UNO STRUMENTO DI SUPPORTO PER L'ASSEGNAMENTO DEGLI AIUTI IN REGIME "DE MINIMIS" A FAVORE DELLO SVILUPPO LOCALE
|
|
- Nicolo Gentile
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 XXX CONFERENZA ITALIANA DI SCIENZE REGIONALI UNO STRUMENTO DI SUPPORTO PER L'ASSEGNAMENTO DEGLI AIUTI IN REGIME "DE MINIMIS" A FAVORE DELLO SVILUPPO LOCALE Ilaria BAFFO 1,2, Giuseppe CONFESSORE 1 e Maurizio TURINA 3 1 Istituto di Tecnologie Industriali e Automazione - Consiglio Nazionale delle Ricerche, Strada della Neve, Montelibretti (Roma) 2 Dipartimento di Ingegneria dell Impresa - Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", Via del Politecnico1, Roma {ilaria.baffo, g.confessore@itia.cnr.it}, {maurizio.turina@uniroma2.it} SOMMARIO Il presente articolo propone un'analisi e valutazione degli esiti delle proposte di finanziamento giunte alla Regione Lazio nel quinquiennio sotto il "regime de minis". Con lo scopo di ipotizzare un modello in grado di valorizzare le risorse sul territorio e rendere efficiente gli assegnamenti dei fondi, si propone l'utilizzo di uno strumento composto da tre tipologie di misure: (i) una relativa ai contenuti dei progetti, (ii) una descrittiva dell'azienda (iii) ed una riguardante la capacità dell'azienda/consorzio di portare a termine il progetto. Lo studio presenta una prima fase del progetto in cui si mettono in evidenza i primi risultati della ricerca e si propongono osservazioni e parametri su cui costruire lo strumento di supporto alle decisioni. 1
2 1 INTRODUZIONE Il presente lavoro si pone l'obiettivo di fornire alle pubbliche amministrazioni un strumento di supporto alle decioni relative all'assegnamento degli aiuti "de minimis" a favore dello sviluppo locale. Questo contributo si sviluppa sulle basi poste da Baffo, Confessore, Turina [1], in cui gli autori propongono una serie di misure atte a confrontare e misurare l'attrattività e la possibilità di sviluppo di diversi territori nazionali. L'avanzamento di questo contributo consiste nel valutare e utilizzare l'insieme delle misure proposte in [1] in uno strumento capace di indirizzare le scelte della Pubblica Amministrazione in materia di aiuti, ed in particolare nell'erogazione degli aiuti "de minimis". In base al Regolamento (CE) n. 1998/2006 della Commissione, del 15 dicembre 2006, e il relativo aggiornamento in data 1 gennaio 2007, si tabilisce che, al di sotto di una determinata soglia quantitativa, gli aiuti possano essere erogati alle imprese senza che l ente erogatore notifichi lo strumento alla Commissione Europea (notifica altrimenti obbligatoria). Per l ente erogatore applicare il "de minimis" significa non doversi fare carico delle lunghe procedure di notifica, acquisendo maggior efficienza ed efficacia normativa e gestionale [2]. Lo strumento matematico proposto permetterà alle pubbliche amministrazioni di raggiungere questi livelli di prestazione attravero: (i) una maggiore oggettività e trasparenza nell'assegnamento dei fondi; (ii) un maggiore rispondenza tra aiuto concesso e obiettivo di sviluppo locale; (iii) un monitoraggio dei costi progettuali al fine di migliorare progressivamente l'ammontare concesso per tipologia di intervento (massimo ,00 euro in 3 anni). Il fine ultimo dell'applicazione di tale strumento dovrà essere quello di programmare e tenere sotto controllo lo sviluppo di un territorio a livello economico, sociale, e industriale. L'adozione di questo tipo di aiuti infatti, se da una parte agevola e snellisce i processi operativi dei benfeficiari e delle amministrazioni, dall'altra rischia di favorire una crescita poco controllata dei singoli e non del "sistema territorio" globale. In accordo con il Prof.Coco infatti gli autori ritengono che lo sviluppo dovrebbe essere concepito sulla base delle caratteristiche che fanno di quel territorio un entità relativamente omogenea, mettendone in evidenza l insieme delle risorse reali e/o potenziali: pertanto devono essere incoraggiate quelle iniziative che possono contribuire a valorizzare queste risorse in una dinamica prettamente locale. Ma, per fare questo bisogna avere il giusto bagaglio di informazioni, visto che la conoscenza dei dati di un territorio è essenziale per creare condizioni utili alla crescita quantitativa e qualitativa dei sistemi economici [3]. A tale fine, integrando i dati Istat in merito alle 16 aree informative proposte a valutare la salute di un territorio (Prezzi, Contabilità nazionale, Agricoltura, Ambiente, Imprese, Abitazioni, Attività edilizia ed opere pubbliche, Commercio, Trasporti e turismo, Mercato del lavoro, Condizioni economiche delle famiglie, Famiglie ed aspetti sociali, Popolazione, Sanità, Assistenza e previdenza, Istruzione, Cultura e tempo libero, Giustizia, Sviluppo sostenibile) e 2
3 le informazioni messe a disposizione dalla Ficei (Federazione Italiana Consorzi Enti Industrializzazione) sui cluster industriali italiani, gli autori aspirano a proporre un sistema di assegnamento dei fondi tale da favorire la crescita di più fattori, promuovendo uno sviluppo dei singoli e contestualemente del territorio di cui fanno parte. Non solo promuovendo una distribuzione più efficace degli aiuti, ma anche favorendo azioni di collaborazione tra enti attivi nella stessa area geografica e operanti in un'ottica distribuita e multi agente [4]. A tale scopo, l'analisi ha preso avvio da uno studio riguardante i risultati, in termini di ammissibilità del finanziamento, ottenuti da imprese appartenenti alla Regione Lazio e richiedenti aiuti in regime "de minimis" nel quinquiennio Il trattamento di tali dati ha messo in evidenza le caratteristiche delle singole azione permettendo di tracciare un modello di impresa adatta a ricevere aiuti e a sostenerli nell'ambito territoriale. Nei prossimi lavori saranno presentate delle osservazioni di maggior dettaglio sui contenuti e sulle capacità di portare a termine i progetti in modo tale da fornire agli amministratori di tali fondi uno specchio della realtà locale, delle sue problematiche e opportunità di sviluppo. Le sessione del presente articolo sono consì strutturate: nel Capitolo 2 si presenta la legislazione in materia di "de minimis" e le politiche attuative territoriali, mentre nel Capitolo 3 si forniscono i dati relativi all'analisi sopra citata. Il Capitolo 4 è dedicato alla presentazione delle conclusioni derivanti dall'analisi dei casi consultati e all'introduzione di alcuni principi basilari su cui poi andare a costruire il modello di supporto alle decisioni relative all'assegnamento dei fondi. 2 GLI AIUTI IN REGIME "DE MINIMIS" In materia di aiuti di stato la Commissione Europea si è espressa nel 1998 dichiarando negli articoli 92 e 93 del trattato che: "Salvo deroghe contemplate nel presente trattato, sono incompatibili con il mercato comune, nella misura in cui incidono sugli scambi tra gli Stati membri, gli aiuti concessi dagli Stati, ovvero mediante risorse statali, sotto qualsiasi forma che, favorendo talune imprese o talune produzioni, falsino o minaccino di falsare la concorrenza." Le limitazioni a questo provvedimento sono rappresentate da aiuti concessi per agevolare regioni svantaggiate, o colpite da calamità naturali, o interessate da grandi progetti di interesse comune, o secondo la regola "de minimis" Sotto il limite "de minimis" non trovano applicazione le limitazioni sancite dall'articolo 92 del Trattato di Roma, poiché le agevolazioni sono concesse entro importi regolamentati e contenuti, che non possono quindi falsare la concorrenza tra gli Stati membri. Nel regime di aiuti "de minimis" è fissata la soglia massima di su un periodo di 3 anni a decorrere dal momento di erogazione del primo aiuto "de minimis". 3
4 Tale importo deve comprendere qualsiasi aiuto pubblico accordato, indipendentemente dalla forma e obiettivo (ad eccezione per gli aiuti all'esportazione), quale aiuto "de minimis" e non pregiudica la possibilità del beneficiario di ottenere altri aiuti in base a regimi autorizzati dalla Commissione. Le pubbliche autorità possono quindi erogare aiuti alle imprese di qualsiasi dimensione, in regime de minimis, senza obbligo di notifica, nel rispetto delle condizioni di cui, attualmente, al regolamento CE della Commissione n. 1998/2006. La Regione Lazio, in attuazione del presente regolamento, nel quinquiennio ha erogato aiuti alle imprese sotto il regime "de minimis" attuando le seguenti misure: L.R. 23/86 Lazio (Qualità, Ambiente, Ricerca, Commercio Elettronico) [5]: a favore delle piccole e medie imprese industriali, artigiane e di servizi e loro consorzi, è stato per lo più utilizzato al fine di ottenere certificazioni ambientali e di qualità. Il finanziamento massimo a fondo perduto risultava essere pari al 50% ad eccezione delle spese per il rilascio dei certificati finanziabili al 15% del costo sostenuto. L.R. 36/2001 Lazio: a favore dei sistemi produttivi locali, dei distretti industriali e delle aree laziali di investimento. E' stato per lo più utilizzato per incrementare la capacità produttiva, riorganizzare la gestione, ammodernare i processi delle imprese presenti nelle aree interessate. Il finanziamento massimo a fondo perduto risultava essere pari al 50% del costo totale del progetto, relativamente a spese di formazione, consulenza, acquisto di immobili materiali e immateriali. DOCUP Lazio: Ob. 2 Lazio Misura IV.1.2 [6]: misura interna al Documento Unico di Programmazione del Lazio (DOCUP), a favore di aziende richiedenti Servizi reali per le pmi per l'aumento della competitività delle imprese laziali. E' stato concesso un contributo in c/esercizio nella misura massima del 50% delle spese sostenute nell'ambito del marketing, dei sistemi informativi, dei sistemi di gestione della qualità; Ob. 2 Lazio Misura IV.2.2 [7]: Aiuti per gli investimenti delle imprese artigiane e delle piccole imprese, a favore di artigiani e pmi in forma singola o associata, al fine di incrementare lo sviluppo industriale e competitivo delle imprese laziali. Ob.2 Lazio Misura IV.4: Incentivi per il "Terzo settore" aventi le medesime caratteristiche delle azioni sovra esposte ma diverso target di riferimento. Nel rispetto deii criteri di necessità e retroattività esposti dalla Commissione Europea, la Regione Lazio ha concesso agevolazioni in regime de minimis solo ad aziende che avessero presentato richiesta entro la data di scadenza e secondo i criteri previsti dal bando. Ogni spesa considerata ammissibile e meritevole di finanziamento doveva essere sostenuta in data posteriore alla presentazione delle domande di finanziamento. 4
5 3 UNA ANALISI NUMERICA NELLE PROVINCIE DELLA REGIONE LAZIO La regione è un sistema economico gravitazionale in cui solo il 21,9% del valore aggiunto1 viene realizzato nelle province di Viterbo, Rieti, Latina e Frosinone. In termini di contributi al prodotto regionale i sistemi economici di Latina e Frosinone rappresentano rispettivamente l 8,2 e il 7,6%; su quote inferiori si collocano le economie di Viterbo (4 %) e di Rieti (2,1%) sulle quali si concentra la presente analisi. In particolare, sono stati analizzati 238 progetti presentati da 172 aziende per rispondere ai bandi relativi ai finanziamenti esposti nel paragrafo 2 e rispondenti alle seguenti provincie: Tabella 1: Distribuzione dei progetti presentati e analizzati per singola provincia Provincia Progetti presentati FR 8 LT 11 RI 34 RM 47 VT 138 TOTALE 238 Una ulteriore suddivisione è stata effettuata in base alle domande presentate per singola chiamata di finanziamento: Tabella 2: Progetti presentati per singola legge regionale o misura L.R. 23/86 LAZIO Ambiente L.R. 23/86 LAZIO Comm. Elettr. L.R. 23/86 LAZIO Qualità L.R. 23/86 LAZIO Ricerca L.R. 36/2001 Ob. 2 Lazio Misura IV.1.2 Ob. 2 Lazio Misura IV.2.2 OB. 2 LAZIO MISURA IV.4 Importo totale FR LT RI RM VT Importo totale Cfr. nota 1. 5
6 Tra questi il 79% è risultato meritevole di finanziamento, il 14,3% risulta sospeso o inunciatario e il rimanente 6,7% del totale dei progetti finanziati è stato ritenuto non idoneo a ricevere il contributo previsto dalle suddette misure. Le aziende che hanno presentato i loro progetti rientrano per la maggior parte nella categoria di piccola e media impresa operante nei settori industria, servizi, artigianato e commercio secondo le percentuali mostrate in Figura 1: Figura 1: Settori delle imprese partecipanti ai bandi per l'erogazione dei finanziamenti in regime "de minimis" Il grado di innovazione proposto dalle singole imprese varia a seconda della misura sotto la quale veniva presentata la candidatura, comunque, ad eccezione delle proposte di progetto relative alla L.R.23/86 Ricerca, tutti i piani presentati avevano la caratteristica di proporre miglioramenti produttivi e gestionali volti ad aumentare: la produttività, la capacità produttiva, la conoscenza del marchio fuori e dentro il proprio territorio, l'abilità organizzativa, il grado di informatizzazione. Il tutto indipendentemente dalla dimensione dell'azienda o dal suo Capitale Sociale. Come mostrato in Figura 2 infatti, non esiste una esplicita correlazione tra il numero di dipendenti (assimilabile alla dimensione di impresa) con il Costo totale del progetto migliorativo sottoposto alla regione. Pertanto una prima conclusione dell'analisi potrebbe essere così esplicitata: l'impegno a sostenere dei costi per innovare la propria azienda non è un parametro correlato con la dimensione dell'impresa in termini di unità di personale. Il modello di attribuzione dei fondi alle imprese che gli autori realizzeranno quindi non potrà tenere in considerazione il numero di dipendenti delle singole aziende come driver di 6
7 allocazione deli finanziamenti in quanto questo non risulta essere un indice di incremento dell'innovazione complessiva a livello regionale o territoriale. Figura 2: Diagramma di correlazione tra numero dipendenti e Costo Totale del progetto La Figura 3 mostra come il ricorso a finanziamento per l'ottenimento della certificazione di qualità e per l'inserimento di un piano di gestione secondo i principi della qualità offerti dalle ISO, EFQM, SIX Sigma sia stato il maggiore nelle provincie di Viterbo e Rieti. Questo a dimostrazione di come essendo il finanziamento a fondo perduto erogata al 50% del costo totale del progetto, le imprese prediligono piccoli investimenti con ritorni di breve-medio periodo a investimenti più complessi e aventi benefici sul lungo periodo. Solo in alcuni progetti presentati per la L.R. 36/2001 si riscontrano acquisti di macchinari o strutture in grado di apportare sostanziali modifiche nei cicli di produzione e nella gestione. Figura 3:Costo Totale dei progetti presentati a FR(1), LT(2), RI(3), RM(4), VT(5) 7
8 A fronte di questa considerazione, quindi, il modello dovrà tener presente l'ammontare di risorse a disposizione delle pmi laziali e del loro potenziale accesso al credito. Affinchè i contributi vengano erogati nel modo più diffuso e trasparente possibile, i tetti di spesa minima e massima dovrebbero essere flessibili e appropriati al tipo di settore a cui le richiedenti appartengono. Altre considerazioni potrebbero esser fatte sul capitale sociale e le esperienze passate in progetti di ricerca, innovazione, sviluppo in modo da poter determinare in anticipo con un certo margine di errore la probabilità con cui il progetto sarà portato a termine. La solidità finanziaria delle pmi che richiedono di essere incluse in questo tipo di misura è un parametro significativo in quanto la maggior parte dei finanziamenti vengono erogati a fondo perduto ma per il 50% dei costi totali del progetto. In tal caso le aziende devono dimostrare di essere in grado di far fronte al restante 50% con risorse proprie o di terzi e i dati sul fatturato degli anni precedenti e sul Capitale Sociale possono costituire una garanzia in tal senso. Facendo un confronto tra Capitale Sociale, Fatturato e Costo totale del progetto presentato per concorrere al bando relativo a L.R. 23/86 Lazio Qualità, si può notare come anche in questo caso l'ammontare di spesa a carico dell'azienda non è influenzato dalla situazione attuale o passata dall'impresa ma probabilmente dalle possibilità di accedere al credito. Per questo motivo sarebbe utile inserire nei bandi o nelle misure di valutazione un parametro di credit analysis. Figura 4: Capitale Sociale (euro) delle imprese richiedenti un finanziamento con L.R.23/86 Qualità 8
9 Figura 5: Fatturato (euro) delle imprese richiedenti un finanziamento con L.R.23/86 Qualità Figura 6: Costo Totale (euro) dei progetti richiedenti un finanziamento con L.R.23/86 Qualità A fronte delle osservazioni scaturite dall'analisi dei suddetti dati, lo strumento di supporto alle decisioni proposto potrà avvalersi di modelli di programmazione matematica al fine di misurare l'incremento di utilità delle imprese per effetto dell'aiuto in regime "de minimis" ricevuto. Sarebbe inoltre interessante realizzare delle funzioni incrementali in modo tale da prevedere a fronte di un certo investimento (Costo Totale del progetto) il possibile ritorno per singola impresa. In questo modo si avrà l'opportunità di valutare fino a che punto il limite apposto dalla Commissione Europea permette di sostenere lo sviluppo delle pmi nell'arco temporale prefissato (3 anni). 4 CONCLUSIONI 9
10 Il presente lavoro rappresenta il primo passo verso la definizione di un modello di supporto alle decisioni relative all'assegnamento degli aiuti in regime "de minimis". Il modello si basa sull'assunsione di tre indicatori chiave per la determinazione attraverso le tecniche di programmazione matematica della lista delle aziende meritevoli in un determinato territorio. Le tre misure risultano essere: (i) Contenuto del Progetto; (ii) Caratteristiche dell'azienda; (iii) Capacità dell'azienda/partenariato di portare a termine il progetto presentato. In questa prima fase sono stati analizzati i dati di 172 aziende attive nella Regione Lazio e aspiranti ad ottenere degli aiuti in regime "de minimis" con 238 progetti presentati. Dai risultati di una prima analisi è possibile affermare che le dimensioni delle aziende, il capitale sociale e il fatturato non costituiscono un fattore determinante nella scelta del budget di progetto, questo a mostrare come il ricorso a risorse di terzi rappresenta una chiave importante per l'avvio e il completamento di questo progetti. Questa dovrà essere una variabile da valorizzare nel modello di supporto che gli autori di questo lavoro si apprestano a realizzare. 5 Bibliografia [1] Baffo I., Confessore G., Turina M., 2008, "Studio dei processi di cooperazione per lo sviluppo locale", agli atti della XXIX Conferenza Scientifica AISRE "Conoscenza, Sviluppo umano e Territorio", Bari, Settembre [2] Regolamento (CE) n. 1998/2006, in vigore da al , GU L 379 del [3] Coco G., 2006, "Il paradigma dello sviluppo locale", Rivista dell'agenzia Umbria Ricerche, anno 3, vol.7. [4] Baffo I., Confessore G., Rismondo S., 2007, "Uno strumento di modellazione e simulazione della dinamica di una rete di attori operanti in un territorio", agli atti della XXIIX Conferenza Scientifica AISRE "Lo sviluppo regionale nell Unione Europea Obiettivi, strategie, politiche", Bolzano, Settembre [5] Legge Regionale n. 23 del 03/07/1986, Bollettino Ufficiale Regione Lazio (BURL). [6] Obiettivo / Regione Lazio, DOCUP, Asse IV Miglioramento della competitività delle imprese, Misura IV.2 - sottomisura IV.2.1 Fondo di preinvestimento, [7] Obiettivo / Regione Lazio, DOCUP, Asse IV Miglioramento della competitività delle imprese, Misura IV.2 - sottomisura IV.2.1 Fondo di preinvestimento,
lo Statuto speciale per la Sardegna e le relative norme di attuazione;
ASSESSORADU DE SA PROGRAMMATZIONE, BILANTZU, CRÈDITU E Centro Regionale di Programmazione 00-03-60-00 Centro Regionale di Programmazione DETERMINAZIONE N. 1337 REP. N. 97 Oggetto: P.O.R. FESR Sardegna
DettagliL.R. 12/2006, art. 6, commi da 82 a 89 B.U.R. 3/1/2007, n. 1. DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 12 dicembre 2006, n. 0381/Pres.
L.R. 12/2006, art. 6, commi da 82 a 89 B.U.R. 3/1/2007, n. 1 DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 12 dicembre 2006, n. 0381/Pres. LR 12/2006, articolo 6, commi da 82 a 89. Regolamento concernente i criteri
DettagliPerfare MASSIMIZZARE IL VALORE DELL ATTUALE GAMMA DI PRODOTTI
Perfare Perfare Percorsi aziendali di formazione e assistenza operativa MASSIMIZZARE IL VALORE DELL ATTUALE GAMMA DI PRODOTTI Costruire un piano di azioni concrete per ottenere il massimo valore dall attuale
DettagliCircolare n 10. Oggetto. Quartu S.E., 03 ottobre 2011
Quartu S.E., 03 ottobre 2011 Circolare n 10 Oggetto Legge di Finanziamento: Comunitaria Nazionale Regionale Comunale Settore: Artigianato, Commercio, Servizi, Industria ed Agricoltura La circolare fornisce
Dettagli2. SOGGETTI BENEFICIARI
ALLEGATO A CRITERI E MODALITÀ PER LA CONCESSIONE DI CONTRIBUTI A SOGGETTI PUBBLICI E PRIVATI, PER PROGETTI INERENTI LE TEMATICHE DEFINITE DAL PIANO REGIONALE ANNUALE DEL DIRITTO ALLO STUDIO 1. CRITERI
DettagliAllegato 1 Manifestazione di interesse
Allegato 1 Manifestazione di interesse OSTELLI DELLA GIOVENTU INVITO ALLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI A MANIFESTARE IL PROPRIO INTERESSE PER LA REALIZZAZIONE DI PROGETTI DI ADEGUAMENTO AL REGOLAMENTO REGIONALE
DettagliLA GIUNTA REGIONALE. VISTA la legge regionale 24 Dicembre 2010, n. 8 Bilancio di previsione della Regione Lazio per l'esercizio 2011;
Oggetto: Percorsi triennali di IeFP Sistema di finanziamento e piano di riparto delle risorse finanziarie da erogare alle Province per l anno scolastico e formativo 2011-2012. LA GIUNTA REGIONALE SU PROPOSTA
DettagliBollettino Ufficiale n. 26/I-II del 25/06/2013 / Amtsblatt Nr. 26/I-II vom 25/06/2013 184
Bollettino Ufficiale n. 26/I-II del 25/06/2013 / Amtsblatt Nr. 26/I-II vom 25/06/2013 184 84939 Disposizioni - determinazioni - Parte 1 - Anno 2013 Enti funzionali e strumentali della Provincia Autonoma
DettagliC i r c o l a r e d e l 1 7 d i c e m b r e 2 0 1 5 P a g. 1
C i r c o l a r e d e l 1 7 d i c e m b r e 2 0 1 5 P a g. 1 Circolare Numero 33/2015 Oggetto Sommario Contributi per la valorizzazione all estero dei marchi italiani ( Bando Marchi +2 MISE ). Con l Avviso
DettagliLINEE GUIDA AL MONITORAGGIO
Direzione Innovazione Ricerca e Università e Sviluppo Energetico Sostenibile Settore Sistemi informativi e Tecnologie della comunicazione POR-FESR - Programma Operativo Regionale Asse I Innovazione e transizione
DettagliCOMUNE DI MORNICO AL SERIO. (Provincia di Bergamo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2013-2015. (art. 10 del D.Lgs. n.
COMUNE DI MORNICO AL SERIO (Provincia di Bergamo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2013-2015 (art. 10 del D.Lgs. n. 33/2013) Introduzione Il principio di trasparenza deve essere inteso
DettagliChi può richiedere il Voucher Formativo?
COS E IL VOUCHER? Il Voucher è un buono che permette al beneficiario di disporre di un finanziamento pubblico, per accedere a corsi di alta formazione indicati e disciplinati nell apposito catalogo interregionale
DettagliLEGISLAZIONE SU RICERCA E INNOVAZIONE. VENETO Legge Regionale n.3 del 28/1/1997
LEGISLAZIONE SU RICERCA E INNOVAZIONE VENETO Legge Regionale n.3 del 28/1/1997 Anno legislazione:1997 Oggetto legislazione: promozione della diffusione di strumenti, metodologie e sistemi finalizzati a
DettagliCOMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)
COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA
DettagliLE NUOVE POLITICHE PER L INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE I MPRESE NELLA PROSPETTIVA DELLA PROGRAMMAZIONE 2014-2020
LE NUOVE POLITICHE PER L INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE I MPRESE NELLA PROSPETTIVA DELLA PROGRAMMAZIONE 2014-2020 \ OBIETTIVI TEMATICI (art.9 Reg.Generale) Interventi attivabili nel periodo 2014-2020 Grado
DettagliPerugia 30 Novembre 2012
Perugia 30 Novembre 2012 La politica della Regione Umbria per le Certificazione e le TIC negli anni Negli ultimi anni con cadenza quasi annuale la Regione Umbria ha sostenuto l acquisizione di Servizi
DettagliA relazione dell'assessore De Santis: Premesso che:
REGIONE PIEMONTE BU40 08/10/2015 Deliberazione della Giunta Regionale 21 settembre 2015, n. 15-2120 D.G.R. n. 36-2237 del 22.6.2011 e s.m.i. - Programma Pluriennale 2011-2015 per le Attivita' Produttive
DettagliA relazione dell'assessore Parigi:
REGIONE PIEMONTE BU35 03/09/2015 Deliberazione della Giunta Regionale 27 luglio 2015, n. 21-1902 Regolamento comunitario (UE) n. 651/2014 del 17.06.2014 - Adempimenti ai sensi del capo I e dell'articolo
DettagliBollettino Ufficiale della Regione Lazio
Repubblica Italiana Bollettino Ufficiale della Regione Lazio Disponibile in formato elettronico sul sito: www.regione.lazio.it Legge Regionale n.12 del 13 agosto 2011 Data 22/10/2013 Numero 87 Supplemento
DettagliPIANO DEGLI INTERVENTI
DEL. CIPE N. 7/2006 PROGRAMMI OPERATIVI DI SUPPORTO ALLO SVILUPPO 2007-2009 ADVISORING PER LO SVILUPPO DEGLI STUDI DI FATTIBILITA E SUPPORTO ALLA COMMITTENZA PUBBLICA PIANO DEGLI INTERVENTI ALLEGATO 1
DettagliCOMUNE DI TREVI NEL LAZIO (Provincia di Frosinone)
COMUNE DI TREVI NEL LAZIO (Provincia di Frosinone) REGOLAMENTO COMUNALE FORNITURA GRATUITA - TOTALE O PARZIALE - DEI LIBRI DI TESTO E ASSEGNAZIONE BORSE DI STUDIO Approvato con Deliberazione C. C. n. 20
DettagliREGOLAMENTO PER LA MISURAZIONE E LA VALUTAZIONE DEL PERSONALE DEI LIVELLI
REGOLAMENTO PER LA MISURAZIONE E LA VALUTAZIONE DEL PERSONALE DEI LIVELLI Art. 1 campo di applicazione. 1. Il presente regolamento definisce i criteri per la valutazione e la premialità del personale dei
DettagliLa politica industriale si è sviluppata in Italia in un progressivo allargamento del campo di intervento, passando dalla impresa al settore, dal
La politica industriale si è sviluppata in Italia in un progressivo allargamento del campo di intervento, passando dalla impresa al settore, dal settore al distretto e dal distretto alla filiera. Nella
DettagliCOMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA
COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con atto G.C. n. 492 del 07.12.2011 1
DettagliCAPITOLO 20 AGGIORNAMENTO DEL CODICE DI STOCCAGGIO
CAPITOLO 20 AGGIORNAMENTO DEL CODICE DI STOCCAGGIO 20.1 PREMESSA... 255 20.2 COMITATO DI CONSULTAZIONE... 255 20.3 SOGGETTI TITOLATI A PRESENTARE RICHIESTE DI MODIFICA... 255 20.4 REQUISITI DI RICEVIBILITA
DettagliRegione Umbria DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. 6638 DEL 16/09/2015
Regione Umbria Giunta Regionale DIREZIONE REGIONALE PROGRAMMAZIONE, INNOVAZIONE E COMPETITIVITA' DELL'UMBRIA Servizio Politiche per il credito e internazionalizzazione delle imprese DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE
DettagliINVITALIA. L Autoimprenditorialità promuove la creazione di nuove società o l ampliamento di società già esistenti.
INVITALIA Autoimprenditorialità (D. Lgs. 185/2000 Tit. I) L Autoimprenditorialità promuove la creazione di nuove società o l ampliamento di società già esistenti. È rivolta alle imprese composte in maggioranza
DettagliDOCUMENTO TECNICO. 1) Ripartizione delle somme
DOCUMENTO TECNICO Programmazione delle risorse finanziarie per gli anni 2014-2016 stanziate sul bilancio regionale - cap. E31900, cap. E32510 e cap. E32501, destinate alla Raccolta Differenziata. Le risorse
DettagliSISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE (SMIVAP)
SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE (SMIVAP) PREMESSA Il Sistema di Misurazione e Valutazione della Performance, per il seguito anche SMIVAP, è improntato all applicazione delle disposizioni
DettagliPiano straordinario per l'occupazione.
Piano straordinario per l'occupazione. Il lavoro, il futuro. MISURA IV.1 Più forti patrimonialmente Agevolazioni per il rafforzamento della struttura patrimoniale delle piccole e medie imprese mediante
Dettagli84 12.1.2011 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 2 DELIBERAZIONE 28 dicembre 2010, n. 1169
84 12.1.2011 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 2 DELIBERAZIONE 28 dicembre 2010, n. 1169 Criteri per la concessione dei contributi previsti dalla l.r. 70 del 19.11.2009 (Interventi di sostegno
Dettaglil estensione all imprenditoria giovanile del Fondo di garanzia già costituito a favore dell imprenditoria
interventi inseriti nell Accordo di Programma Quadro Potenziamento delle infrastrutture dei Patti Territoriali - Delibera CIPE n. 20/2004 (acc. n. 101249 e acc. n. 101250). La presente deliberazione sarà
DettagliBANDI E FINANZIAMENTI 2011. 1 novembre 2011
BANDI E FINANZIAMENTI 2011 1 novembre 2011 1 PREMESSA La Regione Lazio e primari Enti/Istituzioni nazionali sostengono, attraverso finanziamenti e concessioni di garanzie, lo sviluppo di iniziative imprenditoriali
DettagliIL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO ISTITUZIONALE E TERRITORIO. VISTA la legge statutaria 11 novembre 2004, n. 1 Nuovo Statuto della Regione Lazio ;
Determinazione A1615 del 2/03/2011 OGGETTO: Reg. CE 1698/2005. Bando Pubblico adottato con D.G.R. n. 360 del 15 maggio 2009 avente ad oggetto: Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013, Approvazione bando
Dettagli5.1 Organizzazione delle fonti di finanziamento e coinvolgimento del settore privato
5. IL PIANO FINANZIARIO 5.1 Organizzazione delle fonti di finanziamento e coinvolgimento del settore privato La predisposizione del piano finanziario per il POR della Basilicata è stata effettuata sulla
Dettagli48 18.3.2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 11
48 18.3.2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 11 REGIONE TOSCANA Direzione Generale Competitività del Sistema Regionale e Sviluppo delle Competenze Area di Coordinamento Industria, Artigianato,
DettagliLe agevolazioni regionali per l imprenditoria giovanile, femminile e dei soggetti destinatari di ammortizzatori sociali (L.R.
Le agevolazioni regionali per l imprenditoria giovanile, femminile e dei soggetti destinatari di ammortizzatori sociali (L.R. 21/2008) 1 La L.R. 29 aprile 2008, n. 21 è stata modificata e ampliata in modo
DettagliFINANZIAMENTI AGEVOLATI REGIONE LOMBARDIA
FINANZIAMENTI AGEVOLATI REGIONE LOMBARDIA LINEE D INTERVENTO: 1. SVILUPPO AZIENDALE; 2. INNOVAZIONE DI PRODOTTO E DI PROCESSO; 3. APPLICAZIONE INDUSTRIALE DI RISULTATI DELLA RICERCA; 4. CRESCITA DIMENSIONALE
DettagliSulla base dei valori di riferimento indicati sono assegnati alle imprese i seguenti punteggi: A 100% 3 75% < A < 100% 2 0 < A 75% 1
A. Procedura Ordinaria - Modello di valutazione per le imprese in contabilità ordinaria operanti nei settori: industria manifatturiera, edilizia, alberghi (società alberghiere proprietarie dell immobile),
DettagliRegolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica.
Regolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica. Art. 1 Ambito di applicazione 1. Il presente Regolamento è adottato ai sensi della normativa
DettagliComune di San Martino Buon Albergo
Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE
DettagliCOMUNE DI SPOTORNO Provincia di Savona
REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE DI FORME DI PREVIDENZA E ASSISTENZA COMPLEMENTARE PER IL PERSONALE DELLA POLIZIA MUNICIPALE DEL COMUNE DI SPOTORNO APPROVATO CON DELIBERAZIONE CONSIGLIO COMUNALE N. 10 DEL
DettagliSCHEDA PROGETTO BCNL - SCUOLA
PROGETTO TRASFERIMENTO BORSA CONTINUA NAZIONALE DEL LAVORO SCHEDA PROGETTO BCNL - SCUOLA Piano di attività integrate fra i progetti: Ministero Pubblica Istruzione - Impresa Formativa Simulata e Ministero
DettagliFAQ Avviso Pubblico per il sostegno alla creazione di microimprese innovative (di seguito Talent Lab - startup )
FAQ Avviso Pubblico per il sostegno alla creazione di microimprese innovative (di seguito Talent Lab - startup ) Aggiornamento al 18 dicembre 2013 CHI PUÒ RICHIEDERE LE AGEVOLAZIONI Chi può partecipare
DettagliArt. 1 (Finalità) Art. 2 (2) (Soggetti beneficiari)
L.R. 01 Settembre 1999, n. 19 Istituzione del prestito d'onore (1) Art. 1 (Finalità) 1. La presente legge disciplina la concessione di finanziamenti a favore di soggetti inoccupati e disoccupati per la
DettagliIl contratto di Rete
18 settembre 2014 Numero 2 Il contratto di Rete Speciale Contratto di Rete Con l art. 3, comma 4 ter, D.L. 5/2009, convertito con modificazioni in L. 33/2009, e successive modifiche e integrazioni, è stato
DettagliAllegato alla DGR n. del
Accordo ai sensi dell art. 15 della legge n. 241/90 tra il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, la Regione Puglia e l'istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (ISMEA)
DettagliLA GIUNTA REGIONALE. VISTO il Regolamento di organizzazione degli uffici e dei servizi della Giunta regionale, 6 settembre 2002, n.1 e s.m.i.
DGR. Del 30.04.2009, n. 291 OGGETTO: Programmazione delle risorse finanziarie per gli anni 2009 2011 destinate al potenziamento della Raccolta Differenziata e modifiche ed integrazioni alla D.G.R. 296/2008.
DettagliDECRETO N. 2863 Del 13/04/2015
DECRETO N. 2863 Del 13/04/2015 Identificativo Atto n. 267 DIREZIONE GENERALE ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO Oggetto APPROVAZIONE DELL AVVISO DOTE IMPRESA INCENTIVI ALL ASSUNZIONE DI PERSONE CON DISABILITÀ
DettagliProgetto Atipico. Partners
Progetto Atipico Partners Imprese Arancia-ICT Arancia-ICT è una giovane società che nasce nel 2007 grazie ad un gruppo di professionisti che ha voluto capitalizzare le competenze multidisciplinari acquisite
DettagliMinistero dello Sviluppo Economico DIREZIONE GENERALE PER LA POLITICA INDUSTRIALE E LA COMPETITIVITA
Ministero dello Sviluppo Economico DIREZIONE GENERALE PER LA POLITICA INDUSTRIALE E LA COMPETITIVITA Linee guida per l'applicazione del Metodo nazionale per calcolare l elemento di aiuto nelle garanzie
DettagliArt. 1 Definizioni. Art. 2 Finalità. Art. 3 Costituzione Fondo Regionale. Art. 4 Durata. Art. 5 Beneficiari del Fondo. Art. 6 Iniziative ammissibili
REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL FONDO REGIONALE DI GARANZIA Art. 1 Definizioni Art. 2 Finalità Art. 3 Costituzione Fondo Regionale Art. 4 Durata Art. 5 Beneficiari del Fondo Art. 6 Iniziative ammissibili
DettagliRapporto dal Questionari Insegnanti
Rapporto dal Questionari Insegnanti SCUOLA CHIC81400N N. Docenti che hanno compilato il questionario: 60 Anno Scolastico 2014/15 Le Aree Indagate Il Questionario Insegnanti ha l obiettivo di rilevare la
DettagliAvviso per la realizzazione dei progetti di riuso
Avviso per la realizzazione dei progetti di riuso IL PRESIDENTE Premesso che: - per progetti cofinanziati dal primo avviso di e-government, si intendono i progetti riportati negli allegati A e B del decreto
DettagliDOCUMENTO DEGLI INTERVENTI DI POLITICA DEL LAVORO
DOCUMENTO DEGLI INTERVENTI DI POLITICA DEL LAVORO 2011 2013 II parte INTERVENTI testo approvato dalla Commissione provinciale per l impiego con deliberazione n. 373 del 26 luglio 2011 ed adottato dalla
DettagliIstituto Nazionale di Statistica Dipartimento per i censimenti e gli archivi amministrativi e statistici
Circolare n. 1/SCU Protocollo n. Al Dirigente scolastico Indirizzo email Roma, Oggetto: 9 Censimento generale dell industria e dei servizi e Censimento delle istituzioni non profit. Rilevazione sulle istituzioni
DettagliDIREZIONE GENERALE SPORT E POLITICHE PER I GIOVANI
758 05/02/2014 Identificativo Atto n. 26 DIREZIONE GENERALE SPORT E POLITICHE PER I GIOVANI BANDO PER LA CONCESSIONE DI CONTRIBUTI PER LA PROMOZIONE E VALORIZZAZIONE DELLA PRATICA SPORTIVA - INIZIATIVE
DettagliFare Impresa. Ecco l alternativa. Massimo Calzoni Finanza e Impresa Promozione, Sviluppo e Marketing Roma, 06 marzo 2012
Agenzia nazionale per l attrazione degli investimenti e lo sviluppo d impresa SpA Fare Impresa Ecco l alternativa Massimo Calzoni Finanza e Impresa Promozione, Sviluppo e Marketing Roma, 06 marzo 2012
DettagliAtto di indirizzo. Sostegno alla realizzazione di centri di custodia oraria e di nidi in famiglia
ALLEGATO A CONVENZIONE DEL 23/12/2010 TRA IL DIPARTIMENTO PER LE PARI OPPORTUNITA E LA REGIONE PIEMONTE IN ATTUAZIONE DELL INTESA DEL 29 APRILE 2010 RELATIVA AI CRITERI DI RIPARTIZIONE DELLE RISORSE, LE
DettagliDECRETO MINISTERIALE del 20 agosto 2002, n. 31444 (pubblicato sulla G.U. n. 270 del 18 novembre 2002)
DECRETO MINISTERIALE del 20 agosto 2002, n. 31444 (pubblicato sulla G.U. n. 270 del 18 novembre 2002) Criteri per l'approvazione dei programmi e della proroga dei programmi per riorganizzazione e ristrutturazione
DettagliAll interno dei Progetti Integrati di Filiera (PIF) Settore Zootecnico: Carni Bovine
Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013 Reg. (CE) 1698/2005 Regione Toscana Bando Misura 121 Ammodernamento aziende agricole All interno dei Progetti Integrati di Filiera (PIF) Settore Zootecnico: Carni
DettagliComune di OLGIATE OLONA SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE
Comune di OLGIATE OLONA SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE 1. INTRODUZIONE La legge-delega 4 marzo 2009, n. 15, ed il decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, di seguito Decreto,
DettagliAlla scrittura privato o all atto pubblico dovrà essere allegato il regolamento del Fondo.
FONDAZIONE COMUNITARIA DEL VCO REGOLAMENTO E LINEE GUIDA PER LA COSTITUZIONE DEI FONDI PATRIMONIALI 1. Tipologie di Fondi patrimoniali Presso la Fondazione Comunitaria del VCO è possibile costituire le
DettagliDott. Jacopo Calvano. Dottore Commercialista e Revisore Legale dei conti Esperto in finanza comunitaria per imprese ed enti locali
Dott. Jacopo Calvano Dottore Commercialista e Revisore Legale dei conti Esperto in finanza comunitaria per imprese ed enti locali IT IMPRESA E TERRITORIO SRL Ufficio Finanziamenti e Incentivi 00199 Roma
DettagliAVVISO DI SELEZIONE PER IL SERVIZIO DI RICERCA ED ASSISTENZA PER L OTTENIMENTO DI CONTRIBUTI FINALIZZATI AL FINANZIAMENTO DI ATTIVITA COMUNALI
AVVISO DI SELEZIONE PER IL SERVIZIO DI RICERCA ED ASSISTENZA PER L OTTENIMENTO DI CONTRIBUTI FINALIZZATI AL FINANZIAMENTO DI ATTIVITA COMUNALI - - - o o o O o o o - - - IL COMUNE DI RIVALTA DI TORINO RENDE
DettagliDECRETI PRESIDENZIALI
DECRETI PRESIDENZIALI DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 24 luglio 2014. Ripartizione delle risorse relative al «Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità» 2013-2014
DettagliNuovi incentivi ISI INAIL
Per una migliore qualità della vita Nuovi incentivi ISI INAIL IL BANDO ISI INAIL 2013 PER INTERVENTI DA AVVIARE NELL ANNO 2014 FINANZIATA ANCHE LA CERTIFICAZIONE BS OHSAS 18001 Il bando ISI INAIL 2013
DettagliLEGGE REGIONALE N. 20 DEL 08 AGOSTO 2014
LEGGE REGIONALE N. 20 DEL 08 AGOSTO 2014 RICONOSCIMENTO E COSTITUZIONE DEI DISTRETTI RURALI, DEI DISTRETTI AGROALIMENTARI DI QUALITÀ E DEI DISTRETTI DI FILIERA IL CONSIGLIO REGIONALE Ha approvato IL PRESIDENTE
DettagliUdito il parere del Consiglio di Stato, espresso dalla Sezione consultiva per gli atti normativi nell'adunanza dell'8 novembre 2001;
Decreto 28 febbraio 2002, n. 70 Servizi di telefonia per anziani Preambolo, Art.1, Art.2, Art.3, Art.4, Art.5, Art.6, Art.7, Art.8, Art.9, Art.10, Art.11, Preambolo IL MINISTRO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE
DettagliIL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE
IL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Come indicato nel Piano Annuale della Performance (P.A.P.), predisposto a partire dall anno 2015, l Azienda annualmente esplicita gli obiettivi,
DettagliCOMUNE DI ROBASSOMERO PROVINCIA DI TORINO tel. 011 9234400 - Fax 011 9234422 E-mail: comune@comune.robassomero.to.it - www.comune.robassomero.to.
COMUNE DI ROBASSOMERO PROVINCIA DI TORINO tel. 011 9234400 - Fax 011 9234422 E-mail: comune@comune.robassomero.to.it - www.comune.robassomero.to.it Approvato con deliberazione G.C. n. 103/29.12.2010 INDICE
DettagliOGGETTO: POR-FESR 2014-2020. Bandi RSI - Ricerca, Sviluppo e Innovazione della Regione Toscana
Prato, 02 settembre 2014 OGGETTO: POR-FESR 2014-2020. Bandi RSI - Ricerca, Sviluppo e Innovazione della Regione Toscana Caro Socio/Gentile cliente, con la presente vi informiamo che la Regione Toscana
Dettaglidella manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.
L 320/8 Gazzetta ufficiale dell Unione europea IT 17.11.2012 REGOLAMENTO (UE) N. 1078/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per il monitoraggio che devono
DettagliII.11 LA BANCA D ITALIA
Provvedimento del 24 marzo 2010. Regolamento recante la disciplina dell adozione degli atti di natura normativa o di contenuto generale della Banca d Italia nell esercizio delle funzioni di vigilanza bancaria
DettagliREGIONE LAZIO Assessorato Lavoro e Formazione Dipartimento Programmazione Economica e Sociale Direzione Regionale Formazione e Lavoro area DB/05/03
LINEE GUIDA PER LA VALUTAZIONE DEI PROGETTI REGIONE LAZIO Assessorato Lavoro e Formazione Dipartimento Programmazione Economica e Sociale Direzione Regionale Formazione e Lavoro area DB/05/03 L.R. 24/96
DettagliAvvio della programmazione 2007-13
Avvio della programmazione 2007-13 Definizione dei criteri di selezione degli interventi per l attuazione delle strategie previste dal Programma Cagliari 9.11.2007 1 Le prossime scadenze Attività Definizione
DettagliNorme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici
Legge Regionale 28 aprile 2009, n. 15 Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici ( B.U. REGIONE BASILICATA N.22 del 2 maggio 2009 Articolo 1 Finalità 1. La presente legge, in
DettagliDELIBERAZIONE N. 30/7 DEL 29.7.2014
Oggetto: Assegnazione all Azienda ASL n. 8 di Cagliari dell espletamento della procedura per l affidamento del servizio di realizzazione del sistema informatico per la gestione dell accreditamento dei
DettagliAvvertenza: il presente Regolamento è in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.
Avvertenza: il presente Regolamento è in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Regolamento recante la disciplina dell adozione degli atti di natura normativa o di
DettagliD. Lgs. 185/00 - MISURE IN FAVORE DELLE COOPERATIVE SOCIALI
Sviluppo Italia Autoimp e autoimpr Autoimpr cooperative D. Lgs. 185/00 - MISURE IN FAVORE DELLE COOPERATIVE SOCIALI [ Presentazione a sportello ] SOGGETTI BENEFICIARI Destinatarie delle agevolazioni sono
DettagliIL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
D.P.C.M. 30 marzo 2001: ATTO DI INDIRIZZO E COORDINAMENTO SUI SISTEMI DI AFFIDAMENTO DEI SERVIZI ALLA PERSONA PREVISTI DALL ART. 5 DELLA LEGGE 8 novembre 2000, n. 328 IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
DettagliHORIZON 2020 PER LE PMI
HORIZON 2020 PER LE PMI Gli strumenti e le modalità di partecipazione ROAD SHOW Perugia, 21 Febbraio 2014 MISURE DI SUPPORTO ALLE PMI IN HORIZON IL PARTICIPANT PORTAL ASPETTI DI TECNICA PROGETTUALE MISURE
DettagliBS OHSAS 18001 IL BANDO ISI INAIL 2012
NUOVI INCENTIVI INAIL FINANZIATA ANCHE LA CERTIFICAZIONE BS OHSAS 18001 IL BANDO ISI INAIL 2012 PER INTERVENTI DA AVVIARE NELL ANNO 2013 Pescantina : 28/01/2013 Sede legale ed amministrativa: via Vivaldi,
DettagliStrumentazioni in favore dell imprenditoria femminile e giovanile
Strumentazioni in favore dell imprenditoria femminile e giovanile Verona, 14 aprile 2014 Michele Pelloso Direttore Sezione Industria e Artigianato Assessorato all Economia e Sviluppo, Ricerca e Innovazione
Dettagli1.1 Come si presenta una domanda?... 1. 1.2 E previsto un termine per la presentazione delle domande?... 1. 2.1 Chi può presentare domanda?...
INDICE 1. COME PRESENTARE DOMANDA 1.1 Come si presenta una domanda?... 1 1.2 E previsto un termine per la presentazione delle domande?... 1 2. CHI PUO PRESENTARE DOMANDA E PROGETTI AMMISSIBILI 2.1 Chi
DettagliRegione Lombardia Fondo di Rotazione Per l imprenditorialità
Regione Lombardia Fondo di Rotazione Per l imprenditorialità MISURE 1. Sviluppo aziendale basato su processi di ammodernamento e ampliamento produttivo 2. Innovazione di prodotto e di processo 3. Applicazione
DettagliASSOCIAZIONE ITALIANA DOTTORI COMMERCIALISTI ED ESPERTI CONTABILI
ASSOCIAZIONE ITALIANA DOTTORI COMMERCIALISTI ED ESPERTI CONTABILI COMMISSIONE NORME DI COMPORTAMENTO E DI COMUNE INTERPRETAZIONE IN MATERIA TRIBUTARIA NORMA DI COMPORTAMENTO N. 178 COMPUTO DEGLI AMMORTAMENTI
DettagliSistemi di misurazione e valutazione delle performance
Sistemi di misurazione e valutazione delle performance 1 SVILUPPO DELL'INTERVENTO Cos è la misurazione e valutazione delle performance e a cosa serve? Efficienza Efficacia Outcome Requisiti minimi Indicatori
Dettagli1- OBIETTIVI DEL DOCUMENTO 2- INTRODUZIONE
1- OBIETTIVI DEL DOCUMENTO... 1 2- INTRODUZIONE... 1 3- ACCESSO ALLA PROCEDURA... 2 4- COMPILAZIONE ON-LINE... 4 5- SCELTA DELLA REGIONE O PROVINCIA AUTONOMA... 5 6- DATI ANAGRAFICI... 6 7- DATI ANAGRAFICI
DettagliFAQ POST GRADUATORIA AVVISO GIOVANI PER IL SOCIALE
FAQ POST GRADUATORIA AVVISO GIOVANI PER IL SOCIALE 1. Domanda: Con quale modalità sarà possibile ottenere chiarimenti in merito alle procedure di attuazione e rendicontazione dei progetti cofinanziati?
DettagliBANDO. per le associazioni socie del Cesvot. per la presentazione. di progetti di formazione per il volontariato ANNO 2015
BANDO per le associazioni socie del Cesvot per la presentazione di progetti di formazione per il volontariato ANNO 2015 volontariato ANNO 2015 Pagina 1 1. Chi può presentare Hanno diritto a presentare
DettagliTURISMO, BRAMBILLA: "400 ML PER I CONTRATTI DI SVILUPPO, PER LA PRIMA VOLTA SOSTEGNO CONCRETO DEL GOVERNO A INVESTIMENTI NEL TURISMO"
TURISMO, BRAMBILLA: "400 ML PER I CONTRATTI DI SVILUPPO, PER LA PRIMA VOLTA SOSTEGNO CONCRETO DEL GOVERNO A INVESTIMENTI NEL TURISMO" "Per la prima volta in Italia, il governo dispone un concreto e significativo
DettagliL infermiere al Controllo di Gestione
L infermiere al Controllo di Gestione Una definizione da manuale del Controllo di gestione, lo delinea come l insieme delle attività attraverso le quali i manager guidano il processo di allocazione e di
DettagliPIEMONTE. D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005
PIEMONTE D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005 Oggetto: Programmazione della rete scolastica nella Regione Piemonte - anni scolastici 2005/06-2006/07 art. 138 del D.lgs 112/98. Indicazioni programmatiche inerenti
DettagliCircolare n 11. Oggetto. Quartu S.E., 22 novembre 2011
Quartu S.E., 22 novembre 2011 Circolare n 11 Oggetto Legge di Finanziamento: Comunitaria Nazionale Regionale Comunale Settore: Commercio, Servizi, Industria ed Agricoltura La circolare fornisce chiarimenti
DettagliRegione Autonoma della Sardegna
P.O.R. Sardegna 2000/2006 - Misura 3.13 - Ricerca e sviluppo tecnologico nelle imprese e territorio - Progetti di ricerca e innovazione al di sotto della soglia de minimis. ELENCO QUESITI RICORRENTI Quali
DettagliREGOLAMENTO PER LE EROGAZIONI EMBLEMATICHE DELLA FONDAZIONE CARIPLO
REGOLAMENTO PER LE EROGAZIONI EMBLEMATICHE DELLA FONDAZIONE CARIPLO 1. Finalità degli interventi emblematici 2 2. Ammontare delle assegnazioni e soggetti destinatari 2 3. Aree filantropiche di pertinenza
DettagliREGOLAMENTO AMMINISTRATIVO DELL ASSOCIAZIONE CASSA NAZIONALE DI PREVIDENZA ED ASSISTENZA A FAVORE DEI RAGIONIERI E PERITI COMMERCIALI
REGOLAMENTO AMMINISTRATIVO DELL ASSOCIAZIONE CASSA NAZIONALE DI PREVIDENZA ED ASSISTENZA A FAVORE DEI RAGIONIERI E PERITI COMMERCIALI Premessa Questo Regolamento, nell ambito dell autonomia gestionale,
Dettagliwww.adadvisory.it AD ADVISORY & FdG Servizi per la valorizzazione delle opportunità offerte dal Fondo di Garanzia (FdG) Roma, maggio 15
www.adadvisory.it AD ADVISORY & FdG Servizi per la valorizzazione delle opportunità offerte dal Fondo di Garanzia (FdG) Roma, maggio 15 Indice 1. AD Advisory (AD) La società 2. Situazione del credito alle
DettagliMinistero dello Sviluppo Economico
ALLEGATO N. 1 Ministero dello Sviluppo Economico Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica Direzione Generale per l Incentivazione delle Attività Imprenditoriali FONDO PER LA CRESCITA SOSTENIBILE
Dettagli