano funzionalmente indipendenti ed esenti da qualsiasi rischio di conflitto di interessi. 2.6 Autorità Ambientale L Autorità Ambientale (AA) assicura efficacia e continuità in fase attuativa al processo di valutazione ambientale strategica del Programma, anche attraverso il monitoraggio, in collaborazione con l Autorità Responsabile. L Autorità Ambientale ha il compito di: - contribuire a garantire la valutazione coordinata degli aspetti ambientali inerenti l attuazione degli interventi afferenti le diverse linee di azione del Programma, sia in fase di approvazione sia in fase di attuazione con particolare riferimento alla verifica del rispetto della normativa comunitaria, nazionale e regionale in materia ambientale e della coerenza con la pianificazione ambientale esistente; - favorire l integrazione del sistema di monitoraggio previsto dal PAR FSC con indicatori di sostenibilità ambientale. Ai fini dell applicazione del principio di sostenibilità ambientale per l intera strategia della politica regionale unitaria, l Autorità Ambientale fornisce contributi al piano di Valutazione Unitario. A tal fine partecipa ai lavori del Gruppo di coordinamento della Valutazione Unitaria, istituito con determinazione n del 20/11/2009. L Autorità ambientale è identificata nel Dirigente pro-tempore del Servizio Valutazione Impatto e Promozione Sostenibilità Ambientale della Direzione Generale Ambiente e Difesa del Suolo e della Costa. 8

10 2.7 Rappresentante in materia di Pari Opportunità Il Rappresentante in materia di Pari Opportunità garantirà, il supporto necessario per sostenere assicurare l attenzione alla parità di genere e al principio di non discriminazione nelle fasi di programmazione, gestione e sorveglianza del PAR FSC. In particolare: - supporta l AR, in coerenza con le indicazioni del QSN, per attuare misure necessarie per garantire il rispetto e la verifica del principio di parità di genere e di non discriminazione; - nella fase di attuazione delle linee di azione attraverso il ricorso agli strumenti previsti dal Programma, introducendo priorità, indicatori e criteri di valutazione che permettano di verificare l impatto di genere delle attività proposte; - con la partecipazione di un rappresentante per le pari opportunità alle attività del Comitato di Sorveglianza del Programma. Il referente in materia di Pari Opportunità è identificato ai sensi della DGR n. 2183/2009. Inoltre, il rappresentante potrà avvalersi della collaborazione della struttura competente del Servizio segreteria e affari generali della Giunta. Affari generali della Presidenza. Pari opportunità del Gabinetto del Presidente della Giunta. 2.8 Comitato di sorveglianza Secondo quanto previsto dalla delibera di attuazione del QSN, le funzioni di indirizzo e sorveglianza sono svolte attraverso un organismo collegiale di indirizzo, attuazione e sorveglianza del PAR FSC, questo è denominato: Comitato di Sorveglianza (CS) del PAR FSC. Nella fase di esecuzione del programma questo organismo affianca l AR nel favorire una corretta ed efficace esecuzione del programma ed in particolare prioritariamente: contribuisce all esame dei risultati dell esecuzione in riferimento agli obiettivi prefissati; contribuisce a formulare proposte, valuta e approva eventuali decisioni di riprogrammazione del programma attuativo ai sensi delle delibere CIPE n. 166/2007 (punto 7.3) e n.41/2012; contribuisce ad assicurare coerenza ed integrazione con gli altri programmi della politica regionale unitaria; Inoltre: approva il proprio regolamento interno nella prima seduta di insediamento; fornisce la completa informazione dell andamento del programma in particolare al Comitato per il Coordinamento della Politica Unitaria Regionale; valuta periodicamente i progressi compiuti nel conseguimento degli obiettivi specifici del Programma Attuativo, esamina ed approva i Rapporti Annuali e Finali di esecuzione prima della loro trasmissione al Ministero dello Sviluppo Economico DPS; prende visione degli aggiornamenti del Piano di valutazione unitario e periodicamente viene informato sugli esiti delle attività di valutazione; decide sulle iniziative da adottare, inclusa le proposte di revoche, nel caso di persistenza di cause ostative verificatesi in occasioni di controlli (ai sensi dell allegato 6 della Delibera CIPE n. 166/2007). Il CS è stato istituito con DGR n. 2183/2009 ed è composta dai seguenti membri effettivi del Comitato di sorveglianza: Presidente - il Presidente della Giunta regionale o suo delegato; Autorità Responsabile - il Direttore Generale alla Programmazione Territoriale e Negoziata, Intese, Relazioni Europee e Relazioni Internazionali; 9

11 Un rappresentante per ogni Direzione Generale, individuata come responsabile nell attuazione del Programma Attuativo regionale FAS; Autorità Ambientale: il Responsabile del Servizio Valutazione, Impatto e Promozione Sostenibilità Ambientale della Regione Emilia-Romagna; Un Rappresentante del Ministero dello Sviluppo Economico - Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica - Direzione Generale per la politica regionale unitaria nazionale; Un Rappresentante del Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Direzione generale per la Qualità della vita; Un Rappresentante della Regione Emilia-Romagna per le Pari opportunità. Inoltre sono membri consultivi del CS: L Autorità di Certificazione del PAR FSC dell Emilia-Romagna; Un rappresentante del Gabinetto della Presidenza quale referente della Cabina tecnica di indirizzo della Politica regionale unitaria per il ; L Autorità di Gestione del Programma Operativo Fondo Sociale Europeo della Regione Emilia- Romagna; L Autorità di Gestione del Programma Operativo Fondo Europeo di Sviluppo regionale della Regione Emilia-Romagna; L Autorità di Gestione del Programma di Sviluppo Rurale della Regione Emilia-Romagna; Un Rappresentante della D.G. Programmazione Territoriale e negoziata, Intese, Relazioni Europee e relazioni internazionali della Regione Emilia-Romagna (Programmi di cooperazione territoriale europea); Un Rappresentante dell Amm.ne Prov.le di Bologna; Un Rappresentante dell Amm.ne Prov.le di Parma; Un Rappresentante dell Amm.ne Prov.le di Ferrara; Un Rappresentante dell Amm.ne Prov.le di Forlì-Cesena; Un Rappresentante dell Amm.ne Prov.le di Modena; Un Rappresentante dell Amm.ne Prov.le di Piacenza; Un Rappresentante dell Amm.ne Prov.le di Ravenna; Un Rappresentante dell Amm.ne Prov.le di Reggio-Emilia; Un Rappresentante dell Amm.ne Prov.le di Rimini; Un Rappresentante per ciascuno dei Firmatari del Patto per la qualità e lo sviluppo (AGCI Associazione Generale Cooperative Italiane, Confcooperative Emilia Romagna, Lega Coop Emilia Romagna, CNA Comitato regionale Confederazione Nazionale Artigianato, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti, CIA Confederazione Italiana Agricoltori, Coldiretti, CONFAGRICOLTURA, Confindustria Emilia Romagna, UnionApi, CISPEL Confservizi Emilia-Romagna, CGIL Regionale Emilia-Romagna, CISL Regionale Emilia-Romagna, UIL Regionale Emilia-Romagna, UGIL Regionale Emilia-Romagna, CAL Consiglio Autonomie locali, Unioncamere) Ulteriori componenti dell organismo potranno essere individuati dal CS stesso nel corso dell attuazione del programma e sulla base delle problematiche e dei problemi incontrati. Specifici incontri di confronto potranno essere allargati al partenariato economico e sociale e alle istituzioni locali. Ai sensi della DGR n. 2183/2009 l AR provvede con proprio atto e in conformità al regolamento interno alla presa d atto dei membri effettivi e consultive e dei relativi supplenti designati dai relativi organismi. Il CS si è riunito in prima seduta il 12 gennaio 2010, approvando il Regolamento interno del Comitato di Sorveglianza. Il CS si avvale per l espletamento delle sue funzioni dalle attività di segreteria tecnica svolte dalla Servizio Intese Istituzionali e Programmi Speciali d Area. 10

12 3. IL PROCESSO DI ATTUAZIONE DEL PAR FSC Le disposizioni riportate in questo capitolo hanno l obiettivo di definire il quadro generale relativo ai processi che caratterizzano la programmazione, l attuazione e la gestione degli interventi ricompresi nel PAR FSC. Le modifiche ed integrazioni alle disposizioni potranno essere effettuate e realizzate con il ricorso ad atti, manuali, linee guida o documenti approvati dalla Giunta regionale o, in relazione agli elementi tecnicoprocedurali da disciplinare, con provvedimenti adottati dalla tecnostruttura dirigenziale dell Ente. Il processo generale di programmazione e attuazione, come richiamato in premessa (capitolo 1), si basa sull impianto operativo definito nel Documento Unico di Programmazione, sulle norme di legge dei diversi settori di intervento vigenti in Regione Emilia-Romagna e sulle modalità di gestione amministrativo-contabili ritenute più efficaci ed efficienti adottate nella gestione operativa degli altri fondi riconducibili alla politica regionale unitaria , nonché sulle disposizioni del CIPE e del Ministero relative al Fondo di Sviluppo e Coesione Programmazione In ragione del percorso tracciato e della particolarità di realizzazione sviluppatesi nell arco temporale di riferimento di effettivo avvio del Programma ed approvazione del presente documento, gli interventi inseriti nel PAR FSC sono riconducibili a due livelli di programmazione e attuazione. Un primo livello comprendente interventi già selezionati, individuati in quanto afferenti la sfera diretta di attuazione regionale. Un secondo livello che privilegia invece la dimensione territoriale (OB. IV, V) e attuati attraverso il ricorso a procedure di concertazione con i soggetti locali e nello specifico attraverso lo strumento su base provinciale delle Intese per l integrazione delle politiche territoriali. Nel primo caso ancora la selezione degli interventi è avvenuta tenendo conto delle priorità regionali su alcuni asset ritenuti strategici per lo sviluppo infrastrutturale della regione, in coerenza poi con le programmazioni di settore ed in base al principio di addizionalità delle risorse regionali rese disponibili in relazione a specifiche autorizzazioni di legge. I progetti ricompresi in questa fattispecie sono stati individuati attraverso l applicazione delle disposizioni di legge vigenti e le procedure amministrativo-contabili definite quale strumento di supporto all agire dell Ente e rinvenibili nei diversi provvedimenti amministrativi adottati nel rispetto dell impianto organizzativo di cui l Ente regionale si è dotato. Nel secondo caso, trattandosi di procedure negoziate, la selezione degli interventi è avvenuta o avviene in base alle procedure di concertazione e condivisione tra i soggetti locali, tenendo sempre conto delle priorità del Programma. Rientrano nell ambito di questa casistica gli interventi inseriti nelle intese ed altri strumenti programmatori intervenuti tra la Regione Emilia-Romagna e gli Enti locali del territorio oggetto di finanziamento regionale che sono stati realizzati dai soggetti attuatori con il ricorso all utilizzo di risorse finanziarie di bilancio proprie. L operazione amministrativa di avvio per la realizzazione di questi interventi trova la sua legittimità sotto il profilo giuridico nell ambito dei provvedimenti adottati dai competenti organi regionali e locali mentre, sotto il profilo finanziario, l impiego delle risorse proprie degli Enti locali deve essere ricondotto nell alveo della procedura di anticipazione delle risorse, fermo restando le regole contabili alle quali gli Enti hanno dovuto fare riferimento per la finanziabilità degli interventi. Gli strumenti di attuazione degli interventi di cui sopra, in coerenza con quanto previsto dalla delibera Cipe n.166/2007 sono: - l APQ o APQI nel caso di attuazione di interventi/operazioni di carattere sovra-regionale o interregionale o complessi (azioni cardine); - gli strumenti attuativi diretti (SAD), nel caso in cui non sia necessaria un azione di cooperazione Stato- Regione. 11

13 Gli strumenti attuativi diretti sono ad esempio: intese, delibere di giunta regionale, convenzioni, accordi di programma, ecc. utilizzati quali strumenti tecnico-giuridici ed operativo - gestionali dell agire amministrativocontabile dalla Regione Emilia-Romagna. Gli interventi si distinguono anche rispetto alla responsabilità gestionale secondo le forme seguenti: - interventi a regia regionale nel caso in cui la Regione non sia il beneficiario dell operazione ma detta le norme di attuazione, individua le azioni da realizzare, i requisiti dei destinatari e le risorse disponibili; - interventi a titolarità regionale nel caso in cui la Regione sia anche il beneficiario dell operazione, individuando altresì il soggetto attuatore/realizzatore. In particolare, per gli interventi del Programma a regia regionale relativi agli obiettivi specifici IV Valorizzare i potenziali territoriali, consolidare le aree ex ob. 2 e V Promuovere la competitività, la qualità e l attrattività della rete delle città, l identificazione delle strategie, delle priorità e degli interventi sono da ricondursi principalmente, in fase di programmazione, all Intesa per l integrazione delle politiche territoriali e alle successive modifiche ed integrazioni concordate in sede di Conferenza per l Intesa per l integrazione delle politiche territoriali quale base per la selezione degli interventi finanziati o co-finanziati a valere sulle risorse identificate nel PAR FSC, ivi incluse quelle programmate dalla Regione quali risorse straordinarie DUP. Pertanto la selezione degli interventi è definita attraverso un processo concertato con gli attori del territorio e negoziale, che si basa sull integrazione degli strumenti di programmazione, nonché sui principi propri del metodo di programmazione negoziata di cui alla L.R. n. 30/96, così come declinati nella DGR 1132/2007 ed alle linee definite nelle delibere CIPE relative alle risorse FSC, nel Documento Unico di Programmazione (DUP) oltre che a quanto definito nel PAR FSC Per gli interventi a titolarità regionale, le priorità sono definite dalla programmazione strategica regionale e dalla programmazione di settore coerente con il PAR FSC. Nell ambito degli obiettivi del Programma, sono finanziabili interventi che ricadono nella fattispecie di investimento ai sensi dell art. 3 L. 350/2003. Per quel che riguarda invece l obiettivo relativo all assistenza tecnica sono previste spese riguardanti l acquisizione di beni e servizi da parte della Pubblica Amministrazione in coerenza anche con quanto previsto all art. 13 della L.R. 9/ Attuazione, Irregolarità, Rinunce e Revoche Ponendo a base di riferimento quanto argomentato per la fase relativa alla programmazione degli interventi inseriti nel PAR FSC (punto 3.1), costituiscono premesse di carattere generale per la fase attuativa le considerazioni che l Ente Regione, al fine di dare applicazione operativa agli interventi ricompresi nel Programma approvato, ha provveduto a dare corso alla realizzazione di una serie di interventi assicurando agli stessi un percorso giuridico amministrativo in linea con le leggi vigenti e garantendo, sotto il profilo finanziario, la necessaria copertura attraverso l impiego di risorse regionali all uopo destinate con specifiche leggi finanziarie autorizzatorie. In termini analoghi gli Enti locali del territorio, sulla base degli Accordi/Intese che definiscono il piano programmatico degli interventi da realizzare con il concorso finanziario della Regione, hanno provveduto alla loro attuazione attraverso il ricorso a fonti di finanziamento proprie agendo in regime di anticipazione sulle assegnazioni regionali. L impostazione programmatica così come realizzata fa del presente documento: - un elemento di validazione al percorso amministrativo-contabile realizzato con gli atti già approvati di fondamentale importanza per acclarare e supportare le fasi gestionali dell avvio e della realizzazione degli interventi fino alla procedura di rendicontazione ai fini certificatori, e - rappresenta allo stesso tempo, per gli interventi che dovranno ancora essere realizzati, lo strumento di guida operativa per tutti gli attori istituzionali coinvolti nel percorso. Ne discende, con particolare riferimento agli interventi realizzati e/o in corso di realizzazione e quindi già oggetto di finanziamento regionale ovvero di quelli finanziati con l impiego anticipato di risorse degli Enti Locali, che l attuazione è da ricondurre nell alveo dei singoli provvedimenti amministrativi adottati dall Ente Regione avuto riferimento al quadro normativo delle singole materie oggetto di inserimento nei documenti di programmazione strategica ed altri provvedimenti amministrativi che dimostrino in fase di verifica condotta 12

14 dai soggetti preposti alla validazione la completa coerenza alla programmazione prevista dal QSN, DUP PAR FSC e Intese per l integrazione delle politiche regionali nonché da altri Piani dell Ente. Invero la ricostruzione del percorso ai fini della sua tracciabilità e rendicontabilità dovrà essere ricondotta all interno del contesto amministrativo-contabile temporalmente attivato per dare corso ai singoli interventi fermo restando l obbligo di verifica di compatibilità con l impianto programmatico gestionale costruito dall Ente per il PAR FSC. Il quadro di riferimento programmatico-gestionale sopra descritto determina, anche ai fini dell ammissibilità delle spese oggetto di certificazione, una particolare situazione per tutti gli interventi oggetto di finanziamento per i quali l atto decisorio, generalmente deliberazione di Giunta Regionale, costituisce lo strumento operativo di attuazione diretta che attraverso l ammissione a contribuzione (assegnazione del finanziamento) dà l avvio all iter amministrativo-contabile. A ciò si aggiunga che ricorrendo i presupposti di legge, ossia: - delibera,/determina dirigenziale di approvazione del progetto esecutivo con indicazione dei mezzi utilizzati per assicurare la copertura finanziaria (piano finanziario dell opera), - verbale consegna lavori/forniture scaturenti da procedure di evidenza pubblica con indicazione dei tempi di realizzazione (cronoprogramma dei lavori/forniture), - l eventuale ulteriore documentazione richiesta dalle specifiche normative regionali di settore il medesimo provvedimento può disporre la concessione del finanziamento oltre all assunzione dell onere finanziario di spesa sul bilancio regionale (registrazione contabile). Il percorso ordinario invero prevede, per tutti i progetti da ricondurre nel PAR FSC, l intervento decisorio programmatico della Giunta Regionale (assegnazione del finanziamento) con il rinvio espresso per la fase gestionale-operativa a successivi provvedimenti di natura dirigenziale con i quali il responsabile obiettivo (RO), o della figura individuata per competenza e materia, sulla base delle verifiche tecniche amministrativocontabili complessivamente previste nel provvedimento (percorso amministrativo-contabile in cui si snoda l agire dell Ente) provvede per gli interventi che ricadono nella specifica competenza alla concessione del finanziamento assegnato nonché alla richiesta di registrazione degli oneri finanziari sul bilancio regionale (imputazione contabile). Nell ipotesi di individuazione nel provvedimento della Giunta Regionale (su obiettivi del PAR FSC a carattere trasversale) di un responsabile di obiettivo (RO) specifico l istruttoria tecnico-amministrativo-contabile per addivenire all adozione del provvedimento di concessione viene attribuita a questi al fine di assicurare l esecuzione corretta per competenza e funzioni in rapporto alle materie in cui si articola il programma. Così nell ambito degli obiettivi IV e V del Programma PAR FSC la fase di concessione e contestuale assunzione degli oneri finanziari a carico del bilancio regionale del finanziamento disposto con deliberazione della Giunta Regionale (assegnazione del finanziamento) è predisposta, ricorrendo i presupposti di legge, in applicazione di quanto concordato in sede di Intesa per l integrazione delle Politiche Territoriali e ss.mm. attraverso le relative competenze nonché delle specifiche tecniche sopra indicate, dal Responsabile di obiettivo (RO) con atto formale, salvo attribuzione della competenza per materia e funzione ad altra figura individuata nel provvedimento della Giunta Regionale nel rispetto dell impianto organizzatorio adottato dall Ente. Gli elementi di realizzabilità temporale degli interventi devono trovare, avuto a mente il contesto di riferimento sopra delineato, la giusta ratio nei vincoli posti dalle disposizioni adottate a livello centrale per i FSC. Ne deriva che gli elementi di riferimento temporale che guideranno la realizzazione degli interventi possono e debbono essere dedotti con espresso rinvio operativo ai provvedimenti amministrativi adottati. Al pari di ogni procedura amministrativa impiegata per la finanziabilità di progetti di investimento pubblico l ammissibilità e l assegnazione a contributo disposta dall organo Giunta Regionale a favore di un soggetto beneficiario viene sottoposta, nelle fasi gestionali operative, a valutazioni che possono determinare, in caso di mancato rispetto degli elementi temporali, la procedura di revoca del finanziamento. Così la mancata trasmissione della documentazione prevista per la concessione del finanziamento nei tempi indicati può comportare la perdita (revoca) del benefit finanziario riconosciuto con conseguenze dirette sotto il profilo contabile in relazione alle diverse fasi della spesa in cui si sviluppa il procedimento amministrativo. L eventuale proroga della scadenza fissata può essere preventivamente concessa con l adozione di un proprio provvedimento amministrativo, dal RO (o dall AR qualora l intervento sia a titolarità regionale), a 13

15 fronte di specifica motivata richiesta, da parte del Soggetto beneficiario del contributo assegnato, completa dell indicazione della nuova data limite individuata per la presentazione della documentazione prevista per la concessione del contributo. La rinuncia da parte del soggetto beneficiario del contributo determina conseguenze dirette sull operatività gestionale del bilancio avendo in rapporto alle fasi nelle quali si articola il processo di spesa conseguenze diversificate. Nell ipotesi di assegnazione delle risorse a favore di un soggetto beneficiario e mancata registrazione a bilancio della spesa determina l obbligo di riprogrammazione delle disponibilità finanziare oggetto di rinuncia. Nella fattispecie di attivazione del processo di rinuncia su un contributo già oggetto di concessione, la registrazione delle scritture contabili obbliga ad un percorso di disimpegno delle somme oggetto di contribuzione e la mera scrittura a bilancio nel rispetto delle disposizioni di legge essendo il vincolo di destinazione obbligato. Contestualmente alla concessione ed assunzione degli oneri finanziari a carico del bilancio relativi al contributo è disposta altresì l articolazione delle fasi di liquidazione della spesa da parte del RO o della figura individuata per competenza e materia nei termini sopra specificati. Per gli interventi a regia regionale il RO, o la figura individuata per competenza e materia nei termini sopra specificati, predispone la liquidazione verso i Beneficiari/Realizzatori solo dopo l espletamento dei controlli e verifiche ai sensi di questo documento e delle normative di settore. Per gli interventi a titolarità regionale le liquidazioni sono predisposte dal RO, o la figura individuata per competenza e materia nei termini sopra specificati, dopo l espletamento dei controlli e verifiche ai sensi di questo documento e delle normative di settore e previo ricezione dell autorizzazione dall Autorità Responsabile. La Regione, attraverso le proprie strutture coinvolte ai diversi livelli nell attività di implementazione del PAR FSC, opera per prevenire, individuare e correggere le irregolarità e recuperare gli importi indebitamente versati. Per irregolarità si intende qualsiasi violazione della normativa regionale e nazionale e, ove del caso, comunitaria, derivante da un azione o dall omissione di un operatore economico che ha o avrebbe l effetto di arrecare un pregiudizio al bilancio dello Stato attraverso l imputazione di una spesa indebita. L accertamento dell irregolarità da parte di uno degli organismi preposti al controllo può verificarsi durante tutto il processo di gestione e controllo, dalla fase di programmazione e quella di certificazione della spesa. In fase di controllo di primo livello i richiami e rilievi sono gestiti dal RO e AR come previsto in questa fase, in situazioni di persistere delle criticità si ricorre al Comitato di Sorveglianza. In caso di irregolarità isolate o di errore ricorrente, occorre procedere alle necessarie rettifiche finanziarie che hanno lo scopo di ripristinare una situazione di conformità alla normativa regionale e nazionale. Nel caso in cui l irregolarità venga riscontrata dopo il pagamento del contributo il RO, l AR e l AC attivano le procedure e vigilano affinché siano recuperate le somme indebitamente versate. Il procedimento di revoca delle somme indebitamente percepite dal beneficiario finale è avviato tempestivamente, a seguito della segnalazione di irregolarità, dalla struttura regionale che ha provveduto ad adottare l atto amministrativo di concessione e liquidazione delle spese. Alla fine dell istruttoria, sentita l autorità responsabile, la struttura regionale provvede ad adottare gli eventuali atti di revoca del finanziamento, dandone comunicazione all autorità responsabile e di certificazione. La revoca parziale del contributo può altresì essere disposta dal RO, anche su proposta dell AR, dall AC e dal Comitato di Sorveglianza, in caso di: - realizzazione parziale dell intervento che assicuri il raggiungimento degli obiettivi previsti o una chiara funzionalità dell opera, - l accertamento di un importo di spese sostenute inferiore alle spese ammesse a seguito della verifica finale, - la decurtazione automatica nei confronti della Regione Emilia-Romagna delle risorse finanziarie previste a causa del mancato rispetto dei termini del vincoli di impegno e di spesa. Tale revoca viene applicata per gli interventi che non hanno rispettato il cronoprogramma indicato dal beneficiario, determinando il mancato raggiungimento degli obiettivi previsti. La revoca totale comporta a carico del beneficiario la restituzione delle somme concesse e percepite, maggiorate del tasso di interesse legale, gli interessi di mora, i costi sostenuti dall Amministrazione regionale per il recupero del credito, oltre alle eventuali sanzioni definite dai RO negli appositi strumenti attuativi ai 14

16 sensi de D.lgs. 123/98 e s.m.i. La revoca parziale comporta la riduzione proporzionale del finanziamento in relazione allo stato di avanzamento degli interventi. L Ente beneficiario può rinunciare in tutto o in parte al contributo o chiederne una rimodulazione. Il RO dispone, in base alle leggi di settore previa consultazione dell AR. La contabilizzazione dei recuperi in questo senso rientra tra le competenze dell Autorità di Certificazione che ne dà tempestiva comunicazione all AR e ne verifica l allineamento nel sistema di monitoraggio. Gli importi recuperati, quali rinunce, revoche, disimpegni automatici, sia relativi alle risorse FSC che a quelle regionali straordinarie previste nel DUP sono disciplinati ai fini del loro utilizzo per la realizzazione degli obiettivi del programma prima dell elemento temporale di chiusura nel rispetto del complesso delle regole che sorreggono l agire contabile impiegato dalla Regione. 3.3 I vincoli di impegno e di spesa. I termini per l assunzione degli impegni giuridicamente vincolanti La delibera CIPE n. 1/2009 per gli interventi ed i progetti inseriti nei programmi FAS richiede che siano rispettati i seguenti termini per l assunzione degli impegni giuridicamente vincolanti: - 10% delle risorse FAS assegnate dalla suddetta delibera, entro il 31 dicembre 2010; - 40% le risorse FAS assegnate dalla suddetta delibera, entro il 31 dicembre 2012; - 80% le risorse FAS assegnate dalla suddetta delibera, entro il 31 dicembre 2014; - 100% le risorse FAS assegnate dalla suddetta delibera, entro il 30 giugno Tra le altre disposizioni contenute nella citata delibera CIPE 1/2009 viene sottolineato che il conseguimento delle suddette soglie e correlato alla regolarità dei trasferimenti delle risorse finanziarie dallo Stato alle Regioni. Viene evidenziato inoltre che la quota delle risorse non impegnata alle date indicate e automaticamente revocata. E in carico al MISE DPS l onere di fare stato dei risultati al CIPE e di proporre eventuali soluzioni di riprogrammazione delle risorse, con le moda lita e le procedure di cui al punto 2.3 della citata delibera CIPE n. 1/2009. La delibera CIPE n. 1/2009 prevede che ogni Azione Cardine, ove si tratti di infrastruttura, ovvero ogni singola componente progettuale infrastrutturale per gli interventi complessi, dovrà disporre di un progetto preliminare approvato secondo le seguenti indicazioni: - per almeno il 30% del valore complessivo delle azioni cardine, entro il 31 dicembre 2010; - per un ulteriore 40% del valore complessivo delle azioni cardine, entro il 31 dicembre 2012; - per il rimanente 30% del valore complessivo delle azioni cardine, entro il 31 dicembre Relativamente al livello di spesa, ai sensi della delibera CIPE n. 166/07, par. 7.2, i pagamenti a favore del b/r dovranno essere effettuati: - entro il 31 dicembre 2017 nel caso di interventi inseriti negli Strumenti di Attuazione Diretta; - non oltre il triennio successivo alla conclusione dell esecuzione finanziaria dei Programmi comunitari per gli interventi inseriti in APQ, o, se precedente, entro il termine fissato dal singolo APQ. 3.4 Informazione e pubblicità Le attività di informazione e pubblicizzazione del programma sono svolte dall Autorità Responsabile con il supporto del Servizio Intese Istituzionali e Programmi Speciali d Area e in coordinamento con i Responsabili di Obiettivo. In coerenza con quanto previsto dal QSN, l attuazione del programma sarà accompagnata in ogni sua fase da azioni di comunicazione rivolte all opinione pubblica, al partenariato economico e sociale, ai beneficiari/attuatori delle specifiche linee di azione. Le azioni si concentreranno in particolare modo sulla trasparenza delle attività e delle procedure di individuazione degli interventi finanziati, sulla diffusione dei risultati e sulla valorizzazione dei progetti particolarmente significativi, nonché sul ruolo della politica di coesione, in particolare del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione, e della Regione, quale organo di programmazione per lo sviluppo sostenibile del 15

17 proprio territorio, nella promozione di servizi pubblici di qualità per migliorare la vita dei cittadini.. L eventuale ricorso a soggetti attuatori specialistici per la fornitura delle singole attività/beni/serizi sarà attuato nel rispetto della normativa comunitaria degli appalti pubblici e nazionale della spending review. Gli interventi che beneficiano dei fondi riconducibili al PAR FSC, devono trovare menzione di questo nelle comunicazioni al pubblico. Per assicurare la massima visibilità e riconoscibilità degli interventi realizzati è prevista un immagine coordinata con l utilizzo di un logotipo unico messo a disposizione attraverso il sito della Regione Emilia-Romagna. Il Comitato di Sorveglianza sarà informato sull attuazione del piano di comunicazione attraverso specifici rapporti. 4. IL SISTEMA DEI CONTROLLI Coerentemente con quanto previsto dalla Delibera CIPE n.166/2007 di attuazione del QSN, le amministrazioni sono chiamate ad attivare, al fine di assicurare maggiore efficacia e trasparenza delle modalità di utilizzo delle risorse assegnate, specifiche procedure di gestione e di controllo. Di seguito sono individuate le procedure da seguire e le attività di coordinamento nella realizzazione dei controlli di primo livello, ossia i controlli da esercitare in concomitanza con la gestione dell intervento e diretti a verificare la corretta esecuzione delle operazioni gestionali unitamente alla descrizione delle modalità di esecuzione riguardanti i controlli di secondo livello. 4.1 Controlli di primo livello I controlli di primo livello sono organizzati e realizzati dai Responsabili di Obiettivo (RO) e ricomprendono sia gli interventi a regia regionale che a titolarità regionale. I controlli vertono sul rispetto dell ammissibilità delle spese, sulla regolarità e completezza della documentazione trasmessa e sulla effettiva e regolare esecuzione delle operazioni. L attività si articola in: 1. verifiche amministrative e di sistema, effettuate su base documentale per tutti i progetti finanziati; 2. verifiche in loco, effettuate sia in fase di realizzazione che in fase di conclusione su una parte delle operazioni selezionate su base campionaria. Le verifiche amministrative sono svolte presso le sedi degli uffici regionali durante il ciclo di vita dell attuazione del progetto e si sostanziano nella realizzazione dei controlli sulla documentazione amministrativa e contabile raccolta e fornita dal B/R. Le verifiche in loco sono realizzate presso la sede del B/R ed, eventualmente, sul luogo di realizzazione dell intervento. Le verifiche in loco dovranno essere fatte attraverso una procedura di campionamento, nel rispetto delle normative vigenti e tenendo conto degli standard di controllo accettati a livello internazionale, nonchè dandone comunicazione all Autorità Responsabile. Gli esiti delle verifiche sono comunicati formalmente dal RO all AR attraverso un opportuno rapporto che include la descrizione di eventuali irregolarità riscontrate, dei richiami, dei relativi esiti e/o dei rilievi. L AR, insieme al RO, nel rispetto del contraddittorio tra i soggetti B/R, valuta eventuali persistenze di irregolarità e l adozione di misure correttive. Nel caso di persistere criticità, l AR porta in evidenza i casi al Comitato di Sorveglianza, che dispone in merito alle iniziative da adottore, ivi inclusa la proposte di revoca o la non rendicontabilità. L uso del sistema informativo di monitoraggio SGP ed i sistemi informativi in essere presso la Regione Emilia-Romagna coadiuveranno i controlli descritti nel rispetto del principio di semplificazione e di e- governament. 16

18 4.1.1 Verifiche amministrative su base documentale Le verifiche amministrative si sostanziano nella realizzazione dei controlli sulla documentazione amministrativa e contabile prodotta dal B/R e sono svolte presso gli uffici regionali. Le stesse verifiche ricomprendono sia gli interventi a regia regionale che a titolarità regionale. Per quel che riguarda gli interventi a regia regionale, le verifiche amministrative intervengono sia in fase di avvio, di realizzazione e di conclusione dei progetti. Nello specifico le verifiche hanno come oggetto i regolari adempimenti giuridici amministrativi legati alle procedure di selezione nella fase di avvio; le rendicontazioni di spesa che accompagnano le richieste di trasferimento delle risorse; la valutazione della coerenza del progetto realizzato rispetto a quello ammesso al contributo; l effettività delle spese sostenute e la pertinenza dei costi dichiarati ai fini dell erogazione dei finanziamenti; l esistenza di eventuali finanziamenti multipli per il medesimo intervento; l espletamento degli adempimenti informativi e pubblicitari afferenti il Programma. Le verifiche pertanto sono effettuate sulla base della documentazione amministrativa e contabile presentata dal B/R al Responsabile di Obiettivo. Il Responsabile di Obiettivo effettua le verifiche sulla documentazione ricevuta anche in termini di coerenza con quanto riportato nel sistema di monitoraggio o altri sistemi informativi regionali atti alla gestione e al controllo e comunica eventuali informazioni relative ad irregolarità riscontrate al B/R e all AR. Con riferimento alle domande di rimborso presentate dai beneficiari e prima di procedere a ciascun pagamento, si effettua la verifica amministrativa del 100% sulle rendicontazioni di spesa trasmesse. Per quel che riguarda gli interventi a titolarità regionale le verifiche su base documentale e di sistema ricomprendono le stesse specifiche previste per gli interventi a regia regionale sia in fase di avvio, realizzazione e conclusione, come riportato di seguito Verifiche in loco Le verifiche in loco sono realizzate dalle strutture regionali responsabili di obiettivo. Le verifiche in questo senso consistono in controlli effettuati su base campionaria, sia in itinere sia a conclusione degli interventi, finalizzati al controllo fisico e finanziario dell operazione. Tali verifiche possono avere luogo in qualsiasi momento del ciclo di vita di un intervento. In particolare, l organizzazione è articolata in cinque fasi principali: 1. la definizione del campionamento degli interventi da verificare; 2. selezione dell operazione da verificare in fase di realizzazione; 3. svolgimento di attività propedeutiche alle visite in loco; 4. visite in loco, volte ad acquisire informazioni aggiuntive su aspetti non desumibili dalla documentazione amministrativa acquisita preventivamente. Tra queste, le visite verificano: a) lo stato di avanzamento dell opera/bene finanziato, rispetto alla documentazione presentata dal Beneficiario a supporto della rendicontazione e della richiesta di erogazione del finanziamento; b) l esistenza e l operatività del Beneficiario selezionato; c) la sussistenza presso la sede del Beneficiario (sede operativa e/o legale) della documentazione amministrativo-contabile e della documentazione giustificativa di spesa in originale; 5. formalizzazione degli esiti della verifica. In esito alla verifica in loco viene redatto un verbale in cui si riscontra: a) nessun rilievo: nell ipotesi in cui non sia stata rilevata alcuna irregolarità o, questa, si sia comunque risolta; b) richiamo: nel caso in cui si ritenga adeguato e sufficiente un sollecito al Soggetto attuatore/beneficiario per sanare l irregolarità rilevata; 17

19 c) rilievi: nel caso in cui siano emerse irregolarità che necessitino di ulteriori approfondimenti e di un confronto diretto col soggetto sottoposto verifica. Il verbale redatto dalla struttura competente viene trasmesso all Autorità Responsabile ed al Responsabile di Obiettivo che assume le opportune decisioni e attiva le azioni correttive conseguenti. 4.2 Controlli di secondo livello I controlli di secondo livello saranno svolti dall Autorità di Audit ed attengono alla verifica della funzionalità ed efficacia del Sistema di Gestione e Controllo, nonché alla verifica della correttezza delle operazioni/progetti, mediante un esame campionario della documentazione amministrativa e contabile. Gli esiti dei controlli devono essere correttamente documentati e conservati, nonché resi accessibili per le ulteriori procedure di controllo condotte dal DPS UVER. L Autorità di Audit redige e presenta all Autorità Responsabile un rapporto di controllo (da allegare al rapporto annuale di esecuzione predisposto dall AR) nel quale vengano evidenziate le attività svolte e le principali risultanze delle verifiche espletate, con particolare attenzione alle criticità ed irregolarità eventualmente riscontrate Predispone altresì e presenta sempre all Autorità Responsabile, alla conclusione del programma, una dichiarazione di chiusura, accompagnata da un rapporto di controllo finale (da allegare al rapporto di esecuzione finale predisposto dall AR), che sintetizzi le risultanze dei controlli effettuati, attesti la validità della domanda di pagamento del saldo finale, nonché la legittimità e la regolarità delle transazioni soggiacenti coperte dalla dichiarazione finale delle spese. L attività di controllo di secondo livello consta delle seguenti fasi: - attività di audit di sistema, per accertare l'efficace funzionamento del sistema di gestione e di controllo del Programma Attuativo, nonché la verifica delle modificazioni di procedure e/o manuali; - notifica delle risultanze dell audit di sistema ai Soggetti interessati; - attività di campionamento - notifica del campione ai Soggetti interessati; - audit delle operazioni selezionate; - notifica degli esiti di controllo sulle operazioni; - follow-up. L Autorità di Audit, che verrà successivamente formalizzata, ai fini dell espletamento dei controlli di secondo livelli riguardanti il Programma FSC si avvarrà di risorse esterne. 4.3 Verifiche UVER Il Ministero dello Sviluppo Economico attraverso l Unità di Verifica degli investimenti pubblici (UVER) del Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica eseguiranno i controlli previsti dal punto della delibera Cipe n.166/

20 5. LA RENDICONTAZIONE ED IL CIRCUITO FINANZIARIO Le disposizioni riportate di seguito, contengono le indicazioni quadro in merito agli aspetti finanziari degli interventi ricompresi nel PAR FSC e procedure di rendicontazione delle spese. Le modifiche ed integrazioni alle disposizioni potranno essere effettuate e realizzate con il ricorso ad atti, manuali, linee guida o documenti approvati dalla Giunta regionale o, in relazione agli elementi tecnicoprocedurali da disciplinare, con provvedimenti adottati dalla tecnostruttura dirigenziale dell Ente, nonché sulle disposizioni del CIPE e del Ministero relative al Fondo di Sviluppo e Coesione. 5.1 Il circuito finanziario MISE-DPS-Regione Emilia-Romagna I trasferimenti delle risorse saranno effettuati dal MISE-DPS, ad eccezione dell ultima quota, a titolo di anticipazione ed avverranno, nei limiti delle disponibilità assegnate con legge finanziaria dello Stato, per quote di pari importo, ciascuna pari all 8% del valore complessivo del Programma approvato. La prima quota è trasferita sulla base di semplice richiesta formulata dall organismo di certificazione. Le quote successive, sono trasferite, a seguito di richiesta corredata dall attestazione formulata dallo stesso organismo dell ammontare delle spese sostenute, secondo le modalità seguenti: a) la seconda quota è trasferita qualora la spesa sostenuta dai beneficiari sia pari ad almeno il 75% della prima quota; b) ciascuna quota successiva, ad eccezione dell ultima, è trasferita qualora si attesti un ulteriore spesa sostenuta pari all 8% del valore complessivo del programma; c) l ultima quota del 4% delle risorse FSC assegnate è trasferita fino a concorrenza dell intero valore del programma. Le quote successive alla prima sono trasferite a seguito di richiesta formulata dalla stessa Autorità di Certificazione, corredata dall ammontare delle spese sostenute, secondo le percentuali sopraindicate. Sotto il profilo finanziario l art. 13 Attuazione degli interventi finanziati dal Documento Unico di Programmazione DUP-Risorse Statali della L.R. 26 luglio 2012, n. 9 Legge Finanziaria regionale adottata a norma dell art. 40 della L.R. 15 novembre 2001, n. 40 in coincidenza con l approvazione della Legge di assestamento del Bilancio di Previsione per l esercizio finanziario 2012 e Bilancio Pluriennale Primo provvedimento generale di variazione, delinea l articolazione del quadro normativo di riferimento per l utilizzo delle risorse afferenti il Fondo di Sviluppo e Coesione (FSC). In specifico, il comma 1 del succitato art. 13, viene a costituire lo strumento autorizzatorio di legge che consente, sotto il profilo amministrativo-contabile, di dare attuazione operativa all impiego delle risorse messe a disposizione dalla Delibera CIPE n. 1 del Il percorso di legge tracciato con l art. 13 consente, nel rispetto delle prescrizioni delineate nei successivi commi 2, 3, 4, 5 e 6, di avere a disposizione ogni utile strumento operativo per la gestione delle risorse che risultano attualmente accantonate per la parte non ancora iscritta al bilancio regionale nell ambito del Fondo Speciale, afferente U.P.B del capitolo Spese di investimento. Compete alla Giunta Regionale l individuazione delle modalità e dei criteri per l utilizzo dei finanziamenti nonché la definizione, con variazioni di bilancio di competenza e cassa nella parte spesa o anche compensative, dei capitoli e U.P.B. per consentire l attuazione degli interventi previsti nel DUP. L articolazione gestionale-operativa nel quadro delle responsabilità dal PAR FSC attribuite prevede il coinvolgimento dell Autorità responsabile ai fini della determinazione sull utilizzo delle risorse finanziarie con l individuazione per la costituzione dei capitoli di spesa e dei Responsabili di Obiettivo. 19

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