4) TITOLO DEL PROGETTO: A scuola di rappresentanza. I circoli giovanili del territorio a sostegno degli studenti delle scuole superiori.

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1 SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1)ENTE PROPONENTE IL PROGETTO: Arci Servizio Civile Nazionale Informazioni aggiuntive per i cittadini: Sede centrale: Indirizzo: Via Monti di Pietralata 16, Roma Tel: Fax info@ascmail.it Sito Internet: Associazione locale dell ente accreditato a cui far pervenire la domanda: Arci Servizio Civile Lombardia Indirizzo: via dei Transiti, Milano Tel: lombardia@ascmail.it Sito Internet: Responsabile dell'associazione locale ente accreditato: Sergio Silvotti Responsabili informazione e selezione dell Associazione Locale: Manuela Colicchia Andrea Fumagalli 2) CODICE DI ACCREDITAMENTO: NZ ) ALBO E CLASSE DI ISCRIZIONE: Albo Nazionale Ente di I classe CARATTERISTICHE PROGETTO 4) TITOLO DEL PROGETTO: A scuola di rappresentanza. I circoli giovanili del territorio a sostegno degli studenti delle scuole superiori. 5) SETTORE ED AREA DI INTERVENTO DEL PROGETTO CON RELATIVA CODIFICA: Settore: Educazione e Promozione culturale Area di intervento: Educazione ai diritti del cittadino Codifica: E06 6) DESCRIZIONE DELL'AREA DI INTERVENTO E DEL CONTESTO TERRITORIALE ENTRO IL QUALE SI REALIZZA IL PROGETTO CON RIFERIMENTO A SITUAZIONI DEFINITE, RAPPRESENTATE MEDIANTE INDICATORI MISURABILI; IDENTIFICAZIONE DEI DESTINATARI E DEI BENEFICIARI DEL PROGETTO: 6.1 Descrizione della situazione di contesto territoriale e di area di intervento con relativi indicatori rispetto alla situazione di partenza:

2 La partecipazione attiva dei giovani alle decisioni e alle attività a livello locale e regionale è essenziale se si vogliono costruire delle società più democratiche, più solidali, e più prospere. Partecipare alla vita democratica di una comunità, qualunque essa sia, non implica unicamente il fatto di votare o di presentarsi a delle elezioni, per quanto importanti siano tali elementi. Partecipare ed essere un cittadino attivo, vuol dire avere il diritto, i mezzi, il luogo, la possibilità e, se del caso, il necessario sostegno per intervenire nelle decisioni, influenzarle ed impegnarsi in attività ed iniziative che possano contribuire alla costruzione di una società migliore [Carta Europea della Partecipazione dei Giovani alla vita locale e regionale adottata dal Congresso dei poteri locali e regionali d Europa il 21 maggio 2003] Il progetto nasce dalla consapevolezza, maturata in Arci Cremona negli ultimi anni, che i giovani studenti del territorio cremonese faticano sempre più ad organizzare la propria rappresentanza in maniera efficace all interno degli istituti di secondo grado e ad innescare così un dialogo costruttivo e propositivo con gli organi collegiali di cui fanno parte, con i governi locali e le comunità di riferimento. In questo senso il Circolo Arci Arcipelago di Cremona e il Circolo Arci Ombriano di Crema, che hanno negli anni costruito un rapporto di fiducia con alcuni rappresentanti degli studenti, alcuni istituti e alcuni gruppi di giovani, possono svolgere un ruolo fondamentale per supportare gli studenti nella propria auto organizzazione e nella rappresentanza. La sinergia tra questi due circoli sul tema è inoltre importantissima per costruire una visione rinnovata e unitaria del problema, ricomponendo in piccola parte una situazione di frammentazione tra i distretti della provincia, una frammentazione ahimè assai radicata e che permea tutti gli ambiti della programmazione territoriale della provincia di Cremona. I giovani studenti nella provincia di Cremona I giovani tra i 18 e i 35 anni residenti in provincia di Cremona sono (dati al 31/12/2016 Fonte: Ufficio Statistica della Provincia di Cremona), ovvero il 18,01% della popolazione, così suddivisi tra i Distretti di Cremona e di Crema: a) nel Distretto Cremonese, con un'incidenza del 17,65% sulla popolazione totale del distretto ( a Cremona città, pari al 17,80% della popolazione cittadina); b) nel Distretto Cremasco, con un'incidenza del 18,320% sulla popolazione totale (6.079 a Crema città, pari al 17,66% della popolazione totale) c) nel Distretto Casalasco con un'incidenza del 18,18% sulla popolazione totale del distretto. La provincia di Cremona, complessivamente, è un territorio interessato da un progressivo invecchiamento della popolazione confermato da dati quali il tasso di fecondità al 1,46, il saldo naturale negativo per gli italiani pari a (che sta ad indicare lo scarso ricambio generazionale) compensato in parte dal saldo naturale per gli stranieri a +690 e un indice di vecchiaia a 169,83, aumentato di 4 punti in un anno: ci sono 4 anziani over 65 anni per ogni bambino di età compresa tra 0 e 5 anni e gli indici di dipendenza senile e giovanile sono rispettivamente 35,42 e 20,86. In provincia di Cremona il tasso di scolarità è pari al 101,3% nel caso della popolazione maschile, al 97,5% nel caso della popolazione femminile per un valore a livello complessivo pari al 99,5%. Si tratta di un livello

3 di scolarizzazione estremamente elevato, se si considera che la media nazionale è pari all 86,3% e la media regionale è pari all 85,3%. I dati osservati finora offrono un panorama della realtà cremonese estremamente positivo in merito alla tenuta del sistema formativo e di istruzione locale, soprattutto se raffrontati con quanto emerge sia a livello lombardo che a livello nazionale. In particolare, il tasso di scolarità nelle scuole dell obbligo è superiore rispetto alla media regionale e nazionale, grazie sicuramente ad un tasso di ripetenza decisamente inferiore alla media, e il tasso di ripetenza rilevato a livello provinciale è circa la metà rispetto a quello della macro area e della media nazionale per le elementari e per le medie superiori, e un terzo per le medie inferiori. I giovani e la scuola: un po di numeri La popolazione scolastica complessiva nella provincia di Cremona, secondo gli ultimi dati disponibili elaborati dalla Provincia di Cremona sull anno scolastico 2015/2016, è costituita da un allievi: Di questi , che comprendono tutti i livelli della formazione, dalla scuola dell infanzia alle scuole superiori, sono gli iscritti alle scuole Secondarie di Secondo Grado, suddivisi nei tra distretti della provincia come segue Tabella 1 A.S. 2015/2016 Scuola Secondaria di Secondo Grado: iscrizioni negli Ambiti Totale % Ambito cremonese* % Ambito cremasco* % TOTALE *Nell ambito Cremonese sono comprese le scuole del comune di Cremona, Casalmaggiore e Soresina, nell Ambito Cremasco quelle di Crema, Pandino e Soncino. Rispetto invece alla tipologia di scuola frequentata, si rilevano i dati seguenti: Tabella 3 A.S. 2015/2016 Scuola Secondaria di Secondo Grado: Tipologia Scuola Tipologia scuola Maschi Femmine Totale % Scuole statali % Scuole paritarie % Corsi diurni % Corsi serali 286 2%

4 Le Scuole Secondarie di Secondo Grado statali (Autonomie Scolastiche) presenti in provincia di Cremona sono in totale 20 suddivise in più sedi, alcune delle quali organizzano corsi serali. Dei alunni iscritti nelle Scuole Secondarie di Secondo Grado nell a.s. 2015/2016 si è rilevato che 446 alunni sono disabili (3%), mentre alunni sono stranieri (12%). Per quanto riguarda la distribuzione degli iscritti nelle tipologie di istituto, risulta che il 21% frequenta istituti professionali, il 36% istituti tecnici e il 43% i licei. Di seguito il dettaglio degli iscritti per ciascun istituto della provincia di Cremona Istituto Città Iscritti I.I.S. "G. Romani" ITG Casalmaggiore 77 I.I.S. "G. Romani" ITI Casalmaggiore 263 I.I.S. "G. Romani" Liceo classico e linguistico Casalmaggiore 278 I.I.S. "G. Romani" Liceo scientifico Casalmaggiore 168 I.I.S. "G. Romani" Corsi IeFP Casalmaggiore 89 I.I.S."Stanga" IPA Crema 122 I.I.S. "Stanga" ITA Crema 204 I.I.S. "Racchetti Da Vinci" Liceo scientifico Crema 563 I.I.S. "Racchetti Da Vinci" Liceo classico Crema 1107 I.I.S. "Piero Sraffa" ITT Crema 252 I.I.S. "Piero Sraffa''' IPSCT Crema 826 I.I.S. "Piero Sraffa''' IPSCT (serale) Crema 175 I.I.S. "G. Galilei" ITI Crema 1072 I.I.S. "G. Galilei" Liceo scientifico Crema 588 I.I.S. "G. Galilei" ITI (serale) Crema 22 I.I.S. "Luca Pacioli" Liceo scientifico ad indirizzo sportivo Crema 59 I.I.S. "Luca Pacioli" ITC Crema 1416 Liceo artistico "B. Munari" Crema 541 Polo professionale "APC Marazzi" sezione associata Marazzi Crema 404 Liceo linguistico paritario "W. Shakespeare" Crema 63 Liceo scientifico paritario "Dante Alighieri" Crema 56 Liceo Classico "Daniele Manin" Cremona 929 Liceo delle scienze umane "S. Anguissola" Cremona 805 Liceo scientifico "G. Aselli" Cremona 876 I.I.S. "Stanga" ITA Cremona 383 I.I.S."Stanga" IPA Cremona 204 I.I.S. "Luigi Einaudi'' IPSCT Cremona 706 I.I.S. "Luigi Einaudi'' IPSCT (serale) Cremona 36 I.I.S. "Luigi Einaudi" ITT Cremona 242 I.I.S. "Arcangelo Ghisleri" sezione associata ITC "Beltrami" (serale) Cremona 10 I.I.S. "Arcangelo Ghisleri" sezione associata ITC "Ghisleri Beltrami" Cremona 697 I.I.S. "Arcangelo Ghisleri" sezione associata ITC "Vacchelli" Cremona 186

5 I.I.S. "Torriani" Liceo scientifico Cremona 260 I.I.S. ''Torriani''' ITI Cremona 706 I.I.S. "A. Stradivari" Liceo musicale e Istituto professionale Cremona 261 I.I.S. "A. Stradivari" Istituto internazionale liuteria Cremona 156 Liceo artistico "B. Munari" sede associata Cremona 339 Polo professionale provinciale "APC Marazzi" APC Cremona 324 Polo professionale provinciale "APC Marazzi" APC (serale) Cremona 40 Liceo classico paritario "M. G. Vida" Cremona 71 Liceo scientifico paritario "M. G. Vida" Cremona 189 Liceo linguistico paritario "Beata Vergine" Cremona 84 I.I.S. "Stanga" Scuola casearia Pandino 107 Liceo delle scienze umane paritario "Sacra Famiglia" Soncino 63 I.I.S. "Arcangelo Ghisleri" sezione associata ITCG ''Ponzini'' Soresina 67 I.I.S. "Arcangelo Ghisleri" sezione associata ITCG "Ponzini'' (serale) Soresina 13 Il prospetto relativo alle classi complessive degli istituti della provincia è il seguente: Classi Numero Scuole statali 710 Scuole non statali 34 TOTALE 744

6 In base alle norme che attualmente regolano la composizione degli organi collegiali delle scuole secondarie di secondo grado, la rappresentanza degli studenti all interno di ciascun consiglio di istituto è di 3 studenti per ciascun istituto nelle scuole con meno di 500 alunni, 4 studenti per le scuole con più di 500 alunni. Ciascuna classe ha inoltre diritto a due 2 studenti rappresentanti nel Consiglio di classe mentre ciascun istituto ha diritto a 2 studenti rappresentanti all interno della Consulta Provinciale delle Studentesse e degli studenti. Sulla base dei dati sopra riportati, gli studenti che assumono ruoli di rappresentanza ai vari livelli della struttura collegiale sono stimati come segue: Ruolo Numero approssimativo Rappresentanti di classe 1442 Rappresentanti di istituto 90 Membri della consulta provinciale degli studenti 40 Approssimando, tendendo conto anche delle possibili sovrapposizioni di cariche di rappresentanza sullo stesso studente, potremmo affermare che circa il 9% degli studenti delle scuole superiori sono coinvolti direttamente in processi di rappresentanza, assumendosi direttamente delle responsabilità in questo ambito della vita scolastica. I giovani la partecipazione e la rappresentanza in provincia di cremona I dati esposti precedentemente ci dicono però poco della qualità del processo di rappresentanza in cui questi studenti sono coinvolti. La scarsità di rilevazioni in questo senso è già un dato di per sé, che indica come non vi sia attenzione su questo aspetto né da parte delle istituzioni scolastiche, né da parte degli organismi collegiali stessi ne da parte degli istituti di ricerca pubblici o privati. L unico studio su tale aspetto disponibile è la pubblicazione relativa ai progetti Cremona città aperta e Giovani protagonisti per una comunità che cambia (il primo incentrato sul capoluogo, il secondo di respiro più ampio), curata dall Osservatorio Politiche Sociali della Provincia di Cremona nel 2006, quindi più di dieci anni fa. È interessante però analizzare alcuni passaggi di questo studio, con la consapevolezza che nel frattempo i dati saranno obsoleti ma che probabilmente saranno cresciuti o diminuiti in base a trend già individuabili al momento dello studio. Il progetto nasceva dal desiderio e dalla necessità di riconoscere un ruolo di primo piano ai giovani, favorendo la loro partecipazione ed il loro protagonismo a partire dagli spazi e dai luoghi da loro frequentati e vissuti nella quotidianità e nel formarsi alla vita adulta. In particolare si è tentato di mettere in luce i processi, più che i risultati, nella convinzione che le decisioni che incidono sulla vita sociale nascono da percorsi complessi, a cui spesso non si dà sufficientemente importanza e visibilità. La ricerca è stata svolta su un campione di 535 studenti su un totale di 7057 di studenti frequentanti gli istituti del Comune di Cremona (circa 300 alunni meno rispetto all anno scolastico 2013/2014 dove troviamo 7326 studenti), perciò con una copertura del campione pari circa al 7,6% della popolazione scolastica. Una sezione della ricerca era incentrata proprio sulla partecipazione a scuola poiché essa rappresenta il primo ambito di partecipazione extra famigliare disponibile al giovane individuo e al contempo palestra di formazione di competenze sociali.

7 Dai dati, gli studenti intervistati riferiscono l aria respirata è meno coinvolgente e partecipativa a scuola rispetto a casa, in famiglia (il 39,7 degli insegnanti contro il 51 dei genitori chiedono l opinione dei giovani). Quand anche ciò accade, la percezione è che le opinioni espresse dagli studenti siano poco efficaci o poco influenti: Percentuale di soddisfatti dell efficacia delle proprie opinioni Abbastanza o molto influenti 18,1% Poco o per niente influenti 81,9% Rispetto invece all effettiva partecipazione ai momenti assembleari o di rappresentanza studentesca, il panorama risulta composto da un 20% circa di astensionisti, un 50% e più di occasionali saltuari ed un terzo circa di assidui. Tra i maschi è maggiore rispetto alle femmine la percentuale di assidui, tra le femmine è minore però la percentuale di chi non partecipa mai: i maschi sono più polarizzati, con più frequenza assidui, ma anche più astensionisti. Nei licei la percentuale degli assidui frequentatori è del 33%, di poco più altra rispetto agli istituti Tecnici (29%), agli Istituti Professionali (22%) e agli Istituti di Formazione Professionale (15,5%). Per quanto riguarda l importanza attribuita ai momenti assembleari i dati sono i seguenti: Importanza Poco o per nulla 28,2% Abbastanza 48,8% Molto 23% Dal confronto tra giudizio di importanza e frequenza emerge una correlazione tra le percentuali di chi frequenta assiduamente e l importanza che attribuisce ai momenti assembleari e chi all opposto non frequenta e non li considera importanti. Ma è interessante notare che vi è una parte che partecipa spesso pur non ritenendo importante farlo e una parte che non partecipa pur ritenendo importante farlo (39,2%). Per spiegare la prima delle due incongruenze si è cercato di osservare le diverse motivazioni che spingono alla partecipazione scolastica, mentre per quanto riguarda la seconda invece sarebbe stato necessario indagare il tema degli ostacoli ad una partecipazione effettiva e quello delle condizioni che possono determinare significatività ed efficacia della partecipazione. Rispetto alle motivazioni della partecipazione, dalle risposte vengono a delinearsi due cluster motivazionali: un primo caratterizzato da impegno, senso di appartenenza e predisposizione al dialogo, un secondo da motivi strumentali o velati da ombre di opportunismo. L ultima sezione dello studio concernente la scuola è dedicata ai temi della rappresentanza. L 80% degli intervistati conosce l organismo della Consulta Provinciale degli Studenti, il 20% non la sconosce. Viene inoltre rilevato il dato relativo alla percezione della rappresentatività dei rappresentanti degli studenti ai vari livelli: Quanto mi sento rappresentato Rappresentanti di classe Rappresentanti di istituto Abbastanza o molto 59,2 34,2 23,6 Poco o per niente 40,8 67,6 76,4 Rappresentanti di Consulta

8 La percezione di rappresentatività del rappresentante è inversamente proporzionale alla complessità crescente dell organo a cui fa riferimento. Due ordini di fattori possono qui esercitare la funzione di causa: la conoscenza diretta della persona delegata, il grado di fiducia complessiva relativa all organo. I dati elencati finora scontano il presso di essere datati, ma aiutano comunque a delineare un quadro in cui la partecipazione e la rappresentanza sono sì presenti nella vita degli studenti, ma restano comunque ampie fasce che non si sentono coinvolte e che sono disilluse rispetto alla possibilità di poter esprimere opinioni o una soggettività studentesca ben precisa. Nel settembre del 2016 il Circolo Arci Arcipelago ha organizzato una settimana di workshop sulla rappresentanza rivolto agli studenti delle scuole superiori, al quale hanno partecipato 24 studenti provenienti da 8 istituti dell ambio cremonese. Nel corso di una settimana di incontri con relatori e momenti di discussione sono emerse diverse criticità rispetto all esperienza di partecipazione degli studenti e al rapporto con gli organi collegiali. Per quanto riguarda il livello classe, spesso i momenti assembleari risultano di difficile gestione a causa dell altro livello di conflittualità tra compagni o per il numero di persone disinteressate o incapaci di esprimere il proprio parere in un contesto collettivo. Il ruolo del comitato studentesco, ovvero dell insieme dei rappresentanti di classe, non viene tendenzialmente considerato importante, e quindi vissuto come tale, poiché tutta l attenzione e l aspettativa viene riposta nei rappresentanti di istituto, che quasi mai si consultano con i rappresentanti di classe rispetto ai bisogni degli studenti. Questo si riscontra soprattutto nell organizzazione dei progetti scolastici e dei momenti assembleari, (assemblee di istituto o cosiddetto monte ore ), la cui programmazione è spesso decisa dai soli rappresentanti in accordo con il docente referente, quando non addirittura dai docenti stessi senza il parere degli studenti. Esistono alcuni casi di programmazione partecipata, che viene da tradizioni nate all interno di alcuni istituti, ma anche in questo caso l organizzazione è spesso farraginosa e a tratti conflittuale con la dirigenza. Criticità specifiche risultano anche nella Consulta Provinciale degli studenti, che nonostante sia l organismo che dovrebbe avere maggiore incidenza sul corpo studentesco provinciale, rivela grandi difficoltà di funzionamento: commissioni previste da statuto che risultano obsolete per le esigenze odierne degli studenti, difficoltà di coinvolgimento dei membri nel lavoro di programmazione, grande assenteismo dei membri delle scuole del cremasco e del casalasco fino addirittura ad arrivare alla mancanza di delegati da parte di diversi istituti. Nonostante l accompagnamento istituzionale di un docente referente, i membri della consulta si sentono soli, non riscontrano partecipazione da parte del corpo studentesco e spesso si demotivano, con una conseguente perdita di interesse per il compito della rappresentanza. Queste criticità sono particolarmente accentuate a Cremona a causa di alcune peculiarità del contesto cittadino e provinciale: mentre in altre province infatti la consulta provinciale degli studenti è spesso un luogo partitico, nel quale cioè si confrontano studenti che portano avanti istanze di movimenti politici strutturati e organizzati anche a livello nazionale, a Cremona questo non accade poiché non esistono movimenti politici giovanili con una tradizione ben definita e quindi con la possibilità di tramandare competenze e contenuti nel tempo, superando il turn over dei rappresentanti. Sempre dai colloqui con gli studenti membri della Consulta Provinciale, molto difficile, se non impossibile, risulta tenere uniti i distretti di Cremona, Crema e Casalmaggiore, sia nella programmazione sia nella realizzazione di iniziative, ma anche banalmente nella partecipazione degli studenti alle sedute plenarie. Anche nella rappresentanza studentesca si ritrova la stessa frammentazione che caratterizza la provincia di Cremona in moltissimi altri settori, data da fattori storici, sociali ed economici.

9 Altro elemento importante emerso nelle discussioni con gli studenti durante il workshop è la difficoltà diffusa a confrontarsi con l istituzione scuola sotto diversi punti di vista, in primis quello burocratico: molto spesso gli studenti non sanno come affrontare i passaggi burocratici per poter ottenere le autorizzazioni necessarie a programmare e svolgere assemblee, iniziative di classe e di istituto. Anche le tempistiche della scuola e delle delibere richiedono spesso grande anticipo nella programmazione delle iniziative da parte degli studenti, anticipo che difficilmente riescono a mettere in campo per ragioni di disorganizzazione interna al corpo studentesco. Questo difetto di organizzazione spesso si sposa con una dirigenza che ha tutto l interesse a non facilitare il processo per non dover affrontare anche le iniziative degli studenti, con tutte le implicazioni di sicurezza e di controllo che esse comporterebbero. La questione della sicurezza è tra l altro una delle cause per cui spesso gli spazi di rappresentanza e autoorganizzazione degli studenti prevista dai decreti delegati, perciò del tutto legittima, viene limitata o comunque molto ridimensionata, creando spesso delle storture nell applicazione delle norme che poi diventano prassi consolidate: docenti che si rifiutano di lasciare l aula nel corso delle assemblee di classe, dirigenti che negano la possibilità di svolgere le assemblee di istituto se non in formule standard e di facile controllo (come ad esempio la visione di film al cinema che è un passepartout), docenti che, pur non avendone formalmente l autorità, negano la possibilità di ospitare dibattiti nella scuola per ragioni spesso legate a proprie convinzioni personali. Rimane il fatto che su questi aspetti della rappresentanza studentesca non esistono dati sistematici recenti che possano essere presi in esame dagli uffici competenti. Tra le altre cose, questo progetto si pone proprio l obiettivo di raccogliere dati e sistematizzarli in modo da poter fotografare il fenomeno con un certa precisione. I circoli Arci e la rappresentanza studentesca Sempre facendo riferimento alla stessa indagine del progetto Cremona città aperta, emergono indicazioni precise per ciò che concerne il rapporto con le associazioni e le potenzialità esistenti. Riassumendo, si può dire che i mutamenti sociali complessivi hanno condotto le nuove generazioni verso una minor fiducia nei confronti delle autorità istituzionali, ad un crescente interesse verso i rapporti privati, faccia a faccia, ma anche a forme di impegno e partecipazione alla vita pubblica di tipo nuovo, maggiormente orientato all informalità, alla pluri appartenenza, alla reversibilità. Le associazioni, o i gruppi auto organizzati, risultano il contenitore prevalente, preferito a forme di coinvolgimento più vincolanti e dispendiose. Emerge inoltre una connessione tra la rappresentanza studentesca all interno degli istituti scolastici e la partecipazione attiva alle attività di associazioni del territorio: spesso chi ha un percorso di attivismo o frequentazione assidua in organizzazioni e associazioni giovanili è anche colui che a scuola si candida per assumere ruoli di rappresentanza (ad esempio il movimento scout, sia cattolico sia laico, spesso produce rappresentanti degli studenti). Dalle interviste fatte ai dirigenti e gli operatori dei circoli giovanili Arci del territorio, emerge chiaramente, negli ultimi anni, un crescendo di contatti e interlocuzioni con rappresentanti degli studenti che, frequentando gli spazi e le attività dell associazione nel tempo libero, si rivolgono sempre più spesso ai circoli per avere supporto nell attività di rappresentanza. Nonostante il disordine di alcune richieste, si può affermare che spesso le richieste di aiuto avvengono in merito a supporto tecnico alla realizzazione di eventi, prestito di attrezzature, collaborazione sullo svolgimento di pratiche burocratiche. Ciò avviene probabilmente non solo per mancanza di strumenti o di conoscenze specifiche sull organizzazione, ma anche perché all interno degli istituti e ai vari livelli degli

10 stessi, non sempre funziona l accompagnamento e il supporto alle attività degli studenti, pure essendo previsto d ufficio. Spesso le stesse richieste degli studenti sono ibride e poco chiare, il che rende difficile regolamentare la risposta e l accompagnamento delle stessa da parte di un istituzione o di un ufficio che ha primariamente una funzione amministrativa o didattica. In questo senso i circoli giovanili diventano una risorsa importantissima poiché, essendo appunto corpi intermedi, possono fornire risposte ibride che le istituzioni pubbliche faticherebbero a sostenere o giustificare, nonché competenze specifiche sull auto organizzazione e l auto finanziamento di attività. D altra parte il supporto saltuario e contingente agli studenti in specifici momenti dell anno, soprattutto in relazione a eventi pubblici, pure essendo per i circoli dispendioso in termini di tempo lavoro, non produce risultati a lungo termine ed alla lunga diventa frustrante. Il presente progetto si propone quindi di mappare adeguatamente il fenomeno della rappresentanza e della partecipazione a scuola e di avviare un percorso di empowerment degli studenti delle scuole superiori, sia dei rappresentanti sia dei semplici studenti, cercando di sistematizzare un programma di sostegno e promozione della rappresentanza studentesca nell ottica della partecipazione, dell auto organizzazione e infine del protagonismo degli studenti delle scuole superiori, cercando collaborazione direttamente con gli enti e gli uffici preposti e con altri soggetti del territorio che, con tagli diversi, lavorano con e per gli studenti e le scuole. Per quanto riguarda il distretto di Cremona, ed in particolare la città, di Cremona il Circolo Arcipelago, come già specificato, è da diversi anni punti di riferimento per alcuni membri della Consulta Provinciale degli Studenti e alcuni rappresentanti di istituto, che ne richiedono il supporto in occasione di alcune iniziative studentesche in città (Festa dell Arte e Festa della Musica, contest della band giovanili ecc.) e di alcune assemblee di istituto (interventi su temi specifici come l immigrazione, la nonviolenza ecc.). Per quanto riguarda invece il distretto di Crema, il Circolo Arci Ombriano da diversi anni ospita un collettivo di studenti, aiutandoli nell organizzazione di iniziative all interno del circolo. Sull esempio del Circolo Arcipelago, il Circolo Arci di Ombriano potrebbe senz altro estendere il proprio supporto agli studenti migliorando e sistematizzando le proprie relazioni con le scuole della città di Crema. Sulla base dell analisi sopra esposta si possono individuare i seguenti indicatori: INDICATORI N di ricerche condotte sul tema in anni recenti N di incontri con gli uffici competenti per analizzare il fenomeno N di sistemi di rilevazione dei problemi e delle esigenze degli studenti attivati regolarmente nelle scuole dei due diversi ambiti scolastici N di scuole che presentano un percorso di accompagnamento alla gestione delle assemblee di classe N di rappresentanti di istituto coinvolti in percorsi di accompagnamento o formazione N di monte ore costruiti insieme agli studenti e ai rappresentanti N di assenti alle sedute della Consulta Provinciale N di partecipanti alle attività e alle iniziative della Consulta Provinciale degli Studenti N di progetti promossi dalla Consulta Provinciale in un anno N di incontri formativi e informativi all interno delle scuole sul tema degli organi collegiali e del loro funzionamento N di iniziative di formazione specifici rivolti a studenti delle scuole superiori all anno negli ambiti scolastici

11 N di occasioni di affiancamento degli studenti nell organizzazione di iniziative pubbliche N di esperienze di alternanza scuola lavoro attivati presso i circoli del territorio N di incontri di promozione dell associazione e del volontariato nelle classi N di studenti delle scuole superiori che svolgono attività di volontariato presso gli enti attuatori in seguito ad esperienze formative 6.2 Criticità e/o bisogni relativi agli indicatori riportati al 6.1 CRITICITA /BISOGNI Criticità 1 Mancanza di dati che consentano un analisi approfondita del fenomeno della rappresentanza e della partecipazione da un punto di vista qualitativo Criticità 2 Scarsa capacità dei rappresentanti degli studenti di incidere negli organi collegiali Criticità 3 Scarsa capacità di auto organizzazione degli studenti delle scuole di secondo grado INDICATORI N di ricerche condotte sul tema in anni recenti N di incontri con gli uffici competenti per analizzare il fenomeno N di sistemi di rilevazione dei problemi e delle esigenze degli studenti attivati regolarmente nelle scuole dei due diversi ambiti scolastici N di scuole che presentano un percorso di accompagnamento alla gestione delle assemblee di classe N di rappresentanti di istituto coinvolti in percorsi di accompagnamento o formazione N di monte ore costruiti insieme agli studenti e ai rappresentanti N di assenti alle sedute della Consulta Provinciale N di partecipanti alle attività e alle iniziative della Consulta Provinciale degli Studenti N di progetti promossi dalla Consulta Provinciale in un anno N di incontri formativi e informativi all interno delle scuole sul tema degli organi collegiali e del loro funzionamento N di iniziative di formazione specifici rivolti a studenti delle scuole superiori all anno negli ambiti scolastici N di occasioni di affiancamento degli studenti nell organizzazione di iniziative pubbliche N di esperienze di alternanza scuola lavoro attivati presso i circoli del territorio N di incontri di promozione dell associazione e del volontariato nelle classi N di studenti delle scuole superiori che svolgono attività di volontariato presso gli enti attuatori in seguito ad esperienze formative

12 6.3 Individuazione dei destinatari ed i beneficiari del progetto destinatari diretti I destinatari del progetto sono in primis i giovani tra i 15 e i 19 che frequentano il Circolo Arci Arcipelago a Cremona e il Circolo Arci Ombriano per attività aggregative, culturali o ricreative. Altri beneficiari diretti sono i gli studenti delle scuole superiori di Cremona e Crema che intrattengono già una relazione con i suddetti circoli. Altri beneficiari diretti sono i membri della consulta provinciale degli studenti, i rappresentanti di istituto e i rappresentanti di classe delle scuole di Crema e Cremona, ai quali è diretto il progetto di supporto. Ulteriori destinatari diretti del progetto sono tutti gli studenti che frequentano tutti i 21 istituti di secondo grado (pubblici e paritari) presenti sulla provincia di Cremona. Il potenziamento della rappresentanza infatti permetterebbe di definire con più precisione i bisogni e le esigenze complesse degli studenti, in merito a questioni di diritto allo studio ma anche di altro tipo, consentendo così agli istituti, ma anche ai governi del territorio, di rispondervi con maggiore efficacia. Infine, destinatari del progetto sono anche l Ufficio Scolastico Territoriale e gli assessorati alle Politiche Educative dei comuni di Cremona e Crema, per le quali sarebbe più semplice individuare e dare risposta alle esigenze degli studenti avendo una fotografia precisa del fenomeno della rappresentanza a scuola beneficiari indiretti Tra i beneficiari indiretti troviamo anche tutti i giovani di età compresa tra i 14 e i 19 anni anche non inseriti in un percorso scolastico o che frequentano istituti che non prevedono un sistema di rappresentanza strutturato (per esempio gli istituti di formazione professionale accreditata da Regione Lombardia), per i quali un sistema di rappresentanza efficace non può che portare benefici in termini di maggior vicinanza delle politiche giovanili alle esigenze da loro espresse. Consideriamo beneficiari indiretti anche i giovani di età compresa e tra i 19 e i 35 anni residenti nel cremonese e nel cremasco che frequentano i circoli Arci, che ancora intrattengono una relazione a vario titolo con le scuole superiori del territorio, o perché in precedenza membri eletti nei consigli di istituto o per altre attività legate alla scuola. Essi sono in grado di trasmettere esperienze e conoscenze nell ambito della rappresentanza, anche in virtù del proprio percorso di soci all interno dei circoli Arci della provincia. Il progetto mira inoltre a produrre benefici per l intera comunità cremonese e cremasca, riportando come tema pubblico la questione giovanile e studentesca non più in termini di prevenzione del disagio o di conflitto generazionale ma come motore di politiche per il futuro, evitando così che un intera generazione venga cancellata dall involuzione sociale ed economica di questi anni. I giovani come protagonisti del progetto sono anagraficamente una forza innovativa, sperimentando la capacità/la pratica democratica delle associazioni, le attività programmatorie e gestionali anche economiche, possono accrescere un nuovo bagaglio di competenze e di conoscenze pratiche ed esperite che possono essere portate in ambiti quali il governo locale, l imprenditoria e l aera culturale della città. I circoli come palestre di democrazie e incubatori di innovazione. Il progetto intende arricchire da subito le proposte culturali offerte alla comunità e per il futuro investe sulla preparazione dei giovani come futura classe dirigente o come cittadinanza consapevole e attiva. Le famiglie e l intera comunità sono beneficiarie indirette del progetto perché laddove i giovani sono messi nella condizione di accrescere il proprio capitale sociale di relazioni, la capacità di confronto e di proposta e l incidenza della propria soggettività nei processi decisionali di governo, si limita il deterioramento del

13 conflitto sociale (presente e futuro) e si aumenta la coesione della comunità: una comunità coesa resiste meglio ai periodi di crisi socio economica Indicazione su altri attori e soggetti presenti ed operanti nel settore e sul territorio I soggetti che si occupano di giovani ed adolescenti sul territorio provinciale sono principalmente soggetti del privato sociale accreditati presso le aziende speciali consortili per la gestione dei servizi sociali del territorio provinciale, ovvero l Azienda Sociale del Cremonese (distretto di Cremona, 47 comuni), Comunità Sociale Cremasca, (distretto di Crema, 48 comuni) e Consorzio Casalasco per i Servizi Sociali (distretto di Casalmaggiore, comuni). I soggetti accreditati, principalmente costituiti da Cooperative Sociali di servizi socio educativi, svolgono attività nell ambito del sistema di offerta dei servizi nell ambito famigli e minori, ovvero rivolti a famiglie, minori e giovani in situazioni di fragilità. In particolare l offerta è composta da servizi integrativi scolastici, comunità educative minori, comunità familiari, assistenza domiciliare minori (A.D.M.), centri ricreativi diurni minori (C.R.D.M.) per i minori, mentre per i giovani troviamo comunità di alloggio per l autonomia e Centri di Aggregazione Giovanile (C.A.G.). Probabilmente proprio questi ultimi sono il soggetto che più può avvicinarsi ai circoli giovanili Arci, ma come si può notare essi si occupano prevalentemente di vulnerabilità sociale dei giovani, di situazioni di fragilità e toccano il tema della cittadinanza attiva e della partecipazione solo in via accessoria o strumentale alla loro funzione primaria. Quasi nessuno di questi servizi si occupa di supporto alla rappresentanza in ambito scolastico. Vi sono stati negli anni a Cremona alcuni progetti finanziati portati avanti soprattutto dalla Cooperativa Iride incentrati sulla rappresentanza, che hanno coinvolto studenti di diverse scuole (Progetto Rappresentanza 2001) ma risalgono a più di dieci anni fa. Ultimo progetto di rete rivolto ai giovani è stato UpCremona promosso dall'assessorato alle Politiche Giovanili e gestito dalle cooperative sociali Altana, Iride, L'Umana Avventura e Nazareth nelle annualità 2012 e Il progetto era volto a coinvolgere giovani tra i 14 e i 25 anni in attività di vario genere che suscitassero il loro interesse e fossero occasione di aggregazione: laboratorio di recitazione per favorire l'espressione di contenuti emotivi ed esperienziali, laboratori di comunicazione e giornalismo con la finalità educativa di consentire l'acquisizione di competenze informatico editoriali che permettano la sperimentazione di una redazione giovane itinerante sul territorio (web zine), laboratorio di costruzione di auto sbürla con finalità aggregativa e di recupero di storiche tradizioni del tessuto sociale cremonese. Il progetto era quindi principalmente incentrato sul tempo libero dei giovani e non toccava il temi della rappresentanza, tanto meno in ambito scolastico e studentesco. Altro servizio da citare è senz altro lo Sportello Scuola Volontariato del Cisvol di Cremona, che si occupar di promozione e orientamento al volontariato da almeno 10 anni e ha nel tempo rappresentato sempre più un punto di riferimento per le scuole e gli studenti nell organizzazione di monte ore, incontri e manifestazioni di vario genere di carattere sociale. In collaborazione con l Ufficio Scolastico Territoriale, lo Sportello si prefigge di implementare le proposte di volontariato negli istituti scolastici di ogni ordine e grado costituendo una sorta di regia in grado di favorire lo scambio di buone prassi, la circolazione dei progetti e la costruzione di azioni di sistema a livello provinciale. Esso intende inoltre promuovere negli studenti la cultura della solidarietà e del senso civico, e la sua traduzione in buone pratiche sociali, favorire lo scambio di buone pratiche delle scuole nel settore della solidarietà tra studenti, docenti e genitori e favorire la circolazione delle iniziative degli istituti scolastici che promuovono il volontariato.

14 Recentemente i circoli giovanili Arci di Cremona, in sinergia con il Comitato, hanno cercato di dare una risposta alle esigenze di protagonismo e cittadinanza attiva espressa da alcuni rappresentanti degli studenti, in particolare dalla Consulta Provinciale degli studenti, risposta che però è stata fino ad ora frammentaria e prettamente informale. Data l assenza di progettualità omogenea e condivisa sul territorio rispetto al protagonismo studentesco da parte di corpi intermedi, si rileva appunto la necessità di accompagnare e rafforzare gli organismi istituzionali di rappresentanza attraverso un lavoro di promozione della partecipazione attiva e di comprensione profonda della funzione e delle potenzialità che gli organismi stessi offrono. 6.5 Soggetto attuatore ed eventuali partners Soggetti attuatori I soggetti attuatori del progetto sono due circoli Arci giovanili della provincia di Cremona, ovvero il Circolo Arcipelago di Cremona e Arci Ombriano di Crema. Arci Cremona svolgerà il ruolo di coordinamento generale del progetto inoltre presso la sua sede saranno svolte alcune delle attività previste dal progetto e la formazione dei volontari. Circolo Arci Arcipelago Cremona Il Circolo Arcipelago, nato in forte sinergia con il Comitato Territoriale di Cremona, del quale per molti anni è stato il braccio operativo, (ovvero il circolo che per eccellenza doveva incarnare le politiche e le scelte dell associazione Arci a Cremona) è il circolo più numeroso della provincia di Cremona, aggregando più di 1100 soci, di più della metà tra i 18 e i 35 anni. Il Circolo Arcipelago è sempre stato anche il soggetto primario di tutte le progettualità e le proposte che venivano dal Comitato territoriale, il che ha permesso ai volontari e ai dirigenti del circolo di essere particolarmente stimolati nell elaborazione culturale e politica della propria programmazione, partecipando direttamente a reti, progetti e collaborazioni anche di ampio respiro. dal punto di vista delle attività il circolo offre una ampia proposta culturale fatta di concerti e rassegne musicali di vario genere, promozione della letteratura e dell editoria (scambio dei libri, presentazione), ma anche conferenze, dibattiti, proiezioni, spettacoli teatrali, e una nuova attività di web radio. Offre anche numerosi servizi tra cui corsi, sala prove per band, scuola popolare di musica e animazioni domenicali per bambini. Da molti anni Circolo organizza e promuove Rock n Roll High School musica, partecipazione, cultura, il circuito dei gruppi studenteschi e giovanili di Cremona: nato nel 1994 in collaborazione con le Politiche Giovanili del Comune di Cremona, il progetto ha come obiettivo quello di offrire alle band giovanili emergenti di Cremona e dintorni l opportunità di esibirsi su un palco in un vero e proprio concerto, di avere visibilità, di conoscersi e condividere momenti di confronto di crescita culturale e di aggregazione. Fino a 10 anni fa la Festa della Musica, organizzata dalla Consulta Provinciale degli Studenti, era legata a doppio filo con Rock n Roll High School. Nel 2016 il circolo ha organizzato la prima edizione del workshop di formazione Agitatevi Organizzatevi Studiate, dedicato agli studenti delle scuole superiori interessati a ricoprire ruoli di rappresentanza negli organi collegiali studenteschi, al quale hanno partecipato 2 studenti provenienti dagli istituti della città di Cremona.

15 Circolo Arci Ombriano Crema Il Circolo Arci Ombriano conta circa 250 soci ed è un circolo giovanile relativamente giovane : da due anni infatti un gruppo di giovani si è preso l impegno di dirigere il circolo, tradizionalmente in passato composto da anziani, avviando una fase di transizione e riorganizzazione delle attività e dell offerta aggregativa e culturale. Da allora il circolo è diventato un punto di riferimento per i giovani della città d Crema e dei paesi circostanti, oltre che di diverse altre associazioni e gruppi informali del cremasco. Da qualche tempo ospita presso la propria sede un collettivo studentesco e lo sostiene nell organizzazione di iniziative all interno del circolo. Nel 2016 il circolo ha anche attivato un doposcuola popolare per bambini e ragazzi del quartiere. Partner Coordinamento Provinciale di Libera di Cremona "Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie" è nata il 25 marzo 1995 con l'intento di sollecitare la società civile nella lotta alle mafie e promuovere legalità e giustizia. Attualmente Libera è un coordinamento di oltre 1500 associazioni, gruppi, scuole, realtà di base, territorialmente impegnate per costruire sinergie politico culturali e organizzative capaci di diffondere la cultura della legalità. La legge sull'uso sociale dei beni confiscati alle mafie, l'educazione alla legalità democratica, l'impegno contro la corruzione, i campi di formazione antimafia, i progetti sul lavoro e lo sviluppo, le attività antiusura, sono alcuni dei concreti impegni di Libera. Libera è riconosciuta come associazione di promozione sociale dal Ministero della Solidarietà Sociale. Il Coordinamento Provinciale di Libera è attivo dal 2010 a Cremona, e dal 2015 anche a Crema con un presidio territoriale, nato grazie al lavoro di associazioni, istituzione e scuole. Negli anni si è sempre distinto per l attenzione particolare alla progettazione di percorsi di educazione alla legalità rivolti alle scuole di diverso ordine e grado, fino agli ultimi anni a divenire, insieme ad Arci Cremona, parte del gruppo di progetto del Centro di Promozione della Legalità, la rete delle scuole che si occupa di promozione della legalità. Il progetto si prefigge anche una più stretta collaborazione con L Ufficio Scolastico Territoriale, sebbene non compaia tra i partner di progetto. Il progetto vede anche il sostegno stabile dello Sportello Scuola Volontariato del Cisvol di Cremona che, in collaborazione con l Ufficio Scolastico Territoriale, si prefigge di implementare le proposte di volontariato negli istituti scolastici di ogni ordine e grado costituendo una sorta di regia in grado di favorire lo scambio di buone prassi, la circolazione dei progetti e la costruzione di azioni di sistema a livello provinciale. Esso intende inoltre promuovere negli studenti la cultura della solidarietà e del senso civico, e la sua traduzione in buone pratiche sociali, favorire lo scambio di buone pratiche delle scuole nel settore della solidarietà tra studenti, docenti e genitori e favorire la circolazione delle iniziative degli istituti scolastici che promuovono il volontariato. Lo sportello è sicuramente un punto di riferimento nella progettazione in ambito scolastico e costituisce una risorsa importante con la quale collaborare anche sul fronte dell accompagnamento della rappresentanza degli studenti.

16 7) OBIETTIVI DEL PROGETTO: 7.1 Gli obiettivi di cambiamento generati dalle criticità e bisogni indicati nel 6.2 OBIETTIVO GENERALE Il progetto intende innanzitutto migliorare il benessere degli studenti della provincia di Cremona all interno delle mura scolastiche e nella società Sulla base delle criticità e dei bisogni individuati nell analisi del contesto, si possono delineare i seguenti obiettivi specifici. CRITICITA /BISOGNI Criticità 1 Mancanza di dati che consentano un analisi approfondita del fenomeno della rappresentanza e della partecipazione da un punto di vista qualitativo OBIETTIVI Obiettivo 1.1 Favorire una migliore analisi del fenomeno della rappresentanza a scuola da parte delle istituzioni scolastiche e degli enti preposti del territorio Criticità 2 Scarsa capacità dei rappresentanti degli studenti di incidere negli organi collegiali Criticità 3 Scarso capacità di auto organizzazione degli studenti delle scuole di secondo grado Obiettivo 2.1 Aumentare la capacità di ascolto e di lettura dei bisogni degli studenti da parte degli studenti stessi Obiettivo 2.2 Promuovere l acquisizione di metodi di lavoro efficaci da parte dei rappresentanti degli studenti (classe, istituto e consulta provinciale) Obiettivo 3.1 Promuovere la conoscenza degli organi collegiali scolastici nel corpo studentesco Obiettivo 3.2 Promuovere l acquisizione di competenze sociali, relazionali e organizzative da parte degli studenti Obiettivo 3.3 Promuovere l empowerment la capacità di auto organizzazione degli studenti mediante la promozione dell associazionismo e del volontariato 7.2 Gli obiettivi sopra indicati con gli indicatori del 6.2 alla conclusione del progetto OBIETTIVO Obiettivo 1.1 Favorire una migliore analisi del fenomeno della INDICATORI N di ricerche condotte sul tema in anni recenti

17 rappresentanza a scuola da parte delle istituzioni scolastiche e degli enti preposti del territorio Obiettivo 2.1 Aumentare la capacità di ascolto e di lettura dei bisogni degli studenti da parte degli studenti stessi Obiettivo 2.2 Promuovere l acquisizione di metodi di lavoro efficaci da parte dei rappresentanti degli studenti (classe, istituto e consulta provinciale) Obiettivo 3.1 Promuovere la conoscenza degli organi collegiali scolastici nel corpo studentesco Obiettivo 3.2 Promuovere l acquisizione di competenze sociali, relazionali e organizzative da parte degli studenti Obiettivo 3.3 Promuovere l associazionismo e il volontariato come mezzo per favorire l empowerment e la capacità di auto organizzazione degli studenti N di incontri con gli uffici competenti per analizzare il fenomeno N di sistemi di rilevazione dei problemi e delle esigenze degli studenti attivati regolarmente nelle scuole dei due diversi ambiti scolastici N di scuole che presentano un percorso di accompagnamento alla gestione delle assemblee di classe N di rappresentanti di istituto coinvolti in percorsi di accompagnamento o formazione N di monte ore costruiti insieme agli studenti e ai rappresentanti N di assenti alle sedute della Consulta Provinciale N di partecipanti alle attività e alle iniziative della Consulta Provinciale degli Studenti N di progetti promossi dalla Consulta Provinciale in un anno N di incontri formativi e informativi all interno delle scuole sul tema degli organi collegiali e del loro funzionamento N di iniziative di formazione specifici rivolti a studenti delle scuole superiori all anno negli ambiti scolastici N di occasioni di affiancamento degli studenti nell organizzazione di iniziative pubbliche N di esperienze di alternanza scuola lavoro attivati presso i circoli del territorio N di incontri di promozione dell associazione e del volontariato nelle classi N di studenti delle scuole superiori che svolgono attività di volontariato presso gli enti attuatori in seguito ad esperienze formative 7.3 Il confronto fra situazione di partenza e obiettivi di arrivo INDICATORI EX ANTE EX POST N di ricerche condotte sul tema in anni recenti 0 Almeno 1 in più N di incontri con gli uffici competenti per analizzare il fenomeno 0 Almeno 2 in più

18 2.1.1 N di sistemi di rilevazione dei problemi e delle esigenze degli studenti attivati regolarmente nelle scuole dei due diversi ambiti scolastici 0 Almeno 1 scuola in ciascuno dei due ambiti (cremonese e cremasco) In media 1 all anno Almeno una su Cremona e Crema 1 Almeno N di scuole che presentano un percorso di accompagnamento alla gestione delle assemblee di classe N di scuole i cui rappresentanti di istituto coinvolti in percorsi di accompagnamento o formazione N di monte ore costruiti insieme agli studenti e ai 2 Almeno 3 rappresentanti N di assenti alle sedute della Consulta Provinciale Dati da rilevare Almeno il 20% in tramite il progetto meno N di partecipanti alle attività e alle iniziative della Dati da rilevare Almeno il 10% in più Consulta Provinciale degli Studenti tramite il progetto N di progetti promossi dalla Consulta Provinciale in Dati da rilevare Almeno uno per un anno tramite progetto commissione di N di incontri formativi e informativi all interno delle scuole sul tema degli organi collegiali e del loro funzionamento N di iniziative di formazione specifici rivolti a studenti delle scuole superiori all anno negli ambiti scolastici N di occasioni di affiancamento degli studenti nell organizzazione di iniziative pubbliche N di esperienze di alternanza scuola lavoro attivati presso i circoli del territorio N di incontri di promozione dell associazione e del volontariato nelle classi N di studenti delle scuole superiori che svolgono attività di volontariato presso gli enti attuatori in seguito ad esperienze formative lavoro 0 Almeno 3 1 Almeno un per ambito 2 all anno nel Almeno una in più nel cremonese cremasco 0 Almeno 2 1 Almeno 3 Dati da rilevare tramite il progetto Almeno 3 per ogni iniziativa attivata 7.4 Obiettivi rivolti ai volontari formazione ai valori dell impegno civico, della pace e della nonviolenza dando attuazione alle linee guida della formazione generale al SCN (vedi box 33) e al Manifesto ASC 2007; apprendimento delle finalità, delle modalità e degli strumenti del lavoro di gruppo finalizzato alla acquisizione di capacità pratiche e di lettura della realtà, capacità necessarie alla realizzazione delle attività del progetto e successivamente all inserimento attivo nel mondo del lavoro, a cominciare dai soggetti no profit; capacità di lavorare in un ambiente multiculturale; formazione specifica su tematiche prettamente istituzionali e scolastiche; fornire ai partecipanti strumenti idonei all interpretazione dei fenomeni socio culturali al fine di costruire percorsi di cittadinanza attiva e responsabile;

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