Profilo dei rischi movimentazione manuale e biologico nelle Residenze Sanitarie Assistite per anziani dell Azienda Sanitaria di Firenze.

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1 Firenze 07/08/2007 Profilo dei rischi movimentazione manuale e biologico nelle Residenze Sanitarie Assistite per anziani dell Azienda Sanitaria di Firenze. Input I rischi movimentazione manuale e biologico rappresentano due problemi di igiene occupazionale rilevanti per le strutture sanitarie (RSA) che prestano assistenza agli anziani, specialmente se totalmente o parzialmente non autosufficienti. Bisogna tenere presente, che all'interno di queste strutture, assimilabili a piccole medie imprese, molte attività vengono affidate a ditte esterne in appalto. L organizzazione del processo di prevenzione e salute diventa ancora più complesso, in quanto può riguardare molti attori dipendenti di imprese diverse. Questo passaggio quindi deve essere preso in considerazione nella valutazione dei rischi, nella programmazione e nella modalità di approccio alla prevenzione come attività di carattere globale e sistematico che comporta il necessario coinvolgimento di tutti i soggetti del setting lavorativo. Motivati da un atteggiamento innovativo, nell impostazione e nella sperimentazione del nostro progetto, come operatori di Prevenzione Pubblica, abbiamo predisposto un framework dinamico che ha preso in considerazione le normative di igiene e sicurezza sul lavoro tra cui il Dlgs 626/94, integrandole con altri riferimenti e/o modelli quali la Carta di Ottawa, la Carta di Bangkok, la Carta 2000, la Dichiarazione di Lussemburgo, il Memorandum di Cardiff, la Dichiarazione di Barcellona, i modelli teorici della comunicazione, il modello di Green e Kreuter, il modello degli stadi del cambiamento di Di Clemente e Prochaska, la Pedagogia degli adulti. Sintesi del progetto In qualità di operatori sanitari delle Unità Funzionali di Prevenzione Igiene e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro zona Sud Est e Mugello del Dipartimento di Prevenzione dell Azienda Sanitaria di Firenze, in collaborazione con le Unità Funzionali di Igiene e Sanità Pubblica, nel periodo , abbiamo sperimentato un modello innovativo tra Prevenzione e Promozione della Salute nei luoghi di lavoro. Lo scopo era di attivare un feedback di confronto e collaborazione, con le direzioni aziendali delle RSA, con i rappresentanti dei lavoratori e con i medici competenti, per affrontare insieme tutte le problematiche suddette, elaborare linee di orientamento partecipate per 1

2 omogeneizzare procedure e comportamenti all'interno delle strutture del territorio. Nel corso della nostra ricerca, è stato coinvolto un campione di 25 strutture presenti sul territorio delle due zone presso le quali operavano complessivamente, al momento della raccolta dei dati, 421 operatori addetti all assistenza degli anziani. I criteri di selezione sono stati :1) case di riposo con ospiti non autosufficienti o parzialmente non autosufficienti 2) case di riposo con le caratteristiche di strutture sanitarie ad elevato rischio biologico dove vengono effettuate prestazioni di tipo sanitario. Secondo il nostro parere la valutazione dei principali rischi, movimentazione manuale e biologico, doveva essere contestualizzata nell organizzazione globale della singola struttura e di tutte le strutture similari del territorio, privilegiando l approccio ergonomico partecipativo- antropocentrico. Sono stati inviati alle direzioni aziendali delle residenze sanitarie, questionari finalizzati ad ottenere informazioni sui rischi e sulla organizzazione del lavoro. La compilazione degli stessi è stata curata dai datori di lavoro, medici competenti, rappresentanti dei lavoratori e responsabili dei servizi di prevenzione e protezione. La valutazione dei questionari, e dei documenti di valutazione dei rischi, ha permesso di configurare l analisi della situazione dei problemi, il setting lavorativo, categorizzare le aree di intervento, metterle in relazione tra loro e costruire le attribuzioni di significato. Lo scenario ottenuto attraverso l analisi delle matrici: epidemiologiche, funzionali-organizzative, economiche, socioculturali ed etiche, ha raffigurato in sintesi: la dimensione delle strutture, la composizione della popolazione lavorativa e assistita, la tipologia e l'entità delle prestazioni sanitarie, gli ambienti, gli arredi, gli spazi disponibili, gli ausili, l'effettuazione della formazione e la verifica periodica della stessa (efficacia degli interventi), il protocollo sanitario dei dipendenti, i dispositivi di prevenzione utilizzati, l'adozione di procedure interne e il controllo sugli impianti. Tali elementi descrittivi sono stati poi verificati attraverso tecniche qualitative (osservazione diretta dei luoghi) da parte degli operatori della Azienda Sanitaria. Successivamente i risultati sono stati restituiti e portati in discussione con tutti gli attori del processo preventivo ( RLS, RSPP, datori di lavoro, medici competenti e operatori della Sanità) e sintetizzati in una relazione preliminare presentata a tutti gli interessati. A fine intervento tutte le informazioni e le osservazioni raccolte, cartacee e verbali, elaborate in maniera integrata, sono state redatte e diffuse, quale strumento di lavoro condiviso in formato linee guida, dal titolo Movimentazione manuale degli ospiti e rischio biologico nelle strutture assistenziali per anziani: orientamenti per la prevenzione,(in allegato). 2

3 In particolare, i dati relativi a 15 strutture della zona sud est, sono stati oggetto di ulteriore approfondimento e, riportati in apposito date base, hanno permesso di elaborare un quadro specifico del contesto lavorativo della zona, attivando una rete diretta di flussi informativi tra le RSA e i Servizi di Prevenzione. Obiettivi generali Approfondire dati epidemiologici e problematiche emergenti sulla organizzazione del lavoro nel settore delle RSA del territorio Acquisire capacità critiche sulla qualità della formazione e sui bisogni formativi degli utenti Promuovere modelli innovativi per riorientare i Servizi di Prevenzione e migliorare la qualità dell assistenza agli utenti Ottenere risparmi economici e guadagnare salute per riduzione assenze lavorative Standardizzare procedure e comportamenti nelle strutture Socializzare l esperienza acquisita Ripetere l esperienza anche in altri settori soprattutto all interno delle PMI Obiettivo specifico Elaborare strategie di salute e divulgare un documento condiviso (linee di orientamento), sulla base dei bisogni, con la partecipazione attiva di tutti gli stakeholders per l organizzazione e la prevenzione del rischio da movimentazione manuale e rischio biologico nelle residenze sanitarie assistite per anziani del territorio. Fasi e Metodologia Nelle varie fasi del processo sono state integrate tecniche qualitative e quantitave: individuazione dei criteri di qualità secondo il modello europeo e selezione delle strutture incontri con i direttori e responsabili dei servizi di prevenzione e protezione delle RSA: presentazione del progetto, del questionario per la raccolta dei dati, del protocollo d azione discussione e negoziazione dell intervento acquisizione di consenso per l adesione al progetto da parte dei direttori delle RSA richiesta scritta alle direzioni aziendali :1) compilazione questionario 2) acquisizione documento valutazione dei rischi studio dei dati pervenuti (questionari e documenti di valutazione dei rischi) inserimento dei dati di interesse in apposito database e analisi preliminare dei dati 3

4 incontro con i rappresentanti dei lavoratori alla sicurezza per un confronto tra analisi dei dati e problematiche reali riscontrate dai lavoratori sopralluoghi tecnici, osservazione diretta, interviste mirate ad alcuni lavoratori, a campione nelle strutture tavole rotonde su temi specifici con i medici competenti elaborazione condivisa e socializzazione di linee guida alle RSA aderenti al progetto divulgazione delle linee guida dal titolo Movimentazione manuale degli ospiti e rischio biologico nelle strutture assistenziali per anziani: orientamenti per la prevenzione sul sito internet dell Azienda Sanitaria di Firenze partecipazione della metodologia di lavoro ai colleghi della ASL non coinvolti nel progetto, con una riunione permanente di aggiornamento professionale (con accreditamento ECM), dal : titolo Le residenze assistite della zona sud est della ASL 10 di Firenze. Quali possibili interventi di ricerca azione? valutazione di processo (breve-medio termine): verifica a campione dell applicazione dei contenuti del documento, e dei programmi di miglioramento tecnico, formativo, organizzativo valutazione di efficienza-efficacia (outcome) del sistema a lungo termine diffusione del modello ad altre realtà lavorative (nuovi progetti) Conclusioni e considerazioni La metodologia di intervento ha favorito: - il dialogo sull individuazione dei problemi e delle possibili soluzioni - la partecipazione attiva di tutti gli attori (intersettorialità e interdisciplinarietà) tra servizio pubblico e privato - il processo di empowerment del singolo e della comunità nello scambio globale di saperi Le informazioni raccolte ed elaborate nelle fasi dell intervento hanno permesso di redigere delle linee di orientamento la cui applicazione verrà monitorata in più tempi anche in relazione ai cambiamenti e ai casi specifici. L esperienza, in considerazione di alcune difficoltà oggettive legate alla struttura degli ambienti di lavoro, spesso non modificabili, ha evidenziato la priorità di investire nella formazione dei dirigenti e degli operatori sanitari; suggerisce inoltre che la formazione deve: essere monitorata, favorire il cambiamento di cultura della salute, far acquisire la consapevolezza del rischio e far adottare comportamenti adeguati nell uso dei dispositivi di prevenzione e degli ausili. La formazione, ai sensi del DLgs 626/94, pur essendo stata 4

5 effettuata in tutte le strutture, è apparsa una mera applicazione della legge non qualitativamente adeguata ai fini realistici del contenimento dei rischi e della promozione della salute, soprattutto per quanto riguarda gli operatori con maggiore anzianità lavorativa. Nella valutazione delle problematiche e delle possibili soluzioni è risultata particolarmente significativa la partecipazione attiva dei rappresentanti dei lavoratori e dei medici competenti delle RSA, che hanno fatto emergere i bisogni reali legati all organizzazione del lavoro, fornendo suggerimenti utili per la redazione delle linee guida. Essi sicuramente hanno avuto un ruolo privilegiato di facilitazione e di rinforzo quali fattori determinanti di salute. E stata anche rilevato uno hiatus nei flussi informativi per la organizzazione e gestione dell attività tra le strutture primarie appaltanti e le cooperative esterne operanti all interno delle RSA (non ottemperanza dell art.7 comma 1,2,3 del Dlgs 626/94). Oltre alla valutazione integrata dei rischi e dei programmi migliorativi sulla formazione, appare quindi necessario, costruire una rete di relazione e cooperazione tra residenze sanitarie, ditte esterne, Dipartimento di Prevenzione e Educazione alla Salute della Azienda Sanitaria, Amministrazioni Comunali, Associazioni non governative e medici di base in modo tale che l approccio antropocentrico possa diventare il vero indicatore di qualità del concetto olistico di salute. Maria Rosaria De Monte 5

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