MODALITÀ PER LA CORRETTA IDENTIFICAZIONE DEL PAZIENTE
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- Marta Castellani
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1 REV.1 DEL EDIZIONE 2 DEL PAG. 1 DI 8 MODALITÀ PER LA CORRETTA IDENTIFICAZIONE DEL PAZIENTE Rev. 0 Data Edizione 1 Data Cod. Rev. 1 Data Edizione 2 Data Distribuito in forma X cartacea X informatica A Direzioni sanitarie dei PO e dei Distretti. Direzione area consultoriale; Case della salute; Direzione UOC cure primarie; Direzione Dipartimento salute mentale; X Copia controllata (soggetta ad aggiornamento) N Copia non controllata DATA Firma per ricevuta REDATTO DA Risk management Dr. Bifulco Franco Dr. Oliva Valerio VERIFICATO DA Risk management Approvato da Direttore Sanitario Aziendale
2 REV.1 DEL EDIZIONE 2 DEL PAG. 2 DI 8 Indice Argomento Pag. Oggetto- scopo- ambito di applicazione-revisione-diffusione 3 Bibliografia 4 Premessa attività 5 Modalità accertamento persona assistita 6 Istruzione operativa 7 Responsabilità- documenti correlati-monitoraggio 8
3 REV.1 DEL EDIZIONE 2 DEL PAG. 3 DI 8 Oggetto La presente procedura descrive le modalità operative che si devono utilizzare per identificare correttamente la persona assistita prima di sottoporla a procedure diagnostiche, terapeutiche e/o riabilitative. Scopo Garantire la corretta identificazione del in ogni pratica diagnostica, terapeutica e/o riabilitativa. Standardizzare le attività e rendere omogenei i comportamenti tra gli operatori al fine di identificare in modo univoco la persona assistita destinataria della prestazione/trattamento. In tale modo la procedura offre ai professionisti e agli operatori sanitari informazioni sui comportamenti da adottare in condizioni potenzialmente pericolose, che possono causare danni e/o gravi e fatali conseguenze ai pazienti; la procedura si propone di aumentare la consapevolezza del possibile pericolo di alcuni eventi indicando le azioni da intraprendere per ridurre l incidenza e la gravità delle complicanze. Ambito di applicazione La procedura fornisce indicazioni limitatamente all argomento in oggetto; non esclude l autonomia e la responsabilità decisionale dei singoli professionisti sanitari e presuppone la corretta esecuzione dei singoli atti nella specifica competenza dei professionisti. La presente procedura si applica a tutte le prestazioni sanitarie diagnostiche, terapeutiche e/o riabilitative che vengono eseguite in tutte le strutture aziendali successivamente all identificazione amministrativa. Per quanto concerne l identificazione del per la trasfusione di sangue ed emoderivati, fare riferimento alla procedura aziendale Gestione del processo trasfusionale emessa dal SIT-Risk Management ASL VT, attualmente gestita attraverso dispositivi a radiofrequenza e braccialetto elettronico. Revisione La revisione del presente documento è prevista entro 5 anni dalla data di emissione, salvo che mutate esigenze della ASL VT o nuove necessità organizzative non ne richiedano la revisione in tempi più brevi. Per eventuali richieste di modifiche occorre rivolgersi al Risk Management. Diffusione Indicata in prima pagina. La diffusione deve avvenire tramite riunioni e presa visione della procedura all interno delle Strutture Aziendali, con firma degli interessati per presa visione della procedura, e tramite attività formative aziendali.
4 REV.1 DEL EDIZIONE 2 DEL PAG. 4 DI 8 Il presente Documento è messo a disposizione di tutto il Personale dell Azienda (in formato.pdf) mediante inserimento nell apposita sezione della HOME Page sito ASL VT/Programmazione/Risk management/documentazione Bibliografia - Principali Fonti e Riferimenti D.M Disposizioni relative ai requisiti di qualità e sicurezza del sangue e degli emocomponenti Raccomandazione per la corretta identificazione dei pazienti, del sito chirurgico e della procedura Ministero della Salute, Raccomandazione n. 3, Marzo 2008 Raccomandazione per la prevenzione della reazione trasfusionale da incompatibilità AB0 Ministero della Salute, Raccomandazione n. 5, Marzo 2008 Joint Commission International Patient Identification and WHO: Statement of Problem and Impact - Patient Safety Solutions volume 1, solution 2 - May Raccomandazione per la prevenzione della morte, coma o grave danno derivati da errori in terapia farmacologia Ministero della Salute, Raccomandazione n. 7, Settembre 2010 Osservatorio Nazionale sugli eventi sentinella Ministero della Salute e delle Politiche Sociali Legge del 5 giugno 1990, n. 135 "Programma di interventi urgenti per la prevenzione e la lotta contro l'aids" D.D n 564 del 01/10/2009 Lotta alla diffusione dell infezione da HIV/AIDS: l offerta del test HIV (D.D. n 168 del 19/07/2007): modello di consenso informato all esecuzione del test HIV protocollo operativo per l esecuzione delle procedure diagnostiche per la determinazione dell infezione da HIV - osservazioni di nature giuridica in ordine a il consenso al test HIV da parte del minore D.D. N 413 del 29/07/2009 Procedure di laboratorio per la determinazione delle sostanze d abuso. Aggiornamento della D.D. n 170 del 06/06/2001 intesa Stato Regioni del 30/10/2007 e dell Accordo Stato/Regioni del 18/09/2008 Legge 23 marzo 2016, n. 41 Introduzione del reato di omicidio stradale e del reato di lesioni personali stradali, nonché disposizioni di coordinamento al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, ed al decreto legislativo 28 agosto 2000, n. 274 Legge 30 marzo 2001, n.125 Legge quadro in materia di alcol e di problemi alcol correlati Provvedimento del Garante della Privacy del 09/11/2005: Strutture sanitarie: rispetto della dignità Legge 4 maggio 1983, n. 184 Diritto del minore ad una famiglia Decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445 Testo Unico sulla documentazione amministrativa )
5 REV.1 DEL EDIZIONE 2 DEL PAG. 5 DI 8 Premessa In ambito sanitario un numero significativo di eventi sfavorevoli sono ascrivibili a difetti di identificazione (es. scambi di pazienti, sconosciuto senza documenti di identità, pazienti con uguali dati anagrafici, ecc ), che possono aver luogo in qualsiasi momento nell ambito delle diverse fasi del processo di erogazione delle cure sanitarie. Tali situazioni possono anche verificarsi a causa di fattori correlati al stesso, che può essere disorientato, non completamente vigile o affetto da disturbi/difficoltà di comprensione linguistica. La corretta identificazione del rappresenta pertanto uno degli elementi fondamentali per garantire la sicurezza degli interventi e delle cure: tutto il personale sanitario e di supporto coinvolto nel processo di erogazione delle prestazioni deve sempre procedere alla corretta e univoca identificazione della persona assistita. Per migliorare le modalità di identificazione dei pazienti, all'interno della ASL VT è stato introdotto il braccialetto identificativo (controllo in radiofrequenza), strumento che serve a contenere e ridurre possibili errori umani, obbligatorio ai sensi del D.M Disposizioni relative ai requisiti di qualità e sicurezza del sangue e degli emocomponenti. Attività Le attività cui si applica la procedura sono prestazioni assistenziali/ diagnostico/ terapeutiche/ riabilitative. Queste prestazioni includono: prescrizione e somministrazione di farmaci prelievi di sangue o di altri campioni biologici esecuzione di altre terapie o procedure non invasive (es. accertamenti radiologici) invio di ad eseguire una procedura fuori reparto o in dimissione/trasferimento, ecc. acquisizione consenso informato consegna referti
6 REV.1 DEL EDIZIONE 2 DEL PAG. 6 DI 8 Documenti validi per l accertamento d identità della persona assistita1 In ambito sanitario l identità non può essere autocertificata: la persona assistita può essere identificata solo tramite un valido documento di riconoscimento, perché il documento d identità rappresenta l attestazione rilasciata al cittadino dalle autorità preposte e contiene dati anagrafici e fotografia del soggetto. Modalità di accertamento di identità della persona assistita La modalità corretta di identificazione del per l esecuzione delle procedure assistenziali prevede una verifica verbale: l operatore chiede di esplicitare con domanda aperta alla persona assistita cognome e nome e data di nascita evitando di suggerire la risposta. Ricorda! Quando, rivolgendoci ad un, chiediamo per esempio Lei è il Signor Mario Rossi?, possiamo indurlo erroneamente a fornirci una risposta affermativa. Dopo che il ha dichiarato il proprio nome, cognome e data di nascita, l operatore confronta l identità riferita con quella indicata sulla documentazione relativa alla prestazione da effettuare (scheda clinica,richiesta di esame, ecc ). E fondamentale che la documentazione sanitaria sia sempre disponibile nel luogo dove avviene l identificazione!!!! Qualora il non fosse in grado di comunicare, non fosse collaborante, manifestasse disturbi di comprensione linguistica o non conoscesse affatto la nostra lingua e non disponesse di un documento di riconoscimento, è necessario accertare con le stesse modalità l'identità con il supporto di un parente o un accompagnatore in grado di rispondere con certezza; Se necessita, presso la nostra ASL VT è presente un Servizio di Mediazione Culturale. Da attivare come da specifica procedura notificata a tutte le unità operative. L uso del braccialetto identificativo ( Trasfusionale, Pediatria, etc.) non esclude l identificazione verbale/documentale: le due modalità devono essere utilizzate entrambe Per gli accertamenti di identità dei soggetti che richiedono il test HIV, per le indagini tossicologiche a carattere medico-legale o per specifici disposti normativi (con catena di custodia) si fa riferimento alle disposizioni di legge. Per gli accertamenti di identità nella consegna dei referti si fa riferimento alle specifiche disposizioni di legge.
7 REV.1 DEL EDIZIONE 2 DEL PAG. 7 DI 8 ISTRUZIONE OPERATIVA Come fare Prima di procedere a qualsiasi attività è necessario verificare sempre l'identità del!!! (vedi Raccomandazione Risk Management n 5 del revisione allegata) 1-Chiedere all utente/ di riferire il proprio nome, cognome e data di nascita 2-Controllare la corrispondenza-congruenza univoca tra l identità della persona assistita e la sua documentazione sanitaria (cartella clinica, scheda unica di terapia, consenso informato, dati anagrafici, documento di identificazione personale valido, ulteriore documentazione disponibile, ecc.). 3-In caso di minore di età, oltre alla verifica diretta è necessario accertare l identità del con le stesse modalità attuate per la persona adulta attraverso i genitori o attraverso chi ne detiene la potestà genitoriale; analogamente, in caso di soggetti interdetti occorre fare riferimento al tutore o a persona da lui delegata. Come si chiama? Quando è nata? Controlla sempre!
8 REV.1 DEL EDIZIONE 2 DEL PAG. 8 DI 8 Responsabilità A ciascun Direttore di S.C./Responsabile di S.S.D./ S.S./Coordinatore di Area e a ciascun Coordinatore Infermieristico/Tecnico/Ostetrico/Riabilitativo è attribuita la responsabilità di verificare e controllare sistematicamente la corretta adesione ai contenuti della presente procedura, rispetto ai comportamenti tecnico-professionali di processo di ciascun operatore del proprio staff. Tutti gli operatori che partecipano al processo di diagnosi, di cura e di assistenza del sono responsabili dell applicazione dei comportamenti definiti dalla procedura per la propria parte di competenza. Documenti correlati Procedura Generale LLGG Informazione al e consenso informato Procedura Aziendale SIT Gestione del processo trasfusionale Raccomandazione interna Risk management n 5 rev. 1 del Documento guida per la sicurezza in sala operatoria Risk management ASL VT Procedura interne blocchi operatori Preparare e posizionare il in sala operatoria Codice in materia di protezione dei dati personali (reperibile su Intranet alla voce Privacy ) Monitoraggio Il monitoraggio relativo all'applicazione della procedura sarà effettuato, periodicamente e in accordo con i responsabili e i professionisti delle SS.CC. interessate, dagli operatori del Risk Management attraverso controlli a campione.
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