Bisogni Educativi Speciali Situazioni Cliniche
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- Gianluca Mancini
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1 Centro Territoriale per l Inclusione MI EST Bisogni Educativi Speciali Situazioni Cliniche Patrizia Pezzoni Unità Operativa Neuropsichiatria dell Infanzia e dell Adolescenza Azienda Ospedaliera Fatebenefratelli e Oftalmico Milano, 12 novembre 2014
2 La Direttiva sui Bes tutela tutte le situazioni di apprendimento di quei bambini e ragazzi che presentando un disturbo clinicamente fondato, diagnosticabile, ma non necessariamente certificabile, incontrano difficoltà o rallentamenti nel proprio percorso di apprendimento scolastico tali per cui necessitano della formulazione di un Piano Didattico Personalizzato
3 Le Certificazioni riguardano alunni ai quali è stata riconosciuta una disabilità (Legge 104/92) ovvero una diagnosi di disturbo specifico di apprendimento - DSA (Legge 170/2010), per i quali pertanto è prevista l attivazione di misure e di interventi disciplinati da precise disposizioni di legge. Per altre situazioni cliniche, più lievi o sfumate, ma comunque chiaramente individuabili, è possibile da parte dello specialista (medico, psicologo, sanitario) rilasciare una diagnosi o giudizio clinico-diagnostico che attesti la presenza di una patologia o di un disturbo.
4 Disturbi Evolutivi Specifici DSA Disturbi specifici del Linguaggio Deficit dell intelligenza verbale Deficit delle abilità non verbali Disturbo della coordinazione motoria Disprassia Deficit di attenzione e iperattività Disturbo dello spettro autistico lieve Funzionamento Intellettivo Limite
5 Disturbi specifici dell Eloquio e del Linguaggio ICD 10: F 81 Per DSL si intende un disturbo evolutivo specifico non secondario ad altri disturbi evolutivi, come ad esempio un ritardo mentale o la perdita dell udito, né ad anomalie neurologiche o a fattori ambientali. E il disturbo più frequentemente presente in età prescolare (2-6 anni) nel quale la normale acquisizione del linguaggio risulta alterata fin dalle prime fasi del suo sviluppo. I DSL possono frequentemente associarsi a difficoltà di coordinazione motoria, di funzionamento cognitivo, di attenzione, di apprendimento di lettura e scrittura, di relazione con gli altri bambini, di sviluppo sociale.
6 Relazione fra DSL e DSA Il DSL pur tendendo per lo più verso una risoluzione spontanea va seguito con attenzione e in alcuni casi trattato con un intervento logopedico Un numero significativo di bambini che dopo i 4 anni di età presenta ancora disturbi fonologici espressivi incontrerà difficoltà di apprendimento in età scolare In una alta percentuale di casi il DSL è predittivo dello svilupparsi di un DSA in età scolare
7 Disturbo specifico dell articolazione dell eloquio: l abilità di produzione dei suoni usati per parlare è ritardata o alterata e compromette l efficacia comunicativa Disturbo del linguaggio espressivo: la capacità di esprimersi attraverso il linguaggio è decisamente al di sotto del livello appropriato alla età mentale del bambino mentre la comprensione è adeguata; ci può essere o meno una alterazione nell articolazione dell eloquio Disturbo della comprensione del linguaggio: la comprensione del linguaggio è decisamente inferiore alle capacità mentali del bambino; nella maggioranza dei casi vi è anche una marcata alterazione del linguaggio espressivo e della produzione dei suoni verbali
8 Aree di difficoltà Difficoltà fonologiche Corretto apprendimento della lettura e scrittura Apprendimento delle regole ortografiche e delle strutture grammaticali Conoscenza lessicale Pragmatica della comunicazione Capacità di espressione del pensiero Comprensione delle consegne scritte e orali Comprensione del contenuto e del significato dei testi di qualunque genere Come intervenire Proporre giochi metafonologici, giocare con i suoni e le parole Privilegiare l approccio sillabico Semplificazione e ampliamento del lessico Semplificazione dell apprendimento delle regole grammaticali Aiutare la comprensione con domande guida Aiutare lo studio con l uso di schemi e mappe
9 Deficit dell Intelligenza Verbale Discrepanza significativa fra capacità verbali e capacità di performance a scapito delle prime Buone capacità di coordinazione visivomotorio-spaziale Buona memoria visiva Difficoltà di produzione comprensione e memoria verbale
10 Aree di difficoltà Come favorire l apprendimento Espressione e produzione verbale Conoscenza dei vocaboli e uso del lessico Uso appropriato della sintassi e delle regole grammaticali Memoria di materiale verbale Comprensione delle consegne scritte e orali Comprensione del contenuto e del significato di testi di qualunque genere, compreso i testi problematici Capacità di astrazione e di concettualizzazione Va privilegiato il canale non verbale, quindi favorito l apprendimento e lo studio mediante la presentazione di schede e immagini visive, la realizzazione di disegni, le rappresentazioni grafiche, l uso di schemi e tabelle, l operatività pratica Semplificazione dei testi scritti e delle consegne scritte e orali Verificare la comprensione delle consegne, delle richieste, dei testi di problemi
11 Deficit dell Intelligenza non verbale Discrepanza significativa tra capacità cognitive verbali e di performance a scapito delle performance Buone competenze verbali Buona memoria verbale Difficoltà di coordinazione visuo-motorio-spaziale Limitata capacità di memoria visuo-spaziale
12 Aree di difficoltà Come favorire l apprendimento Percezione visiva e spaziale, cogliere i dettagli, i rapporti, le proporzioni Manipolazione di informazioni visuo-spaziali (matematica, geometria, informatica) Comprensione di testi che implicano una rappresentazione spaziale come la descrizione di paesaggi, di rapporti spaziali, di movimenti (geografia, scienze) Rappresentazione grafica, ed. artistica, disegno tecnico, attività grafo-motorie Va privilegiato il canale uditivo e verbale, quindi favorito l apprendimento e lo studio mediante l uso del linguaggio e della concettualizzazione verbale Semplificazione dei compiti che richiedono abilità visivo -motorio-spaziale Facilitazioni nel disegno libero o tecnico e geometrico, nelle rappresentazioni grafiche, nelle attività manuali e pratiche
13 Disturbo evolutivo specifico della funzione motoria ICD 10: F 82 I bambini presentano un ritardo nell acquisizione delle tappe dello sviluppo motorio, nell organizzazione del gioco e del disegno Presentano goffaggine, cioè un impaccio globale nei movimenti grossolani, come camminare, correre, salire o scendere le scale, arrampicarsi, andare in bicicletta Presentano inoltre un impaccio nella manualità fine, come ritagliare, abbottonarsi, allacciarsi le scarpe, lanciare la palla, urta o fa cadere gli oggetti Presentano difficoltà grafo-motorie come negli atti del disegnare e dello scrivere, deficit costruttivi e difficoltà in compiti visuo-spaziali
14 Disprassia Disturbo della capacità di pianificare programmare ed eseguire una serie di movimenti volontari finalizzati al raggiungimento di uno scopo un obiettivo un atto preciso
15 Disturbo dell Apprendimento non-verbale DANV Sindrome o Disturbo complesso classificato tra i disturbi evolutivi specifici delle abilità scolastiche (ICD 10: F81.8) e descritto come disturbo misto degli apprendimenti, caratterizzato da una costellazione di caratteristiche quali:
16 Disturbo dell Apprendimento non-verbale DANV migliore sviluppo delle capacità verbali, a scapito delle performance sotto la media (almeno 10 punti di discrepanza) evidente disturbo motorio o della coordinazione visuo - motorio - spaziale (impaccio fine e globale) evidente disgrafia difficoltà nella matematica buone competenze verbali ma eccessiva verbosità buona memoria verbale interessi stereotipati per lunghi periodi scarse autonomie personali difficoltà di adattamento a situazioni nuove e ambientali ossessività, compulsioni, tics o manierismi deficit delle abilità sociali e difficoltà relazionali
17 Disturbo da Deficit d Attenzione con Iperattività ICD 10: F 90 Livello di inattenzione e/o iperattività-impulsività inappropriato rispetto al livello di sviluppo ad esordio prima dell età di sette anni tale da compromettere il rendimento scolastico e/o la vita sociale di relazione
18 Aree compromesse nell apprendimento di un alunno con ADHD. Capacità di mantenere l attenzione su un compito capacità di organizzazione del lavoro da svolgere capacità di pianificazione di una sequenza di atti capacità di memoria sequenziale di lavoro capacità di controllo delle proprie risorse cognitive capacità di inibizione delle informazioni irrilevanti capacità di autoregolazione del comportamento capacità di sviluppare strategie di apprendimento stile cognitivo impulsivo
19 Effetti sull apprendimento e la vita scolastica.. Rendimento inferiore alle potenzialità cognitive difficoltà di comprensione delle consegne difficoltà di portare a termine un compito complesso che richiede una serie di passaggi in successione difficoltà di comprensione dei testi scritti, nello studio, nella soluzione di problemi aritmetici rischio di sviluppare un disturbo dell apprendimento disistima, senso di inadeguatezza, sfiducia disinvestimento sul processo di apprendimento isolamento e difficoltà di relazione con i pari rischio di sviluppare un disturbo ansioso-depressivo
20 Disturbi dello spettro autistico Alterazione globale dello sviluppo psicologico ICD 10: F 84.0 I ASD sono disordini neurobiologici che si caratterizzano per una forma di sviluppo atipico ad insorgenza precoce entro i primi 3 anni di età caratterizzata da una sostanziale alterazione dell interazione sociale, della comunicazione e del comportamento
21 1- Compromissione qualitativa dell interazione sociale Il bambino non sviluppa comportamenti non verbali quali la ricerca o il mantenimento del contatto oculare, il sorriso, l espressione mimica e gestuale, la postura, la ricerca del contatto fisico, che regolano la normale interazione sociale evita lo sguardo ed il contatto, non riesce a seguire le indicazioni e i gesti dell adulto, non ricerca l attenzione dell adulto per comunicargli i suoi bisogni non riesce a stabilire relazioni con gli altri bambini adeguate, né giochi inventivi o di imitazione non ricerca spontaneamente la condivisione di giochi, interessi attività e obiettivi con gli altri manca della capacità di reciprocità sociale ed emotiva
22 2 - Compromissione qualitativa della comunicazione Il linguaggio parlato compare in ritardo o non compare affatto non sviluppa la capacità di iniziare o sostenere una conversazione con altri usa un linguaggio stereotipato ripetitivo o eccentrico non sviluppa atti comunicativi di tipo non verbale di regolazione del comportamento altrui
23 3 - Modalità di comportamenti e interessi stereotipati Presenta una dedizione assorbente ad uno o più tipi di interessi ristretti e stereotipati anomali o per intensità o per focalizzazione ripete rigidamente rituali o inutili abitudini presenta manierismi motori stereotipati e ripetitivi presenta un persistente ed eccessivo interesse per oggetti o parti di essi
24 Nelle forme più lievi i bambini con disturbo dello spettro autistico presentano un livello di sviluppo intellettivo normale Tutti i livelli di QI possono essere presenti in associazione con l autismo ma in circa i tre quarti dei casi è presente un significativo ritardo mentale
25 Alterazioni nell intersoggettività e nel funzionamento cognitivo Risposte anomale agli stimoli sensoriali (rumori, suoni, odori, immagini, tatto) Preferenza per l elaborazione visiva delle informazioni Attenzione iper-selettiva agli stimoli ambientali I problemi di comunicazione inficiano le capacità di interpretazione del mondo Reazioni emotive esagerate o non sintoniche Pensiero concreto, deficit di astrazione, relativa perdita di creatività e fantasia nei processi di pensiero Deficit di mentalizzazione per cui manca la comprensione intuitiva degli stati emotivi e mentali altrui, sostanzialmente la capacità di empatia
26 Comportamenti problematici - variabili del contesto Variabili educative/curricolari: compiti difficili o poco significativi per il bambino o con alti tassi di errore, cambi di routine, imprevedibilità dei programmi, lentezza delle istruzioni, assenza di rinforzi Variabili ambientali: ambiente rumoroso nuovo o sconosciuto, numero di persone presenti, scomodità del posto, temperatura spazio illuminazione inadeguati Variabili individuali: fame, sete, dolore o malattie, allergie, tono dell umore Variabili sociali: cambio di figure di riferimento, presenza e attenzione dei coetanei o degli adulti
27 Come intervenire per : 1- Aumentare le abilità del bambino? 2- Ridurre o eliminare i comportamenti problematici?
28 Adattamento dell ambiente: poco caos, supporti visivi chiari per definire e organizzare le attività e la sequenza delle attività (comunicazione aumentativa) Strutturazione del contesto: definire tempo e spazio, per quanto tempo e dove chiarisce al bambino cosa ci si aspetta da lui, rende prevedibile l ambiente, riduce l ansia, permette di fare richieste al bambino Attenzione alla comunicazione: utilizzare un linguaggio semplice e concreto, selezionare le richieste, fornire al bambino strategie comunicative più adattive per esprimersi, in sostituzione dei comportamenti problematici Motivazione: scelta del materiale e dell operatore Rinforzi: uso di rinforzi positivi o negativi per favorire comportamenti adattivi e scoraggiare comportamenti problematici
29 Funzionamento Intellettivo Limite Lo sviluppo intellettivo si colloca ai confini tra la normalità ed il ritardo mentale e si accompagna ad una limitazione del funzionamento adattivo E il risultato di una serie di cause diverse, può derivare da fattori neurobiologici per così dire naturali, o derivare da situazioni ambientali di svantaggio socio-culturale Comporta carenze nelle autonomie personali, nella cura di sé, nelle capacità di comunicazione e nelle abilità sociali, scolastiche, lavorative.
30 QI VERBALE informazioni (cultura generale) somiglianze (astrazione e concettualizzazione) vocabolario (conoscenza lessicale) ragionamento aritmetico (problem solving) comprensione verbale memoria di cifre (memoria di lavoro a breve termine) Livello di Sviluppo Cognitivo Quoziente Intellettivo Totale QI PERFORMANCE completamento di figure (percezione visiva) cifrario (velocità psico-motoria) storie figurate (organizzazione spazio-temporale) disegno con cubi (coordinazione visuo-motoriaspaziale di tipo riproduttivo) ricostruzione di oggetti (coordinazione visuo-motoria di tipo produttivo) ricerca di simboli (capacità di attenzione)
31 Funzionamento Intellettivo ICD 10 Nella Media Limite o borderline Deficit di grado lieve Deficit di grado medio Deficit grave Deficit gravissimo sotto i 20
32 Come favorire l apprendimento semplificare globalmente compiti, testi e contenuti adeguare le richieste al livello di sviluppo cognitivo stimolare lo sviluppo del lessico e delle conoscenze favorire lo sviluppo della metacognizione favorire l acquisizione di abilità strategiche di pensiero conquista di modalità operative autonome acquisizione di maggiore sicurezza personale, attraverso una costante gratificazione degli sforzi e delle competenze progressivamente raggiunte
33 Grazie e Buon Lavoro!
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