STUDIO DI PREVALENZA DELLE ICA. LE STRATEGIE DI UN PROTOCOLLO OPERATIVO NEL PREVENIRE, SORVEGLIARE E GESTIRE LE INFEZIONI CORRELATE ALLE PRATICHE
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1 STUDIO DI PREVALENZA DELLE ICA. LE STRATEGIE DI UN PROTOCOLLO OPERATIVO NEL PREVENIRE, SORVEGLIARE E GESTIRE LE INFEZIONI CORRELATE ALLE PRATICHE ASSISTENZIALI Dott. Giuseppe Iraci Sareri Bologna, 13 maggio 2018
2 Il sottoscritto IRACI SARERI GIUSEPPE ai sensi dell art. 3.3 sul Conflitto di Interessi, pag. 17 del Reg. Applicativo dell Accordo Stato-Regione del 5 novembre 2009, dichiara che negli ultimi due anni NON ha avuto rapporti diretti di finanziamento con soggetti portatori di interessi commerciali in campo sanitario che negli ultimi due anni ha avuto rapporti diretti di finanziamento con i seguenti soggetti portatori di interessi commerciali in campo sanitario:
3 LE INFEZIONI OSPEDALIERE Sono infezioni acquisite durante la degenza in ospedale e che non sono presenti, od in fase di incubazione, al momento dell'ingresso. Le infezioni che si manifestano più di 48 ore dopo l'ingresso sono di solito considerate nosocomiali.
4 LE INFEZIONI CORRELATE ALL ASSISTENZA L'OMS le definisce "infezioni correlate all'assistenza" (ICA), riunendo nel concetto due aspetti fondamentali: queste infezioni avvengono anche in ambienti non ospedalieri come RSA (residenze sanitarie assistite), ambulatori specialistici vari, comunità terapeutiche psichiatriche ecc. l'infezione avviene quasi sempre tramite il contatto tra "fonteveicolo-ospite". Il veicolo più frequente sono le mani degli operatori, coinvolte in tutte le pratiche terapeutiche ed assistenziali.
5 LE INFEZIONI CORRELATE ALL ASSISTENZA Molti fattori contribuiscono a condizionare la frequenza delle infezioni nosocomiali: i pazienti ospedalizzati sono spesso immunocompromessi sono sottoposti ad accertamenti e trattamenti invasivi le procedure di cura per i pazienti e l ambiente ospedaliero possono facilitare la trasmissione di microrganismi fra i pazienti.
6 LE INFEZIONI CORRELATE ALL ASSISTENZA Definizioni per identificare le infezioni nosocomiali sono state sviluppate per specifici siti (quali vie urinarie, polmonari). Queste sono riprese dai Centers for Diseases Control and Prevention (CDC) negli Stati Uniti o da conferenze internazionali e sono state utilizzate per la sorveglianza delle infezioni nosocomiali. Queste si avvalgono di criteri clinici e biologici ed includono circa 50 siti potenziali di infezione.
7 LE INFEZIONI CORRELATE ALL ASSISTENZA Qualche esempio - Infezione del sito chirurgico - Infezione urinaria - Infezione respiratoria - Infezione da cateterismo venoso - Setticemia
8 LE INFEZIONI CORRELATE ALL ASSISTENZA Altre infezioni correlate all assistenza - Infezione della cute (ulcere, piaghe da decubito, ecc..) - Gastroenterite (soprattutto nei bambini) - Sinusiti, infezioni dell occhio - Endometriti e degli organi riproduttivi dopo la nascita. -.
9 LE INFEZIONI CORRELATE ALL ASSISTENZA
10 CDC (CENTERS FOR DISEASE CONTROL AND PREVENTION) ECDC (EUROPEAN CENTRE FOR DISEASE CONTROL AND PREVENTION) MAGGIORI ORGANI DI CONTROLLO Atlanta (Georgia), USA Svezia È un comitato consultivo federale istituito per fornire consulenza e guida a CDC in merito alla pratica del controllo delle infezioni e strategie per la sorveglianza, la prevenzione e il controllo delle infezioni associate all'assistenza sanitaria, resistenza antimicrobica ed eventi correlati nelle strutture sanitarie degli Stati Uniti.
11 CDC GUIDELINES LIBRARY BASIC INFECTION PREVENTION AND CONTROL Disinfezione e sterilizzazione Controllo dell ambiente Igiene delle mani Isolamento pazienti a rischio ANTIBIOTIC RESISTANCE
12 CDC GUIDELINES LIBRARY DEVICE-ASSOCIATED Infezioni del tratto delle vie urinarie associate a cateterismo vescicale. Infezioni associate a cateterismo venoso (o intra-vascolare). Trapianti di organi. Infezioni del sito chirurgico Influenza (stagionale e di tipo A[H1N1]). Infezioni polmonari. Ebola Vaiolo PROCEDURE-ASSOCIATED DISEASE/ORGANISM-SPECIFIC MERS-Cov (sindrome resp. mediorientale) Norovirus (gastroenterite) TBC
13 CDC GUIDELINES LIBRARY HEALTHCARE WORKER GUIDELINES Personale infetto da HBV Rischio da HIV. Protezione del personale e gestione dopo l esposizione Controllo delle infezioni Vaccinazione del personale Odontoiatria (e infezioni del cavo orale) Dialisi: - Medicazione del punto di accesso - Prevenzione delle infezioni - Vaccinazione nelle patologie croniche SETTING-SPECIFIC GUIDELINES
14 ICA - STATISTICHE In tutto il mondo, le infezioni correlate all assistenza (I.c.a.) sono l evento avverso più frequente in sanità e costituiscono la complicanza più frequente e grave nella cura di pazienti ospedalizzati. Una problematica rilevante che solo in Italia causa, ogni anno, più vittime degli incidenti stradali: decessi contro vittime della strada (dati 2015).
15 ICA - STATISTICHE Secondo alcune stime i costi di degenza per complicanze postricovero ammontano a circa un miliardo di euro l anno.
16 ICA - STATISTICHE
17 ICA - STATISTICHE
18 STUDIO DI PREVALENZA La prevalenza è una misura di frequenza, una formula ad uso epidemiologico mutuata dalla statistica. La prevalenza è il rapporto fra il numero di eventi sanitari rilevati in una popolazione in un definito momento (o in un breve arco temporale) e il numero degli individui della popolazione osservati nello stesso periodo. Per migliorare la leggibilità del dato si moltiplica il risultato per una costante (pari a dieci o un suo multiplo).
19 STUDIO DI PREVALENZA ICA REGIONE SICILIA 2017 Allo studio di prevalenza regionale, condotto nel periodo luglionovembre 2016 (rev. Luglio 2017), hanno partecipato 85 strutture sanitarie siciliane. Delle 85 strutture sanitarie partecipanti 84 hanno fornito informazioni riguardanti le dimensioni delle strutture, 5 sono di grandi dimensioni (> 500 posti letto), 12 di medie dimensioni ( posti letto) e 67 di piccole dimensioni (fino a 200 posti letto).
20 STUDIO DI PREVALENZA ICA REGIONE SICILIA 2017 DATI STRUTTURE COINVOLTE
21 STUDIO DI PREVALENZA ICA REGIONE SICILIA 2017 DATI PAZIENTI
22 Infezione sistemica 3.39% Cute e tessuti molli 5.37% Sito chirurgico 14.97% Sistema Nervoso Centrale Ossa e articolazioni 2.82% 0.28% Torrente ematico 5.08% Inf. App. Riproduttivo 0.28% Catetere Venoso Centrale 3.11% Catetere Venoso Periferico 1.41% Sistema Cardiovascolare ORL 1.13% 1.98% Gastrointestinale 3.95% Vie Urinarie 20.34% Polmonite 29.53% Infezione nel neonato 1.98% Basso tratto Resp (escl Polmonite) 5.37%
23 STUDIO DI PREVALENZA ICA REGIONE SICILIA 2017 RISULTATI STRUTTURA SANITARIA NR. DI PAZIENTI NR. DI PAZIENTI CON ICA PREVALENZA DI PAZIENTI CON ICA NR. DI ICA PREVALENZA DI ICA , ,5
24 ICA - NORMATIVA Circolare ministeriale 52/1985: Lotta alle infezioni ospedaliere Circolare ministeriale 8/1988: Lotta alle infezioni ospedaliere: la sorveglianza COMITATO INFEZIONI OSPEDALIERE (CIO) Organismo collegiale multidisciplinare a valenza aziendale con il compito di affrontare le problematiche inerenti le infezioni correlate all assistenza e con funzioni di programmazione, indirizzo e verifica delle attività. DPR 13 settembre 1988: Determinazione degli standard del personale ospedaliero DM 24 luglio 1995: Contenuti e modalità degli indicatori di efficienza nel SSN L INFERMIERE ADDETTO AL CONTROLLO DELLE INFEZIONI (ICI) Le Circolari Ministeriali n. 52 del 20 dicembre 1985 e la n. 8 del 30 gennaio 1988 hanno istituito, in Italia, l'infermiere specialista del rischio infettivo (ISRI) allora denominato Infermiere addetto al controllo delle infezioni ospedaliere (ICI)
25 I COMPITI DEL C.I.O. Definire una strategia di lotta contro le IO con particolare riguardo ai seguenti aspetti: - Organizzazione del sistema di sorveglianza - Misure di prevenzione - Coinvolgimento appropriato dei servizi laboratoristici - Metodo e mezzi per informare il personale ospedaliero sull andamento delle infezioni Verificare l effettiva applicazione dei programmi di sorveglianza e controllo e la loro efficacia Curare la formazione culturale e tecnica del personale
26 COMITATO PER IL CONTROLLO E LA SORVEGLIANZA DELLE INFEZIONI OSPEDALIERE (C.I.O.) GRUPPO ORGANIZZATIVO Valutare e approvare il piano annuale di Prevenzione e Controllo delle Infezioni Rivedere e approvare le direttive Identificare le aree di intervento Valutare e promuovere procedure Garantire la formazione del personale Esaminare e fornire suggerimenti alle UU.OO. GRUPPO OPERATIVO Sviluppare direttive e procedure scritte per la lotta alle inf. Osp. Revisionare le procedure già emanate Predisporre un piano di prevenzione e Controllo (che verrà approvato dal gruppo organizzativo) Organizzare e gestire la sorveglianza epidemiologica e produrre report Fornire consulenza alle UU.OO.
27 L INFERMIERE ADDETTO AL CONTROLLO DELLE INFEZIONI (ICI) Le Circolari Ministeriali n. 52 del 20 dicembre 1985 "Lotta contro le infezioni ospedaliere" e la n. 8 del 30 gennaio 1988" Lotta contro le infezioni ospedaliere: la sorveglianza" hanno istituito, in Italia, l'infermiere specialista del rischio infettivo (ISRI) allora denominato Infermiere addetto al controllo delle infezioni ospedaliere (ICI)
28 L INFERMIERE ADDETTO AL CONTROLLO DELLE INFEZIONI (ICI) Si occupa di Sorveglianza delle infezioni ospedaliere (rilevazione dei dati ed analisi periodica, indagini di eventi epidemici). Educazione-insegnamento (programmi di aggiornamento, nuovi assunti, ecc.) nei confronti del personale di assistenza.
29 L INFERMIERE ADDETTO AL CONTROLLO DELLE INFEZIONI (ICI) Si occupa di Collegamento tra il Comitato per le Infezioni Ospedaliere e le diverse aree ospedaliere (applicazione delle misure di controllo decise). Modificazione dei comportamenti del personale di assistenza.
30 L INFERMIERE ADDETTO AL CONTROLLO DELLE INFEZIONI (ICI) PREVENZIONE E CONTROLLO SORVEGLIANZA INFORMAZIONE E FORMAZIONE RICERCA
31 LA SORVEGLIANZA La sorveglianza delle Infezioni correlate all'assistenza (ICA) ha l'obiettivo di rilevare i casi di infezione allo scopo di mettere in atto adeguati interventi finalizzati ad evitare ulteriori casi. Sia in Italia che in altri paesi è stato dimostrato empiricamente che la partecipazione a sistemi di sorveglianza attiva delle infezioni correlate all assistenza si associa, nel tempo, alla riduzione di incidenza* delle infezioni. * nuovi casi di una data malattia che compaiono in un determinato lasso di tempo
32 LA SORVEGLIANZA La circolare nr. 8/1988 definisce le modalità tecniche di sorveglianza, a seconda dell ospedale interessato, delle risorse disponibili e delle problematiche presenti: - SORVEGLIANZA BASATA SUL LABORATORIO - SORVEGLIANZA ATTRAVERSO STUDI DI PREVALENZA RIPETUTI - SORVEGLIANZA CONTINUA DI REPARTI AD ALTO RISCHIO - SORVEGLIANZA ORIENTATA PER PROBLEMI
33 LA SORVEGLIANZA La raccomandazione del Consiglio Europeo del 9 giugno 2009 sulla sicurezza dei pazienti, comprese la prevenzione e il controllo delle infezioni associate all'assistenza sanitaria, raccomanda: esecuzione di indagini di prevalenza a intervalli regolari a livello non solo nazionale ma anche regionale; rilevazione, oltre che di dati di esito, anche di dati di processo e struttura per indirizzare le azioni di miglioramento; identificazione tempestiva di alert organisms e cluster epidemici a livello nazionale e loro segnalazione a livello europeo.
34 LA SORVEGLIANZA Il programma di sorveglianza, coerente con quanto previsto dal Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie Infettive (ECDC), si articola nel modo seguente: Sistema di sorveglianza nazionale delle Infezioni del sito chirurgico (SNICh). Sistema di sorveglianza nazionale delle infezioni in terapia intensiva (SITIN). Studio di prevalenza delle infezioni correlate all assistenza negli ospedali per acuti. Studio di prevalenza delle infezioni correlate all assistenza nelle strutture residenziali per anziani
35 LA SORVEGLIANZA La disponibilità di sistemi di sorveglianza e di monitoraggio del fenomeno, di elevata qualità e accuratezza e supportati da sistemi informativi integrati, è di essenziale importanza per: mantenere alto il livello di attenzione definire dimensioni e caratteristiche del problema indirizzare gli interventi monitorare i progressi mediante l utilizzo di indicatori specifici individuare tempestivamente eventi sentinella ed epidemie.
36 LA SORVEGLIANZA ESEMPIO DI PROTOCOLLO OPERATIVO STUDIO DI PREVALENZA EUROPEO SULLE INFEZIONI CORRELATE ALL ASSISTENZA E SULL USO DI ANTIBIOTICI NEGLI OSPEDALI PER ACUTI (Protocol version 5.3) ECDC PPS
37 LA SORVEGLIANZA ESEMPIO DI PROTOCOLLO OPERATIVO
38 LA SORVEGLIANZA ESEMPIO DI PROTOCOLLO OPERATIVO
39 LA SORVEGLIANZA ESEMPIO DI PROTOCOLLO OPERATIVO
40 LA SORVEGLIANZA ESEMPIO DI PROTOCOLLO OPERATIVO
41 LA SORVEGLIANZA ESEMPIO DI PROTOCOLLO OPERATIVO
42 CONCLUSIONE Viviamo in competizione evolutiva con microbi, batteri e virus. Non c è nessuna garanzia che saremo noi a sopravvivere. (Joshua Lederberg)
43 BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA Prevalence of Health Care Associated Infections - St. John s University Jamaica, New York, Lorena Martini, Riferimenti normativi sanitari ICA,
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