STRUMENTI QUANTITATIVI E DECISIONI RAZIONALI NELL URBANISTICA
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- Marcellino Rossetti
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1 Dipartimento di Pianificazione territoriale, Università della Calabria Sezione Calabria, Istituto Nazionale di Urbanistica Associazione TERRitorio e Ambiente 360 Terr.A. 360 Corso di perfezionamento in Sistemi informativi e governo integrato del territorio, Politecnico di Milano Università degli Studi di Roma "La Sapienza Piazzale Aldo Moro 5, Roma STRUMENTI QUANTITATIVI E DECISIONI RAZIONALI NELL URBANISTICA Prof. Roberto Cassetti 4 MARZO 2011 Ore 08:45 Dipartimento di Pianificazione Territoriale UNICAL Ore 16:00 Museo del Presente Rende (CS)
2 Il primo pilastro concettuale dell ordine funzionale modernista: la separazione delle funzioni e il concetto di destinazione d uso
3 Il secondo pilastro: la separazione della residenza in quartieri (o comunità) e il principio dell organizzazione gerarchica dei servizi
4 I tre principi chiave dell ordine formale modernista Il primo: l apertura della città nel territorio
5 Il secondo: l uniformità dei brani edilizi a secondo della funzione che assolvono
6 Il terzo: l abbandono del tracciato viario come regola d impianto della città e la distribuzione libera degli edifici nello spazio
7 La costruzione del piano nel periodo del trionfo dell urbanistica moderna Il piano di Philadelphia del 1962 di E. Bacon
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9 Le componenti del piano d insieme: la costruzione del piano delle attività commerciali
10 Le componenti del piano d insieme: la costruzione del piano del verde urbano
11 Le componenti del piano d insieme: la costruzione del piano delle densità residenziali
12 Le componenti del piano d insieme: la costruzione del piano per le attività industriali
13 Le componenti del piano d insieme: la costruzione del piano dei trasporti
14 L affermazione progressiva, quasi in sordina, tra i due millenni, di una nuova idea di città: la città postmoderna
15 Il primo pilastro concettuale del nuovo ordine funzionale: la mescolanza delle attività
16 Il secondo pilastro concettuale del nuovo ordine funzionale: dall organizzazione gerarchica all integrazione in rete delle funzioni centrali
17 Un esempio di applicazione ai piani del principio della mescolanza funzionale: i corridoi multifunzionali. Il piano di Berlino del 1994
18 Un esempio di applicazione ai progetti di parti di città del principio della mescolanza funzionale: l integrazione delle attività dei singoli edifici. Amsterdam Zuidas ( )
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20 Un esempio di applicazione ai piani del principio della messa in rete delle polarità urbane: il potenziamento e l interconnessione dei centri esistenti. Il piano della regione parigina del 1994 e il progetto della grande Parigi del 2009
21 Il primo pilastro del nuovo ordine formale: da una città aperta ad una città compatta, densa
22 Il secondo pilastro del nuovo ordine formale: da uno spazio urbano aperto, fluente tra gli edifici, alla ricostruzione di uno spazio chiuso, delimitato da quinte edilizie, che forma una trama continua, che innerva tutta la città
23 In particolare, i principi di ricomposizione dei tessuti urbani progettati secondo i canoni del Movimento moderno: rottura dell uniformità edilizia, ricostruzione di una rete di spazi pubblici, creazione lungo di essi di un sistema di emergenze
24 e di quelli costruiti secondo le regole dell insediamento suburbano nel verde: densificazione edilizia, ricostruzione di un sistema di spazi pubblici centrali, sottolineati da nuove emergenze
25 Il terzo pilastro del nuovo ordine formale: dal verde come spazio aperto e attrezzatura a servizio della residenza alla sua ricomposizione in una rete integrata e complementare a quella degli spazi pubblici
26 Dalla cintura verde alla trama verde: l Ile de France
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28 Un esempio di strategie di costruzione di una trama verde locale in progetto urbano: la ricomposizione di un area della periferia: Parigi Seine Arche
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