La gestione efficace dell emergenza T.d.P. M. Antonietta Citterio. XIX GIORNATA DELLA SICUREZZA SUL LAVORO COMO - 28 maggio 2018

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1 La gestione efficace dell emergenza T.d.P. M. Antonietta Citterio XIX GIORNATA DELLA SICUREZZA SUL LAVORO COMO - 28 maggio 2018

2 GESTIONE DELLE EMERGENZE Trasversale: riguarda tutte le scuole di ogni ordine e grado Coinvolge tutti i soggetti del mondo scolastico: Dirigenti Scolastici, Enti proprietari degli immobili, insegnanti, personale ATA (amministrativo, tecnico e ausiliario), allievi, ospiti

3 SCUOLA: ANALISI DEL CONTESTO Datore di lavoro/dirigente Scolastico: non ha autonomia gestionale su edifici, impianti, attrezzature, contratti di appalto ha responsabilità non solo degli allievi e dei lavoratori ma anche di altri soggetti esterni all Istituzione scolastica

4 SCUOLA: ANALISI DEL CONTESTO SOGGETTI COINVOLTI: allievi/studenti: o spesso di categorie protette, o turnover fisiologico o attività presso terzi insegnanti: o turnover ospiti: o aziende: fisse (mensa, bar) o sporadica (manutentori, ), o genitori, o altri: esperti,. che non hanno familiarità sia dei luoghi che delle procedure

5 EMERGENZA: MISURE DI PREVENZIONE PROTEZIONE TECNICHE: requisiti strutturali, requisiti di sicurezza degli impianti, DPI, sistemi e mezzi di rilevazione/segnalazione, segnaletica di sicurezza ORGANIZZATIVE, GESTIONALI verso l INTERNO: tutti i soggetti che occupano o possono occupare gli edifici verso l ESTERNO: organizzazione dei rapporti con Istituzioni, con i Servizi Pubblici di Emergenza

6 A partire inoltre dalla considerazione che: LA SCUOLA È UN LUOGO DI RELAZIONI L andamento e l evoluzione di una situazione di emergenza (DANNO) è legato al livello di organizzazione e gestione interno e non solo, non più ai soli presidi disponibili e all intervento esterno.

7 Quando si affronta il tema EMERGENZE l approccio non deve essere solo di tipo: Prescrittivo: partire dagli adempimenti normativi ma deve essere anche di tipo Prestazionale: definire obiettivi di sicurezza ed individuare azioni per raggiungimento degli stessi.

8 NORMATIVA Decreto Legislativo n.81/08: Testo Unico D.M. 10 marzo 1998: valutazione del rischio incendio Decreto n. 388 del 15 luglio 2003: Primo Soccorso Norme tecniche, Linee guida, Buone prassi ALTRE NORME: edilizia scolastica, prevenzione incendi

9 Normativa: elementi fondamentali La valutazione dei fattori di rischio e le azioni di eliminazione / contenimento La partecipazione e il coinvolgimento di tutti La formazione / informazione specifica La responsabilità diffusa

10 D.Lgs. 81/08: persone presenti art 18: obblighi del datore di lavoro adottare le misure necessarie in emergenza adeguate al numero delle persone presenti; art.43: gestione delle emergenze adotta i provvedimenti necessari per la sicurezza dei lavoratori o per quella di altre persone art.45 primo soccorso: prende i provvedimenti necessari tenendo conto delle altre eventuali persone presenti sui luoghi di lavoro. art. 20 obblighi dei lavoratori Ogni lavoratore deve prendersi cura della propria salute e sicurezza e di quella delle altre persone presenti sul luogo di lavoro

11 GESTIONE DELLE EMERGENZE E D.Lgs.81/08 La mancanza di un PIANO DI EMERGENZA è individuata nell Allegato I fra le gravi violazioni ai fini dell adozione del provvedimento di sospensione dell attività imprenditoriale di cui all art.14: Mancata elaborazione del Piano di Emergenza ed Evacuazione* *anche se la sua redazione viene ricondotta al punto 8.1 dell allegato VIII del D.M. 10/3/1998 che si occupa solo del rischio incendio

12 GESTIONE DELLE EMERGENZE E D.Lgs.81/08 MANCATA INDICAZIONE DI REDIGERE IL PIANO DI EMERGENZA NEL D. LGS. 81/08 Ma presenza di obblighi specifici art. 18: obblighi del datore di lavoro art : gestione delle emergenze

13 GESTIONE DELLE EMERGENZE E D.Lgs.81/08 Cosa accade: Spesso è presente solo il piano antincendio IL PIANO DI EMERGENZA AZIENDALE NON E IL PIANO ANTINCEDIO MA COMPRENDE IL PIANO ANTINCENDIO

14 EMERGENZA : definizione "Una situazione che genera domande ad una velocità superiore a quella necessaria per elaborare risposte. Per gestire una crisi occorre sapere imparare rapidamente. Per imparare rapidamente nel corso di una crisi è necessario aver imparato molto prima (Patrick Lagadec) Elementi fondamentali: Valutazione dei rischi Tempi di risposta Formazione, addestramento, competenze

15 IL PIANO DELLE EMERGENZE Il PIANO DELLE EMERGENZE, è la Pianificazione delle possibili risposte a situazioni di criticità, fuori dall ordinario L emergenza si gestisce durante la condizione ordinaria, cioè non in emergenza: Stesura di procedure Assegnazione di incarichi precisi in numero adeguato

16 INDIVIDUAZIONE DEI POSSIBILI SCENARI DI EMERGENZA INTERNE: infortuni, incendi, crollo o cedimento strutturale (anche in relazione a lavori di manutenzione) ESTERNE: NATURALI LEGATI ALL ASSETTO DEL TERRITORIO: orischio idrogeologico: esondazione di corsi d acqua, dissesti ofenomeni meteorologici: bombe d acqua, alluvioni orischio sismico ANTROPICHE: ocostruzioni limitrofe o addossate alla scuola (centro storico), ovicinanza a ferrovie, o rischio industriale

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18 VALUTAZIONE DEI RISCHI E PIANO DELLE EMERGENZE la valutazione dei rischi consente di rilevare la possibilita di avere incidenti, particolarmente gravi e a bassa probabilita di accadimento, non evitabili con misure di prevenzione per i quali devono essere predisposte misure straordinarie da attuare in caso di emergenza (scenari di rischio e piano delle emergenze) art.28: La valutazione dei rischi deve riguardare tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori,.

19 CRITICITA : PERCEZIONE Eventi a bassa o bassissima probabilità di accadimento vengono spesso sottovalutati o non percepiti come rischio La mancanza del danno a cose e/o persone spesso fa si che il problema sia sottovalutato. (spesso si aspetta che l'evento dannoso accada, prima di adottare le misure per prevenire il suo ripetersi). questo fornisce due indicatori di criticità: o rischio che la sicurezza diventi di tipo reattivo ovvero a seguito di o mettere in atto strategie che favoriscano la percezione del rischio

20 Il PIANO DELLE EMERGENZE: risposta organizzata alla situazione di emergenza Intervento efficace se: SORVEGLIANZA: attività quotidiana di verificare del mantenimento dello stato di sicurezza dell ambiente, degli impianti, delle attrezzature CONTROLLO: operazioni di verifica del corretto funzionamento di impianti, di dispositivi/segnalazioni di emergenza, segnaletica. (istituzione di registri e assegnazione di incarico) VERIFICHE PERIODICHE: da parte di personale incaricato: impianto di terra, mezzi antincendio MANUTENZIONE RIAPPROVIGIONAMENTO del materiale

21 ESERCITAZIONE Finalità: Strumento di misura e verifica dell efficacia di modalità, tempi di attuazione delle misure, del livello di conoscenza e formazione delle persone coinvolte Sviluppa il senso di aiuto agli altri e il senso di sicurezza Consente di analizzare gli aspetti comportamentali/relazionali in situazione di emergenza Caratteristiche: Deve essere ALLENANTE: migliorare la performance, il risultato Devono essere diversificate in relazione agli scenari possibili individuati Deve essere effettuata una rilettura dell esperienza che permetta di identificare punti di forza e criticità su cui intervenire.

22 IL PIANO DELLE EMERGENZE Contestualizzazione: attività svolte, soggetti coinvolti, procedure specifiche, incarichi,.. Dinamicità: aggiornamento, raccolta segnalazioni Partecipazione e coinvolgimento

23 fare leva sulle SEGNALAZIONI: favorire un sistema si raccolta segnalazioni (situazioni di pericolo, mancati incidenti, ) Doppio effetto: Aggiornare PIANO DELLE EMERGENZE Coinvolgere/Formare gli studenti

24 IL PIANO E PARTECIPATO di tenere alto il senso di responsabilità e la percezione dell importanza del contributo del singolo. o SISTEMA RACCOLTA DI SEGNALAZIONI: Favorisce processi in cui i lavoratori e gli studenti diventano attori delle misure e non solo destinatari o DEFINIZIONE PRECISA DI INCARICHI, RUOLI, RESPONSABILITA o SQUADRA DI EMERGENZA o FORMAZIONE: di chi? o FORMAZIONE DI COMPETENZE o ATTIVITA INFORMATIVA: es. segnaletica o COMUNICAZIONE: con Enti esterni, con famiglie, con ditte,.

25 POST - TRAUMA A seguito di eventi critici si possono evidenziare situazioni di stress da trauma che devono essere considerate ai fini della tutela della salute degli esposti e delle famiglie.

26 Articolo 2087 del Codice Civile "L'imprenditore è tenuto ad adottare nell'esercizio dell'impresa le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l'esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l'integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro". Particolarità del lavoro: valutazione dei rischi, contestualizzare Esperienza: esercitazioni, favorisco le segnalazioni, accresco la competenza Tecnica: nuove tecnologie per comunicare, per trasmettere informazioni, studi previsionali, monitoraggio del territorio, aumenta il flusso di informazioni che crea una rete sociale di scambio

27 14 maggio 2018: Fermo, crolla il tetto dell'aula poco prima dell'ingresso degli studenti L'incidente all'istituto industriale Montani alle 7 del mattino, quando le lezioni non erano iniziate. La scuola è comunque aperta e i ragazzi sono stati spostati in aree sicure. Dopo il terremoto erano stati fatti interventi di consolidamento

28 03/05/2014 SENIGALLIA La spiaggia di velluto e il suo entroterra messi in ginocchio dalla gigantesca bomba d'acqua che ha colpito tutto il senigalliese. Drammatico il salvataggio di un centinaio di studenti dell Istituto Corinaldesi di Senigallia, murati nella scuola da un fiume d acqua alto oltre un metro, costretti a salire ai piani alti dell edificio. I soccorritori sono stati impegnati anche nel salvataggio di alcuni genitori che si erano avventurati verso la scuola.

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