LE INIZIATIVE DI ASSOFOND

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1 LE INIZIATIVE DI ASSOFOND A cura di: Gualtiero Corelli, Maurizio Prando (Assofond) Domenico Santino, Silvia Ferrari (ENEA)

2 AGGIORNAMENTI SULLE ATTIVITA PROMOSSE DA ASSOFOND Molte le iniziative promosse da Assofond di particolare interesse per i temi trattati e per il loro impatto sulle aspetti tecnici e gestionali delle attività di fonderia coinvolti, in campo ambientale, della salute e sicurezza ed in tema energetico: Rapporto di sostenibilità ambientale Definizione di Buone prassi per la valutazione dei rischi e la sorveglianza sanitaria nella Fonderia di Ghisa Le performance energetiche del Settore della Fonderia

3 IL RAPPORTO DI SOSTENIBILITA AMBIENTALE

4 INDUSTRIA E SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE Sostenibilità ambientale e sociale rappresentano esigenze imprescindibili per le attività industriali; esigenze rispetto alle quali si misura grado di «accettazione» di una attività produttiva sul territorio, spesso al di là dei benefici economici prodotti. Diversi settori industriali ad elevato impatto ambientale ed energetico hanno avviato da tempo, anche in Italia, la produzione di materiale documentale (reportistica, bilanci di sostenibilità, info-grafica) con l obiettivo di comunicare all esterno il profilo di sostenibilità della propria attività. La raccolta di informazioni è funzionale, inoltre, al monitoraggio delle dinamiche in atto nel Settore ed a orientare le strategie.

5 UN PROGETTO PER IL SETTORE DELLA FONDERIA La sostenibilità ambientale si declina lungo molteplici dimensioni e con un linguaggio ormai sempre più specifico. Protezione ambientale, questione sociale, governance dell impresa e risultati economico-finanziari devono essere considerati congiuntamente e sono sempre più spesso parte del sistema di valutazione della performance dell impresa. Una gestione efficiente del tema ambientale può portare benefici in termini economici, di riduzione dei rischi, di immagine e reputazione (licenza di operare).

6 UN PROGETTO PER IL SETTORE DELLA FONDERIA Gli obiettivi evidenziati rendono interessante, oltre che sfidante, l ipotesi di un progetto di riposizionamento del nostro Settore che valorizzi: i risultati raggiunti dalle imprese con riferimento ai temi di compliance, che devono tuttavia considerarsi quale «baseline» per potere parlare oggi di sostenibilità ambientale; il ruolo del Settore Fonderia quale anello fondamentale dell industria del riciclo, secondo quello che viene definito oggi modello dell economia circolare o zero rifiuti; le caratteristiche specifiche delle nostre imprese con riferimento all impatto positivo a livello di comunità locale e al tipo di modello di governo (impresa familiare).

7 Baseline/ Compliance Minimizzazione impatto Consumo energia e risorse Recupero sfridi e scarti Emissioni in aria Emissioni in acque Rifiuti Output prodotto Raccolta ed elaborazione dati e informazioni su impatti ambientali rilevanti durante la fase di produzione Materie prime e materie seconde utilizzate (t) Output prodotti FOCUS: Contenimento dei flussi di emissioni e di rifiuti in uscita (t) e loro trattamento con BAT e smaltimento

8 Prospettiva strategica Generazione di benefici Consumo energia e risorse Riciclaggio di materiali Recupero sfridi e scarti Recuperi energetici Emissioni in aria Emissioni in acque Rifiuti Output prodotto Flussi e informazioni baseline Valorizzazione del contributo del settore al recupero e riciclaggio di materiali (ferro, alluminio), contributo all economia circolare e zero rifiuti Valorizzazione della mancata emissione di GHG legata alla mancata estrazione di materie prime (benefici indiretti dell attività di riciclo) Valorizzazione degli output realizzati, quale fornitore di componenti per settori strategici per il paese (Brand come Ferrari, Ducati, )

9 SOSTENIBILITA E CIRCOLARITA DELLA FONDERIA Il settore della fonderia svolge una funzione fondamentale nel sistema economico per il ruolo chiave dei propri prodotti per la maggior parte dei produttori di beni di consumo e di investimento. Il getto sia di metalli ferrosi che di metalli non ferrosi, è un prodotto durevole, che presenta cicli di vita molto lunghi; inoltre, a fine vita il materiale è al 100% riciclabile per dare vita a nuovi prodotti, in un eterno ciclo inesauribile («permanent material»). I prodotti di Fonderia, consentono al progettista la massima «libertà», garantendo sempre le proprie caratteristiche di affidabilità e durata; ciò li rende idonei alle più svariate applicazioni ed insostituibili in molti settori strategici per uno sviluppo sostenibile e per la «green economy» quali quello delle energie rinnovabili, del settore elettrico, dell agricoltura, ecc.

10 LE FASI OPERATIVE DEL PROGETTO Il progetto per la realizzazione del rinnovato Manifesto per la Sostenibilità Ambientale delle Fonderia (che nel 2002 ha portato oltre 40 Fonderie ad intraprendere il percorso di implementazione di Sistemi di Gestione Ambientale sul modello ISO ), si svilupperà per fasi: Individuazione di un primo gruppo di Fonderie che, condividendo motivazioni ed obiettivi, aderiscano al progetto; Raccolta di informazioni (dati su: consumi di risorse idriche ed energetiche, materie prime, emissioni in atmosfera, scarichi idrici, produzione di rifiuti, riutilizzi e ricicli, ecc.); Pubblicazione di un Rapporto di Sostenibilità Ambientale; Definizione di obiettivi di miglioramento a medio termine (per le imprese aderenti al Manifesto e, in generale, per la media delle imprese del Settore).

11 IMPEGNO PER IL MIGLIORAMENTO Elemento qualificante del progetto è rappresentato dall obiettivo di miglioramento delle performance del Settore, che ASSOFOND intende perseguire su due fronti: Impegno al miglioramento I. Definizione di obiettivi «volontari» di crescita degli standard di Settore (livelli di emissione, consumi di risorse, benchmark energetici, produzione di rifiuti, ecc.); II. «Trainare» la crescita delle Fonderie che, pur nel rispetto dei vincoli di legge, non hanno ancora raggiunto le performance ambientali medie del Settore.

12 LE PERFORMANCE DEL SETTORE : I PRIMI DATI In questa prima fase il progetto ASSOFOND ha visto il coinvolgimento di circa 30 imprese che, su base volontaria, hanno aderito al progetto mettendo a disposizione le informazioni sulle performance registrate. Tali imprese realizzano il 37% della produzione nazionale di getti ferrosi (in quantità). Da una prima lettura dei dati emerge una conferma: il carattere «circolare» dell economia delle nostre imprese, al centro delle quali si evidenzia la tendenza per le attività di fusione, ad un sempre maggiore impiego di materie prime di recupero, rispetto alle materie prime «vergini» ottenute da minerale.

13 L UTILIZZO DI MATERIE PRIME DA RICICLO Nelle Fonderie di metalli ferrosi, il consumo di rottami (di acciaio e ghisa) e di materiali ferrosi di riciclo sul totale della materia prima «caricate» al forno, mostra un trend tendenziale in aumento, i cui valori variano in relazione al tipo di forno fusorio. 80% 60% 40% 20% 0% Percentuale di Materiali di Recupero nella Carica del Forno Fusorio (Rottame End of Waste - Rottame Sottoprodotto - Boccame) + 25% 75% 60% 60% 67% + 11% 46% 47% Forno Elettrico Forno Cubilotto Forno Rotativo + 2% Anno 2013 Anno 2015

14 GESTIONE RIFIUTI: CUORE DELL ECONOMIA CIRCOLARE Consapevoli che l obbiettivo «zero rifiuti» rimanga uno slogan oggi difficilmente realizzabile, sia per motivi tecnici e sia per i vincoli che la normativa ambientale pone, molta strada è stata fatta nel nostro settore per «valorizzare» i residui delle lavorazioni, trasformati, in assoluta conformità ai principi dell economia circolare, in materie prime utilizzabili tout court all interno di processi industriali (quali ad esempio i cementifici, le fornaci, la fabbricazione di manufatti per l edilizia e l ingegneria civile) o in «fonti minerarie» dalle quali estrarre preziosi metalli (quali, ad esempio Zinco, Nichel, Cromo) dai residui di lavorazione e/o polveri degli impianti di bonifica ambientale derivanti da specifiche fasi produttive del ciclo di fonderia, fortemente «inquinati» da elementi metallici che ne determinano la classificazione fra i rifiuti speciali pericolosi!

15 GESTIONE RIFIUTI: COSTO O OPPORTUNITA? Il Settore della fonderia, in particolare quella di metalli ferrosi con sistemi di formatura in sabbia, è caratterizzato da un elevato rapporto rifiuti/prodotto netto (dati MUD anno 1999: 0,67 1,05 ). L attenzione delle imprese del Settore, negli ultimi anni si è molto focalizzata sulle modalità di gestione dei residui dei vari processi lavorativi, sia allo scopo di diminuirne le quantità, incentivando i riutilizzi all interno dei processi di Fonderia stessi, sia ricercando possibili riutilizzi esterni alternativi alla «tradizionale» attività di smaltimento. Le scelte operate, oltre a risolvere i tanti problemi legati agli aspetti ambientali dello smaltimento dei rifiuti, si sono rivelate vantaggiose dal punto di vista della gestione economica, confermando le tesi che individuano nelle gestioni e negli investimenti «ambientali» opportunità e non costi per l impresa.

16 VALORIZZAZIONE DEI RIFIUTI: LE TERRE ESAUSTE Emblematico della tendenza verso l economia circolare nella gestione dei rifiuti, è il caso delle terre esauste. Oltre alla diminuzione in assoluto dei quantitativi prodotti (incidenza sulla produzione netta di getti) è interessante osservare come attualmente oltre il 95% delle terre esauste viene recuperato attraverso i riutilizzi esterni in impieghi come materie prime in sostituzione di sabbie e terre «da estrazione» annullando praticamente il ricorso allo smaltimento in discarica. I quantitativi di terre esauste, la cui produzione specifica media all inizio del 2000, secondo dati ufficiali dell Osservatorio Nazionale sui rifiuti ed ANPA, era di 575 kilogrammi per tonnellata di getti prodotti, nel 2015 secondo i dati dell indagine Assofond, sono scesi ad un valore medio di 360 kilogrammi per tonnellata ( - 37,4% ).

17 Kg/ton Getti prodotti ASSOFOND Federazione Nazionale Fonderie PRODUZIONE SPECIFICA DI TERRE ESAUSTE Produzione Specifica di Terre Esauste (Kg/ton getti prodotti) ,4 % Anno 2000 Anno 2013 Anno

18 SOSTENIBILITA E CIRCOLARITA DELLA FONDERIA Oltre il 70 % dei rifiuti prodotti dal Settore viene avviato al recupero esterno Materie prime Ricicli esterni scorie Ricicli interni Ricicli interni Rifiuti > 70 % Formatura Utilizzo Ricicli esterni sabbie

19 Kg/ton Getti prodotti ASSOFOND Federazione Nazionale Fonderie LE PERFORMANCE DEL SETTORE I PRIMI DATI La Fonderia italiana ha ridotto la produzione specifica di rifiuti (terre esauste + scorie di fusione + polveri forni fusori + altre polveri) del 26,6 % dal 2000 al Produzione di Rifiuti (Kg/ton getti prodotti) ,6 % Anno 2000 Anno Terre esauste Scorie di fusione Polveri + Fanghi TOTALE

20 Kg/ton Getti prodotti ASSOFOND Federazione Nazionale Fonderie LE PERFORMANCE DEL SETTORE I PRIMI DATI Le fonderie del campione, dal 2003 al 2015 hanno ridotto le emissioni specifiche di polveri in atmosfera di oltre il 65 %, passando da 0,6 Kg/t di getti prodotti agli attuali 0,2 Kg/t Emissione Specifica di Polveri (Kg/ton getti prodotti) 0,6 0,6 0,5 0,4 0,2 Anno 2003 Anno ,3 0,2 0,1-65 % 0

21 LE PERFORMANCE DEL SETTORE I PRIMI DATI Il 95 % delle acque prelevate, utilizzate per il raffreddamento degli impianti produttivi è riciclata all interno di circuiti di recupero Input Impieghi Industriali Output raffreddamento impianti Reintegro evaporazione 95 % RISORSA IDRICA Depurazione ad umido Reintegro evaporazione Umidificazione terre Perdita per evaporazione

22 Recupero Terre esauste: > 95 % Materie prime da riciclo: > 60 % Rifiuti destinati a riutilizzo: > 70 % Investimenti per la tutela ambiente: 30 % sul totale Riciclo acque: > 95 % Emissioni di polveri in aria ( ): - 65 %

23 SOSTENIBILITA E CIRCOLARITA : QUALE FUTURO? Nella logica dell Economia circolare, il cerchio si chiude con la trasformazione dei rifiuti in risorse. Lo sviluppo del modello di economia circolare passa attraverso uno sviluppo della normativa che registri un reale «cambio di rotta» verso la promozione delle sinergie industriali e l utilizzo dei sottoprodotti. E necessario inserire esplicitamente il sottoprodotto tra gli strumenti fondamentali per la riduzione della produzione dei rifiuti. Ciò richiede una maggiore «semplificazione» nell applicazione e dimostrazione dei criteri di attribuzione dello status giuridico di sottoprodotto previsti dalla normativa (1. origine da processo produttivo 2. certezza di utilizzo 3. utilizzo diretto 4. rispondenza a requisiti di qualità ed ambientali), attraverso regole certe ed uniformi a livello comunitario. A livello nazionale è necessario stimolare il mercato dei sottoprodotti e dei materiali riciclati, anche attraverso un più ampio ricorso agli appalti pubblici «verdi».

24 SOSTENIBILITA E CIRCOLARITA : QUALE FUTURO? Il Settore della fonderia ha da tempo affrontato il tema del riutilizzo dei propri residui, attraverso una costante attività che ha portato a significativi risultati nell individuazione di possibili campi di riutilizzo di terre esauste e scorie di fusione. Possibilità che potrebbero essere ulteriormente incrementate, anche ampliandole verso altre tipologie di rifiuti, superando i tanti vincoli normativi e «culturali» che ancora oggi ne limitano l impiego; atteggiamenti spesso giustificati da una applicazione immotivata del principio di precauzione. Tali vincoli rendono utilizzi tecnicamente fattibili, economicamente non sostenibili in relazione agli attuali costi gestionali del rifiuto. Alla Politica è demandato il compito di semplificare la normativa europea e nazionale, rendendola coerente con un modello economico di tipo circolare, promuovendo il recupero e il riutilizzo dei residui, anche rimuovendo gli ostacoli tecnici e normativi dovuti alla interazione tra le diverse normative (classificazione di pericolosità dei rifiuti, REACH, Regolamento CLP, normativa sulle bonifiche, ecc.)

25 Definizione di una Linea Guida per la valutazione dei rischi e la sorveglianza sanitaria nella Fonderia di Ghisa

26 LE TEMATICHE DI SALUTE E SICUREZZA Il tema della sicurezza nelle attività di fonderia è stato oggetto di una importante iniziativa promossa da Assofond con il supporto tecnico scientifico della Cattedra di Medicina del Lavoro dell Università di Brescia, finalizzato alla riduzione del fenomeno infortunistico in Fonderia Il progetto, avviato nel 2009, oggi è al suo terzo ciclo triennale.

27 I RISULTATI ACQUISITI ,1 1,8 12,8 PROGETTO ASSOFOND/UNIBS G DATI METALLI FERROSI (N. 23 fonderie 21 ghisa + 2 acciaio) INDICI INFORTUNISTICI - MEDIANA 19,3 13,1 2,4 2,0 20,3 12,3 TASSO DI INCIDENZA (X100 addetti) - MEDIANA INDICE DI FREQUENZA (X ore lavorate) - MEDIANA 1,8 10,2 INDICE DI GRAVITA' (X ore lavorate) - MEDIANA 16,9 2,3 19,6 11,2 17,3 1,8 10,6 1,3 8,0 5,7 13, ,2 1,6 2,5 2 1,5 1 0,5 0 INCLUSI IL IN ITINERE 2010 VS 2007 TASSO DI INCIDENZA - 33% INDICE DI FREQUENZA - 27% INDICE DI GRAVITA 14-30% Fonderie di Metalli non Ferrosi Fonderie di Metalli Ferrosi 7,5 0,9 13,0 10,9 1,0 1,1 PROGETTO ASSOFOND/UNIBS G DATI METALLI NON FERROSI (N. 10 fonderie) INDICI INFORTUNISTICI - MEDIANA 12,7 0,9 7,1 6,3 6,2 TASSO DI INCIDENZA (X100 addetti) - M ED IA N A INDICE DI FREQUENZA (X o re lavo rate) - M ED IA N A INDICE DI GRAVITA' (X ore lavo rate) - M ED IA N A 10,9 8,2 0,8 4,5 10, ,3 1,6 0,6 4,1 5,3 3,5 1,8 1,6 1,4 1,2 1 0,8 0,6 0,6 3,9 0,4 0,2 0 INCLUSI IL IN ITINERE 2010 VS 2007 TASSO DI INCIDENZA - 52% INDICE DI FREQUENZA - 22% INDICE DI GRAVITA - 25%

28 IL NUOVO PROGETTO Una corretta attività di valutazione dei rischi presenti nelle lavorazioni di Fonderia costituisce l elemento di base per impostare una seria attività di prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali. L esperienza acquisita nelle attività svolte presso le Fonderie aderenti al progetto Assofond Università di Brescia, ha confermato che la riduzione degli infortuni, non è una questione esclusivamente tecnica. Una seria attività di prevenzione non può prescindere da una collaborazione fra i soggetti «istituzionali» deputati alla gestione del rischio: imprenditore (con le competenze tecniche su tecnologie e processi messe in campo anche attraverso i propri Dirigenti), Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione e Medico competente.

29 IL RUOLO STRATEGICIO DEL MEDICO La normativa in tema di salute e sicurezza dettata dal D.Lgs. 81/08, demanda alla figura del Medico competente l attività di collaborazione con il Datore di Lavoro nell individuazione dei rischi [ art. 29, comma 1 Art. 25, comma 1, lettera a) ] e di sorveglianza sanitaria [ art. 25, comma 1, lettera b) e 41, comma 1 ]. Il Medico, in particolare, è chiamato ad esprime un giudizio nel merito della idoneità alla «mansione specifica» svolta dal lavoratore [Art. 41, commi 2 e 6 ]. Il «protocollo sanitario» rappresenta lo strumento operativo attraverso il quale il Medico svolge la Sua attività di «sorveglianza» ed esprime i giudizi di idoneità alla mansione. Una corretta attività di valutazione dei rischi connessi alla mansione specifica svolta dal lavoratore, è fondamentale per definire un protocollo sanitario adeguato oltre che alla tutela della salute dei lavoratori, anche alla prevenzione degli infortuni sul luogo di lavoro.

30 LINEA GUIDA PER LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO E LA SORVEGLIANZA SANITARIA MANSIONE RISCHIO SORVEGLIANZA SANITARIA

31 LINEA GUIDA: I CONTENUTI PARTE PRIMA: VALUTAZIONE DEL RISCHIO 1.0 Il processo di Fonderia 2.0 I rischi legati all attività di Fonderia 2.1 Individuazione dei pericoli e valutazione dei rischi 2.2 Le «categorie» di pericoli presenti nelle attività di Fonderia 2.3 Valutazione del rischio correlato alla mansione 3.0 Analisi dei rischi presenti nelle attività di Fonderia 3.1 Rischi di natura fisica Rumore Vibrazioni Campi elettromagnetici Radiazioni ottiche Artificiali (ROA) Radiazioni ionizzanti

32 LINEA GUIDA: I CONTENUTI (2) 3.2 Rischi di natura chimica - cancerogeno Esposizione a polveri e Silice Libera Cristallina Esposizione a polveri di legno duro Esposizione a sostanze gassose 3.3 Rischi di natura biologica 3.4 Rischi ergonomici 3.5 Rischi psicosociali 4.0 Rischio infortunistico 4.1 Rischi legati all ambiente di lavoro 4.2 Rischi legati all utilizzo delle attrezzature di lavoro Rischi di natura meccanica Rischi di natura elettrica 4.3 Rischio legati all utilizzo di prodotti chimici 4.4 Rischio verso terzi 5.0 Il ruolo del Medico competente nella valutazione del rischio

33 LINEA GUIDA: I CONTENUTI (3) PARTE SECONDA: SORVEGLIANZA SANITARIA 6.0 Motivazioni giuridico normative della sorveglianza sanitaria 7.0 Scenari di esposizione che prevedono la sorveglianza sanitaria 8.0 Protocollo di sorveglianza sanitaria 9.0 Il giudizio di idoneità 10. La Relazione Sanitaria annuale Bibliografia Glossario

34 LE PERFORMANCE ENERGETICHE DEL SETTORE DELLA FONDERIA Domenico Santino, Silvia Ferrari - ENEA Maurizio Prando - ASSOFOND

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