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2 Indice INDICE RETE DI SMALTIMENTO DELLE ACQUE METEORICHE PREMESSA Stato di fatto dello scarico delle acque meteoriche IDROLOGIA Dati idrologici Elaborazioni statistiche dei dati pluviometrici Statistica degli estremi Curve di possibilità climatica Coefficienti udometrici eventi di progetto Portate di progetto DIMENSIONAMENTO IDRAULICO CAMERE CON IDROVORE Volume vasca idrovore Pompe Portate idriche del Torrente Ceronda Conclusioni sulla compatibilità idraulica SISTEMAZIONE DELL EX CANALE DEMANIALE DI VENARIA RETE DI SMALTIMENTO DELLE ACQUE REFLUE RETE DI APPROVVIGIONAMENTO IDRICO IRRIGAZIONE ALLEGATI SCALE DI DEFLUSSO... 24

3 1. RETE DI SMALTIMENTO DELLE ACQUE METEORICHE 1.1PREMESSA La presente relazione si inserisce nell ambito della progettazione per la realizzazione dei nuovi parcheggi e della nuova viabilità, oggetto del progetto Realizzazione parcheggi e viabilità nel complesso della Venaria Reale del Consorzio di Valorizzazione culturale della Venaria a servizio della Reggia di Venaria Reale. Questa relazione idraulica descrive gli scarichi delle acque meteoriche dei parcheggi e della viabilità circostante. La superficie da drenare nei parcheggi è rappresentata dalla superficie attorno ai parcheggi, la cui pavimentazione è costituita da superficie impermeabile. Gli stalli dei parcheggi saranno costituiti da superficie permeabile. Le acque verranno raccolte mediante griglie quadrate della dimensione di 1m x 1m in ghisa carrabile, attribuendo alle superfici la pendenza verso i pozzetti grigliati. I collettori di raccolta saranno in PVC SN 16. Questi collettori dovranno essere tutti calottati con bauletto in c.a. di almeno 15 cm poiché la rete verrà realizzata con ricoprimenti esigui a causa delle quote di scarico in Ceronda. Per quanto riguarda gli scarichi in Ceronda questi verranno realizzati in Polietilene strutturato di tipo corrugato inseriti all interno di tubi guaina in acciaio poichè dovrà attraversare un rilevato arginale. Essi scaricheranno direttamente nel Torrente Ceronda. Questi scarichi raccolgono anche le acque provenienti dalla nuova viabilità in progetto. Dal momento che i parcheggi si trovano a quote inferiori rispetto alla sommità dell argine e al livello di massima piena, le tubazioni di scarico nel Torrente Ceronda saranno dotate di valvola a clapet per evitare l ingresso nel parcheggio delle acque del torrente quando i tiranti si innalzano nel Ceronda. A favore di sicurezza le tubazioni di scarico saranno inoltre dotate di pozzetto con saracinesca manuale (paratoia piana) da chiudere nel caso in cui il clapet non funzioni correttamente. I parcheggi saranno inoltre dotati di 1 stazione di sollevamento (park A) e 2 stazioni di sollevamento (park B) per garantire lo smaltimento delle acque meteoriche anche nel caso di piena del Ceronda e per l evacuazione delle acque di esondazione del Ceronda, nell eventualità che il parcheggio venga inondato. Le stazioni saranno posizionate nei punti più bassi dei parcheggi. Nel parcheggio B verrà inoltre realizzato nel punto più basso del parcheggio uno scarico aggiuntivo mediante scatolare di 1 x 1,5 m e paratoia per l evacuazione delle acque in caso di piena. Tale scatolare sarà dotato di paratoia che verrà aperta solo in caso di necessità, una volta terminata la piena del Ceronda. 2

4 L evacuazione delle acque nel parcheggio B avverrà mediante tubazioni che attraversano il rilevato arginale principale quindi verrà realizzato un fosso trapezoidale di base 1 m e pendenza delle sponde 1/1 che convoglierà le acque in Ceronda. 1.2 Stato di fatto dello scarico delle acque meteoriche Attualmente l acqua meteorica lungo viale Carlo Emanuele viene scaricata attraverso un collettore circolare che scarica circa 20 m a valle del ponte Castellamonte direttamente in Ceronda. Inoltre anche le acque meteoriche del ponte Castellamonte sono raccolte da caditoie che scaricano direttamente nel fiume. 3

5 1.3IDROLOGIA 1.3.1Dati idrologici I dati idrologici necessari per la stima delle curve di possibilità pluviometrica inferiore l ora sono le altezze di pioggia relative degli eventi di breve durata e forte intensità. Le curve di possibilità pluviometrica per l area della città di Torino sono state ricavate sulla base dei dati pluviometrici raccolti dalle stazioni di misura di: Torino Ufficio Idrografico; Torino Millefonti; Collegno; Venaria Reale. I pluviometri scelti sono situati in una zona omogenea per altimetria e collocazione geografica. Il campione dei dati misurati riguarda gli scrosci di pioggia di durata pari a 10min, 15 min, 20 min, 30 min, 40min, 45min raccolti nel periodo Elaborazioni statistiche dei dati pluviometrici In base alle osservazioni pluviometriche raccolte sono state eseguite le elaborazioni statistiche necessarie a fornire l'adeguata legge di distribuzione delle probabilità che meglio rappresenta il fenomeno idrologico. La legge utilizzata è la distribuzione asintotica del massimo valore di Gumbel, la cui adattabilità al campione dei dati è stata verificata attraverso i test statistici del segno, di Pearson e di Kolmogrov- Smirnov Statistica degli estremi Nel presente studio, ai fini delle valutazioni degli eventi estremi, interessano essenzialmente le precipitazioni relativamente brevi ed intense; tali eventi hanno come elementi caratteristici il tempo di pioggia t p, definito "durata" della precipitazione, e l'altezza di pioggia h. Qualora in una stazione pluviometrica si siano misurate le precipitazioni per un sufficiente numero di anni risulterà possibile classificare le massime annue aventi un' assegnata durata t p in base ai tempi di ritorno T r. Ripetendo la classificazione per i vari t p, si possono tracciare nel piano h-t p le curve aventi parametro T r, che si definiscono linee segnalatrici di possibilità pluviometrica. Tali curve, dette anche "curve di possibilità climatica" si lasciano rappresentare con buona approssimazione da equazioni del tipo: h = a. t n ove a ed n dipendono dalla stazione considerata e dal tempo di ritorno T r. Le elaborazioni necessarie alla valutazione delle precipitazioni di assegnata probabilità sono state sviluppate sulla base delle serie storiche disponibili. I dati sono stati regolarizzati secondo la legge di Gumbel la cui espressine è qui seguito riportata: 4

6 - distribuzione asintotica del massimo valore (Gumbel): P( x) = Q( y) = e e y con y = x - u α= σ( y ) s µ ( y u x s ) = µ ( ) σ( x) α y = s ln ln( F ) Alla legge di distribuzione, determinate per ogni campione, sono stati applicati i test del segno e di Kolmogorov-Smirnov. Tali test hanno evidenziato, praticamente in tutti i casi, un buon accordo tra probabilità teorica e frequenza sperimentale. Il test del segno ha fornito il minimo numero di segni positivi o negativi della popolazione della variabile casuale F(x)-P(x) per un prescelto livello di significatività ed in base al numero di elementi componenti il campione. Il comportamento dei campioni analizzati in base al suddetto test ha indicato per tutte le tre distribuzioni un buon adattamento senza mostrare scarti significativi tra le distribuzioni. Il test di Kolgomorov-Smirnov ha fornito l'intervallo di confidenza della stessa variabile casuale F(x)-P(x) in valore assoluto, anch'esso per un prescelto livello di significatività ed in base al numero di elementi componenti il campione; per il livello di significatività di 0,05 prescelto il test assume la forma dove N esprime la numerosità del campione., max F( x) P( x) N 5

7 1.3.4 Curve di possibilità climatica Qui di seguito sono riportati i risultati delle elaborazioni statistiche per tempi di ritorno di 5, 10, 20 e 50 anni. Tabella 1-1Tabella parametri delle curve di possibilità climatica T [anni] a n Figura 1-1- Figura delle curve di possibilità climatica TORINO Curve di possibilità pluviometrica inferiori all'ora h[mm] T=5anni T=10anni T=20anni T=50anni t [min] 1.3.5Coefficienti udometrici eventi di progetto Il metodo di dimensionamento della rete è stato effettuato mediante il metodo razionale. Questo metodo prevede la definizione di un coefficiente udometrico, ossia del contributo di precipitazione che affluisce nella rete di drenaggio per unità di area. Per il dimensionamento delle opere di drenaggio dei parcheggi, viene utilizzato un evento con tempo di ritorno di 10 anni. 6

8 Per quanto riguarda la durata della pioggia, è necessario stimare un tempo critico per i bacini in oggetto dello studio. La pratica idrologica stabilisce che il tempo di pioggia critico è quello pari al tempo di corrivazione del bacino. Il tempo di corrivazione delle aree da drenare è stato calcolato con formule empiriche fornite in letteratura. In particolare si sono considerate due formulazioni: quella di Paoletti e quella proposta dal Civil engineering department dell'università del Maryland. Secondo il Paoletti, in ambito urbano, il tempo di corrivazione si può stimare partendo dalla considerazione che il deflusso superficiale è in realtà un deflusso in una rete di piccole canalizzazioni incognite (grondaie, cunette, canalette ecc) che raccolgono le acque scolanti lungo le singole falde dei tetti e delle strade. Al fine di valutare il tempo di accesso in rete delle acque meteoriche, la formula di calcolo è la seguente: dove T a = s i 3600 n l i 0.25 i ( a Φ S ) i 4 n+ 3 l è la lunghezza del sottobacino -iesimo in metri; terreno); s è la pendenza media del bacino [m/m] (assunto pari alla pendenza media del S è la superficie in ettari Φ è il coeff. di afflusso del bacino a [mm/ora] e n sono i parametri della curva di possibilità pluviometrica Secondo il metodo del Civil engineering department dell'università del Maryland invece: T = L Ks ( 1 n)0.4) 0.6 a 0.4 i n dove L è la lunghezza della cunetta o della superficie scolante [m]; Ks è il coeff di resistenza di Gauckler S.; i è la pendenza media della superficie [m/m]. 7

9 Per le aree oggetto dell intervento viene stimato un tempo critico di pioggia di 10 minuti, utilizzato nel dimensionamento della rete. Come si può ricavare dagli studi idrologici riportati al capitolo precedente, l evento di progetto è quindi caratterizzato da un altezza di pioggia di 19 mm con intensità pari a mm/h. dove: Assunti tali valori di precipitazione la formula razionale si presenta nella forma u = Φ i 3600 u = coefficiente udometrico in l/s per ettaro i = intensità in mm/h Φ coefficiente di deflusso globale con valori da letteratura pari a: Φ 1 =0.8- per le superfici pavimentate, parcheggi; Φ 2 = 0.3 per le aree verdi; Nel caso in oggetto, la precipitazione proviene dal griglie di aerazione e perciò cautelativamente si applica il valore di coefficiente di deflusso pari a 1. Il coefficienti udometrico di progetto risulta quindi pari a : - u = 254 [l/s ha] per le superfici pavimentate; - u = 95 [l/s ha] per le aree verdi. 8

10 1.3.6 Portate di progetto Nel presente capitolo sono riportate le portate di progetto calcolate sulla base degli udometrici di cui sopra e delle aree drenate dai collettori. La raccolta verrà effettuata mediante pozzetti sovrastanti da griglie della dimensione di 1 x 1m, che raccoglieranno le acque sfruttando la pendenza data ai parcheggi. I collettori di collegamento sono costituiti da tubazioni in PVC, mentre quelli di scarico nel Ceronda saranno in PP corrugato inseriti in tubi guaina in acciaio. Il parcheggio B è suddiviso in due parti. Le due porzioni sono delimitate dal passaggio pedonale collocato nella zona centrale. Il parcheggio B prevede quindi la realizzazione di due scarichi in Ceronda, mentre il parcheggio A solo di uno. Per quanto riguarda le sedi stradali, nel parcheggio A le acque verranno raccolte da canali grigliati che scaricheranno direttamente nella rete afferente al torrente Ceronda. Per quanto riguarda le sedi stradali, queste verranno raccolte da un fosso di guardia collocata all interno del parcheggio B e che andrà a scaricare all interno della rete del parcheggio come indicato nelle tavole di progetto Tabella 2. Valori delle portate di progetto complessive del parcheggio A. Descrizione Coef deflusso portata unitariaarea (mq)q (l/s) Q tot (l/s) rotonda 0, ,7 28,98 28,98 zona ovest 0, ,9 75,65 0, ,25 45,44 121,09 strada 0, ,2 21,69 21, ,05 171,75 9

11 Tabella 3. Valori delle portate di progetto complessive del parcheggio B. Descrizione Coef deflusso portata unitaria Area (mq) Q (l/s) Q tot (l/s) B1 0, ,16 0, ,81 117,97 B4 0, ,71 0, ,04 121,75 strada interna 0, ,36 48,36 strada esterna 0, ,52 59,52 347,60 Descrizione Coef deflusso portata unitaria Area (mq) Q (l/s) Q tot (l/s) B3 0, ,48 0, ,5 6,26 22,75 B5 0, ,15 0, ,65 112,80 B6 0, ,89 0, ,72 36,61 B2 0, ,71 0, ,75 38,46 strada interna 0, ,85 strada esterna 0, ,49 16,40 299,95 Figura 1-2- Parcheggio B con indicazione della aree a parcheggio. 10

12 1.4 DIMENSIONAMENTO IDRAULICO Il dimensionamento idraulico è stato effettuato in moto uniforme in moto uniforme dimensionando le opere sulla base della massima portata drenata alla sezione di chiusura dei vari tratti ed imponendo un grado massimo di riempimento dei collettori pari al 75%. Si è inoltre poi scelto di non utilizzare tubi con diametro minore di 250mm per problemi di intasamento. La portata smaltibile in moto uniforme è pari a: 3 2 Q = K A R 2 i [l/s] S dove: K S = coefficiente di scabrezza di Gauckler-Strickler i = pendenza del fondo A = Area Bagnata in m 2 C = Contorno bagnato in m R = Raggio idraulico in m Come desumibile dalla letteratura le scabrezze tipiche dei materiali usati sono: K S = 70 m 1/3 s -1 K S = 90 m 1/3 s -1 opere in cls tubi in PP e PVC Per lo scarico del parcheggio A è stata utilizzata una condotta in Polipropilene corrugato del diametro di 500 mm che, come si evince dalla scala di deflusso sotto riportata, è perfettamente in grado di smaltire detta portata. Per il parcheggio B, è stata utilizzata una condotta in Polietilene corrugato del diametro di 630 mm e una del diametro 800 che, come si evince dalle scale di deflusso sotto riportate, sono perfettamente in grado di smaltire detta portata. La seguente tabella riassume le portate complessive da smaltire nel torrente Ceronda. Queste portate tengono in conto anche della portata che è necessario smaltire proveniente dalla strada e che verrà raccolta da bocche di lupo che convoglieranno in un canale alla base della scarpata. 11

13 Tabella 4- Tabella riassuntiva dei diametri finali di recapito del collettori bianchi in Ceronda. Denominazione scarico D interno [mm] i [%] Q 75% [l/s] Q max [l/s] Scarico parcheggio A 500 0, Scarico n.2 parcheggio B 630 0, Scarico n.1 parcheggio B 800 0, In allegato sono riportate le scale di deflusso utilizzate per il dimensionamento degli scarichi e dei canali. 1.5 CAMERE CON IDROVORE Un pozzetto contenente tre idrovore è stato progettato in modo da permettere l evacuazione delle acque meteoriche dal parcheggio nel momento in cui lo scarico in Ceronda a gravità sia impedito a causa dell elevato livello d acqua nel fiume. E stato verificato che la portata media di 3,4 mc/s del Ceronda (dato da Piano di Tutela delle Acque) di assume un livello idrico sempre inferiore a quella dello scarico. A causa, tuttavia, della quote di fondo alveo attuali e di sistemazione dei parcheggi, si stima che l impianto di funzionamento ad idrovore potrà entrare in funzione per portate con tempi di ritorno inferiori ad 1 anno (inferiori a 100 mc/s). Inoltre questo sistema può essere utilizzato anche quando per la piena del Ceronda i parcheggi siano inondati e si debba smaltire l acqua al loro interno nel più breve tempo possibile. La stazione di sollevamento sarà posizionata nel punto più basso del parcheggio in modo che l acqua del parcheggio possa drenare verso di essa. Il pozzetto di raccolta delle acque meteoriche provenienti dai parcheggi sarà infatti dotato di uno sfioro laterale che consentirà di convogliare la portata nella camera delle idrovore. È possibile verificare le dimensioni dello sfioro laterale considerando la portata convogliata da uno sfioratore di tipo a larga soglia o Belanger, per il quale vale la relazione: Q= Cd b h 2 g h Dove h è il tirante sopra lo sfioro, b la larghezza dello sfioro, C d invece è il coefficiente di portata che dipende dal tipo di sfioro. Per uno sfioratore a larga soglia si assumere il valore di letteratura C d =0,

14 Uno sfioratore di larghezza b=0,90 m e altezza h=0,30 m garantisce lo smaltimento di una portata di 250 l/s, sufficiente per il parcheggio A. Per il parcheggio B, lo sfioratore dovrà avere b=1,30 m, tirante h?0,30 m con lo smaltimento di una portata di 364 l/s. Il dimensionamento delle idrovore è stato effettuato considerando la portata di picco che deve essere smaltita dal parcheggio e i volumi che vengono invasati nei pozzetti e nelle canaline. La portata di picco è quella che è stata utilizzata per dimensionare il sistema di smaltimento delle acque meteoriche, che corrisponde ad un tempo di ritorno di 10 anni e 10 minuti di pioggia. idrovore. Si è considerato che nel momento di picco si possano attivare tutte e tre le Volume vasca idrovore di portata. Il volume della vasca di aspirazione è stato dimensionato per il valore massimo Il dimensionamento del volume dipende da considerazioni relative al massimo numero di attacchi orari delle pompe o alla eventuale scelta di disporre di un volume di accumulo per consentire interventi nel caso di fuori servizio del sistema. Il volume utile della vasca di aspirazione viene determinato imponendo il massimo numero di attacchi orari delle pompe. Il volume viene calcolato considerando l esercizio di una sola pompa per la quale si impone un massimo di 15 attacchi orari. Ciò detto sia Q la portata della pompa, ipotizzata senza grossi errori costante nel tempo. La portata in ingresso nel sollevamento potrà essere espressa in relazione a Q, definendola pari a αq (con α avente qualunque valore compreso tra 0 e 1, essendo Q la portata di punta. Nulla cambierebbe, comunque, se α assumesse anche valori maggiori di 1, salvo la trattazione numerica). In un generico istante si potrà avere la pompa funzionante oppure no. Se la pompa fosse in funzione ci troveremmo in condizioni di svuotamento della vasca e, ipotizzando in tale intervallo α costante (per comodità di calcolo, ma senza scostamenti significativi dai risultati che si otterrebbero nell ipotesi differente) e di partire dalla condizione di vasca piena, si può calcolare il tempo di vuotamento della vasca stessa: T v V = Q α Q nella quale V è il volume utile. 13

15 Se la pompa non fosse in funzione saremmo invece in fase di riempimento prima del successivo attacco della pompa. Se partiamo da vasca vuota il tempo di riempimento è allora: T r = V α Q Il tempo intercorrente tra due attacchi successivi della pompa è dato dalla somma dei tempi sopra calcolati e sarà: T V 1 1 V 1 = Tv + Tr = + = 2 Q 1 α α Q α α Il valore massimo di T si avrà per in corrispondenza del minimo di α α 2. Derivando questa espressione si ottiene subito che il massimo di T si avrà per α= 0,5. Sostituendo il valore di α si otterrà: T max = 4V Q e si potrà ricavare infine il volume utile da assegnare alla vasca: QT V 1 = 4 max Se si hanno n pompe in funzionamento, il volume totale V tot diventa V tot = V + ( n 1) h S 1 dove V 1 è il volume determinato con 1 pompa, S la superficie della camera e tra attacchi successivi delle pompe. h il dislivello Considerando 15 attacchi si ottiene per le diverse stazioni di sollevamento e h =0.20 m, si ottengono : Parcheggio A: V tot = 6,94 mc Parcheggio B= V tot= 11,2 mc. 14

16 1.5.2 Pompe Al fine di stimare la potenza necessaria al pozzetto delle idrovore si calcolato il carico H complessivo. In particolare, la scelta delle pompe è stata effettuata andando a calcolare le perdite di carico distribuite e concentrate nonché il dislivello geodetico dato dal profilo della tubazione di mandata così come riportato nella tavola di progetto. Le perdite di carico distribuite per unità di lunghezza J sono state valutate utilizzando la formula di Darcy-Weisbach : J 2 U = λ D 2g Dove l è il coefficiente dimensionale di attrito funzione delle caratteristiche della corrente (numero di Reynolds), del dimetro D della tubazione e della scabrezza assoluta e del materiale secondo la formula di Colebrook qui di seguito riportata. materiale: Si ricorda che scabrezza assoluta e ha i seguenti valori a seconda del mm tubi nuovi PE, PVC, Rame, Inox mm tubi nuovi Gres, Ghisa rivestita, Acciaio mm tubi in Cemento o con lievi incrostazioni mm tubi con incrostazioni e depositi Le perdite di carico concentrate (DH conc ) sono proporzionali al carico cinetico della corrente. 2 U H conc = K 2g In letteratura esiste un ampia documentazione che fornisce per vari casi il coefficiente di proporzionalità da usare per la valutazione delle perdite. Qui di seguito si riporta una tabella riassuntiva dei valori del coefficiente di proporzionalità K più comunemente utilizzati: 15

17 Componente K Imbocco a spigolo vivo 0.5 Imbocco raccordati Sbocco in aria o serbatoio 1 Allargamento di sezione brusco Restringimento di sezione brusco Curve Curve Curve Saracineche 0.2 Valvole a farfalla La mandata unica dove vengono convogliate quelle delle singole pompe saranno in PEad F315 PN16 inserita in tubo guaina in acciaio per il parcheggio A mentre in acciaio DN 400 per il parcheggio B. Con questi dati, la prevalenza minima delle pompe deve essere la seguente: H = H verticale + H concentrate + H distribuite Qui di seguito viene riportata una tabella riassuntiva con i dati del dimensionamento Tabella 5- Caratteristiche di dimensionamento di una singola idrovora per il parcheggio A. H distribuite H pompa Q pompa P Hv (m) (m) H concentrate (m) H tot (m) (m) (l/s) (kw) 2,63 0,25 3,32 6, ,7 Tabella 6- Caratteristiche di dimensionamento di una singola idrovora per il parcheggio B. Hv (m) H distribuite (m) H concentrate (m) H tot (m) H pompa (m) Q pompa (l/s) P (kw) 2,9 0,13 4,15 7,13 9,66 98,

18 1.6 Portate idriche del Torrente Ceronda Le simulazioni sono state effettuate per le portate idriche di diversi tempi di ritorno come definite dal PAI. Alla sezione di chiusura della foce del Ceronda nello Stura di Lanzo, il PAI riporta le valori di portate di picco riportati in grassetto nella seguente tabella. Tabella 1-6- Portate di picco alla sezione di Venaria come stabilito dal PAI in grassetto e portate interpolate. Tr (anni) Q (mc/s) Eseguendo una interpolazione dei picchi su scala semi-logaritimca si possono ricavare anche le portate corrispondenti agli altri tempi di ritorno. La seguente misura mostra l interpolazione effettuata. Q (mc/s) Tr (anni) legge interpolante Portate picco PAI a Venaria portate interpolate Figura 1-3. Legge interpolante le portate di picco del PAI. 17

19 1.7 Conclusioni sulla compatibilità idraulica Questa relazione idraulica descrive gli scarichi delle acque meteoriche dei parcheggi e della viabilità. Ai sensi del Regolamento Regionale 20/02/2006, n.1r, con le successive modifiche apportate dal Regolamento Regionale 2 agosto 2006, n.7/r. e dal Regolamento regionale 4 dicembre 2006, n.13/r, i parcheggi e la viabilità oggetto del progetto non fanno parte delle opere soggette alle prescrizioni delle acque di prima pioggia descritte nell art 7. Si sono inoltre tenute in conto le prescrizioni il Piano per l assetto idrogeologico (PAI). Considerando la compatibilità dell opera, si può osservare che: Gli scarichi saranno a gravità con valvola a clapet nel pozzetto di recapito finale e protezione dell alveo con materasso reno e gabbione al piede; Verranno predisposti tre pozzetto con paratoia (2 nel parcheggio B e uno nel parcheggio A) al fine di evitare l ingresso delle acque di piena del Ceronda all interno dei parcheggi; Si installerà un pozzetto con idrovore per garantire lo smaltimento delle acque dei parcheggi quando lo scarico a gravità non sia realizzabile. Si stima che l impianto di funzionamento ad idrovore potrà entrare in funzione per portate con tempi di ritorno inferiori ad 1 anno (inferiori a 100 mc/s). la tipologia delle acque in Ceronda risulta essere di tipo analogo a quello che viene attualmente scaricata attraverso un collettore circolare subito a valle del ponte Castellamonte direttamente in Ceronda. Si realizzerà uno scatolare nel punto più depresso del parcheggio B con paratoia al fine di agevolare l evacuazione delle acque in caso di inondazione del parcheggio. Complessivamente le portate scaricate in Ceronda saranno di 819 l/s che rappresentano lo 0.1% sulla portata di picco ducentennale del torrente (740 m 3 /s, fonte: PAI) e lo 0,18% sulla portata di picco decennale (450 mc/s, fonte: PAI). 18

20 2. SISTEMAZIONE DELL EX CANALE DEMANIALE DI VENARIA L ex canale demaniale di Venaria è un canale utilizzato a scopi irriguo in gestione dal Consorzio denominato Co-utenza dell ex canale demaniale di Venaria. Il reticolo artificiale irriguo solca l intero territorio comunale. Riferendosi al settore a sud del Torrente Ceronda, ossia quella dell area in progetto, si può osservare uno ramificato e sviluppato sistema irriguo di origine antropica. L ex- canale demaniale di Venaria fa parte di questo sistema. deriva le acque del fiume Dora Riparia nel tratto tra Pianezza e Collegno, segue il contorno dei Quadrati ed attraversa il Centro Storico (tombato), gettandosi nel Ceronda a valle dell antico mulino. Nel tratto terminale, prima di sfociare in Ceronda, l ex canale demaniale costeggia il confine est del parcheggio in progetto denominato A. Questo canale è stato oggetto di interventi di sistemazione per un tratto di circa 50m nella zona circostante il parcheggio A come è visibile dalle seguenti fotografie. La sezione è rettangolare di larghezza 1,50 m e altezza 1,00 m circa. Figura 2-1- Uscita dal tratto tombato del canale. 19

21 Figura 2-2 Ex canale demaniale di Venaria nel primo tratto circostante il parcheggio A. Figura Ex canale demaniale di Venaria a valle del tratto risistemato, fino allo sbocco in Ceronda. A valle, il canale prosegue con la sezione naturale di larghezza con fondo in ghiaia e sponde caratterizzate da folta vegetazione. L intervento di progetto prevede, come concordato con l ente di gestione: - la costruzione di un rilevato di protezione del parcheggio A a quote di 252,80 m in sponda al fine di proteggere il parcheggio dal possibile rigurgito delle acque del Ceronda dalla piena. La quota della sommità è pari a quella della protezione arginale che corrisponderà alla quota pari al livello idrico della piena centennale; - la realizzazione di un tratto di canale coperto per una lunghezza di circa 55 m realizzato con uno scatolare delle dimensioni di larghezza 2 m e altezza 2,5 m. Questo scatolare sarà realizzato in calcestruzzo, completamente ispezionabile e in grado di convogliare la portata idrica. Quest ultima, a pieni bordi con il canale della sezione attuale risulta essere di l/s. Lo scatolare al 75% di riempimento è in 20

22 grado di convogliare una portata di l/s, come visibile dalla scala di deflusso allegata. - La realizzazione di 3 pozzetti di accesso allo scatolare dalla zona parcheggio residenti. 21

23 3.RETE DI SMALTIMENTO DELLE ACQUE REFLUE E stata prevista la realizzazione di un ramo di rete di smaltimento delle acque reflue provenienti dai servizi igienici dei parcheggi. Tali rete viene allacciata alla rete dell Ente gestore S.M.A.T. che percorre Viale Carlo Emanuele II. Le informazioni reperite in questa fase sono relative alla condotta che risulta essere in C.A. 500 mm. Questi rami di collettori verranno realizzati in PVC di diametro 250 con chiusini a tenuta a causa della possibilità elevata di esondazione. 4.RETE DI APPROVVIGIONAMENTO IDRICO Si prevede di realizzare anche la connessione alla rete di approvvigionamento idrico della SMAT che scorre lungo Viale Carlo Emanuele II al fine di fornire acqua potabile ai servizi igienici e alla fontana in progetto. Per il parcheggio A, la connessione avverrà all altezza dell esedra dove è presente una riduzione dal diametro 600 al 150. L allaccio avverrà pertanto sulla condotta di dimetro inferiore. Per il parcheggio B, l allaccio avviene sempre da una tubazione del dimetro 150 mm della rete pubblica al di sotto Viale Carlo Emanuele II. Questi rami di collettori verranno realizzati in Pead di diametro 75 PN16 con chiusini a tenuta a causa della possibilità elevata di esondazione. 22

24 5.IRRIGAZIONE Il parcheggio A verrà irrigato mediante un sistema ad ala gocciolante nelle aiuole dove si prevede che verranno realizzate le aiuole e le siepi di carpini. stazioni. Il parcheggio sarà dotato di un contatore e di una unità di controllo da 12 La rete è stata progettata in modo da avere una portata per ogni settore massimo di circa 3 l/s. Questa portata è garantita dall acquedotto SMAT esistente dal quale è stato garantito di poter prelevare fino a 5 l/s. Il sistema ad ala gocciolante avviene tramite tubazioni in Polietilene collocate ad una distanza di 30 cm l una dall altra. La pressione necessaria al funzionamento è di 2 bar. La pressione garantita dall acquedotto SMAT è di 3,5-4 bar. All interno di ogni aiuola tra i parcheggi verranno quindi installate 4 tubazioni affiancate. La portata di un singolo gocciolatore è di 0.05 l/min e una configurazione di questo tipo avrà una portata di 0,01 l/s/m. Su un metro quadrato di aiuola di larghezza 1.60m, la portata sarà quindi di l/s. Al fine di fornire 5 mm di acqua al giorno, sarà necessario irrigare ogni settore per circa 20 minuti. Al fine di favorire un corretto attecchimento delle specie arbustive, si dovrà prevedere di incrementare i tempi di irrigazione. 23

25 ALLEGATI SCALE DI DEFLUSSO LAVORO SCALA DI DEFLUSSO PER SEZIONE CIRCOLARE Diametro esterno 500 Diametro interno 470 mm Scabrezza (Strickler) 90 m^(1/3)/s Pendenza 5 m/km Altezza Carico Area Contorno Raggio Coeff. d'acqua Totale Bagnata Bagnato Idraulico Portata Velocità Riemp. [mm] [m] [m²] [m] [m] [l/s] [m/s] [%]

26 SCALA DI DEFLUSSO PER CANALI A SEZIONE TRAPEZIA Base inferiore 2.00 m Altezza 2.50 m Scarpa: V 1 H 0 Scabrezza (Strickler) 70 m^(1/3)/s Pendenza 2.0 m/km Altezza Carico Area Contorno Raggio Larghezza Coeff. d'acqua Totale Bagnata Bagnato Idraulico profilo Portata Portata Velocità Riemp. [m] [m] [m²] [m] [m] [m] [m³/s] [l/s] [m/s] [%]

27 LAVORO SCALA DI DEFLUSSO PER SEZIONE CIRCOLARE Diametro esterno 400 Diametro interno 377 mm Scabrezza (Strickler) 90 m^(1/3)/s Pendenza 5 m/km Altezza Carico Area Contorno Raggio Coeff. To d'acqua Totale Bagnata Bagnato Idraulico Portata Velocità Riemp. [mm] [m] [m²] [m] [m] [l/s] [m/s] [%] [Pa]

28 LAVORO SCALA DI DEFLUSSO PER SEZIONE CIRCOLARE Diametro esterno 630 Diametro interno 535 mm Scabrezza (Strickler) 90 m^(1/3)/s Pendenza 5 m/km Altezza Carico Area Contorno Raggio Coeff. To d'acqua Totale Bagnata Bagnato Idraulico Portata Velocità Riemp. [mm] [m] [m²] [m] [m] [l/s] [m/s] [%] [Pa]

29 LAVORO SCALA DI DEFLUSSO PER SEZIONE CIRCOLARE Diametro esterno 800 Diametro interno 690 mm Scabrezza (Strickler) 90 m^(1/3)/s Pendenza 4 m/km Altezza Carico Area Contorno Raggio Coeff. To d'acqua Totale Bagnata Bagnato Idraulico Portata Velocità Riemp. [mm] [m] [m²] [m] [m] [l/s] [m/s] [%] [Pa]

30 LAVORO SCALA DI DEFLUSSO PER SEZIONE CIRCOLARE Diametro esterno 315 Diametro interno 296 mm Scabrezza (Strickler) 90 m^(1/3)/s Pendenza 4 m/km Altezza Carico Area Contorno Raggio Coeff. To d'acqua Totale Bagnata Bagnato Idraulico Portata Velocità Riemp. [mm] [m] [m²] [m] [m] [l/s] [m/s] [%] [Pa]

31 LAVORO SCALA DI DEFLUSSO PER SEZIONE CIRCOLARE Diametro esterno 400 Diametro interno 377 mm Scabrezza (Strickler) 90 m^(1/3)/s Pendenza 10 m/km Altezza Carico Area Contorno Raggio Coeff. To d'acqua Totale Bagnata Bagnato Idraulico Portata Velocità Riemp. [mm] [m] [m²] [m] [m] [l/s] [m/s] [%] [Pa]

32 LAVORO SCALA DI DEFLUSSO PER SEZIONE CIRCOLARE Diametro esterno 400 Diametro interno 377 mm Scabrezza (Strickler) 90 m^(1/3)/s Pendenza 4 m/km Altezza Carico Area Contorno Raggio Coeff. To d'acqua Totale Bagnata Bagnato Idraulico Portata Velocità Riemp. [mm] [m] [m²] [m] [m] [l/s] [m/s] [%] [Pa]

33 LAVORO SCALA DI DEFLUSSO PER SEZIONE CIRCOLARE Diametro esterno 630 Diametro interno 535 mm Scabrezza (Strickler) 90 m^(1/3)/s Pendenza 3 m/km Altezza Carico Area Contorno Raggio Coeff. To d'acqua Totale Bagnata Bagnato Idraulico Portata Velocità Riemp. [mm] [m] [m²] [m] [m] [l/s] [m/s] [%] [Pa]

34 LAVORO SCALA DI DEFLUSSO PER SEZIONE CIRCOLARE Diametro esterno 500 Diametro interno 470 mm Scabrezza (Strickler) 90 m^(1/3)/s Pendenza 3 m/km Altezza Carico Area Contorno Raggio Coeff. To d'acqua Totale Bagnata Bagnato Idraulico Portata Velocità Riemp. [mm] [m] [m²] [m] [m] [l/s] [m/s] [%] [Pa]

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