GUIDO CAPALDO L approccio per processi nella formazione istituzionale
|
|
- Serafina Gattini
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 GUIDO CAPALDO L approccio per processi nella formazione istituzionale
2 L APPROCCIO PER PROCESSI APPLICATO AL CASO DELLA FORMAZIONE ISTITUZIONALE Prof. Ing. Guido Capaldo, Presidente del Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale dei Progetti e delle Infrastrutture, Università di Napoli Federico II Salerno, 6 giugno
3 1. DI CHI E LA COLPA?.. Ma insomma, alla scuola materna non vi hanno insegnato come ci si deve comportare domanda il maestro elementare davanti a bambini agitati come palline di un flipper? Ma cosa diavolo hanno combinato alle scuole elementari? impreca il professore delle medie accogliendo alunni di prima che reputa poco più che analfabeti? Qualcuno può dirmi che cosa hanno imparato alla scuola dell obbligo?, esclama l insegnate del liceo davanti alla propensione delle prime e seconde ad esprimersi senza vocabolario? Ma davvero vengono dal liceo? si interroga il docente universitario spulciando la sua prima pila di esami scritti. Spiegatemi cosa diamine vi insegnano all università, tuona l industriale di fronte alla intimidita e impaurita pattuglia di giovani neolaureati appena reclutati. (Daniel Pennac, Diario di Scuola, 2008) 2
4 2. COME AFFRONTARE IL PROBLEMA? Nonostante una serie di apprezzabili intenti e sforzi anche a livello legislativo che hanno caratterizzato soprattutto gli ultimi anni, le diverse fasi dei processi formativi di tipo istituzionale sono ancora gestite come se fossero dei compartimenti stagni e non sono invece considerare come elementi di uno stesso processo, della stessa filiera formativa. Ma è possibile applicare l approccio per processi nella gestione del percorso formativo dalla Scuola Primaria sino alla formazione universitaria? E attraverso quali modalità? Nel mio breve intervento mi prefiggo di delineare alcune iniziali risposte a tali interrogativi. 3
5 3. L APPROCCIO PER PROCESSI Ricordiamo che per processo si intende: - una sequenza di attività caratterizzate da specifiche risorse utilizzate, specifici risultati, specifiche responsabilità all interno dell organizzazione; - gli output delle diverse fasi di attività di un processo, e del processo nel suo complesso, sono rivolti a specifici soggetti, interni o esterni all organizzazione, e che vengono definiti parti interessate ; - il soddisfacimento delle esigenze delle parti interessate può essere misurato attraverso opportuni ed appropriati indicatori; - il sistematico monitoraggio degli indicatori dei processi è indispensabile per far si che i risultati dei processi siano conformi alle esigenze delle parti interessate 4
6 4. APPLICAZIONE DELL APPROCCIO PER PROCESSI AD UN CORSO DI LAUREA Processi di I livello A. ANALISI DELLE ESIGENZE DELLE PARTI INTERESSATE Processi di II livello A1 - Identificazione delle parti interessate e rilevazione delle loro esigenze A2 - Realizzazione delle iniziative (incontri, workshop, seminari informativi, etc) A3 - Analisi delle esigenze delle parti interessate A4 - Azioni correttive Processi di III livello A.1.1 Identificazione degli specifici soggetti, per ciascuna categoria di parti interessate A.1.2 Creazione (o aggiornamento) del data-base relativo alle parti interessate A.1.3 Programmazione degli incontri con le parti interessate A.1.4 Definizione delle modalità di promozione delle iniziative A.1.5 Definizione modalità di svolgimento delle iniziative, dei documenti da presentare, delle informazioni da reperire A.2.1 Promozione delle iniziative A.2.2 Attuazione delle iniziative A.3.1 Analisi dei risultati delle iniziative A.4.1 Correttivi all attuale modalità di progettazione del CdS in funzione dei risultati degli incontri con le parti interessate 5
7 C. PROGETTAZIONE PROCESSI FORMATIVI D. GESTIONE DELLA DIDATTICA C1 - Identificazione degli sbocchi occupazionali, dei profili professionali, delle esigenze formative D2 - Erogazione della didattica D3 - Erogazione dei servizi di contesto C.1.1 Identificazione dei possibili sbocchi occupazionali C.1.2 Identificazione dei ruoli C.1.3 Identificazione delle conoscenze e delle competenze relative al profilo/i professionale/i di riferimento del CdS C.1.4 Identificazione dei fabbisogni formativi correlati al profilo professionale C.1.5 Identificazione degli obiettivi formativi (alla luce delle normative relative alla progettazione didattica dei CdS) C.1.6 Identificazione degli obiettivi di apprendimento C.1.7 Definizione delle attività di orientamento C.1.8 Definizione dei tutorato ed assistenza C.1.9 Definizione delle iniziative di internazionalizzazione C.1.10 Definizione delle attività di tirocinio D.2.1 Pianificazione dell'orario D.2.2 Svolgimento dei corsi D.2.3 Verifica del regolare svolgimento della didattica D.2.4 Azioni di correzione della didattica D.3.1 Attuazione delle attività di orientamento D.3.2 Attuazione dei servizi di tutorato ed assistenza D.3.3 Attuazione delle iniziative di internazionalizzazion e D.3.4 Attuazione delle attività di tirocinio 6
8 D4 - Verifica del raggiungimento degli obiettivi formativi D.4.1 Monitoraggio delle carriere degli studenti 7
9 5. LE ATTIVITA DIDATTICHE ISTITUZIONALI COME PROCESSI COMPLESSI Se consideriamo le attività che si svolgono nell ambito formativo istituzionale, è immediato riscontrare in esse le caratteristiche che contraddistinguono i processi. a) i programmi formativi svolti nell ambito di un Istituto Scolastico vengono realizzati attraverso una successione di annualità; b) ciascuna di esse caratterizzata da specifici obiettivi formativi; c) complessivamente la realizzazione dei programmi dei diversi anni contribuisce alla realizzazione dell obiettivo finale. E altresì immediato riscontrare la presenza di diverse tipologie di parti interessate per le diverse Istituzioni Formative. Ad esempio per il processo di formazione universitario le parti interessate sono gli Studenti e le loro famiglie, ma anche le Imprese e le altre Istituzioni del Mondo del Lavoro, che offriranno opportunità di inserimento professionale ai neolaureati. Analogamente, se prendiamo in esame il processo di formazione relativo alla Scuola Media Superiore, le Parti Interessate in tal caso sono costituite, oltre che dagli Studenti e dalle loro Famiglie, dagli Istituti Universitari, destinati ad accogliere i Giovani Diplomati. Il processo di Formazione Istituzionale considerato nella sua interezza, cioè dall inizio della Scuola Primaria sino al conseguimento della Laurea, può senza dubbio essere considerato un processo complesso. E infatti costituito da diversi sottoprocessi,che si succedono in sequenza, ciascuno caratterizzato da specifiche finalità ed obiettivi formativi, da peculiari tematiche formative ed approcci didattici,nonché da specifici Istituti responsabili della realizzazione del sottoprocesso. 8
10 6. LA SCOMPOSIZIONE DEI PROCESSI COMPLESSI Ricordiamo anche che è possibile scomporre un processo complesso, che possiamo denominare come processo del primo ordine, in una successione di processi meno complessi, che vengono denominari processi di ordine superore. Un processo di ordine superiore con il suo output concorre alla realizzazione del processo di ordine immediatamente inferiore, venendosi così a configurare una gerarchia di processi tra loro concatenati, nel senso che l output di un dato processo viene a costituire l input del processo di ordine immediatamente inferiore. Di conseguenza, la qualità dell output di un processo condiziona l output del processo di ordine immediatamente inferiore. Nel caso del Processo Formativo Istituzionale i diversi sottoprocessi sono strettamente correlati, poiché: - tutti, seppure con apporti specifici e differenti, contribuiscono al risultato finale del processo: la preparazione di giovani con adeguati conoscenze, capacità e valori che consentano loro un rapido e soddisfacente ingresso nel mondo del lavoro ed una brillante carriera professionale; - ciascuno di essi contribuisce al grado di qualità del risultato finale, in tal caso il livello di preparazione dei neolaureati; - ciascun sottoprocesso, a partire dal primo, contribuisce non solo, direttamente, con il suo risultato, alla realizzazione del processo di ordine immediatamente inferiore, ma anche alla realizzazione dei sottoprocessi successivi. 9
11 8. ALCUNI ESEMPI - la qualità del processo formativo relativo alla Scuola Primaria condiziona la qualità del processo formativo della Scuola Media Inferiore; - eventuali lacune nelle capacità espressive e nel corretto utilizzo degli elementi grammaticali obiettivi di apprendimento della Scuola Primaria avranno un impatto negativo lungo tutte le successive fasi del processo formativo e condizioneranno, in una certa misura, le possibilità di sviluppo professionale dei neolaureati (Come si comporterà, ad esempio, un Azienda che deve scegliere tra due candidati, con eguale tipo e voto di laurea, se uno dei due nel corso del colloquio candidato inciampa in clamorosi errori grammaticali oppure dimostri di non avere adeguate capacità di sintesi? La risposta è ovvia..) Esempi analoghi possono farsi prendendo in considerazione tutti gli altri sottoprocessi fomativi, ad esempio analizzando le interazioni tra la formazione relativa alla Scuola Media Secondaria e la Formazione Universitaria. 10
12 9. COME APPLICARE L APPROCCIO PER PROCESSI? Ricordiamo che Il recente Decreto Ministeriale (n. 270 del 26 luglio 2007) sulla riforma degli ordinamenti universitario pone specifica enfasi non solo sulla collaborazione delle Università con il mondo del lavoro e delle professioni, nella progettazione dei percorsi formativi ma anche sulla collaborazione tra Università e Mondo della Scuola. Viene infatti raccomandato raccordo con i percorsi formativi della Scuola Secondaria nell ambito degli obiettivi indicati dalla Legge n.1/07 e dei relativi decreti di applicazione. Ma in che modo realizzare tale raccordo? Con quali specifiche modalità? Una prima risposta è riconducibile allo stesso DM 270, che a proposito delle finalità dei programmi universitari raccomanda una effettiva e realistica definizione degli obiettivi formativi di ciascun corso di studio, anche attraverso l utilizzo degli strumenti concordati in sede europea in termini di apprendimento atteso, i cosiddetti descrittori di Dublino del dicembre I descrittori di Dublino corrispondono alle modalità attraverso le quali i risultati dell apprendimento possono essere classificati e specificati, al fine anche di rendere più facile la comparazione tra titoli di diversa natura, così come stabilito nell ambito del Quadro Europeo dei Titoli (European Qualifications Framework o EQF). 11
13 10. LE PECULIARITA DEI DESCRITTORI DI DUBLINO I descrittori del Quadro Europeo dei Titoli devono essere di tipo generale: essi devono non solo essere applicabili ad una vasta gamma di discipline e profili, ma devono anche tener conto, per quanto possibile, delle molteplici articolazioni possibili nei vari Quadri Nazionali dei Titoli (National Qualifications Frameworks o NQF). Devono essere semplici e facili da comprendere, senza il ricorso a linguaggi troppo tecnici, anche perché devono poter fare riferimento a sistemi nazionali espressi in una grande varietà di lingue. Non devono avere carattere disciplinare e non devono essere circoscritti in determinate aree accademiche o professionali. Corrispospondono a dei requisiti generai minimi indispensabili che vanno poi integrati con altri descrittori espressi negli specifici linguaggi disciplinari dei diversi Corsi di Laurea. I descrittori di Dublino costituiscono un pacchetto organico e vanno letti in rapporto tra di loro. Servono alla descrizione dei titoli che rientrano in un quadro nazionale, fermo restando che i quadri nazionali possono aggiungere ulteriori elementi e funzioni più dettagliate e specifiche. 12
14 11. GLI ELEMENTI DEI DESCRITTORI DI DUBLINO I descrittori di Dublino sono costruiti sugli elementi seguenti: Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding) Conoscenza e capacità di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Autonomia di giudizio (making judgements) Abilità comunicative (communication skills) Capacità di apprendere (learning skills). 13
15 Un esempio di applicazione dei descrittori di Dublino al caso di un Corso di Laurea di Ingegneria, il Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale dei Progetti e delle Infrastrtutture Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding) I laureati del Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale dei Progetti e delle Infrastrutture dovranno conseguire conoscenze e capacità di comprensione nel campo degli studi di Ingegneria Civile di livello post secondario, caratterizzate dall uso di libri di testo avanzati, anche in lingua inglese, e di strumenti tecnico-scientifici avanzati, e che includano anche la conoscenza di alcuni temi di avanguardia nel proprio campo di studi. L impostazione generale del corso di studio, fondata sul rigore metodologico proprio delle materie scientifiche, fa sì che lo studente maturi, anche grazie ad un congruo tempo dedicato allo studio personale, competenze e capacità di comprensione tali da permettergli di includere nel proprio bagaglio di conoscenze anche alcuni dei temi di più recente sviluppo. Il test di ingresso alla Facoltà di Ingegneria costituisce il primo metro su cui lo studente misura le proprie competenze e conoscenze. Il rigore logico delle lezioni di teoria, che richiedono necessariamente un personale approfondimento di studio, e gli eventuali elaborati personali richiesti nell ambito di alcuni insegnamenti forniscono allo studente ulteriori mezzi per ampliare le proprie conoscenze ed affinare la propria capacità di comprensione. Medesima funzione nel percorso formativo hanno gli interventi e le testimonianze, nell ambito dei corsi caratterizzanti del percorso formativo, di professionisti che operano in imprese del territorio attive a livello locale. Capacità di applicare conoscenza e comprensione (applying knowledge and understanding) I laureati del Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale dei Progetti e delle Infrastrutture dovranno essere capaci di applicare le loro conoscenze e capacità di comprensione in maniera da dimostrare un approccio professionale al loro lavoro, e dovranno possedere competenze adeguate sia per ideare e sostenere argomentazioni 14
16 che per risolvere problemi nel campo degli studi di Ingegneria Civile. L'impostazione didattica comune a tutti gli insegnamenti prevede che la formazione teorica sia accompagnata da esempi, applicazioni, lavori individuali e di gruppo e verifiche che sollecitino la partecipazione attiva, l attitudine propositiva, la capacità di elaborazione autonoma e di comunicazione dei risultati del lavoro svolto. La parte di approfondimento ed elaborazione delle conoscenze demandata allo studio personale dello studente assume a questo proposito una rilevanza notevole. E' infatti tramite una congrua rielaborazione personale delle informazioni introdotte durante le ore di lezione che lo studente misura concretamente quale sia il livello di padronanza delle conoscenze. Accanto allo studio personale assumono notevole importanza anche le attività di laboratorio eseguite in gruppo e le esercitazioni svolte in aula. Autonomia di giudizio (making judgements) I laureati del Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale dei Progetti e delle Infrastrutture dovranno avere la capacità di raccogliere ed interpretare i dati (normalmente nel proprio campo di studio) ritenuti utili a determinare giudizi autonomi, inclusa la riflessione su temi sociali, scientifici o etici ad essi connessi. Gli insegnamenti di carattere gestionale introdotti nel piano di studi enfatizzano, attraverso esercitazioni individuali e di gruppo la capacità di selezionare, elaborare ed interpretare dati (ad esempio relativi alle performance economico-finanziarie od operative) per l analisi aziendale. Ulteriori attività quali i laboratori e la discussione guidata di gruppo, nonché gli elaborati personali e le testimonianze dal mondo dell impresa e delle professioni offrono allo studente altrettante occasioni per sviluppare in modo autonomo le proprie capacità decisionali e di giudizio. Abilità comunicative (communication skills) I laureati del Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale dei Progetti e delle Infrastrutture dovranno saper comunicare informazioni, idee, problemi e soluzioni a interlocutori specialisti e non specialisti. Nel corso di alcuni degli insegnamenti maggiormente caratterizzanti il corso di studi, sono previste delle attività seminariali svolte da 15
17 gruppi di studenti su argomenti specifici di ciascun insegnamento. Queste attività possono essere seguite da una discussione guidata di gruppo. La prova finale offre allo studente un ulteriore opportunità di approfondimento e di verifica delle capacità di analisi, elaborazione e comunicazione del lavoro svolto. Essa prevede infatti la discussione, innanzi ad una commissione, di un elaborato, non necessariamente originale, prodotto dallo studente su un area tematica attraversata nel suo percorso di studi. Capacità di apprendimento (learning skills) I laureati del Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale dei Progetti e delle Infrastrutture dovranno avere sviluppato quelle capacità di apprendimento che sono loro necessarie per intraprendere studi successivi con un alto grado di autonomia. Ad ogni studente vengono offerti diversi strumenti per sviluppare una capacità di apprendimento sufficiente ad intraprendere studi di livello superiore (laurea magistrale ed eventualmente dottorato di ricerca). Ogni studente può verificare la propria capacità di apprendere ancor prima di iniziare il percorso universitario tramite il test di ingresso alla Facoltà di Ingegneria. A valle del test lo studente giudicato in difetto di preparazione e di capacità di apprendimento segue un corso di azzeramento di matematica che gli permette di rivedere i suoi metodi di studio e adeguarli alla richiesta dei corsi di laurea in ingegneria. La suddivisione delle ore di lavoro complessive previste per lo studente dà un forte rilievo alle ore di lavoro personale per offrire allo studente la possibilità di verificare e migliorare la propria capacità di apprendimento. Analogo obiettivo persegue l impostazione di rigore metodologico degli insegnamenti che dovrebbe portare lo studente a sviluppare un ragionamento logico che, a seguito di precise ipotesi, porti alla conseguente dimostrazione di una tesi. Le modalità e gli strumenti didattici con cui i risultati di apprendimento attesi vengono conseguiti sono lezioni ed esercitazioni in aula, attività di laboratorio e di progettazione nei diversi settori dell Ingegneria civile, seminari integrativi e testimonianze aziendali, visite tecniche, stage presso enti pubblici, aziende, studi professionali e/o società di ingegneria, Società erogatrici di servizi. Le modalità con cui i risultati di apprendimento attesi sono verificati possono consistere in prove in 16
18 itinere intermedie, volte a rilevare l efficacia dei processi di apprendimento, attuate secondo modalità concordate e pianificate; sono previsti esami di profitto, finalizzati a valutare e quantifi-care, con voto espresso in trentesimi, il conseguimento degli obiettivi complessivi delle attività formative; le prove certificano il grado di preparazione individuale degli Studenti e possono tener conto delle eventuali valutazioni formative e certificative svolte in itinere. Per studenti che ri-chiedano certificazioni delle eventuali prove in itinere intermedie (per trasferimenti/ mobilità verso altri corsi di laurea, assegni, borse di studio etc.) si adotteranno su richiesta certificazioni che permettano il riconoscimento dei crediti ai fini della carriera. Altri strumenti utili al conseguimento di questa abilità sono la tesi di laurea che prevede che lo studente si misuri e comprenda informazioni nuove non necessariamente fornite dal docente di riferimento. 17
19 12. IL POSSIBILE CONTRIBUTO DEI DESCRITTORI DI DUBLINO ALLA GESTIONE INTEGRATA DEL PROCESSO FORMATIVO ISTITUZIONALE L esplicitazione, attraverso i descrittori di Dubino, degli obiettivi formativi delle Istituzioni Universitarie può consentire di esplicitare anche il contributo che a tali obiettivi possono dare i processi formativi svolti nell ambito della Scuola. Infatti, essendo i descrittori di tipo generale e quindi non legati alle specificità tecniche del Corso di Laurea, essi consentono, una volta definiti per ciascun Corso di Laurea, di stabilire il loro percorso di realizzazione, percorso ovviamente non confinato nel solo ambito dell istruzione universitaria, e che comincia sin dalla Scuola Primaria. Potrà essere quindi definito il contributo che ciascuna Istituzione Scolastica potrà dare, a prescindere dalle proprie finalità formative, anche alla realizzazione dei obiettivi formativi contemplati dai descrittori. Occorrerà a tal fine che le Istituzioni Universitarie: - effettuino una approfondita contestualizzazone dei descrittori, tenendo conto delle peculiarità del Corso di Laurea, degli obiettivi formativi, dei possibili sbocchi occupazionai dei laureati, delle aspettative del Mondo del Lavoro e delle Istituzioni; - comunichino in maniera adeguata alle Istituzioni Scolastiche i descrittori dei diversi Corsi di Laurea e collaborino con esse al fine di individuare i possibili contributi da esse fornti; - mantengano un costante coordinamento sia con le Istituzioni Scolastiche che con il Mondo del Lavoro e delle Istituzioni. Se tali presupposti verranno realizzati, i descrittori di Dublino potranno essere proprio l elemento chiave per realizzare quel raccordo sistematico, tra i diversi sottoprocessi della formazione istituzionale, più volte auspicato ma mai pienamente raggiunto. 18
20 19
21 L APPROCCIO PER PROCESSI APPLICATO AL CASO DELLA FORMAZIONE ISTITUZIONALE Prof. Ing. Guido Capaldo, Presidente del Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale dei Progetti e delle Infrasrtutture, Università di Napoli Federico II Leggendo l ultimo, interessante, volume di Daniel Pennac, Diario di Scuola, mi sono imbattuto in una esemplare descrizione di come coloro che operano a vario titolo nel processo formativo istituzionale, si comportano quando ritengono di trovarsi di fronte ragazzi o giovani che difettano di adeguate conoscenze di base. In tali circostanze, afferma l autore, accade spesso che, presi dallo scoramento, i docenti si sentano obbligati a cercare a tutti i costi dei colpevoli. E così:.. Ma insomma, alla scuola materna non vi hanno insegnato come ci si deve comportare domanda il maestro elementare davanti a bambini agitati come palline di un flipper? Ma cosa diavolo hanno combinato alle scuole elementari? impreca il professore delle medie accogliendo alunni di prima che reputa poco più che analfabeti? Qualcuno può dirmi che cosa hanno imparato alla scuola dell obbligo?, esclama l insegnate del liceo davanti alla propensione delle prime e seconde ad esprimersi senza vocabolario? Ma davvero vengono dal liceo? si interroga il docente universitario spulciando la sua prima pila di esami scritti. Spiegatemi cosa diamine vi insegnano all università, tuona l industriale di fronte alla intimidita e impaurita pattuglia di giovani neolaureati appena reclutati. Questi esempi sono a mio avviso molto veritieri. Quante volte, nella mia ormai ventennale esperienza di docente universitario nella Facoltà di Ingegneria è capitato anche a me di stupirmi ed imprecare, e non solo mentalmente, di fronte a giovani Allievi incapaci di effettuare un semplice calcolo alla lavagna? Oppure di inorridire davanti ad originali utilizzi delle forme verbali, incauti uso degli accenti e poco plausibili neologisimi da parte di Tesisti ad un passo dalla Laurea?? E, lo confesso, talvolta mi sono chiesto come era stato possibile che tali Allievi avessero completato la scuola dell obbligo senza riuscire a colmare queste lacune. In realtà la colpa, se di colpe si può parlare, non è addossabile solo all una o all altra tipologia di scuola bensì anche al fatto che, nonostante una serie di apprezzabili intenti e sforzi anche a livello legislativo che hanno caratterizzato soprattutto gli ultimi anni, le diverse fasi dei processi formativi di tipo istituzionale sono ancora gestite come se fossero dei compartimenti stagni e non sono invece considerare come elementi di uno stesso processo, della stessa filiera formativa. Ma è possibile applicare la logica del processo nella gestione del percorso formativo dalla scuola elementare sino alla formazione universitaria? E attraverso quali modalità? In questa mia breve nota, mi prefiggo di delineare alcune iniziali risposte a tali interrogativi. 1
22 Partiamo dal primo quesito: è possibile applicare la logica del processo nella gestione del percorso formativo dalla scuola elementare sino alla formazione universitaria? Ricordiamo che per processo si intende una sequenza di attività caratterizzate da specifiche risorse utilizzate, specifici risultati, specifiche responsabilità all interno dell organizzazione. Gli output delle diverse fasi di attività di un processo, e del processo nel suo complesso, sono rivolti a specifici soggetti, interni o esterni all organizzazione, e che vengono definiti parti interessate. Se consideriamo le attività che si svolgono nell ambito formativo istituzionale, è immediato riscontrare in esse le caratteristiche che contraddistinguono i processi. Infatti i programmi formativi svolti nell ambito di un Istituto Scolastico vengono realizzati attraverso una successione di annualità, ciascuna di esse caratterizzata da specifici obiettivi formativi, e complessivamente la realizzazione dei programmi dei diversi anni contribuisce alla realizzazione dell obiettivo finale. E altresì immediato riscontrare la presenza di diverse tipologie di parti interessate per le diverse Istituzioni Formative. Ad esempio per il processo di formazione universitario le parti interessate sono gli Studenti e le loro famiglie, ma anche le Imprese e le altre Istituzioni del Mondo del Lavoro, che offriranno opportunità di inserimento professionale ai neolaureati. Analogamente, se prendiamo in esame il processo di formazione relativo alla Scuola Media Superiore, le Parti Interessate in tal caso sono costituite, oltre che dagli Studenti e dalle loro Famiglie, dagli Istituti Universitari, destinati ad accogliere i Giovani Diplomati. Ricordiamo anche che è possibile scomporre un processo complesso, che possiamo denominare come processo del primo ordine, in una successione di processi meno complessi, che vengono denominari processi di ordine superore. Un processo di ordine superiore con il suo output concorre alla realizzazione del processo di ordine immediatamente inferiore, venendosi così a configurare una gerarchia di processi tra loro concatenati, nel senso che l output di un dato processo viene a costituire l input del processo di ordine immediatamente inferiore. Di conseguenza, la qualità dell output di un processo condiziona l output del processo di ordine immediatamente inferiore. Il processo di Formazione Istituzionale considerato nella sua interezza, cioè dall inizio della Scuola Elementare sino al conseguimento della Laurea, può senza dubbio essere considerato un processo complesso. E infatti costituito da diversi sottoprocessi,che si succedono in sequenza, ciascuno caratterizzato da specifiche finalità ed obiettivi formativi, da peculiari tematiche formative ed approcci didattici,nonché da specifici Istituti responsabili della realizzazione del sottoprocesso. I diversi sottoprocessi sono strettamente correlati, poiché: - tutti, seppure con apporti specifici e differenti, contribuiscono al risultato finale del processo: la preparazione di giovani con adeguati conoscenze, capacità e valori che consentano loro un rapido e soddisfacente ingresso nel mondo del lavoro ed una brillante carriera professionale; - ciascuno di essi contribuisce al grado di qualità del risultato finale, in tal caso il livello di preparazione dei neolaureati; - ciascun sottoprocesso, a partire dal primo, contribuisce non solo, direttamente, con il suo risultato, alla realizzazione del processo di ordine immediatamente inferiore, ma anche alla realizzazione dei sottoprocessi successivi. Con riferimento a tale ultimo aspetto, è evidente ad esempio come la qualità del processo formativo relativo alla Scuola Elementare condizioni la qualità del processo formativo della Scuola Media Inferiore. Ma è indubbio che eventuali lacune nelle capacità espressive e nel corretto utilizzo degli elementi grammaticali tanto per fare alcuni esempi di obiettivi di apprendimento della Scuola Elementare avranno un impatto negativo lungo 2
23 tutte le successive fasi del processo formativo e condizioneranno, in una certa misura, le possibilità di sviluppo professionale dei neolaureati. Come si comporterà, ad esempio, un Azienda che deve scegliere tra due candidati, con eguale tipo e voto di laurea, se uno dei due nel corso del colloquio candidato inciampa in clamorosi errori grammaticali oppure dimostri di non avere adeguate capacità di sintesi? La risposta è ovvia. Esempi analoghi possono farsi prendendo in considerazione tutti gli altri sottoprocessi fomativi, ad esempio analizzando le interazioni tra la formazione relativa alla Scuola Media Secondaria e la Formazione Universitaria. Una volta verificata l applicabilità dell approccio per processi al caso dell intero processo formativo istituzionale,sino al conseguimento della laurea, il secondo problema da affrontrare è analizzare attraverso quali modalità applicare tale approccio. A tal proposito, è opportuno ricordare che Il recente Decreto Ministeriale (n. 270 del 26 luglio 2007) sulla riforma degli ordinamenti universitario pone specifica enfasi non solo sulla collaborazione delle Università con il mondo del lavoro e delle professioni, nella progettazione dei percorsi formativi ma anche sulla collaborazione tra Università e Mondo della Scuola. Viene infatti raccomandato raccordo con i percorsi formativi della Scuola Secondaria nell ambito degli obiettivi indicati dalla Legge n.1/07 e dei relativi decreti di applicazione. Ma in che modo realizzare tale raccordo? Con quali specifiche modalità? Una prima risposta è riconducibile allo stesso DM 270, che a proposito delle finalità dei programmi universitari raccomanda una effettiva e realistica definizione degli obiettivi formativi di ciascun corso di studio, anche attraverso l utilizzo degli strumenti concordati in sede europea in termini di apprendimento atteso, i cosiddetti descrittori di Dublino del dicembre E opportuno a questo punto ricordare cosa sono i descrittori di Dublino. Essi corrispondono alle modalità attraverso le quali i risultati dell apprendimento possono essere classificati e specificati, al fine anche di rendere più facile la comparazione tra titoli di diversa natura, così come stabilito nell ambito del Quadro Europeo dei Titoli (European Qualifications Framework o EQF). I descrittori del Quadro Europeo dei Titoli devono essere di tipo generale: essi devono non solo essere applicabili ad una vasta gamma di discipline e profili, ma devono anche tener conto, per quanto possibile, delle molteplici articolazioni possibili nei vari Quadri Nazionali dei Titoli (National Qualifications Frameworks o NQF). Inoltre i descrittori devono essere semplici e facili da comprendere, senza il ricorso a linguaggi troppo tecnici, anche perché devono poter fare riferimento a sistemi nazionali espressi in una grande varietà di lingue. Non devono avere carattere disciplinare e non devono essere circoscritti in determinate aree accademiche o professionali. Corrispospondono a dei requisiti generai minimi indispensabili che vanno poi integrati con altri descrittori espressi negli specifici linguaggi disciplinari dei diversi Corsi di Laurea. I descrittori di Dublino costituiscono un pacchetto organico e vanno letti in rapporto tra di loro. Servono alla descrizione dei titoli che rientrano in un quadro nazionale, fermo restando che i quadri nazionali possono aggiungere ulteriori elementi e funzioni più dettagliate e specifiche. I descrittori di Dublino sono costruiti sugli elementi seguenti: Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding) Conoscenza e capacità di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Autonomia di giudizio (making judgements) Abilità comunicative (communication skills) 3
24 Capacità di apprendere (learning skills). Vediamo un esempio di applicazione dei descrittori di Dublino al caso di un Corso di Laurea di Ingegneria, il Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale dei Progetti e delle Infrastrtutture Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding) I laureati del Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale dei Progetti e delle Infrastrutture dovranno conseguire conoscenze e capacità di comprensione nel campo degli studi di Ingegneria Civile di livello post secondario, caratterizzate dall uso di libri di testo avanzati, anche in lingua inglese, e di strumenti tecnico-scientifici avanzati, e che includano anche la conoscenza di alcuni temi di avanguardia nel proprio campo di studi. L impostazione generale del corso di studio, fondata sul rigore metodologico proprio delle materie scientifiche, fa sì che lo studente maturi, anche grazie ad un congruo tempo dedicato allo studio personale, competenze e capacità di comprensione tali da permettergli di includere nel proprio bagaglio di conoscenze anche alcuni dei temi di più recente sviluppo. Il test di ingresso alla Facoltà di Ingegneria costituisce il primo metro su cui lo studente misura le proprie competenze e conoscenze. Il rigore logico delle lezioni di teoria, che richiedono necessariamente un personale approfondimento di studio, e gli eventuali elaborati personali richiesti nell ambito di alcuni insegnamenti forniscono allo studente ulteriori mezzi per ampliare le proprie conoscenze ed affinare la propria capacità di comprensione. Medesima funzione nel percorso formativo hanno gli interventi e le testimonianze, nell ambito dei corsi caratterizzanti del percorso formativo, di professionisti che operano in imprese del territorio attive a livello locale. Capacità di applicare conoscenza e comprensione (applying knowledge and understanding) I laureati del Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale dei Progetti e delle Infrastrutture dovranno essere capaci di applicare le loro conoscenze e capacità di comprensione in maniera da dimostrare un approccio professionale al loro lavoro, e dovranno possedere competenze adeguate sia per ideare e sostenere argomentazioni che per risolvere problemi nel campo degli studi di Ingegneria Civile. L'impostazione didattica comune a tutti gli insegnamenti prevede che la formazione teorica sia accompagnata da esempi, applicazioni, lavori individuali e di gruppo e verifiche che sollecitino la partecipazione attiva, l attitudine propositiva, la capacità di elaborazione autonoma e di comunicazione dei risultati del lavoro svolto. La parte di approfondimento ed elaborazione delle conoscenze demandata allo studio personale dello studente assume a questo proposito una rilevanza notevole. E' infatti tramite una congrua rielaborazione personale delle informazioni introdotte durante le ore di lezione che lo studente misura concretamente quale sia il livello di padronanza delle conoscenze. Accanto allo studio personale assumono notevole importanza anche le attività di laboratorio eseguite in gruppo e le esercitazioni svolte in aula. Autonomia di giudizio (making judgements) I laureati del Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale dei Progetti e delle Infrastrutture dovranno avere la capacità di raccogliere ed interpretare i dati (normalmente nel proprio campo di studio) ritenuti utili a determinare giudizi autonomi, inclusa la riflessione su temi sociali, scientifici o etici ad essi connessi. Gli insegnamenti di carattere gestionale introdotti nel piano di studi enfatizzano, attraverso esercitazioni individuali e di gruppo la capacità di selezionare, elaborare ed interpretare dati (ad esempio relativi alle performance economico-finanziarie od operative) per l analisi aziendale. Ulteriori attività 4
25 quali i laboratori e la discussione guidata di gruppo, nonché gli elaborati personali e le testimonianze dal mondo dell impresa e delle professioni offrono allo studente altrettante occasioni per sviluppare in modo autonomo le proprie capacità decisionali e di giudizio. Abilità comunicative (communication skills) I laureati del Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale dei Progetti e delle Infrastrutture dovranno saper comunicare informazioni, idee, problemi e soluzioni a interlocutori specialisti e non specialisti. Nel corso di alcuni degli insegnamenti maggiormente caratterizzanti il corso di studi, sono previste delle attività seminariali svolte da gruppi di studenti su argomenti specifici di ciascun insegnamento. Queste attività possono essere seguite da una discussione guidata di gruppo. La prova finale offre allo studente un ulteriore opportunità di approfondimento e di verifica delle capacità di analisi, elaborazione e comunicazione del lavoro svolto. Essa prevede infatti la discussione, innanzi ad una commissione, di un elaborato, non necessariamente originale, prodotto dallo studente su un area tematica attraversata nel suo percorso di studi. Capacità di apprendimento (learning skills) I laureati del Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale dei Progetti e delle Infrastrutture dovranno avere sviluppato quelle capacità di apprendimento che sono loro necessarie per intraprendere studi successivi con un alto grado di autonomia. Ad ogni studente vengono offerti diversi strumenti per sviluppare una capacità di apprendimento sufficiente ad intraprendere studi di livello superiore (laurea magistrale ed eventualmente dottorato di ricerca). Ogni studente può verificare la propria capacità di apprendere ancor prima di iniziare il percorso universitario tramite il test di ingresso alla Facoltà di Ingegneria. A valle del test lo studente giudicato in difetto di preparazione e di capacità di apprendimento segue un corso di azzeramento di matematica che gli permette di rivedere i suoi metodi di studio e adeguarli alla richiesta dei corsi di laurea in ingegneria. La suddivisione delle ore di lavoro complessive previste per lo studente dà un forte rilievo alle ore di lavoro personale per offrire allo studente la possibilità di verificare e migliorare la propria capacità di apprendimento. Analogo obiettivo persegue l impostazione di rigore metodologico degli insegnamenti che dovrebbe portare lo studente a sviluppare un ragionamento logico che, a seguito di precise ipotesi, porti alla conseguente dimostrazione di una tesi. Le modalità e gli strumenti didattici con cui i risultati di apprendimento attesi vengono conseguiti sono lezioni ed esercitazioni in aula, attività di laboratorio e di progettazione nei diversi settori dell Ingegneria civile, seminari integrativi e testimonianze aziendali, visite tecniche, stage presso enti pubblici, aziende, studi professionali e/o società di ingegneria, Società erogatrici di servizi. Le modalità con cui i risultati di apprendimento attesi sono verificati possono consistere in prove in itinere intermedie, volte a rilevare l efficacia dei processi di apprendimento, attuate secondo modalità concordate e pianificate; sono previsti esami di profitto, finalizzati a valutare e quantifi-care, con voto espresso in trentesimi, il conseguimento degli obiettivi complessivi delle attività formative; le prove certificano il grado di preparazione individuale degli Studenti e possono tener conto delle eventuali valutazioni formative e certificative svolte in itinere. Per studenti che ri-chiedano certificazioni delle eventuali prove in itinere intermedie (per trasferimenti/ mobilità verso altri corsi di laurea, assegni, borse di studio etc.) si adotteranno su richiesta certificazioni che permettano il riconoscimento dei crediti ai fini della carriera. Altri strumenti utili al conseguimento di questa abilità sono la tesi di laurea che prevede che lo studente si misuri e comprenda informazioni nuove non necessariamente fornite dal docente di riferimento. L esplicitazione, attraverso i descrittori di Dubino, degli obiettivi formativi delle Istituzioni 5
26 Universitarie può consentire di esplicitare anche il contributo che a tali obiettivi possono dare i processi formativi svolti nell ambito della Scuola. Infatti, essendo i descrittori di tipo generale e quindi non legati alle specificità tecniche del Corso di Laurea, essi consentono, una volta definiti per ciascun Corso di Laurea, di stabilire il loro percorso di realizzazione, percorso ovviamente non confinato nel solo ambito dell istruzione universitaria, e che comincia sin dalla Scuola Elementare. Potrà essere quindi definito il contributo che ciascuna Istituzione Scolastica potrà dare, a prescindere dalle proprie finalità formative, anche alla realizzazione dei obiettivi formativi contemplati dai descrittori. I descrittori di Dublino possono, in conclusione, essere proprio l elemento chiave per realizzare quel raccordo sistematico, tra i diversi sottoprocessi della formazione istituzionale, più volte auspicato ma mai pienamente raggiunto. 6
IL SISTEMA DEI DESCRITTORI EUROPEI PER LE LAUREE E LE LAUREE MAGISTRALI
IL SISTEMA DEI DESCRITTORI EUROPEI PER LE LAUREE E LE LAUREE MAGISTRALI Osservatorio di Ateneo sulla Didattica Università di Siena Servizio Management Didattico Siena, 21 novembre 2006 D.M. sulla disciplina
Dettagli1. I titoli conseguiti presso le Università consigliate vengono riconosciuti?
DOMANDE FREQUENTI Palermo, Largo Esedra nr.3, tel. 091 6254431 ONLUS 1. I titoli conseguiti presso le Università consigliate vengono riconosciuti? Le Università sono pubbliche o private riconosciute dal
DettagliDicembre 2004 Definiscono quali sono i risultati dell apprendimento (learning outcomes) comuni a tutti i laureati di un corso di studio
Dicembre 2004 Definiscono quali sono i risultati dell apprendimento (learning outcomes) comuni a tutti i laureati di un corso di studio I risultati dell apprendimento devono essere espressi non solo in
DettagliUniversità degli Studi di Brescia Facoltà di Ingegneria
REGOLAMENTO ORGANIZZATIVO DELLE PROVE FINALI PER I CORSI DI LAUREA EX DM 270/04 (Approvato CDF 9-3-2011) 1. Riferimenti normativi. 1.1. Decreto Ministeriale 22-10-2004 n. 270, art. 10 (Obiettivi ed attività
DettagliUNIVERSITA DEGLI STUDI DI UDINE REGOLAMENTO DIDATTICO DI CORSO DI LAUREA MAGISTRALE. Corso di laurea magistrale in Ingegneria meccanica
UNIVERSITA DEGLI STUDI DI UDINE REGOLAMENTO DIDATTICO DI CORSO DI LAUREA MAGISTRALE Corso di laurea magistrale in Ingegneria meccanica Classe di laurea magistrale n. LM-33 Ingegneria meccanica DM 270/2004,
DettagliFACOLTÀ SCIENZE DELLA FORMAZIONE
MODELLO D SCHEDA DI TRASPARENZA Da compilare, stampare e allegare alla richiesta di affidamento. In caso di affidamento deliberato dal Consiglio di Facoltà, il docente è tenuto a compilare la scheda online
DettagliCatalogo dei titoli italiani in vista del Quadro dei titoli italiani - QTI
Catalogo dei titoli italiani in vista del Quadro dei titoli italiani - QTI CIMEA di Luca Lantero Settembre 2008 1 Cicli Titoli di studio EHEA 1 2 3 Istruzione superiore universitaria Laurea Laurea Magistrale
DettagliTIROCINIO FORMATIVO ATTIVO
2. TIROCINIO FORMATIVO ATTIVO Il Tirocinio Formativo Attivo (TFA) è un corso abilitante all insegnamento istituito dalle università. Esso ha durata annuale e attribuisce, tramite un esame finale sostenuto
DettagliAnno Accademico 2005/2006. 3 Corso di perfezionamento. Gestione di organizzazioni non profit e Progettazione sociale.
Università degli Studi di Bergamo Centro Servizi del Volontariato Anno Accademico 2005/2006 3 Corso di perfezionamento Gestione di organizzazioni non profit e Progettazione sociale Presentazione Giunto
DettagliAlternanza scuola lavoro: che cosa significa
Alternanza scuola lavoro: che cosa significa È una modalità didattica realizzata in collaborazione fra scuole e imprese per offrire ai giovani competenze spendibili nel mercato del lavoro e favorire l
DettagliClasse delle lauree in Ingegneria Industriale (classe 10) Facoltà di Ingegneria, Università degli Studi dell Aquila
I1L LAUREA IN INGEGNERIA ELETTRICA 1. CARATTERISTICHE DEL CORSO CLASSE DI CORSO: CDCS DI RIFERIMENTO: PERCORSI FORMATIVI: SEDE: Classe delle lauree in Ingegneria Industriale (classe 10) Ingegneria Elettrica
DettagliFacoltà: SCIENZE STATISTICHE Corso: 8053 - FINANZA, ASSICURAZIONI E IMPRESA (L) Ordinamento: DM270 Titolo: FINANZA, ASSICURAZIONI E IMPRESA Testo: SCUOLA DI ECONOMIA, MANAGEMENT E STATISTICA Regolamento
DettagliLICEO SCIENTIFICO CLASSICO STATALE ISAAC NEWTON CHIVASSO. Organizzazione del Sistema Nazionale di Istruzione Superiore Universitaria
LICEO SCIENTIFICO CLASSICO STATALE ISAAC NEWTON CHIVASSO Organizzazione del Sistema Nazionale di Istruzione Superiore Universitaria A cura della Prof.ssa Paola Giacone Giacobbe a.s. 2010-2011 Il Sistema
DettagliQUESTIONARIO. Grazie
QUESTIONARIO Il questionario, anonimo, serve a rilevare in modo sistematico le opinioni degli studenti che hanno completato un corso di studi. Queste conoscenze potranno aiutare a valutare la qualità dei
DettagliIl Test d ingresso per la Facoltà à di Scienze. PISA 3 dicembre 2008
Il Test d ingresso per la Facoltà à di Scienze PISA 3 dicembre 2008 SOMMARIO Il documento ufficiale Esempio di test I punti del documento ufficiale della Conferenza delle Facoltà di Scienze Necessità di
DettagliIl questionario sottoposto ai Responsabili dei Corsi di Studio
UNIVERSITA' DI GENOVA CENTRO DI ATENEO PER LA RICERCA EDUCATIVA E DIDATTICA (C.A.R.E.D.) GRUPPO DI RICERCA OCCUPAZIONE DEI LAUREATI Via Balbi, 1a 16126 GENOVA Tel. 010/2095963 Fax 010/2095641 e-mail: cared@unige.it
DettagliFacoltà: ECONOMIA - SEDE DI RIMINI Corso: 8847 - ECONOMIA DEL TURISMO (L) Ordinamento: DM270 Titolo: ECONOMIA DEL TURISMO Testo: SCUOLA DI ECONOMIA, MANAGEMENT E STATISTICA Sede Di Rimini Corso di Laurea
DettagliIl ruolo del chimico per la sicurezza ambientale
ambientale di Piero Frediani * Ciampolini A. (a cura di). L innovazione per lo sviluppo locale ISBN 88-8453-362-7 (online) 2005 Firenze University Press Nell Anno Accademico 1996-97 l Università di Firenze
DettagliREGOLAMENTO DEL MASTER UNIVERSITARIO BIENNALE DI SECONDO LIVELLO IN CRIMINOLOGIA FORENSE MA.CRI.F.
REGOLAMENTO DEL MASTER UNIVERSITARIO BIENNALE DI SECONDO LIVELLO IN CRIMINOLOGIA FORENSE MA.CRI.F. Art. 1 - Istituzione del Master in Criminologia Forense MA.CRI.F. E istituito presso l Università Carlo
DettagliMateriale elaborato, su incarico del Bologna Follow Up Group, dall apposito Bologna Working Group on Qualifications Frameworks
Estratto dal documento A Framework for Qualifications of the European Higher Education Area (Il Quadro dei Titoli dello Spazio Europeo dell Istruzione Superiore), disponibile sul sito www.processodibologna.it/documentieuropei
DettagliI.I.S. F. Brunelleschi - L. Da Vinci Istituto Tecnico per Geometri "F. Brunelleschi" Corso Serale SIRIO Frosinone A.S. 2012-2013
I.I.S. F. Brunelleschi - L. Da Vinci Istituto Tecnico per Geometri "F. Brunelleschi" Corso Serale SIRIO Frosinone A.S. 2012-2013 PRESENTAZIONE DEL CORSO SERALE PROGETTO SIRIO Il CORSO SERALE A partire
DettagliLauree magistrali Tirocini e stage: cosa sono Il tirocinio formativo e di orientamento è un periodo di formazione in strutture organizzative (enti,
Lauree magistrali Tirocini e stage: cosa sono Il tirocinio formativo e di orientamento è un periodo di formazione in strutture organizzative (enti, aziende, ecc.) che offre agli studenti l'occasione per
Dettaglib) attività divulgativa delle politiche di qualità dell ateneo nei confronti degli studenti;
Allegato n. 2 Linee Guida per la redazione della Relazione Annuale della Commissione Paritetica Docenti- Studenti Le Commissioni Didattiche Paritetiche, così come specificato nel Documento di Autovalutazione,
DettagliProgetto 5. Formazione, discipline e continuità
Istituto Comprensivo Statale Lorenzo Bartolini di Vaiano Piano dell Offerta Formativa Scheda di progetto Progetto 5 Formazione, discipline e continuità I momenti dedicati all aggiornamento e all autoaggiornamento
DettagliDIZIONARIO UNIVERSITARIO
DIZIONARIO UNIVERSITARIO ANNO ACCADEMICO L anno accademico può essere suddiviso in due periodi dell anno in cui frequentare le lezioni e dare gli esami. In genere il primo periodo dura da ottobre a gennaio,
DettagliCORSI DI FORMAZIONE DEAL PRESSO LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE
Gruppo di Ricerca DEAL (Dislessia Evolutiva e Apprendimento delle Lingue) Università Ca Foscari Venezia CORSI DI FORMAZIONE DEAL PRESSO LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE Si riporta di seguito l offerta formativa
DettagliUNIVERSITA DEGLI STUDI G. d ANNUNZIO - FACOLTA DI SCIENZE MANAGERIALI REGOLAMENTO PER IL RICONOSCIMENTO DEI CREDITI 1
UNIVERSITA DEGLI STUDI G. d ANNUNZIO - FACOLTA DI SCIENZE MANAGERIALI REGOLAMENTO PER IL RICONOSCIMENTO DEI CREDITI 1 Art. 1 - Riconoscimento dei crediti universitari. Art. 2 - Competenza. 1 ART. 23 Regolamento
Dettaglicorso di qualificazione professionale WEB DESIGN [WD]
corso di qualificazione professionale WEB DESIGN [WD] Progetto: L. Pirri, S. Pisani, V. Buccirossi Gli attuali processi di modernizzazione della comunicazione, in una prospettiva di sistematica interazione
DettagliMaster universitario di primo livello Istituto di Studi Ecumenici S. Bernardino Venezia Anno accademico 2014-2015
TEOLOGIA ECUMENICA RIFORMA DELLA CHIESA E CONVERSIONE Master universitario di primo livello Istituto di Studi Ecumenici S. Bernardino Venezia Anno accademico 2014-2015 1 ISTITUZIONE L Istituto di Studi
DettagliManuale della qualità
Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia Corso di Laurea in Ingegneria Informatica Manuale della qualità 1 INTRODUZIONE 3 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ 4 4.1 Requisiti generali 4 4.2 Requisiti
DettagliLA FORMAZIONE PROFESSIONALE
LA FORMAZIONE PROFESSIONALE I corsi di formazione professionale permettono di integrare le conoscenze scolastiche o di acquisire nuove conoscenze e competenze in ambiti diversi dall indirizzo di studio
DettagliISTITUTO DI CULTURA PANTHEON srl VIA DI RIPETTA, 226 00186 ROMA Accreditato Regione Lazio
PANTHEON ACCADEMIA di BELLE ARTI ALL. B) DIPARTIMENTO DI PROGETTAZIONE E ARTI APPLICATE SCUOLA DI PROGETTAZIONE ARTISTICA PER L IMPRESA CORSO DI DESIGN DAPL06 - DIPLOMA ACCADEMICO DI I LIVELLO REGOLAMENTO
DettagliQUESTIONARIO DOCENTI Riepilogo (48 questionari compilati)
QUESTIONARIO DOCENTI Riepilogo (48 questionari compilati) 1) Pensi alla sua istituzione scolastica, comprensiva delle diverse sedi e dei diversi gradi di scuola. Quanto è d accordo con le seguenti affermazioni?
DettagliUNIVERSITA` DEL SALENTO Facolta` di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali
UNIVERSITA` DEL SALENTO Facolta` di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali Regolamento didattico del Corso di Laurea di I livello in OTTICA e OPTOMETRIA Il Regolamento Didattico specifica gli aspetti
DettagliSistemi di misurazione e valutazione delle performance
Sistemi di misurazione e valutazione delle performance 1 SVILUPPO DELL'INTERVENTO Cos è la misurazione e valutazione delle performance e a cosa serve? Efficienza Efficacia Outcome Requisiti minimi Indicatori
DettagliIngegneria Meccanica
Ingegneria Meccanica (Classe L-9 Ingegneria Industriale) Presentazione alla matricole Prof. Gian Luca Garagnani Presidente CUCdL Area Industriale Sommario Presentazione piano di studio Come studiare a
DettagliMANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6
MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.
DettagliNormativa e indicazioni Linguistico. Commissione Esame di Stato Liceo S. Maffei
Normativa e indicazioni Linguistico Commissione Esame di Stato Liceo S. Maffei Requisiti per l ammissione Sono ammessi all'esame di Stato gli alunni che nello scrutinio finale conseguano una votazione
DettagliLaboratorio I Bandi di finanziamento alle attività sociali
Laboratorio I Bandi di finanziamento alle attività sociali Corso: Organizzazione del lavoro e delle imprese di servizi Laurea magistrale in Servizio sociale e politiche sociali 03/10/2014 Regolamento didattico
DettagliSEZIONE PRIMA SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE PER L INSEGNAMENTO SECONDARIO DELL UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE ART. 1
SEZIONE PRIMA SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE PER L INSEGNAMENTO SECONDARIO DELL UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE ART. 1 Per conseguire le finalità di cui all art. 4, secondo comma, della legge 19 novembre
DettagliATENEO TELEMATICO LEONARDO DA VINCI FACOLTÀ DI PSICOLOGIA REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA IN SCIENZE PSICOLOGICHE
ATENEO TELEMATICO LEONARDO DA VINCI FACOLTÀ DI PSICOLOGIA REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA IN SCIENZE PSICOLOGICHE 1. Denominazione del corso di studi Scienze psicologiche 2. Classe di appartenenza
Dettagli(D.M. 270/2004) Classe: L-25 Scienze e tecnologie agrarie e forestali
Agraria Laurea in Scienze agrarie 9 Corso di laurea in Scienze agrarie DURATA NORMALE 3 anni CREDITI 180 SEDE Udine ACCESSO Libero (D.M. 270/2004) Classe: L-25 Scienze e tecnologie agrarie e forestali
DettagliENTE TITOLARE: ISTITUTO VENETO PER IL LAVORO
ENTE TITOLARE: ISTITUTO VENETO PER IL LAVORO PROGETTO 2/1/1/1758/2009 Riconoscimento e certificazione delle competenze acquisite in ambiente di lavoro dagli occupati in contratto di apprendistato AzioneMacro
DettagliUNIVERSITA DEGLI STUDI DI ROMA LA SAPIENZA
1. Domanda: I c.d. requisiti Sapienza sono di applicazione obbligatoria o sono solo raccomandazioni? Risposta: Il possesso dei requisiti Sapienza è obbligatorio per tutti i corsi che vengono istituiti
DettagliT.F.A. LINEE GUIDA PER IL RICONOSCIMENTO DI CREDITI FORMATIVI
UNIVERSITA DEGLI STUDI DELLA BASILICATA T.F.A. LINEE GUIDA PER IL RICONOSCIMENTO DI CREDITI FORMATIVI Ai partecipanti al TFA possono essere riconosciuti cfu, utili per l assolvimento delle attività formative
DettagliRICERCA-AZIONE. l insegnamento riflessivo. Caterina Bortolani-2009
RICERCA-AZIONE ovvero l insegnamento riflessivo Gli insegnanti sono progettisti.. riflettono sul contesto nel quale devono lavorare sugli obiettivi che vogliono raggiungere decidono quali contenuti trattare
DettagliUNIVERSITÀ CATTOLICA del SACRO CUORE Facoltà di Medicina e Chirurgia A. Gemelli - Roma
UNIVERSITÀ CATTOLICA del SACRO CUORE Facoltà di Medicina e Chirurgia A. Gemelli - Roma OSPEDALE COTTOLENGO - Torino Corso di Laurea in Infermieristica Corso infermieri guida di tirocinio novembre 2014
DettagliCORSI DI FORMAZIONE DEAL PRESSO LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE
Gruppo di Ricerca DEAL (Dislessia Evolutiva e Apprendimento delle Lingue) Università Ca Foscari Venezia CORSI DI FORMAZIONE DEAL PRESSO LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE A. FORMAZIONE PER LA SCUOLA PRIMARIA FORMAZIONE
DettagliRegolamento per il funzionamento dei corsi
Prot. n 5311/B3 del 3 novembre 2014 Il Direttore Vista la Delibera del Consiglio Accademico n 15 del 24 ottobre 2014 che approva il testo e le griglie del Regolamento per il funzionamento dei corsi di
DettagliL Università di Trento tutti gli studenti che si impegnano. PREMI DI MERITO...quando studiare ti conviene
L Università di Trento tutti gli studenti che si impegnano PREMI DI MERITO...quando studiare ti conviene PREMI DI MERITO...quando studiare ti conviene Cos è il premio di merito Unitn è il primo ateneo
DettagliALTERNANZA SCUOLA LAVORO CONNESSA ALLE ATTIVITA DI SOSTEGNO
ALTERNANZA SCUOLA LAVORO CONNESSA ALLE ATTIVITA DI SOSTEGNO PREMESSA Con il presente progetto il nostro istituto vuole offrire agli allievi certificati L.104 del 1992 (sia per gli alunni che intraprendono
DettagliSISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO
AUTOANALISI D ISTITUTO SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO RAV A partire dal corrente anno scolastico tutte le scuole del Sistema Nazionale di Istruzione, statali e paritarie,
DettagliMilano, 24 gennaio 2008 Convegno Le imprese cercano, gli ingegneri ci sono? Domanda e offerta a confronto nel panorama europeo. Dr. Alberto Meomartini
Assolombarda - Politecnico di Milano - Fondazione Politecnico Milano, 24 gennaio 2008 Convegno Le imprese cercano, gli ingegneri ci sono? Domanda e offerta a confronto nel panorama europeo Dr. Alberto
DettagliPos. AG Decreto n. 449 IL RETTORE
Pos. AG Decreto n. 449 IL RETTORE Vista la legge 9.5.89, n. 168; Vista la legge 19.11.90, n. 341; Vista la legge 15.5.97, n. 127; il D.P.R. 27.1.98, n. 25; il D.M. 3.11.99, n. 509 recante norme concernenti
DettagliOrientamento in uscita - Università
ISTITUTO ISTRUZIONE SUPERIORE G. FALCONE - ASOLA (MN) Orientamento in uscita - Università prof. Ruggero Remaforte A.S.. 2012/2013 Premettendo che per orientare bisogna attivare non solo strumenti ma anche
DettagliSTRUTTURA CONTENUTI E SCADENZE SCHEDA SUA CDS. Anno Accademico 2014/2015
STRUTTURA CONTENUTI E SCADENZE SCHEDA SUA CDS Anno Accademico 2014/2015 PERCHE LA SCHEDA SUA CDS? L Obiettivo della scheda SUA-CdS non è puramente compilativo; tale strumento vuole essere una guida ad
DettagliCEPAS Viale di Val Fiorita, 90-00144 Roma Tel. 065915373 - Fax: 065915374 E-mail: scrivi_a@cepas.it Sito internet: www.cepas.it
Viale di Val Fiorita, 90-00144 Roma Tel. 065915373 - Fax: 065915374 E-mail: scrivi_a@cepas.it Sito internet: www.cepas.it Pag. 1 di 5 0 12.07.2007 1ª Emissione Presidente Comitato di Certificazione Presidente
DettagliESAMI DI QUALIFICA PROFESSIONALE
ESAMI DI QUALIFICA PROFESSIONALE La procedura per lo svolgimento degli esami di qualifica professionale, per le classi terze inizia nel primo Consiglio di classe successivo agli scrutini di febbraio, con
DettagliL AP come elemento qualificante della mission didattica degli Atenei
L AP come elemento qualificante della mission didattica degli Atenei Convegno Nazionale RUIAP Riconoscimento degli apprendimenti e certificazione delle competenze: sfide per l Università e per il Paese
DettagliSentito per le vie brevi MIUR e CUN, per questa tipologia di classi sembrerebbe non applicarsi
Documento contenente le linee guida per l attivazione dei Corsi di studio delle professioni sanitarie (DM 8 gennaio 2009 e DI 19 febbraio 2009) a partire dall offerta formativa dell a.a. 2011-2012 In attesa
DettagliPresidio Qualità di Ateneo
Premessa Le Commissioni Paritetiche di Scuola (CP) previste dal D.Lgs. 19/2012 e dal DM 47/2013 devono redigere annualmente una Relazione che, attingendo dalle SUA-CdS, dai risultati delle rilevazioni
DettagliRUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI
INTEGRAZIONE, ORIENTAMENTO E BUONE PRASSI RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI L iscrizione degli alunni con certificazione L.104
DettagliPartecipare all organizzazione di convegni ed eventi
Area di Riferimento 1 Gestione POF Riscrittura del POF alla luce delle innovazioni normative e dei bisogni formativi attuali, sia interni che del territorio Monitoraggio in itinere dell attuazione del
DettagliCOMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)
COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA
DettagliI.1 DIVISIONE PROCESSI FORMATIVI SCUOLE Specifiche Direzione Scuole e Formazione professionale
I.1 DIVISIONE PROCESSI FORMATIVI SCUOLE Specifiche Direzione Scuole e Formazione professionale Le scuole che intendono richiedere l accreditamento alla S.I.Co. debbono avere i requisiti strutturali e organizzativi
DettagliSUA CDL - CORSI GIA ATTIVI
SUA CDL - CORSI GIA ATTIVI La Scheda Unica Annuale (SUA) è lo strumento di programmazione dei Corsi di Laurea e attraverso il quale l ANVUR farà le proprie valutazioni sull accreditamento (iniziale e periodico)
DettagliProt. A/2 2309 Firenze, 18 maggio 2016 IL DIRETTORE
DIRETTORE Prot. A/2 2309 Firenze, 18 maggio 2016 IL DIRETTORE VISTO VISTA CONSIDERATO CONSIDERATO VISTA RITENUTA l Art. 3, comma 8 del D.M. 509/99 attraverso il quale le Università possono attivare, disciplinandoli
DettagliREGOLAMENTO DIDATTICO CORSO DI LAUREA IN MATEMATICA PER LA FINANZA E L ASSICURAZIONE
REGOLAMENTO DIDATTICO CORSO DI LAUREA IN MATEMATICA PER LA FINANZA E L ASSICURAZIONE Art. 1 - Denominazione e classe di appartenenza E` istituito presso l'università degli Studi di Torino il Corso di Laurea
DettagliScuola di Lettere e Beni culturali
Scuola di Lettere e Beni culturali LAUREA IN CULTURE E TECNICHE DELLA MODA CLASSE L- 3 REGOLAMENTO DIDATTICO DI CORSO DI STUDIO PARTE NORMATIVA Art. 1 Requisiti per l'accesso al corso Requisiti di accesso
DettagliI3A LAUREA IN INGEGNERIA CIVILE E AMBIENTALE
I3A LAUREA IN INGEGNERIA CIVILE E AMBIENTALE 1. CARATTERISTICHE DEL CORSO CLASSE DI CORSO: L-7 Ingegneria civile e ambientale NORMATIVA DI RIFERIMENTO: Corso di nuova istituzione secondo DM 270 DIPARTIMENTO
DettagliFACOLTÀ DI GIURISPRUDENZA CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN GIURISPRUDENZA, CLASSE LMG/01 REGOLAMENTO DIDATTICO. Art. 1 Definizioni
FACOLTÀ DI GIURISPRUDENZA CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN GIURISPRUDENZA, CLASSE LMG/01 1. Ai sensi del presente Regolamento si intende: REGOLAMENTO DIDATTICO Art. 1 Definizioni a) per Facoltà: la Facoltà
DettagliISTRUZIONE OPERATIVA ATTIVITÀ PROMOZIONALE
Pagina 1 di 5 0. INDICE 0. INDICE... 1 1. PREMESSA... 2 2. INIZIATIVE PROMOZIONALI... 2 3. DIRETTA... 3 3.1 Incontri e tavole rotonde... 3 3.2 Attività promozionale per le matricole... 4 4. VALUTAZIONE...
DettagliLICEO SCIENTIFICO OPZIONE SCIENZE APPLICATE Dallo studio delle scienze sperimentali alla comprensione del mondo tecnologico
LICEO SCIENTIFICO OPZIONE SCIENZE APPLICATE Dallo studio delle scienze sperimentali alla comprensione del mondo tecnologico Non si impara mai pienamente una scienza difficile, per esempio la matematica,
DettagliVALeS Valutazione e Sviluppo Scuola
Premessa VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola progetto sperimentale per individuare criteri, strumenti e metodologie per la valutazione delle scuole e dei dirigenti scolastici Le precedenti sperimentazioni
DettagliLABORATORIO Professione psicologo
Università degli Studi di Milano-Bicocca Facoltà di Psicologia Corso di laurea in Scienze e tecniche psicologiche LABORATORIO Professione psicologo AA. 2010-2011 2011-1 - UNO SPUNTO PROVOCATORIO Siamo
DettagliCORSO DI LAUREA IN OTTICA E OPTOMETRIA (LAUREA DI PRIMO LIVELLO) MANIFESTO DEGLI STUDI ANNO ACCADEMICO 2007-2008
UNIVERSITA DEL SALENTO FACOLTA DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI CORSO DI LAUREA IN OTTICA E OPTOMETRIA (LAUREA DI PRIMO LIVELLO) MANIFESTO DEGLI STUDI ANNO ACCADEMICO 2007-2008 Nel seguito saranno
DettagliArt. 1 Definizioni Art. 2 Istituzione Art. 3 Obiettivi formativi specifici Art. 4 Risultati di apprendimento attesi
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SIENA DIPARTIMENTO DI SCIENZE POLITICHE E INTERNAZIONALI REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN SCIENZE INTERNAZIONALI INTERNATIONAL STUDIES (Classe LM 52 Relazioni
Dettagli03. Il Modello Gestionale per Processi
03. Il Modello Gestionale per Processi Gli aspetti strutturali (vale a dire l organigramma e la descrizione delle funzioni, ruoli e responsabilità) da soli non bastano per gestire la performance; l organigramma
DettagliLINEE GUIDA DIDATTICO AMMINISTRATIVE - RICONOSCIMENTO CREDITI PREGRESSI TFA 2014/15
LINEE GUIDA DIDATTICO AMMINISTRATIVE - RICONOSCIMENTO CREDITI PREGRESSI TFA 2014/15 1) TIROCINIO SCOLASTICO Ai sensi del d.m. n. 249 del 2010 il tirocinio ha un valore pari a 19 crediti formativi universitari
DettagliAttività di recupero che si intendono attivare per colmare le lacune emerse dalle prove d ingresso:
LIVELLI DI PARTENZA Strumenti utilizzati per rilevarli: Colloqui individuali e di gruppo sul curricolo formativo generale e specifico disciplinare e pregresso. Discussione di gruppo. Livelli di partenza
DettagliRegolamento della Prova Finale di Laurea Magistrale
Università degli Studi di Brescia Facoltà di Ingegneria Regolamento della Prova Finale di Laurea Magistrale (Approvato CdF 13-6-2012) 1. Elaborazione della tesi e presentazione del titolo 1.1 La prova
DettagliUniversità degli Studi dell'aquila Corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria (LM 85-bis) Criteri generali
Università degli Studi dell'aquila Corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria (LM 85-bis) MODALITA PER IL RICONOSCIMENTO CREDITI Dopo le fasi dell immatricolazione riportate nel Bando (http://www.univaq.it/section.php?id=1670&idcorso=574)
DettagliCome si diventa insegnanti: ecco le nuove regole Nuovo regolamento per la formazione degli insegnanti
Come si diventa insegnanti: ecco le nuove regole Nuovo regolamento per la formazione degli insegnanti Il Ministro dell'istruzione, Mariastella Gelmini, ha presentato il 10 settembre 2010 a Palazzo Chigi
DettagliScaricato da http://www.italiaoggi.it Tutti i diritti riservati ai legittimi titolari. Art.1
D i s c i p l i n a d e l l e c l a s s i d i l a u r e a t r i e n n a l i Art.1 1. Il presente decreto definisce, ai sensi dell'articolo 4 del decreto ministeriale 22 ottobre 2004, n. 270, le classi
DettagliLiceo Scientifico Sezione ad indirizzo Sportivo. Che cos è
Liceo Scientifico Statale R. Caccioppoli Napoli a.s. 2014-2015 Liceo Scientifico Sezione ad indirizzo Sportivo Che cos è E un indirizzo di studio, inserito nel percorso del liceo scientifico nell ambito
DettagliMOBILITÀ INTERNAZIONALE PER STUDIO
MOBILITÀ INTERNAZIONALE PER STUDIO MOBILITÀ INTERNAZIONALE PER STUDIO Fin dalla sua istituzione l Università Iuav di Venezia ha sviluppato le sue attività accademiche in ambito internazionale con l intento
Dettaglidella manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.
L 320/8 Gazzetta ufficiale dell Unione europea IT 17.11.2012 REGOLAMENTO (UE) N. 1078/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per il monitoraggio che devono
DettagliArticolo 1. Articolo 2. (Definizione e finalità)
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRENTO DIPARTIMENTO DI ECONOMIA E MANAGEMENT REGOLAMENTO DEL TIROCINIO FORMATIVO E DI ORIENTAMENTO (approvato nel Consiglio di Dipartimento del 19 febbraio 2014) Articolo 1 (Definizione
DettagliMaster in Europrogettazione
Master in Europrogettazione Marzo Aprile 2013 4 Edizione Milano Bruxelles Due moduli in Italia* e uno a Bruxelles con consegna dell attestato finale di partecipazione Basato sulle linee guida di Europa
DettagliTECNICHE DELLA PREVENZIONE NELL'AMBIENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO (AB. ALLA PROF. SANITARIA DI TECNICO DELLA PREV. NELL'AMBIENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO)
Page 1 of 5 Facoltà: Corso: Ordinamento: DM270 MEDICINA E CHIRURGIA 8487 - TECNICHE DELLA PREVENZIONE NELL'AMBIENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO (ABILITANTE ALLA PROFESSIONE SANITARIA DI TECNICO DELLA PREVENZIONE
DettagliN.B. A CORREDO DEL MODELLO NELLA CARTE VIENE RIPORTATA LA DOCUMENTAZIONE UTILE PER LA PREDISPOSIZIONE DELLA PROGRAMMAZIONE
N.B. A CORREDO DEL MODELLO NELLA CARTE VIENE RIPORTATA LA DOCUMENTAZIONE UTILE PER LA PREDISPOSIZIONE DELLA PROGRAMMAZIONE Ministero dell Istruzione dell Università e della Ricerca ISTITUTO ISTRUZIONE
DettagliREGOLAMENTO DIDATTICO CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN ECONOMIA E FINANZA INTERNAZIONALE
REGOLAMENTO DIDATTICO CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN ECONOMIA E FINANZA INTERNAZIONALE 1. Il presente Regolamento specifica gli aspetti organizzativi del corso di laurea specialistica in Economia e finanza
DettagliCorso di Laurea in Informatica. Manifesto degli Studi A.A. 2012-2013 (Regolamento didattico 2011)
Università degli Studi di Perugia Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali Corso di Laurea in Informatica CLASSE L-31 (Lauree in Scienze e Tecnologie Informatiche) Manifesto degli Studi A.A. 2012-2013
DettagliRegolamento Didattico del Corso di Laurea in Informatica
Regolamento Didattico del Corso di Laurea in Informatica Titolo I - Istituzione ed attivazione Art. 1 - Informazioni generali 1. Il presente Regolamento didattico si riferisce al Corso di Laurea in Informatica,
DettagliArea POTENZIAMENTO Scientifico
Area POTENZIAMENTO Scientifico ALLEGATO 5c Necessità di miglioramento Il potenziamento delle competenze matematico-logiche e scientifiche, teso sia all individuazione di percorsi funzionali alla premialità
DettagliLa valutazione dell opinione degli studenti sulla didattica
La valutazione dell opinione degli studenti sulla didattica Gli esiti della rilevazione 2012-2013 Anna Maria Milito 26 novembre 2013 La rilevazione dell opinione degli studenti sulla didattica Importanza
DettagliDIRETTIVE INTERNE D ACCERTAMENTO DELLA QUALITÀ PRESSO L UNIVERSITÀ DELLA SVIZZERA ITALIANA (QA USI)
DIRETTIVE INTERNE D ACCERTAMENTO DELLA QUALITÀ PRESSO L UNIVERSITÀ DELLA SVIZZERA ITALIANA (QA USI) Entrata in vigore: 1 maggio 2007 Servizio Qualità USI - Servizio Ricerca USI-SUPSI Page 1 Accertamento
DettagliEUROPEAN OSTEOPATHIC UNION L ITER FORMATIVO
Capitolo 3 L ITER FORMATIVO Il programma di formazione degli osteopati ha la responsabilità di creare figure professionali del più alto livello. Il livello di preparazione dell osteopata professionista
DettagliLe competenze richieste dalle imprese ai laureati (fonte: indagini Assolombarda)
Laura Mengoni Le competenze richieste dalle imprese ai laureati (fonte: indagini Assolombarda) Competenze specialistiche e life skills per le professioni del futuro Milano, 11 Novembre 2011 LE COMPETENZE
DettagliUniversità degli Studi di Trieste Facoltà di Medicina e Chirurgia Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali
Università degli Studi di Trieste Facoltà di Medicina e Chirurgia Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali Regolamento didattico del Corso di Laurea interclasse ed interfacoltà in Scienze e Tecnologie
Dettagli