ITINERARI CAMILLIANI. Palermo.

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1 ITINERARI CAMILLIANI Palermo

2 Vedi, fratello mio, per Amore di questo mio Cristo crocifisso e dei suoi membri gl infermi, io camminerei notte e giorno; ma per qualunque altra ragione o motivo non darei un passo (San Camillo de Lellis) Un grazie particolare a Padre Felice Ruffini, M.I., per la preziosa collaborazione

3 Palermo Come Arrivare: Capoluogo di regione e di provincia, a 14 m s.m. Sede arcivescovile. È un centro turistico importante, dotata di un porto attivo con notevole traffico industriale. Fondata dai Fenici, divenne romana nel 253 a.c. Subì varie dominazioni: bizantina, saracena, normanna, angioina, aragonese, borbonica fino a che, nel 1860, venne a far parte del Regno d Italia. Aeroporto di Palermo-Punta Raisi a ca. 35 km da Palermo in direzione Trapani Aeroporto di Palermo-Boccadifalco, all interno della città Consultare il sito trasporti/arcautolinee/pa.htm per tutte le autolinee che effettuano viaggi verso Palermo. La città di Palermo è collegata da sud-est a nord-ovest, tramite la Circonvallazione di Palermo (a 2 corsie per senso di marcia più le corsie d emergenza), a 2 delle 5 autostrade siciliane: A19: Collega Palermo a Catania, non a pagamento, attraversa zone non densamente popolate dell entroterra. A20: Collega Messina all autostrada Palermo-Catania nei pressi dell uscita Buonfornello a 46 km da Palermo, con pedaggio. A29: Palermo-Mazara del Vallo collega Palermo a Mazara del Vallo e all aeroporto palermitano Punta Raisi, nonché all A29 Dir. Alcamo-Trapani. L intera autostrada è percorribile senza pedaggio. La Presenza di San Camillo Nel 1574 Camillo, ancora giovane militare, trascorre a Palermo circa un mese. Qui, com è ormai sua abitudine, gioca perdendo quanto ha guadagnato. Vi torna poi spesso, dopo la conversione, sotto tutt altra veste. La fondazione a Palermo (e in altre città della Sicilia) è decisa dalla Consulta Generale il 9 settembre 1599, sia per aderire a varie richieste, sia per alleggerire il peso economico di alcune case come Roma e Napoli che hanno molti religiosi da mantenere e sia per allargare il campo di ministero del nuovo Ordine. Dopo il fortunoso sbarco a Messina del 28 dicembre 1599, che dà felice occasione per una fondazione sul posto, nel maggio seguente (1600) i padri Francesco Antonio Nigli e Luca Antonio Catalano, si recano a Palermo per realizzare l auspicata fondazione (8 giugno 1600). Aiutati con tanta liberalità dal senato e dai nobili, possono acquistare un abitazione capace di accogliere una comunità numerosa. Ma, nonostante il vivo desiderio e l insistenza del Fondatore, sia a Palermo come a Messina, non ottengono di prestare servizio in ospedale, poiché si preferisce che i religiosi siano a disposizione di molti che muoiono senza assistenza in tutta la città, piuttosto che con pochi infermi nell ospedale. Nel 1601 Camillo vi torna mentre sta compiendo una visita a tutte le case dell Ordine. Dopo la visita alle comunità dell Italia centrale e settentrionale, da Roma prosegue per Napoli dove s imbarca sulle navi spagnole ai primi di agosto per Palermo, dove

4 è accolto con grande dimostrazione di stima e di affetto. Il viceré Bernardino de Cardines, duca di Maqueda, rende a Camillo onori principeschi e vuole assistere ufficialmente alla posa della prima pietra della chiesa di S. Ninfa il 10 agosto Il 1 settembre, dopo aver ottenuta miracolosamente la guarigione alla signora Margherita Pastore, gravemente inferma, Camillo parte per Messina. Negli anni successivi Camillo torna spesso a Palermo in visita alla comunità camilliana. Quello che è rimasto La prima pietra della Chiesa di S. Ninfa nel 1601 è posta alla presenza del fondatore dei Padri Ministri degli Infermi, detti Crociferi, San Camillo de Lellis. Nel 1978 i Camilliani sono tornati a Palermo per riaprire al culto la chiesa, in cui vi è un bell altare del Santo e si conservano preziose reliquie. L opera di San Camillo e dei religiosi è ricordata anche con piazza dei Crociferi, via dei Crociferi, vicolo I dei Crociferi, vicolo II dei Crociferi. Da vedere Santa Ninfa: Prima costruzione ad essere realizzata lungo l asse della nuova via Maqueda, fu ultimata nel 1660 su progetto di architetti dell ordine Crocifero. Alla costruzione attesero Giovanni Mascolino, Giacomo Amato, Giuseppe Clemente Mariani, Ferdinando Lombardo e G. Venanzio Marvuglia. Ferdinando Lombardo e G. Venanzio Marvuglia sono gli autori della facciata che si sviluppa secondo linee rinascimentali e con cenni al gusto rocaille. Le statue che raffigurano San Camillo che cura i malati e San Camillo che pone la prima pietra sono opera di Vittorio Perez, quelle che raffigurano S. Ninfa ed il suo martirio sono opera di Giacomo Firriolo. Alla destra della facciata si apre una cappella in cui è custodito dal 1722 un Ecce Homo, molto venerato. Lo sviluppo interno è quello tipico di tante Chiese del periodo della Controriforma: unica ampia navata centrale, alle cui pareti si aprono cappelloni tra di loro intercomunicanti. Nel grande cappellone dedicato a San Camillo con al centro l altare di legno stuccato a finto marmo è collocato un quadro con raffigurato il Santo. Dentro una urna a teca sono poste le reliquie del Santo fondatore e la sua maschera mortuaria.

5 Bibliografia Barzaghi A., I viaggi di San Camillo de Lellis, Curia Generalizia, Roma, 1983; Bigi A., San Camillo a Milano, Editrice Tinari, Villamagna, 2010; Cicatelli S., Vita del P. Camillo de Lellis manoscritto, edizione a stampa a cura del P. Piero Sannazzaro, Curia Generalizia Camilliani, Roma, 1980; Fiorio M.T. (a cura di), Le chiese di Milano, Mondadori Electa, Milano, ed. riveduta 2006 (1ª ed. 1985) Gregori, M. (a cura di), Pittura a Milano. Rinascimento e Manierismo, Cariplo, Milano, 1998 Martignoni G., San Camillo de Lellis, in Dizionario di Teologia Pastorale Sanitaria, Roma, 1997 Sannazzaro P. (a cura di), Vita del P. Camillo de Lellis, Roma, È la famosa Vita manoscritta di Sanzio Cicatelli ( ); Sannazzaro P., Storia dell ordine camilliano ( ), Roma, 1983 Vanti M., S. Camillo de Lellis e i suoi Ministri degli Infermi, con presentazione di s. em. il card. Giuseppe Siri, Roma, Curia generalizia dei Chier. Reg. Ministri degli Infermi, 1957, e successive edizioni: Roma, Coletti, 1958 e 1964; Vanti M. (a cura di), Scritti di San Camillo de Lellis, Il Pio Samaritano, Roma, 1965; Salvini Cavazzana A., San Pietro dei Pellegrini in Le chiese di Milano, a cura di Maria Teresa Fiorio, Milano, 2006

6 Camillo fu un viaggiatore e un camminatore eccezionale sia prima che dopo la sua conversione; girò per tutta l Italia e anche in Dalmazia, Corfù e Tunisia, a piedi, a cavallo, in diligenza e per mare. Scoprire i luoghi che hanno visto il passaggio del Santo è un emozionante viaggio storico e spirituale. Per avere dettagli su altri itinerari oltre questo, consultate il sito dedicato alle Celebrazioni per il IV Centenario della morte di San Camillo de Lellis. Vuoi questo itinerario sul tuo smartphone o tablet? iphone ipad Scarica subito l App icamilliani BlackBerry Android Android Italiano English Seguici su: facebook.com/camillodelellis. org