CATALOGO CORSI SQA SICUREZZA QUALITÀ AMBIENTE: I SISTEMI DI GESTIONE INTEGRATA FONDIMPRESA AVVISO 1/ I SCADENZA

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1 CATALOGO CORSI SQA SICUREZZA QUALITÀ AMBIENTE: I SISTEMI DI GESTIONE INTEGRATA FONDIMPRESA AVVISO 1/ I SCADENZA n. Area tematica Titolo/modulo durata ore destinatari Obiettivi Contenuti obbligatorio 1 c. Sistemi di gestione integrati SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA: LINEE GUIDA UNI INAIL (LAVOROSICURO) E MODELLI ORGANIZZATIVI rspp, preposti resp tecnico, resp qualità, rls Fornire ai partecipanti coscenze e strumenti per implementare, monitorare e migliorare un stema di gestione della curezza in azienda, integrato da quei requiti che gli consento di avere anche efficacia emente rispetto alla rmativa in materia di responsabilità amministrativa degli enti (D. Lgs. 231/01). Presentazione contenuti Linee Guida e modalità previste per l'adozione e l implementazione di un Sistema di Gestione della Sicurezza e Salute sul Lavoro che a conforme alle stesse, attraverso le seguenti fa: Progettazione del SGSL: indicazioni sulla metodologia di progettazione di un SGSL e del suo stema documentale. Documentazione del SGSL: anali di esempi applicativi di documentazione descrittiva ed operativa del SGSL (manuale, procedure, istruzioni, documenti di registrazione/modulistica). Implementazione del SGSL: nte delle tappe necessarie per l adozione e l implementazione del SGSL, con particolare attenzione agli aspetti di diffuone, formazione e consapevolezza sul stema, modalità di monitoraggio, programmazione ed esecuzione degli audit interni, fase di riesame del stema. Modelli di organizzazione e gestione: indicazioni sulle caratteristiche minime dei Modelli di organizzazione e gestione ementi ex art. 30 del D.lgs. 81/08.

2 Movimentazione manuale dei carichi e movimenti ripetitivi degli arti superiori 2 a. Sicurezza MOVIMENTAZIONE MERCI 8 Addetti alla movimentazione merci Fornire coscenze sulle principali operazioni di movimentazione manuale dei carichi e sui principali mezzi di movimentazione e loro modo d'impiego. Apprendere a mavrare in curezza macchine e attrezzature atte alla movimentazione delle merci. Movimentazione meccanica: Carrelli elevatori endotermici ed elettrici; Transpallet; Gru e gru a ponte; Gru a bandiera; Autogru; Mezzi semoventi; Piattaforme aeree; Controlli generali delle apparecchiature di sollevamento e trasporto prima dell'utilizzo - Cenni di fica funzionale al lavoro da svolgere - Le rme di lavoro - Norme di circolazione - Segnalazione da far in caso di amalie o guasti riscontrati durante il servizio - Sistemi di curezza e di regolazione Come comportar in caso di incidente o infortunio. Esercitazioni pratiche. 3 a. Sicurezza CORSO PREPOSTI 16 Preposti Fornire coscenze relative alle rme in materia di curezza; Fornire coscenze relative alla particolare responsabilità che grava sulla figura del preposto; Sviluppare competenze relative al ruolo del preposto ed in particolare: competenze di gestione e motivazione del personale e di comunicazione efficace. 1) Il D.lgs. 81/08 e succesve modifiche e integrazioni : ripasso delle principali vità rmative introdotte 2) Diritti e doveri dei lavoratori (responsabilità e regime sanzionatorio). 3) Principali concetti in materia di Sicurezza sul Lavoro: prevenzione, salute, pericolo, rischio, infortunio, malattia profesonale; 4) Utilizzo corretto dei Dispotivi di Protezione individuale. 5) Ruolo del preposto (diritti, doveri, responsabilità, regime sanzionatorio) 6) La Gestione di: comportamenti pericolo, incidenti, infortuni. 7) Anali del processo comunicativo; 8) Il ruolo del preposto nel trasferimento dei principali concetti in materia di Sicurezza sul Lavoro agli altri lavoratori; 9) La senbilizzazione dei lavoratori alla - cultura della curezza.

3 Aumentare la prevenzione della curezza in azienda attraverso un percorso formativo che favorisca: - il coinvolgimento di tutte le figure coinvolte nella prevenzione degli infortuni e delle malattie profesonali, - l assunzione di decioni condivise e dalla loro gestione, Studio analitico di u o più eventi infortunistici inerenti i settori metalmeccanico, edilizia, del leg e altri, anali delle cause ed elaborazione interventi di prevenzione e procedure di lavoro cure, secondo la metodologia Sbagliando impara. 4 c. Sistemi di gestione integrati METODOLOGIA DI ANALISI INFORTUNI E INCIDENTI 16 Responsabili del Servizio Prevenzione e Protezione, Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza, Dirigenti e Preposti - la condivione delle procedure adottate in ambito aziendale. Riuscire a costruire procedure di lavoro efficaci e condivise attraverso un stema di collaborazione e coinvolgimento di tutti i soggetti preposti, sulla base di un evento infortunistico o di un incidente. Illustrare la metodologia sbagliando impara approvata dall ISPELS, dall INAIL e dalle Organizzazioni ndacali per la definizione di interventi di prevenzione e procedure di lavoro cure. Esempio di un intervento su un rischio: Illustrazione del percorso formativo e delle metodologie proposte. Costituzione del gruppo ( informazioni di base sulle metodologie del lavoro di gruppo per obiettivi) Presentazione del caso Lavoro di gruppo seguito dai tutor Illustrazione del lavoro Stesura di una procedura di lavoro o di una serie di azioni di prevenzione da attuare rispetto al rischio analizzato Verifica dell'efficacia dell'intervento di formazione (prima fase: fine corso; seconda fase dopo un adeguato periodo di sperimentazione in azienda) 5 a. Sicurezza ADDETTI AL PRIMO SOCCORSO AZIENDE A 16 addetti al PS Fornire competenze per svolgere il ruolo di addetti al PS come da D.Lgs. 81/08 e D.M. 388/03 Allertare il stema di soccorso. Ricoscere un emergenza sanitaria. Attuare gli interventi di primo soccorso. Riferimenti ai rischi specifici. Acquire coscenze generali sui traumi in ambiente di lavoro. Acquire coscenze generali sulle patologie specifiche in ambiente di lavoro. Acquire capacità di intervento pratico.

4 6 a. Sicurezza ADDETTI AL PRIMO SOCCORSO AZIENDE B-C 12 addetti al PS Fornire competenze per svolgere il ruolo di addetti al PS come da D.Lgs. 81/08 e D.M. 388/03 Allertare il stema di soccorso. Ricoscere un emergenza sanitaria. Attuare gli interventi di primo soccorso. Riferimenti ai rischi specifici. Acquire coscenze generali sui traumi in ambiente di lavoro. Acquire coscenze generali sulle patologie specifiche in ambiente di lavoro. Acquire capacità di intervento pratico. 7 a. Sicurezza AGGIORNAMENTO PER ADDETTI AL PRIMO SOCCORSO AZIENDE A - B - C 8 addetti al PS Fornire competenze per svolgere il ruolo di addetti al PS come da D.Lgs. 81/08 e D.M. 388/03 Parte Teorica: - Accenni al D.lgs. 81/08 e all organizzazione del primo soccorso aziendale. Modalità di intervento pratico: - Procedure di attivazione del Procedure in caso di malori e rischi per il soccorritore. - Simulazione di un intervento di soccorso. - Esercitazione individuale su: tecniche di immobilizzazione degli arti, medicazione e fasciature, Pozioni di curezza e trasporto dell'infortunato. - Rilevazione dei segni vitali, tecniche di rianimazione, tecniche di disostruzione. - Esercitazione individuale sulle tecniche rianimatorie su manichi.

5 8 a.sicurezza ADDETTI PREVENZIONE INCENDI (basso o medio rischio) 8 addetti al PI Fornire la preparazione necessaria ai lavoratori degnati per il servizio antincendio nelle aziende in relazione al grado di rischio specifico. Fornire coscenze sull'utilizzo dei principali stemi di spegnimento. Principi sulla combustione e incendio, le sostanze estinguenti. Il triangolo della combustione, le principali cause di incendio. Principali accorgimenti e misure per prevenire gli incendi. Principali misure di protezione contro gli incendi e concetto di protezione attiva e pasva: - impianti di spegnimento automatici, rilevazione fumo; - stemi di allarme, vie di esodo, segnaletica; - illuminazione di curezza, procedure di evacuazione; - rapporti con i vigili del fuoco; - mezzi di estinzione (estintori, idranti); - procedure da adottare quando scopre un incendio; - spiegazione sui mezzi di protezione (maschere, autoprotettori); - esercitazione di spegnimento con estintori, idranti, coperta antifiamma.

6 9 a. Sicurezza RISCHI SPECIFICI AZIENDALI 8 tutti Fornire le coscenze e le abilità utili a gestire in curezza i rischi specifici individuati in azienda (ad esempio CHIMICO, ELETTRICO, MECCANICO, RUMORE, VIBRAZIONI, VDT, MOVIMENTI RIPETITIVI etc etc) Quadro rmativo di riferimento La rmativa di riferimento sul rischio specifico preso in conderazione I rischi specifici individuati in azienda: chimico, canceroge, rumore, vibrazioni, Movimenti ripetitivi, MMc, Uso di Videoterminali ecc La gestione del rischio e le relative procedure per lavorare in curezza Le ricadute sulla salute e la sorveglianza sanitaria Fondamenti di ergomia: Aspetti ergomici della progettazione degli ambienti di lavoro

7 10 a. Sicurezza LAVORI ELETTRICI IN TENSIONE E MESSA IN SICUREZZA IMPIANTI FUORI TENSIONE 16 Personale esposto a rischio elettrico Fornire le coscenze necessarie ai fini della curezza, alle figure profesonali esposte al rischio elettrico, come previsto dalla Norma CEI EN Esercizio degli impianti elettrici e delle Norme CEI Esecuzione del lavori elettrici a tenone n superiore a 1000V. in corrente alternata e 1500 V. in corrente continua. Permettere ai partecipanti di effettuare lavori elettrici in tenone e la messa in curezza degli impianti fuori tenone e consentire al Datore di lavoro di attribuire ai propri dipendenti, la qualifica di Persona Esperta (PES) e Persona Avvertita (PAV). Nozioni fondamentali di elettrotecnica. - La legislazione sulla curezza dei lavori elettrici. - D.Lgs. 81/08 - Norme CEI EN Norme CEI Lavori in tenone e lavori fuori tenone: procedure, ruoli e responsabilità. - Dispotivi di protezione individuale ( D.P.I.). - Valutazione del rischio elettrico. - Elettrocuzione e zioni di primo soccorso. - Esercitazioni su pannelli didattici, predisposti sulla gamma delle attività tipiche dei lavori elettrici sotto tenone e la messa in curezza degli impianti per le attività fuori tenone.

8 11 a. Sicurezza LAVORI IN QUOTA 8 preposti e personale operativo Fornire gli elementi di completamento alla preparazione del personale che svolge lavori in altezza con particolare riguardo all acquizione delle necessarie coscenze teoriche e delle modalità di organizzazione e conduzione dei lavori, anche con riferimento ad esempi riconducibili a tuazioni reali. La rmativa di riferimento Principi generali di valutazione del rischio di caduta dall alto Informazione, formazione e addestramento Scale - Scale fisse a pioli - Scale portatili. Altre opere ed attrezzature provvionali (cenni). - Ponti mobili sviluppabili e cestelli su carro. - Ponti sospe. Dispotivi di protezione individuale. - Riferimenti legislativi: D.Lgs. 81/08 titolo IV - Imbracatura di curezza e relativi accessori anticaduta (riferimenti rmativi specifici, caratteristiche generali, utilizzo, manutenzione e stoccaggio). - DPI correlati: calzature di curezza, elmetto, occhiali, guanti. Dove previsto da DVR

9 12 b. Gestione ambientale e curezza SISTEMI DI GESTIONE INTEGRATI: QUALITÀ - AMBIENTE -SICUREZZA 24 rspp, preposti resp tecnico, resp qualità, Far acquire competenze sui tre stemi di gestione e la loro integrazione, in modo da innescare un processo di miglioramento continuo. In particolare sviluppando competenze atte a: -esaminare, pianificare e monitorare tutti gli aspetti che contribuisco alla qualità; -definire regole e modalità operative con cui organizzare mezzi, proces e personale; -adottare una adeguata politica ambientale, fissando degli obiettivi concreti di salvaguardia; -analizzare in maniera puntuale i rischi sul luogo di lavoro, valutando l efficacia delle misure di prevenzione adottate. La Realizzazione della documentazione del stema di gestione della qualità per proces - Linee guida per un stema di gestione della curezza e salute Uni/Inail: la guida operativa lavorocuro, realizzare le procedure gestionali e le procedure tecniche. - Le BS OHSAS 18001:2007 posbili integrazioni e rapporto con le linee guida Uni/Inail. - Qualità Ambiente Sicurezza aspetti comuni: definizione del stema di gestione integrato, struttura documentale del SGI, responsabilità della direzione, risorse del stema, gestione dei proces. - Il stema di gestione ambientale: politica, pianificazione, struttura e responsabilità, formazione senbilizzazione e competenze, comunicazione, - La documentazione del SGA, controllo della documentazione, controllo operativo, preparazione alle emergenze e risposta, controlli e azioni correttive, riesame della direzione, misurazione, anali, miglioramento. 13 b. Gestione ambientale e curezza SISTEMI DI GESTIONE AMBIENTALE: ISO rspp, preposti resp tecnico, resp qualità, Fornire metodi e strumenti per pianificare un stema di gestione ambientale secondo la rmativa ISO Fornire tecniche per la progettazione, la descrizione e la formalizzazione delle procedure interne all'azienda. Principi di un stema di gestione. Il quadro rmativo e legislativo: le rme volontarie in tema di gestione ambientale il corpo legislativo cogente in campo ambientale. Stato della certificazione ambientale in Italia e nel mondo. I requiti della UNI EN ISO 14001:2004. Documentazione ed attuazione del stema di gestione ambientale: dall anali ambientale iniziale alla conduzione operativa. La certificazione del stema di gestione ambientale. Il miglioramento continuo del stema. Cenni di integrazione con gli altri stemi di gestione

10 14 b. Gestione ambientale e curezza TESTO UNICO NORMATIVA AMBIENTE 8 Tutti Il corso approfondisce le vità legislative intervenute con l'emanazione delle rme di riordi in materia ambientale Il D.L.vo 152/06: introduzione, struttura e linee generali del decreto. La parte II: VIA, VAS ed IPPC. La parte III: assetto idrogeologico e difesa del suolo. La parte III: disciplina degli scarichi e tutela delle acque. La parte IV : la gestione amministrativa dei rifiuti. La parte IV: autorizzazioni, iscrizioni e procedure per la gestione profesonale dei rifiuti. Dm 17 dicembre 2009 Sistri, il nuovo stema di controllo per la tracciabilità dei rifiuti La parte IV: bonifiche dei terreni. La parte VI: il dan ambientale. La parte V: emisoni in atmosfera, combustibili e grandi impianti di combustione 15 c. Sistemi di gestione integrati IL METODO BBS (Behavior Based Safety) 24 rspp, preposti resp tecnico, resp qualità, Illustrare il metodo BBS attraverso un percorso specifico che consenta ai partecipanti di apprendere il metodo e di applicarlo con successo nella propria azienda. L'applicazione del metodo BBS permette di costruire comportamenti finalizzati alla riduzione dei comportamenti a rischio e del numero e della gravità degli infortuni. Concetti di base per la comprenone e lo sviluppo dei comportamenti di curezza (Behavior Analys e Behavior Management); valutazione dei Comportamenti di Sicurezza e Processo di Osservazione; costruzione di valori e dei comportamenti di curezza sul lavoro; mantenimento nel tempo dei comportamenti di curezza e creazione della cultura della curezza; formazione e Training di Sicurezza basato sulle performance lavorative e sui risultati di curezza. È prevista l attivazione di un forum con asstenza dei docenti.

11 16 c. Sistemi di gestione integrati SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA: BS OHSAS 18001: rspp, preposti resp tecnico, resp qualità, Fornire coscenze e strumenti per costruire un stema di gestione della curezza sul lavoro, dalla politica all'audit di verifica - Introduzione ai Sistemi di Gestione; - Problemi/Vantaggi dell integrazione; - La costruzione di un progetto integrato confrontando i riferimenti rmativi; - Scelta del modello Qualità e dell approccio per proces; - Volontario e cogente: D.Lgs. 81/08 e leggi ambientali. Partiamo dalla curezza; - Linee Guida UNI/INAIL: primo approccio operativo per la realizzazione di un stema per la Sicurezza; - Presentazione della OHSAS con passaggi e riferimenti alla linea Guida INI/INAIL. Primo confronti con i modelli Qualità e Ambiente - Qualità, Ambiente, Sicurezza: presentazione generale degli aspetti comuni; - Il manuale del Sistema di Gestione Integrato come progetto. Struttura e indice di un manuale Integrato. Procedure/istruzioni/moduli; - Documenti di registrazione; - Responsabilità della Direzione; - Esempio di Politica Integrata; - La gestione del personale; - Comunicazione e Non Conformità - Qualità, Ambiente, Sicurezza: specifici aspetti settoriali; - Interazioni/integrazioni fra controllo operativo e realizzazione del prodotto; - Gestione del miglioramento. 17 a. Sicurezza SICUREZZA GENERALE PER LAVORATORI PRIORITARI 16 lavoratori maggiormente soggetti al rischio di infortunio sul lavoro (lavoratori n italiani, lavoratori di età inferiore a 32 anni, lavoratori assunti da me Fornire ai lavoratori indicati come prioritari nell'avviso n. 1/2011 le coscenze base in materia di curezza e salute sui luoghi di lavoro utilizzando vari strumenti di comunicazione Aspetti giuridici e legislativi della curezza nei luoghi di lavoro. I rischi legati all attività lavorativa e i comportamenti necessari per lavorare in curezza. La segnaletica di curezza in azienda e i DPI. Nota: Attività formativa a supporto/integrazione dei cor obbligatori per legge (n assolve l obbligo di legge)

12 di 12 me), donne lavoratrici, lavoratori con età superiore a 45 anni, lavoratori sospe (cassa integrazione, contratti di solidarietà), lavoratori con contratti di inserimento o di reinserimento, lavoratori stagionali ricorrenti 18 a. Sicurezza LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO DA STRESS LAVORO CORRELATO 8 Datori di Lavoro, RSPP e ASPP, Dirigenti e Preposti Coscere i potenziali fattori di rischio pcosociale, le modalità con cui agisco, i metodi e gli strumenti per identificarli e valutarne la pericolotà in relazione all attività lavorativa. La valutazione dei rischi collegati allo stress lavoro correlato secondo l art. 28 del D.Lgs. 81/08; l accordo interconfederale per il recepimento dell Accordo Quadro Europeo sullo stress lavoro correlato dell 8 ottobre 2004; indicazioni della commisone consultiva per la valutazione dello stress lavoro correlato (circolare del Ministero del Lavoro del 18 vembre 2010); natura dello stress, cause ambientali e componenti soggettive; misurazione dello stress: indicatori oggettivi e valutazioni soggettive; gli strumenti di valutazione nell organizzazione; gli interventi organizzativi; esercitazione pratica. 19 a. Sicurezza MANUTENZIONE IN SICUREZZA 8 Addetti alla manutenzione, Datore di Lavoro, RSPP e ASPP, Dirigenti e Preposti Approfondire la coscenza dei requiti cogenti per la curezza durante lo svolgimento dei lavori di manutenzione e migliorare le tecniche di anali e valutazione dei rischi nché i proces di gestione della documentazione (documento di anali dei rischi, piani di curezza, piani di emergenza, verbali di registrazione) Il quadro legislativo comunitario e nazionale; la disciplina della prevenzione nella manutenzione secondo le direttive europee e le rme tecniche; il ruolo delle rme: scopo, campo di applicazione e soggetti coinvolti; l organizzazione della manutenzione in azienda; profili generali di prevenzione dei lavori di manutenzione e valutazione dei principali rischi; manutenzione: intervento diretto o contratto di appalto nelle sue diverse tipologie; attività documentale preparatoria all assegnazione dell intevento in manutenzione in appalto;

13 individuazione dei fattori di rischio, metodologia e criteri di valutazione; esempi di verbali di consegna e riconsegna aree di lavoro, macchine, impianti. 20 a. Sicurezza LA NUOVA DIRETTIVA MACCHINE 8 Datori di lavoro, Dirigenti e Preposti, RSPP e ASPP, Progettisti, Manutentori Fornire gli strumenti, a teorici che pratici, per affrontare le problematiche connesse alla marcatura CE dei prodotti e delle macchine affrontando tutti gli aspetti della nuova direttiva macchine 2006/42/CE. Contenuti della Direttiva: campo di applicazione ed escluoni; vità rispetto alla precedente 1987/37/CE; definizioni, immisone sul mercato e messa in servizio; categorie di macchine potenzialmente pericolose; procedure di valutazione della conformità previste e criteri di scelta; la sorveglianza del mercato; obblighi e responsabilità del fabbricante e dell utilizzatore: macchine nuove, macchine usate e ineme di più macchine; l allegato I: i requiti essenziali di curezza e salute; presunzione di conformità e rmativa armonizzata europea; la stesura del Fascicolo Tecnico; marcatura CE, dichiarazione CE di conformità e documenti di progettazione; verifiche di conformità ai requiti essenziali di curezza della Direttiva Macchine e la valutazione dei rischi; esercitazione pratica per la redazione. 21 a. Sicurezza SICUREZZA E CLASSIFICAZIONE ED ETICHETTATURA DI SOSTANZE E MISCELE CHIMICHE 8 Datori di Lavoro, RSPP e ASPP, Dirigenti e Preposti Introdurre con chiarezza e semplicità le vità introdotte dal regolamento CLP E relativamente a clasficazione ed etichettature delle sostanze e miscele chimiche. Fornire gli elementi di base per la valutazione del rischio chimico in relazione alle vità introdotte. Il Regolamento CLP; la nuova clasficazione del pericolo; comunicazione del pericolo: l etichetta; comunicazione del pericolo: scheda dati di curezza; l inventario delle clasficazioni e delle etichettature; la nuova clasficazione di pericolo e l aggiornamento della valutazione del rischio. 22 a. Sicurezza ORGANIZZARE, PIANIFICARE ED ESEGUIRE LA MANUTENZIONE 32 Datori di lavoro, Dirigenti e Preposti, RSPP e ASPP, Responsabili di Manutenzione, Ingegneri di Il corso fornisce le informazioni pratiche e gli strumenti operativi per implementare un efficace processo di planning e monitoraggio degli interventi di manutenzione con L organizzazione della manutenzione; obiettivi e priorità degli interventi di manutenzione; la manutenzione preventiva; i stemi di pianificazione della manutenzione e il planning dei piani di lavoro; la programmazione della manutenzione; Pianificazione e programmazione delle

14 Manutenzione, Responsabili di Produzione, Responsabili di Servizi Tecnici, Addetti esperti di Manutenzione, Personale dell'ufficio Tecnico e di Ingegneria, Responsabili e Addetti alla programmazione lavori. l obiettivo di rendere la manutenzione una fonte di creazione di valore per l azienda. fermate; l implementazione di un stema informativo per la gestione della manutenzione; misurazione e gestione delle performance manutentive; costruzione di un pia di manutenzione preventiva; mappatura del ciclo di intervento sugli impianti di un azienda-tipo.

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