I NOSTRI TESORI PERDUTI
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- Lucio Verde
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1 I NOSTRI TESORI EDIZIONE SPECIALE I NOSTRI TESORI PERDUTI Campagna di raccolta di firme per riavere i capolavori tolti dalla Pieve Esce in questo mese un numero speciale del nostro giornalino, una monografia con la quale vorremmo sensibilizzare parrocchiani e non circa una questione aperta dall 11 aprile 1991 : la partenza da S. Donato di dodici capolavori artistici che appartengono alla nostra parrocchia e ne costituiscono un patrimonio prima di tutto spirituale. Di certo i più maturi si ricordano quelle cinque tavole dipinte e quel calice del XV secolo che fino ad allora erano custoditi nel battistero della Pieve, ma forse i più giovani non ricordano e non sanno. Come dimostrano i documenti custoditi nel nostro archivio parrocchiale recentemente riordinato, fino al 1914 queste 5 tavole erano appese alle pareti della chiesa di S. Maria della Neve, al cui patrimonio appartavano da sempre. Nel 1924 subirono un restauro a Firenze, e furono al loro ritorno a S. Donato collocate per motivi di sicurezza nella sacrestia di detta chiesa. Quando poi nel 1927 il Pievano Alfeo Brettoni adibì la cella del campanile della Pieve a ospitare il fonte battesimale robbiano, in tale cella furono collocate anche le nostre tavole, sempre per una maggiore sicurezza. Precauzione che non bastò a impedire il furto nella notte tra il 22 e 23 settembre 1980, cosa che gettò nello sgomento il Pievano Bruno Lombardini e l intero paese. Si può ben comprendere il giubilo popolare al rientro delle opere in Pieve, il 29 novembre 1981, a memoria del quale resta un bellissimo discorso tenuto nell occasione da don Bruno. Fu alla sua morte, avvenuta improvvisamente il giorno 8 aprile 1991, che dalla curia fu deciso di sottrarre le opere a ulteriori rischi col risultato di privarci dei nostri tesori. Ed è proprio per riaverli che abbiamo scritto all Ufficio diocesano di arte sacra la lettera che qui di séguito pubblichiamo, fiduciosi di poterla accompagnare con le firme di coloro che vorranno aderire a questa iniziativa. Don Luca - 1 -
2 ALLA ARCIDIOCESI DI FIRENZE UFFICIO ARTE SACRA Il sottoscritto Don Luca Zanaga, Parroco della Pieve di San Donato in Poggio nel Comune di Tavarnelle Val di Pesa (FI), OSSERVA QUANTO SEGUE - nella notte tra il 22 e il 23 settembre 1980 è stato consumato il furto di beni di arte sacra che ornavano e arricchivano la Pieve di San Donalo in Poggio; - in seguito a denuncia presentata alle competente Autorità, vennero attivate indagini di polizia giudiziaria al fine di rintracciare le opere trafugate; - il Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Artistico, in due distinte operazioni, pervenne al recupero parziale dei beni e precisamente di: -1. tempera su tavola, fondo oro, del sec. XIV di scuola fiorentina, raffigurante Santo Pontefice; -2. tempera su tavola, fondo oro, del sec, XV raffigurante S. Lucia, S. Maddalena, San Donato; -3. tempera su tavole del XIV sec.: tabernacolo dipinto a due sportelli con raffigurazioni di "Il Presepio", "La Crocifissione", "Cinque Santi" e, nelle cuspidi "L'Annunciazione"; -4. calice in rame sbalzato ed argentato del sec. XV, base polilobata, nodo a sezione esagonale ornato da sei smaltini circolari; - i beni sopra descritti, dopo il ritrovamento, vennero consegnati in custodia giudiziaria al Parroco della Pieve di San Donato (allora don Bruno Lombardini), il tutto come descritto nel verbale di riconsegna del Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Artistico in data che si allega (All. 1); nel 1991 i beni stessi vennero trasferiti presso l Arcidiocesi di Firenze unitamente ad altri beni artistici (All. 2) che vengono descritti seguendo la numerazione già iniziata: -5. tempera su tavola del sec. XIV raffigurante l'incoronazione della Vergine; -6. tempera su tavola del sec. XIV raffigurante San Tommaso d'aquino; -7. antifonario del sec, XV; -8. rituale del sec. XIV; -9. croce a stilo del XIV/XV sec; -10. rituale in pergamena del sec. XIV; -11. rituale in pergamena del sec. XIV; -12. decimario in pergamena e carta dat la Pieve di San Donato può dotarsi facilmente di efficaci sistemi di sicurezza e antifurto che consentano di poter adeguatamente custodire le opere d arte ivi ubicate; - si ricorda che l'intera comunità ha espresso più volte il proprio rammarico per l'assenza nella Pieve di opere conosciute ed apprezzate, da sempre, come patrimonio morale e colturale della collettività locale. La restituzione delle opere costituirebbe un evento di grande importanza sotto molteplici aspetti: a) consentirebbe di ricreare l unita artistica e mistica della Pieve attualmente spoglia di sue componenti essenziali; b) favorirebbe il richiamo turistico attraverso la descrizione delle opere d'arte nelle pubblicazioni specializzate; e) si fa presente il significato anche liturgico delle opere ed il loro radicamento nella Pieve. Basti pensare alla raffigurazione dì San Donato (nella tempera di cui al bene n. 2), al quale è dedicata la Pieve; - 3
3 tutto ciò premesso il sottoscritto Parroco della Pieve di San Donato in Poggio Scheda N 1 = Tempera su tavola raffigurante un Santo Pontefice. Epoca: Sec XIV. fa istanza Ignoto fiorentino alla Arcidiocesi di Firenze, attuale custode, di riconsegnare alla Pieve di San Donato i beni artistici descritti in premessa impegnandosi a dotare i locali di tutti gli accorgimenti necessari alla sicurezza dei luoghi. Con devota osservanza San Donato in Poggio, 100 x 80 Stato di conservazione: buono All.to 1 verbale di riconsegna di opere d'arte del Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Artìstico datato All.to 2 nota descrittiva degli oggetti trasferiti dalla Pieve data con schede della Soprintendenza. Il Parroco della Pieve di San Donato in Poggio Le opere si trovano attualmente nella sede indicata come Museo Diocesano di Santo Stefano al Ponte ( vedi foto ) Sul fondo oro della tavola risalta la veste rosso vivo del pontefice, sormontata all altezza della spalla dal pallio bianco con 6 croce nere. Il Pontefice stringe tra le mani un libro. In alto dentro un tondo è l Annunziata, il cui manto è blu scuro e la veste rossa. Sono punzonati l aureola e il copricapo del Pontefice, come pure l aureola della Vergine e il tondo entro cui è inserita. Dalla posizione del Santo, volto a sinistra, e dalla presenza dell Annunziata, nella cuspide, si suppone che la tavola fosse la parte destra di un polittico. -5-
4 Scheda N 2 = Tempera su tavola raffigurante Scheda N 3 = Tabernacoletto a due sportelli, raffigurante, S. Lucia Martire, S. Maria Maddalena e San Donato Vescovo. da sinistra verso destra, il presepio, la crocifissione, cinque santi. Epoca: Sec XV. Bicci di Lorenzo 103 x 56 Stato di conservazione: ottimo Sul fondo della tavola sono rappresentati S. Lucia con il manto rosso, la Maddalena al centro in dietro, S. Donato Vescovo è col manto grigio verde e la veste grigia, il quale tiene un libro rosso nella mano sinistra, nella destra il pastorale e con un copricapo bianco con bordi oro. Le aureole sono punzonate. La tavola di ottima fattura originariamente si trovava nella Compagnia di Santa Maria della neve. Nota agli studiosi d arte tanto che Berenson stima che questa tavola doveva far parte di un polittico, e sulla base della posizione dei corpi doveva trovarsi alla sinistra di una tavola d altare. -6 Epoca: Sec XIV. Tempera su tavola Ignoto fiorentino Dimensioni in cm: 43 x 37 Stato di conservazion e: non buono. Nello sportello sinistro è raffigurato il Presepio, nel destro cinque santi. Nella parte centrale è la Crocifissione con ai piedi della croce, San Giovanni Battista, la Maddalena e altri due Santi. Nelle cuspidi laterali è l Annunciazione. Il fondo è oro: Tinte piuttosto scure; il colore predominante è il rosso. Prodotto di arte fiorentina della metà circa del XIV secolo, vicino ai modi di Bernardo Datti. Nella parte sottostante la parte centrale... AVE MARIA
5 Scheda N 4 = Calice decorato con motivi vegetali, animali e Scheda N 5 = L Incoronazione della Vergine. con sei smaltini circolari. Epoca: Sec XIV. Tempera su tavola. Epoca: inizi Sec XV. Attribuito a Giovanni del Biondo ( ). Manifattura fiorentina 150 x 70 Alt. cm. 21 Stato di conservazione:ottimo Stato di conservazione: modesto (mancanza degli smalti) Calice di modello tipicamente gotico. Motivi vegetali ornano la corolla sottostante al calice, il nodo e gli angoli del basamento. Il nodo, compreso fra due sezioni esagonali ornate con figure di pellicani in diverse posizioni, è decorato con sei smaltini circolari, però lo smalto attualmente è caduto. Nei detti smaltini sono riprodotti: la Crocifissione, San Paolo, un santo vescovo, una santa martire con libro e palme, una santa coperta dal manto e in atto di mostrare le mani, un altra santa col capo scoperto e i capelli sciolti. L oggetto rappresenta un considerevole esempio di arte orafa fiorentina dell inizio del XV secolo. Pala d altare cuspidata rappresentante l Incoronazione della Vergine; nella cuspide è inserito un medaglione col Cristo benedicente. Fa da sfondo del dipinto e del trono una cortina di broccato, sorretta da 4 angeli parzialmente visibili, ornata con motivi di foglie e pappagalli di colore blue oro su fondo rosso. Rosa pallido è il manto della Vergine tutto ornato dal monogramma punzonato SCA. Sono punzonate anche le aureole. In basso, in ginocchio, sono rappresentati a sinistra S. Antonio abate con accanto un cinghiale, a destra San Luigi vescovo di Tolosa con manto gigliato. Tra i due, in dimensioni ridotte la committente Monna Tora di Nardo
6 L Incoronazione faceva parte di un trittico, ora smembrato, di cui l ala sinistra, forse era rappresentata da San Donato, è attualmente perduta e la destra rappresentata da San Tommaso. In questa pala appare per l ultima volta nell opera di Giovanni del Biondo il tema dell Incoronazione della Vergine, dominante il suo lavoro fino al 1375 e poi sostituito da quello dell Annunciazione. L insolita altezza e le ridotte dimensioni del trittico dipendono forse dalla sua originaria posizione su un piccolo altare. Il gruppo del Cristo e della Vergine è stilisticamente vicino a quello di San Giovanni Valdarno (Santa Maria delle Grazie) ma ne differisce per l alto gradino ai piedi. L iscrizione sulla predella: QUEST(A) TAVOLA FU FATTA DE BENI E P(ER) RIMEDIO DE L ANIMA DI MONNA TORA DI NARDO ANNI MCCCLXXV. Sul manto della Vergine il monogramma SCA. Il dipinto è stato presentato a diverse mostre: - Mostra del Tesoro di Firenze Sacra, Firenze 1933, n Mostra delle opere antiche e storiche dell antica podesteria di Barberino Val d Elsa; Barberino Val d Elsa 1959 n.4. - Francesco da Barberino nell arte e nella storia della sua terra natale, Barberino Val d Elsa 1964 n.24. Il dipinto è inoltre citato da vari esperti: B. Berenson, G. Gamba, R. Offner ecct. Una ultima osservazione: il piccolo cinghiale che appare sulla sinistra del dipinto non è altro che la cinta senese, che si cerca di salvare dalla sparizione della specie, ma che nel medioevo era la razza locale più diffusa Scheda N 6 = Tempera su tavola, dipinto raffigurante San Tommaso d Aquino. Epoca: Sec XIV. Attribuito a Giovanni del Biondo ( ). 130 x 60 Stato di conservazione: ottimo S. Tommaso è raffigurato in figura intera ed eretta, volto a sinistra. L aureola del Santo è punzonata. Sul fondo oro della tavola spicca la figura scura del santo illuminata dal rosso vivo del libro che tiene tra le mani. La tavola, fornita di gradino con iscrizione, termina a cuspide entro cui si iscrive un medaglione con cherubino. Il San Tommaso d Aquino faceva parte di un trittico ora smembrato, di cui l ala sinistra forse rappresentava San Donato (è ora perduta) e la parte centrale rappresenta l incoronazione della Vergine, anch essa facente parte dei quadri della Pieve di San Donato. La scrittura della predella dice: S(AN)C(TU)S TOMAS D AQUINO DOCTOR
7 Scheda N 7 = Antifonario. Scheda N 9 = Croce astile. Epoca: inizi Sec XIV/XV. Manifattura fiorentina 47 x26 Stato di conservazione: modesto (lesioni, consunzioni,mancanze) Epoca: Sec XV. Pergamena; rilegato pelle su legno. 42 x 29,5 Stato di conservazione: scadente (il legno è quasi del tutto scoperto) La numerazione a caratteri romani comincia con la pag. 4 e termina con la pag. 64. Mancano le pagine 9,10,34,37,42. La pagina 46 non è numerata. Le pagine 56 e 57 hanno la numerazione invertita. Manca la prima pagina con eventuale editore e data La croce astile, di tipo latino e con cinque lobi, presenta incisi nel recto : l albero della vita, che terminando nel lobo superiore col pellicano simbolo dell Eucarestia, si diparte dal Golgota con il teschio di Adamo nel lobo inferiore. Nel lobo sottostante Santo Vescovo, quasi certamente San Donato, titolare della Pieve. Nel lobo di sinistra la Madonna, in quello di destra S. Giovanni. La figura del Cristo è una aggiunta del XVIII/XIX secolo. Nel verso : nel lobo superiore l Evangelista Giovanni con l aquila, in quello di destra l Evangelista Matteo con l agnello; in quello di sinistra l Evangelista Luca col bue; nel lobo inferiore l Evangelista Marco col leone. Nel lobo sottostante testa alata di cherubino. Il bronzo, ammaccato in vari punti, presenta tracce di antica doratura. Prodotto piuttosto grossolano di manifattura certamente fiorentina; la croce può essere datata fra la fine del XIV secolo e l inizio del XV
8 AVVISI Scheda N 10 = Antifonario. Antifonario del secolo XVI in cartapergame-na, rilegato in pelle su legno di cm. 24,5 x 16,5. In prima pagina la prima lettera della prima parola la O di Osanna è miniata con dentro l effige di San Donato. Il quadrato in cui è scritta la O è a fondo oro e gli altri colori sono il rosa e il verde. Le pagine non hanno numerazione e manca menzione di data e autore. Per dar voce al nostro desiderio di riavere i tesori perduti abbiamo pensato di raccogliere le firme di coloro che vorranno sostenerci: Luoghi permanenti di raccolta firme dal 13 Dicembre al 20 Dicembre 2008: Signora Franca Edicola di giornali, San Donato in Poggio Signor Ernesto Distributore di benzina, San Donato in Poggio. Raccolte a data fissa Scheda N 11 = Antifonario. Rituale del secolo XIV in pergamena, rilegato pelle su legno, non in buono stato. Le pagine non hanno numerazione. Non vi è menzione né di data né di autore. Scheda N 12 = Decimario in pergamena e carta datato La Direzione Generale delle Antichità e delle Belle Arti, non ha redatto una scheda specifica Sabato 13 e Domenica 14 Dicembre Durante il Mercatino a Palazzo Malaspina. Sabato 13 alla Pieve alla fine della S. Messa delle ore 18. Domenica 14 alla Pieve alla fine delle S. Messe delle ore 8 e delle ore 18,00. Domenica 14 al Santuario di Pietracupa alla fine della S. Messa delle ore 11. Sabato 20 alla Pieve alla fine della S. Messa delle ore 18 e alla cena di Natale che si terrà a seguire nei locali parrocchiali. Domenica 21 alla Pieve alla fine della S. Messa delle ore 8 e delle ore 18,00. Domenica 21 al Santuario di Pietracupa alla fine della S. Messa delle ore 11. Si ringrazia tutte le persone che hanno partecipato alla realizzazione di questo numero speciale e coloro che collaborano alla raccolta delle firme.
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