SAFETY CONTACT SRL. Consulenza e servizi. Antinfortunistica Antincendio

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1 SAFETY CONTACT SRL IGIENE SICUREZZA AMBIENTE CERTIFICAZIONI ANTINCENDIO MEDICINA del LAVORO PRIVACY Divisione Consulenza e servizi Divisione Antinfortunistica Antincendio

2 La Valutazione Dei Rischi Fattori di Rischio AGENTI FISICI

3 RISCHIO RUMORE D.LGS. 81/08 D.LGS. 277/91 D.LGS. 195/06 (cambio parametri) D.LGS. 81/08 TITOLO VIII (TESTO UNICO) UNI 9432: e UNI EN ISO 9612:

4 Definizioni e campo di applicazione 1. Ai fini del presente Decreto Legislativo per agenti fisici si intendono il rumore, gli ultrasuoni, gli infrasuoni, le vibrazioni meccaniche, i campi elettromagnetici, le radiazioni ottiche, di origine artificiale, il microclima e le atmosfere iperbariche che possono comportare rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori Rumore capo II, Vibrazioni capo III campi elettromagnetici capo IV radiazioni ottiche artificiali capo V.

5 La valutazione dei rischi derivanti da esposizioni ad agenti fisici ha validità quadriennale Deve essere effettuata da personale qualificato nell ambito del servizio di prevenzione e protezione in possesso di specifiche conoscenze in materia. La valutazione aggiornata ogni qual volta si verifichino mutamenti che potrebbero renderla obsoleta, ovvero, quando i risultati della sorveglianza sanitaria rendano necessaria la sua revisione. I dati ottenuti dalla valutazione misurazione e calcolo dei livelli di I dati ottenuti dalla valutazione, misurazione e calcolo dei livelli di esposizione costituiscono parte integrante del DVR.

6 La Valutazione Dei Rischi AGENTI FISICI RUMORE

7 Rischio Rumore Definizioni Comunemente si intende per rumore un suono che provoca una sensazione sgradevole, fastidiosa o intollerabile. Il suono è una perturbazione meccanica che si propaga in un mezzo elastico (gas, liquido, solido) e che è in grado di eccitare il senso dell udito.

8 Rischio Rumore Conseguenze del rumore sull uomo Ovviamente perdita della capacità uditiva, ma attenzione: anche danni legati all equilibrio (nausea, vomito, labirintite, perdita dell equilibrio, equilibrio, ecc) anche solo per brevi periodi.

9 RISCHIO RUMORE D.LGS. 81/08

10 Il nostro apparato uditivo è in grado di percepire valori di potenza sonora che in scala lineare sono compresi tra 1 e e per questo motivo è stata definita un unità di misura della potenza sonora detta Bell. Tale unità, o meglio la sua decima parte, il decibel (db), rappresenta l intensità relativa del suono.

11 Adattando le diverse intensità sonore alla capacità di risposta dell orecchio umano, è stata costruita una curva che mima la risposta uditiva dell uomo: essa viene detta curva A e i decibel (db) misurati dalle apparecchiature corretti secondo la curva A esprimono con esattezza quello che il nostro orecchio percepisce. I Valori di rumore vengono quindi chiamati db(a) e in tal modo è possibile valutare il rumore non come entità fisica ma come sensazione sonora. NOTA: La lettera A o C dipende dai filtri equalizzatori inseriti nello strumento t utilizzato t per indicare una misura prossima il più possibile alla sensazione dell orecchio umano

12 Per avere un'idea dei livelli sonori che un individuo è in grado di percepire, viene riportata una tabella con i livellilli sonori (in dba) associati i ad alcune sorgenti. Mola da banco / flessibile db(a) Macchine Utensili db(a) Trapano Portatile db(a) 80-85

13 LA MISURA DEL RUMORE Al fine, inoltre, di effettuare la misurazione di una rumore che può manifestarsi o cambiare in maniera istantanea è stata adottata un altra unità di misura: il L EX (Livello di Esposizione) EX Esso rappresenta il livello in db, solitamente db(a), di rumore che si ipotizza o si rende costante in un intervallo di tempo. Il L ex è quindi l entità del rischio cui può essere sottoposto un lavoratore.

14 LA MISURA DEL RUMORE Laddove a causa delle caratteristiche intrinseche della attività lavorativa l esposizione giornaliera al rumore L ex,8h varia significativamente, da una giornata di lavoro all altra, è possibile sostituire, ai fini dell applicazione dei valori limite di esposizione e dei valori di azione, il livello ll di esposizione giornaliera al rumore con il livello di esposizione settimanale L ex,w Nel caso di variabilità del livello di esposizione settimanale va considerato il livello settimanale massimo ricorrente;

15 RISCHIO RUMORE D.LGS. 81/08 IL DECRETO IN PARTICOLARE IMPONE LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO RUMORE, CON LA SEGUENTE CLASSIFICAZIONE: L EX,8H = 80dB(A): VALORE INFERIORE DI AZIONE; L EX,8H = 85dB(A): VALORE SUPERIORE DI AZIONE; L EX,8H = 87dB(A): VALORE LIMITE DI ESPOSIZIONE

16 RISCHIO RUMORE D.LGS. 81/08 pressione acustica di picco (ppeak): valore massimo della pressione acustica istantanea ponderata in frequenza "C"; ppeak = 135 db(c). VALORE INFERIORE DI AZIONE; ppeak = 137 db(c) VALORE SUPERIORE DI AZIONE; ppeak = 140 db(c) VALORE LIMITE DI ESPOSIZIONE

17 La Valutazione Dei Rischi AGENTI FISICI Come viene realizzata la valutazione del rumore: 1. analisi delle mansioni OMOGENEE del personale (in rapporto ad ambiente, macchinari e attrezzature, modalità d uso e tempi di esposizione; 2. identificazione di tutte le emissioni di rumore 3. identificazione del tipo di rumore emesso e del suo valore in db(a) attraverso la misurazione in campo (indagine fonometrica), eventuali banche dati o dati dichiarati dal costruttore 4. determinazione del livello di esposizione giornaliera LEX,8h o settimanale LEX,1W 5. valutazione del rischio da rumore 6. verifica e realizzazione di tutti i possibili interventi di eliminazione e/o riduzione dell esposizione eliminazione e/o riduzione dell esposizione

18 Relazione Tecnica (con misurazioni) Premessa (ditta, date, personale qualificato, eventuale strumentazione ) Layout (piantina e nomenclatura: produzione, macchine, mansioni ) Valutazione della presenza di fattori di interazione (rumori impulsivi, ototossici, vibrazioni, ) Risultati misurazioni rumore Calcolo l dei LEX (giornalieri/settimanali) i/ li) Valutazione dell efficienza e dell efficacia dei DPI ( per LEX > 80 db(a) e/o Lpicco C > 135 db(c)) e/o Lpicco,C > 135 db(c)) Indicazioni per la riduzione del rischio ( per LEX > 85 db(a) / Lpicco,C > 137 db(c); Valutazione del rispetto dei VLE ( per LEX > 87 db(a) / Lpicco,C > 140 db(c)) Conclusioni (quadro riepilogativo + indicazioni per la riduzione del rischio)

19 Relazione Tecnica (senza misurazioni) Premessa (ditta, date, personale qualificato, strumentazione ) Layout (piantina e nomenclatura: produzione, macchine, esposti ) Valutazione della presenza delle condizioni di rischio indicate all art.190, comma 1 (rumori impulsivi, ototossici, vibrazioni, ) Indicazione delle motivazioni che escludono il superamento dei valori di azione inferiori Conclusioni con eventuali indicazioni specifiche per la riduzione del rischio.

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21 ESPOSIZIONE A RUMORE: limiti Relativamente all attività lavorativa, sono indicati per legge i limiti di esposizione: LE SOGLIE VALORI DI ESPOSIZIONE AZIONI DEL DATORE DI LAVORO Valori inferiori di Programma misure di riduzione, misurazioni azione db(a) db(c) documentate, messa a disposizione di DPI, informazione e formazione, sorveglianza sanitaria su richiesta del lavoratore Valori superiori di azione 85 db(a) 137 db(c) Programma misure di riduzione, segnalazione luoghi a rischio con accesso ristretto, obbligo uso DPI e di sorveglianza sanitaria Valori limite di Misure per riportare la situazione al di sotto dei esposizione db(a) db(c) limite: possibile deroga ASL, sentite le parti sociali.

22 Articolo Valutazione di attività a livello di esposizione molto variabile 1. Fatto salvo il divieto al superamento dei valori limite di esposizione, per attività che comportano un elevata fluttuazione dei livelli di esposizione personale dei lavoratori, il datore di lavoro può attribuire a detti lavoratori un esposizione al rumore al di sopra dei valori superiori di azione,,garantendo loro le misure di prevenzione e protezione conseguenti e in particolare: a) la disponibilità dei dispositivi di protezione individuale dell udito; b) l informazione e la formazione; c) il controllo sanitario.

23 Articolo Misure di prevenzione e protezione 1. Fermo restando quanto previsto dall articolo 182, il datore di lavoro elimina i rischi alla fonte o li riduce al minimo mediante le seguenti misure: a) adozione di altri metodi di lavoro che implicano una minore esposizione al rumore; b) scelta di attrezzature di lavoro adeguate, tenuto conto del lavoro da svolgere, che emettano il minor rumore possibile,, inclusa l eventualità di rendere disponibili ai lavoratori attrezzature di lavoro conformi ai requisiti di cui al Titolo III, il cui obiettivo o effetto è di limitare l esposizione al rumore; c) progettazione della struttura dei luoghi e dei posti di lavoro; d) adeguata informazione e formazione sull uso corretto delle attrezzature di lavoro in modo da ridurre al minimo la loro esposizione al rumore;

24 e) adozione di misure tecniche per il contenimento: 1) del rumore trasmesso per via aerea, quali schermature, involucri o rivestimenti realizzati con materiali fonoassorbenti; 2) del rumore strutturale, quali sistemi di smorzamento o di isolamento; f) opportuni programmi di manutenzione delle attrezzature di lavoro, del luogo di lavoro e dei sistemi isul posto di lavoro; g) riduzione del rumore mediante una migliore organizzazione del lavoro attraverso la limitazione della durata e dell intensità dell esposizione e l adozione di orari di lavoro appropriati, con sufficienti periodi di riposo.

25 TABELLA DI COMPARAZIONE CON IL DVR Livello di Esposizione Grado di Valutazione L EX,8h inferiore a 80 db(a) e ppeak= 135 db(c),8 L EX,8h compreso tra 80 e 85 db(a) e ppeak compreso tra 135 e 137 db(c) L EX,8h compreso tra 85 e 87 db(a) e ppeak compreso tra 137 e 140 db(c) Nessun rischio presente L EX,8h superiore a 87 db(a) 8-12 ppeak superiore a 140 db(c) 16

26 PROGRAMMA DEGLI INTERVENTI Livello rischio di classificazione Indicazioni sulle misure da adottare 16 Rischio altissimo Attuare misure immediate di prevenzione e protezione dai rischi e di riduzione definitiva del livello di rischio. Bloccare il processo produttivo fino alla loro adozione Rischio alto Attuare misure immediate di prevenzione e protezione dai rischi e di riduzione definitiva del livello di rischio. Verificare e mantenere le misure di prevenzione e protezione già attivate e Rischio medio 3-6 prendere in considerazione misure per ridurre il livello di rischio. 1-2 Rischio basso Non sono strettamente necessarie misure di riduzione del livello di rischio. Verificare e mantenere le misure di prevenzione e protezione già attivate.

27 Approfondimento: otoprotettori INSERTI AURICOLARI MONOUSO CUFFIE ANTIRUMORE INSERTI AURICOLARI CON ARCHETTO (E INSERTO DI RICAMBIO) INSERTI AURICOLARI RIUTILIZZABILI

28 ATTENUAZIONE DEI DPI Nell attenuazione media di un DPI compaiono i valori espressi in decibel H, M, L che rappresentano l attenuazione media del dispositivo alla ALTE, MEDIE e BASSE frequenze. L SNR indica invece l attenuazione media del L SNR indica invece l attenuazione media del protettore su tutto lo spettro di frequenze.

29 ESEMPIO: Leq = 89 db(a) SNR = 23 Leq attenuato = = 73 db(a)

30 Dispositivi di Protezione Individuale Livello effettivo all'orecchio, L'ex Lex in db(a) Stima della protezione L ex > 85 db(a) Insufficiente 85 db(a) > L ex > 80 db(a) Accettabile 80 db(a) > L ex > 75 db(a) Buona 75 db(a) > L ex Lex > 70 db(a) Accettabile L ex < 70 db(a) Troppo elevata (Iperprotezione)

31 CRITERI DI SCELTA DPI

32 I tappi su misura anti-rumore sono comodi da portare e proteggono l'udito senza influenzare in modo determinante la comprensione del parlato La Valutazione Dei Rischi AGENTI FISICI OTOPROTETTORE RIGIDO (con o senza Filtri Attivi) CON FILTRI ATTIVI: agendo sulla vite interna si ha la possibilità di aumentare o diminuire l'attenuazione sonora in base all'ambiente di lavoro. OTOPROTETTORE MORBIDO (con o senza Filtri Attivi) CON FILTRI ATTIVI: gli otoprotettori sono dotati di una serie di filtri colorati intercambiabili, attraverso i quali si può aumentare o diminuire l'attenuazione sonora in base all'ambiente di lavoro.

33 La Valutazione Dei Rischi TAPPI IN MATERIALE ESPANSO DI SCHIUMA POLIURETANICA PREFORMATA VANNO ARROTOLATI SU DUE DITA E POI INSERITI NELL ORECCHIO, ESPANDENDOSI RIACQUISTANO LA FORMA ORIGINALE ADATTANDOSI A TUTTE LE FORME DELCANALE AURICOLARE. PER RUMORI AD ALTA E ALTISSIMA INTENSITA

34 L indagine FONOMETRIA è obbligatoria?? 2. Se, a seguito della valutazione di cui al comma 1, può fondatamente ritenersi che i valori inferiori di azione possono essere superati, il datore di lavoro misura i livelli di rumore cui i lavoratori sono esposti, i cui risultati sono riportati nel documento di valutazione.

35 INDAGINE FONOMETRICA E VALUTAZIONE RISCHIO RUMORE 1. analisi delle mansioni OMOGENEE del personale nell espletamento dell attività aziendale in rapporto agli ambienti in cui si opera, ai macchinari e le attrezzature presenti ed impiegate ed alle modalità e tempo diimpiego delle stesse 2. identificazione di tutte le emissioni di rumore 3. identificazione del tipo di rumore emesso (IMPULSIVO E NON) e del suo valore in db(a) attraverso la misurazione in campo (indagine fonometrica), eventuali banche dati o dati dichiarati dal costruttore

36 Scheda Dati Rilevati P Area/macchinario/ attrezzatura Modalità di impiego/attività Realizzata L Aeq in db(a) p peak in db(c) HAV/ WBV Reparto

37 Cenni sugli strumenti e tecniche di misura del rumore Lo strumento per la rilevazione del rumore è il fonometro. Fonometro integratore t conforme alle normeiec : IEC : IEC :1995. Microfono conforme alle norme IEC :1995. Calibratore conforme alle norme IEC :1988 e ANSI S In allegato si pongono i Certificati di Taratura rilasciati da laboratorio di taratura autorizzato dal SIT - Servizio di Taratura in Italia (BIENNALE). Il fonometro è tarato all inizio e alla fine di ogni ciclo di misure con apposito calibratore.

38 Incertezza delle Misurazioni Incertezze strumentali per i fonometri integratori di Classe 1 si considera un incertezza strumentale pari a + o 0.7dB(A) Incertezze ambientali consideriamo la variabilità del rumore rilevato nel corso dell indagine causata da modificazioni ambientali paro a + o 0.3 db(a) Assumiamo pertanto un incertezza media delle misurazioni pari a + o 0.75 db(a)

39 Metodologia di indagine e criteri utilizzati nelle misurazioni Grandezze da misurare: livello equivalente di pressione sonora ponderato in curva A (Leq) livello di picco ponderato in curva C (p peak ). I rilievi fonometrici devono essere effettuati nelle seguenti condizioni operative (SITUAZIONE PEGGIORATIVA): reparto a normale regime di funzionamento; la macchina in esame in condizioni operative di massima emissione sonora. Secondo la seguente metodologia: punti fissi ubicati in corrispondenza della postazione di lavoro; Punti fissi del reparto a campione.

40 Posizionamento del microfono: in corrispondenza della posizione occupata dalla testa del lavoratore; a circa 10 cm di fronte all orecchio orecchio. La scelta del tempo di rilevazione è effettuata in base al criterio per cui il livello sonoro equivalente misurato raggiunga un valore a regime, stabilizzato, da cui non si discosta più sensibilmente.

41 METODOLOGIA DI VALUTAZIONE APPLICATA La Valutazione del Rischio Rumore viene realizzata attraverso le seguenti fasi: determinazione del livello di esposizione giornaliera L EX,8 per singolo lavoratore ovvero gruppi di lavoratori omogenei Se necessario, determinazione del livello di esposizione settimanale L EX,W del per singolo lavoratore ovvero gruppi di lavoratori omogenei valutazione del rischio da rumore verifica e realizzazione di tutti i possibili interventi di eliminazione e/o riduzione dell esposizione

42 Determinazione del Livello di esposizione

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46 Scheda Calcolo Esposizione e Valutazione Rischio Rumore Scheda Mansione Descrizione della mansione svolta: Macchinario/Attrezzature Modalità di Impiego LAeq in db(a) Ppeak in db(c) Tempo di Esposizione Livello di Esposizione Giornaliera L EX,8... db(a) Livello di Esposizione Settimanale L EX,W... db(a) Grado di Valutazione H = Valori di Attenuazione dei DPI (tipo, marca, modello DPI) M = L = Livello di Esposizione Giornaliera Attenuato da DPI L EX,8h... db(a) Correttivi: MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE GIA ATTIVATE Note: ES. INTERAZIONE CON OTOTOSSICI

47 Si definisce ototossicità la proprietà tossica di ALCUNI AGENTI CHIMICI nei confronti delle strutture dell'orecchio interno (in particolare delle cellule costituenti la coclea ed il vestibolo) o del nervo acustico. Il danno tossico è solitamente accompagnato da sintomi di vertigine, di ipoacusia, di iperacusia ed acufeni. Nei casi più gravi, l'azione ototossica può portare a marcate perdite funzionali dell'udito, dit fino alla sordità completa.

48 MISURE TECNICHE / ORGANIZZATIVE: 1. adozione di altri metodi di lavoro con minore esposizione; 2. scelta di attrezzature di lavoro che emettano minor rumore; 3. modifica del lay-out aziendale per portare ad eliminare o ridurre l esposizione; 4. misure tecniche per il contenimento (misure di prevenzione collettiva) quali involucri o schermature con materiali fonoassorbenti; 5. programmi di manutenzione per diminuire / mantenere i livelli minimi di rumore; 6. riorganizzazione del lavoro che porti alla limitazione della durata e dell'intensità dell'esposizione a rumore (orari di lavoro appropriati p - periodi di riposo); 7. segnalazione e perimetrazione dei luoghi di lavoro con Leq > 85 db(a) (cartellonistica, delimitazioni, ecc.); 8. Dispositivi di Protezione Individuale (inserti auricolari, cuffie e simili); 9. informazione e formazione sull'uso corretto di attrezzature, D.P.I., etc.; 10. Specifico programma di Sorveglianza Sanitaria.

49 La Valutazione Dei Rischi AGENTI FISICI LE VIBRAZIONI

50 D.Lgs. 81/2008 Decreto Legislativo 9 Aprile 2008, n. 81 TITOLO VIII CAPO III Protezione dei lavoratori dai rischi di esposizione a vibrazioni abroga il D.Lgs 187/2005

51 Definizione Il termine vibrazione si riferisce in particolare ad una oscillazione meccanica attorno ad un punto d'equilibrio. La trasmissione di vibrazioni ad un soggetto (lavoratore) rappresenta un fenomeno non desiderato in quanto espone lo stesso ad un pericolo

52 Le patologie da vibrazioni sono riconosciute dalla commissione dell Unione Europea come malattie professionali. BANCHE DATI Solo le osteo-angioneurosi da vibranti costituiscono nel nostro Paese la quinta causa di malattia professionale denunciata dall INAIL.

53 Art. 200 D.Lgs n. 81/08 DEFINIZIONE Le vibrazioni che, se trasmesse al sistema manobraccio dell uomo, comportano un rischio per la salute e la sicurezza dei lavoratori, in particolare disturbi vascolari, osteoarticolari, neurologici o muscolari. L'esposizione a vibrazioni al sistema mano-braccio è generalmente causata dal contatto delle mani con l'impugnatura di utensili manuali o di macchinari condotti a mano.

54 Art. 200 D.Lgs n. 81/08 DEFINIZIONE Le vibrazioni meccaniche che, se trasmesse al corpo intero, comportano rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori, in particolare lombalgie e traumi del rachide È noto che diverse attività lavorative svolte a bordo di mezzi di trasporto o di movimentazione espongono il corpo a vibrazioni o impatti, che possono risultare nocivi per i soggetti esposti.

55 Livelli d'azione e valori limite prescritti dal DL 81/2008 art. 201 Vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio Livello d'azione giornaliero di esposizione A(8) = 2,5 m/s2 Valore limite giornaliero di esposizione A(8) = 5 m/s2 Livello di esposizione per brevi periodi A(b) = 20 m/s2 Livelli d'azione e valori limite prescritti dal DL 81/2008 art. 201 Vibrazioni trasmesse al corpo intero Livello d'azione giornaliero di esposizione A(8) = 0,5 m/s2 Valore limite giornaliero di esposizione A(8) = 1 m/s2 Livello di esposizione per brevi periodi A(b) = 1,5 m/s2

56 Definizione Avvitatore/Trapano a batteria: A(8) = 1,1 3,1 m/s2 Decespugliatore: A(8) = 4,5-14 m/s2 Idropulitrice: A(8) = 1 9,4 m/s2 Flessibile: A(8) = 1 3 m/s2 Troncatrice Nastro/disco: A(8) = 0,5 3m/s2

57 Definizione Autocarro: A(8) = 025 0,25 045m/s2 0,45 Autobus Urbano: A(8) = 0,2 0,47 m/s2 Carrello Elevatore: A(8) = 0,25 1,26 m/s2

58 La Valutazione Dei Rischi Vibrazioni Mano-Braccio Livello di Esposizione Grado di Valutazione 0 m/s 2 < A(8) < 1,5 m/s 2 Nessun rischio presente 1,5 m/s 2 < A(8) < 2,5 m/s ,5 m/s 2 < A(8) < 3,75 m/s ,75 m/s 2 < A(8) < 5 m/s A(8) > 5 m/s 2 16

59 La Valutazione Dei Rischi Vibrazioni Corpo Intero Livello di Esposizione Grado di Valutazione 0 m/s 2 < A8 A(8) < 0, m/s 2 Nessun rischio presente 0,375 m/s 2 < A(8) < 0,5 m/s ,5 m/s 2 < A(8) < 0,825 m/s ,825 m/s 2 < A(8) < 1 m/s A(8) > 1 m/s 2 - A(b)>1,5 m/s 2 16

60 VIBRAZIONI MECCANICHE La valutazione del Rischio viene realizzata attraverso le seguenti fasi: Analisi attrezzature e metodologia di utilizzo che trasmettono vibrazioni all addetto Distinzione del tipo di trasmissione: corpo intero (WBV) o mano-braccio (HAV) determinazione dei livelli di vibrazione trasmessi determinazione dei tempi di esposizione per singola attrezzatura / macchinario nelle differenti mansioni omogenee calcolo del livello di esposizione giornaliero / settimanale per gli operatori verifica e realizzazione di tutti i possibili interventi di eliminazione e/o riduzione dell esposizione informazione e formazione specifica del personale esposto tti i di ifi di li it i d l attivazione di uno specifico programma di sorveglianza sanitaria del personale esposto

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63 Strumentazione utilizzata Accelerometro Triassiale per misure mano-braccio PCB mod. SEN020 (n di serie P56857), sensibilità di 1 mv/g, range di frequenza Hz; Accelerometro Triassiale a cuscino per corpo umano PCB mod. SEN027 (n di serie 56678), sensibilità di 100 mv/g, range di frequenza 0, Hz. Modalità di misura ACCELEROMETRO posizionato nelle postazioni di lavoro occupate dai lavoratori dove il lavoratore subisce una maggior vibrazione (contatto con il macchinario o utensile vibrante).

64 Scelta di attrezzature nel rispetto dei principi ergonomici che producano il minor livello possibile di vibrazioni. Fornitura di attrezzature accessorie per ridurre i rischi (ES. sedili che attenuino efficacemente le vibrazioni trasmesse al corpo intero, maniglie che riducano la vibrazione trasmessa al sistema mano-braccio, etc.) programmi di manutenzione; informazione e formazione sull utilizzo corretto di attrezzature / macchine riducendo al minimo l'esposizione a vibrazioni meccaniche (es. procedure per limitazione tempi di esposizione, utilizzo DPI, etc.) limitazione della durata e dell'intensità dell'esposizione Orari di lavoro adeguati con appropriati periodi di riposo Fornitura di indumenti di protezione dal freddo e dall'umidità Sorveglianza Sanitaria i Specifica

65 SAFETY CONTACT SRL IGIENE SICUREZZA AMBIENTE CERTIFICAZIONI ANTINCENDIO MEDICINA del LAVORO PRIVACY Divisione Consulenza e servizi Divisione Antinfortunistica Antincendio

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