Isabel Allende tempo mente

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1 La scrittura per me è un tentativo disperato di preservare la memoria. I ricordi, nel, strappano dentro di noi l abito della nostra personalità, e rischiamo di rimanere laceri, scoperti. Così scrivere mi consente di rimanere integra e di non perdere pezzi lungo il cammino. Isabel Allende

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3 Negli ultimi anni le donne sono divenute parte sempre più attiva della società italiana ed hanno forte contribuito a determinarne i cambiamenti continuando, però, a pagarne,in larga parte, il costo. La divisione tra i ruoli lavorativi e di cura, all'interno della famiglia,resta forte squilibrata in danno delle stesse e si avverte,sempre più pressante, il bisogno di uno Stato Sociale che consenta loro di vivere un meno scisso ed una qualità della vita più umana. Per qualsiasi donna il non è mai troppo: la cura della casa, dei figli, e spesso degli anziani, comporta lo svolgimento di mille lavori insieme. Per le più fortunate, poi, quelle cioè che hanno anche impegni lavorativi extradomestici e non si possono permettere di investire gran parte del loro reddito in colf, babysitter o badanti, la vita spesso diventa davvero dura. Occorre conciliare, mediare,smussare e ancora conciliare. Proprio alle donne occupate vogliamo dedicare questa piccola pubblicazione. Vi troveranno qualche utile informazione normativa e tanti spunti sul, che spesso diventa un nemico. Troveranno, poi, un po di pagine bianche. E un invito ad annotarvi pensieri, piccoli racconti di sé; è un invito a guardarsi dentro un po più spesso, a scomporre il in singoli momenti per renderlo più mansueto, per non cedere alla fretta e non avvilirsi nella ripetizione. Alcune amiche ci hanno già provato insieme a noi: le ringraziamo con affetto per averci dedicato un po del loro, sottraendolo ai tanti impegni quotidiani. Lucia Senese consigliera di parità effettiva Fiordelisa Leone consigliera di parità supplente

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5 E scandito dal lavoro il mio, ed il lavoro mi appassiona, mi coinvolge, e mi consuma le giornate con incredibile rapidità, regalandomi comunque un privilegio raro: la sensazione di avere la possibilità di rendere un servizio ispirato a quei principi che se li scrivi devi usare l iniziale maiuscola, Legalità e Giustizia, per esempio. Sono un magistrato, un pubblico ministero. Ho lavorato anni fa in una Procura della Sardegna ed ho indagato sul suicidio(?) di un detenuto, trovato impiccato in un carcere dell interno dell Isola nelle prime ore del mattino di una domenica di fine gennaio: era un condannato all ergastolo per associazione a delinquere di stampo mafioso e per omicidio. Il giorno prima aveva minacciato e poi sequestrato per alcune ore un agente di polizia penitenziaria e, quando si era final arreso, era stato selvaggia percosso e rinchiuso in una cella del reparto di massima sicurezza, priva di riscaldamento, con indosso solo una tuta e con una coperta: alla cella non più grande di un ripostiglio- avevano tolto gli infissi, e quella notte la temperatura era scesa di alcuni gradi sotto lo zero. La bravata del sequestro, intanto, gli aveva fatto saltare pranzo e cena, lasciandolo digiuno per più di ventiquattro ore. Di fronte al cadavere di quell uomo ho percepito, per la prima volta, che anche quello- non solo quello, ma anche quello- era il risultato del mio lavoro e del mio. Ho scelto il mestiere di giudicare i miei simili e devo ricordarmi ogni istante che corro il rischio di gestire non solo le mie, di giornate, ma anche quelle di altre persone, che, innocenti o colpevoli, non dovrebbero mai perdere il diritto al proprio, o alla speranza di averlo in futuro. Maria Grazia Genoese pubblico ministero

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7 Una riflessione sul? Se penso in generale esso racchiude tutte le dimensioni di vita da me abitate e come tale è la misura delle doverosità ma anche dei piaceri, dei momenti di sconforto e delle vitalità, delle insoddisfazioni ma anche delle soddisfazioni, dei dolori e delle gioie. Se penso in particolare, alla dimensione della mia vita in quanto donna, il è la misura dei dubbi e dell ingombro delle identità plurime: - come figlia femmina, quando mi si imponeva di impiegare il in modo differente da quello del figlio maschio : quante ribellioni, quante incomprensioni! - come compagna, quando ho iniziato a contrastare, con il mio partner, le idee su come organizzare i nostri tempi di vita: quante discussioni, quanti bisticci! - come moglie, quando ho dovuto lottare perché il mio non fosse schiacciato tra le pareti domestiche: quante differenze di vedute! - come madre, quando ho dovuto spartire e continuo a dispensare il mio per costruire equilibri familiari: quante fatiche, quante sofferenze tacitate! - come professionista, quando ho dovuto e devo negoziare i miei tempi con quelli della mia carriera: quanti sforzi, quanti disconoscimenti! - come donna, quando affannosa vivo il mio, quello della mia cura, del lavoro, dei miei pensieri: quanti dubbi, quanti sensi di colpa! - come persona, che si sente espropriata del proprio, quando esso viene organizzato e tradotto: in moneta vivente, nel circuito dei consumi dove si offre fitness, massaggi, meditazione, centri di benessere per trascorrere una settimana in relax; in sperequazioni, della sfera del lavoro, dove si offre solo la flessibilità per conciliare i tempi della famiglia e quelli del lavoro; in demagogia, nella sfera politica, quando si rappresenta una categoria del che non è quella della condivisione collaborativi ma della partecipazione competitiva; in illusioni, nella sfera del sociale, quando il scandito dai media offusca i tempi più faticosi della quotidianità. Mariella Pacifico docente universitaria

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9 Mi ritengo fortunata,rispetto a tanti amici, per il fatto che svolgo un lavoro che mi piace e mi consente di avere un rapporto- diretto e quotidiano- con le persone, che mi da soddisfazione quando sento di poter concorrere, anche solo in parte, a risolvere esigenze primarie. La mia passione per l'impegno civile, sociale e politico-istituzionale mi permette inoltre di esprimere, almeno in parte, la gamma dei miei molteplici interessi. Sfera questa sintonica con la mia personalità e che, fin da giovanissima, ho cercato di coltivare impegnandomi in quelle che mi sono sembrate le battaglie principali per dare un attivo contributo alla crescita civile e democratica della nostra realtà territoriale. Sia l'impegno lavorativo che quello civile mi hanno fornito un osservatorio privilegiato su una parte della realtà che mi circonda. Ho colto ansie, speranze ed attese degli interlocutori coi quali, di volta in volta, sono entrata in relazione; una espressione, vera, di una complessa e variegata umanità di cui mi sento integral parte. Nel mio privato quotidiano ho sempre rivolto privilegiata attenzione alla sfera dei miei affetti, alla mia famiglia, cercando di mantenere e rispettare, con, l'insieme di tutti gli ulteriori impegni assunti. Nella mia azione sociale ho potuto osservare come l'affanno che vivo nel mantenere l'equilibrio con l'insieme di questi orizzonti è elemento comune alla maggioranza delle donne di oggi che, come me, devono costante districarsi nei tanti ruoli e nelle più disparate funzioni che sono chiamate a svolgere. Nei frenetici tempi che viviamo è possibile conciliare, senza che si produca alcun disequilibrio o lacerazione, l'insieme di queste necessità? O le cose a tal punto si accavallano da far rischiare,attimo per attimo,il prevalere d'una sull'altra di queste dimensioni? Avverto sempre più la difficoltà di essere,piena e con, donna, compagna, madre, figlia, sorella,amica senza dovere allo stesso rinunciare ad una o all'altra di queste individuali dimensioni; Perciò sento forte il bisogno di riconquistare, piena, alcuni attimi di serenità, di mantenere viva la capacità di godermi un raggio di sole, di parteciparesenza affanno- ad incontri nei quali sia possibile parlare di politica, ma insieme del proprio vissuto, dei propri sentimenti, dei propri desideri, delle comuni aspirazioni. Ma il,che di frequente avverto come tiranno, troppe volte mi impedisce di coltivare spazi privati che, invece, vorrei dedicare- con la necessaria serenità- solo a me stessa; autentici momenti di ossigeno per la, indispensabili per poter agire al meglio. Ho a volte la percezione di rincorrere invano la mia interiore esigenza di armonia. " Lenta muore chi non viaggia, Chi non legge, chi non ascolta la musica, chi non trova grazia in sé stesso....

10 ... Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare". Credo che questi pochi versi di Neruda, per la loro intensità, racchiudano il senso d'inquietudine che pervade la grande maggioranza delle donne di oggi. Il non poter vivere il proprio, con dignità e libertà, dando final voce anche ad un universo interiore fatto di aspirazioni, speranze, emozioni. Una voglia di sentirsi, a pieno titolo, cittadine di questo paese, soggetti vivi, positivi, costruttivi, capaci d'indicare una nuova prospettiva di civiltà, valida per il futuro di ognuno. Un insieme di attese,antiche e nuove, cui la politica e le Istituzioni devono ancora dare risposte, di reale cambiamento, all'altezza delle necessità di questo nostro. Lella Marinucci presidente commissione provinciale per le pari opportunità

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12 Mi sento euforica Sette verticale: non ne hai mai abbastanza cinque lettere cosa sarà Inizia con la t.ho trovato! TEMPO! Perfetto! Sono riuscita a completare il mio cruciverba. Mi sento euforica! Ora posso uscire dal bagno. L ho tenuto occupato un bel po. Ma è l unico luogo in cui posso rilassarmi, con i tappi nelle orecchie per non sentire le urla di quelli fuori che mi chiamano. Apro la porta, giusto in per evitare che la buttassero giù. Sorrido! Mi sento euforica! Mi piace risolvere i cruciverba, ho quasi la sensazione di mettere ordine nel mondo Esagerata, vero? Sì, so di essere legger fanatica tutto deve essere al suo posto, perfetta in ordine altrimenti non trovo le cose cosa?l unica cosa che non trovo è il Che lusso avere del da perdere! Dai,muoviti! Non perdere! Non rimandare a domani quello che puoi fare oggi! Le parole di mia madre mi hanno sospinto dall infanzia all età matura, rallentando appena tra adolescenza e giovinezza, come soffio di vento che ti costringe a camminare sempre in avanti, senza neanche poterti fermare a raccogliere il cappello che ti è caduto dalla testa. E dal cammino alla corsa, il passo è breve! E da allora corro corro corro ma non sono mai arrivata prima C è sempre qualcuna che corre più veloce di me. Eppure ogni tanto bisognerebbe riprendere fiato! Quei rari momenti in cui lo faccio mi riprometto di non farlo più! Perché fermarsi a pensare? Non ha senso. Ci hanno detto di correre e noi corriamo! Da brave, obbedienti bambine corriamo, sbuffando come una vecchia locomotiva, che dovrebbe andare in pensione E vero! C è la pensione! Arriveremo correndo all età pensionabile, quella meravigliosa età in cui final avremo il di fare cosa? Di pensare a tutto quello che non abbiamo fatto perché? Perché non lo abbiamo fatto? C era sempre qualche altra cosa da fare Ora final posso andare a trovare il mio caro amico Umberto prima non ne avevo il. Ora il ce l ho ma Umberto non c è più Lui non ha avuto il di aspettare che io trovassi il. Antonella Parisi autrice e attrice

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14 Da bambina ero affidata alle cure di tre mamme (quella vera, una nonna, una zia). Mio padre lavorava. E il aveva, ai miei occhi, due dimensioni opposte: c era quello degli uomini e quello delle donne. Il delle donne erano le faccende, l accoglienza, i caffè sempre pronti, i pranzi domenicali, il raccontarsi, di pomeriggio, con l ago in mano. Quello degli uomini era il lavoro, il giornale e la sigaretta, nello studio, la sera. Il per la scoperta dei giochi, dell amore e delle lacrime l ho rubato e, forse, aveva un sapore più dolce. Quello della conoscenza di me e dell altro, degli altri, non è ancora finito. Il per collegare, in un ostinata, a volte inutile, ricerca di armonia, i pezzi della mia vita di donna, di madre, di avvocata, quello davvero l ho inventato, ma a volte sono stata smascherata. La mia personale, piccola ribellione, la scelta di spezzare il filo rosso che divideva così netta in due le mie relazioni di bambina, l ho compiuta tuffandomi a capofitto in un lavoro maschile e affrontando silenziosi, lunghi disappunti misti ad ondate di manifesta perplessità. Non mi è mai stato chiaro se la scelta di un lavoro per certi versi così istituzionale, rigido e strutturato sia stata la conseguenza della massima comprensione di me o della massima incomprensione. Certo è che ho spesso trovato ostile il mio lavoro ma, al stesso, l ho svolto come se fosse un destino. Ho sempre, comunque, pensato di dover dimostrare a me stessa ed agli altri di saper gestire bene il mio e di averne a disposizione tanto quanto gli uomini, anzi di più. Devo al lavoro la mia sopravvivenza e, a volte, nei momenti più difficili, mi sono aggrappata ad esso con la percezione che la dimensione di concretezza a cui mi costringeva mi salvasse. Gli devo, però, anche la rabbia di sentirmi inadeguata. Perché mi interessano i percorsi molto più dei traguardi, ma mi faccio travolgere dall euforia della vittoria o dalla delusione della sconfitta; perché non mi è mai piaciuta la sopraffazione ma, a volte, il non averla praticata mi ha fatto sentire incapace; perché la voglia di unire e conciliare spesso si risolve nella rigida difesa di inutili principi; perché mi racconto che il è un entità astratta, che contano i fatti, i rapporti e la capacità di comprenderli, ma so che questa non è tutta la verità. Lucia Senese avvocata e consigliera provinciale di parità

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16 Sono una donna che crede nel proprio lavoro, che ama profonda quello che lei chiama lavoro e molti chiamano hobby. Quanta fatica sprecata a spiegare a chi oggi un lavoro lo ha da molti anni che non ci sono più le professioni di una volta. Che non è perché non hai volontà che a fine mese non ti trovi una bella busta paga sulla scrivania. Io alla scrivania ci sto lo stesso, a computer, tutte le mattine come se dovessi timbrare un cartellino ed in effetti è così, è il cartellino della mia coscienza, quello che mi fa credere e sperare nella mia vita nell arte. E cambiato il in cui con soli pochi esami all Università ti chiamavano per le supplenze a scuola. Una mia amica ha vinto il concorso a cattedra e fa una o due supplenze all anno. Abbiamo corso, io e molte altre, verso la meta di una laurea che bisognava raggiungere, ma per che cosa? Per girarci i pollici e crederci inutili. Trenta anni fa si aspettava l agnato posto che ti dava uno spazio nella società ed una dignità nel mondo. Ma oggi che questo non c è più siamo noi giovani a non avere dignità o c è qualche problema nell ingranaggio? Il passa troppo in fretta quando hai delle scadenze e non passa mai quando hai delle aspettative. A volte credo che il sia contro le donne perché le donne hanno delle tappe da rispettare: matrimonio, figli, lavoro. E quando tutto questo non si incastra come in un puzzle perfetto ecco i problemi. E sempre una corsa, al supermercato, in ufficio, in macchina. Prenditi il tuo. Perché nessuno si prenderà il tuo posto nel mondo. Nessuna altra donna potrebbe essere la madre di tuo figlio, ma forse molte altre potrebbero avere quella promozione a cui tenevi tanto. Ho trentadue anni ed un figlio, un lavoro che mi invento ogni giorno ed ogni giorno potrebbe essere quello della grande mostra o dell evento, ma il passa e scadono i termini dei concorsi e delle assunzioni ma il mio di donna quando scade? Giada Caliendo critica d arte

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18 Uno sfogo senza Lucia: pronto Marianna? non mi dò tregua, il mio cervello è sempre in fermento. Non ho ancora finito di fare una cosa che devo iniziarne subito un altra. Questa mattina ho dimenticato di fare colazione, ho lavato la faccia mentre avevo ancora gli occhiali, ieri ho confuso il dentifricio con il gel per i capelli. E non è finita qui! Marianna: ti capisco nda a casa d e sunatura vien a fa a serenata? 1 scusa Lucia prendo il cordless. Lucia: sono riuscita ad andare dal parrucchiere. Stentava a riconoscermi. Mi ha fatto notare che ho la seborrea grassa. Sai cosa ho risposto? Franco ho fatto finta di non accorgermene, mi avrebbe portato via troppo! E lui ha sottolineato: Stress e cattiva alimentazione, ma soprattutto stress Ha ragione! Ma ti sembra normale che io risponda in quel modo? Quando ci penso al mio benessere, al mio corpo, alla mia salute mentale, al mio cuoio capelluto! Devo darmi una calmata. Devo trovare un pò di per me stessa, sì ma il dottorato? e il tutoraggio? e i tesisti? e il lavoro di ricerca? e l associazione? e il seminario? non ce la faccio più, sono stanca. E il mio? Il di rilassarmi, di comprarmi un vestito, di giocare con Romeo, di vedere un amica, di chiacchierare con mamma, di stare con i nonni? Dov è questo? Marianna: Lucì, ogni lasciata è persa. Oramai si è capito, bisogna far in modo che in una giornata siano condensate più cose. Mia nonna avrebbe detto cu n'uocchio sadda guardà a jatta e cu n'ate sadda frje o' pesce 2 Lucia: ottimizziamo i tempi!. Quante volte l abbiamo detto. Ed è quello che facciamo: ottimizzare i tempi di lavoro, così abbiamo più per noi. Peccato però che il per noi è quell ultimo quarto d ora prima della chiusura dei negozi! Beh!, Marianna scusami per lo sfogo, ma solo tu puoi capirmi. I miei tempi sono ristretti almeno quanto i tuoi. Ti sembra? Marianna: (silenzio) Lucia: Pronto Mari? ci sei? Mari?

19 Marianna: Lucia scusami. Mentre parlavi ho lavato i piatti 'a cera se strùje e 'a prucessione nun cammina 3, ma ti ascoltavo bisogna ottimizzare i tempi tutt' 'o lassato è perduto. 4 Oggi poi mio fratello ha portato la bambina, la moglie lavora, faccio la babysitter, proprio oggi che volevo andare dall estetista, è proprio il caso di dire: na vota è prena, na vota allatta e na pozz mai vattere! 5 Lucia: Eh? Questa non l ho capita! Marianna: Lucì!... facesse na culata e ascesse o sole 6 Lucia: Ehh? Marianna: te la spiego un altro giorno, mo nun teng o t i e m p o! Lucia Coppola e Marianna Campitelli dottorande in ricerca 1 in casa dei suonatori vieni a suonare 2 un occhio al gatto e uno al pesce, quando friggi 3 quando si indugia troppo in una cosa si perde del inutil (lett. La cera si consuma e la processione non cammina) 4 tutto ciò che è lasciato è perso 5 una volta è in cinta, una volta allatta e non la posso mai picchiare 6 Ogni volta che inizio a fare il bucato, il sole scompare

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21 Da quando ho sostenuto e superato l esame che consente di esercitare il mestiere per il quale ho studiato e lavorato, non porto più l orologio da polso, non ne ho bisogno perché non ho un marito da accudire, figli da allevare, una casa da gestire, né soprattutto, un lavoro da svolgere. Sono passati due mesi ed una vecchia necessità, consolidata da anni di studio e di lavoro, è degradata a mera abitudine, soddisfatta all occorrenza da un occhiata distratta all orologio da parete in cucina. Avevo un lavoro discreta retribuito e la speranza, ma solo quella, di una crescita professionale, ma mille ragioni valide per rimanere nella mia terra e nessuna per tornare a Milano, hanno azzerato ogni possibilità di scelta. Nessun rimpianto per la retribuzione persa; essa transitava nelle mie tasche per finire, immancabil, in quelle lombarde. Attual, le mie giornate assomigliano a un vecchio disco rotto che si inceppa e torna indietro! Il mio è senza responsabilità, convenzioni e vincoli, prove ed errori, meriti e colpe; la mia libertà, non prevista, non desiderata, non meritata, è un fardello ingombrante. Quest anticamera del futuro, mediocre perché meno vasta dei miei progetti, mortifica la fantasia, prosciuga le forze, spegne l entusiasmo, svilisce la socialità. Eppure, rimango lì, sulla banchina di una stazione di provincia in attesa del treno che la vita, il destino, il vorrà inviare Nella valigia poche cose. La certezza di aver conosciuto, anche grazie a questo, l umiltà e la pazienza; la ferma convinzione di essere una persona utile; uno specchio per non dimenticare che comunque impiegato, il altera le linee del mio volto, le forme del mio corpo. Ma questa è un altra storia. Jessica Filizola giovane avvocata

22 Uaaaaaaaaa uauauaaaaaaa uauaua : è la sveglia di quella del piano di sopra, si attacca ogni tre ore, puntuale, mortal implacabile. Il soffitto di poche travi fa rimbombare i passi, la voce cantilenante che cerca di consolare, e ancora pianto e gemiti. Lina è quella del piano di sopra, qualche fa sarebbe stata semplice la ragazza madre, quella che non ha il marito povera creatura come crescerà senza un padre?. Lei si definisce una donna che ha scelto una maternità consapevole. Vallo a spiegare a sua madre cosa significa. Comunque Lina di consapevolezza ne ha tanta, di certezze nessuna. Ogni notte la figlia, perché è pure una femmina, aspetta qualche minuto in più, ogni notte il mio sonno viene interrotto più a lungo. Lina non è una cattiva madre, anzi la bimba è felice, gode di ottima salute e sicura non soffrirà di mal d auto, visto che la madre se la porta dietro ovunque. Anche Lina riesce ad essere felice quando non è stanca. Non si può capire cos è la stanchezza se non si è conosciuta Lina. Lei si definisce una stabil precaria, nel senso che è da sei anni che fa almeno due lavori con, per cinque giorni alla settimana, quando non ci scappa anche il sabato. Mi ripete che le aspettative non esistono, sono favole raccontate ai bambini, come quelle che di notte bisbiglia alla figlia. Mi racconta della laurea calpestata, dei genitori che ancora sperano per lei il posto sicuro e un marito fisso, dei ricatti quando l ennesimo contratto sta per scadere, del cinismo dei colleghi quando deve correre dalla figlia. Una volta si è sentita dire alle spalle l hai voluta la bicicletta?.... Non ha risposto, ma a ricordarlo si vede che ci sta male. Al nido comunale non c era più posto ed il suo reddito superava non so che fascia. Lina ha provato con un nido privato, ma ci voleva uno dei suoi stipendi per pagare la rata mensile, dai nonni nemmeno a parlarne ( e cosa sarebbe sta maternità consapevole? Dicci che sei incinta e non sai chi è il padre! ), le amiche dopo un po ti mollano, le baby baby-sitter girano per casa ciarlando al telefonino.meglio lasciare perdere. Stella, la figlia, adesso segue la madre che, quando può la porta al lavoro. Dall alto dei suoi quattro mesi e delle sue poppate improrogabili, Stella si lascia depositare su una scrivania, una sedia, ovunque purché possa osservare, con aria di superiorità, l affaccendarsi che la circonda. Lina non sa più cosa sia il per sé. Dal parrucchiere, solo se si vedono i capelli bianchi, se qualcuno le tiene la bambina di sabato e soprattutto se, di sabato, non deve lavorare. Fa la spesa correndo tra le corsie dei supermercati come in una stramba formula uno, del cinema vede solo i trailer trasmessi alla tivù, di inviti a cena ne riceve, ma li rifiuta perché si addorrebbe con i gomiti sul tavolo, alla settimana corta

23 ha sostituito il fine settimana corto, la domenica sera arriva e c è ancora una catasta di panni da stirare. Chiacchierando un giorno le ho chiesto: Ma la conciliazione dei tempi?. Ha cominciato a ridere, di una risata potente, vera e spietata, interminabile. Mi ha guardata e, tra un singulto e un altro, mi fa: Se nemmeno le multe si conciliano più!. E venuto anche a me da ridere guardandola salire al piano di sopra. Annalisa Bozzetto imprenditrice

24 Come molte altre donne della mia generazione mi sono ritrovata a vivere in una fase di grandi aspettative, di cambiamenti e di maggiore protagonismo delle donne; ho avuto la fortuna, grazie anche al sostegno della mia famiglia, di poter esprimere più libera le mie aspirazioni di vita. Il desiderio di avviarmi verso una professione che mi consentisse piena autonomia e libertà di movimento era sostenuto da forte determinazione. Ho cominciato a partecipare alla vita politica della mia realtà territoriale con la spensieratezza dei miei anni e la grande volontà di cambiamento che ha accompagnato me ed i miei amici. Oggi sono consigliera comunale di Siano con delega alle pari opportunità e, come tante altre donne che hanno scelto di mettersi in gioco, ho incontrato ostacoli e difficoltà che, nella quotidianità, mi costringono a districarmi tra il lavoro di avvocata, che ho scelto di svolgere, il ruolo di consigliera comunale, i miei affetti, la mia famiglia. Le mie giornate trascorrono tra udienze, appuntamenti di studio, riunioni politiche, iniziative pubbliche. Spesso non ho il di incontrare gli amici con cui ho condiviso le lotte per incrementare lo sviluppo della mia comunità. Quando mi soffermo a riflettere sulla mia quotidianità, mi accorgo che il mio è scandito dagli impegni che mi impone il senso del dovere e mai dai miei bisogni di donna. Le interminabili riunioni al Comune, in orari impossibili, le estenuanti discussioni in un consesso composto da uomini spesso lacerano la mia specifica identità di donna. Io che pensavo di poter aggredire il e piegarlo alle mie esigenze, mi accorgo che mi riesce sempre più difficile regalarmi anche brevi momenti che possano alleggerirmi la giornata. E allora mi rafforzo nel mio impegno per far sì che, nella mia realtà territoriale si metta in campo ogni azione utile a garantire alle donne che devono conciliare vita lavorativa e vita familiare un valido supporto istituzionale. Fiordelisa Leone consigliera comunale con delega alle pari opportunità

25 Pagine Utili

26 Compiti e funzioni La figura del/della Consigliera di Parità è stata istituita dalla Legge 125/91 e dal D.L.vo 196/00, che ne ha potenziato i compiti. Le azioni dell Ufficio della Consigliera Provinciale di Parità possono distinguersi in: - Azioni contro la discriminazione L Ufficio controlla l attuazione dei principi di pari opportunità a non discriminazione di sesso nell accesso al lavoro, nella progressione di carriera, nella retribuzione e nello svolgimento del rapporto di lavoro. In caso di violazione di tali principi la Consigliera può agire in giudizio, anche in via d urgenza, su delega della persona vittima della discriminazione. - Azioni a favore della parità La promozione di azioni positive è svolta attraverso lo stimolo nei confronti delle aziende, delle istituzioni e dei sindacati per l attuazione di politiche e progetti per le pari opportunità sul lavoro. Chi può rivolgersi all Ufficio della Consigliera di Parità 1 - I Cittadini per: ricevere informazioni richiedere tutela 2 - I soggetti sindacali per: segnalare casi di discriminazione di genere collaborare alla tutela dei lavoratori e delle lavoratrici collaborare a progetti di promozione delle pari opportunità 3- Le aziende pubbliche e private per: essere coadiuvate nella realizzazione di azioni positive istituire organismi di parità 4- Le istituzioni locali per: presentare il piano triennale di azioni positive previste dall art.7 del decreto legislativo 196/00 istituire organismi di parità c/o Ufficio Provinciale dei Servizi dell Impiego Via Trento, Salerno Tel Fax paritasalerno@yahoo.it Orari dell Ufficio Lunedì e venerdì ore o previo appuntamento

27 Breve guida alla legge 53/2000

28 Come utilizzare la LEGGE 53/00 ed il dlgs n.151 La legge 53/2000 mira a promuovere un equilibrio tra tempi di lavoro, di cura, di formazione e di relazione mediante : a) l'istituzione dei congedi dei genitori e l estensione del sostegno ai genitori di soggetti portatori di handicap; b) l'istituzione del congedo per la formazione continua e l'estensione dei congedi per la formazione; c) il coordinamento dei tempi di funzionamento delle città e la promozione dell'uso del per fini di solidarietà sociale". IL Dlgs n.151 (TESTO UNICO SULLA MATERNITA E PATERNITA ) assume, amplia e sviluppa il concetto, perno della nuova normativa, della possibilità per il padre di occuparsi dei propri figli. Il diritto tutelato è quello alla paternità e maternità responsabili nell ottica del benessere del minore. Il vincolo coniugale non è assoluta richiesto. I congedi parentali La legge introduce una nuova disciplina dell astensione facoltativa della lavoratrice o del lavoratore. In particolare la stessa stabilisce che, decorso il periodo di astensione obbligatoria, i genitori hanno il diritto di astenersi dal lavoro - anche con - nei primi otto anni di età del bambino, per un periodo complessivo di sei mesi. Se utilizzati da entrambi i genitori, le astensioni dal lavoro non possono superare il limite complessivo di dieci mesi. Se il padre si assenta dal lavoro per un periodo continuativo non inferiore a tre mesi, il suo limite di sei mesi sale a sette e il limite massimo complessivo di fruizione tra i due genitori diventa di undici mesi (sette mesi per il padre e quattro mesi per la madre). In presenza di un solo genitore, questi ha il diritto di astenersi dal lavoro per un periodo non superiore ai dieci mesi. Il diritto all astensione facoltativa è riconosciuto anche qualora l altro genitore non ne abbia diritto in quanto non occupato o perché appartenente ad una categoria diversa da quella dei lavoratori subordinati. Il genitore deve preavvisare, salvo i casi di oggettiva impossibilità, il proprio datore di lavoro dell intenzione di voler usufruire del congedo. Si può godere del congedo parentale anche in caso di adozione e affido. In questi casi il congedo è fruito nei primi tre anni dall ingresso del bambino in famiglia, se lo stesso ha un età tra 6 e 12 anni.

29 Il decreto legislativo 23 aprile 2003 n. 115 (pubblicato sulla G.U. n. 121 del 27 maggio 2003) ha esteso, poi, il diritto al congedo parentale, e quindi al relativo trattamento economico e previdenziale, alle lavoratrici autonome, coltivatrici dirette, mezzadre e colone, artigiane ed esercenti attività commerciali, imprenditrici agricole a titolo principale, limitata ad un periodo di tre mesi, entro il primo anno di vita del bambino. Ai lavoratori genitori di minore disabile è riconosciuto il diritto di prolungare fino a tre anni il periodo di astensione facoltativa dal lavoro. La legge 53/2000, ha, inoltre, modificato l art. 33 della legge 104/92 ( Legge-quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate.") estendendo il diritto all astensione facoltativa o alle due ore giornaliere, anche quando l altro genitore non ha diritto a tali benefici ( perché ad esempio, è casalinga/o, non svolge attività lavorativa, sia disoccupato, o sia lavoratore autonomo, ecc.). Natural, dato che l art. 33 concede le agevolazioni ai genitori di disabili minori, i permessi orari, in alternativa all astensione facoltativa, sono concessi sino al compimento del terzo anno d età del bambino, mentre i tre giorni mensili sono concessi sino al compimento del diciottesimo anno d età. La conciliazione dei tempi l'articolo 9 della legge 53 introduce misure a sostegno della flessibilità dell orario lavorativo e, al fine di promuovere e incentivare forme di articolazione della prestazione lavorativa volte a conciliare di vita e di lavoro, prevede che una quota del Fondo per l occupazione sia destinata ad erogare contributi in favore di aziende che applichino accordi contrattuali contenenti la previsione di azioni positive per la flessibilità d'orario. In tal senso finanzia alle aziende promotrici: progetti articolati per consentire alla lavoratrice madre o al lavoratore padre ( ) di usufruire di particolari forme di flessibilità degli orari e dell'organizzazione del lavoro (tra cui part-time reversibile, telelavoro e lavoro a domicilio, orario flessibile in entrata e in uscita, banca delle ore, flessibilità sui turni, orario concentrato); programmi di formazione per il reinserimento dei lavoratori dopo il periodo di congedo; progetti che consentano la sostituzione del titolare di impresa o del lavoratore autonomo che benefici del periodo di astensione obbligatoria o dei congedi parentali con altro imprenditore o lavoratore autonomo". L'obiettivo della legge 53/00 era ed è quello di creare un contesto legislativo e sociale

30 che favorisca le aziende nel difficile intento di rendersi "organizzazioni amiche",in grado raggiungere con il successo del prodotto e il benessere delle persone. Come accedere ai benefici previsti dall art.9 della legge 53/ Tipologie di azione finanziabili L articolo 9 Misure a sostegno della flessibilità di orario prevede, come già detto, l erogazione di contributi in favore di aziende che attuino progetti riferibili a tre diverse tipologie d azione,: a) progetti articolatiperconsentireallavoratore padreoallalavoratrice madredi usufruire di particolari forme di flessibilit di orario; b) programmi di formazione per il reinserimentodeilavoratori dopo il periodo di congedo (di maternit, paternit o parentale); c) progetti che consentono la sostituzione del titolare di impresa o del lavoratore autonomo,che benefici del periodo di astensione obbligatoria o dei congedi parentali, con altro imprenditoreolavoratore autonomo. Presupposto indispensabile per il finanziamento dei progetti è che essi siano accompagnati da un accordo sindacale, posto a garanzia della priorità delle esigenze di flessibilità delle lavoratrici e dei lavoratori rispetto alle esigenze di flessibilità dell azienda. 2. Destinatari ed esigenze di conciliazione Destinatari delle azioni di flessibilità per la conciliazione sono lavoratori e lavoratrici con esigenze di cura familiare, con priorità non esclusiva per le lavoratrici madri ed i lavoratori padri, ivi compresi quelli adottivi o affidatari, ma è possibile estendere l esigenza anche alla cura di altri familiari non autosufficienti. 3. Criteri generali di ammissibilità dei costi Vengono di seguito esplicitati i criteri affinché il costo risulti ammissibile: il costo deve rispettare i limiti e le condizioni di ammissibilità stabiliti dalla normativa comunitaria, nazionale e regionale di riferimento. il costo deve essere diretta ed esclusiva imputabile al progetto, secondo le modalità e i limiti definiti nel presente documento. Il costo deve risultare: pertinente e imputabile con certezza ad azioni ammissibili; effettivo, ossia corrispondente a pagamenti effettuati; riferibile ral al periodo di vigenza del finanziamento; comprovabile fino all atto che ha dato origine al costo; legittimo, ossia sostenuto in conformità alle norme comunitarie, nazionali,

31 regionali, fiscali e contabili; contabilizzato. A titolo esemplificativo alcune tipologie di costo ammissibile sono: - costo del lavoro del personale dipendente interno ed esterno - costi per viaggi e trasferte - costi per personale docente (in caso di formazione) - costi di gestione e costi di realizzazione 4. Scadenze e modalità di presentazione dei progetti Sono previste tre scadenze per la presentazione dei progetti: 10 febbraio, 10 giugno e 10 ottobre di ogni anno. Le domande devono pervenire al M.L.P.S. Direzione Generale del Mercato del Lavoro Divisione IV - Via Fornovo, Roma. (Segreteria: tel. 06/ ; fax 06/ ; dgimpiego@welfare.gov.it) Le aziende sono tenute a presentare un originale cartaceo e due copie del progetto e del piano dei costi e, ove possibile, un ulteriore copia di entrambi i documenti su supporto informatico. La documentazione utile per la presentazione delle domande di finanziamento può essere scaricata dal sito internet del Ministero ( ) seguendo il percorso lavoro azioni positive per la flessibilità. Ulteriori informazioni e richieste possono essere inoltrate al seguente indirizzo di posta elettronica: progettocon@welfare.gov.it Le aziende e le lavoratrici o i lavoratori possono rivolgersi alle Consigliere di Parità per ogni utile informazione su tutte le fonti di finanziamento, nazionali ed europee, e per ricevere consigli su come individuare e mettere in pratica giuste ed adeguate formule di conciliazione.

32 Servizi per la conciliazione in provincia di Salerno

33 Alcuni servizi attivati: assistenza anziani, assistenza domiciliare per anziani e disabili,assistenza domiciliare integrata per anziani e disabili, telesoccorso anziani, trasposto sociale, servizi residenziale per anziani,centri di aggregazione e socializzazione, centri polifunzionali per minori, centri diurni territoriali,centri affidi e adozioni, centri sociali Per informazioni sui servizi attivati sul tuo territorio: PIANO SOCIALE DI ZONA AMBITO S1 UFFICIO DI PIANO tel. 081/ Comuni dell ambito Angri Nocera Superiore San Valentino Torio Castel San Giorgio Pagani Sant'Egidio del Monte Albino Corbara Roccapiemonte Sarno Nocera Inferiore San Marzano sul Sarno Scafati PIANO SOCIALE DI ZONA - AMBITO S2 UFFICIO DI PIANO tel. 089/ Numero verde Comuni dell ambito Acerno Fisciano Olevano sul Tusciano Baronissi Giffoni Sei Casali Pontecagnano Faiano Bellizzi Giffoni Valle Piana San Cipriano Picetino Bracigliano Mercato San Severino San Mango Piemonte Calvanico Montecorvino Pugliano Siano Castiglione del Genovesi Montecorvino Rovella PIANO SOCIALE DI ZONA AMBITO S3 UFFICIO DI PIANO tel. 089/ Comuni dell ambito Amalfi Furore Ravello Atrani Maiori Scala Cava de' Tirreni Minori Tramonti Cetara Positano Vietri sul Mare Conca dei Marini Praiano

34 PIANO SOCIALE DI ZONA AMBITO S4 UFFICIO DI PIANO Tel. 0975/ Comuni dell ambito Alfano Morigerati Sant'Arsenio Atena Lucana Padula Sanza Auletta Pertosa Sapri Buonabitacolo Petina Sassano Caggiano Polla Teggiano Casalbuono Rofrano Torraca Casaletto Spartano Sala Consilina Torre Orsaia Caselle in Pittari Salvitelle Tortorella Ispani San Pietro al Tanagro Vibonati Monte San Giacomo San Rufo Montesano sulla Marcellana Santa Marina PIANO SOCIALE DI ZONA - AMBITO S5 UFFICIO DI PIANO Tel Comuni dell ambito Altavilla Silentina Eboli San Gregorio Magno Battipaglia Laviano Santomenna Buccino Oliveto Citra Serre Campagna Palomonte Sicignano degli Alburni Castelnuovo di Conza Postiglione Valva Colliano Ricigliano Contursi Terme Romagnano al Monte

35 PIANO SOCIALE DI ZONA - AMBITO S6 UFFICIO DI PIANO tel. 0828/ Comuni dell ambito Albanella Corleto Monforte Piaggine Aquara Felitto Roccadaspide Bellosguardo Giungano Roscigno Capaccio Laurino Sacco Castel San Lorenzo Magliano Vetere Sant'Angelo a Fasanella Castelcivita Monteforte Cilento Trentinara Controne Ottati Valle dell'angelo PIANO SOCIALE DI ZONA AMBITO S7 UFFICIO DI PIANO tel. 0974/ Comuni dell ambito Agropoli Gioi Pollica Ascea Laureana Cilento Prignano Cilento Camerota Laurito Roccagloriosa Campora Lustra Rutino Cannalonga Moio della Civitella Salento Casalvelino Montano Antilia San Giovanni a Piro Castellabate Montecorice San Mauro Cilento Castelnuovo Cilento Novi Velia San Mauro la Bruca Celle di Bulgheria Ogliastro Cilento Serramezzana Centola Omignano Sessa Cilento Ceraso Orria Stella Cilento Cicerale Perdifumo Stio Cuccaro Vetere Perito Torchiara Futani Pisciotta Vallo della Lucania PIANO SOCIALE DI ZONA AMBITO S8 UFFICIO DI PIANO tel. 089/ Comuni dell ambito Salerno Pellezzan0

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