Riciclo e gestione dei rifiuti eco-efficiente. Opportunitàitaliana per salvaguardare il clima e ridurre i consumi energetici
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- Serafino Zanella
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1 Riciclo e gestione dei rifiuti eco-efficiente. Opportunitàitaliana per salvaguardare il clima e ridurre i consumi energetici Duccio Bianchi Presentazione del rapporto realizzato nell ambito del Kyoto Club e promosso da Cial, Cna,Cobat, Comieco, Coou, Corepla, Federambiente, Fise-Unire, MP Ambiente
2 Uno studio multi-clientrealizzato da Ambiente Italia
3 Rapporto realizzato nell ambito del Kyoto Club e promosso da:
4 Gli argomenti L economia del riciclo èun settore nuovo e dinamico dell economia italiano Lo sviluppo del riciclo èoggi trainato dalla nuova geografia industriale In una proiezione al 2020, un nuovo sistema di gestione dei rifiuti urbani e un ragionevole sviluppo del riciclo industriale (+15%) varrebbero il 18% degli obiettivi di riduzione di CO2 e il 32% degli obiettivi energetici Le politiche pubbliche non lo considerano
5 L economia del riciclo: un settore nuovo L economia del riciclo non è un residuo del passato. E un dinamico nuovo settore dell economia. Un settore di piccola impresa (il 99% sotto i 50 addetti), ma evoluto Valore aggiunto per addetto (migliaia ) Investimenti per addetto (migliaia ) Il valore aggiunto per addetto è del 15% superiore alla media manifatturiera e gli investimenti unitari circa il doppio Manifatturiero Riciclaggio Manifatturiero Riciclaggio
6 L economia del riciclo: un settore crescente Indice del valore della produzione (2000 = 100) UE ind manifatturiera UE riciclaggio IT ind manifatturiera IT riciclaggio Nel periodo il settore del recupero in Italia cresce del 17,2% (del 50% in UE-27) contro una riduzione dell indice industriale del 4%. Tra il 2000 e il 2005 il valore della produzione è più che raddoppiato, le imprese sono aumentate del 13% e gli occupati del 47%.
7 L economia del riciclo: incidenza sugli input produttivi L impiego di materiali di recupero permea crescenti aree industriali. Tasso di riciclo di alcuni settori industriali plastica olii lubrificanti vetro rame carta acciaio piombo alluminio 0% 25% 50% 75% 100% % materia seconda negli input produttivi L impiego di materia seconda incide per oltre il 60% degli input produttivi nei metalli ferrosi e in alcuni non ferrosi. Nel cartario l incidenza è superiore al 50% ed è rilevante anche nel vetrario, nel legno, tessile, plastiche, gomma.
8 L economia del riciclo: crescita del recupero interno e del riciclo interno Cresce per tutti i materiali (tessili esclusi) sia la raccolta interna che il riciclo interno valore base = Indice di crescita RACCOLTA interna di alcuni materiali valore base = Indice di crescita RICICLO interno di alcuni materiali In dieci anni il tasso di raccolta interna è aumentato tra il 60% (metalli) e il 300% (plastiche). Il riciclo interno (incluse le importazioni) è aumentato tra il 25% e il 40%
9 Recupero: poco meno di 60 milioni di tonnellate di materiali Complessivamente si registra in Italia un recupero di ca. 58 milioni di tonnellate di materiali, inclusi usi agricoli e come sottofondi stradali. raccolta interna riciclo interno Ferrosi Carta Inerti Legno Vetro Plastiche Alluminio Rame Piombo (bat) Pneumatici Olii esausti Totale Il riciclo industriale è in crescita e vale almeno 43 milioni di tonnellate. Le voci principali sono il recupero di metalli ferrosi (e di altri metalli: alluminio, piombo, rame..), delle frazioni caratteristiche del recupero imballaggi, degli inerti per aggregati, degli oli esausti.
10 Globalizzazione dell economia del riciclo Esportazioni materie seconde (milioni t) carta ferrosi plastica Il mercato dei prodotti di recupero è un mercato globale, non piùlocale. Grande domanda di materie prime in aree di strutturale deficit di materie seconde. Importazione di carta da macero della Cina da 1,6 a 19,6 milioni di t e di plastica da 0,5 a 5,9 tra il 1997 e il 2007
11 ..anche esportare è positivo Indice import-export Italia (199=100) Da paese tradizionalmente importatore di cascami e rifiuti, l Italia si potrebbe trasformare (come già avviene in altri paesi europei) in paese esportatore. Anche l export di materie seconde è ambientalmente positivo. I consumi energetici di trasporto dall Italia alla Cina incidono tra il 3% (alluminio) e il 30% (carta) dei benefici energetici. L export verso paesi emergenti riduce i consumi energetici in paesi ad alta intensità di carbonio carta import plastica-import carta-export plastica-export
12 Una stima degli effetti ambientali ed energetici sulla base degli studi di analisi del ciclo di vita
13 Il primo benefico del riciclo: meno rischi e danni all ambiente Il beneficio principale di queste attivitàdi recupero èil danno ambientale evitato. Alcuni prodotti, allorchèdiventano rifiuti, sono potenzialmente pericolosi e tossici. Oliiusati, batterie al piombo, rifiuti elettrici e elettronici (ma, piùin generale, qualunque tipologia di rifiuto) possono essere causa di danni ambientali anche gravi: al suolo e alle colture agricole, alle acque superficiali e sotterranee, all atmosfera (ad esempio rilasci di CFC). Raccolta, riciclo e smaltimento corretto rispondono a questa priorità
14 Benefici energetici e di CO2: osservazioni chiave 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% Preferenza riciclo vs incenerimento in metaanalisi LCA 0% Carta Vetro Plastica Alluminio Acciaio Totale Su scala globale i benefici energetici e di emissioni CO2 sono indiscutibili e sostanzialmente generalizzabili (anche se con differenze) I benefici energetici sono calcolabili entro un certo rangedi approssimazione con riferimento alla materia prima (non al prodotto finito) I benefici di CO2 hanno in parte una dimensione globale: alcuni cicli (tipicamente il cartario) sostituiscono al 95% importazioni Riciclo Nessuna preferenza Incenerimento
15 RIDUZIONE DEI CONSUMI ENERGETICI UNITARI (PER T DI PRODOTTO) SECONDO VARIE FONTI Riduzione dei consumi energetici attraverso il riciclo [MJ / t prodotto] Alluminio lingotti Alluminio lattine Acciaio lattine Vetro (bottiglie) HDPE LDPE PET PVC PS Cartone Carta quotidiani Carta da ufficio Pannelli di legno MDF Piombo olii lubrificanti Tessili lana Nylon (tappeti) pneumatici cemento Rame batterie MJ / t prodotto Max Min Media
16 RIDUZIONE EMISSIONI CLIMALTERANTI UNITARIE (PER T DI PRODOTTO) SECONDO VARIE FONTI Riduzione delle emissioni climalteranti attraverso il riciclo [kg CO2eq/t prodotto] Alluminio (lingotti) Alluminio (lattine) Acciaio (lattine) Vetro (bottiglie) HDPE LDPE PET PVC PS Cartone Carta quotidiani Carta da ufficio Pannelli in legno MDF Piombo Olii lubrificanti tessili (lana) tappeti (nylon) pneumatici cemento kgco2eq / t prodotto Max Min Media
17 Nel futuro, crescerà il vantaggio ambientale del riciclo rispetto agli altri trattamenti Bilancio CO2 riciclo e rec.en. (kgco2/t rifiuto) organico carta legno plastica (PE-PP) plastica mista riciclo termov.el. termov.cog. L evoluzione del sistema di produzione energetica verso una produzione energetica più efficiente a più basso contenuto di carbonio renderà sempre più vantaggioso il ricorso al riciclo rispetto agli usi energetici per tutti i materiali. I soli usi energetici ambientalmente competitivi con il riciclo (e, in assoluto, vantaggiosi sotto il profilo ambientale) saranno gli usi sostituitivi dei combustibili più inquinanti, in particolare del carbone, o di fonti fossili (con l uso di biomasse lignocellulosiche).
18 I benefici ambientali - risparmio energetico altri Rame Piombo olii Carta Plastiche Vetro Acciaio Alluminio La riduzione di consumi energetici associata al riciclo rispetto ai fabbisogni richiesti in assenza di riciclo è stimabile per un riciclo di 40 milioni di t, attorno a 15 milioni (tra 8,7 e 22,5) di tep, tonnellate equivalenti di petrolio. Si tratta di un valore pari a - 8% del consumo interno lordo (196 Mtep) - 38% dei consumi industriali (40 Mtep). Il 44% dei risparmi deriva da acciaio e 25% da produzione secondaria di alluminio
19 I benefici ambientali - riduzione gas serra altri Rame Piombo olii Carta Plastiche Vetro Acciaio Alluminio La riduzione di emissioni climalteranti associate al riciclo rispetto alle emissioni generabili in assenza di riciclo è stimabile attorno a 55 milioni di t. di CO2 eq (tra 32 88). Si tratta di un valore pari a - 9,5% delle emissioni totali (581 Mt) e - 44% delle emissioni da attività industriali. Il 56% della riduzione deriva da acciaio e il 19% da alluminio
20 Un modesto incremento del riciclo vale una quota importante degli obiettivi italiani Un incremento del 15% del riciclo industriale interno da qui al 2020 avrebbe un impatto importante sugli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 e di efficienza energetica 20% 15% 10% 5% 0% Contributo di un incremento del 15% del riciclo interno riduzione agg CO2 emis trading ( ) riduzione CO2 totale (da 2005 a 2020) efficienza energetica 2016 circa il 16% della riduzione di CO2 (51 Mt) richiesta ai settori coperti da emission trading nel periodo circa il 15% della maggiore efficienza energetica (15 Mtep) prevista per tutti i settori al circa il 9% della riduzione globale di CO2 (96 Mt) prevista per incontrare gli obiettivi al 2020.
21 RIFIUTI SCENARIO 2020 Come è stato costruito lo scenario L importanza della raccolta differenziata e del riciclo La possibilità di ottimizzare la valorizzazione della frazione organica Potenzialità e limiti del Cdr Benefici del recupero energetico del residuo tal quale Il forte impatto possibile sugli obiettivi energetici e di riduzione delle emissioni climalteranti
22 Condizioni dello scenario Tasso di crescita medio del Pil reale: 1,65%(stima Map 2020 per la pianificazione energetica) Tasso di crescita della produzione di rifiuti urbani pari al 1,1% annuo(la crescita media negli ultimi 10 anni èstata del 2,2%) per effetto di una ipotesi di minore intensitàdel rifiuto per unità di consumo Tendenze demografiche: incorporate nell evoluzione del Pil e dei rifiuti.
23 Condizioni dello scenario Vincoli normativi: si assume il rispetto dei soli obblighi normativi derivanti dalla legislazione europea(tassi di riciclaggio e recupero degli imballaggi; tasso di rifiuto biodegradabile a discarica) Le previsioni legislative di obiettivi di raccolta differenziataecc non costituiscono un vincolodel presente scenario Sistema impiantistico: le previsioni al 2020 scontano anche il fine vita utile di impianti esistenti; non si prevedono soluzioni impiantistiche che non siano già oggi allo stadio di commercializzazione.
24 Criteri dello scenario Prevenzione dei rifiuti: disaccoppiamento tra rifiuti Variazione delle raccolte differenziate e Pil RD 2020 su 2006 Raccolta differenziata: 2006 RD 2020 accelerato sviluppo delle Frazione kton Kton (kton) in % raccolte differenziate, con Cartaceo % crescita diversificata tra le Organico % varie regioni del paese. Plastiche % Media nazionale del 56%, con Metalli % 65% nelle regioni Legno % settentrionali, 55% nel centro, Vetro % 43% nelle regioni Altro % meridionali. Totale % Tassi di riciclo: i tassi di recupero di rifiuto destinato al riciclo crescono per tutte le tipologie di materiale, ma restano entro i margini della domanda attuale interna o comunque dei tassi di riciclo presentiin vari paesi europei comparabili.
25 Criteri dello scenario Recupero energetico: valorizzazione modalitàdi recupero energetico più efficienti, in particolare attraverso la cogenerazione e sviluppo Cdrnei limiti della capacitàdi assorbimentodi impianti di co-combustione (cementifici, centrali termoelettriche) Discarica: eliminazione della discarica per il rifiuto tal quale Re elettrico (MWhe) Re termico (MWht) Totale 2006 Re elettrico (MWhe) Re termico (MWht) Totale 2020 Centr. termoel Carbone Cementifici Industria MWh Cdr tonnellate Tep Cdr Tep
26 RIFIUTI: SCENARIO 2020 Produzione rifiuti recupero %rd cartaceo % organico % plastiche % metalli % legno % vetro % altro % Totale % Riciclo compostaggio: Digestione anaerobica: Export: Scarti Rd: residuo cartaceo organico plastiche metalli legno vetro altro Totale Tratt. meccanico biologico: Trattamento termico: Cdr: Fos: 751 Scarti: 754 Perdite: 427 Recupero energetico carta : Cdr cementifici: 850 Cdr centrali t : Discarica: 1505 Scarti (754) Fos (751) Discarica scorie: 3.406
27 Effetti sul sistema impiantistico La struttura del sistema di gestione vede una crescita del recupero e dei trattamenti termici, la riduzione di trattamenti intermedi e l azzeramento della discarica Fabbisogni impiantistici: capacità esistenti e richieste al : sistema gestione rifiuti milioni tonnellate capacità operativa 2006 capacità richiesta al 2020 differenza operativa Compostaggio % 10 digestione anaerobica % trattamento meccanico biologico Incenerimento % 205% 0 rifiuti RD Ric ind Comp/dig.an TMB Termoval co-combust disc. tq disc.scorie
28 Gli effetti energetici e climalterantidella raccolta differenziata Bilancio energetico e di emissioni di CO2 del riciclo rifiuti urbani 2020 Coefficienti unitari Quantità (migliaia t) MJ/t tco2/t Consumi energetici (tep) Emissioni CO2 (t) Alluminio Acciaio Vetro PE - PP PET PVC Plast mista Carta e cartone Legno
29 Effetti energetici e climalterantidel trattamento del rifiuto residuo Coefficienti unitari tco2/t prodotta tco2/t sostituita Valori assoluti 2020 Quantità (migliaia t) Consumi energia (tep) Emissioni di CO2 (t) Tratt mec-biologico 37, Termovalorizzazione cogenerato elettrico 479 Elet Term Cdr Cementifici Cdr centrali term carb (tco2/tep) (tco2/tep) Discarica sovvalli Discarica Fos Disc. Urbani (stato 2006) Dig anaer 0 Elet - 62 Sink
30 Gli effetti dal 2005 al 2020 Anche considerando di sostituire una futura produzione energetica a più bassa intensità di carbonio, un sistema imperniato su riciclo e recupero di energia consente di ridurre di circa 9 Mt di CO2 le emissioni attuali Bilancio energetico e di CO2 : confronto Bilancio Energetico (tep) Bilancio CO2eq (t) Riciclo da Rd Dig An e Compost Trattamenti Discarica Totale
31 BILANCI ENERGETICI E CO2
32 Ottimizzare il recupero energetico Gli effetti del recupero energetico potrebbero essere più positivi se l energia recuperata sostituisse il carbone (nello scenario base sostituisce gas in cicli combinati) La valorizzazione energetica della frazione organica è ottimizzata dalla digestione anaerobica accoppiata al compostaggio (il valore di sink è opinabile e incerto) % emissioni da termovalorizzazione 50,0 40% 20% 0% -20% -40% -60% 0,0-50,0 Emissioni aggiuntive di CO2 da termovalorizzazione in funzione della quota di carbone sostituita 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% % di carbone nel mix elettrico sostituito kg CO2 evitata per t di organico 90% 100% -100,0-150,0-200,0 termovaloriz cogenerato digestione anaerobica compostaggio da recupero energetico come sink
33 Raccomandazioni sulla gestione dei rifiuti il riciclo industriale e il compostaggio (o, meglio, la combinazione di digestione anaerobica e compostaggio per la frazione umida) rappresentano l alternativa preferibile di gestione dei rifiuti fino ai limiti della sostenibilità tecnica ed economica, anche a fronte di una crescita delle esportazioni all estero delle materie recuperate la produzione di Cdr da impiegare in sostituzione del carbone in cementifici, centrali termoelettriche o altri impianti industriali rappresenta la soluzione ambientalmente più efficiente di recupero energetico, ma presenta forti limitazioni quantitative per ragioni tecnologiche
34 Raccomandazioni sulla gestione dei rifiuti La termovalorizzazione, del rifiuto residuo (tal quale) rappresenta una soluzione ambientalmente preferibile alla complessa filiera selezione frazione secca stabilizzazione, a condizione di incrementare l efficienza del recupero energetico globale (più cogenerazione) Il recupero energetico in termovalorizzazione ha senso ambientale solo se non è un recupero energetico alternativo ad altre fonti rinnovabili; il recupero energetico in termovalorizzazione non consente di ridurre le emissioni di climalteranti rispetto a cicli combinati a gas naturale, ma è competitivo con il mix attuale
35 Raccomandazioni sulla gestione dei rifiuti la filiera dei trattamenti meccanico-biologici (oggi a bassa efficienza) può svolgere una funzione strategica solo in specifici contesti locali o al servizio della quota di produzione di Cdr da co-combustione, altrimenti si configura come una filiera di transizione ; in termovalorizzazione, la frazione secca/cdr comporta maggiori emissioni specifiche del rifiuto residuo tal quale; lo smaltimento in discarica rappresenta una opzione svantaggiata (soprattutto sotto il profilo delle emissioni climalteranti, ma anche sotto altri profili ambientali) anche in presenza di una efficiente stabilizzazione della componente biologica
36 Effetti della nuova gestione dei rifiuti Gli effetti cumulati di: riciclo da raccolta differenziata dei rifiuti (vale il 30% della riduzione effetto serra e il 25% della riduzione consumi energetici); trattamento e smaltimento del rifiuto residuo (valgono il 70% sull effetto serra e il 75% sui recuperi energetici) Consentono di ridurre di 12,5 milioni di tonnellate d CO2 rispetto alla situazione 2006 e di raggiungere il 13% della riduzione delle 30% 20% 10% 0% Contributo nuovo sistema di gestione RU agli obiettivi energetici / ambientali 2020 riduzione aggiunta CO2 da Emission Trading (da 2005 a 2020) raccolta differenziata riduzione CO2 totale (da 2005 a 2020) contributo a efficienza energetica (al 2016) trattamento e smaltimento
37 Le conclusioni L economia del riciclo èun settore nuovo e dinamico dell economia italiano Lo sviluppo del riciclo èoggi trainato dalla nuova geografia industriale Il riciclo dei materiali consente un forte beneficio energetico e di riduzione delle emissioni di gas serra per l Italia, ca. il 10% degli obiettivi nazionali Le politiche pubbliche non lo considerano
38 Le conclusioni 40% 35% 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0% Contributo cumulato riciclo e nuovo sistema di gestione dei rifiuti urbani agli obiettivi energetici e rif iut i urb a ni R ic ic lo ind riduzione agg CO2 emis trad (05-20) ambientali dell'italia rif iut i urb a ni R ic ic lo ind riduzione CO2 totale (05-20) rif iut i urb a ni R ic ic lo ind efficienza energetica 2016 Un nuovo sistema di gestione dei rifiuti, incentrato su riciclo e recupero energetico, può contribuire ad una ulteriore riduzione dei consumi energetici e delle emissioni. Il beneficio globale (riciclo industriale + nuova gestione dei rifiuti urbani) vale il 18% degli obiettivi di riduzione di CO2 e il 32% degli obiettivi energetici Le politiche pubbliche non li considerano
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