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1 Da: Comunicazioni Assofiduciaria Inviato: venerdì 23 novembre :26 Oggetto: APPROFONDIMENTI_COM_2018_163 "Temi di interesse - In breve" A tutte le Associate - Loro Sedi - Segnalazione - APPROFONDIMENTI_COM_2018_163 OGGETTO: Temi di interesse In breve (a cura dell Avv. Giuseppe Giangrande) Si segnalano alle Associate i seguenti temi di interesse: Scissione parziale proporzionale, niente abuso con la divisione delle attività La scissione proporzionale di rami immobiliari non è elusiva. L ulteriore conferma di un principio ormai consolidato viene dalla risposta ad interpello 65/2018 resa dall agenzia delle Entrate in data 8 novembre Il trasferimento in neutralità fiscale degli immobili dalla società scissa alle beneficiarie non può generare alcun vantaggio fiscale indebito, poiché i plusvalori latenti degli assets verranno ordinariamente tassati da parte delle aventi causa se e quando essi verranno ceduti a terzi, fuoriuscendo dal regime dell impresa. Nella risposta 65, le Entrate affrontano il caso di una società immobiliare con soci due persone fisiche, la quale dà corso a una scissione parziale proporzionale assegnando a diverse società distinti complessi immobiliari gestiti o concessi in locazione, ovvero oggetto di costruzione per la vendita. L istante precisa che in alcune società beneficiarie entreranno nuovi soci (attraverso una ricapitalizzazione), senza però che il controllo di tali società venga trasferito da chi attualmente lo detiene. Le Entrate, dopo aver incidentalmente precisato che per la ricostituzione delle riserve di rivalutazione in sospensione di imposta occorre applicare la percentuale al comma 4 dell articolo 172 del Tuir (rapporto tra patrimoni netti contabili trasferiti e rimasti) e non il rapporto tra i valori dei beni a suo tempo rivalutati e ora trasferiti, conferma quanto già affermato in precedenti risposte e cioè che l operazione non presenta alcun vantaggio fiscale indebito. La scissione, infatti, se da un lato non produce alcuna tassazione in sede di assegnazione dei beni dalla scissa alle beneficiarie, al tempo stesso lascia invariato costo fiscale dei beni.conseguentemente i beni medesimi sconteranno le ordinarie imposte sul reddito al momento della loro successiva uscita dal patrimonio delle società beneficiarie, senza alcun salto di imposta. Fonte: Luca Gaiani, Scissione parziale proporzionale, niente abuso con la divisione della attività, in Il Sole 24Ore, 13 novembre Niente abuso del diritto per la scissione asimmetrica anche se è incrociata Via Piemonte n Roma Tel Fax assofiduciaria@assofiduciaria.it Web:

2 Nessun abuso del diritto per la scissione asimmetrica e incrociata di due società immobiliari con cui vengono ripartiti i patrimoni separando altresì i gruppi di soci di tali società. Lo chiarisce l agenzia delle Entrate nella risposta ad interpello 68 dello scorso 15 novembre, che conferma i principi enunciati nella precedente risposta n. 36. Il trasferimento per scissione dall una all altra società, e viceversa, dei rami immobiliari, con assegnazione delle partecipazioni in modo asimmetrico non genera vantaggi tributari indebiti, dato che i beni mantengono il medesimo valore fiscale, senza dunque alcun salto di imposta. L articolata operazione straordinaria che forma oggetto dell interpello n. 68 riguarda due distinte società immobiliari, Alfa e Beta, ciascuna delle quali ha una compagine sociale speculare, composta dai gruppi famigliari «Caio» (50%) e «Sempronio» (50%). Le due società svolgono attività immobiliare in parte gestendo immobili propri in parte immobili di terzi e con destinazioni differenti (immobili strumentali per natura e case-vacanze). Alfa si scinde avendo come beneficiaria Beta e quest ultima pure si scinde avendo come beneficiaria Alfa. Entrambe le società sono rivestono dunque la qualifica sia di scissa che di beneficiaria (scissione reciproca). La scissione di Alfa fa uscire dalla compagine tutti e solo i soci del gruppo «Sempronio» (sicché restano soci di Alfa scissa tutti e solo i soci del gruppo «Caio»), a cui solamente vengono assegnate le quote di Beta; la scissione di Beta fa uscire dalla compagine tutti e solo i soci del gruppo «Caio» (restando anche in questo caso soci solo i componenti del gruppo «Sempronio»), a cui vengono esclusivamente assegnate le quote della beneficiaria Alfa. A seguito della scissione incrociata e asimmetrica delle due società, Alfa avrà un patrimonio costituito in parte da beni ex Beta e, per soci, solo il gruppo Caio ; Beta, d altro canto, acquisirà in patrimonio anche parte dei beni ex Alfa e avrà per soci solo il gruppo Sempronio. L Agenzia, confermando precedenti interventi di prassi, in particolare quanto affermato nella risposta 36/2018, sottolinea che la scissione asimmetrica è una ordinaria modalità di separazione di rami societari con attribuzione distinta ai componenti delle compagini societarie che proseguono così separatamente la propria attività di impresa. La scissione, anche asimmetrica, non genera alcun vantaggio fiscale indebito dato che i beni restano al medesimo valore che avevano nella scissa, per essere eventualmente tassati al momento della loro alienazione a terzi. Pertanto, anche la scissione asimmetrica e reciproca di due società non è censurabile in chiave antielusiva. Fonte: Luca Giani, Niente abuso del diritto per la scissione asimmetrica anche se è incrociata, in Il Sole 24Ore, 16 novembre Per gli enti la chance del Fondo sociale europeo Le misure di finanziamento per il terzo settore trovano un nuovo inquadramento con la riforma. Fondi destinati a progetti di interesse generale e misure specifiche per la finanza sociale. Questi i due filoni principali da cui attingere risorse con i quali dovranno iniziare a prendere confidenza gli enti non profit in attesa della operatività del nuovo Registro unico. Viene innanzitutto creato un sistema finanziario uniforme accessibile agli enti del Terzo settore (Ets), anche al fine di ottimizzare i vari contributi pubblici destinati al non profit. Tutti gli Ets (e non più solo Odv e Aps) potranno accedere al Fondo sociale europeo (articolo 69 del Cts) e diventare competitivi rispetto ai colleghi europei, anche grazie alla valutazione di impatto sociale di prossima introduzione che consentirà di valorizzare l impatto generato dai singoli progetti di interesse generale (con maggiori garanzie sia per i sostenitori sia per l assegnazione dei fondi pubblici). Per il finanziamento di iniziative e progetti di organizzazioni di volontariato (Odv), associazioni di promozione sociale (Aps) e fondazioni del Terzo settore, invece, è istituito un Fondo nazionale con una dotazione costante di circa 40

3 milioni di euro annui (articolo 72 del Cts), che consentirà agli enti una migliore programmazione delle proprie attività. A questo riguardo, è del 26 ottobre scorso l atto di indirizzo del ministero del Lavoro che individua gli obiettivi, le aree di intervento e le attività finanziabili con tale fondo, distinguendo tra iniziative/progetti a rilevanza locale e nazionale. Per questi ultimi è stato emanato anche il decreto direttoriale (Dd 305/2018 con allegato avviso 1/2018) con i criteri di selezione dei progetti, le modalità di assegnazione dei finanziamenti e le procedure di rendicontazione (per quest anno, ad esempio, sono progetti nazionali finanziabili quelli che prevedono lo svolgimento di attività in almeno 10 regioni, con durata compresa tra 12 e 18 mesi; l importo finanziabile è di minimo 250mila euro e massimo 900mila euro, al fine di promuovere sinergie partecipative tra gli enti, evitando una frammentazione dei finanziamenti). Ulteriori stanziamenti riguardano ipotesi specifiche: il fondo per il volontariato, il contributo per le Aps e gli altri contributi dedicati all acquisto di beni strumentali (in particolare ambulanze). Tutti finanziamenti a sistema (di circa 20 milioni di euro annui), che ogni anno verranno assegnati secondo le modalità individuate con decreto. Attenzione anche alla finanza sociale, che faciliterà l accesso al credito da parte degli enti non profit. L articolo 77 del Cts regolamenta i «titoli di solidarietà», ossia obbligazioni e altri titoli di debito (di durata non inferiore a 36 mesi) nonché certificati di deposito (di durata non inferiore a 12 mesi), il cui ricavato dovrà essere destinato dagli istituti di credito emittenti per erogare prestiti a favore degli Ets di natura non commerciale. Titoli resi appetibili per i risparmiatori attraverso la previsione di rendimenti più alti rispetto a quelli di obbligazioni/certificati similari emessi dallo stesso istituto, il quale potrà eventualmente abbassare il rendimento solo riducendo il tasso di interesse applicato sulle correlate operazioni di finanziamento agli Ets. Viene, inoltre, prevista la possibilità per gli emittenti di erogare, a titolo di liberalità, una somma commisurata all ammontare nominale collocato dei titoli ad uno o più Ets non commerciali, per il sostegno delle relative attività istituzionali, con l attribuzione di un credito d imposta se l erogazione è almeno pari allo 0,60% del valore nominale collocato dei titoli. Forma alternativa di accesso al credito è il nuovo «social lending» o peer to peer (P2P) lending (articolo 78 Cts): un sistema basato su piattaforme on line gestite da società iscritte all albo dell articolo 106 del Tub o da istituti di pagamento di cui all articolo 114 del medesimo Tub, che consentirà di mettere in relazione soggetti interessati a prestare denaro (privati o investitori istituzionali) con Ets che, a fronte di un rating creditizio positivo, richiedono risorse finanziarie per sviluppare progetti o sostenere la propria attività. Accanto a queste misure, prettamente finanziarie, si collocano strumenti di finanziamento indiretto, attraverso il riconoscimento della raccolta fondi come attività sempre più sistematica e strutturata da parte degli Ets (articolo 7 del Cts) e numerose agevolazioni fiscali che incentiveranno le erogazioni al Terzo settore (articolo 83 del Cts) e garantiranno un risparmio fiscale per specifiche operazioni effettuate dagli Ets (ad esempio acquisti immobiliari e operazioni straordinarie, articolo 82 del Cts). Fonte: Martina Manfredonia e Gabriele Sepio, LE PAROLE DEL NON PROFIT/Per gli enti la chance del Fondo sociale europeo, in Il Sole 24Ore, 14 novembre Si prega di non rispondere a questa poiché proveniente da un indirizzo non abilitato alla risposta. In caso di domande, contattare la Segreteria di Assofiduciaria all'indirizzo assofiduciaria@assofiduciaria.it ASSOFIDUCIARIA Via Piemonte n. 39, Roma Tel Fax

4 Il presente messaggio (inclusi gli allegati) è diretto esclusivamente ai destinatari, persone fisiche o giuridiche, sopra menzionati. Il suo contenuto è strettamente confidenziale ed è legalmente tutelato. L uso, la riproduzione o la divulgazione non autorizzata di ogni sua parte è severamente vietata. Se non siete menzionati nell elenco dei destinatari, siete pregati di contattare immediatamente il mittente e di cancellare il messaggio dal Vostro sistema.

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