Notizie stampa sulla grave crisi dei teatri italiani

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1 Notizie stampa sulla grave crisi dei teatri italiani FONTE: Teatro: Libersind, salviamo il Valle dallo scempio e dal degrado 16 Ottobre :49 (ASCA) - Roma, 16 ott - ''Salviamo il teatro Valle dallo scempio e dal degrado''. Questo l'appello che il sindacato autonomo Libersind Conf.sal rivolge al Comune di Roma. 1

2 L'amministrazione capitolina, si legge in un comunicato, dovrebbe ''attivarsi immediatamente affinche' il Teatro Valle venga sgomberato e affidato ad una organizzazione o fondazione, individuata attraverso un bando pubblico di concorso, in grado di produrre veri spettacoli teatrali di qualita' e degni di un teatro che era il gioiello di Roma Capitale prima di essere occupato e deturpato, utilizzando lavoratori assunti con regolari contratti di settore e nel pieno rispetto delle norme sulla igiene e sicurezza sui luoghi di lavoro''. red/mar Il Piccolo Teatro Verdi, sforbiciata sul contributo del Comune di Trieste Dal milione e mezzo del 2012 al milione e 100mila euro di oggi. Cosolini: spero di potere integrare la cifra Decreto cultura, si avvicina il nuovo piano industriale È un granello nell ingranaggio di un bilancio che sfiora quota 20 milioni, ma tant è: «Contribuisce ad aggravare la situazione», osserva Gunther Suban della Rsu Uil. Rispetto al milione e mezzo destinato nel 2012, al teatro Verdi per il 2013 il Comune dà a oggi un milione e 100mila euro. Certo il sindaco Roberto Cosolini aveva messo in chiaro da tempo che quello dello scorso anno era un contributo straordinario deciso per far fronte alle urgenze di un teatro uscito da una dura fase di commissariamento, e aveva anche annunciato che con la crisi in atto quella cifra si sarebbe comunque dovuta ridimensionare per tornare alla quota storica di un milione. Ma nel bilancio di previsione 2013 del Verdi inizialmente era stato previsto un milione e mezzo di euro. Che ora scende appunto di 400mila euro. Decurtazione che si assomma a quella, ben più consistente, del milione tagliato in piena estate sul Fus, il Fondo unico per lo spettacolo: i circa 11 milioni inseriti anche qui nel documento previsionale sono divenuti infine 10 scarsi, erodendo dunque ulteriori risorse. La delibera con cui la giunta comunale ha approvato lo stanziamento precisa peraltro che i 100mila euro in aggiunta al milione storico rappresentano un «contributo straordinario» che trova giustificazione «nella difficile situazione finanziaria in cui versa il Teatro, generata tra l altro dalla progressiva riduzione dei finanziamenti statali del Fus, da una flessione negli incassi di botteghino e una oggettiva difficoltà nel reperire risorse nel settore privato, derivanti anche dalla difficile situazione economica del Paese». Ma comunque, dice il sindaco (anche presidente della Fondazione) ricordando peraltro il recente passaggio della Sala Tripcovich al Verdi, «spero che nelle variazioni di bilancio del Comune a fine novembre vi siano spazi per integrare il contributo, come già fatto in passato quando le erogazioni sono state effettuate in due tranches. D altronde la volontà politica di salvare il teatro l abbiamo dimostrata in più occasioni: il problema sono gli spazi finanziari che abbiamo a disposizione». Insomma - come annota dalla Rsu Cgil del teatro Stefano Conte - «i tempi sono quelli che sono, e qui la situazione è stata sempre gestita in modo oculato». Anche se «lo scorso anno i lavoratori hanno firmato un accordo di programma con Regione e Comune - ricorda Daniela Astolfi per il Libersind-Confsal - rinunciando al 5% di premio di produzione, sperando che gli enti si impegnassero». 2

3 Dichiarazioni queste ultime che attengono anche a quello che resta il nodo-chiave, il Decreto cultura che si avvia a diventare legge. È un testo che per risanare le Fondazioni mette sul piatto 75 milioni e un commissario straordinario chiamato a livello nazionale a vigilare sui piani di risanamento che i teatri dovranno presentare: piani mirati al pareggio in tre esercizi, da raggiungere anche tagliando personale in esubero e cancellando i contratti integrativi. Laddove a Trieste - come ha già osservato Cosolini, pure favorevole al decreto come punto di svolta per il settore - «non si è mai stati di manica larga»; mentre i lavoratori «hanno già fatto un sacrificio pesantissimo», come annotato tempo fa dal sovrintendente Claudio Orazi che sul resto non rilascia per ora dichiarazioni. Il cda del Verdi è pronto intanto a procedere nella stesura del piano industriale, mentre sul fronte dei lavoratori i sindacati hanno un incontro in programma nella settimana per definire una posizione. La stagione 2014 non è ancora stata presentata: Orazi attende di capire quali saranno le risorse a disposizione. (p.b.) NOTA CONGIUNTA DEI SINDACATI CATANESI Al Bellini la musica non cambia: quinto mese senza stipendio LAVORO 28 settembre 2013 di Francesca Aglieri C è chi si è visto tagliare la luce dal contatore dell Enel, c è chi non riesce più a pagare la rata del mutuo, c è chi non ha i soldi per dare da mangiare ai propri figli. Da cinque mesi senza stipendio, i lavoratori del Teatro Massimo Bellini di Catania, sono esasperati. Le rassicurazioni del Governo regionale che ha sbloccato i fondi per pagare gli arretrati ma c è da aspettare i tempi burocratici non bastano più. Senza ammortizzatori sociali e senza alcun supporto economico maestranze e dipendenti dell ente lirico catanese non sanno più come andare avanti. Ieri, il tentato gesto estremo di un lavoratore ha portato i sindacati a riflettere sul delicato momento sociale ed economico che rischia di degenerare. Con una nota congiunta le sigle sindacali catanesi Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil, Fials, Libersind e Ugl sono fortemente preoccupate per il grave stato di sofferenza in cui si trova costretto a vivere l Ente e di conseguenza i suoi dipendenti che a tutt oggi non hanno ancora percepito nessuno stipendio arretrato. Nonostante il commissario straordinario nominato alla fine di agosto scrivono i sindacati abbia certificato la correttezza dei bilanci e il presidente Crocetta e l assessore al Turismo 3

4 abbiano dato le più ampie rassicurazioni nulla fino ad oggi è cambiato. Gli stipendi non sono stati pagati, i precari non è possibile assumerli e l attività è del tutto bloccata ponendo l Ente nell impossibilità di proseguire la sua vita istituzionale e di programmare le prossime stagioni lirico-sinfoniche. A fianco dei lavoratori i segretari provinciali Slc-Cgil Giovanni Pistorio, Fistel-Cisl Antonio D Amico, Uilcom-Uil Giovanni Nicotra, Fials Aldo Ferrente, Libersind Salvatore Todaro e Ugl Massimo Ruta. LA GESTIONE DEL TEATRO Nuovo esposto dei sindacati Al centro la gestione del Bellini Martedì 01 Ottobre :31 di Dario De Luca Nel mirino dei sindacati la gestione dal 2007 al 2008 quando era sovrintendente Antonio Fiumefreddo. Accuse forti quelle lanciate oggi in conferenza stampa: "Spese senza copertura finanziaria, usi dell'ente estranei allo statuto e organizzazione di eventi con sottintesi motivi clientelari." CATANIA - Il dado nel risiko che riguarda l'ente regionale Massimo Bellini l'ha lanciato nelle scorse settimane il Presidente dell Regione Rosario Crocetta con quelle che lui stesso ha definito "le spese folli del Bellini", una scelta forse inaspettata ma che ha riaperto una partita che sembra destinata a proseguire nel vortice delle polemiche tra pepate botte e risposte e nuove strategie. L'ultima in ordine di tempo è quella resa nota oggi durante una conferenza stampa dalle sigle sindacali Uilcom, Fistel, Cisl, Slc,Cgil, Libersind e Conf.Sal di Catania. I rappresentanti dei lavoratori hanno comunicato di aver depositato un nuovo esposto in Procura per accendere ancora una volta i riflettori sulla gestione dell'ex sovraintendente Antonio Fiumefreddo. Il periodo sotto la lente d'ingrandimento é sempre lo stesso e cioè quello che va dal 2007 al 2009 quando il penalista catanese venne nominato alla guida dell'ente regionale su mandato dell'allora Governatore Raffaele Lombardo. "Una storia il cui finale deve essere ancora scritto". A sottolinearlo durante la conferenza stampa è stato l'avvocato Emiliano Cinquerrui, colui che, su mandato delle sigle sindacali si occupa direttamente della denuncia: "Le condotte - ha spiegato - rivelano un uso improprio dell'ente lirico regionale per usi estranei allo statuto e organizzazione di eventi mondani con sottintesi motivi clientelari". Nella lunga disamina di Cinquerrui sono finiti diversi aspetti della gestione del teatro: "I primi atti furono l'attribuzione, al 4

5 di fuori delle norme statuarie, di incarichi a soggetti legati allo stesso sovrintendente poi abbiamo avuto una serie di atti adottati in maniera unilaterale e senza la necessaria copertura finanziaria. Abbiamo - ha proseguito il legale - una conferenza stampa a Londra che costò 12 mila euro in cui venne commissionata un opera ad un musicista inglese che poi non venne mai pagata e su cui il Bellini fu costretto a pagare una penale dopo il pronunciamento della Corte di Londra, la realizzazione di una cappella con inginocchiatoio e figure sacre al teatro Sangiorgi, l'organizzazione del festival barocco per 58 mila euro e ancora - ha proseguito Cinquerrui - l'organizzazione di una via crucis nel novembre 2008 per 110 mila euro e anche alcuni spostamenti a Roma in limousine". Il punto di "ripartenza" dell'azione dei sindacati, come sottolineato da Davide Foti (Cgil), è stata l'attestazione da parte della società contabile KPMG di un buco complessivo fuori bilancio da parte dell'ente lirico Bellini ad oggi vicino ai tre milioni di euro. Di "gravissimo danno al patrimonio" ha parlato Giovanni Nicotra (Uil) analizzando anche la recente indagine per assenteismo sul posto di lavoro che ha coinvolto 80 lavorati del teatro catanese,"sono stati fatti passare - ha affermato il sindacalista - per 80 delinquenti ma credo che tutto si risolverà con una bolla di sapone perchè frutto di denunce fittizie mirate proprio a colpire i lavoratori". A fargli da eco anche Antonio D'Amico (Cisl) "Questo non è altro che il frutto della tensione della precedente gestione". Manifestazione lavoratori del Teatro Massimo Bellini 5

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