Spilimbergo, 26 Novembre 2012 Dott.Carlo Venturini

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1 Sicurezza negli spazi confinati Spilimbergo, 26 Novembre 2012 Dott.Carlo Venturini

2 Per spazio confinato si intende un qualsiasi ambiente limitato, in cui il rischio di morte o di infortunio grave è molto elevato a causa della presenza di sostanze o condizioni di pericolo.

3 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Ambienti confinati sono tutti i luoghi che sono abbastanza ampi da permettere ad una persona di entrarci dentro per eseguire dei lavori, che non sono stati previsti perché ci si lavori all interno e che hanno aperture di accesso e di uscita limitate, ristrette Alcuni esempi di ambienti confinati: Serbatoi e recipienti Fogne e tombini Sotterranei (p.e. metropolitana) Cisterne su autocarri Cisterne interrate vasche di raccolta (acque piovane o altri reflui) Vasche di raccolta liquami Silos Stive di imbarcazioni

4 Ambienti Confinati serbatoi di stoccaggio; silos; recipienti di reazione; fogne; fosse biologiche etc. Ambienti che lo potrebbero diventare Ambienti che lo potrebbero diventare camere con aperture in alto; vasche; depuratori; camere di combustione nelle fornaci e simili; canalizzazioni varie; camere non ventilate o scarsamente ventilate etc.

5 Pubblicazione della seconda metà del 1800

6 D.Lgs 81 /2008 Art. 66. Lavori in ambienti sospetti di inquinamento E' vietato consentire l'accesso dei lavoratori in pozzi neri,fogne, camini, fosse, gallerie e in generale in ambienti e recipienti, condutture, caldaie e simili, ove sia possibile il rilascio di gas deleteri, senza che sia stata previamente accertata l'assenza di pericolo per la vita e l'integrita' fisica dei lavoratori medesimi, ovvero senza previo risanamento dell'atmosfera mediante ventilazione o altri mezzi idonei. Quando possa esservi dubbio sulla pericolosita' dell'atmosfera, i lavoratori devono essere legati con cintura di sicurezza, vigilati per tutta la durata del lavoro e, ove occorra, forniti di apparecchi di protezione. L'apertura di accesso a detti luoghi deve avere dimensioni tali da poter consentire l'agevole recupero di un lavoratore privo di sensi.

7 Articolo Presenza di gas negli scavi 1. Quando si eseguono lavori entro pozzi, fogne, cunicoli, camini e fosse in genere, devono essere adottate idonee misure contro i pericoli derivanti dalla presenza di gas o vapori tossici, asfissianti, infiammabili o esplosivi, specie in rapporto alla natura geologica del terreno o alla vicinanza di fabbriche, depositi, raffinerie, stazioni di compressione e di decompressione, metanodotti e condutture di gas, che possono dar luogo ad infiltrazione di sostanze pericolose. 2. Quando non sia possibile assicurare una efficiente aerazione ed una completa bonifica, i lavoratori devono essere provvisti di idonei dispositivi di protezione individuale delle vie respiratore, ed essere muniti di idonei dispositivi di protezione individuale collegati ad un idoneo sistema di salvataggio, che deve essere tenuto all esterno dal personale addetto alla sorveglianza. Questo deve mantenersi in continuo collegamento con gli operai all interno ed essere in grado di sollevare prontamente all esterno il lavoratore colpito dai gas..

8 Articolo Presenza di gas negli scavi 3. Possono essere adoperate le maschere respiratorie, in luogo di autorespiratori, solo quando, accertate la natura e la concentrazione dei gas o vapori nocivi o asfissianti, esse offrano garanzia di sicurezza e sempreché sia assicurata una efficace e continua aerazione. 4. Quando si sia accertata la presenza di gas infiammabili o esplosivi, deve provvedersi alla bonifica dell ambiente mediante idonea ventilazione; deve inoltre vietarsi, anche dopo la bonifica, se siano da temere emanazioni di gas pericolosi, l uso di apparecchi a fiamma, di corpi incandescenti e di apparecchi comunque suscettibili di provocare fiamme o surriscaldamenti atti ad incendiare il gas. 5. Nei casi previsti dal commi 2, 3 e 4, i lavoratori devono essere abbinati nell esecuzione dei lavori.

9 ALLEGATO IV REQUISITI DEI LUOGHI DI LAVORO 3.VASCHE, CANALIZZAZIONI, TUBAZIONI, SERBATOI, RECIPIENTI, SILOS Da 3.1 a

10 Articolo 26 - Obblighi connessi ai contratti d appalto o d opera o di somministrazione Il datore di lavoro, in caso di affidamento di lavori, servizi e forniture all impresa appaltatrice o a lavoratori autonomi all interno della propria azienda, o di una singola unità produttiva della stessa, nonché nell ambito dell intero ciclo produttivo dell azienda medesima, sempre che abbia la disponibilità giuridica dei luoghi in cui si svolge l appalto o la prestazione di lavoro autonomo: Ne verica l idoneità professionale Fornisce agli stessi dettagliate informazioni sui rischi specifici esistenti nell ambiente in cui sono destinati ad operare e sulle misure di prevenzione e di emergenza adottate in relazione alla propria attività

11 Articolo 26 - Obblighi connessi ai contratti d appalto o d opera o di somministrazione Il datore di lavoro, Il datore di lavoro committente promuove la cooperazione ed il coordinamento di cui al comma 2, elaborando un unico documento di valutazione dei rischi che indichi le misure adottate per eliminare o, ove ciò non è possibile, ridurre al minimo i rischi da interferenze

12 MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI Circolare n.42 del 9/12/2010; Circolare n. 5 del 11/2/2011 Circolare n.13 del 19/4/2011

13 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Circolare 09 dicembre 2010, n Salute e sicurezza nei luoghi di lavoro; lavori in ambienti sospetti di inquinamento. Iniziative relative agli appalti aventi ad oggetto attività manutentive e di pulizia che espongono i lavoratori al rischio di asfissia o di intossicazione dovuta ad esalazione di sostanze tossiche o nocive.

14 Il D.P.R. 14 settembre 2011 n. 177/2011 Il D.P.R. stabilisce che tutte le attività lavorative svolte in ambienti sospetti di inquinamento o confinati, comprese quelle svolte in regime di appalto, devono essere effettuate da imprese o lavoratori autonomi qualificati. Detta qualificazione è conseguente al possesso dei requisiti elencati all art. 2 c.1

15 Il D.P.R. n. 177/2011 Con specifico riferimento alle imprese familiari e ai lavoratori autonomi, si evidenzia che le disposizioni di cui all art. 21 co. 2 lettere a) e b) del D.Lgs. n. 81/2008 assumono carattere obbligatorio (Sorv.sanitaria e Formazione specifica)

16 Il D.P.R. n. 177/2011 Nello svolgimento delle attività l intervento deve essere svolto utilizzando le procedure di sicurezza definite dall art. 3. Le disposizioni dei commi 1 e 2 dell art. 3 si Le disposizioni dei commi 1 e 2 dell art. 3 si applicano unicamente in caso di affidamento in regime di appalto di lavori, servizi e forniture da parte del datore di lavoro

17 Il D.P.R. n. 177/ art. 3 C.3 Deve essere adottata ed efficacemente attuata una procedura di lavoro specificamente diretta a eliminare o, ove impossibile, ridurre al minimo i rischi propri delle attivita' in ambienti confinati, comprensiva della eventuale fase di soccorso e di coordinamento con il sistema di emergenza del Servizio sanitario nazionale e dei Vigili del Fuoco

18 Il D.P.R. n. 177/ art. 3 C.1 Tutti i lavoratori impiegati dalla impresa appaltatrice, compreso il datore di lavoro ove impiegato nelle medesime attivita', o i lavoratori autonomi devono essere puntualmente e dettagliatamente informati dal datore di lavoro committente su: - caratteristiche dei luoghi - tutti i rischi esistenti negli ambienti, ivi compresi quelli derivanti dai precedenti utilizzi degli ambienti di lavoro -sulle misure di prevenzione e emergenza adottate (Almeno un giorno)

19 Il D.P.R. n. 177/ art. 3 C.2 Il datore di lavoro committente individua un proprio Rappresentante (competente e che abbia comunque svolto le attivita' di informazione, formazione e addestramento di cui all'articolo 2, c.1,lettere c) ed f), che vigili in funzione di indirizzo e coordinamento delle attivita 'svolte dai lavoratori impiegati dalla impresa appaltatrice o dai lavoratori autonomi e limiti il rischio da interferenza di tali lavorazioni con quelle del personale impiegato dal datore di lavoro

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26 Cause d infortunio mortale Infor.Mo. Mancata informazione, formazione e addestramento ~ 56% Mancata fornitura o uso DPI ~ 37,5%

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29 Pubbl. ULSS Regione Veneto

30 GAS COINVOLTI MAGGIORMENTE IN INCIDENTI/INFORTUNI Azoto - N2 Anidride Carbonica CO2 Anidride Solforosa SO2 Monossido di Carbonio CO Solfuro di Idrogeno H2S Argon Ar Acido Cianidrico HCN Elio He Freon, Halon - (Idrocarburi Alogenati)

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32 Incidenti in Italia con riferimento all H 2 S o tipica per H 2 S A. Balletta, F. Benedetti, L. Frusteri, 2011

33 Fattore di rischio chimico rischio di asfissia rischio di avvelenamento rischio di incendio e esplosione Altri rischi Annegamento Microclima (temperatura.) Soffocamento Fisico (rumore, ), psicologico Elettrico, biologico

34 Il Sistema di Governo Comitato art. 5 Min.Lavoro Salute e PS Ministeri Regioni Enti Commissione art. 6 Min. Lavoro Salute e PS Ministeri Regioni OO.SS. Ass. Datoriali SINP art. 8 Ministeri Regioni Enti Org. Paritetici Ist. scientifici Interpello art. 12 Min. Lavoro Salute e PS Regioni Comitati Regionali art. 7 Ass. Salute Assessorati Aziende sanitari Enti OO.SS. Ass. Datoriali

35 Anno 2012 dal giugno a novembre sopralluoghi 9 in congiunta Tipologia di ditte visitate: 1 impianto fognario 1 impianto biomasse 1 essiccatoio 1 deposito combustibili 1 inceneritore 1 impianto di betonaggio 3 trattamenti rifiuti

36 Presenza di siti confinati: 7 siti

37 Tipologia di luoghi riscontrati : camere aperte 1 serbatoi di stoccaggio/silos 4 autobotti 1 Fosse 2 caldaia 1 camera di post combustione 1 Forno 1 Filtro abbattimento 1

38 Ditte in siti confinati Ditte che effettuano lavorazioni nei siti confinati con i propri dipendenti : 3 Ditte che eseguono i Lavori appaltandoli a ditte esterne : 6

39 Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia Direzione Regionale del Lavoro AZIENDE PER I SERVIZI SANITARI - DIPARTIMENTI DI PREVENZIONE Servizi di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro Ufficio Operativo del Comitato Regionale di coordinamento dd Comitato regionale di coordinamento dd. Scheda monitoraggio degli appalti di manutenzione e pulizie In ambienti sospetti di inquinamento o confinati DPR 14 settembre 2011, n 177

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48 Rispetto della scheda di monitoraggio delle ditte con lavoratori in siti confinati 1) presenza di procedure si 2) personale formato si 3) piano di evacuazione si Ditte esterne che hanno eseguito interventi su siti confinati : 0 Procedure per l incarico di ditte esterne si (perfettibili) Facsimile di duvri si (perfettibili)

49 Abbiamo bisogno di persone brave, non solo di brave persone (Henry Ford)

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