IL LAVORO IN AMBIENTI CONFINATI RISCHI E PREVENZIONE

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1 EDIFICHIAMO LA SICUREZZA IL LAVORO IN AMBIENTI CONFINATI RISCHI E PREVENZIONE Servizio Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di lavoro Ispettore Dott. Pasquale Napoletano 15/11/2012 Margherita di Savoia (BT)

2 D.Lgs. 81/08 Lavori in ambienti sospetti di inquinamento e negli ambienti confinati (artt e allegato IV p. 3) DPR 14/09/2011 n.177 Regolamento qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi operanti in ambienti sospetti di inquinamento o confinanti

3 Art. 66 È vietato consentire l accesso dei lavoratori in pozzi neri, fogne, camini, fosse, gallerie e in generale in ambienti e recipienti, condutture, caldaie e simili, ove sia possibile il rilascio di gas deleteri, senza che sia stata previamente accertata l assenza di pericolo perlavitae l integrità

4 Art. 66 L apertura di accesso a detti luoghi deve avere dimensioni tali da poter consentire l agevole recupero di un lavoratore privo di sensi

5 Art. 121 quandosiaaccertataosiadatemere la presenza di gas tossici, asfissianti o la irrespirabilità dell'aria ambiente e non sia possibile assicurare una efficiente aerazione ed una completa bonifica, i lavoratori devono essere provvisti di idonei dispositivi di protezione individuale delle vie respiratorie idonei dispositivi di protezione individuale collegati ad un idoneo sistema di salvataggio

6 Art.121 accertata presenza di gas infiammabili o esplosivi, deve provvedersi alla bonifica dell ambiente mediante idonea ventilazione; deve inoltre vietarsi, anche dopo la bonifica, se siano da temere emanazioni di gas pericolosi, l uso di apparecchi a fiamma, di corpi incandescenti e di apparecchi comunque suscettibili di provocare fiamme o surriscaldamenti atti ad incendiare il gas.

7 non destinate allo stazionamento fisso di lavoratori adibiti all immagazzinamento o trasporto di prodotti aperture per l entrata e l uscita limitate e di difficile utilizzo presenza di un materiale liquido, granulare che ha potenzialità di inghiottire, intrappolare, schiacciare, soffocare o far annegare condizioni di ventilazione sfavorevole che può portare ad un infortunio grave o mortale, in presenza di agenti chimici pericolosi (ad esempio, gas, vapori, polveri)

8 facilmente identificabili cisterne e serbatoi di stoccaggio silos fosse biologiche recipienti di reazione fogne stive di navi

9 possono configurarsi come tali (in particolari circostanze legate alle modalità di svolgimento della attività lavorativa o ad influenze provenienti dall ambiente circostante) vasche depuratori canalizzazioni varie cantine sotterranee camere di combustione nelle fornaci camere non ventilate o scarsamente ventilate

10 Sono da accostare con molta prudenza quegli spazi dove vi è la temperatura potenzialmente dannosa per le persone : celle frigorifere per lo stoccaggio di prodotti alimentari e dell industria farmaceutica macchinari con diffusione di calore per irraggiamento camere scarsamenteventilate. Le conseguenze e i rischi sono assimilabili a quelli degli spazi confinati

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14 cisterne

15 serbatoi

16 Silos

17 Scarsità di ossigeno (al di sotto del 19.5%) Quantità eccessiva di ossigeno (al di sopra del 23,5%) Presenza di agenti chimici tossici con concentrazione superiore ai valori limite di esposizione Presenza di gas e vapori infiammabili o esplosivi Presenza di polveri combustibili capaci di disperdersi in aria

18 Alcune condizioni di rischio possono esistere precedentemente all inizio delle attività, altre possono sopraggiungere durante l esecuzione di alcuni lavori saldatura/taglio/brasatura uso di particolari sostanze (colle, solventi, vernici, prodotti per la pulizia, ecc.) uso di attrezzature di lavoro (ad es. che producono inneschi) perdite da tubazioni presenti negli stessi ambienti o negli spazi limitrofi rimozione di fanghi lavori all interno di fognature

19 ASFISSIA presenza/impiego di gas che si sostituiscono all O2 (azoto usato per bonifica e/o inertizzazione, gas di saldatura, ecc.) formazione di CO2 attraverso vari processi biologici (fermentazione, decomposizione sostanze organiche) reazioni chimiche di ossidoriduzione di sostanze (combustione con rilascio di CO2, H2S, ecc.)

20 INCENDIO/ESPLOSIONE Presenza di gas vapori nebbie infiammabili o polveri combustibili, unitamente ad una sorgente di innesco (elettricità statica, utilizzo di fiamme libere, fenomeni di attrito, scariche atmosferiche, ecc.)

21 INTOSSICAZIONE Impropria bonifica di tubazioni e/o recipienti liquidi e solidi emettono gas tossici in presenza di aria o vapori d acqua (zolfo, fosfuri che emettono fosfina a contatto di acidi ed acqua o vapore, ecc.); reazioni chimiche di decomposizione o fermentazione rilasci accidentali da valvole o altre sorgenti di emissione residui di materialistoccati quando liquidi e solidi vengono agitati o spostati

22 FOLGORAZIONE Attrezzature di lavoro/utensili con alimentazione elettrica inadeguata, pareti interne bagnate USTIONI Contatto con parti a temperatura elevata o molto bassa, ingresso in macchine termiche ANNEGAMENTO Presenza di liquidi o solidi finemente suddivisi, che possono risultare letali per saturazione e occlusione delle vie respiratorie

23 CADUTA Utilizzo di scale inadeguate o impiegate in modo improprio, mancato utilizzo o utilizzo scorretto dei DPI anticaduta SCHIACCIAMENTO Caduta di carichi ecc.

24 Concentrazione O2 volume di O2/volume totale (v/v) CARENZA DI OSSIGENO Effetti sulla salute 21% Concentrazione ideale di ossigeno 19% Minimo livello accettabile 16-19% Possibili difficoltà respiratorie, perdita di controllo della motricità, diminuzione capacità lavorativa 12-16% Aumento respirazione, affaticamento, perdita capacità valutative 8-12% Perdita di coscienza, nausea e vomito, cianosi 6-8% Permanenza di 4-5 minuti: possibilità di recupero 6 minuti: al 50% fatale 8 minuti: al 100% fatale 4-6% Coma in pochi secondi, morte

25 Gas inerte generalmente presente a causa di una non adeguata rimozione in seguito ad attività di bonifica o inertizzazione. Ha un peso specifico (1.15 kg/m3) ca. uguale a quello dell aria (1.16 kg/m3), quindi non tende a stratificarsi verso il basso né a sfuggire verso l alto (come ad es. la CO2). Per garantire una concentrazione di ossigeno adeguata, almeno superiore al 17%, la concentrazione di azoto deve essere inferiore all 83 %. In alta concentrazione può causare asfissia. I sintomi possono includere perdita di mobilità e/o coscienza.

26 1. In un azienda vinicola, ingresso dell operatore dopo lo svuotamento dell autoclave con azoto, senza aver valutato il basso livello di O2 presente all interno: perdita di coscienza e morte 2. Un addetto sta collaudando con l azoto una nuova conduttura in un cunicolo. Entra nel cunicolo per determinare le cause di una fuga di gas udibile, ma viene sopraffatto dal gas e muore. 3. Manutenzione delle superfici interne ed esterne di un serbatoio dell acqua. Durante la manutenzione (pulizia e verniciatura), un operatore soffre di anossia. Due dipendenti cercano di recuperare la vittima e svengono. I due soccorritori, portati in ospedale per le cure di emergenza, si salvano, ma il primo operatore muore.

27 Generata dalla combustione completa di sostanze combustibili e/o infiammabili in presenza di atmosfera ricca di O2. Gas incolore e inodore tende a ristagnare in basso. Può essere assorbito per inalazione. Elevate concentrazioni in atmosfera determinano una carenza di ossigeno con rischio di perdita di coscienza o morte della persona esposta. Si forma in: - vasche di depurazione - cisterne di fermentazione - silos per foraggi - pozzi minerali - cantine vinicole - condotte e cunicoli sotterranei

28 Generato dalla combustione incompleta di sostanze combustibili e/o infiammabili in presenza di atmosfera povera di ossigeno. Gas incolore e inodore. Peso leggermente superiore a quello dell aria, pertanto si dispone sul pavimento con la tendenza a salire verso l alto Con l aria forma facilmente miscele esplosive: A concentrazione minima del 12% v/v è infiammabile-esplosivo

29 Gas incolore non infiammabile, odore pungente; Si inumidisce e si ossida facilmente per formare acido solforoso e poi, più lentamente, acido solforico. La densità è 2,92, tende a ristagnare in basso. Irritante, assorbita prevalentemente per via respiratoria, ma anche, come acido solforoso, per via digestiva. Intossicazione acuta per inalazione di concentrazioni massicce: irritazione di congiuntive e mucose vie aeree superiori. L azione irritante è dovuta alla trasformazione in acido a contatto con l ambiente umido delle mucose oculari, nasali e della pelle per poi arrivare all apparato respiratorio provocando broncocostrizione. Nei casi più gravi, difficoltà di respiro, cianosi, disturbi della coscienza, soffocamento, morte.

30 A temperatura ambiente e a basse concentrazioni, è un gas dal caratteristico odore di uova marce. Inodore a concentrazioni superiori a 100 ppm perché paralizza il senso dell olfatto. Peso leggermente superiore all aria, si dispone sul pavimento con tendenza a salire verso l alto. Si addensa in sacche. Gas tossico - in concentrazione minima del 4,3% v/v infiammabile ed esplosivo Effetti irritazione della mucosa nasale, tosse, attacchi asmatici, dispnea, insufficienza respiratoria. paralisi del centro nervoso che comanda la respirazione conseguente morte per asfissia. Disturbi cardiocircolatori, nervosi e mentali fino al coma.

31 CEFALÙ soffocati dalle esalazioni tre operai muoiono nella cisterna fognaria Sono rimasti intrappolati come topi, risucchiati uno ad uno dentro la vasca di raccolta dei liquami. Tre operai impegnati nella manutenzione della rete fognaria

32 Mantova Due operai, Andrea Guaita di 32 anni e Riccardo Azzoni di 19 sono morti schiacciati dalle pale di un silos per grano, a Pegognaga, nel mantovano. I due entrati all interno del silos per pulirlo senza prima spegnere le pale. Secondoi Carabinieri di Gonzaga, sembra che il primo sia rimasto incastrato nel meccanismo e il secondo abbia tentato di salvarlo.

33 Organi meccanici in movimento ed applicare le procedure di Lock Out/Tag Out (blocca & identifica) STIAMO LAVORANDO SULLA LINEA NON TOCCARE GLI INTERRUTTORI

34 FIAMME NELLA CISTERNA, TRE USTIONATI Durante le operazioni di bonifica di una cisterna usata fino a circa un anno fa da un distributore di benzina uno degli addetti era in superficie e gli altri due all interno. All improvviso lo scoppio. La causa è stata una scintilla causata da uno strumento elettrico

35 in un impianto petrolchimico tedesco,è deceduto un manutentore meccanico a causa dell inalazione di azoto puro. L addetto stava operando su un passo d uomo esterno di un serbatoio il cui contenuto era mantenuto in leggera sovrapressione con azoto Il leggero flusso di azoto che usciva non venne individuato come grave per il lavoratore e lo stesso morì per l inalazione di azoto puro

36 VERONA - MUOIONO PADRE E FIGLIO I due sono rimasti soffocati a causa della mancanza di ossigeno mentre compivano lavori di manutenzione all interno di una vasca interrata per la raccolta delle acque piovane. Il primo ad essere colto da malore sarebbe stato il figlio mentre il padre sarebbe morto nel tentativo di soccorrerlo.

37 Molfetta, cinque vittime «Tutti senza maschere» Uccisi dal gas formato durante il lavaggio della cisterna. La sostanza killer l' idrogeno solforato (acido solfidrico)

38 CAGLIARI - Raffineria Saras di Sarroch-la più grande d' Europa I tre operai morti (pulizia serbatoio impianto di desolforazione)

39 DEPURATORE MINEO sei morti quattro dipendenti comunali e due tecnici ditta specializzata intervento di pulizia e ripristino di un filtro/riparazione guasto alla pompa per lo spurgo Le vittime sono state estratte sotto il fango: trenta centimetri di materiale filtrato dal depuratore. esame autoptico sembra indicare che causa diretta della morte sia conseguente più all ingerimento di liquami letali che non all inalazione di gas

40 CAPUA Multinazione Farmaceutica DSM Tre operai chiamati a smontare un ponteggio all interno di un silos. Presenza all interno di una miscela di elio e azoto Nessun dispositivo di protezione Morti in pochi secondi per asfissia

41 San Ferdinando di Puglia Un operaio muore per esalazioni durante manutenzione in una per raccolta di acqua piovana. Due soccorritori si salvano.

42 San Ferdinando di Puglia

43 San Ferdinando di Puglia

44 Art. 3 DPR 177/2011 Durante tutte le fasi delle lavorazioni in ambienti sospetti di inquinamento o confinati deve essere adottata ed efficacemente attuata una procedura di lavoro specificamente diretta a eliminare o, ove impossibile, ridurre al minimo i rischi propri delle attività in ambienti confinati [ ]. Tale procedura potrà corrispondere a una buona prassi qualora validata dalla Commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro ai sensi art. 2, c. 1, v), D.Lgs 81/08

45 Verificare l assenza di concentrazioni pericolose di agenti chimici infiammabili, mediante idonea apparecchiatura adeguatamente calibrata Se la valutazione del rischio evidenzia variabilità delle condizioni (o anche come precauzione), predisporre un continuo monitoraggio dell aria.

46 Risanamento/bonifica atmosfera ambiente confinato Per ridurre le concentrazioni degli agenti aerodispersi ad un livello accettabile, occorre un impianto di ventilazione con: Prelievo aria fresca all esterno e invio nell ambiente di lavoro confinato mediante tubazione deformabile Posizionamento in base geometrie del luogo e delle sorgenti del contaminante (l aria viene sospinta verso l uscita attraversando l ambiente confinato che si comporta come una tubazione di riflusso) Portata aria in base a portate di emissione

47 Misure tecniche ed organizzative Evitare di eseguire lavori in ambienti confinati in cui possono essere presenti atmosfere esplosive Se si rende necessario operare in tali condizioni, adottare le seguenti procedure operative: Presenza, oltre agli addetti alle lavorazioni, di un responsabile che controlli e coordini le operazioni. Prima dell entrata dei lavoratori, la persona che sovraintende le operazioni deve accertarsi che all interno non esista presenza di atmosfere esplosive, tramite misurazioni appropriate (esplosimetro)

48 Misure tecniche ed organizzative Prima misura effettuata dall esterno con modalità definite in base alla natura della sostanza presente (es. densità) e alla geometria dell ambiente confinato (es. presenza canalizzazioni, pozzetti) Ulteriori misurazioni nel corso dei lavori ad intervalli stabiliti in funzione della tipologia e della durata del lavoro Chiudere e bloccare valvole ed altri dispositivi in comunicazione con l ambiente confinato, che potrebbero alterare le condizioni prestabilite

49 garantire che non vengano introdotte sorgenti di accensione efficace indumenti (scarpe, tute, guanti, ) di tipo dissipativo e attrezzature EX con categoria scelta dal responsabile dei lavori in relazione alla probabilità e durata dell atmosfera esplosiva. In assenza di elementi di valutazione della probabilità di atmosfera esplosiva, adottare apparecchiature di categoria 1 e classe di temperatura adeguata al tipo di sostanza prevista Ventilazione meccanica dell ambiente in modo da mantenere la concentrazione della sostanza infiammabile al di sotto del limite inferiore di infiammabilità lavoratori muniti di dispositivi di respirazione.

50 Lavori a caldo (saldatura, molatura,troncatura, uso di fiamma libera, brasatura, ) non dovrebbero essere effettuati all interno di luoghi confinati. Se non possono essere evitati, adottare misure di sicurezza addizionali: rimozione e bonifica di gas, liquidi, vapori e polveri prima dell inizio di ogni lavoro rimozione sostanze combustibili anche da locali confinanti o sottostanti comunicanti tramite botole, porte, fori, ecc.

51 Lavori a caldo limitare calore, scintille e scorie interporre schermi incombustibili o coperte ignifughe bagnare le superfici da proteggere Immediata disponibilità di idonei mezzi antincendio (secchi di sabbia, estintori, idranti)

52 Lavori a caldo Sorveglianza di addetti antincendio Notevoli quantità dimateriale combustibile entro 10 m Combustibili oltre 10 m ma facilmente innescati da scintille Aperture a parete o pavimento entro 10 m che possono esporre materiali combustibili nelle zone adiacenti, compresi gli spazi nascosti nelle pareti o pavimenti. Presenza di materiali combustibili in adiacenza al lato opposto di partizioni in metallo, pareti, soffitti o tetti e suscettibili di essere incendiati per conduzione o radiazione Sorveglianza mantenuta per almeno mezz'ora dopo il completamento delle operazioni di saldatura o taglio per rilevare e spegnere eventuali incendi senza fiamma

53 Lavori a caldo Verificare che scintille non possano essere trasportate da tubazioni o sistemi di convogliamento dei materiali In spazi ristretti lasciare bombole di gas e saldatrici all'esterno Qualora un saldatore deve entrare in uno spazio confinato attraverso un passo d'uomo o altre piccole aperture, occorre: mezzi per la rapida rimozione in caso di emergenza. Se vengono usate imbracature e corde esse devono essere attaccate al corpo del saldatore in modo che il corpo non si incastri nell uscita. presenza di un addetto al salvataggio all esterno per osservare il saldatore in ogni momento ed essere in grado di mettere in atto le operazioni di soccorso.

54 Lavori a caldo Nei periodi di sospensione della saldatura ad arco o taglio (es. durante il pranzo o la notte): rimuovere tutti gli elettrodi posizionarli in modo da evitare contatti accidentali scollegare la macchina dalla presa di corrente chiudere le valvole sulle bombole rimuovere lancia e tubo dallo spazio confinato Completate le operazioni di saldatura, segnalare il metallo caldo o avvisare gli altri lavoratori Concentrazione di ossigeno nell ambiente non arricchita Lavoratori dotati di dispositivo di respirazione Lavori svolti con procedure scritte e previa autorizzazione

55 elmetto per la protezione della testa da caduta di materiale dall alto o dall urto con oggetti; imbragatura di sicurezza; guanti di protezione; protezione degli occhi se si è esposti a sostanze pericolose, proiezione di schegge, ecc., calzature di sicurezza; indumenti di protezione maschere con filtro o respiratori isolanti;

56 DPI e attrezzature di lavoro idonei alla prevenzione dei rischi

57 DPI e attrezzature di lavoro idonei alla prevenzione dei rischi

58 DPI e attrezzature di lavoro idonei alla prevenzione dei rischi

59 DPI A FILTRO, dipendenti dall'atmosfera ambiente, quando il tasso di O2 è superiore al 19,5% (facciali filtranti; semimaschere, maschere intere) - usati al posto degli autorespiratori se accertate la natura e la concentrazione dei gas e sia assicurata una efficace e continua aerazione DPI ISOLANTI (respiratori alimentati ad aria o autorespiratori), indipendenti dall'atmosfera ambiente, nel caso che il tasso di O2 risulti inferiore al 19,5%. - aria respirabile prelevata da zone pulite oppure da bombole o fonti esterne quali reti di aria compressa.

60 dispositivo più idoneo 1) identificare gli agenti chimici contaminanti eventualmente presenti, il loro stato fisico (polveri, fibre, nebbie, fumi, vapori, gas) e la concentrazione; 2) stabilire la concentrazione di ossigeno (O2). Ciò è utile al fine di stabilire se utilizzare DPI respiratori dipendenti (a filtro) o indipendenti dall atmosfera ambiente (isolanti):.

61 La norma non prevede cartelli di tipo unificato Illustrazioni per richiamare le principali prescrizioni previste dalla procedura altri pittogrammi previsti Da norme vigenti pericolo generico ATEX Infiammabile tossico

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63 DPR 14 SETTEMBRE 2011 N. 177 Durante tutte le fasi delle lavorazioni in ambienti sospetti di inquinamento o confinati deve essere adottata ed efficacemente attuata una procedura di lavoro: diretta a eliminare o, ove impossibile, ridurre al minimo i rischi propri delle attività in ambienti confinati comprensiva della eventuale fase di soccorso e di coordinamento con il sistema di emergenza del Servizio sanitario nazionale e dei Vigili del Fuoco.

64 D.Lgs. 9 aprile 2008 N. 81 Il datore di lavoro è tenuto ad organizzare i necessari rapporti con i servizi pubblici competenti in materia di primo soccorso, salvataggio, lotta antincendio e gestione dell emergenza (at.43) opportunità Invio del piano di emergenza al Comando VVF Segnalazione dell avvio dell attività lavorativa in ambienti confinati con l indicazione dell ubicazione e modalitàdi svolgimento

65 DIPENDE DA: 1. natura dell ambiente confinato 2. rischio identificato 3. tipo di soccorso da effettuare DEVE riportare le misure da attuare in caso di incidente considerare tutte le eventuali imprese presenti e le attività svolte essere reso disponibile essere trasmesso a tutte le imprese a cui stato affidato il lavoro essere periodicamente aggiornato.

66 La formazione/sensibilizzazione sul potenziale pericolo di anossia o intossicazione è fondamentale sia per gli addetti che devono accedere ad un ambiente confinato, sia per chi si potrebbe trovare a dover intervenire in soccorso di infortunati Al fine di non diventare a loro volte vittime, i soccorritori possono tentare di salvare una possibile vittima di asfissia o intossicazione solo se dispongono delle idonee attrezzature, sono stati addestrati in merito, dispongono dell assistenza e del supporto necessari Pre-allertare gli addetti al soccorso designati per quell area sulle lavorazioni in corso

67 Mezzi e dispositivi di salvataggio Dipendono dal tipo di emergenza cui si deve far fronte e il personale deve essere addestrato all uso. Esempi di presidi che si potrebbero rendere necessari: dispositivi di allarme sonoro portatili per avvisare le persone all esterno della necessità di assistenza; telefoni o radio per poter diramare l allarme; Allarme gas udibile e visibile (EX) dispositivi meccanici (ad esempio treppiede o attrezzatura similare) per recuperare la vittima;

68 Mezzi e dispositivi di salvataggio. dispositivo di ventilazione (ventilatore esterno di aspirazione con tubazioni flessibili o similari) sistemi di erogazione dell aria o autorespiratori dispositivi monitoraggio ossigeno per controllare periodicamente le condizioni all interno dell ambiente confinato; kit di rianimazione giubbotto immobilizzatore o immobilizzatori per arti telo di scorrimento in PVC barella per portare l infortunato fuori dall ambiente confinato o fino all ambulanza

69 Gestione dell emergenza Se una persona subisce un malessere o un collasso improvviso mentre lavora in un ambiente confinato, colui che lo rinviene deve presumere che la sua stessa vita sia in pericolo se entra nell ambiente per soccorrerlo. Tre fasi fondamentali 1. Fase di allarme 2. Fase di recupero 3. Fase di trasporto

70 Fase di allarme Se il lavoratore avverte un malessere, perde i sensi o subisce un trauma, colui che sovraintende deve dare immediato allarme chiamando la squadra di emergenza interna prima di attivare il soccorso, procedere all arresto degli impianti che possano creare pericolo per gli operatori Il sorvegliante non deve entrare senza prima organizzare l intervento con altri soccorritori Ove previsto e secondo la procedura aziendale, deve subito avvisare VVF e 118, fornendo almeno le seguenti info nome dell azienda; l indirizzo del luogo di lavoro da raggiungere; il proprio nome e il numero di telefono da cui chiama la tipologia di incidente in corso; il numero di lavoratori coinvolti

71 Fase di recupero Salvataggio - indossare DPI adeguati al tipo di intervento; Fondamentali respiratori indipendenti dall aria circostante o autorespiratori d emergenza. Nel caso risulti impossibile estrarre il lavoratore dall ambiente confinato, è necessario fargli respirareariapulita Passi d uomo verticali - la difficoltà di estrarre persone non collaboranti le modalità di imbragatura dovranno evitare il basculamento del corpo e garantire l estrazione in posizione verticale dell operatore infortunato.

72 Fase di trasporto Una volta estratto l infortunato dall ambiente confinato trasporto con l utilizzo dei mezzi di movimentazione opportuni nell attesa dei soccorsi, se necessario ricorrere alla rianimazione cardiorespiratoria da parte di persone addestrate e designate per il Primo Soccorso.

73 DPR 14 SETTEMBRE 2011 N. 177 MANUALE ILLUSTRATO PER LAVORI IN AMBIENTI SOSPETTI DI INQUINAMENTO O CONFINATI AI SENSI DELL ART. 3 COMMA 3 DEL DPR 177/2011 Pubblicazione realizzata dal Sottogruppo Ambienti Confinati del Comitato 1 della Commissione Consultiva Permanente per la Salute e Sicurezza sul Lavoro

74 IL GENIO

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80 RISCHIO ASFISSIA COME Presenza residuale, dopo svuotamento o lavaggio, di N 2 usato come gas inerte in cisterne, serbatoi ecc. Processi di fermentazione di mosti con produzione di CO 2 Nell uso di CO 2 in serra per incrementare la crescita del prodotto Dispersione di agenti estinguenti o refrigeranti (CO 2, halon, freon...) in ambienti non aerati DOVE Nell industria agro-alimentare, chimica, farmaceutica Serbatoi, tini, botti, autobotti, vasche in aziende vitivinicole, nella produzione di distillati, ecc Serre nell industria agroalimentare Locali con impianti e attrezzature antincendio (es. locali CED); impianti di condizionamento e refrigerazione (ad es. nell industria alimentare) Accumulo di gas inerti (azoto, argon, elio) o di CO 2 con formazione di atmosfere sotto-ossigenate Accumulo di fumi e di gas inerti nella saldatura ad arco (MIG, MAG, TIG) Serbatoi, celle, locali e stanze chiusi nell industria agro-alimentare, chimica, farmaceutica, nei laboratori scientifici, nella crioterapia Ambienti confinati (serbatoi, silos, stive) dove si effettuano processi di saldatura Rilascio di vapori tossici di varia natura Presenza residuale di gas Rilascio di vapori come residui di sostanze tossiche contenute in recipienti/contenitori industriali Accumulo di gas e fumi tossici derivanti da stoccaggi e processi produttivi in ambienti con scarsa ventilazione Accumulo di gas tossici derivanti da reazione tra sostanze incompatibili (es. sostanze acide con ipocloriti, solfuri, cianuri, ecc ) Scavi su terreni contaminati da scarichi abusivi, da rifiuti/residui pericolosi nelle attività di bonifica Vecchi gasometri Serbatoi, condotte nell industria petrolifera, chimica, galvanica Industria, chimica, galvanica, metallurgica Impianti di clorazione (acquedotti, piscine, fontane), concerie, galvaniche Sprofondamento o seppellimento all interno di masse di materiale solido in pezzatura minuta (grani, polveri, pellets) Mulini, silos nell industria alimentare, nei cementifici, nella escavazione/lavorazione materiali inerti

81 RISCHIO INCENDIO O ESPLOSIONE COME Gas da reazioni anaerobiche (metano, idrogeno solforato, ammoniaca, mercaptani...) derivante da materiale organico stivato o residui di lavaggi DOVE Vasche e fosse biologiche, collettori fognari, serbatoi di stoccaggio liquami, impianti di depurazione, di produzione di biogas, in agricoltura, industria alimentare, trasporti Ristagno di gas pesanti e infiammabili (butano, propano) usati come propellenti per prodotti in aerosol Ambienti interrati o seminterrati privi di ventilazione Nubi di polveri di varia origine/natura: alimentare (es.: farine, zuccheri, malto, amido), chimica (es.: plastica, resine, detergenti, farmaceutica), metallurgica (es.: alluminio, magnesio), vernici, legno Silos, serbatoi, grandi contenitori di stoccaggio nell industria alimentare, chimica, metallurgica; impianti di aspirazione, filtrazione e stoccaggio nell industria del legno Formazione di atmosfere sovra-ossigenate per rilascio accidentale o volontario di O 2 Serbatoi, locali non ventilati, stive, camere iperbariche, nella saldatura ossidrica, industria chimica, siderurgia, ossigeno terapia Formazione di atmosfere esplosive per rilascio del gas metano presente naturalmente in alcune acque di falda Serbatoi o grandi contenitori di stoccaggio dell acqua nell industria chimica, in agricoltura, allevamenti, ecc.

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